La gestione integrata della lepre. Antonio LAVAZZA. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna



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La gestione integrata della lepre Antonio LAVAZZA Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna

Punto di partenza: una gestione integrata della specie Gestione faunistico venatoria Gestione ambientale Gestione sanitaria

La lepre in Italia Selvatico oggetto di interesse venatorio Forte pressione venatoria attuazione di pratiche gestionali (ripopolamenti)

Declino della lepre in Italia Le popolazioni di lepri in Italia (ma in generale in tutta Europa) sono in riduzione a causa di: Riduzione e modifica degli habitat Inquinamenti ambientali Aumento dei predatori (alterato ecosistema?) Inadeguata gestione faunistico venatoria Malattie (es. EBHS)

Il ripopolamento Le lepri possono essere: Catturate in aree naturali dove è vietata la caccia (cd aree di cattura ) Importate dall estero (Paesi dell Est Europa e Sud America ) Allevate in gabbia e rilasciate dopo opportuno ambientamento a terra in recinti chiusi.

Qualche numero importate e allevate Lepri importate: 1984 120.000 1995 40.000 Lepri allevate 1981 13.500 1998 ~100.000 Dati tratti da: S. Toso & V. Trocchi Seminario UNAVI Bologna 11-12 settembre 1998

Ripopolamento: considerazioni/1 Riuscita variabile in funzione di: Origine, tipo e qualità degli animali dei capi (es. benessere e integrità delle importate, ambientamento delle allevate in gabbia, condizioni di salute etc. ) Periodo e stagione di rilascio Disponibilità trofiche nelle zone di rilascio

Qualche numero indici di ripresa Lepri importate: ripresa attraverso la caccia: dal 11,1 al 22,4% mediante radiotracking: dal 0 al 50% (dati naz.) e da 3,9 a 19,1% (dati ONC francese) Lepri di cattura: ripresa attraverso la caccia: dal 10 al 37% mediante radiotracking: dal 21,4 al 50% Lepri allevate (in gabbia + ambientamento): ripresa attraverso la caccia (primo anno): dal 6,4 al 60,4% (ma vicino allo 0% se liberate in inverno) mediante radiotracking: dal 8,3 al 63,2% Dati tratti da: S. Toso & V. Trocchi Seminario UNAVI Bologna 11-12 settembre 1998

Ripopolamento: considerazioni/2 Mortalità è elevata = 40-50% (ma è alta anche nella popolazione naturale) per: predazione (facilitata da stress da ambientamento) investimenti da automezzi e macchine agricole malattie (soprattutto EBHS e pseudotubercolosi) conseguenze delle manipolazioni subite (fratture e ferite della testa, spina dorsale e gambe)

Ripopolamento: problematiche Spesso è artificiale e molto spinto e pertanto: E molto costoso Non è efficace nel modificare il trend negativo della specie Ha ritardato l adozione di corrette misure gestionali Diversi insuccessi dovuti a: mancata rimozione delle cause di riduzione (ambiente non idoneo, malattie, prelievi eccessivi) mancata pianificazione del prelievo venatorio eccesso di fiducia sulle potenzialità dell intervento

Ripopolamento: le soluzioni Attuare una procedura gestionale che fornisca i migliori risultati, anche sotto il profilo sanitario. Permettere alla popolazione di seguire una dinamica evolutiva più "naturale attraverso: - un intervento umano rivolto a verificarne l'andamento (censimenti, indici d'incremento annuo, mortalità nelle varie fasi etc.) - il non modificare in maniera radicale e repentina la consistenza numerica e qualitativa della popolazione - il non operare manipolazioni ed introduzioni di animali da ambienti e habitat talora differenti in modo sostanziale (anche dal punto di vista sanitario)

