Incontro AIAF: "Analisi finanziaria dei bilanci assicurativi IAS" L introduzione del Segment Reporting nei bilanci assicurativi Torino, 14 dicembre 2005
Agenda Segment Cosa? Reporting Finalità del Segment Reporting ( IAS 14/1998 rivisto nella sostanza) Interrelazioni e impatti Quali? Come il segment reporting si relaziona alla struttura organizzativa e alla reportistica direzionale e con quali impatti Metodologia Come? Come e con quali approcci mettere in grado la struttura aziendale di recepire il segment reporting 2
Agenda Segment Cosa? Reporting Finalità del Segment Reporting ( IAS 14/1998 rivisto nella sostanza) Quali? Come il segment reporting si relaziona alla struttura organizzativa e alla reportistica direzionale e con quali impatti Come? Come e con quali approcci mettere in grado la struttura aziendale di recepire il segment reporting 3
COSA: SEGMENT REPORTING Principi e finalità dello IAS 14 (segment reporting) del 1998 Lo IAS 14 (rivisto nella sostanza) Informativa di Settore stabilisce i principi di presentazione dell informativa economico finanziaria di settore relativa ai diversi tipi di prodotti e servizi dell impresa e alle diverse aree geografiche in cui opera. Lo IAS 14 deve essere applicato dalle imprese le cui azioni o titoli di debito sono negoziati pubblicamente e dalle imprese che hanno in corso di emissione azioni o titoli di debito in mercati mobiliari pubblici, questi ultimi intesi come mercati finanziari regolamentati. LE FINALITA I soggetti fruitori Consentire una migliore Comprensione dei risultati passati dell impresa Determinazione dei rischi e della redditività dell impresa Comparazione dei dati di settore con i corrispondenti dati di altre compagnie/gruppi assicurativi Formulare giudizi più aggiornati sull impresa nel suo insieme Authority Authority Altre Altre Compagnie Compagnie 6 5 Analisti Analisti Segment reporting 1 Azionisti Azionisti 2 Clienti/Fornitori Clienti/Fornitori 3 Revisori Revisori 4 4
COSA: SEGMENT REPORTING Differenze tra IAS 14 originario (1994) e IAS 14 rivisto nella sostanza (1998) IAS 14 1994 IAS 14 1998 Direttiva Generale in merito 1. alla distinzione tra settori merceologici e aree geografiche 2. alle analoghe informazioni richieste sia per settori merceologici, sia per le aree geografiche 3. alla possibilità di consentite differenze nella definizione del risultato di settore tra le compagnie (p.to 5) 4. alla possibilità di utilizzare un metodo di determinazione dei prezzi nei trasferimenti tra i dati di settore diverso da quello effettivamente usato (p.to 12) Uniformità/Consistenza 7. Nessuna disposizione in merito ai principi contabili da utilizzare(p.to 4) 8. Nessuna disposizione sul principio di simmetria p.to 6) Trasparenza (rispetto agli accadimenti gestionali) 9. Nessun obbligo sulla rideterminazione dell informativa a seguito di accadimenti rilevanti nell esercizio Disposizioni più analitiche in merito 1. alla distinzione tra settori (di attività/geografici) e alla loro gerarchia (primari/secondari) (p.to 2 11-13) rispetto di parametri quantitativi legati ai ricavi, al risultato di settore e alle attività 2. alla differente quantità e analiticità delle informazioni richieste tra settore primario e secondario (p.to 3) 3. all identificazione delle voci da includere-escludere dai ricavi e costi di settore (p.to 5) 4. alla determinazione dei prezzi di trasferimento tra i dati di settore, basati su ciò che è applicato nella pratica (p.to 12) Uniformità/Consistenza 7. Stessi principi contabili per Bilancio di Esercizio e Consolidato di Gruppo (p.to 4) 8. Introduzione del principio di simmetria : corrispondenza fra voci di conto Economico che determinano il risultato di settore e le voci di Attività/Passività di settore che le hanno generate. Es. inclusione dell ammortamento, interessi passivi (p.to 6) Trasparenza (rispetto agli accadimenti gestionali) 9. Rideterminazione (a meno dell impraticabilità) dell informativa dell esercizio precedente a seguito di cambiamenti rilevante dei principi contabili di settore (p.to 10) 5
