Scenari petroliferi ed energetici



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Transcript:

Confindustria Siracusa Scenari petroliferi ed energetici A cura dell Area comunicazione ed organizzazione Ufficio studi e statistiche

Elaborazione su dati dell Unione Petrolifera

IL MERCATO PETROLIFERO ITALIANO La crisi economica internazionale ha avuto effetti pesanti anche sui consumi di energia italiani che nel 2009 si stima siano stati pari a 177,9 MTep, con un calo di circa il 5% rispetto all anno 2008 (tav. 1). L analisi evidenzia: consumi petroliferi (-6,6%); consumi di gas (-8%), consumi di carbone (-2,4%). Solo le importazioni nette di elettricità (+11,2%) e le rinnovabili (+8,5%) hanno mostrato segni positivi beneficiando di una maggiore produzione idroelettrica e dell incremento dell eolico e solare sulle quali anche le compagnie petrolifere stanno investendo. Il petrolio, pur rimanendo la principale fonte di energia nella copertura del fabbisogno energetico nazionale, nel 2009 ha fatto registrare un indice di copertura di 41,6% (era 50% nel 2000). Complessivamente, nel 2009 la riduzione nella domanda petrolifera è stata di oltre 5,3 milioni di tonnellate, nonostante prezzi dei prodotti petroliferi decisamente più bassi rispetto ai picchi massimi del 2008. Dal 2004 la flessione diventa quasi 15 milioni di tonnellate (-16,2%)(tav. 2). In calo di un milione di tonnellate è apparsa la domanda per carburanti (benzina più gasolio) diminuita nel complesso del 2,8%, con la benzina che ha fatto registrare il valore più basso degli ultimi 30 anni, mentre il gasolio è tornato sui livelli del 2006. Il sistema di raffinazione nazionale è stato fortemente colpito da questa drastica riduzione dei consumi, risentendone più di altri paesi europei, con lavorazioni in decisa contrazione non solo in termini di riduzione dei margini ma anche di volumi (tav. 3). Per effetto del calo della domanda interna ed estera, i tassi di utilizzo degli impianti nel 2009 sono scesi all 82% rispetto ad una media di quasi il 95% nel periodo 2005-2008. Ciò ha comportato una forte contrazione delle lavorazioni tornate sui livelli del 1995 (tav. 4).