Ripopolamento: quale lepre? In Italia centromeridionale è confermata l esistenza di una specie distinta: la lepre Italica (Lepus corsicanus) Non sono mai stati osservati esemplari ibridi con Lepus europaeus Fonte INFS Ripopolamenti con lepre europea non hanno mai dato effetti sperati Ambienti di tipo mediterraneo più favorevoli alla presenza di lepre italica sx) Areale storico dx) Presenza attuale accertata E consigliabile utilizzare la lepre italica per i ripopolamenti

GESTIONE SANITARIA DELLE LEPRE

Gestione sanitaria Finalizzata a minimizzare il rischio di comparsa di malattie nella popolazione a vita libera. Considerata parte integrante del "nuovo" sistema gestionale, che privilegia il tipo di ripopolamento che fa leva sulla produzione ottenibile in loco, nelle aree di rispetto, nei recinti e negli allevamenti.

Malattie endemiche in Italia od oggetto di sorveglianza sanitaria EBHS Brucellosi* Tularemia* Pseudotubercolosi Pasteurellosi Toxoplasmosi Borreliosi* Leptospirosi* Stafilococcosi Listeriosi Fibromatosi nodulare * zoonosi Malattie della lepre non segnalate in Italia ma degne di attenzione Spirochetosi Disautonomia

Sindrome della Lepre Bruna Europea (EBHS)

Cenni storici 1981 Prima segnalazione in Svezia 1984-86 Segnalata in Germania, Austria, Francia e Belgio. Ipotesi eziologiche: - 1) intossicazione da rape tipo 00-2) ingestione di methiocarb - 3) tossinfezione da Cl. sordellii 1988 Definizione della EBHS come malattia a eziologia virale 1989 Conferma dell eziologia da calicivirus antigenicamente correlato all agente della RHD del coniglio. 1989-1994 Segnalazione della malattia in Danimarca, Svizzera, Gran Bretagna, Grecia, Malta, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia Indagine retrospettiva su sieri di lepri prelevati in Svezia sin dal 1971 e conferma della presenza di titoli anticorpali specifici.

In Italia 1983-1986 Segnalazione di casi di mortalità tra le lepri, attribuiti ad avvelenamenti, sia tra lepri selvatiche che di allevamento. 1988 Identificazione al ME di particelle virali e definizione dell eziologia della malattia. 1989-91 Caratterizzazione del virus, allestimento di test diagnostici specifici.

Malattie emorragiche dei lagomorfi RHD/MEV Rabbit Haemorrhagic Disease coniglio domestico e selvatico (Oryctolagus cuniculus) EBHS European Brown Hare Syndrome lepre bruna selvatica e allevata (Lepus europaeus P.) CALICIVIRUS CALICIVIRUS antigenicamente correlati ma distinti no cross-infezione

RHD Diffusione mondiale, Descritta in più di 40 Paesi RHD è attualmente endemica in Asia, Europa, America Centrale (Cuba), Oceania (Australia, Nuova Zelanda). 3 focolai sono stati descritti anche in USA in 2000-2001. Si infettano conigli di tutte le età ma la malattia clinica e la morte si ha solo in quei soggetti >40 giorni di età Morbilità 90-100% Mortalità 40-90% EBHS EBHS è attualmente endemica in solo in Europa Si infettano lepri di tutte le età ma la malattia clinica e la morte si ha solo in quei soggetti >2-3 mesi di età Il decorso clinico della malattia è più lungo Morbilità 90-100% Mortalità 30-50%

Epidemiologia EBHS Specie recettiva: Lepus europaeus +++ Lepus timidus + Oryctolagus cuniculus - Sylvilagus floridanus + (?) via oro-nasale Modalità d infezione: Modalità di trasmissione: x via diretta: - contatto animale malato-sano, - animale convalescente vettore passivo (no portatore) x via indiretta (più frequente): - contatto con alimenti od oggetti ed attrezzature contaminate, - trasporto passivo da parte di animali (incluso uomo), - possibile ruolo di animali predatori - conseguenza di abitudini igieniche e sociali - via aerogena (?)

