Campi conservativi e potenziali

Documenti analoghi
Campi conservativi e potenziali

di una grandezza con densità

Campi conservativi. Riccarda Rossi. Università di Brescia. Analisi Matematica B

di una grandezza con densità Serve approfondire i concetti di curva e superficie parametrica.

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti

Integrali superficiali

Forme differenziali lineari

Forme differenziali lineari e loro integrazione

Le derivate parziali

1-Forme Differenziali

Campi vettoriali. 1. Sia F (x, y) = ye x i + (e x cos y) j un campo vettoriale. Determinare un potenziale per F, se esiste.

3. Successioni di insiemi.

Esercizi di Analisi Matematica 3. Prima parte

Funzioni reali di 2 variabili reali

h (y) = e y2 (1 2y 2 )

Calcolo 2B - Analisi III dicembre 2004

Risposta La curva r è regolare a tratti per via di quanto succede della sua rappresentazione parametrica nel punto t = 1: pur riuscendo

Campi conservativi ed energia potenziale

Svolgimento Versione A

Curve e lunghezza di una curva

UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA. Analisi Matematica II per Ingegneria Prof. C. Sinestrari

UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA. Analisi Matematica II per Ingegneria Prof. C. Sinestrari

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI

Potenziali scalari e potenziali vettori nello spazio tridimensionale

Prof. R. Capone Esercitazioni di Matematica IV Corso di studi in Matematica

Quesiti di Analisi Matematica B

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo

PARTE 4: Equazioni differenziali

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

NOTE SULLE FUNZIONI CONVESSE DI UNA VARIABILE REALE

Forme differenziali e campi vettoriali: esercizi svolti

Analisi Matematica 1 Soluzioni prova scritta n. 1

Il teorema di Lagrange e la formula di Taylor

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011.

Ricordiamo che l operatore divergenza agisce su un campo vettoriale F ed è definito come segue: div F (x) = x i. i=1. x 2 + y 2

NOTE DI ALGEBRA LINEARE v = a 1 v a n v n, w = b 1 v b n v n

Elementi di analisi matematica e complementi di calcolo delle probabilita T

Registro dell'insegnamento

0.1 Arco di curva regolare

6. Integrali curvilinei

Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica)

EDO del 1 ordine in forma normale

LEZIONE 30. Se x = 1 si dice che x è un versore. Se poi y = (y 1,..., y n ) R n poniamo. Ricordiamo che vale la cosiddetta disuguaglianza triangolare

Ingegneria Tessile, Biella Analisi II

Calcolo differenziale per funzioni di più variabili

Quesiti di Analisi Matematica II

Vettori applicati. Capitolo Richiami teorici. Definizione 1.1 Un sistema di vettori applicati Σ è un insieme

Corso di laurea: Ingegneria aerospaziale e meccanica Programma di Fondamenti di Analisi Matematica II a.a. 2013/14 Docente: Fabio Paronetto

ESERCIZI DI ANALISI II Ingegneria Civile e dei Trasporti (M-Z) a.a. 2006/2007

Funzione derivabile. La derivata.

Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.

Analisi Matematica T_2 (prof.g.cupini) A.A CdL Ingegneria Automaz./Energ.Elettrica - Univ.Bologna REGISTRO DELLE LEZIONI

PARTE 3: Funzioni di più variabili e funzioni vettoriali

f(x) = E chiaro che in questo caso, l integrale di f si puo fare ed e finito: f(x)dx = dx = b a

Soluzione del Il campo è irrotazionale, come si verifica facilmente poiché xy (1 xy) log(1 xy) y 1 xy. y 1 xy. y < 1 x per x > 0,

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria. Curve nello spazio Gennaio Lunghezza d arco

Matematica. Corso integrato di. per le scienze naturali ed applicate. Materiale integrativo.

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari

Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.

Sia ϕ una funzione continua definita su un rettangolo R = [a, b] [c, d] di R 2 e a valori in R 3 : ϕ : R R 2 R 3

COMPATTEZZA. i) X è compatto, cioè ogni ricoprimento aperto ammette un sottoricoprimento finito.

Forme differenziali lineari

Gli argomenti denotati con un asterisco tra parentesi (e solo quelli) sono stati dimostrati.

