9. Bisfosfonati e spondiloartriti Up-to-date 2005



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65 9. Bisfosfonati e spondiloartriti Up-to-date 2005 Ignazio Olivieri, Angela Padula, Giovanni Peruz Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, Ospedale San Carlo di Potenza e Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, Contrada Macchia Romana, Potenza Introduzione Il gruppo delle spondiloartriti comprende la spondilite anchilosante primitiva, l artrite reattiva e la sindrome di Reiter, l artrite psoriasica, l artrite associata alla colite ulcerosa e alla malattia di Crohn, e forme che, non rientrando in nessuna di tali entità, sono dette indifferenziate [1-7]. La sindrome SAPHO (synovitis, acne, pustolosis, hyperostosis, osteitis) ha manifestazioni comuni con le spondiloartriti e da alcuni Autori viene considerata parte dello spettro clinico di queste ultime [8]. L anello di congiunzione sarebbe rappresentato dalla psoriasi, essendo la pustolosi palmo-plantare considerata una variante clinica di tale affezione [9]. I bisfosfonati, farmaci importanti nella terapia dell osteoporosi e di altre malattie metaboliche dell osso, sono stati impiegati con successo nelle spondiloartriti. Il razionale del loro impiego si basa sui seguenti punti: 1) nella spondilite anchilosante, sia a livello delle articolazioni sacroiliache, sia delle entesi, vi è flogosi dell osso subcondrale che può essere evidenziata con la risonanza magnetica nucleare [1-7]; 2) i bisfosfonati hanno proprietà antinfiammatorie e si concentrano selettivamente dove vi è un aumentato turnover osseo [13]. Il primo studio sui bisfosfonati nella spondilite anchilosante è stato pubblicato da Maksymowych e coll. nel 1998 [14]. Sedici pazienti con malattia resistente alla terapia antiflogistica non steroidea sono stati trattati con 30-60 mg al mese di pamidronato per sei mesi. Sono stati osservati un miglioramento dell attività di malattia misurata con il BASDAI (Bath Ankylosing Spondylitis Activity Index) e dell indice metrologico BASMI (Bath Ankylosing Spondylitis Metrology Index), e una riduzione della VES, che si sono mantenuti anche nei tre mesi successivi alla sospensione della terapia. Gli Autori, in un secondo studio, hanno trattato con pamidronato 9 pazienti con spondiloartrite (5 affetti da spondilite anchilosante, 3 da spondiloartrite indifferenziata e 1 da artrite reattiva) e che avevano un artrite periferica in fase di attività, nonostante la terapia con FANS (farmaci antiflogistici non steroidei). Il farmaco è stato somministrato alla dose di 60 mg ai giorni 1, 2, 14, 28 e 56 [15]. La risonanza magnetica nucleare (RMN) con il gadolinio è stata utilizzata per documentare il miglioramento indotto dal farmaco. In questo studio, oltre al miglioramento delle manifestazioni cliniche e degli indici di flogosi, è stata osservata una marcata riduzione del segnale di risonanza magnetica dopo somministrazione del gadolinio a livello sinoviale e, soprattutto, nel midollo osseo.

