LA SPESA DI FAMIGLIE E IMPRESE PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI IN LIGURIA

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LA SPESA DI FAMIGLIE E IMPRESE PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI IN LIGURIA ANNO 2012 a cura di:

Il peso crescente dell economia dei servizi, conseguenza della graduale apertura al mercato di molti servizi di pubblica utilità storicamente gestiti in condizioni di monopolio e organizzati in economia da parte degli enti locali, suggerisce la necessità di rafforzare gli strumenti di analisi lungo questi versanti e l importanza di costruire momenti di dialogo e confronto. In questo senso va interpretato il percorso intrapreso dalle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato e dalle loro Unioni Regionali, soggetti vicini al territorio, al confine tra pubblica amministrazione e impresa, nel favorire la libera e leale concorrenza, nel tutelare gli interessi degli utenti, con iniziative che mirano a realizzare un mercato interno sempre più equilibrato e trasparente. Il presente lavoro, realizzato da REF Ricerche per conto di Unioncamere Liguria, analizza i dati contenuti nel Repertorio amministrativo delle Tariffe e degli Atti ufficiali dei Servizi Pubblici locali (Repertorio TASP), strumento di trasparenza e pubblicità delle tariffe praticate alle utenze finali (consultabile liberamente all indirizzo http://liguria.repertoriotariffe.it). Attraverso il Repertorio TASP è possibile conoscere la spesa delle imprese per il servizio idrico e per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nei Comuni con più di 5000 abitanti e accedere a delibere e regolamenti del servizio. Consultando il Repertorio TASP è possibile ottenere informazioni sulle tariffe praticate, sulle agevolazioni e le scontistiche riservate a particolari categorie di utenza, sulle condizioni generali del servizio, quali: la definizione e classificazione dei reflui, le condizioni generali per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico in pubblica fognatura, le condizioni generali per la somministrazione di acqua potabile (attivazione, durata del contratto, controlli, misure per il risparmio idrico, limitazioni all'uso, sanzioni, ecc). Il Repertorio TASP contiene informazioni, aggiornate a Settembre 2012, desunte da una pluralità di fonti, quali deliberazioni dell'organo competente (Autorità d'ambito, Giunta Comunale, Consiglio Comunale), siti internet delle istituzioni e dei gestori del servizio. Gli autori desiderano ringraziare per la preziosa collaborazione la Dott.ssa Claudia Sirito della Camera di Commercio di Genova, coordinatrice del progetto per conto di Unioncamere Liguria. Il presente lavoro è stato realizzato da un gruppo di ricercatori REF Ricerche con la supervisione scientifica di Donato Berardi. Redazione: Fulvio Bersanetti, Francesca Signori, Samir Traini 2

Indice: I RISULTATI DEL MONITORAGGIO...4 1 MODALITÀ DI FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO: TARSU E TIA A CONFRONTO...8 Dalla TARSU alla tariffa d igiene ambientale (TIA1), alla tariffa integrata ambientale (TIA2), alla TARES...8 L assetto in Liguria... 10 2 LA SPESA PER IL SERVIZIO...11 Benchmarking esterno... 11 Spesa annua e unitaria: l analisi regionale... 17 Utenze domestiche e non domestiche: le differenze... 31 Variazioni della spesa 2011-2010... 34 Bibliografia...38 3

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO L attività di monitoraggio sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) e nello specifico dei corrispettivi applicati alle utenze, avviata nel 2010 dalle Camere di Commercio di Genova e La Spezia, viene nel 2012 estesa all intera Regione Liguria. I Comuni oggetto di indagine sono quelli con una popolazione residente pari o superiore a 5 mila abitanti: si tratta di 52 Comuni nei quali risiedono quasi 1.4 milioni di abitanti, ovvero circa l 85% della popolazione residente in Liguria. L attività di monitoraggio si compone di diverse fasi, tra cui: ricognizione delle informazioni e della documentazione, ovvero il recupero dei prospetti tariffari, dei regolamenti di applicazione della tassa/tariffa e delle delibere comunali di approvazione dei corrispettivi attraverso i siti internet dei Comuni e delle Regioni (albo pretorio e BUR) o dei gestori e attraverso la richiesta ai Comuni delle delibere e/o dei prospetti tariffari mancanti; popolamento dell Archivio delle tariffe, che sistematizza i corrispettivi del servizio, e di un Repertorio amministrativo degli Atti ufficiali dei Servizi Pubblici locali (TASP), cioè una raccolta delle delibere dei regolamenti del servizio; identificazione dei profili tipo di utenza domestica e non e ricostruzione del relativo onere, al lordo della fiscalità. In particolare, per quanto riguarda la fase di ricognizione l attività ha consentito di raccogliere buona parte dei documenti e, in particolare, i prospetti tariffari di 47 Comuni, raggiungendo un grado di copertura del 96% della popolazione obiettivo. La Tavola mostra il dettaglio delle informazioni censite. Piano dell'indagine: obiettivi e realizzazione Anno 2011 Obiettivo Regolamento Tariffe Delibera Comuni >5 000 ab Popolazione Num. Comuni % Pop. Num. Comuni % Pop. Num. Comuni % Pop. IM 8 168 588 6 92% 6 92% 1 8% SV 17 220 146 17 100% 16 89% 5 24% GE 16 787 386 16 100% 15 99% 11 91% SP 11 190 178 11 100% 10 96% 10 96% Totale 52 1 366 298 50 99% 47 96% 27 71% 4

Il popolamento dell Archivio tariffe e la predisposizione del Repertorio amministrativo (TASP) consente attraverso la diffusione telematica (il repertorio è liberamente consultabile al sito http://liguria.repertoriotariffe.it/) di accrescere la trasparenza circa i corrispettivi praticati a 80 categorie di utenza non domestica e di accedere al Repertorio degli atti ufficiali, cioè alla raccolta delle delibere e dei regolamenti del servizio. La Figura allegata 1 illustra il risultato dell attività di ricognizione, mentre nella Tavola vengono indicati per ciascun Comune le informazioni attualmente consultabili attraverso il Repertorio TASP. La distribuzione geografica dei Comuni analizzati Disponibili Non comunicato Fuori campo di osservazione Fonte: Unioncamere Liguria 1 La mappa interattiva è consultabile all indirizzo http://www.focustudi.ge.camcom.gov.it/?q=pn&sc=intro&id=224 5