Produzione delle Raffinerie per volumi in migliaia di tonnellate Fonte: Unione petrolifera statistiche economiche ed energetiche anno 2009 ANNI n DI RAFFINE RIE TOTALE LAVORATO ANNI n DI RAFFINE RIE TOTALE LAVORATO 1960 35 30.800 1989 21 88.506 1965 38 69.372 1990 20 93.711 1970 36 121.730 1991 20 94.057 1971 36 124.922 1992 20 97.050 1972 33 128.490 1993 18 94.421 1973 33 136.290 1994 18 93.278 1974 33 126.396 1995 18 91.014 1975 33 105.401 1996 18 91.279 1976 33 112.272 1997 18 95.698 1977 32 115.459 1998 18 100.109 1978 32 121.320 1999 18 96.872 1979 32 122.955 2000 18 98.003 1980 32 101.586 2001 18 99.302 1981 31 98.312 2002 18 99.509 1982 29 90.953 2003 18 101.225 1983 28 85.719 2004 18 103.499 1984 26 82.945 2005 17 106.542 1985 25 79.671 2006 17 104.388 1986 24 89.133 2007 16 105.384 1987 22 85.389 2008 16 99.696 1988 21 86.718 2009 16 91.000 Andamento produzioni delle raffinerie in Italia 160.000 140.000 120.000 migliiaia di tonnellate 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 1960 1965 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 Anni 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Le esportazioni nel 2009 hanno complessivamente mostrato un calo dell 11,3% e ciò non ha permesso l assorbimento del surplus produttivo. Sono state penalizzate (tav. 5) soprattutto. le benzine (-17%); il gasolio (-9,8%) Un brusca frenata hanno subito anche per le importazioni di greggio (-7%) che nei primi 10 mesi del 2009 hanno visto una crescita del contributo dal continente africano che ha ormai raggiunto ed equiparato quello dei paesi dell ex Unione Sovietica. Libia e Russia coprono quasi il 50% del fabbisogno nazionale. (tav. 6). Sul fronte dei prezzi, va rilevato come nel 2009 il costo del greggio importato in euro/barile sia diminuito di circa il 34%, riflettendo solo parzialmente la riduzione dei costi di importazione in dollari (-37%) per effetto dell indebolimento dell euro (tav. 7). Il prezzo industriale della benzina complessivamente è diminuito di 12,5 centesimi euro/litro rispetto agli 11 centesimi del Platts; mentre il gasolio è diminuito di 22 centesimi contro i 21,5 centesimi del Platts. In media (1) annua il prezzo industriale del gasolio è stato più alto di 1,8 centesimi /lt rispetto a quello della benzina (tav. 8). (1) Tali dati confermano l assoluta aderenza delle quotazioni interne agli andamenti dei mercati internazionali e l assenza di qualsiasi ipotesi di doppia velocità come provato da uno specifico studio econometrico realizzato da Prometeia, presentato il 17 dicembre 2009, nel corso di un incontro con il Consiglio nazionale consumatori ed utenti istituito presso il ministero dello Sviluppo Economico che abbiamo voluto definire Operazione chiarezza. Da tale studio è emersa la sostanziale simmetria tra andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e i prezzi interni (v. tabella pagine successiva ).

Quanto allo stacco Italia riferito all area euro, va rilevato come nel 2008 il differenziale con l Europa si sia mantenuto sui livelli del 2008, e cioè 3,5-3,6 centesimi, con un picco minimo di 2 centesimi euro/litro per la benzina in febbraio e di 1,5 per il gasolio a metà gennaio (tav. 8). Il forte ridimensionamento delle quotazioni internazionali del petrolio e la contrazione dei consumi hanno permesso un risparmio di oltre 12 miliardi di euro sulla fattura petrolifera che nel 2009 si stima a 20,5 miliardi di euro (-37%), con un peso sul Pil pari all 1,4% (tav. 9). La fattura energetica (2) nel 2009 si stima pari a 41,4 miliardi di euro con un risparmio di 18,4 miliardi rispetto al 2008 e un peso sul Pil del 2,7% (era il 3,8% nel 2008) (tav. 10). Nel 2010: la fattura petrolifera potrebbe essere compresa tra un minimo di 22,8 miliardi di euro, e un massimo di 27,9 miliardi (tav. 11); la fattura energetica dovrebbe invece attestarsi intorno ai 47,5 miliardi di euro, determinata sia dall attesa ripresa dei consumi che dal generalizzato recupero dei prezzi delle diverse fonti (tav. 12). l gettito fiscale degli oli minerali è stato pari a circa 33,6 miliardi di euro, con un calo del 7,6% dovuto soprattutto alle minori entrate Iva (-15,9%). In particolare, il minore gettito IVA è stato di 2,1 miliardi di euro di cui 1,5 per il solo gasolio (tav. 13). (2) Onere che il Paese sostiene per approvvigionarsi di energia dall estero

fattura energetica a prezzi 2009 (Milioni di euro) Fattura petrolifera a prezzi 2009 (Milioni di euro) I