MEV /EBHS - Decorso dell infezione % Mortalità 60 RHD ACUTA EBHSV "CRONICA" 40 Picco di mortalità a 36-48 ore 20 0 12 24 36 48 60 72 4 5 6 7 8 9 ORE GIORNI SOPRAVVISUTI RHD EBHS 60-80 % 5-15 % 5-35 % 10-60 % 10-50 % 20-70 %

Sintomatologia EBHS Non sempre osservabile (morte improvvisa) Nelle lepri selvatiche: alterazioni comportamentali quali disorientamento, difficoltà di movimento, alterato riflesso di fuga, tendenza ad avvicinarsi a centri abitati Nelle lepri allevate: apatia, disoressia, fasi di eccitazione con emissione di grida, difficoltà respiratorie, decubito laterale, fuoriuscita liquido siero-emorragico dalle narici Evoluzione: acuta: morte in 65-96 ore subacuta/cronica: morte dopo 96 ore con comparsa di ittero, più spesso, sopravvivenza e guarigione

Impatto della EBHS e Dinamica di diffusione Impatto molto variabile e condizionato dagli aspetti demo-grafici della specie ospite Resistenza naturale giovanile: soggetti di tutte le età si infettano ma ammalano e muoiono solo i sub-adulti (>2-3 mesi) e gli adulti. I soggetti di età inferiore si infettano, non ammalano e si immunizzano La sopravvivenza di EBHSV nell ambiente è molto elevata. Il virus resiste in forma infettante fino a 4 mesi nell ambiente (in condizioni di T C e umidità favorevoli) La densità della popolazione ospite condiziona il livello di trasmissione e la sua strutturazione per età determina la dimensione della popolazione suscettibile (adulti e subadulti) e refrattaria (giovani), che varia anche di molto durante l anno.

Mortalita da EBHS e Densità di polazione rapida trasmissione, esposizione dei giovani in età non sensibile ( 2-3 mesi) lenta trasmissione, esposizione dei giovani in età sensibile ( 2-3 mesi) Densità alta (>15 kmq) Mortalità bassa Densità bassa (<8 kmq) Mortalità alta L estinzione dell ospite è una possibilità concreta La mortalità causata dalla malattia tra le lepri a vita libera può essere ridotta raggiungendo la stabilità endemica, ovvero attraverso un aumento della densità della popolazione ospite (circa 15 adulti/km 2 ).

Controllo e profilassi - lepri allevate in cattività misure igienico sanitarie disinfezioni periodiche di gabbie e attrezzature derattizzazioni quarantena degli animali di nuova introduzione limitazione alla visita di estranei (acquirenti, fornitori di mangime etc) profilassi indiretta utilizzo di vaccino stabulogeno doppio intervento di base rivaccinazione annuale dei riproduttori vaccinazione dei giovani prima della vendita

Controllo e profilassi - lepri a vita libera Il controllo della EBHS risulta molto difficile poiché: Non applicabili le misure igienico-sanitarie e di profilassi indiretta indicate per le lepri allevate L unico metodo di controllo è una corretta gestione integrata della lepre sul territorio. Tuttavia. la gestione faunistico venatoria è spesso intesa solo come garanzia di presenza quantitativamente elevata di prede, e la gestione sanitaria viene ignorata esiste un imitato numero di aree protette veramente tali. l intervento umano (importazione, spostamenti, immissione di animali di allevamento) è costante e decisivo nel modificare la dinamica naturale della popolazione il modello deterministico di evoluzione della malattia in funzione della dinamica di popolazione non è ancora di dominio comune.