Documenti ufficiali raccolti Anno 2011 Comune Provincia Popolazione Regolamento Tariffe Delibera Bordighera IM 10 743 x x Camporosso IM 5 608 Diano Marina IM 6 277 x x Imperia IM 41 932 x x Sanremo IM 56 734 x x Taggia IM 14 290 x x x Vallecrosia IM 7 274 Ventimiglia IM 25 730 x x Alassio SV 11 319 x x Albenga SV 24 154 x Albissola Marina SV 5 606 x x Albisola Superiore SV 10 715 x x x Andora SV 7 543 x x Borghetto Santo Spirito SV 5 320 x x Cairo Montenotte SV 13 740 x x x Carcare SV 5 688 x x x Celle Ligure SV 5 456 x x Ceriale SV 5 962 x x Finale Ligure SV 11 721 x x x Loano SV 11 774 x x x Pietra Ligure SV 9 258 x x Quiliano SV 7 360 x x Savona SV 62 356 x x Vado Ligure SV 8 414 x x Varazze SV 13 760 x x Arenzano GE 11 672 x x x Busalla GE 5 931 x x Camogli GE 5 641 x x x Campomorone GE 7 471 x x x Casarza Ligure GE 6 581 x Chiavari GE 27 620 x x Cogoleto GE 9 170 x x x Cogorno GE 5 543 x x x Genova GE 611 171 x x x Lavagna GE 13 084 x x x Rapallo GE 30 425 x x x Recco GE 10 258 x x Santa Margherita Ligure GE 10 124 x x x Sant'Olcese GE 5 961 x x x Serra Riccò GE 7 988 x x x Sestri Levante GE 18 746 x x Arcola SP 10 371 x x x Bolano SP 7 723 x x x Castelnuovo Magra SP 8 233 x x x Follo SP 6 239 x x x La Spezia SP 95 372 x x x Lerici SP 10 573 x x x Levanto SP 5 597 x x x Ortonovo SP 8 515 x Santo Stefano di Magra SP 8 556 x x x Sarzana SP 21 602 x x x Vezzano Ligure SP 7 397 x x x Totale 50 47 27 6

Per quanto riguarda la ricostruzione della spesa sostenuta dalle utenze, i risultati, esposti in modo dettagliato nel presente Rapporto, sottolineano l esistenza di una forte dispersione territoriale, frutto di situazioni diverse dal punto di vista dell efficienza gestionale e delle modalità operative del servizio che si riflettono in una ampia dispersione dei costi, del grado di copertura degli stessi, nonché dalla loro distribuzione tra le categorie di utenza analizzate. I risultati del monitoraggio riferito al 2011 evidenziano il persistere di tensioni al rialzo sui corrispettivi praticati a famiglie e imprese che, in parte, riflette l accresciuto grado di copertura dei costi. Si tratta di un percorso che dovrebbe giungere ad un completamento già dal prossimo anno 2013 con l introduzione del nuovo tributo comunale a copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e dei servizi indivisibili (la cosiddetta TARES). Il nuovo tributo dovrà infatti garantire la copertura dei costi del servizio e garantire l applicazione del principio comunitario secondo cui chi inquina paga, ossia corrispettivi maggiormente rispondenti alla potenziale produzione di rifiuto delle diverse categorie di utenza. 7

1 MODALITÀ DI FINANZIAMENTO DEL SERVIZIO: TARSU E TIA A CONFRONTO Il primo aspetto da considerare in una valutazione di congruità dei corrispettivi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) è la modalità di finanziamento del servizio. A quindici anni di distanza dall introduzione della Tariffa di Igiene Ambientale (TIA1), che avrebbe dovuto sostituire la Tassa comunale sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU), l assetto del settore risulta piuttosto variegato. L introduzione di successive norme, emanate con lo scopo di fare chiarezza e omogeneizzare l assetto a livello territoriale, hanno in realtà complicato ulteriormente lo stato dell arte. Dalla TARSU alla tariffa d igiene ambientale (TIA1), alla tariffa integrata ambientale (TIA2), alla TARES L introduzione della TIA1 in sostituzione della TARSU, ad opera D.Lgs. 22/97, era giustificata in primo luogo dal desiderio di garantire un percorso di avvicinamento alla copertura integrale dei costi del servizio tramite i ricavi tariffari, superando un sistema di finanziamento che demandava alla fiscalità generale la copertura dei costi. La TIA1 ha avuto un percorso di applicazione tutt altro che immediato, anche per effetto di reiterate proroghe dei termini massimi previsti per la sua adozione che ne hanno di fatto ostacolato l entrata in vigore: il passaggio a TIA1 da parte degli Enti Locali è infatti avvenuto esclusivamente su base volontaria. In tale contesto, più di recente, il Codice dell Ambiente (D.Lgs. 152/06) ha introdotto una nuova modalità di finanziamento del servizio, definita Tariffa Integrata Ambientale (TIA2) che avrebbe dovuto sostituire i regimi esistenti, quindi sia la TARSU sia la TIA1. Ma anche in questo caso il percorso di applicazione è stato tutt altro che immediato, anche a causa della mancata emanazione del regolamento attuativo che ha determinato il persistere di diversi modelli di finanziamento del servizio RSU. Ad oggi troviamo infatti Comuni che mantengono il proprio regime di finanziamento, sia esso TARSU o TIA1, e altri che invece adottano la TIA2. Se tra le due tariffe (TIA1 e TIA2) si rintracciano poche differenze di sostanza, in virtù del fatto che, in mancanza del regolamento attuativo, la TIA2 è disciplinata dal regolamento dettato per la TIA1 2, il vero cambiamento nel settore è rappresentato dal passaggio dalla tassa alla tariffa, aspetto che ha suscitato un ampio dibattito circa la reale natura del corrispettivo applicato. Per certi aspetti la tariffa (sia essa la TIA1 o la TIA2) sembra infatti 2 D.P.R. 158/99 8

somigliare alla tassa: ne condivide il presupposto applicativo, ovvero l occupazione di una superficie cioè l impossibilità di negoziare i termini del servizio, la mancata necessità di stipulare un contratto, la mancata applicazione delle regole di diritto privato e il pagamento disgiunto dalla concreta fruizione del servizio. Ciò nonostante, la volontà del legislatore di dare una vesta di tariffa al corrispettivo applicato sembra essere giustificato dalla volontà di creare un legame tra misura del corrispettivo e servizio, volontà che riflette il principio comunitario secondo cui chi inquina paga. Tra le tante questioni aperte, la determinazione della reale natura dell onere posto a carico delle utenze rileva per stabilire l assoggettamento o meno delle stesse somme all applicazione all Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Su tale tematica si è sviluppato un crescente dibattito, alimentato da numerose sentenze e disposizioni spesso contraddittorie. Da un lato la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale che si sono espresse a favore della natura tributaria, dall altro l Agenzia delle Entrate che si è schierata a sostegno della natura tariffaria. In tempi recenti è stata proprio la Corte di Cassazione 3 a sancire la natura tributaria della TIA1, proprio per le similitudini con la TARSU, tesi ribadita anche dalla Corte dei Conti, contrariamente a quanto sostenuto nel D.L. 78/2010 e in una circolare ministeriale 4, ovvero che le disposizioni di istituzione della TIA2 si interpretano nel senso che la natura della tariffa ivi prevista non è tributaria ( ) e per una presunta proprietà transitiva anche alla TIA1. Il chiarimento circa la natura della tariffa, sebbene risulti di grande importanza per i contenziosi aperti, sembra essere ormai superato, in quanto un nuovo e più recente intervento normativo ha modificato nuovamente il quadro di riferimento. Il decreto Salva Italia 5 ha infatti istituito un nuovo tributo comunale, denominato TARES, a copertura del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nonché dei servizi indivisibili dei Comuni, che entrerà in vigore a partire dal 1 Gennaio 2013 sostituendo tutte le tipologie di prelievo attualmente esistenti, ovvero la tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU), la tariffa di igiene ambientale (TIA1) e la tariffa integrata ambientale (TIA2). 3 sentenze 3294/2012 e 3756/2012. 4 Secondo la Circolare 3/DF del Ministero dell Economia e delle Finanze le disposizioni di istituzione della TIA2 si interpretano nel senso che la natura della tariffa ivi prevista non è tributaria ( ). 5 D.L. 201/ 2011 9