TAVOLE

TAV. 1 ITALIA I CONSUMI DI ENERGIA TAV. 2 ITALIA I CONSUMI PETROLIFERI TAV. 4 ITALIA LA CAPACITA' DI RAFFINAZIONE E SUO UTILIZZO TAV. 3 PRINCIPALI RISULTATI DELL'INDUSTRIA PETROLIFERA IN EUROPA TAV. 5 ITALIA LE ESPORTAZIONI DI GREGGIO, SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI TAV. 6 ITALIA - LE IMPORTAZIONI DI GREGGIO PER AREE DI PROVENIENZA TAV. 7 ITALIA IL COSTO DEL GREGGIO TAV. 8 ITALIA I PREZZI MEDI ANNUI DEI PRINCIPALI PRODOTTI PETROLIFERI TAV. 9 IL QUADRO INTERNAZIONALE DEL GREGGIO ITALIA TAV. 10 ITALIA LA STIMA DELLA FATTURA PETROLIFERA TAV. 11 - ITALIA LA STIMA DELLA FATTURA ENERGETICA TAV. 12 ITALIA IPOTESI DI FATTURA PETROLIFERA ED ENERGETICA PER L'ANNO 2010 TAV. 13 TALIA LA STIMA DEL GETTITO FISCALE SUGLI OLI MINERALI TAV. 14 ITALIA PRODUZIONE PER VOLUMI IN MIGLIAIA DI TONNELLATE TAV. 15 ITALIA SICILIA : CAPACITA DI RAFFINAZIONE TAV. 16 CAPACITA DI RAFFINAZIONE DELLE 16 RAFFINERIE ITALIANE TAV. 17 ANDAMENTO DELLE LAVORAZIONI DELLE RAFFINERIE DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA TAV 18 PREVISIONE DI DOMANDA INTERNA DEI PRINCIPALI PRODOTTI PETROLIFERI TAV 19 PETROLIO E GAS IN ITALIA TAV 20 EVOLUZIONE DELLA DOMANDA ENERGETICA RIPARTITA PER FONTI

TAV. 1 - ITALIA I CONSUMI DI ENERGIA La crisi economica si è pesantemente riflessa sulla domanda di energia che nel 2009 si è attestata sui 178 Mtep, in contrazione del 4,9% rispetto al 2008. L'analisi per fonti utilizzate quest'anno evidenzia: una controtendenza solo per le importazioni nette di elettricità (+11,2%) e per le rinnovabili (+8,5%), che hanno beneficiato non solo di una maggiore idraulicità (idroelettrica +9,6%), ma anche del costante incremento dell'eolico e del solare. Scendono invece il carbone (-2,4%) e il gas naturale (-8,0%), per effetto della riduzione della produzione termoelettrica. Oltre alla contrazione tendenziale nell'utilizzo di olio combustibile per la produzione elettrica, sul petrolio ha contribuito soprattutto la flessione dei carburanti. Pur in calo del 6,6%, il petrolio si conferma comunque come la fonte energetica principale, con un concorso pari al 41,6% nella copertura del fabbisogno energetico complessivo.

TAV. 2 - ITALIA I CONSUMI PETROLIFERI La riduzione dei prezzi dei prodotti petroliferi non è stata sufficiente ad evitare i pesanti effetti della crisi economica che hanno investito i consumi, scesi complessivamente nel 2009 di oltre 5,3 milioni di tonnellate (-6,6%). Un calo analogo ma più contenuto, si era verificato solo nel 1981, a seguito della seconda crisi petrolifera. Dal 2004 la flessione è stata di 14,5 milioni di t (-16,2%), da cui la forte criticità per il settore produttivo nazionale. Anche la domanda di carburanti (benzina+gasolio), storicamente in crescita, nel 2009 è diminuita del 2,8%, scendendo complessivamente per circa 1 milione di tonnellate.

TAV. 3 - PRINCIPALI RISULTATI DELL'INDUSTRIA PETROLIFERA IN EUROPA (Dati cumulati genn.-ott. 2009) Non solo in termini forte riduzione dei margini, ma anche in termini di volumi, il sistema di raffinazione nazionale ha subito in modo decisamente pesante l'impatto della crisi economica. Il confronto dei dati sulle lavorazioni del 2009 mostra che i risultati per l'italia sono stati peggiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei con capacità di raffinazione analoga, secondo le stime sui primi 10 mesi del CPDP. Non solo i consumi interni di prodotti sono scesi più che negli altri Paesi (-6,6%), ma anche le esportazioni dei prodotti raffinati sono state pesantemente compresse dalla crisi che ha investito anche i nostri principali mercati di sbocco. I quantitativi esportati nei primi 10 mesi sono oltre 2 milioni di t più bassi rispetto, ad esempio, a quelli della Germania, che hanno registrato la flessione più contenuta, fra i principali Paesi raffinatori in Europa.