66 Bisfosfonati e spondiloartriti Up-to-date 2005 Nel 2002 Maksymowych e coll. hanno pubblicato un terzo studio, questa volta randomizzato e controllato, nel quale sono stati paragonati due regimi di pamidronato: 60 mg e 10 mg al mese per 6 mesi [16]. L elevata frequenza delle artralgie in corso di terapia con pamidronato non consente, infatti, di sperimentare il farmaco contro placebo. I 10 mg sono la dose minima alla quale compaiono le artralgie. Centottantaquattro pazienti con spondilite anchilosante attiva nonostante la terapia con FANS hanno partecipato allo studio. Al 6 mese l end point primario, il BASDAI, presentava una riduzione del 34,5% nel gruppo 60 mg contro il 15% nel gruppo 10 mg. I bisfosfonati sembrano essere molto utili per la loro capacità antinfiammatoria e la loro azione antiosteoclastica anche nella sindrome SAPHO [17-20]. Nel 2002 Guignard e coll. [19] hanno trattato 5 pazienti in fase di riacutizzazione con pamidronato. Quattro di essi hanno presentato un miglioramento del 50% del dolore misurato con la scala visuo-analogica e hanno potuto ridurre la dose del farmaco che stavano assumendo prima dell inizio della nuova terapia. Rassegna bibliografica Spondilite anchilosante e pamidronato: studio sull efficacia clinica e sui marker biochimici del turnover osseo Nel lavoro presentato da Cairns e coll. [21] gli autori hanno voluto verificare se nei pazienti con spondilite anchilosante in fase attiva pamidronato, oltre che efficace clinicamente, fosse in grado di far migliorare i marker biochimici del turnover osseo. Un miglioramento di tali marker aprirebbe, infatti, le porte a un altra indicazione per l uso dei bisfosfonati nella spondilite anchilosante: la prevenzione delle fratture da osteoporosi. Nella spondilite anchilosante vi è un osteoporosi che compare nelle prime fasi di evoluzione della malattia e che rende ragione, insieme alla rigidità del rachide, dell aumento di 6-8 volte del rischio di fratture vertebrali. La frequenza delle fratture vertebrali nei pazienti con spondilite anchilosante sarebbe compresa fra il 9 e il 18%. Quindici pazienti con spondilite anchilosante severa e in fase di attività, nonostante la terapia con FANS, sono stati trattati con pamidronato per sei mesi. La dose, nel primo mese, è stata di 30 mg e, nei successivi, di 60 mg. BASDAI, BASMI,VES e PCR sono state eseguite all inizio e alla fine dello studio. I marker biochimici del turnover osseo, determinati all inizio e alla fine dello studio, sono stati: i telopeptidi terminali del collagene di tipo1, l osteocalcina e la fosfatasi alcalina ossea. Il BASDAI medio è migliorato passando da 6,8 a 5,75 (p=0,048), mentre il BASMI medio non ha avuto un miglioramento significativo. Anche i valori medi dei due indici di flogosi hanno avuto un miglioramento significativo. I valori medi dei marker del turnover osseo sono migliorati significativamente: i telopeptidi C-terminali del collagene di tipo 1 sono passati da 1845 a 556,5 ng/l (p=0,001), l osteocalcina da 19,5 a 16,2 ng/ml (p=0,02) e la fosfatasi alcalina ossea da 12,4 a 9,6 µg/l (p=0,02). Le conclusioni dello studio sono state che i bisfosfonati sono in grado di modificare significativamente i marker del turnover osseo e potrebbero, perciò, essere utilizzati nella terapia dell osteoporosi legata alla spondilite anchilosante.

I. Olivieri, A. Padula, G. Peruz 67 Trattamento con pamidronato in bambini affetti da sindrome di SAPHO Kerrison e coll. [22] nel lavoro presentato hanno illustrato la loro esperienza sull uso di pamidronato in 7 bambini affetti da sindrome SAPHO visti fra il mese di gennaio 1996 e il dicembre 2003. L età media alla diagnosi era di 11 anni (range 9-15) e la durata media di malattia era compresa tra 1 mese e 5 anni (Tabella 1). Tutti i bambini avevano una malattia resistente ai FANS e agli steroidi. Due di essi non avevano risposto neanche alla sulfasalazina e al metotrexato. L osteite tipica della malattia è stata evidenziata con