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Transcript:

Tecnologie dei Sistemi di Automazione e Controllo Prof. Gianmaria De Tommasi Lezione 3 Sensori di temperatura, pressione e forza Corso di Laurea Codice insegnamento Email docente Anno accademico N39 N46 M61 14746 detommas@unina.it 2013/2014 Lezione numero: 3 Parole chiave: Sensori di temperatura, sensori di pressione, sensori di forza

2 Sommario della lezione Sensori di temperatura Sensori resistivi - RTD Termistori Termocoppie Termometri Sensori bimetallici Sensori di fluido Sensori di pressione Sensori di portata Sensori di livello Sensori di forza

3 Sensori resistivi 1/6 RTD (Resistance Temperature Detectors) Sono i sensori di temperatura più semplici Sono formati da una lunga spira di metallo di cui si misura la resistenza In generale: R = ρ l A Al variare della temperatura si può ritenere che, per determinati metalli, l effetto maggiore sulla sulla variazione della resistenza sia dovuto alla resistività ρ La caratteristica di misura è nonlineare In alcuni range di temperatura, un modello approssimato per la variazione della resistenza rispetto ad un valore di riferimento (tipicamente a T 0 = 0 C) è dato da un approssimazione polinomiale del tipo R T = R 0 1 + A T + B T 2 + C T 3

4 Sensori resistivi 2/6 Platinum RTD (PRTD) Gli RTD sono spesso sono realizzati utilizzando il platino (PRTD) Per i PRTD la funzione di trasduzione è definita dalle formule di Calendar-Van Dusen R(T) = R 0 1 + A T + B T 2 +C T 100 T 3, 200 C < T < 0 C Esempio: R(T) = R 0 1 + A T + B T 2, 0 C T < 850 A = 3.908 10 3 C 1, B = 5.802 10 7 C 1, C = 4.274 10 12 C 1

5 Sensori resistivi 3/6 Caratteristiche Gli RTD generalmente presentano una buona accuratezza Il range di misura dei PRTD è molto ampio (tipicamente [ 100, 650] C) I tempi di risposta, essenzialmente dovuti anche al raggiungimento dell equilibrio termico, possono essere anche dell ordine dei secondi Hanno bassa sensibilità (valori bassi dei coefficienti A, B e C) si deve far ricorso a particolari accorgimenti per la misura Spesso la misura di resistenza di un RTD viene effettuata con un ponte La corrente che attraversa il ponte non deve essere troppo alta per avitare aumenti di temperatura indotti dal metodo di misura. Spesso viene fornita una costante di dissipazione che indica la potenza necessaria affinché la temperatura aumenti di un grado centigrado

6 Sensori resistivi 4/6 Ponte resistivo a compensazione 1/2 L elemento sensibile potrebbe essere lontano dal ponte di misura Bisogna considerare la resistenza delle connessioni del ponte altrimenti si possono commettere errori nella misura della resistenza e quindi della temperatura

7 Sensori resistivi 5/6 Ponte resistivo a compensazione 2/2 Per questo motivo si utilizza un ponte con compensazione dei collegamenti

8 Sensori resistivi 6/6 RTD - Esempi

9 Termistori 1/2 Carattersitiche I termistori sono i sensori di temperatura basati su materiali semiconduttori Sono caratterizzati da presentare una resistenza variabile con la temperatura: variazione negativa NTC (più diffusi) variazione positiva PTC La relazione è del tipo R T = R 0 e β 1 T 1 T 0 A causa della loro forte nonlinearità, il range di misura dei termistori non è molto ampio (tipicamente [ 50, 200] C) I tempi di risposta, essenzialmente dovuti al raggiungimento dell equilibrio termico sono nell ordine dei secondi

10 Termistori 2/2 Esempi

11 Termocoppie 1/7 Effetto Seebek Le termocoppie sono sensori attivi che generano una tensione per effetto temroelettrico. Il principio di funzionamento è basato sull effetto Seebek: quando due spire di metalli diversi sono congiunti tra loro e le giunzioni sono tenute a temperature differenti, si instaura una circolazione di corrente

12 Termocoppie 2/7 Caratteristica Se la giunzione viene aperta si manifesta ai suoi capi una differenza di potenziale e che è approssimativamente proporzionale alla differenza di temperatura: e = S AB (T C T F )

13 Termocoppie 3/7 Schema di misura Tipicamente un blocco isotermo contiene i cavi di più termicoppie provenienti da una stessa zona dell impianto

14 Termocoppie 4/7 Compensazione del giunto freddo In generale, se il coefficiente di Seebeck può essere considerato costante, è possibile scrivere: v ACQ = e = K T T C T F = K T T C 0 K T T F 0 Disponendo di una misura della temperatura di giunto freddo è possibile fare una compensazione via software: T C = 1 K T v ACQ + T F