TAV. 4 - ITALIA LA CAPACITA' DI RAFFINAZIONE E SUO UTILIZZO Nel 2009 la capacità di raffinazione è risultata pari a 106 milioni di tonnellate, tornando al livello del 2007, a seguito della revisione di alcuni assetti impiantistici esistenti. Per effetto del calo della domanda interna ed estera il loro utilizzo è sceso all'82%. L attività produttiva ha infatti registrato un decremento delle lavorazioni (-8,2%, per complessivi 87 milioni di tonnellate circa) sia per i quantitativi di greggio che per i semilavorati esteri. Quasi triplicate quelle di greggio per conto committente estero, passate da 2,8 a 7,4 milioni di tonnellate.

TAV. 5 - ITALIA LE ESPORTAZIONI DI GREGGIO, SEMILAVORATI E PRODOTTI FINITI Con oltre 3 milioni e 300 mila t in meno nel 2009 le esportazioni italiane hanno evidenziato un calo dell'11,3%. Esso ha riguardato praticamente tutti i prodotti; tuttavia ad essere maggiormente penalizzati sono state le benzine (-1,6 Mt pari al -17%) ed i gasoli (-1 Mt pari al -9,8%).

TAV. 6- ITALIA - LE IMPORTAZIONI DI GREGGIO PER AREE DI PROVENIENZA Nel 2009 il continente africano è stato raggiunto ed equiparato dall'ex Urss come area di provenienza del greggio importato nel nostro Paese, con un peso paritetico del 34,4% sul totale delle importazioni, seguito dall'area del Medio Oriente con il 27,1%. La Libia si conferma il primo Paese fornitore con un'incidenza del 26,3% del peso totale, seguita dalla Russia con un peso che sfiora il 20% e dall'azerbaijan con il 12,6%.

TAV. 7 ITALIA IL COSTO DEL GREGGIO Nell'anno 2009 il decremento dei costi di importazione in dollari (-37,2%) si è riflesso solo in parte sul costo in euro, dato il contestuale indebolimento della nostra valuta, il cui cambio, in media, è inferiore del 5,3% rispetto al 2008. Il costo del greggio importato in Italia è pertanto diminuito di circa il 34% rispetto all'anno precedente.

TAV. 8 - ITALIA I PREZZI MEDI ANNUI DEI PRINCIPALI PRODOTTI PETROLIFERI Dopo i minimi toccati a fine 2008 dalle quotazioni internazionali Platts dei prodotti, nel 2009 si è assistito ad un primo semestre di pressoché costante crescita e ad un secondo di oscillazione delle quotazioni attorno ai valori più elevati raggiunti a giugno, ma complessivamente inferiori a quelli record del 2008. Di conseguenza le variazioni del prezzo industriale per tutti i vari prodotti sono risultati inferiori (in media annua -12,5 cent per la benzina e -22,0 cent per il gasolio). La diminuzione delle quotazioni si è più che riflessa nel prezzo industriale, che è diminuito più della corrispondente variazione Platts.

TAV. 9 - IL QUADRO INTERNAZIONALE DEL GREGGIO ITALIA ANDAMENTO DELLO STACCO VERSO LA MEDIA EURO DI BENZINA E GASOLIO AUTO Lo stacco Italia riferito all area euro nel corso del 2009 è risultato analogo a quello del 2008, attestandosi su valori di 3,6 centesimi euro/litro per la benzina e 3,5 per il gasolio. Il valore minimo per la benzina è stato registrato nel mese di febbraio con 2,0 centesimi; per il gasolio è stato 1,5 a metà gennaio.