Complementi di Analisi Matematica Ia. Carlo Bardaro

14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali

Generalizzazioni del Teorema di Weierstrass

PROGRAMMA PER LA PROVA ORALE SEMPLIFICATA

Argomenti delle singole lezioni del corso di Analisi Matematica 2 (Ingegneria Edile-Architettura, A.A )

Serie di potenze / Esercizi svolti

Richiami di topologia di R n e di calcolo differenziale in più variabili

Successioni numeriche

15. Forme chiuse e campi irrotazionali

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Biomedica Compito del

STUDIO DI UNA FUNZIONE INTEGRALE. Z x. ln t ln t 2 2 dt. f(x) =

Prodotto scalare e ortogonalità

Analisi Vettoriale - Primo esonero - 26 ottobre 2006

ULTRAFILTRI E METODI NONSTANDARD IN TEORIA COMBINATORIA DEI NUMERI

Definizione (Derivata come limite del rapporto incrementale) Se esiste finito (cioè, non + o ) il limite del rapporto incrementale

Analisi a più variabili: Integrazione sulle curve e superfici, forme differenziali

Sappiamo che una funzione definita in un intervallo aperto I ed ivi derivabile è anche differenziabile, ossia che, fissato x 0 I, si ha.

5.3 Alcune classi di funzioni integrabili

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 2 Secondo compito in itinere 30 Giugno 2016

2. Funzioni reali di più variabili reali

definita e continua in

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1

Soluzione della Prova Parziale di Analisi Matematica III - 17/02/04. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni. Prof. Kevin R.

Continuità di funzioni

19 Marzo Equazioni differenziali.

1 Successioni di funzioni

Istituzioni di Matematica II 5 Luglio 2010

Integrali (M.S. Bernabei & H. Thaler)

Il teorema di Ascoli-Arzelà

Dispense di matematica

Matematica. Corso integrato di. per le scienze naturali ed applicate. Materiale integrativo. Paolo Baiti 1 Lorenzo Freddi 1

Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy

Topologia, continuità, limiti in R n

Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1

Analisi Matematica II (Prof. Paolo Marcellini)

Transcript:

Campi conservativi e potenziali Notazioni. Considereremo n = 2, 3 ed indicheremo sempre con: F un campo vettoriale continuo F =(F 1,..., F n ):domf R n R n un aperto connesso di R n Vale il seguente: Teorema. Se R n è aperto connesso, allora è connesso per archi regolari a tratti. un arco regolare a tratti in R n AB AB un arco regolare a tratti in R n,apertoediestremia e B l arco AB orientato da A e B AB l arco AB orientato da B ad A. 1 Definizioni e prime proprietà Definizione 1 Diciamo che F è conservativo in se esiste una funzione U : R tale che U = F in ogni punto di, cioè (U x1,..., U xn )=(F 1,..., F n ) in, cioè U x 1 = F 1,..., Un tale campo scalare U si chiama potenziale di F in. U x n = F n in. Note. 1) Èun estensione dell idea di primitiva: U si dice anche primitiva di F su. Non è più vero che ogni funzione continua ammette primitiva (teorema fondamentale del calcolo integrale), ma si vedranno molte analogie con il caso unidimensionale. 2) Se F èconservativoin, allora ammette infiniti potenziali su ; infatti è ovvio che U potenziale = U + c potenziale, con c R costante arbitraria.

Esempio. Se F è radiale, cioèdeltipof (P )=g(r) OP con r = OP e g C ((a, b)), allora F èconservativoedisuoipotenzialisonou (P )=G(r) con G (r) = g (r) rdr. Infatti, essendo r x i = e G (r) =g (r) r, risulta x i x 2 1 +... + x 2 n = 2x i 2 x 2 1 +... + x 2 n U x i (P )=G (r) r x i = g (r) r x i r = g (r) x i equindiu (P )=g (r)(x 1,..., x n )=g (r) OP = F (P ). = x i r Teorema 2 (di indipendenza del lavoro dal percorso) Se F è conservativo su, allora AB, AB F dp = U (B) U (A) (e quindi L AB (F) =U (A) U (B)), doveu è un qualsiasi potenziale di F su. Dunque: il lavoro di un campo conservativo lungo un AB (comunque orientato) dipende solo dagli estremi A, B e non dall arco AB che li unisce. Nota. Si tratta di una generalizzazione della formula fondamentale del calcolo integrale: G primitiva di g su [a, b] = b a g (t) dt = G (b) G (a).