Le principali caratteristiche del nuovo tributo sono l obbligo di copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio e l utilizzo del piano finanziario come strumento essenziale, seppur ancora incompleto, per far emergere i costi effettivi del servizio. Le aliquote unitarie saranno commisurate alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. L assetto in Liguria Nella fotografia scattata e riferita all anno 2011 il passaggio a TIA1 ha riguardato un numero molto ridotto di realtà locali in Liguria: si tratta di 6 Comuni distribuiti tra le Province di Genova (il capoluogo, Cogoleto e Arenzano), La Spezia (oltre al capoluogo il Comune di Follo) e Savona (Finale Ligure) che hanno adottato la tariffa in sostituzione della tassa, peraltro non sempre in modo perfettamente coerente con le disposizioni normative di riferimento. Poiché il passaggio ha interessato i Comuni di maggiori dimensioni e, tra questi i due capoluoghi di provincia, la quota di popolazione in regime di TIA1 è quella prevalente, con una incidenza pari al 55% dei residenti in Comuni con 5 mila abitanti e oltre. Organizzazione del servizio: modalità di finanziamento Anno 2011 Obiettivo TARSU TIA Comuni >5 000 ab Popolazione Num. Comuni % Pop. Num. Comuni % Pop. IM Liguria 8 168 588 6 92% 0 0% SV Liguria 17 220 146 15 84% 1 5% GE Liguria 16 787 386 13 20% 3 80% SP Liguria 11 190 178 9 47% 2 53% Totale 52 1 366 298 43 43% 6 55% 10

2 LA SPESA PER IL SERVIZIO Per poter effettuare un analisi della spesa sostenuta per il servizio RSU dalle utenze, siano esse famiglie o imprese, funzionale ad isolare le principali differenze comunali in termini di tassazione/tariffazione, si è proceduto ad isolare alcuni profili di utenza tipo, espresse da una combinazione tra numero di componenti il nucleo familiare, per le utenze domestiche, e natura dell attività di impresa, per quelle non domestiche, con la metratura delle superfici occupate ad uso produttivo, commerciale, artigianale o abitativo. Le tipologie familiari analizzate sono 6 : famiglia monocomponente, con abitazione di 50 mq; famiglia composta da 3 persone, con abitazione di 108 mq; famiglia composta da 5 persone, con abitazione di 120 mq. Le tipologie di attività produttiva selezionate sono: albergo con una superficie di 1 000 mq; parrucchiere con una superficie di 70 mq; ristorante con una superficie di 180 mq; caseificio con una superficie di 3 000 mq. La scelta dei profili, soprattutto nel caso delle utenze non domestiche, è funzionale a illustrare le potenzialità dello strumento di monitoraggio delle tariffe ed è pertanto svolto a titolo esemplificativo solo su una minima parte delle combinazioni attività/superficie possibili (si ricorda che lo strumento telematico annovera ben 80 tipologie di attività di impresa). Benchmarking esterno Nel caso delle utenze domestiche i capoluoghi di provincia liguri si posizionano su livelli non molto distanti dalla media nazionale (ponderata, con pesi pari alla popolazione residente). In tutte le figure allegate si può osservare come la media Italia si collochi su livelli più elevati rispetto al punto mediano della distribuzione provinciale della spesa, a suggerire che i capoluoghi di maggiori dimensioni (le città metropolitane) sono 6 L associazione tra tipologia di nucleo familiare e superficie abitativa è stata effettuata analizzando i dati del censimento ISTAT 2001 11

caratterizzati da valori di spesa decisamente più elevati. Un dato, quest ultimo, che con ogni probabilità è il riflesso di una struttura di costo più onerosa e che potrebbe indicare la presenza di diseconomie di scala oltre un certo livello di popolazione residente. In questo contento scorrendo le figure allegate si nota uno scivolamento dei capoluoghi liguri verso la fascia bassa delle graduatoria (quella caratterizzata da una spesa inferiore alla media nazionale) al crescere del numero dei componenti del nucleo familiare. Questo fenomeno è il risultato della bassissima progressività dei corrispettivi praticati alle utenze domestiche, argomento che sarà trattato più nel dettaglio nel seguito del rapporto. Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 1 componente, 50 mq 250 Comuni media Italia 200 euro/anno 150 100 SV SP GE IM 50 0 e Unioncamere - INDIS 12

Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 3 componenti, 108 mq Comuni media Italia 600 500 400 euro/anno 300 SV SP GE IM 200 100 0 e Unioncamere - INDIS Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 5 componenti, 120 mq 700 Comuni media Italia 600 500 euro/anno 400 300 200 SV SP GE IM 100 0 e Unioncamere - INDIS Per quanto riguarda le utenze non domestiche i capoluoghi liguri si posizionano, viceversa, tendenzialmente nella parte alta della distribuzione, con la sola eccezione del profilo ristorante. Inoltre è interessante notare che la graduatoria si modifica al variare dei profili: se la spesa per l albergo risulta più elevata nel Comune della Spezia e più contenuta in 13

quello di Imperia, nel caso del parrucchiere è proprio ad Imperia che si registrano i livelli più alti di spesa. Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 Albergo, 1 000 mq Comuni media Italia 18 000 16 000 14 000 12 000 euro/anno 10 000 8 000 6 000 IM SV SP GE 4 000 2 000 0 e Unioncamere - INDIS Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 Parrucchiere, 70 mq 1 200 Comuni media Italia 1 000 euro/anno 800 600 IM GE SP 400 SV 200 0 e Unioncamere - INDIS 14

Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 Ristorante, 180 mq 9 000 8 000 7 000 6 000 Comuni media Italia euro/anno 5 000 4 000 SP GE 3 000 IM 2 000 SV 1 000 0 e Unioncamere - INDIS Spesa annua nei Comuni capoluogo di Italia, Anno 2011 Caseificio, 3 000 mq Comuni media Italia 70 000 60 000 50 000 euro/anno 40 000 30 000 20 000 IM GE SP 10 000 SV 0 e Unioncamere - INDIS Poiché, come vedremo più avanti, il livello della spesa è influenzato da alcune caratteristiche del servizio, è opportuno operare un confronto il più possibile omogeneo: a questo scopo i dati regionali vengono distinti a seconda del regime di finanziamento e 15

della dimensione del bacino di utenza (approssimato dalla popolazione residente) e messi a confronto con i rispettivi dati calcolati a livello nazionale 7. Spesa annua all inclusive: Liguria e Italia Valori indici, media Italia = 100, Anno 2011 1 comp. 50 mq 3 comp. 108 mq 5 comp. 120 mq TARSU 5-10 140 139 138 10-50 123 122 121 50-100 115 115 115 >100 TIA 5-10 138 118 107 10-50 120 127 120 50-100 111 95 82 >100 107 90 83 e Unioncamere - INDIS Come misurato da un livello dell indice superiore a 100 per tutte le classi considerate (l indice esprime il rapporto tra la spesa in Liguria e la media Italia per la classe di riferimento) la Liguria registra una spesa superiore alla media nazionale di circa il 15%, con alcune interessanti differenze sui singoli raggruppamenti. Nel caso dei Comuni a TARSU, lo scarto con il valore nazionale è, indipendentemente dal profilo considerato, decrescente al crescere delle dimensioni: passa da un massimo del 40% nei Comuni di piccole dimensioni, a poco più del 20% nei Comuni con popolazione tra 10 e 50 mila abitanti e scende fino al 15% nei Comuni più grandi. Nel caso dei Comuni a TIA, per tutti, ad eccezione della classe 10-50 mila abitanti, lo scarto si riduce all aumentare dei componenti del nucleo familiare, in quanto la progressività delle tariffe liguri è inferiore a quella registrata a livello nazionale. 7 Il confronto viene effettuato indicizzando la spesa media regionale sulla media Italia. A causa del ridotto numero di Comuni a TIA in Liguria, il confronto in questi casi ha valore puramente indicativo. I cluster individuati sono quelli che verranno utilizzati, nel proseguo del rapporto, per illustrare le differenze nella spesa unitaria. 16

