Il lavoro verso la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici

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Transcript:

Il lavoro verso la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici MATTM Kyoto Club -Pratiche di Sostenibilità Sergio Castellari Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Focal Point Nazionale - Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) Coordinatore - European Topic Centre on Climate Change Impacts, Vulnerability and Adaptation (ETC/CCA) dell Agenzia Ambientale Europea (EEA) Coordinatore Tavolo Tecnico per la Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Email: sergio.castellari@bo.ingv.it Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

SOMMARIO: UE - le Linee-Guida per Strategie e Piani di adattamento Italia - Impatti e vulnerabilità ai cambiamenti climatici Italia: la Strategia Nazionale di Adattamento: Obiettivo Principi generali Appproccio Documenti Conclusioni

Il concetto di Adattamento: ridurre il rischio e i danni derivanti dagli impatti negativi (presenti e futuri) dei c.c. in maniera efficace e cost-effective e sfruttare i potenziali benefici della situazione. Sono necessarie strategie e piani nazionali, regionali e locali. Anticipare gli impatti può ridurre i costi futuri dei danni. (EC Adaptation White Paper, 2009, EU Adaptation Strategy)

Adattamento: le incertezze Conoscenza scientifica non sufficiente: o Difficile valutare alcuni sistemi o I fattori non climatici Osservazioni ancora non adeguate: o Alcune banche dati non hanno le scale spaziali e temporali appropriate Sviluppi socio-economici: o Scenari globali di emissioni

La politica di adattamento dell UE Green Paper Adapting to climate change in Europe - options for EU action 29 giugno 2007 White Paper Adapting to climate change: Towards a European framework for action 4 aprile 2009 e una serie di direttive settoriali Water Framework Directive - Floods Directive Water Scarcity and Droughts strategy, assessment (entro 2012) Nature protection directives - Post-2010 Strategy on Biodiversity Marine Strategy Framework Directive; Integrated Coastal Zone Management

April 2013: EU Adaptation Strategy http://ec.europa.eu/clima/policies/adaptation/what/index_en.htm Obiettivo generale: rafforzare la preparazione e la capacità a rispondere agli impatti dei cambiamenti climatici a livello europeo, nazionale, regionale e locale. La base: White Paper (2009)

Strategia Europea di Adattamento: Promuovere azioni negli Stati Membri: Azione 1: incoraggiare tutti gli Stati membri ad adottare strategie di adattamento Entro il 2014 - quadro comparativo sulla capacità di adattamento, indicatori chiave per misurare il grado di preparazione degli Stati membri. Nel 2017 - in base alle relazioni ottenute dal EU Monitoring Mechanism, la CE valuterà se le azioni intraprese negli Stati membri sono sufficienti. Se insufficienti, la CE vaglierà immediatamente l opportunità di proporre uno strumento giuridicamente vincolante.

EU Guidelines on developing adaptation strategies page 5 footnote: Strategies shall be understood in this document as an umbrella term for adaptation policies (including strategies, action plan and potentially sectoral plans). 1. Preparare il terreno per l'adattamento attraverso la creazione di una serie di assetti istituzionali e attività organizzative 2. Valutare i rischi e le vulnerabilità ai cambiamenti climatici 3. Identificare le opzioni di adattamento 4. Valutare le opzioni di adattamento tra cui la valutazione costi-benefici delle misure di adattamento, e lo sviluppo e l'adozione di una strategia FINALIZZAZIONE E ADOZIONE DI UNA STRATEGIA 5. Attuare la strategia che implica lo sviluppo di un piano di azione e / o di un piano di settore con l'assegnazione dei ruoli e delle responsabilità, assicurando le risorse umane e finanziarie nel lungo termine FINALIZZAZIONE E ATTUAZIONE DI UN PIANO 6. Monitorare e valutare la strategia

Le Strategie Nazionali in Europa: 18 Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Svezia, Svizera, Spagna, UK, Ungheria IN PREPARAZIONE : Italia e Repubblica Ceca Source: CLIMATE-ADAPT, 2014

Verso una Strategia Nazionale di Adattamento Italiana:

Italia: possibili impatti attesi e principali vulnerabilità (1): risorse idriche: possibile peggioramento delle condizioni già esistenti di forte pressione. regime idro-geologico: o o aumento del rischio di frane, flussi di fango e detriti, crolli di roccia e alluvioni lampo. Aree più vulnerabili: bacino del fiume e aree alpine ed appenniniche. degrado del suolo e rischio più elevato di erosione e desertificazione del terreno maggior rischio di incendi boschivi e siccità per le foreste italiane (zona alpina e le regioni insulari); maggior rischio di perdita di biodiversità e di ecosistemi naturali, soprattutto nelle zone alpine e negli ecosistemi montani; maggior rischio di inondazione ed erosione delle zone costiere o o maggiore incidenza di eventi meteorologici estremi innalzamento del livello del mare (anche in associazione al fenomeno della subsidenza, di origine sia naturale sia antropica);