TAV. 10 - ITALIA LA STIMA DELLA FATTURA PETROLIFERA (*) La contrazione di oltre 12 miliardi di euro (pari al 37% in meno) della "fattura petrolifera" nel 2009 rispetto all'anno precedente è la conseguenza del forte ridimensionamento delle quotazioni internazionali del greggio importato (-37,2%). Il calo dei consumi di energia (- 3,5%) e il netto miglioramento del cambio euro/dollaro (+7,3%) non sono stati sufficienti a contenere la crescita. Tale risultato è conseguente al notevole rialzo del costo internazionale (+36,5%). Dopo aver superato il 2% nel 2008, valore più alto degli ultimi 22 anni, nel 2009 è tornata al valore medio del periodo 2000-2007 cioè pari all'1,4%.

TAV. 11 - ITALIA LA STIMA DELLA FATTURA ENERGETICA (+) La "fattura energetica", ossia l'onere che il Paese sostiene per l'approvvigionamento di energia dall'estero, per il 2009 è stimata sui 41,4 miliardi di euro in calo di circa 18,4 miliardi (-30,7%), rispetto a quella record del 2008 (59,8 miliardi). Tale risultato è stato sostanzialmente determinato dal ridimensionamento delle quotazioni internazionali in dollari di tutte le fonti energetiche, poiché la contrazione dei consumi (-5,3%) ha bilanciato la rivalutazione del cambio dato il contestuale indebolimento dell'euro rispetto al dollaro (- 5,3%). I 41,4 miliardi di euro previsti per il 2009 corrispondono al 2,7% del Pil, in diminuzione di oltre 1 punto percentuale rispetto all anno precedente e tornando al livello del 2005, contro un valore medio negli anni novanta dell'1,5%.

TAV. 12 - ITALIA IPOTESI DI FATTURA PETROLIFERA ED ENERGETICA PER L'ANNO 2010 Fattura Petrolifera Nel caso di un consumo di prodotti petroliferi analogo a quello del 2009 sui 74 Mtep, un intervallo di prezzi compreso fra i 70 e gli 80 dollari a barile per la quotazione internazionale del greggio e un cambio euro/dollaro vicino all'attuale, la fattura petrolifera del 2010 potrebbe oscillare in una forcella compresa fra un minimo di 22,8 ed un massimo di 27,9 miliardi di euro (contro i 20,5 stimati nel 2009), pari rispettivamente all'1,5 e all'1,8% del Pil (tale rapporto è stato dell'1,4 per cento nel 2009).

TAV. 13 - ITALIA LA STIMA DEL GETTITO FISCALE SUGLI OLI MINERALI Nell'anno 2009 il gettito fiscale complessivo (accisa + Iva) è stimato segnare un decremento del 7,6% (33,6 miliardi di euro rispetto ai 36,3 del 2008). Determinato non solo per la riduzione dei consumi dei prodotti petroliferi (circa -5%), quanto soprattutto per le diminuzioni dei prezzi che hanno contribuito per 2,1 miliardi di gettito IVA in meno (-15,9%). In conseguenza della flessione dei consumi di benzina, il gettito derivante dalle accise è diminuito di 330 milioni (- 4,1%), mentre per il gasolio il minor gettito derivante dalle accise è stato di soli 190 milioni di euro (-1,4%). In forte calo invece il gettito IVA sul gasolio, circa 1,5 miliardi di euro in meno (-19%) che ha rilevato una riduzione del prezzo industriale quasi doppio (-0,220 euro/lt) rispetto a quello della benzina (-0,125 euro/lt)