Spesa annua dei profili tipo: Liguria e Italia Valori indici, media Italia = 100, Anno 2011 Albergo 1000 mq Parrucchiere 70 mq Ristorante 180 mq Caseificio 3000 mq TARSU 5-10 133 145 133 167 10-50 105 122 121 121 50-100 88 96 106 67 >100 TIA 5-10 296 256 152 173 10-50 103 116 127 118 50-100 169 155 94 169 >100 93 109 73 97 e Unioncamere - INDIS Passando alle utenze non domestiche i divari tra la Liguria e la media nazionale divengono più consistenti: lo scarto medio è di oltre il 30% (l indice per la Liguria assume valore 130, posta pari a 100 la media Italia), per lo più decrescente al crescere delle dimensioni comunali. La media è la sintesi di situazioni diverse a seconda del regime, del profilo e della dimensioni, con differenze molto marcate in alcuni raggruppamenti e valori di spesa sostanzialmente allineati in altri. Per i Comuni a TARSU lo scarto maggiore tra la media regionale e quella italiana si riscontra nel profilo Caseificio, al contrario nei Comuni a TIA, dove in realtà il dato medio regionale risente della ridotta numerosità delle osservazioni, il divario più consistente è registrato sul profilo Albergo. Spesa annua e unitaria: l analisi regionale Nella sezione seguente viene analizzata la spesa sostenuta da alcune utenze tipo come prima individuate, per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti: la Tavola allegata riporta per ciascun Comune il valore della spesa annua, ricostruita sulla base delle informazioni contenute nei prospetti tariffari, e quindi al netto di eventuali sconti e agevolazioni, quali ad esempio le riduzioni per unico occupante, per famiglie in disagio economico, per caratteristiche del servizio (quali la distanza dai punti di raccolta), o per specifiche attività produttive (queste ultime concesse in presenza di rifiuti speciali, allorquando il recupero e lo smaltimento sono integralmente a carico del soggetto 17

produttore). I livelli riportati nelle Tavole sono comprensivi delle imposte, ossia l imposta erariale, l addizionale provinciale e l imposta sul valore aggiunto (laddove applicabile) 8. Utenze domestiche 8 La spesa è calcolata al lordo delle imposte: l addizionale provinciale per tutti i Comuni, l imposta erariale (10%) per i Comuni a TARSU, l IVA (10%) per i Comuni a TIA che hanno continuato ad applicarla dopo la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2009 che ha sancito la natura tributaria della tariffa. La spesa è invece al netto dell IVA nei Comuni a TIA per i quali è stata verificata la disapplicazione di tale imposta. 18

Spesa annua dei profili tipo, Anno 2011 Spesa al lordo delle imposte e al netto della riduzione per unico occupante Comune Regime Classe abitanti (migliaia) 1 comp. 50 mq 3 comp. 108 mq 5 comp. 120 mq Bordighera TARSU 10-50 151 327 363 Diano Marina TARSU 5-10 184 397 441 Imperia TARSU 10-50 135 292 324 Sanremo TARSU 50-100 193 417 464 Taggia TARSU 10-50 194 419 465 Ventimiglia TARSU 10-50 200 432 480 Alassio TARSU 10-50 159 343 381 Albissola Marina TARSU 5-10 133 288 320 Albisola Superiore TARSU 10-50 130 281 312 Andora TARSU 5-10 101 219 243 Borghetto Santo Spirito TARSU 5-10 106 229 254 Cairo Montenotte TARSU 10-50 76 165 183 Carcare TARSU 5-10 94 202 225 Celle Ligure TARSU 5-10 151 327 363 Ceriale TARSU 5-10 105 227 253 Finale Ligure TIA 10-50 133 343 440 Loano TARSU 10-50 115 248 276 Pietra Ligure TARSU 5-10 114 246 273 Quiliano TARSU 5-10 92 199 221 Savona TARSU 50-100 117 253 282 Vado Ligure TARSU 5-10 91 197 219 Varazze TARSU 10-50 90 195 217 Arenzano TIA 10-50 99 266 344 Busalla TARSU 5-10 67 144 160 Camogli TARSU 5-10 178 384 426 Campomorone TARSU 5-10 98 211 235 Chiavari TARSU 10-50 117 252 280 Cogoleto TIA 5-10 142 275 340 Cogorno TARSU 5-10 90 194 215 Genova TIA >100 130 280 311 Lavagna TARSU 10-50 93 201 224 Rapallo TARSU 10-50 151 326 363 Recco TARSU 10-50 163 351 391 Santa Margherita Ligure TARSU 10-50 133 287 319 Sant'Olcese TARSU 5-10 97 210 233 Serra Riccò TARSU 5-10 93 200 222 Sestri Levante TARSU 10-50 106 230 256 Arcola TARSU 10-50 101 219 243 Bolano TARSU 5-10 109 235 261 Castelnuovo Magra TARSU 5-10 132 285 317 Follo TIA 5-10 74 186 237 La Spezia TIA 50-100 119 257 303 Lerici TARSU 10-50 190 410 456 Levanto TARSU 5-10 122 283 358 Santo Stefano di Magra TARSU 5-10 119 258 287 Sarzana TARSU 10-50 131 283 314 Vezzano Ligure TARSU 5-10 94 231 266 Media semplice 124 270 305 Media ponderata 130 283 317 Max/Min 3.0 3.0 3.0 Coeff. Variazione 0.27 0.27 0.27 19

Al di là della spesa registrata in ciascun Comune, ciò che interessa è cogliere, come ben rappresentato dalle Figure allegate, la forte variabilità riscontrata a livello territoriale a prescindere dal regime di finanziamento, nonché una correlazione positiva nei Comuni a TIA tra livello della spesa e dimensione comunale, correlazione che si annulla nel caso dei Comuni a TARSU, dove si registra una forte variabilità anche a parità di dimensioni del bacino di utenza servito. Spesa annua all inclusive 1 componente, 50 mq, Anno 2011 250 TARSU TIA 200 euro/anno 150 100 50 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) 20

Spesa annua all inclusive 3 componenti, 108 mq, Anno 2011 TARSU TIA 500 400 euro/anno 300 200 100 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) Spesa annua all inclusive 5 componenti, 120 mq, Anno 2011 TARSU TIA 500 400 euro/anno 300 200 100 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) Ad ulteriore conferma della forte variabilità territoriale la Figura allegata illustra per ciascun profilo l intervallo tra minimo e massimo della spesa unitaria (espressa in euro per metro quadro) al fine di rendere confrontabili i diversi profili. 21