COSA: SEGMENT REPORTING Una normativa flessibile oggetto di interpretazione La normativa IAS è ancora in evoluzione Fase I 2005: comprende l IFRS 4, lo IAS 32 (esposizione e presentazione degli strumenti finanziari) e lo IAS 39 (rilevazione e misurazione degli strumenti finanziari) Fase II 2007: Implementazione del modello di valutazione e misurazione delle passività assicurative basata sul Fair Value 31 luglio 2003 Exposure Draft 5 31 Marzo 2004 IFRS4 Exposure Draft (ED) Fase II 2003 2004 2005 2006 2007 Chiusura Bilancio IAS sulla base della Fase II Anno di confronto Primo anno di Bilancio IAS Gestione parallelo (temporanea) Principi contabili italiani Principi contabili italiani Fase I Principi contabili italiani Principi contabili internazionali Fase II La normativa richiama il principio di ragionevolezza in merito all applicazione degli stessi principi contabili utilizzati per il bilancio consolidato o d impresa all imputazione delle voci aggregate richieste dall informativa primaria: Ricavi/Costi, Attività/Passività. Tali voci sono imputabili direttamente o per ragionevole attribuzione. Nel caso di Attività passività è necessario, inoltre, che il risultato di settore includa le componenti economiche da esse generate (principio di simmetria) Gli analisti rilevano: difficoltà nella comparabilità tra settori con la stessa definizione, ma appartenenti a gruppi diversi carenza di informazioni nella ripartizione dei macro prodotti tra settore vita e settore finanziario: es. Unit Linked 6
Agenda Cosa? Finalità del Segment Reporting ( IAS 14/1998 rivisto nella sostanza) Interrelazioni e impatti Quali? Come il segment reporting si relaziona alla struttura organizzativa e alla reportistica direzionale e con quali impatti Come? Come e con quali approcci mettere in grado la struttura aziendale di recepire il segment reporting 7
QUALI: INTERRELAZIONI E IMPATTI Gli impatti del segment reporting nella gestione di una Compagnia o Gruppo Assicurativo L impresa deve guardare alla propria struttura organizzativa interna e al proprio sistema di rendicontazione interna, per identificare correttamente ciascun settore (cfr. Pr.Cont.le Int.le 14. Introduzione, p.to2). Processi Necessità di definire Logiche di composizione Regole di calcolo e allocazione Regole iniziali di quadratura e raccordo con i segmenti e valori dell esercizio precedente Ripristino della comparabilità dei dati tra diversi esercizi in termini di Logiche di composizione Regole di calcolo e allocazione e conseguente riorganizzazione della struttura settoriale a fronte di evoluzioni della normativa del business (acquisizioni, fusioni, cessioni) Impatti del Segment Reporting Sistemi Informativi Eventuale adeguamento dei sistemi di reporting direzionale Contabilità analitica Contabilità x centri di costo Controllo di gestione Contabilità Generale e Tesoreria se non sufficientemente parametrici da poter soddisfare i crititeri di costruzione e valorizzazione del segment reporting Definizione Organizzazione calendario operativo-contabile KPI in presenza di un Performance Management strutturato Eventuale ridefinizione processo di pianificazione, e controllo (possibile anche su budget e forecast) Informazione e Formazione 8
QUALI: INTERRELAZIONI E IMPATTI Il modello di contabilità direzionale può essere analizzato da una prospettiva sia dinamica, sia statica Nel sistema di contabilità direzionale di una Compagnia o Gruppo assicurativo, risiedono normalmente tutte le informazioni organizzative, economiche, patrimoniali e finanziarie, necessarie all elaborazione della reportistica di settore. Input per la pianificazione strategica Pianificazione Strategica PROCESSI DI DI CONTABILITA DIREZIONALE Dinamici Misure correttive Plan, Budgeting & Forecasting Consuntivo Reporting & analisi Applicazione al Segment Reporting Ri-pianificazione AA BB CC + Strutture di di reporting Metodi per per l allocazione dei dei costi COMPONENTI 11 22 KPI B/S I/S 44 33 Attribuzione diretta Allocazione indiretta Dimensioni dell analisi Prodotti/Servizi Clienti. Oggetti di di controllo dei dei costi Centri di costo Progetti Statici Modello di Contabilità Direzionale 9
QUALI: INTERRELAZIONI E IMPATTI Il principio IAS 14 definisce il contenuto dei differentischemi di informativa Informazioni aggregate richieste per ciascuno dei settori di attività identificati Modalità di imputazione SCHEMA PRIMARIO RICAVI DI SETTORE (esterni/infra-settore) COSTI DI SETTORE RISULTATO DEL SETTORE ATTIVITA DI SETTORE PASSIVITA DI SETTORE ALTRI DATI ECONOMICO-FINANZIARI Costo Immobili, impianti, macchinari e altre attività acquisite nel periodo Svalutazione ed Ammortamenti Costi non Monetari diversi da Svalutazioni ed Ammortamenti Ricavi e Costi imputabili direttamente o per ragionevole attribuzione Attività e passività imputabili direttamente o per ragionevole attribuzione, se il risultato di settore include le componenti economiche da esse generate BB CC 1 1 STRUTTURE DI REPORTING SCHEMA SECONDARIO Se lo schema di informativa primario è per ATTIVITA Ricavi