La Sorveglianza Ospedaliera degli Incidenti in Italia e in Europa Genova 16-17 Maggio 2014 l Uso delle codifiche europee IDB per la sorveglianza della violenza: proposte per un data-set Stefania Trinca Reparto Ambiente e Traumi Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria Istituto Superiore di Sanità
Il Pronto Soccorso punto di osservazione privilegiato La rilevazione dei casi di violenza presso i Pronto Soccorso riveste un ruolo determinante, soprattutto nel caso in cui le vittime siano bambini, donne o soggetti fragili ed indifesi. La violenza che viene perpetrata nei confronti di questi si sviluppa spesso tra le mura domestiche o in altri contesti o situazioni di tipo oppressivo e coercitivo e si manifesta all esterno solo quando i danni subiti non sono più occultabili. Molte vittime, quindi, hanno l occasione di svelare la violenza subita solo nel momento in cui hanno di fronte ad operatori sanitari che ne riscontrino i segni, sotto forma di traumi concreti sul loro corpo.
Parliamo di violenza Gruppi di soggetti a maggior rischio: Bambini, Adolescenti, Donne in età adulta, Uomini in età adulta, Anziani, Persone con handicap o con problemi socio-emotivi, stranieri Tipi di violenza: Violenza fisica, Violenza sessuale, Negazione di cure, e abbandono, Violenza psicologica, Imposizione, Coercizione, Sottoporre a stress. Contesti della violenza: Violenza domestica, Violenza sessuale, Abusi sui minori, Bullismo, Violenza per dispute, Violenza legata a situazioni criminali, Violenza per droga o alcool, Mobbing, Straining, Stolking, Violenza perpetrata da parte di superiori o autorità.
A cosa porta la violenza Effetti sulla Salute Fisica Psichica danni immediati (traumi) danni a lungo termine (patologie) danni psichici danni comportamentali Decessi Omicidio, Femminicidio, Infanticidio Suicidio Conoscere per intervenire e per prevenire
Le codifiche europee IDB per la sorveglianza della violenza 1. Minimum Data-Set (MDS) Codifica sintetica degli accessi in (PS) in base alle variabili che caratterizzano l evento accidentale Cod. Paziente Cod. Ospedale Età Sesso Natura del danno Parte lesionata Intenzionalità Violenza/Aggressione Il MDS consente, nei casi di Aggressione/ Violenza, di caratterizzare le vittime per: sesso, nazionalità e gruppi d età, considerandone anche la natura della lesione.
Minimum Data-Set (MDS) La rilevazione è attiva in 113 ospedali di tre regioni,piemonte, TOSCANA e SARDEGNA, che rappresentano il 16,3% della popolazione nazionale. I dati del 2011 sono relativi al flusso informativo EMUR - Emergenza-Urgenza (PS e Sistema 118) REGIONI DONNE (15-49 ANNI) PIEMONTE 515 5,3 TOSCANA 3.742 45,5 SARDEGNA 629 15,9 Totale 4.886 22,3 Straniere 924 32,7 TASSI x 10.000 ab./anno Vantaggi: - Individua i gruppi a rischio: bambini, adolescenti, donne in età adulta, stranieri - I valori calcolati sono riferibili ad una popolazione definita (regionale) per il calcolo dei tassi -Il codice del Centro PS per definire le aree geografiche più interessate dal fenomeno -Svantaggi: Scarse informazioni sull evento Violenza/Aggressione.
Le codifiche europee IDB per la sorveglianza della violenza 2. Full Data-Set (FDS) raccoglie le informazioni sulla causa esterna dell infortunio in forma analitica, secondo le linee guida dell OMS per la prevenzione degli infortuni e lo standard IDB. Tra le cause esterne d infortunio dell IDB-FDS vi sono anche gli eventi Intenzionali da Violenza/Aggressione. Caratterizzati da quattro quesiti specifici: Relazione vittima aggressore Sesso dell aggressore Età presunta dell aggressore Contesto dell aggressione Il FDS contiene inoltre una domanda in chiaro che consente di descrivere con più dettaglio l evento accidentale Vantaggi: Fornisce un quadro più dettagliato del fenomeno Svantaggi: Maggior tempo per l intervista, personale preparato e motivato, spesso le persone sono restie a rispondere
Full Data-Set (FDS) Caso applicativo Nel 2012 la rilevazione della violenza ha riguardato 4 ospedali di due regioni LIGURIA ed EMILIA ROMAGNA: E.O. OSPEDALE GALLIERA di GENOVA (80,4% dei casi ) OSPEDALE di FORLI (17,8% dei casi) OSPEDALE P. NEFETTI di SANTA SOFIA, Forlì (0,7% dei casi) OSPEDALE di FORLIMPOPOLI (1,2% dei casi ) Gruppo di lavoro P. Cremonesi, F. Zanella, V. Roccati (EO Ospedale Galliera, Genova) L. Veneri, R. Bacchi, V. Fabbri, P. Ghini (Azienda USL Romagna Folì)
Full Data-Set (FDS) Caso applicativo I casi di Violenza/Aggressione registrati per entrambi i generi sono 1069. Si tratta di: 630 uomini (58,9%) e 439 donne (41,1%). STUDIO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE DESCRIZIONE DEL CAMPIONE DI DONNE REGISTRATE AL TRIAGE DEI P.S. Nazionalità: 404 italiane, 1 straniera, 34 non nota Età : tra 0 e 92 anni (media 38.8 e dev.std. 15.9) La classe d età più rappresentata è quella delle donne adulte(74%), seguita dalle adolescenti(17%), dalle donne anziane(7%) e dalle bambine(1,8%).