Spesa unitaria all inclusive:variabilità regionale Anno 2011 5 componenti, 120 mq 1.34 4.00 3 componenti, 108 mq 1.34 4.00 1 componente, 50 mq 1.34 4.00-0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50 euro/mq Nel caso delle utenze domestiche non si rintracciano differenze a livello di profilo e ciò perché i valori minimo e massimo sono rappresentati da Comuni TARSU che non hanno quindi una struttura progressiva, ma al contrario applicano un corrispettivo indifferenziato, cioè indipendente dal numero dei componenti. Ciò che interessa sottolineare in questa sede è l intervallo dei valori: il corrispettivo applicato ad una famiglia passa infatti da un minimo di 1.34 euro/mq fino ad un massimo di 4.00 euro/mq, ovvero un valore 3 volte superiore. Per isolare gli elementi della variabilità, vengono di seguito illustrati i valori della spesa unitaria (sempre espressa in euro al metro quadro) al variare di alcune condizioni. In particolare ciò che si vuole verificare è la differenza di spesa tra i diversi regimi, generalmente a favore dei Comuni TARSU, e l andamento crescente della spesa all aumentare della dimensione abitativa della realtà considerata. Per quanto riguarda il primo aspetto, i maggiori livelli di spesa sostenuti dalle famiglie in regime TIA sono giustificati dall obbligo di copertura integrale dei costi, obiettivo non necessariamente garantito nei regimi TARSU. 22

Spesa media unitaria all inclusive per profilo e regime di finanziamento Anno 2011 3.00 TARSU TIA 2.80 euro/mq 2.60 2.40 2.20 2.00 1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 mq 5 componenti, 120 mq Come si evince dalla Figura allegata nel caso della Liguria la relazione tra regime di finanziamento e livello tariffario pende a favore dei Comuni a regime TIA: tale risultato è probabilmente frutto dell allocazione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche che determina una spesa in quasi tutti i Comuni a TIA inferiore alla media regionale. Inoltre, ciò che colpisce è la spesa unitaria sostanzialmente allineata per i tre profili, anche nel caso della TIA: tale risultato è effetto di strutture tariffarie scarsamente progressive o addirittura assolutamente piatte. Si consideri a titolo esemplificativo il caso di Genova, dove nonostante sia stata adottata la TIA, la struttura tariffaria per le utenze domestiche è rimasta quella previgente, ossia quella tipica del regime TARSU, con un unico corrispettivo indifferenziato che non tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare (la disciplina TIA indica un corrispettivo fisso, legato alla superficie occupata (euro/mq), e uno variabile, in funzione del numero dei componenti(euro/anno). Per quanto riguarda il secondo aspetto, ovvero la relazione positiva tra livello della spesa e dimensione comunale è interessante ricordare che alcuni studi testimoniano come all aumentare della popolazione i rifiuti prodotti aumentino più che proporzionalmente. Ciò può dipendere da una diversa struttura dei canali distributivi: nelle città prevale la grande distribuzione, i cui prodotti si caratterizzano per un maggior presenza di imballaggi, e si registra, mediamente, un livello più elevato di sprechi alimentari. Al 23

contrario, nei piccoli centri resiste la spesa giorno per giorno nei negozi di quartiere, abitudine che consente acquisti più mirati e razionali. A ciò si aggiunge il fatto che per caratteristiche strutturali il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti non presenta interessanti economie di scala: all aumentare dei chilogrammi di rifiuti raccolti e smaltiti, cioè, i costi salgono in modo proporzionale e addirittura alcuni costi del servizio, tipicamente quelli fissi quali lo spazzamento stradale, crescono in modo più che proporzionale al crescere delle dimensioni comunali. L effetto congiunto è un aumento dei costi, e quindi dei corrispettivi unitari, al crescere della popolazione. La Figura allegata mostra la spesa unitaria per profilo tipo e per dimensione dei Comuni, distinti in 4 classi di popolazione, ovvero: 1. Comuni con popolazione tra 5 mila e 10 mila abitanti; 2. Comuni con popolazione tra 10 mila e 50 mila abitanti; 3. Comuni con popolazione tra 50 mila e 100 mila abitanti; 4. Comuni con popolazione superiore a 100 mila abitanti. Spesa media unitaria all inclusive per profilo e classe di abitanti Anno 2011 3.00 5-10 10-50 50-100 >100 2.80 euro/mq 2.60 2.40 2.20 2.00 1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 mq 5 componenti, 120 mq 24

I risultati nel caso della Liguria confermano la relazione positiva tra dimensione, ovvero classe di abitanti, e livello della spesa, fatta eccezione per l ultima classe, dove in realtà è presente il solo Comune di Genova, responsabile dell anomalia riscontrata. L incrocio delle due variabili, ovvero regime e classi di abitanti, rafforza le relazioni registrate sui livelli aggregati: ad eccezione della prima classe, dove i Comuni a TIA mostrano una spesa unitaria leggermente superiore rispetto a quelli a TARSU, la regolarità non è riscontrata negli altri raggruppamenti. Inoltre, la progressività tipica della TIA è verificata solo nella classe 10-50 mila abitanti, ovvero nei Comuni di Arenzano e Finale Ligure. Negli altri casi, la scarsa progressività della spesa unitaria, è a volte dovuta ad una struttura addirittura che ricalca quella della TARSU come nel caso di Genova, o di una allocazione di una quota maggiore dei costi da coprire alla componente fissa della tariffa (euro/mq), al fine di minimizzare la progressività. Spesa media unitaria all inclusive per profilo, regime di finanziamento e classe di abitanti Anno 2011 5-10 mila abitanti 3.50 3.00 TARSU TIA 10-50 mila abitanti 3.50 3.00 2.50 2.50 euro/mq 2.00 1.50 euro/mq 2.00 1.50 1.00 1.00 0.50 0.50-1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 mq 5 componenti, 120 mq - 1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 mq 5 componenti, 120 mq 50-100 mila abitanti 3.50 3.00 2.50 >100 mila abitanti 3.50 3.00 2.50 euro/mq 2.00 1.50 euro/mq 2.00 1.50 1.00 1.00 0.50 0.50-1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 5 componenti, 120 mq mq - 1 componente, 50 mq 3 componenti, 108 mq 5 componenti, 120 mq 25