Italia: possibili impatti attesi e principali vulnerabilità (2): potenziale riduzione della produttività agricola: o o colture di frumento, ma anche di frutta e verdura; coltivazioni di ulivo, agrumi, vite e grano duro potrebbero essere possibili nel nord dell Italia, mentre nel Sud la coltivazione del mais potrebbe peggiorare e risentire ancor più della scarsa disponibilità di acqua irrigua; possibili ripercussioni sulla salute umana: o o o o un possibile aumento di malattie e mortalità legate al caldo, un possibile aumento di malattie cardio-respiratorie da inquinamento atmosferico, un possibile aumento di infortuni, decessi e malattie causati da inondazioni e incendi, un possibile aumento di disturbi allergici e cambiamenti nella comparsa e diffusione di malattie di origine infettiva, idrica ed alimentare; potenziali danni per l economia italiana nel suo complesso: o o o o un ridotto potenziale di produzione di energia idroelettrica; un offerta turistica invernale ridotta (o più costosa) e minore attrattività turistica della stagione estiva; un calo della produttività nel settore della pesca; effetti sulle infrastrutture urbane e rurali con possibili interruzioni o inaccessibilità della rete di trasporto con danni agli insediamenti umani e alle attività socio-economiche.

Alcune definizioni: SNA e PNA Strategia Nazionale di Adattamento (SNA): Elaborazione da parte della comunità scientifica con il coinvolgimento di stakeholders e di decisori politici. Analisi di possibile integrazione dell adattamento nelle differenti politiche settoriali. Raccomandazioni e linee-guida per costruire capacità adattiva in differenti settori e a differenti scale spaziali (nazionale, regionale, locale) e per ridurre I costi sociali. Revisione periodica. Una piattaforma nazionale sull adattamento. Piano Nazionale di Adattamento (PNA): Implementazione della NAS (governance e allocazione fondi). Monitoraggio e valutazione dell implementazione (indicatori).

Accordo Programmatico MATTM CMCC una Strategia Nazionale di Adattamento Italiana (SNAC): SNAC Elementi per l elaborazione di una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Coordinamento istituzionale: MATTM Coordinamento tecnica: CMCC Coordinatore Tecnico: Sergio Castellari Inizio: luglio 2012 Fine: giugno 2014

Obiettivo della Strategia: Obiettivo generale: fornire un quadro di riferimento per l adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici, elaborare una visione nazionale su come affrontare gli impatti futuri dei cambiamenti climatici, individuare un set di azioni ed indirizzi per far fronte a tai impatti per ridurre al minimo i rischi derivanti dai cambiamenti climatici e per trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare dall attuazione di tali azioni di adattamento.

Principi generali della Strategia (1): Base: SNA di altri Paesi europei e Strategia Europea di Adattamento 1. Adottare un approccio basato sulla conoscenza e sulla consapevolezza 2. Lavorare in partnership e coinvolgere gli stakeholders e i cittadini 3. Lavorare in stretto raccordo con il mondo della ricerca e dell innovazione 4. Considerare la complementarietà dell adattamento rispetto alla mitigazione 5. Agire secondo il principio di precauzione di fronte alle incertezze scientifiche

Principi generali della Strategia (2): 6. Agire con un approccio flessibile 7. Agire secondo il principio di sostenibilità 8. Adottare un approccio integrato nella valutazione dell adattamento 9. Adottare un approccio basato sul rischio nella valutazione dell adattamento 10. Integrare l adattamento nelle politiche esistenti. 11. Effettuare un regolare monitoraggio e valutazione dei progressi verso l adattamento

1. Rapporto Tecnico-Scientifico: La NAS: 3 documenti: Stato delle conoscenze scientifiche su impatti, vulnerabilità ed adattamento ai cambiamenti climatici 2. Rapporto Tecnico-Giuridico: Analisi della normativa per l adattamento ai cambiamenti climatici: quadro comunitario e quadro nazionale 3. Documento Strategico: Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici Un forte approccio partecipativo: 1. Ottobre Novembre 2012: On-line survey con un questionario 2. 31/10/13 20/1/2014: Consultazione pubblica (revisione on-line) 3. 9 10/12/2013: Tre Consultazioni pubbliche

Strategia nazionale: l approccio: TOP DOWN: Tavolo Tecnico circa 100 scienziati (Coordinato da S. Castellari) Tavolo Istituzionale ministeri, regioni, provincie, comuni (Coordinato dal MATTM) BOTTOM-UP: Processo partecipativo trasparenza, condivisione con stakeholder nazionali (Coordinato dal MATTM)