Controllo e profilassi - lepri di importazione/1 Applicazione delle norme previste dal DM14/9/93, e successive modificazioni (ultimo D. MinSan 7/12/2000) Art. 2 da Paesi dell Est Certificato sanitario: visita OK da aree dove non si sono registrati casi di tularemia da un anno, rabbia da 6 mesi e EBHS da tre mesi quarantena 15gg separati per partite, e controllo sierologico per EBHS con ELISA su 10% controllo sierologico negativo per Brucellosi in animali di età > 8 mesi mortalità in quarantena <5% e non causata da tularemia o EBHS da Paesi del SudAmerica (1 aprile 30 maggio) Certificato sanitario: idem tranne EBHS

Controllo e profilassi - lepri di importazione/ 2 Art. 3. Ispezione e visita alla frontiera Nessuna anomalia Inoltro a destino Mortalità <5% Invio a destino Invio dei materiali e carcasse a IIZZSS Sintomi sospetti EBHS o altro, mortalità >5% Invio in vincolo a destino Invio dei materiali e carcasse a IIZZSS

Controllo e profilassi - lepri di importazione/ 3 Art. 4. Aziende di destinazione Periodo di osservazione 24h Nessuna anomalia Possibilità di effettuare esami sierologici EBHS e brucellosi su <5% della partita Immissione in libertà Sintomi sospetti EBHS o altro, mortalità >5% Sequestro Invio dei materiali e carcasse a IIZZSS Pos tularemia: abbattimento e distruzione Neg EBHS e Tularemia Immissione in libertà Pos EBHS: Abbattimento e distruzione oppure isolamento per almeno 1 sett dopo ultimo morto

Controllo e profilassi - lepri di importazione/ 4 Art. 5 - Sorveglianza dopo l immissione Immissione per gruppi omogenei (partite) Invio a IIZZSS di lepri rinvenute morte dopo il rilascio Vigilanza veterinaria? Art. 6 - Requisiti strutturali delle aziende di importazione Art. 7 - Costi e Sanzioni E attualmente conveniente, da un punto di vista sanitario, continuare ad importare lepri?

Pseudotubercolosi Yersinia pseudotubercolosis Agente potenzialmente zoonosico La comparsa di focolai è favorita da: - alte concentrazioni di animali - climi freddi ed umidi - disponibilità trofiche limitate Tipica situazione che si ha in fase di ripopolamento invernale sono causa di stress

Tularemia - Brucellosi Malattie tipiche della lepre, notoriamente presenti nelle aree centro europee Sono causa d'importanti zoonosi Sono state recentemente segnalate, in forma sporadica, anche in Italia

Pasteurellosi (P. multocida) Molto diffusa, causa di solito decessi sporadici. In concomitanza di fattori stressanti (freddo, umidità, mancanza di cibo, massive infestazioni parassitarie) può assumere un carattere epizootico e causare gravi perdite. La malattia in questa forma causa un > della virulenza del germe cosicché anche animali più forti sono contagiati

Fibromatosi nodulare Storia: conosciuta fin dal 1909, segnalata in Italia nel 1959. Apparentemente scomparsa dal 1964 Eziologia: Leporipoxvirus Hare Fibroma virus (HFv) virus correlato più al fibroma di Shope che non al virus della mixomatosi Recettività di specie: Lepus europaeus infezione naturale Lepus californicus infezione sperimentale Oryctolagus cuniculi infezione sperimentale Trasmissione: mediante artropodi contatto diretto Fattori predisponenti: microlesioni o traumi cutanei Morbilità: di solito elevata Mortalità: bassa Guarigione: in 1-3 mesi 100 nm

Ricomparsa della malattia in Italia: 1 caso: in un allevamento di lepri (Gen/Feb e Sett/Ott 2001) Altri casi: in una lepre importata dall Ungheria (fine 2001) Sintomi: tumori protrudenti singoli o multipli, di 1-3 cm di diametro, a livello soprattutto di testa (orecchie incluse) e zampe Fibromatosi nodulare Noduli solidi ( ) e ulcerati ( ) Lesioni descritte da Leinati et al. (1959)

Coccidiosi Eziologia: 8 specie di coccidi Eimeria, intestinali Recettività: Strettamente specie specifiche (no cross-infezione con coniglio) Trasmissione: Ciclo oro-fecale. Oocisti sporulate restano infettanti nel terreno per mesi. Diffusione: elevata, problema soprattutto dei recinti

Tipi di allevamento in gabbia senza d'adattamento in gabbia con recinti d'adattamento a terra in recinti consoni ed idonei programmi di adattamento a terra, permettono alle lepri di acquisire rapidamente quelle caratteristiche di rusticità e selvaticità richieste dei cacciatori, e garantiscono livelli di sopravvivenza e indici di ripresa soddisfacenti.