Utenze non domestiche Spesa annua dei profili tipo, Anno 2011 Spesa al lordo delle imposte e al netto di eventuali riduzioni Comune Regime Classe abitanti (migliaia) Albergo 1000 mq Parrucchiere 70 mq Ristorante 180 mq Caseificio 3000 mq Bordighera TARSU 10-50 3 634 271 1 962 11 627 Diano Marina TARSU 5-10 5 781 747 3 081 37 677 Imperia TARSU 10-50 6 659 699 2 952 19 700 Sanremo TARSU 50-100 4 326 482 3 480 14 680 Taggia TARSU 10-50 3 876 nd 3 088 nd Ventimiglia TARSU 10-50 8 821 nd 4 210 40 400 Alassio TARSU 10-50 6 353 400 1 714 17 136 Albissola Marina TARSU 5-10 5 440 413 2 588 16 043 Albisola Superiore TARSU 10-50 7 395 nd 1 596 17 733 Andora TARSU 5-10 2 231 89 667 6 141 Borghetto Santo Spirito TARSU 5-10 3 628 141 1 060 6 057 Cairo Montenotte TARSU 10-50 nd nd 992 nd Carcare TARSU 5-10 3 393 nd 611 8 477 Celle Ligure TARSU 5-10 4 540 530 2 452 nd Ceriale TARSU 5-10 3 669 237 1 002 8 970 Finale Ligure TIA 10-50 3 642 349 3 377 9 287 Loano TARSU 10-50 3 232 393 1 281 6 072 Pietra Ligure TARSU 5-10 4 370 530 nd 14 801 Quiliano TARSU 5-10 nd 509 1 308 18 892 Savona TARSU 50-100 7 625 411 2 111 11 385 Vado Ligure TARSU 5-10 3 550 nd 1 303 22 342 Varazze TARSU 10-50 5 359 nd 1 350 13 559 Arenzano TIA 10-50 5 782 554 5 362 14 756 Busalla TARSU 5-10 3 861 156 695 6 682 Camogli TARSU 5-10 7 567 990 3 240 20 907 Campomorone TARSU 5-10 8 246 562 1 548 24 081 Chiavari TARSU 10-50 5 436 299 1 468 17 084 Cogoleto TIA 5-10 13 310 974 5 519 15 651 Cogorno TARSU 5-10 4 554 319 820 nd Genova TIA >100 7 697 686 4 111 21 420 Lavagna TARSU 10-50 4 623 464 1 565 12 420 Rapallo TARSU 10-50 4 397 318 1 628 11 381 Recco TARSU 10-50 3 795 439 2 797 10 178 Santa Margherita Ligure TARSU 10-50 4 961 595 2 870 8 506 Sant'Olcese TARSU 5-10 9 120 288 1 768 13 628 Serra Riccò TARSU 5-10 6 360 354 1 145 15 180 Sestri Levante TARSU 10-50 4 096 371 1 671 20 910 Arcola TARSU 10-50 5 915 nd 1 970 19 690 Bolano TARSU 5-10 6 552 480 1 235 19 656 Castelnuovo Magra TARSU 5-10 4 960 nd 893 18 530 Follo TIA 5-10 9 077 537 2 525 12 558 La Spezia TIA 50-100 8 769 627 3 729 22 229 Lerici TARSU 10-50 6 370 496 3 178 12 797 Levanto TARSU 5-10 8 110 431 5 954 28 085 Santo Stefano di Magra TARSU 5-10 8 452 592 2 723 16 141 Sarzana TARSU 10-50 4 470 313 1 288 15 800 Vezzano Ligure TARSU #N/D 5-10 6 143 nd 2 005 29 525 Media semplice 5 781 461 2 258 16 483 Media ponderata 6 883 581 3 267 19 184 Max/Min 6.0 11.2 9.7 6.7 Coeff. Variazione 0.38 0.43 0.58 0.46 26

Come per le utenze domestiche, le Figure allegate analizzano il legame che intercorre tra l ammontare della spesa annua e la dimensione del bacino di utenza. Spesa annua all inclusive Albergo, 1000 mq, Anno 2011 14 000 TARSU TIA 12 000 euro/anno 10 000 8 000 6 000 4 000 2 000 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) Spesa annua all inclusive Parrucchiere, 70 mq, Anno 2011 1 100 TARSU TIA 950 800 euro/anno 650 500 350 200 50 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) 27

Spesa annua all inclusive Ristorante, 180 mq, Anno 2011 6 100 TARSU TIA 5 300 4 500 euro/anno 3 700 2 900 2 100 1 300 500 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) Spesa annua all inclusive Ristorante, 180 mq, Anno 2011 46 000 TARSU TIA 40 000 34 000 euro/anno 28 000 22 000 16 000 10 000 4 000 1 000 10 000 100 000 1 000 000 abitanti (scala logaritmica) Dalle Figure ciò che più colpisce è l elevata variabilità della spesa, che ad esempio nel caso del profilo Parrucchiere va da 50 a 950 euro/anno, più che la correlazione con la 28

dimensione del Comune. In realtà, guardando la spesa media unitaria calcolata per le singole classi di abitanti si nota un andamento crescente all aumentare della dimensione comunale, relazione particolarmente evidente nel caso del profilo Ristorante. Per tale categoria è infatti molto spesso applicato un corrispettivo ad hoc che riflette un livello più elevato di produzione di rifiuti che caratterizza l attività di ristorazione. Spesa media unitaria all inclusive per profilo e classe di abitanti Anno 2011 25 5-10 10-50 50-100 >100 20 euro/mq 15 10 5 - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio Sicuramente molto più significativa è la relazione tra spesa sostenuta e regime di finanziamento: la Figura mette in risalto come i Comuni a TIA registrino una spesa superiore a quella dei Comuni a TARSU per tutti i profili esaminati, con una differenza media di circa il 35% e addirittura del 45% nel caso del ristorante, a conferma che si tratta di una categoria ad elevata producibilità di rifiuto a cui viene conseguentemente addebitata una quota più consistente dei costi del servizio. 29

Spesa media unitaria all inclusive per profilo e regime di finanziamento Anno 2011 25 TARSU TIA 20 euro/mq 15 10 5 - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio La relazione positiva tra regime di finanziamento e spesa unitaria è confermata anche prendendo in considerazione la dimensione abitativa: in tutte le classi di consumo i Comuni a TIA registrano una spesa superiore ai Comuni a TARSU, evidenza che si pone in contro tendenza rispetto a quanto osservato sul versante delle utenze domestiche. 30

Spesa media unitaria all inclusive per profilo, regime di finanziamento e classe di abitanti Anno 2011 5-10 mila abitanti 30 TARSU 10-50 mila abitanti 30 TIA 25 25 euro/mq 20 15 10 euro/mq 20 15 10 5 5 - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio 50-100 mila abitanti 30 >100 mila abitanti 30 25 25 20 20 euro/mq 15 10 euro/mq 15 10 5 5 - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio - Albergo Parrucchiere Ristorante Caseificio Utenze domestiche e non domestiche: le differenze Le logiche che governano il dimensionamento della tassa/tariffa implicano che ciascun Ente locale operi delle scelte in tema di distribuzione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche, e all interno di queste, rispettivamente tra le diverse tipologie di nucleo familiare e le diverse tipologie di attività produttiva. Mettere in relazione utenze domestiche e non domestiche consente quindi di ottenere qualche indicazione sulle politiche per il territorio adottate dagli Enti Locali. Per far ciò nella Tavola che segue la spesa per profilo viene normalizzata, ossia rapportata alla spesa media regionale. Come prassi, un indice superiore a 100 indica che per un dato profilo la spesa in quel Comune è superiore alla media regionale; viceversa un valore dell indice inferiore a 100 indica che per quel dato profilo il Comune considerato è più economico rispetto alla media 31