Dimostrazione. Se AB ha un solo tratto, prendiamo una sua parametrizz. regolare :[a, b] R n tale che (a) =A e (b) =B (quindi concorde con l orientamento dato) 1. Siccome F = U in tutti i punti di e quindi di AB,risulta AB F dp = = b a b a F ( (t)) (t) dt = d dt b a U ( (t)) (t) dt = d dt [U((t))] (reg.catena) [U ( (t))] dt = U ( (b)) U ( (a)) = U (B) U (A). formula fond. funz. RR 1 esiste sempre, eventualmente passando alla parametrizzazione opposta Se invece AB = AP1 P 1 P 2 P2 B AB F dp = AP1 F dp + (3 tratti solo per fissere le idee), allora F dp + P 1 P 2 P2 B F dp = U (P 1 ) U (A)+U (P 2 ) U (P 1 )+U (B) U (P 2 ) = U (B) U (A).

Corollario 3 (caratterizzazione dei potenziali di uno stesso campo) Se U è un potenziale di F su, allora V : R è un potenziale di F su seesolose V = U + c con c R costante. Dimostrazione Sia V un potenziale di F su. FissatoP 0, siap qualsiasi. Poiché è aperto connesso, esiste un P0 P e quindi risulta U (P ) U (P 0 )= F dp = V (P ) V (P 0 ) P0 P (applicando il teorema di indipendenza sia con U che con V ). Dunque V (P )=U(P)+c con c = V (P 0 ) U (P 0 ) costante. Il viceversa è ovvio (e l abbiamo già osservato). 2 Condizioni di conservatività Il seguente teorema dà condizioni necessarie e sucienti per la conservatività di un campo continuo. Teorema 4 (di equivalenza) Le seguenti condizioni sono equivalenti: (i) F è conservativo in ; (ii) 1 AB, 2 AB, risultal 1 AB (F) =L 2 AB (F); (iii) chiuso (comunque orientato), risulta L (F) =0. Dimostrazione. Proviamo (i) (ii) (iii), con un cenno di (iii) (ii) e (ii) (i). Sottintenderemo che i lavori sono del campo F. (i) (ii) Siano 1 AB, 2 AB esiau un potenziale di F su (che esiste per (i)). Per indipendenza dal percorso, si ha subito L 1 AB = U (B) U (A) =L 2. AB

(ii) (iii) Sia chiuso. Presi A, B diversi qualsiasi, resta scomposto in due sottoarchi regolari a tratti 1 AB e 2 AB. Orientando tutti i tratti compatibilmente (adesempioinmodoche i sottoarchi risultino 1 AB e 2 AB ), si ha L = def. di L su arco a tratti = dipendenza di L dall orientamento L 1 + L 2 AB AB L 1 AB L 2 AB = ipotesi (ii) 0. (iii) (ii) Siano 1 AB, 2 AB e supponiamo che 1 AB 2 AB = {A, B}. Considerando l arco regolare a tratti = 1 AB 2 AB ed orientando compatibilmente 1 AB e 2 AB, siha 0 = ipotesi (iii) L = def. di L su arco a tratti = dipendenza di L dall orientamento L 1 + L 2 AB AB L 1 L 2 AB AB e quindi L 1 AB = L 2. AB Se 1 AB e 2 AB si intersecano anche in punti diversi da A e B, la dimostrazione è più complicata e la omettiamo.

(ii) (i) Fissato P 0, definiamo la seguente funzione: P, U (P ):= P0 P F dp (1.1) dove P0 P èunqualsiasi arco regolare a tratti di estremi P 0 e P (che esiste perché è aperto connesso). L ipotesi (ii) assicura che il valore U (P ) dipende in eetti solo da P enonda P0 P (dipende anche da P 0 ed F, ma sono fissi). Si può dimostrare che U = F in tutto e pertanto U è un potenziale di F su (quello tale che U (P 0 )=0). Stabilire la conservatività di un campo tramite le condizioni del teorema di equivalenza non è pratico, perché esse richiedono infinite verifiche (il calcolo di L su tutti gli archi aperti o chiusi). Vedremo fra poco una condizione suciente più comoda, che rovescerà la seguente condizione necessaria mediante l aggiunta di un ipotesi di tipo topologico sul dominio. Proposizione 5 (condizione necessaria di conservatività) Se F C 1 (), allora 2 F conservativo in = F irrotazionale in (cioè rot F =0in ogni punto di ). Dimostrazione. Se F C 1 () è conservativo, allora F = U con U C 2 () equindi, ragionando ad esempio nel caso n =2,risulta rot F =rotu =rot(u x,u y )= U y x U x y = 2 U xy 2 U yx =0 per il teorema di Schwarz sull indipendenza delle derivate miste dall ordine di derivazione. 2 Si veda l apposito pdf per definizioni e proprietà del rotore e di altri operatori dierenziali.