"nuovo" sistema gestionale che privilegi quel tipo di ripopolamento che fa leva sulla produzione ottenibile in loco nelle aree di rispetto che sia finalizzato a minimizzare il rischio di comparsa di malattie nella popolazione a vita libera. che miri, attraverso un consolidamento negli anni, a consentire addirittura il ripopolamento per "irradiamento".

Obiettivi primari Realizzare un maggior numero di aree adatte (per vegetazione e disponibilità alimentare) ad un elevato numero di lepri. Stabilire dei requisiti sanitari minimi - per gli animali destinati ad essere immessi nelle aree di ripopolamento strutture "accreditate". - per gli animali da immettere direttamente nelle zone di caccia a scopo di ripopolamento (in deroga e fino all'autosufficienza con il prelievo dalle zone di ripopolamento).

Amministrazione Provinciale - Servizio Caccia e Pesca: organizzazione, coordinamento, finanziamento, informazione e pubblicizzazione dell esecuzione del Piano 1 Componenti coinvolte/1 ATC e CA: procedure di censimento, cattura etc. operate sul territorio di 2 competenza. Cooperazione attiva alla esecuzione, divulgazione e pubblicizzazione del piano a livello locale Cacciatori, Guardie, Agenti Corpo Forestale ecc: intervento durante le catture e prelievo dei sieri; recupero e consegna delle carcasse delle lepri abbattute e trovate morte. 3

Servizi Veterinari delle ASL: controllo delle procedure di cattura e prelievo sieri; consulenza sanitaria; recapito per la 4 consegna di organi e/o carcasse di lepri rinvenute morte sul territorio. Componenti coinvolte/2 IIZZSS: esami di laboratorio sulle carcasse di lepri morte e visceri delle abbattute, esami sierologici sui sieri degli animali abbattuti e di cattura; elaborazione dei risultati. 5 Centro Epidemiologico Regionale: valutazione epidemiologica del piano, 6 analisi quantitativa dei dati di popolazione. INFS: consultazione, indirizzo e convalida del piano

Finalità ed utilità del piano/1 Ripetuto ogni anno. porterebbe all acquisizione di dati fondamentali: per una corretta gestione sanitaria di una specie selvatica d'interesse venatorio ma anche in termini di salute pubblica, legato alla verifica di presenza di zoonosi. fornirebbe una previsione sulla comparsa di focolai di EBHS

Finalità ed utilità del piano/2 Conoscere le patologie dominanti in ciascun'area e dello stato sierologico degli animali permette una corretta movimentazione degli animali, rispettando cioè l uguaglianza di condizioni dell ambiente ricevente rispetto al donatore l adozione di misure restrittive per limitare la diffusione di malattie infettive e diffusive quali: blocco delle catture, messa a riposo di certe aree per uno o più anni misure di profilassi specifica negli allevamenti, quali interventi di vaccinazione dei riproduttori o la sieroterapia in caso di comparsa di focolai di malattia

Documenti prodotti Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita libera Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone di ripopolamento Requisiti di idoneità biologica degli allevamenti e norme igienico-sanitarie

Controllo sanitario delle lepri regolarmente cacciate Vengono elencati norme e requisiti relativi a: raccolta dei visceri e del sangue distribuzione ai cacciatori di contenitori e siringhe per la raccolta dei materiali identificazione degli animali recapito per la consegna modalità di conservazione Permette di acquisire maggiori informazioni circa lo stato sanitario delle lepri presenti nelle zone di caccia Aiuta ad impedire la disseminazione sul territorio di eventuali materiali infetti e la diffusione ad opera di vettori passivi.