regionale. La Tavola esprime per ciascun profilo e ciascun Comune il posizionamento rispetto al dato regionale. Spesa annua indicizzata, Anno 2011 Numeri indici, media regionale =100 Comune 1 c 3 c 5 c media UD Alb. Par. Ris. Cas. media UND Bordighera 122 121 119 121 63 59 87 70 70 Diano Marina 148 147 144 146 100 162 136 228 157 Imperia 109 108 106 108 115 152 131 119 129 Sanremo 156 154 152 154 75 105 154 89 106 Taggia 157 155 152 155 67 nd 137 nd 102 Ventimiglia 162 160 157 160 152 nd 186 245 195 Alassio 128 127 125 127 110 87 76 104 94 Albissola Marina 108 107 105 106 94 90 115 97 99 Albisola Superiore 105 104 102 104 128 nd 71 108 102 Andora 82 81 79 81 39 19 29 37 31 Borghetto Santo Spirito 86 85 83 85 63 31 47 37 44 Cairo Montenotte 62 61 60 61 nd nd 44 nd 44 Carcare 76 75 73 75 59 nd 27 51 46 Celle Ligure 122 121 119 121 78 115 108 nd 101 Ceriale 85 84 83 84 63 52 44 54 53 Finale Ligure 108 127 144 126 63 76 149 56 86 Loano 93 92 90 92 56 85 57 37 59 Pietra Ligure 92 91 89 91 76 115 nd 90 93 Quiliano 74 73 72 73 nd 110 58 115 94 Savona 95 94 92 94 132 89 93 69 96 Vado Ligure 74 73 72 73 61 nd 58 135 85 Varazze 73 72 71 72 93 nd 60 82 78 Arenzano 80 98 112 97 100 120 237 89 137 Busalla 54 53 52 53 67 34 31 41 43 Camogli 144 142 140 142 131 215 143 127 154 Campomorone 79 78 77 78 143 122 69 146 120 Chiavari 94 93 92 93 94 65 65 104 82 Cogoleto 115 102 111 109 230 211 244 95 195 Cogorno 73 72 70 72 79 69 36 nd 61 Genova 105 104 102 104 133 149 182 130 148 Lavagna 75 74 73 74 80 101 69 75 81 Rapallo 122 121 119 121 76 69 72 69 72 Recco 132 130 128 130 66 95 124 62 87 Santa Margherita Ligure 107 106 104 106 86 129 127 52 98 Sant'Olcese 79 78 76 78 158 63 78 83 95 Serra Riccò 75 74 73 74 110 77 51 92 82 Sestri Levante 86 85 84 85 71 81 74 127 88 Arcola 82 81 80 81 102 nd 87 120 103 Bolano 88 87 85 87 114 104 55 119 98 Castelnuovo Magra 107 106 104 105 86 nd 40 113 79 Follo 60 69 78 69 157 117 112 76 116 La Spezia 97 95 99 97 152 136 165 135 147 Lerici 154 152 150 152 110 108 141 78 109 Levanto 99 105 117 107 141 94 264 171 167 Santo Stefano di Magra 97 96 94 95 146 129 121 98 123 Sarzana 106 105 103 105 77 68 57 96 75 Vezzano Ligure 76 86 87 83 106 nd 89 179 125 32

Accanto a queste misure puntuali, la Figura illustra un dato di sintesi, ottenuto come media semplice degli indici per ciascuno dei profili, sia domestico che non domestico, che esprime il posizionamento del Comune per il complesso delle utenze analizzate. Nel dettaglio, in ascissa sono indicati i valori indici relativi alle utenze domestiche, mentre in ordinata i valori indici calcolati per le utenze non domestiche. Spesa annua indicizzata, Anno 2011 Numeri indici, media regionale =100 200 II quadrante I quadrante UD < UND La Spezia Genova Imperia UND 100 Savona UD > UND III quadrante IV quadrante - - 100 200 UD I quattro quadranti suggeriscono il posizionamento di ciascun Comune rispetto alla media: nel primo e nel terzo quadrante si trovano i Comuni che registrano rispettivamente una spesa superiore e inferiore alla media sia per le utenze domestiche che per le non domestiche, mentre nel secondo e nel quarto quadrante i Comuni che hanno un posizionamento diverso a seconda della tipologia considerata. A questa lettura se ne aggiunge una seconda, ovvero la correlazione tra la spesa delle utenze domestiche e quella delle non domestiche, e cioè in Figura il posizionamento 33

rispetto alla bisettrice che rappresenta la perfetta simmetria tra i due livelli di spesa. I Comuni alla destra sono quelli nei quali le utenze domestiche sostengono una spesa relativamente maggiore rispetto alle utenze non domestiche, in modo speculare quelli a sinistra invece mostrano una spesa per le utenze domestiche relativamente più contenuta. In altre parole, la Figura mostra la ripartizione dei costi del servizio tra le diverse utenze, cioè la quota del servizio allocata all una o all altra categoria di utenza. La lettura fatta sui 4 capoluoghi di Provincia suggerisce che a Imperia le utenze sia domestiche che non domestiche sostengono una spesa superiore alla media regionale, a Genova e La Spezia le utenze domestiche sono allineate alla media, mentre le non domestiche sono più alte, mentre Savona ha per entrambe le categorie di utenza una spesa leggermente inferiore alla media. Rispetto alla bisettrice, il Comune di Savona mostra una distribuzione del carico tariffario equamente ripartito tra utenze domestiche e non domestiche, mentre negli altri Comuni capoluogo la spesa sostenuta dalle utenze non domestiche è relativamente superiore rispetto a quella delle domestiche. Variazioni della spesa 2011-2010 Il settore dei rifiuti ha messo a segno nel 2011 un aumento significativo per le famiglie, superiore al 6.5% in media regionale, valore che scende al 4.1% se si considera la popolazione: ciò suggerisce che gli aumenti più consistenti hanno riguardato i Comuni di più piccole dimensioni. A conferma di ciò, il fatto che i 4 capoluoghi di Provincia hanno registrato incrementi inferiori alla media. Il dato regionale è frutto di dinamiche contrastanti: da un lato ci sono Comuni che mettono a segno incrementi in doppia cifra, fino addirittura al 30% nel caso di Arcola e Bolano, dall altro un discreto numero di Comuni ha confermato nel 2011 i corrispettivi in vigore. Infine non mancano i Comuni che hanno rivisto al ribasso le aliquote: colpisce per entità della revisione il Comune di Arenzano dove si registra una riduzione di pari entità dei costi del servizio, sia fissi che variabili. 34

Variazione della spesa annua all inclusive 2011/2010 Comune Regime Classe abitanti 1 comp. 50 mq 3 comp. 108 mq 5 comp. 120 mq Imperia TARSU 10-50 4% 4% 4% Taggia TARSU 10-50 25% 25% 25% Ventimiglia TARSU 10-50 16% 16% 16% Albissola Marina TARSU 5-10 0% 0% 0% Albisola Superiore TARSU 10-50 0% 0% 0% Borghetto Santo Spirito TARSU 5-10 0% 0% 0% Carcare TARSU 5-10 0% 0% 0% Ceriale TARSU 5-10 0% 0% 0% Loano TARSU 10-50 16% 16% 16% Pietra Ligure TARSU 5-10 0% 0% 0% Quiliano TARSU 5-10 0% 0% 0% Savona TARSU 50-100 0% 0% 0% Varazze TARSU 10-50 0% 0% 0% Arenzano TIA 10-50 -7% -7% -7% Busalla TARSU 5-10 0% 0% 0% Camogli TARSU 5-10 10% 10% 10% Campomorone TARSU 5-10 2% 2% 2% Casarza Ligure TARSU 5-10 0% 0% 0% Chiavari TARSU 10-50 0% 0% 0% Cogoleto TIA 5-10 6% 6% 6% Cogorno TARSU 5-10 10% 10% 10% Genova TIA >100 3% 3% 3% Lavagna TARSU 10-50 0% 0% 0% Rapallo TARSU 10-50 0% 0% 0% Recco TARSU 10-50 0% 0% 0% Santa Margherita Ligure TARSU 10-50 8% 8% 8% Sant'Olcese TARSU 5-10 10% 10% 10% Serra Riccò TARSU 5-10 5% 5% 5% Sestri Levante TARSU 10-50 0% 0% 0% Arcola TARSU 10-50 30% 30% 30% Bolano TARSU 5-10 30% 30% 30% Castelnuovo Magra TARSU 5-10 22% 22% 22% Follo TIA 5-10 -1% -2% -2% La Spezia TIA 50-100 3% 3% 3% Lerici TARSU 10-50 0% 0% 0% Levanto TARSU 5-10 20% 20% 20% Ortonovo TARSU 5-10 0% 0% 0% Santo Stefano di Magra TARSU 5-10 20% 20% 20% Sarzana TARSU 10-50 15% 15% 15% Vezzano Ligure TARSU 5-10 20% 20% 20% Media semplice 6.6% 6.6% 6.7% Media ponderata 4.1% 4.1% 4.1% Nel caso delle utenze non domestiche il primo aspetto che colpisce è il fatto che gli incrementi non sono costanti al variare dei profili: aumenti più contenuti e pari al 3.4% hanno interessato il profilo del parrucchiere (2.8% se ponderato sulla popolazione), mentre per gli altri profili l aumento è in linea con quello registrato dalle famiglie. In realtà 35