15 Termocoppie 5/7 Compensazione del giunto freddo Nel caso in cui, nel range di interesse, il legame temperatura-tensione della termocoppia sia fortemente nonlineare, si sfruttano opportuni sviluppi polinomiali che esprimono la temperatura del giunto caldo quando T F = 0 C T C e = a 0 + a 1 e + a 2 e 2 + + a n e n In questo caso la compensazione via software è più articolata: si tiene conto che e x = v ACQ + e c, con v ACQ tensione misurata corrispondente a temperatura da misurare e c tensione di compensazione corrispondente alla temperatura del giunto freddo (viene calcolata a partire da una misura della temperatura del giunto freddo) e x tensione corrispondente alla temperatura da misurare quando il giunto freddo è alla temperatura di riferimento per la quale è specificata la caratteristica delle termocoppia

16 Termocoppie 6/7 Compensazione hardware Nel range di funzionamento lineare della termocoppia si può utilizzare un circuito di compensazione della temperatura del giunto freddo

17 Termocoppie 7/7 Tipi di termocoppie - Esempi Tipo Range Caratteristiche Tipo T Rame-Costantana Tipo K Chromel-Alumel -200/400 C economiche e disponibili in una grande varietà di formati. Sensibilità: 48,2 µv/ C -200/1260 C economiche e disponibili in una grande varietà di formati. Sensibilità: 41 µv/ C Tipo S Platino-Platino 10% Rodio......... 0/1600 C Costose ma permettono misure ad alte temperature

18 Effetto Peltier L effetto Peltier è il duale dell effetto Seebeck Sfruttando l effetto Peltier è possibile realizzare degli attuatori (celle Peltier)

19 Termometri Sono formati da un recipiente completamente chiuso, riempito di liquido o di gas Vengono utilizzati spesso come sensori per monitoraggio visuale, piuttosto che sensori per sistemi di controllo automatico Se la temperatura si alza aumenta la pressione, nel caso di gas, oppure il volume, nel caso di liquido. Se connessi a sensori di pressione possono essere utilizzati come sensori termici Hanno un tempo di risposta molto lento (secondi, decine di secondi) dovuti alle masse termiche da portare all equilibrio I range di misura non sono molto ampi

20 Sensori bimetallici 1/2 Sono i sensori di temperatura più economici Vengono spesso utilizzati per la realizzazione di termostati meccanici Il principio di funzionamento è basato sulla dilatazione termica dei materiali metallici. Una barra di metallo tende ad allungarsi secondo una legge approssimativamente lineare l = l 0 1 + γ ΔT con γ coefficiente di dilatazione termica (valori tipici: γ Cu = 16.6 10 6 γ Al = 26 10 6 )

21 Sensori bimetallici 2/2 Nei sensori bimetallici, due metalli, con diverso coefficiente di dilatazione termica, vengono saldati insieme Quando è sottoposto a variazioni di temperatura il sensore si flette, generando uno spostamento dell estremità che può essere rilevato attraverso un sensore di spostamento Si tratta di sensori semplici, meccanicamente robusti I range di misura non sono molto ampi I tempi di risposta sono dell ordine dei secondi

22 Sensori per fluido I sensori per fluido si possono classificare a seconda del tipo di fluido del quale si vogliono misurare le proprietà: sensori idraulici utilizzati per fluidi liquidi sensori pneumatici utlizzati per gas Per entrambi i tipi di fluido esistono sensori di pressione e portata I sensori idraulici comprendono anche i sensori di livello

23 Sensori di pressione I sensori di pressione possono essere classificati in base al principio di misura utilizzato: sensori basati sulla misura dell altezza di una colonna di liquido (manometri) sensori basati sulla misura della deformazione di un elemento elastico

24 Manometri I manometri trasducono una differenza di pressione in uno spostamento di un liquido p 1 p 2 = ρ g Δh

25 Tubi di Bourdon 1/2 I tubi di Bourdon trasducono una differenza di pressione in uno spostamento meccanico dovuto alla deformazione di un elemento elastico A causa della forma del tubo, il fluido che entra genera forze diverse su sezioni differenti, deformando il tubo stesso L elasticità del materiale permette al tubo di ritornare alla sua forma originale quando la differenza di pressione si annulla.