Accertamenti diagnostici su cause di mortalità naturale delle lepri a vita libera Vengono elencati norme e requisiti relativi a: - raccolta e conservazione degli animali - modalità di consegna - recapito - identificazione degli animali - luogo e modalità di ritrovamento Le carcasse di lepri trovate morte sono sottoposte: Esame necroscopico e parassitologico Es. virologico da fegato e milza per EBHS Es. batteriologico da visceri (sp. per tularemia, pseudotubercolosi, pasteurellosi) E valutata l età (< o > a 1 anno)

Monitoraggio delle lepri di cattura provenienti da zone di ripopolamento Vengono elencati norme e requisiti relativi a: Identificazione delle aree da controllare Rilievo dei dati di popolazione (censimenti) Determinazione dell età Consistenza numerica dei soggetti da controllare Modalità di contenimento e prelievo di sangue per esame sierologico - EBHSV - borreliosi, - tularemia - toxoplasmosi - brucellosi - leptospirosi,

Requisiti di idoneità biologica degli allevamenti e norme igienico-sanitarie Censimento e anagrafica degli allevamenti sul territorio Geo-posizionamento tramite rilevamento GPS? Vengono elencati norme e requisiti relativi a: - Luogo dell allevamento e Posizione dei recinti - Tipologia della recinzione e Protezione dai predatori - Tipologia delle gabbie - Sistema di abbeverata e Alimentazione - Pulizia e Misure di profilassi diretta - Svezzamento e messa a terra - Controllo sanitario, vigilanza sanitaria, accertamenti diagnostici (sierologici per EBHS, tularemia, brucellosi, leptospirosi, toxoplasmosi; esame necroscopico e accertamenti di laboratorio sui soggetti deceduti spontaneamente) e norme specifici di profilassi diretta e indiretta - Gestione dei recinti

Costi Riguarderanno l esecuzione delle analisi virologiche e sierologiche e gli eventuali sopralluoghi in loco del personale dell IZS. circa 17/siero per l esame sierologico (6 determinazioni: EBHS, Brucella Tularemia, Lepto, Toxo, Borrelia) 7,75/lepre per l esame anatomo-patologico e ulteriori esami di laboratorio. L esecuzione dell intero piano, sulla base di un possibile campionamento di 250 sieri (tot 4250) e 200 lepri e visceri ( 1550) dovrebbe comportare una spesa di circa 5800/anno.

Valutazione critica: CONTRO Necessità di un potere forte di coordinamento (Amm. Provinciale) Novità rispetto alla tradizione ma scelta pressoché obbligata in futuro Difficoltà a convincere i cacciatori azione di formazione capillare Complessità del piano Disponibilità di risorse sul territorio (veterinari l.p., ASL, recapiti, congelatori etc) Riscontri economici allevatori non immediati per gli Sostenibilità a livello territoriale (allevamenti, recinti, Z.R.C.)

Modulabilità del Piano Valutazione critica: PRO Costi relativamente limitati per le analisi Migliore utilizzo delle risorse economiche degli ATC Ritorno d immagine presso opinione pubblica Positive o incoraggianti esperienze di alcune Amministrazioni (MO, PC, SI, CR, PR, AL, MN, etc.)

Conclusioni/1 L applicazione sistematica di un piano di monitoraggio, fondato anche e soprattutto sulla collaborazione prestata da tutti gli operatori del settore, può aiutare a creare una maggiore sensibilità verso i problemi sanitari, la risoluzione dei quali porterebbe a benefici tangibili soprattutto in termini numerici di sviluppo delle popolazioni di selvatici.

Conclusioni/2 Gli Ingredienti che consentono di attuare una gestione della lepre con maggiore serenità, sicurezza ed efficacia sono: 1.razionalizzazione delle procedure di ripopolamento 2.limitazioni all importazione e trasferimento di animali 3.coordinamento e organizzazione delle diverse componenti interessate alla gestione 4.educazione sanitaria, monitoraggio sanitario continuo, strutture diagnostiche di supporto

Grazie per l attenzione