L implicazione equivale a F non irrotazionale in F non conservativo in e non può essere rovesciata in generale: la condizione è solo necessaria ed infatti esistono campi irrotazionali non conservativi. Ad esempio F (x, y) = y x 2 + y, x, (x, y) = R 2 \{0} (1.2) 2 x 2 + y 2 soddisfa F C 1 () e rot F =0in, marisultal (F) =2 = 0per : x 2 + y 2 =1con verso antiorario. Per avere una condizione suciente occorre aggiungere un ipotesi topologica su : la semplice connessione 3. Teorema 6 (Lemma di Poincaré) Se F C 1 (), allora F irrotazionale in e semplicemente connesso = F conservativo in. Dunque: un campo irrotazionale di classe C 1 è conservativo su ogni aperto semplicemente connesso contenuto nel proprio dominio. Ad esempio, il campo (1.2) non è conservativo su = R 2 \{0}, maloèsuogniaperto semplicemente connesso contenuto in. ( specificare sempre l aperto!) Non si cada però nell errore di pensare che il campo (1.2) non sia conservativo su per il fatto che non è semplicemente connesso: l implicazione del lemma di Poincaré non può essere rovesciata in generale (le ipotesi sono solo sucienti) edinfattiesistono campi conservativi su aperti non semplicemente connessi. 3 Per comodità, la nozione di aperto semplicemente connesso è discussa a parte, nell ultima sezione.

Due esempi: il campo F (x, y) = 2x x 2 + y, 2y, (x, y) = R 2 \{0} 2 x 2 + y 2 soddisfa F (x, y) = [log (x 2 + y 2 )] in tutto, ma non è semplicemente connesso. se F è conservativo in allora F è conservativo anche su ogni aperto connesso, quindi basta prendere un non semplicemente connesso. Dimostrazione (per n =2). Proviamo che vale la caratterizzazione (iii). Sia chiuso e sia A l interno di (nel senso del teorema di Jordan). Allora A è un dominio di Green; semplicemente connesso A = A, percuif C 1 A (perché F C 1 ()). Si può dunque applicare il teorema di Green e, orientando positivamente, si ottiene L (F) = rot F dxdy =0 (perché rot F =0). A Per n =3, la dimostrazione è più complicata e la omettiamo. Per n 4, illemmanon vale (mentre il resto della teoria si può ripetere).

3 Calcolo di potenziali Supponiamo che F sia conservativo in e vediamo due metodi per calcolarne i potenziali. Metodo dell integrazione lungo cammini comodi. In accordo con la dimostrazione del teorema di equivalenza (cenno di (ii) (i)), un potenziale di F (quello che si annulla in P 0 ) è dato dalla funzione (1.1). Allora, in accordo con il corollario di caratterizzazione dei potenziali di uno stesso campo, la famiglia dei potenziali di F èdatada P, U (P )= F dp + c dove c è una costante reale arbitraria, P 0 è un punto fissato qualsiasi di e P0 P èun qualsiasi arco regolare a tratti di estremi iniziale e finale P 0 e P (essendo qualsiasi, tale arco può via via essere scelto in modo che l integrale sia facilmente calcolabile). P0 P Esempio. Il campo F (x, y) =(y 2 +2y 3x 2, 2x (y +1))è conservativo su dom F = R 2, in quanto R 2 è semplicemente connesso e rot F =2(y +1) (2y +2)=0, (x, y) R 2. Preso O =(0, 0) come punto base fissato, un arco regolare a tratti di estremi iniziale O e finale P =(x, y) generico è ad esempio la spezzata in figura, dove 1 (t) =(0,t), t [0,y] e 2 (t) =(t, y), t [0,x]. Allora i potenziali di F sono U (x, y) = F dp + c = OP F dp + 1 F dp + c 2 = y 0 =0+ F (0,t) (0, 1) dt + x 0 x 0 F (t, y) (1, 0) dt + c y 2 +2y 3t 2 dt + c = y 2 x +2yx x 3 + c.

