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POLITICHE DEL LAVORO ED AZIONI AFFINI AL MODELLO DI FLEXICURITY IN VENETO Letizia Bertazzon

Interventi di politica del lavoro in Veneto vicini alla flexicurity Uno dei principali obiettivi delle politiche regionali è la tutela dei lavoratori che perdono il lavoro e delle fasce più deboli Si tratta di interventi volti a: estendere gli ammortizzatori sociali implementare azioni di politica attiva incentivare la formazione (lifelong learning/occupabilità) Al fine di: facilitare/supportare il transito da un occupazione all altra altra (employment security) incentivare i soggetti da tempo inattivi

Esperienze analizzate: 1) Iniziative di politica attiva nell ambito dei SPI il progetto P.A.R.I. in Veneto (Regione Province/Italia Lavoro) il progetto Politiche attive (Regione 2) La CIGS in deroga (Regione Veneto Lavoro) 3) La ricollocazione (outsourcing) dei lavoratori in mobilità i casi aziendali Irca e De Longhi il progetto Unità per il Reimpiego di Treviso (Cciaa, Industriali, Sindacato, Provincia)

1) I progetti P.A.R.I. (2007/2008) Politiche attive (2006/2007) (2007/2008) e Interventi volti alla occupazione/rioccupazione, anche con strumenti di sostegno al reddito Destinatari sono le fasce deboli del m.d.l. /non protette (es. non percettori A.S., donne in reinserimento, over 45 ) In P.A.R.I. dote economica per supportare la ricerca attiva (4.500 euro) per incentivare l assunzione + voucher per attività formative (1.000 euro) In Politiche i attive supporto econ. per formazione (max 1.500 euro) supporto econ. per tirocinio (max 2.500 euro) Forte orientamento t alla personalizzazione i dell intervento t (PAI), importanza della formazione (per occupabilità) e del tirocinio (come strumento di inserimento)

2) La CIGS in deroga una declinazione verso il basso dello strumento della Cigs Utilizzo della Cigs diverso da quello previsto dalla normativa (concessione annuale del Governo) Introdotta nel 2004 (l.350/2003) utilizzo in deroga per det. settori produttivi e/o specifiche aree territoriali Obiettivo: estensione della tutela dei lavoratori in difficoltà occupazionale esclusi da altre tutele (settore artigiano) ma anche come estensione del periodo di Cigs ordinaria e per difficoltà transitorie (stagionali) Dal 2007 gestione anche regionale, sulla base di accordi territoriali

3) Outsourcing dei lavoratori in mobilità Sostegno/accompagnamento al ricollocamento dei lavoratori espulsi da grandi aziende (Irca, De Longhi) con piano di outsourcing nell accordo Azione concertata per la ricollocazione dei lavoratori espulsi da piccole aziende (settore artigiano) e dalle aziende fallite Supporto ai lavoratori con/senza indennità Iniziative di orientamento/formazione Azioni incontro domanda/offerta di lavoro per facilitare o accelerare la rioccupazione

Nel complesso: Si tratta di esperienze che risentono/devono tener conto della segmentazione del m.d.l. in tutte le sue declinazioni ed in particolare: diverse forme contrattuali, ambiti lavorativi, tutele diverse tipologie/categorie di lavoratori occupati/inoccupati disoccupati, disoccupati di lunga durata, sospesi donne, giovani, over 45, immigrati ecc.

Si tratta di esperienze che risentono/devono tener conto della differenza tra OCCUPAZIONE ed OCCUPABILITA ma occorre anche fare i conti con la domanda e con la realtà economico-produttiva del territorio i (in Veneto basso tasso di disoccupazione, ma quale occupazione?) SKILL MISMATCH giovani istruiti in cerca di lavoro lavoratori qualificati espulsi Ruolo del fattore DOMANDA anche per quanto riguarda l aspetto quantitativo: se il m.d.l. non richiede lavoratori, a poco servono le azioni di attivazione al lavoro

Osservazioni/criticità: Hanno migliori risultati gli interventi immediati (e non dopo molto tempo dall espulsione del lavoratore) Importanza del bisogno del lavoro utilizzo di canali informali per la ricerca Problema della permanenza dei risultati degli interventi Attenzione ai casi sociali Quale l universo dei lavoratori coinvolti Discrezionalità degli interventi (Cigs in deroga)

Da quando è stato strutturato l attuale sistema di AS il sistema economico-produttivo ed il m.d.l. sono profondamente mutati. Occorrono nuove e migliori i forme di tutela t per tutti tti i lavoratori, opportunamente organizzate ed integrate. Tuttavia: gli interventi non devono rappresentare una mera protezione sociale per compensare una forza lavoro flessibile occorre meno enfasi alla sicurezza del posto di lavoro e più importanza al concetto di occupabilità sottostante l idea lidea della flexicurity deve esserci la convinzione che la semplice protezione del posto di lavoro non sia di per sé sufficiente né necessaria a garantire una condizione lavorativa soddisfacente (decent work)