l esame radiologico tradizionale, la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica nucleare (RMN), la scintigrafia ossea e, quando possibile, anche con la biopsia ossea. Pamidronato è stato somministrato alla dose di 1 mg/kg, fino a un massimo di 30 mg, per via endovenosa, una volta al dì per tre giorni consecutivi. La prima infusione ha avuto la durata di 6 ore e le successive di 4. I cicli successivi di pamidronato sono stati somministrati a distanza di tre mesi. L intervallo è stato allungato quando il paziente era asintomatico. Il miglioramento clinico è stato definito come miglioramento dell intensità del dolore e riduzione della frequenza delle recidive. Tabella 1. Caratteristiche della popolazione in studio Paziente Età Durata Esami di imaging Terapie alla diagnosi di malattia prima dello studio precedenti 1 11 5 anni TC, biopsia ossea FANS 2 11 5 anni TC, RMN, scintigrafia FANS, cortisonici, ossea, biopsia ossea sulfasalazina, metotrexato 3 10 4 anni Scintigrafia ossea FANS, metotrexato 4 12 3 anni TC, RMN, scintigrafia FANS, ossea, biopsia ossea cortisonici 5 15 18 mesi RMN, FANS scintigrafia ossea 6 15 1 mese RMN, scintigrafia FANS ossea, biopsia ossea 7 9 4 mesi RMN, biopsia ossea FANS FANS = farmaci antinfiammatori non steroidei; RMN = risonanza magnetica nucleare; TC = tomografia computerizzata La durata media dell osservazione clinica dopo il primo ciclo di pamidronato è stata di 20 mesi (range 9-31). Tutti i pazienti hanno mostrato un marcato miglioramento clinico in assenza di effetti collaterali (Tabella 2). Quattro bambini hanno avuto sintomi influenzali, cefalea o febbre alla prima infusione. Le conclusioni dello studio sono che pamidronato è efficace e sicuro nella sindrome SAPHO a esordio giovanile e che è necessario in futuro l esecuzione di uno studio controllato su un numero adeguato di pazienti.

68 Bisfosfonati e spondiloartriti Up-to-date 2005 Tabella 2. Esiti della terapia con pamidronato Paziente Risultati della terapia con pamidronato Numero di cicli Effetti collaterali 1 Miglioramento significativo del dolore 2 Sintomi e della tumefazione. Riduzione della influenzali dose del FANS. Importante alla prima miglioramento dell attività fisica infusione 2 Miglioramento importante del dolore 6 Sintomi e dello stato di salute. Sospensione influenzali di steroidi e metotrexato. Nessuna alla prima riacutizzazione per 18 mesi infusione 3 Miglioramento importante del dolore 6 e della tumefazione dopo la prima dose. Riacutizzazione dopo 3 mesi. Lunga remissione completa in seguito 4 Regressione del dolore dopo un mese. 3 Dopo 2 mesi sospensione dello steroide. In completa remissione per 2 anni e mezzo con un ciclo annuale 5 Regressione della sintomatologia 4 Cefalea dopo la prima infusione. Remissione persistente completa persistente nel primo ciclo 6 Miglioramento della sintomatologia 4 dopo un mese, ricomparsa dopo tre mesi 7 Miglioramento del dolore e della 2 Febbre dopo la mobilità dopo il primo ciclo, prima dose riacutizzazione dopo 5 mesi Sindrome SAPHO e impiego del pamidronato In uno studio in aperto condotto su 10 pazienti Amital e coll. [23] hanno trattato con pamidronato i soggetti affetti da sindrome SAPHO resistente a FANS, corticosteroidi, colchicina, methotrexate, sulfasalazina e infliximab. Sei pazienti erano di sesso femminile e tre maschile. L età media alla diagnosi di sindrome SAPHO era di 46 anni (range 26-68). Tutti avevano artrite periferica, interessamento dello scheletro assiale e lesioni iperostosiche, evidenziate con la scintigrafia ossea al tecnezio 99, alla parete anteriore del torace. Tutti presentavano un interessamento cutaneo sotto forma di acne, pustolosi palmo-plantare o psoriasi volgare. Due presentavano anche malattia di Crohn. Pamidronato è stato somministrato alla dose di 60 mg in infusione endovenosa della durata di un ora. Una seconda infusione è stata eseguita dopo un mese, quando non vi è stata alcuna risposta e, dopo due mesi, quando la risposta è stata parziale. L end point primario era la riduzione del 50% dell intensità e della durata del dolore e la diminuzione del 50% del numero delle recidive. Sei pazienti hanno avuto una remissione completa e tre un miglioramento parziale. Solo un paziente non ha risposto alla terapia. Due pazienti hanno avuto bisogno di 4 cicli del farmaco, uno di 3, 6 di uno e uno ha presentato una remissione completa dopo una