di settore da clienti esterni per area geografica in base alla localizzazione dei clienti se = 10% dei ricavi totali Attività complessive di settore per localizzazione geografica dell attivo se = 10% dell attivo totale Costi totali sostenuti nell esercizio per acquisire attività del settore che si suppone verranno usate per più di un esercizio per ciascun settore geografico se attività di settore = 10% dell attivo totale Se lo schema di informativa primario è per AREA GEOGRAFICA Ricavi di settore da clienti esterni se = 10% dei ricavi totali Attività complessive di settore se = 10% dell attivo totale Costi complessivi sostenuti nell esercizio per acquisire attività del settore che si suppone verranno usate per più di un esercizio se attività di settore = 10% dell attivo totale 10
QUALI: INTERRELAZIONI E IMPATTI La struttura organizzativa interna normalmente include le dimensioni di analisi e controllo e consente la definizione dei driver/kpi per la ripartizione dei costi Centri di di responsabilità Esemplificativo 3 3 Processi e attività Processi Core Complementari Regole di Allocazione, Ribaltamenti, etc.. Studi & Analisi Risk Mgt Sales & marketing BB CC OGGETTI DI CONTROLLO Processi Core Operativi Processi di supporto Strategie Investimento Gestione portafogli Esecuzione operazioni Matching operazioni Regolamento Operaz. Calcolo NAV Org.zione Legale IT Accounting Controllo Acquisti. Dimensioni di di analisi e controllo Clienti Clienti privati Mass Mass market market HNWI HNWI Clienti istituzionali Fondi Fondi pensione Casse Casse previd./assist. Assicurazioni Fondazioni/Enti/Associaz. Istituti Istituti di di credito Prodotti/servizi Prodotti Vita Prodotti Danni Prodotti Finanziari Gest. immobiliari Canali Drivers e regole di Attribuzione Reti bancarie Partecipate Reti promotori Promotori Canale diretto per per clientela istituzionale Aree geografiche Italia Europa America BB CC 2 2 DIMENSIONI DELL ANALISI 11
QUALI: INTERRELAZIONI E IMPATTI Il principio di ragionevolezza guida l allocazione dei costi indiretti BB CC 3 44 METODI e OGGETTI NATURA DESTINAZIONE COSTI DIRETTI Allocazione Diretta Oggetto Finale di Costo A INDIRETTI Personale Fissi Indus. Comm.li Amm.ve Allocazione Indiretta s s Di Produzione Aggregati Intermedi di Costo Oggetto Finale di Costo B Costi Totali Aziendali Di Struttura Basi di Ripartizione Ripartizione Oggetto Finale di Costo C Passaggio da costi per natura a destinazione 12
Agenda Cosa? Finalità del Segment Reporting ( IAS 14/1998 rivisto nella sostanza) Quali? Come il segment reporting si relaziona alla struttura organizzativa e alla reportistica direzionale e con quali impatti Metodologia Come? Come e con quali approcci mettere in grado la struttura aziendale di recepire il segment reporting 13
COME: METODOLOGIA Un efficace metodologia integra sinergicamente competenze applicative, assicurative e di processo attraverso la pianificazione e il coordinamento, che consentono la corretta gestione del piano di transizione e di cambiamento Per Per garantire garantire la la rapidità rapidità e la la flessibilità flessibilità richieste richieste è indispensabile indispensabile adottare adottare... un Modello di Riferimento predefinito che contempli tutte le dimensioni rilevanti: Modello dati, Modello dei processi, Regole Contabili (o scambio flussi), Modello Organizzativo Prototipo della soluzione applicativa Modello di riferimento DISPOSIZIONI NORMATIVE MODELLO di RIFERIMENTO Modello Dati Modello dei processi Regole contabili Modello organizzativo Soluzione applicativa integrabile E indispensabile agire contemporaneamente sulle tre principali dimensioni di un azienda: Processi Organizzazione Sistemi Informativi Organizzazione ChangeMgmt SISTEMA INFORMATIVO Modello processi Modello Dati e regole Soluzione applicativa PROCESSI E ORGANIZZAZIONE... una Metodologia collaudata che prevede una rapida fase di Assessment per aumentare l efficacia e ridurre i rischi; una puntuale attività di Project Management per garantire il rispetto dei tempi e dei costi; il corretto coinvolgimento di tutte le aree aziendali impattate (IT, Processi, Organizzazione, etc) una corretta gestione del Processo di Cambiamento e delle dimensioni organizzativa e di processo Metodologia FASE 1 BUSINESS MODEL E MASTER PLAN Analisi Pianificazione Implementazione Soluzione PROJECT MANAGEMENT FASE 2 REALIZZAZIONE ORGANIZATIONAL CHANGE MANAGEMENT TECHNICAL INFRASTRUCTURE MANAGEMENT Go live e supporto 14
Grazie per la vostra attenzione Augusto Franconi augusto.franconi@capgemini.com 15