Colore del primo chakra: il rosso

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Colore del primo chakra: il rosso Il rosso è il colore dello spettro visibile dal nostro occhio con la frequenza più bassa. Il primo chakra è infatti il centro energetico che ha una frequenza molto vicina a quella della materia fisica. Il rosso è il colore dell istinto di sopravvivenza. Corrispondenze del primo chakra Il rosso rappresenta il colore dell istinto, della sopravvivenza, della passione, Ma anche della distruzione, laddove Alcune volte c è bisogno di distruggere per far sìche nuove fasi della vita possano emergere. l elemento collegato al primo chakra è la terra: Le nostre radici energetiche vanno a fondersi in lei. Simbolo geometrico: rappresenta la delimitazione, ciò che è solido. Parti del corpo: scheletro e muscolatura, reni, vescica Senso: olfatto Ghiandola: surrenali Loto: il loto dai quattro petali. Secondo la filosofia induista questo fiore rappresenta la fertilità, la spiritualità. Il loto E un fiore che nasce dal fango e ne esce puro, incontaminato. Numero: il numero collegato al primo chakra è il quattro. Come dicevo prima è l essenza di Muladhara, della materialtà.

Rappresenta le quattro stagioni, le quattro direzioni, i quattro elementi, i quattro venti. Pietre collegate: rosse o nere Mantra: LAM l importanza del primo chakra Corrisponde alle ghiandole surrenali e va a controllare le funzioni dell istinto, nonché le parti solide del nostro corpo. Quando il primo chakra è in armonia, le ossa, i denti, l intestino e i reni sono sani e forti. Al contrario quando è in squilibrio porta insicurezza, poca fiducia e apatia. Può essere che il primo chakra abbia un energia iperattiva e questo porta all attaccamento eccessivo a ciò che è materiale, una resistenza al cambiamento. Il primo chakra rappresenta anche il nostro collegamento al passato: Quando è sano si vivono i ricordi in modo armonico, ma senza attaccamento, Non ci sentiamo ossessionati da ciò che è stato, ma siamo in grado di lasciar andare e vivere nel presente. Quando il primo chakra è in armonia Quando sentiamo il bisogno di mettere le radici in un posto che ci rende sicuri e felici, ma allo stesso tempo non ci neghiamo la possibilità di un cambiamento per una vita migliore. Quando l istinto di sopravvivenza è forte e sentiamo un attaccamento giusto alla vita (l eccesso può avere una smisurata paura della morte).

Un buon rapporto con la madre biologica e la Madre Terra. Rispetto per il proprio corpo e quello del pianeta Struttura ossea forte e sana Quando il primo chakra è bloccato Si parla di un blocco energetico, ovvero Muladhara non fluisce in modo libero. Da cosa si riconosce il blocco? Struttura ossea poco solida, problemi ai denti, alle ginocchia etc. Una camminata poco fluida, rigidità nella zona bassa del corpo. Problemi a livello economico, l essere legati a un lavoro che odiamo e che non riesce a darci alcuna soddisfazione (Ci svegliamo la mattina con il morale a terra pensando a dove stiamo per andare) Debolezza immotivata e perenne. Incapacità di manifestare la propria personalità, i sentimenti e i pensieri per la paura di essere bollati come diversi o, peggio ancora, sconvenienti. Rapporto sbagliato con la madre (conflitto continuo). Mancanza di autostima e amor proprio. Disturbi alimentari. Il non sentirsi mai a casa e la voglia quindi di spostarsi spesso, senza mai sentirsi a proprio agio in una terra o in mezzo a un popolo.

Da cosa deriva questo squilibrio? non è una predisposizione, piuttosto una conseguenza del rapporto che vi è tra il singolo individuo e l ambiente circostante. C è chi agisce sfruttando il proprio senso di auto-difesa e si sposta, cerca una situazione più stabile e un terreno più fertile dove mettere le radici (chakra armonico), c è chi si assopisce e accetta passivamente gli eventi (chakra bloccato) e chi infine inizia a vedere ogni ambiente e ogni gruppo sociale come potenzialmente pericoloso e lascia i sensi sempre sull attenti, incapace di fermarsi (chakra iperattivo). Il blocco può derivare anche da un disagio scaturito ad esempio dal giudizio del prossimo. Molte persone si trovano costrette a nascondere la loro vera natura per non sentirsi esclusi, diversi e socialmente inadatti. Tutto questo nascondersi porta inevitabilmente a un disagio, un malessere profondo. Se tutta questa situazione si protrae a lungo nel tempo, il problema può cronicizzarsi. Come armonizzare il primo chakra Esistono vari modi per armonizzare il primo chakra, ma la cosa importante da capire è che l armonizzazione non si ottiene con una modifica delle proprie abitudini. Non è cercando di mettere le radici, di fingere la capacità di esprimere una idea che in realtà non è (ancora) nostra o modificando forzatamente il nostro modo di camminare che si risolve il problema. Quando il chakra si armonizza questi aspetti cambiano da soli e in modo del tutto naturale. Non si lavora sul sintomo, ma sulla radice del problema.

Per prima cosa praticare attività fisica. Non è necessario iscriversi a uno sport o andare a correre ogni giorno, è sufficiente ad esempio dedicare una piccola parte della propria giornata a una bella camminata. E molto importante il contatto con la natura, ricordiamoci che la Terra è la madre comune di tutti, è la prima importantissima antenata. Quindi, il primo esercizio per armonizzare il primo chakra è il radicamento! Come si fa il radicamento Vai in un prato o un bosco, in una zona dove nessuno può disturbarti. L esercizio va fatto seduti con la schiena ben dritta. Visualizza che da Muladhara escono delle radici e vanno a unirsi al terreno. Prendi le energie buone che la terra ha da offrirti e lascia andare quelle negative che hai accumulato dentro di te. Vedi con gli occhi della mente le radici scendere sempre più a fondo fino a quando non ti senti bene. Poi, quando sentiti che è ora di tornare in te, richiama le radici, le quali torneranno indietro più veloci. Lavorare sul primo chakra con i cristalli Le pietre di supporto che aiutano a riequilibrare il primo chakra sono quelle rosse e quelle nere. Il cristallo per eccellenza che mi sento di consigliarvi è il diaspro rosso. A seguire l onice nera, l ematite, la corniola(di un bel rosso scuro), l ossidiana nera e l opale di fuoco.

Tieni la pietra scelta in tasca, in questo modo è vicina al centro energetico. fallo per un mese intero, escludendo solo le ore notturne. Durante il radicamento ricordati di tenerla tra le mani, posizionate come una coppa al cui interno vi è appunto la pietra. ti aiuterà a radicarti meglio e ad armonizzare il primo chakra. Anche quando mediti tienila con te.