Metodo delle integrazioni indefinite (per n =2). Poiché (essendo F conservativo in ) esiste U : R tale che U x (x, y) =F 1 (x, y) e U y (x, y) =F 2 (x, y) per ogni (x, y), epoiché U, U sono sostanzialmente derivate di funzioni di una sola variabile (ottenute x y fissandone una e derivando rispetto all altra), si può procedere così: integrando in senso indefinito, si ricostruisce U a partire da una delle sue derivate (F 1,F 2 sono note); ad esempio U (x, y) = U x (x, y) dx = F 1 (x, y) dx = 1 (x, y)+k (y) dove 1 (x, y) è il risultato dell integrazione (cioè una primitiva di F 1 (x, y) vista come funzione della sola x)ek = k (y) è la costante arbitraria dell integrazione fatta rispetto ad x, la quale dipenderà però da y, che è fissato solo momentaneamente; si determina k (y) imponendo che anche l altra derivata della funzione U trovata sia uguale alla corrispondente componente del campo F; ad esempio F 2 (x, y) = U y (x, y) = 1 y (x, y)+k (y) k (y) =F 2 (x, y) 1 y (x, y) (dove il 2 o membroènotoe,seicontisonocorretti,nondipendedax) equindi k (y) = F 2 (x, y) 1 y (x, y) dy = 2 (x, y)+c; in definitiva U (x, y) = 1 (x, y)+ 2 (x, y)+c con (x, y) e c costante reale arbitraria.

Esempio. Riprendiamo il campo conservativo dell esempio precedente e sia U : R 2 R tale che U x (x, y) =y2 +2y 3x 2 e U (x, y) =2x (y +1). y Si ha U (x, y) = U x (x, y) dx = y 2 +2y 3x 2 dx = y 2 x +2yx x 3 + k (y) equindi F 2 (x, y) = U y (x, y) 2x (y +1)=2yx +2x + k (y) cioè k (y) =2x (y +1) 2yx 2x =0. Allora k (y) =c (costante reale arbitraria) e dunque U (x, y) =y 2 x +2yx x 3 + c. 4 Aperti semplicemente connessi Definizione 7 Un aperto di R n si dice semplicemente connesso se (i) è connesso; (ii) ogni arco semplice chiuso interamente contenuto in è omotopo ad un suo punto 4, cioè, in termini intuitivi, può essere deformato con continuità fino a ridurlo ad un suo punto, senza mai aprirlo e senza mai uscire dall insieme. Deformazioni continue di archi chiusi ad un loro punto, passanti per archi intermedi chiusi e vicini tra loro (continuità della deformazione). 4 in termini rigorosi, ciò significa che: se :[a, b] R n è una parametrizzazione semplice dell arco e P 0 = (a) = (b), allora esiste una funzione continua H :[a, b] [0, 1] R n tale che per ogni (t, s) [a, b] [0, 1] risulta H (t, s), H (t, 0) = (t), H (t, 1) = P 0, H (a, s) =H (b, s) =P 0

Si può pensare 5 alla deformazione come al movimento di un elastico che si richiude su un suo punto, tenuto fisso; si chiede allora che ciò possa avvenire senza che l elastico debba mai uscire dall insieme, né rompersi, e che il tutto possa farsi per ogni arco chiuso contenuto in. Una classe (non esaustiva) di aperti semplicemente connessi è data dalla seguente: Proposizione 8 Tutti gli aperti convessi (e, più in generale, quelli stellati) dir n sono semplicemente connessi. 5 anche se in R 3 si dovrebbe immaginare che l elastico possa avere nodi Nel piano In sintesi: un aperto del piano è semplicemente connesso se è fatto di un solo pezzo (connesso) e non ha buchi. non semplicemente connesso non semplicemente connesso Osserviamo che i buchi non devono necessariamente avere area non nulla: un qualsiasi aperto connesso di R 2 (anche R 2 stesso) privato di un suo punto (resta connesso ma) non è semplicemente connesso. Si può anche dimostrare che: un aperto di R 2 è semplicemente connesso se e solo se (i) è connesso; (ii) per ogni arco regolare a tratti chiuso contenuto in, ilsuointerno(nel senso del teorema di Jordan) è interamente contenuto in.

Nello spazio Nello spazio, la semplice connessione non traduce più l idea dell assenza di buchi (v. prima figura). semplicemente connesso non semplicemente connesso In particolare, non è più vero che un aperto privato di un punto non è semplicemente connesso, mentre risulta che un qualsiasi aperto connesso di R 3 (anche R 3 stesso) privato dei punti di una retta che lo intersechi (resta connesso ma) non è semplicemente connesso.