Che cosa sono le figure retoriche? Sono particolari forme espressive, artifici del discorso volti a dare maggiore incisività e un particolare effetto sonoro o di significato ad una descrizione, un'immagine, una sensazione, una emozione.
Distinguiamo le seguenti categorie di figure: Figure di contenuto: L idea viene espressa in maniera più calzante ed evocativa, usando un immagine che ha con essa una relazione di somiglianza. Tra le più usate: allegoria, antonomasia, iperbole, metafora, metonimia, perifrasi, personificazione, similitudine, sineddoche.
figure di parola e di pensiero: Le parole vengono disposte nel verso con una tecnica particolare (figure di parole) riproducendo speciali effetti. Quando invece le proprie idee vengono arricchite di sfumature personali si hanno le figure di pensiero. Tra le più usate: allitterazione, anafora, asindeto, chiasmo, climax, figura etimologica, onomatopea, polisindeto, ripetizione, e antitesi, eufemismo, ironia, ossimoro (di pensiero )
ALLEGORIA Consiste nel nascondere, dietro il senso letterale delle parole, un contenuto diverso, per lo più di carattere astratto e ideale. Ho dato la vita e il sangue per il mio paese e mi ritrovo a non tirare a fine mese, in mano a Dio le sue preghiere... No, questo no, non è l inferno, ma non comprendo com è possibile pensare che sia più facile morire... (Non e L'Inferno, Emma 2012)
ALLITERAZIONE Consiste nel ripetere le stesse lettere (vocale, consonante o sillaba) all inizio, ma anche all interno di due o più parole successive legate dal senso. Io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo (Fango, Jovanotti 2008)
ANAFORA Consiste nel riprendere, ripetendola, una parola o un'espressione all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto. A te che sei l unica al mondo L unica ragione per arrivare fino in fondo... A te che mi hai trovato All angolo coi pugni chiusi... A te che sei semplicemente sei... (A te; Jovanotti 2008)
ASSONANZA Consiste nella ripetizione, a partire dalla vocale accentata, di vocali identiche. cani randagi, cammelli e re magi (Jovanotti, Mi Fido di Te, 2005)
CHIASMO Consiste nel disporre in modo incrociato, secondo la forma della lettera greca (chi), due termini o due frasi. «UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO» (Alexandre Dumas. I tre moschettieri) «la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio; due volte nella polvere, due volte sull'altar.» (Alessandro Manzoni. Il cinque maggio)
CLIMAX Consiste nell'ordinare i concetti in modo che dall'uno si passi all'altro come per gradi. Può essere ascendente o discendente. Ascendente: indica il passaggio da un suono a una sensazione più debole a una più forte. Discendente: indica il passaggio da un suono a una sensazione più forte a una più debole. usami straziami strappami l'anima... (Negramaro, Mentre tutto scorre 2005)
DIERESI Consiste nella separazione di due vocali di un dittongo, che vengono a costituire due sillabe anziché una sola. 'Lui folgorante in solïo' (Alessandro Manzoni, Cinque maggio). 'A te convien tenere altro vïaggio' (Dante, Inferno, I).
LITOTE Consiste nel dare un giudizio o fare un'affermazione adoperando la negazione di una espressione di senso contrario. «Don Abbondio (il lettore se n è già avveduto) non era nato con un cuor di leone» (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi)
METAFORA
METONIMIA Consiste nella sostituzione di un termine con un altro, con cui è in rapporto: la causa per l effetto, l effetto per la causa, la materia per l oggetto, il contenente per il contenuto, lo strumento al posto della persona, l astratto per il concreto, il concreto per l astratto, il simbolo per la cosa simbolizzata. ma per le vie del borgo dal ribollir de tini va l aspro odor de i vini l anime a rallegrar. (G. Carducci, San Martino, 5-8)
ONOMATOPEA Consiste nell imitare un suono, un rumore, la voce degli animali, un azione. E le galline cantavano, Un cocco! ecco ecco un cocco un cocco per te! (G. Pascoli, Valentino, vv 15-16)
OSSIMORO Consiste nell'accostare due termini che hanno significato opposto. tal che mi fece, or quand'egli arde 'l cielo, tutto tremar d'un amoroso gielo. (F. Petrarca, Non al suo amante più Diana piacque, vv. 7-8)
PARAGONE Consiste nel chiarire un concetto paragonandolo a qualcuno o a qualcosa di ben noto, purché i termini di confronto siano intercambiabili. e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre (D'Annunzio, Pioggia nel pineto)
PERSONIFICAZIONE Consiste nell attribuire a cose e ad animali azioni o sentimenti umani. D Achille i cavalli intanto, veduto il loro auriga dalla lancia di Ettore nella polvere abbattuto, lontano dalla battaglia erano là piangenti. (Omero, Iliade, Libro XVII, 540-543; trad. Lorenzo De Ninis)
PROLESSI Consiste nell'anticipazione di una parte della proposizione o del periodo che nella costruzione normale andrebbe dopo, per mettere in evidenza un concetto o una parola. La morte è quello che di cotanta speme oggi m'avanza (Leopardi, Canti, «Le ricordanze», 91-92)
SIMILITUDINE Consiste nel paragonare persone, animali, cose, sentimenti per associazione di idee; è introdotta da come, sembra, pare, è simile, somiglia, ecc Nella destra scotea la spaventosa peliaca trave; come viva fiamma, o come disco di nascente Sole balenava il suo scudo (Omero, Iliade, Libro XXII, 171-174; traduzione di V. Monti)
SINEDDOCHE Affine alla metonimia (per molti studiosi non esiste differenza tra le due figure retoriche) consiste nello spostare il significato che abbia col primo un rapporto di quantità. Si ha quando si usa: la parte per il tutto, il tutto per la parte, il genere per la specie, la specie per il genere, il singolare per il plurale, il plurale per il singolare. E quando la fatal prora d Enea per tanto mar la foce tua cercò, (G. Carducci, Agli amici della Valle Tiberina, 45-46)
SINESTESIA Consiste nel creare un immagine associando termini che appartengono a sfere sensoriali diverse. Ma per le vie del borgo dal ribollir de tini va l aspro odor de i vini l anime a rallegrar. (G. Carducci, San Martino, 5-8)