I. Olivieri, A. Padula, G. Peruz 69 singola infusione. Tutti, tranne uno, mostrarono risultati anche sulle lesioni cutanee. La conclusioni dello studio sono state che pamidronato è efficace sia sulle manifestazioni cutanee, sia su quelle scheletriche e articolari della sindrome SAPHO. Bibliografia 1. Moll JMH et al (1986) Seronegative spondarthritides. In: Scott JT (ed) Copeman s textbook of the rheumatic disease. Churcill Livingstone, Edinburgh London Melbourne New York, pp 723-744 2. Khan MA et al (1990) A wider spectrum of spondyloarthropathies. Semin Arthritis Rheum 20:107-113 3. Khan MA et al (1990) Undifferentiated spondyloarthropathies. In: Khan MA (ed) Ankylosing spondylitis and related spondyloarthropathies. Hanley & Belfus, Philadelphia, pp 657-664 4. Zeidler H et al (1992) Undifferentiated spondyloarthropathies. Rheum Dis Clin North Am 18:187-202 5. Amor B et al (1990) Critères de classification des spondylarthropathies. Revue Rhum Maladies Ostéoartic 57:85-89 6. Dougados M et al (1991) The European Spondylarthropathy Study Group preliminary criteria for the classification of spondylarthropathy. Arthritis Rheum 34:1218-1227 7. Olivieri I et al (2002) Seronegative spondyloarthritides. Best Pract Res Clin Rheumatol 16:723-739 8. Khan MF et al (1994) The SAPHO syndrome. Baillieres Clin Rheumatol 8: 333-362 9. Maugars Y et al (1995) SAPHO syndrome: a follow-up study of 19 cases with special emphasis on enthesitis involvement. J Rheumatol 22: 2135-2141 10. Maksymowych WP (2000) Ankylosing spondylitis At the interface of cartilage and bone. J Rheumatol 27:2295-2301 11. Braun J et al (1994) Use of dynamic magnetic resonance imaging with fast imaging in the detection of early and advanced sacroiliitis in spondyloarthropathy patients. Arthritis Rheum 37:1039-1045 12. McGonagle D et al (1998) Characteristic magnetic resonance imaging entheseal changes of knee synovitis in spondyloarthropathy. Arthritis Rheum 41:694-700 13. Pennanen N et al (1995) Effect of liposomal and free bisphosphonates on the IL-1β, IL-6 and TNFα secretion from RAW 264 cells in vitro. Pharm Res 12:916-922 14. Maksymowych WP et al (1998) An open study of pamidronate in the treatment of refractory ankylosing spondylitis. J Rheumatol 25:714-717 15. Maksymowych WP et al (2001) Clinical and radiological amelioration of refractory peripheral spondyloarthritis by pulse intravenous pamidronate therapy. J Rheumatol 28:144-155. 16. Maksymowych WP et al (2002) A six-month randomized, controlled, double-blind, dose response comparison of intravenous pamidronate (60 mg versus 10 mg) in the treatment of NSAID-refractory ankylosing spondylitis. Arthritis Rheum 46:766-782 17. Courtney PA et al (2002) Treatment of SAPHO with pamidronate. Rheumatology (Oxford) 41:1196-1198 18. Marshall H et al (2002) Pamidronate: a novel treatment for the SAPHO syndrome? Rheumatology (Oxford) 41:231-233 19. Guignard S et al (2002) Pamidronate treatment in SAPHO syndrome. Joint Bone Spine 69:392-396 20. Kopterides P et al (2004) Successful treatment of SAPHO syndrome with zoledronic acid. Arthritis Rheum 50:2970-2973 21. Cairns AP et al (2005) An open study of pulse pamidronate in severe ankylosing spondylitis, and its effect on biochemical markers of bone turnover. Ann Rheum Dis 64:338-339 22. Kerrison C et al (2004) Pamidronate in the treatment of childhood SAPHO syndrome. Rheumatology (Oxford) 43:1246-1251 23. Amital H et al (2004) SAPHO syndrome treated with pamidronate: an open-label study of 10 patients. Rheumatology (Oxford) 43:650-661