26 Tubi di Bourdon 2/2 Esempio di utilizzo

27 Sensori di pressione integrati 1/3 Esistono tre tipi di sensori di pressione integrati, tutti basati su una membrana deformabile per effetto della pressione: piezoresistivi - sfruttano la variazione di resistività di un materiale conduttore causata dalla deformazione della membrana capacitivi - sfruttano la variazione di capacità dovuta al movimento della membrana (analogamente ai sensori di spostamento capacitivi) risonanti - la pressione esercitata sulla membrana provoca una variazione della frequenza di risonanza di un elemento vibrante posto su di essa

28 Sensori di pressione integrati 2/3 Pro e contro Piezoresistivi Uscita lineare Semplicità di fabbricazione Impedenza d uscita bassa Basso costo Sensibili alla temperatura e al drift Poco adatti per misure precise o di bassa pressione Capacitivi Sensibilità maggiore Minor consumo di potenza Effetto temperatura ridotto Problema capacità parassite Uscita non lineare Risonanti Maggior accuratezza Uscita variazione frequenza Processo di fabbricazione molto complesso

29 Sensori di pressione integrati 3/3 Esempi

30 Sensori di portata I sensori di portata sono utilizzati per misurare quantità differenti: la portata volumetrica V (t) (volume di fluido per unità di tempo) la velocità del fluido v = V t /A La portata massica M t = ρ V t

31 Sensori a strozzamento Il principio di funzionamento è basato sul fatto che una restrizione in un condotto fa aumentare la velocità del fluido e diminuire la pressione a valle Richiedono l utilizzo di un sensore di pressione differenziale (manometro) Sono invasivi Si possono ostruire Richiedono ritarature

32 Vortex Il principio di funzionamento è basato sulla generazione di vortici in maniera proporzionale alla velocità del fluido La misura consiste nel rilevare la frequenza dei vortici con tecniche di vario tipo Sono più costosi dei sensori a strozzamento ma hanno prestazioni superiori Sono molto utilizzati nel controllo di processo

33 Sensori a turbina I sensori a turbina sono basati sulla rilevazione del movimento di una turbina immersa nel fluido Le lame sono magnetiche e quindi si può misurare la velocità a cui ruota la turbina conteggiando gli impulsi di tensione in uscita ad una bobina Possono dare luogo a perdite di carico Non devono essere presenti detriti nel fluido Hanno buona accuratezza Sono costosi e di difficile manutenzione Possono presentare zone morte alle basse velocità (alta soglia di sensibilità)

34 Sensori elettromagnetici Nel caso di fluidi conduttivi è possibile utilizzare sensori di portata elettromagnetici Il funzionamento è basato sulla generazione di una differenza di potenziale creata dal conduttore fluido in movimento attraverso un campo magnetico La tensione in uscita è proporzionale alla velocità del fluido È possibile risalire alla portata volumetrica conoscendo l area della condotta Sono costosi ma hanno buone prestazioni Sono non invasivi

35 Tubo di Coriolis Consentono di misurare direttamente la portata massica senza doverla derivare dalla conoscenza della densità Il tubo di misura viene portato in risonanza vibrante L ampiezza dell oscillazione è proporzionale al modulo delle forze di Coriolis e dipende dalla portata massica nel tubo di misura

36 Sensori di livello Possono essere analogici, digitali o binari (interruttori di livello) Sensori di livello a principio idorstatico Sensori a principio resistivo Sensori a principio capacitivo Sensori ad emissione nucleare Sensori a peso Sensori ad ultrasuoni

37 Sensori di forza Il principio di funzionamento si basa su una conversione forza/deformazione e sulla misura di grandezze legate alla deformazione (esempio: dinamometro). Estensimetri (strain gauge) Estensimetri piezoresistivi Sensori induttivi Sensori piezoelettrici

38 Strain gauge 1/2 Gli strain gauge (estensimetri) rileva le deformazioni meccaniche trasformandole in variazioni di resistenza Sono costituiti da elementi sensibili di materiale metallico la cui resistenza varia a seguito di deformazioni che ne variano le geometria

39 Strain gauge 2/2 La variazione di resistenza di una strain gauge si può misurare attraverso un ponte di Wheatstone Si è soliti utilizzare un ponte con due strain gauge connesse in modo tale che abbiano le stesse variazioni di resistenza dovute alla temperatura, ma una delle due spire è orientata in maniera tale da essere insensibile alle deformazioni

40 Estensimetri piezoresistivi Sono degli estensimetri in cui l elemento deformabile è un cristallo di silicio Hanno prestazioni superiori rispetto agli estensimetri resistivi (strain gauge)

41 Sensori di forza induttivi I sensori di forza induttivi sono costituiti da un diaframma metallico la cui deformazione per azione della pressione da misurare fa variare la posizione di un nucleo di ferrite variazione dell induttanza in una bobina

42 Sensori piezoelettrici 1/2 Non sfruttano la deformazione conseguente all applicazione di una forza Sfruttano cristalli che, sottoposti a forza, generano un accumulo di carica proporzionale alla forza stessa Grazie alla loro banda elevata permettono di misurare variazioni veloci delle forze applicate

43 Sensori piezoelettrici 2/2 Siccome la capacità del cristallo varia, per risalire alla carica accumulata mediante una misura di tensione, la carica va trasferita su una capacità nota attraverso un amplificatore di carica (integratore)

44 Indice Letture Materiali di studio Paragrafi 3.3, 3.4, 3.5 e 3.6 da Magnani-Ferretti-Rocco Fonti in rete Jacob Fraden Handbook of Modern Sensors