Full Data-Set (FDS) STUDIO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE DESCRIZIONE DELL AGGRESSORE Gruppi d età e sesso Uomini 69%, Donne 16% il 16% non specificato adulti 63% (83% uomini, 15% donne) adolescenti 11% (78% uomini, 22% donne) anziani 3% (60% uomini, 40% donne) bambini 1% (5 maschi,1 femmina) Per il 23% età non nota. Sesso dell aggressore - Relazione vittima aggressore N di casi tra le 439 pazienti anno 2012 Ambiti UOMINI DONNE Famiglia 55% 6% Amici/conoscenti 11% 50% Altra relazione 4% 20% Sconosciuto/non specificata relazione 25% 23%
Full Data-Set (FDS) STUDIO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE DESCRIZIONE DELL AGGRESSIONE Contesto dell aggressione: le circostanze che hanno condotto all evento violento. Alterco con 281 casi (64,0%) L alterco è presente in tutte le categorie della Relazione vittima-autore La violenza sessuale (1,6%) Riguarda le adolescenti e le donne adulte Acquisizione illegale di beni (7,1%) Coinvolge quasi esclusivamente le donne anziane ( 87.1%) Nel 19.4% dei casi non è stato specificato il contesto.
Full Data-Set (FDS) STUDIO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI FISICHE DELLE PAZIENTI Condizioni fisiche delle pazienti: Tipo di lesione: Il 65.8% ha riportato contusioni e lividi, il 10.3% ferite aperte, il 6.3% fratture, il 4.6% lussazioni/slogature, il 10.0% altro trauma. Trattamento e follow-up: Al 30.1% delle pazienti sono state sottoposte a cura e inviate a domicilio; al 3.2% sono state prescritte ulteriori cure presso il medico di base ll 1,6% delle donne ricovero lo 0.5% delle pazienti (2) sono decedute durante il ricovero, per lo 0.2 % è stato registrato un altro trattamento nel 46% dei casi non è stato specificato alcun trattamento
CONCLUSIONI Il MDS-Violenza consente di calcolare i tassi di incidenza della violenza a livello regionale e/o provinciale, definendo i gruppi a maggior rischio; ciò facilita la progettazione e l attivazione di misure di prevenzione; Il FDS-Violenza, con le quattro domande specifiche, è uno strumento che consente di caratterizzare in modo soddisfacente le modalità dell evento Violenza/Aggressione; L uso della risposta in chiaro, contenuta nel FDS, può rivelarsi molto utile per fornire maggiori dettagli per la descrizione dell accaduto; Dai dati raccolti nel 2012 si notano diverse analogie con i risultati di studi analoghi condotti in Europa e in Italia: Tra le vittime il gruppo più a rischio è quello delle donne in età adulta, la violenza viene perpetrata più frequentemente in ambito familiare da maschi adulti, nella maggior parte dei casi, si manifesta durante un alterco. Tra le donne anziane l aggressione più frequente avviene da parte di sconosciuti, a scopo di furto/rapina, la violenza sessuale viene perpetrata ai danni di adolescenti e donne adulte da familiari o da sconosciuti. Gli operatori dei PS debbono essere sensibilizzati e preparati ad accogliere ed interpretare i casi di violenza, tenendo conto anche della presenza di stranieri. E importante segnalare i casi di accesso ripetuto ai PS da parte della stessa paziente. Per fornire aiuto concreto alle pazienti e per attivare sistemi di sorveglianza e prevenzione è necessario costituire localmente una rete tra le strutture di accoglienza, cura e assistenza, cioè tra tutte le istituzioni e organizzazioni che si prodigano nell affrontare il fenomeno.
Gruppo di lavoro SINIACA Violenza Stefania TRINCA, Eloise LONGO, Alessio PITIDIS, Marco GIUSTINI, Giuseppe BALDUCCI, Gianni FONDI - Reparto Ambiente e Traumi - Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria - Istituto Superiore di Sanità Fabio VOLLER, Francesco INNOCENTI - Azienda Regionale Sanità Toscana Piera ROCCA Direzione Sanità - Regione Piemonte Marco DALMASSO, Carlo MAMO Servizio di Epidemiologia - ASL TO3- Torino Francesco FADDA - Responsabile Pediatria di Comunità - ASL Nuoro Stefano LEDDA- Assessorato dell'igiene e Sanità - Regione Sardegna Lamberto VENERI, Romana BACCHI, Paolo GHINI - Azienda USL della Romagna Forlì Paolo CREMONESI, Francesco ZANELLA, Valentina ROCCATI - E.O. Ospedali Galliera Genova.