TAV. 14 - ITALIA PRODUZIONE PER VOLUMI IN MIGLIAIA DI TONNELLATE

TAV. 15 - ITALIA SICILIA : CAPACITA DI RAFFINAZIONE Capacità di raffinazione (Unione petrolifera statistiche economiche ed energetiche anno 2009) Sicilia Italia N Numero Capacità esistente (milioni di tonnellate) % Numero Capacità esistente (milioni di tonnellate) % 1960 3 5,7 14,1 35 40,4 100 1965 6 30,6 26,9 38 113,8 100 1970 5 47,3 28,5 36 166,1 100 1971 5 47,3 27,2 36 174,1 100 1972 5 51,3 28 33 183,4 100 1973 5 56,2 28,3 33 198,4 100 1974 5 56,4 27,4 33 205,8 100 1975 5 56,4 28,2 33 200 100 1976 5 70,4 33,2 33 212 100 1977 5 70,4 33,4 32 210,5 100 1978 5 70,4 33,3 32 211,5 100 1979 5 70,4 33,3 32 211,5 100 1980 5 70,4 33,3 32 211,5 100 1981 5 67,8 34,6 31 196,1 100 1982 6 55,1 32 29 172,2 100 1983 6 55,1 32,9 28 167,6 100 1984 5 54,9 32,9 26 166,9 100 1985 5 44,7 31,5 25 142,1 100 1986 5 45,4 31,8 24 142,8 100 1987 5 45,4 32,2 22 140,8 100 1988 5 45 34,2 21 131,7 100 1989 5 45 34,6 21 130,1 100 1990 5 45 34,9 20 129,1 100 1991 5 43,5 35,8 20 121,5 100 1992 5 43,5 35,7 20 121,8 100 1993 5 43,5 38,3 18 113,6 100 1994 5 43,5 38,3 18 113,6 100 1995 5 43,5 38,3 18 113,6 100 1996 5 43,5 38,6 18 112,7 100 1997 5 44,5 39,3 18 113,2 100 1998 5 46,5 40,3 18 115,5 100 1999 5 46,5 40,3 18 115,5 100 2000 5 46,5 40,3 18 115,5 100 2001 5 46,5 40,3 18 115,5 100 2002 5 46,5 40,3 18 115,5 100 2003 5 46,5 40,3 18 115,5 100 2004 5 47,5 40,3 18 117,8 100 2005 5 48,2 40,8 17 118 100 2006 5 45,6 39 17 116,9 100 2007 4 45,6 37,8 16 120,6 100 2008 4 44,5 37,5 16 118,8 100

Capacità di raffinazione: Sicilia e Italia 250 200 Milioni tonn. 150 100 Sicilia Italia 50 0 1960 1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 Anni Capacità di lavorazione delle raffinerie (milioni di tonnellate/anno)

TAV. 16 CAPACITA DI RAFFINAZIONE DELLE 16 RAFFINERIE ITALIANE

TAV. 17 ANDAMENTO DELLE LAVORAZIONI DELLE RAFFINERIE DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA Lavorazioni di prodotti petroliferi in Provincia di Siracusa (grezzo e semilavorati) 31 30 30,22 30,25 29 28 27,58 milioni di tonnellate 27 26 25,96 25,33 25 24 23 22 2004 2005 2006 2007 2008 Nel polo petrolchimico della provincia di Siracusa vengono raffinati oltre 25 milioni di tonnellate di greggio, pari al: 26% del greggio raffinato in Italia; 74% del greggio raffinato in Sicilia. Vengono esportati oltre 12 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi pari a: 44% delle esportazioni italiane di prodotti petroliferi; 86% delle esportazioni regionali di prodotti petroliferi.

Tav 18 - PREVISIONE DI DOMANDA INTERNA PETROLIFERI - (MILIONI DI TONNELLATE) DEI PRINCIPALI PRODOTTI

TAV 19 PETROLIO E GAS IN ITALIA

TAV 20 EVOLUZIONE DELLA DOMANDA ENERGETICA RIPARTITA PER FONTI

Misure energetiche standard e fattori di conversione Unità di misura dell energia