le differenze sono dovute, più che ad una modifica delle strutture tariffarie, ad un effetto di composizione, ovvero al fatto che i Comuni con le variazioni più elevate sono anche, in buona parte, quelli per i quali non è stato possibile allocare il corrispettivo applicato al profilo del parrucchiere. L unico Comune ad aver applicato incrementi diversificati a seconda della categoria è Loano, dove gli aumenti passano dal 15% del ristorante al 17% del caseificio. 36

Variazione della spesa annua all inclusive 2011/2010 Comune Regime Classe abitanti Albergo 1000 mq Parrucchiere 70 mq Ristorante 180 mq Caseificio 3000 mq Imperia TARSU 10-50 4% nd 4% 4% Taggia TARSU 10-50 25% nd 25% nd Ventimiglia TARSU 10-50 17% nd 17% 21% Albissola Marina TARSU 5-10 0% 0% 0% 0% Albisola Superiore TARSU 10-50 0% nd 0% 0% Borghetto Santo Spirito TARSU 5-10 0% 0% 0% 0% Carcare TARSU 5-10 0% nd 0% 0% Ceriale TARSU 5-10 0% 0% 0% 0% Loano TARSU 10-50 16% 16% 15% 17% Pietra Ligure TARSU 5-10 0% 0% nd 0% Quiliano TARSU 5-10 nd 0% 0% 0% Savona TARSU 50-100 0% 0% 0% 0% Varazze TARSU 10-50 0% nd 0% 0% Arenzano TIA 10-50 -7% -7% -7% -7% Busalla TARSU 5-10 0% 0% 0% 0% Camogli TARSU 5-10 10% 10% 10% 10% Campomorone TARSU 5-10 3% nd 3% 3% Casarza Ligure TARSU 5-10 0% 0% 0% 0% Chiavari TARSU 10-50 0% 0% 0% 0% Cogoleto TIA 5-10 2% 2% 3% 2% Cogorno TARSU 5-10 10% 10% 10% nd Genova TIA >100 3% 3% 3% 3% Lavagna TARSU 10-50 0% 0% 0% 0% Rapallo TARSU 10-50 0% nd 0% 0% Recco TARSU 10-50 0% 0% 0% 0% Santa Margherita Ligure TARSU 10-50 8% 8% 8% 8% Sant'Olcese TARSU 5-10 10% 10% 10% 10% Serra Riccò TARSU 5-10 5% nd 5% 5% Sestri Levante TARSU 10-50 0% 0% 0% 0% Arcola TARSU 10-50 30% nd 30% 30% Bolano TARSU 5-10 30% nd 30% 30% Castelnuovo Magra TARSU 5-10 22% nd 22% 22% Follo TIA 5-10 5% 5% 5% 5% La Spezia TIA 50-100 3% 3% 3% 3% Lerici TARSU 10-50 0% nd 0% nd Levanto TARSU 5-10 20% nd 20% 20% Ortonovo TARSU 5-10 0% nd 0% 0% Santo Stefano di Magra TARSU 5-10 20% 20% 20% 20% Sarzana TARSU 10-50 15% nd 15% 15% Vezzano Ligure TARSU 5-10 0% nd 20% 22% Media semplice 6.4% 3.4% 6.9% 6.5% Media ponderata 4.0% 2.8% 4.2% 4.1% 37

Bibliografia D. Berardi, E.M. Tripodi, L incidenza delle tariffe dei servizi pubblici locali. I risultati di un sistema di trasparenza, Disciplina del Commercio, Maggioli Editori, 02/2011 INDIS, Le tariffe del settore idrico. Rapporto 2003, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2004 INDIS, Il servizio idrico in Italia. Rapporto 2004, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2005 INDIS, Il servizio idrico in Italia. Rapporto 2005, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2006 INDIS-Unioncamere REF Ricerche, Rapporto sulle tariffe dei servizi pubblici locali, 2011, coedizione Camere di Commercio d Italia e Maggioli Editore, Maggio 2012 INDIS-Unioncamere REF Ricerche, Rapporto sulle tariffe dei servizi pubblici locali, 2010, coedizione Camere di Commercio d Italia e Maggioli Editore, Settembre 2011 INDIS-Unioncamere REF Ricerche, Rapporto sulle tariffe dei servizi pubblici locali, 2008-2009, coedizione Camere di Commercio d Italia e Maggioli Editore, Dicembre 2010 REF Ricerche e CCIAA, Il costo della fornitura di energia elettrica pagato dalle imprese, Collana di Rapporti di ricerca realizzati per conto delle Camere di Commercio di Avellino, Cuneo, Genova, La Spezia, Reggio Calabria, Salerno, Taranto, Viterbo, Anni 2010 e 2011 REF Ricerche e Unioni Regionali delle Camere di Commercio, Il costo della fornitura di energia elettrica pagato dalle imprese, Collana di Rapporti di ricerca realizzati per conto delle Unioni di Camere di Commercio delle Regioni Basilicata, Lombardia, Toscana, Umbria, Anno 2010 REF Ricerche e CCIAA, La spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani per le piccole e medie imprese, Collana di Rapporti di ricerca realizzati per conto delle Camere di Commercio di Cuneo, Salerno, Avellino, Genova, La Spezia e delle Unioni di Camere di Commercio delle Regioni Lombardia, Toscana, Umbria, Basilicata, Anni 2010 e 2011 REF Ricerche e CCIAA, La spesa per il servizio idrico integrato per le piccole e medie imprese, Collana di Rapporti di ricerca realizzati per conto delle Camere di Commercio di Cuneo, Genova, La Spezia, Salerno, Avellino e delle Unioni di Camere di Commercio delle Regioni Lombardia, Toscana, Umbria, Anni 2010 e 2011 REF Ricerche e CCIAA, Il costo della fornitura di gas naturale pagato dalle imprese, Collana di Rapporti di ricerca realizzati per conto delle Camere di Commercio di Reggio Calabria e La Spezia e delle Unioni di Camere di Commercio delle Regioni Toscana, Umbria e Basilicata, Anno 2011 38