Strategia Nazionale: il processo scientifico L elaborazione dei tre rapporti ha coinvolto il Tavolo Tecnico che include circa 100 membri della comunità scientifica: 1) enti/istituti nazionali di ricerca: INGV, CMCC, ISPRA, CNR, ENEA, INEA, OGS, CRA, ISS 2) Altri enti/istituti: ARPA, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, Museo delle Scienze di Trento, EURAC 3) Istituzioni internazionali: ICTP, EC-DG JRC 4) Università: Torino, Milano, Milano Bicocca, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Roma3, Pavia, Padova, Salento, Tuscia, Sassari, Brescia, Parma, Basilicata, l Aquila, Palermo, Marche, Ferrara, Pisa, Insubria 5) Fondazioni: FEEM, FLA, CIMA, Mach, MEDES 6) Privati: RSE, CISET

La Strategia nazionale: il processo istituzionale Il MATTM ha coordinato ed organizzato incontri di un Tavolo Istitutionale con cui ha condiviso le varie bozze del rapporto tecnico scientifico sullo stato delle conoscenze e del documento strategico richiedendo contributi e revisioni. MIPAAF Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali MIBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministro della salute MIT - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero per gli affari regionali, il turismo e lo sport Conferenza Stato-Regioni ed Unificata UPI - Unione delle Province d Italia Dipartimento della Protezione Civile ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani

Il rapporto tecnico-scientifico: Valutazione della letteratura scientifica esistente Definizione e individuazione di settori Valutazione degli impatti presenti e futuri per ogni settore Valutazione della vulnerabilità di ogni settore Tentavio di stima costi di inazione e di adattamento per settore 1. RISORSE IDRICHE (quantità/qualità) 2. DESERTIFICAZIONE, DEGRADO DEL SUOLO E SICCITA 3. RISCHIO IDROGEOLOGICO 4. BIODIVERSITYA E ECOSISTEMI o Ecosistemi terrestri o Ecosistemi marini o Ecosistemi interni e di transizione 5. SALUTE 6. FORESTE 7. AGRICULTUREA, ACQUACOLTURA, PESCA: o Agricoltura e produzione del cibo o Pesca marina o Aquacoltura 8. ENERGIA (produzione e consumo) 9. ZONE COSTIERE 10. TURISMO 11. INSEDIAMENTI URBANI 12. INFRASTRUTTURE CRITICHE: o Patrimonio culturale o Infrastrutture per i trasporti 13. CASI SPECIALI: o Aree montane (Alpi e Appennini) o Bacino del Po

Il Rapporto Tecnico-Giuridico Politiche di adattamento in Europa Analisi delle strategie di adattamento nazionali (impostazioni della strategia, approcci settoriali) Analisi della Strategia Europea di Adattamento. Acquis communautaire e sua implementazione in Italia Competenze in materia ambientale nell ordinamento italiano (quadro generale) Stato della ricezione delle normative europee rilevanti per l adattamento.

Il Documento Strategico Principi generali e obiettivi Allineamento con la Strategia Europea di Adattamento Lesson learnt da altri Paesi Europei Visione strategica e linee-guida per costruire capacità adattiva nei settori e a scale spaziali differenti Considerazioni delle azioni intersettoriali

Strategia allineata alle Linee Guida della Strategia Europea (1): 1. Preparare il terreno per l'adattamento attraverso la creazione di una serie di assetti istituzionali e attività organizzative 2. Valutare i rischi e le vulnerabilità ai cambiamenti climatici 3. Identificare le opzioni di adattamento 4. Valutare le opzioni di adattamento tra cui la valutazione costi-benefici delle misure di adattamento, la valutazione delle questioni intersettoriali e l adozione di una strategia FINALIZZAZIONE E ADOZIONE DI UNA STRATEGIA

Per un PNA: 5. Step 5: Implementation Step 5.a. Identify and make use of entry points for adaptation into existing instruments and/or create new instruments for adaptation (Mainstreaming) Step 5.b. Seek agreements with stakeholders responsible for implementation Develop an action plan 6. Step 6: Monitoring and evaluation Step 6.a. Develop appropriate M&E provisions for both adaptation policy s objectives and selected adaptation options Step 6.b. Identify indicators

Conclusione: Adattamento necessario inserito nel contesto di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio La comunità scientifica deve mandare ai politici questo messagggio

Grazie per l attenzione Sergio Castellari Indirizzo: Viale A. Moro 44, 40127 Bologna Telefono: 051 3782618 Cell. 334 1155037 E-mail: sergio.castellari@bo.ingv.it 28