SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

Documenti analoghi
SOCIOLINGUISTICA A PARTE 3 (A.A , UNIV. PAVIA)

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

LINGUAGGIO, LINGUE E VARIETÀ LINGUISTICHE

Sociolinguistica. Prof. C. Perta. Generalità. a.a

Istituzioni di linguistica. a.a Federica Da Milano

SOCIOLINGUISTICA DELL'ITALIANO

Variazione diafasica: in rapporto alla situazione comunicativa e allo stile

Le varietà dell italiano: Standard e Neostandard

Sociolinguistica a.a II. Fattori diastratici Fattori diafasici

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

Sociolinguistica a.a II modulo didattico. V Competenza multipla Bilinguismo e diglossia

Sociolinguistica 2016/7. b) Le variabili e i connessi problemi di identità

ALCUNI CONCETTI SOCIOLINGUISTICI

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La variazione linguistica nell'arabo moderno: il caso della lingua parlata a San'a (Yemen)

(L-LIN/01-Glottologia e Linguistica) Linguistica e repertorio. a.a Anna Pompei

Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"

Simboli, abbreviazioni e notazioni convenzionali... 21

3) Registri e sottocodici sono pertinenti alla variazione: a) diatopica b) diastratica c) diamesica d) diafasica

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

1. La variazione diafasica. Variazione in rapporto alla situazione comunicativa in cui si usa la lingua.

La VARIAZIONE LINGUISTICA

SOCIOLINGUISTICA A I TRIMESTRE 2017 (PAVIA) Docente: dott.ssa Chiara Meluzzi PROGRAMMA

Syllabus Descrizione del Modulo

L italiano della comunicazione elettronica. 3. Variazione diastratica. 20 ottobre 2015

Università degli Studi di Bari Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea triennale in LETTERE prof. Annaluisa Rubano

Premessa 11 [PARTE PRIMA I LE STRUTTURE DELL'ITALIANO D'OGGI

LA TERZA LINGUA. Aspetti dell'italiano in Svizzera agli inizi del terzo millennio VOLUME PRIMO NORMA E VARIETÀ DI LINGUA IN TICINO

APRILE Marcello, 2005, Dalle parole ai dizionari, Bologna, Il Mulino.

insegnante Studente Mediatori didattici Universo comunicativo scolastico ed intrecci di codici e varietà linguistiche CONTESTO SCOLASTICO Input Output

Syllabus Descrizione del Modulo

SOCIOLINGUISTICA A (A.A , UNIV. PAVIA)

Variazione in rapporto alla posizione che il parlante occupa nella stratificazione sociale.

CAPITOLO PRIMO MODELLI TEORICI DI RIFERIMENTO. La sociolinguistica è un ramo della linguistica che studia la variazione linguistica

SOCIOLINGUISTICA A PARTE 6 (A.A , UNIV. PAVIA)

Le variabili che incidono su italofonia e dialettofonia. Il caso di Reggio Calabria. Lezione del 31 ottobre 2014

Cap. 8 Berruto / Cerruti IL MUTAMENTO. Linguistica generale ( ) - Chiari Pagina 1

Bilinguismo e diglossia a Rimini Un indagine sul campo

SOCIOLINGUISTICA (Primo e secondo periodo) Prof. Piera Molinelli. Codici Modulo A: 3048 Modulo B: MODULO A (primo periodo) Codice: 3048

Architettura dell italiano contemporaneo e dinamiche di ristandardizzazione

IT 2011 Italian linguistics

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

Architettura dell italiano contemporaneo e dinamiche di ristandardizzazione

STATUS E FUNZIONE DI UNA LINGUA

Sociolinguistica a.a II modulo didattico. VIII Processi di standardizzazione e ristandardizzazione dell italiano

Lo scopo della presente ricerca è di analizzare le misure di frequenza fondamentale dell intonazione ottenute dalle produzioni registrate e poi

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANISTICHE Corso di laurea in Lettere Anno accademico 2016/ anno

Dino Selvaggi Il bilinguismo Da anomalia a costante antropologica

Linguistica educativa. Settore delle scienze del linguaggio che ha per oggetto la lingua considerata in funzione all apprendimento linguistico

Dialettologia Italiana

INDICE. Introduzione Alto tedesco antico / Althochdeutsch... 11

Linguistica italiana

RIM RELAZIONI IINTERNAZIONALI PER IL MARKETING

Variazione diacronica: nel tempo

Pluringuismo in Italia

L ITALIANO NEOSTANDARD: UN ANALISI LINGUISTICA ATTRAVERSO LA STAMPA

Sociolinguistica: what e why. Sistema Sociale (come sistema di varianti indipendenti) Sistema Linguistico ( come sistema di varianti dipendenti)

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE CLASSI TERZE (AFM, RIM, Turismo) SECONDA LINGUA STRANIERA

REPERTORI E SCELTE LINGUISTICHE

LINGUA SPAGNOLA SECONDA LINGUACOMUNITARIA

Corso di laurea in Comunicazione Interculturale A. A / 2016 Linguistica Generale Prof. Giorgio Francesco Arcodia

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

LIVELLO MACRO LINGUE E COMUNITA REPERTORIO DI LINGUE NEL CONTESTO SOCIALE

Linguistica Italiana 1

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

IL CONTATTO INTERLINGUISTICO : TRA BILINGUISMO E DIGLOSSIA IN ITALIA

CAP. II: FENOMENI DI CONTATTO LINGUISTICO

SOCIOLINGUISTICA A (a.a , Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD)

COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITA PRIMO ANNO LICEO LINGUA STRANIERA

Lezioni Didattica delle lingue moderne. Glottodidattica e plurilinguismo

Calendario PAS Area spagnolo classe A446 lingue e civiltà straniere - spagnolo C033 conversazione in lingua straniera - spagnolo

INDICE SOMMARIO CAPITOLO I INTRODUZIONE

Corso propedeutico Ditals 1 Istituto Frisi, Via Otranto 1, Milano Dicembre Aprile 2014

Corso di laurea in Comunicazione Interculturale A. A / 2016 Linguistica Generale Prof. Giorgio Francesco Arcodia

Minoranze linguistiche stanziali e diffuse

Università degli studi di Palermo Facoltà di Lettere e Filosofia. Corso di laurea in Traduzione Italiano L2 e Interculturalità

Lo spazio linguistico italiano. Elena Nuzzo Trento, 20/12/2010

UDA n.1 STUDIARE LA GRAMMATICA C1_01: Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l interazione

SOCIOLINGUISTICA A PARTE 5 (A.A , UNIV. PAVIA)

Università per Stranieri di Perugia

Prof.ssa Federica Guerini, Linguistica Generale (Modulo 2) - a.a Spunti di riflessione ed esercizi

ISTITUTO TECNICO AGRARIO A. TOSI Viale Marconi, Codogno (LO) CURRICOLO VERTICALE D ISTITUTO PRIMO BIENNIO

OPPORTUNITA E SFIDE NELLA RICERCA SUL BILINGUISMO. Antonella Sorace Università di Edimburgo & Bilingualism Matters

Corso di Laurea magistrale in Filologia moderna Coorte

Transcript:

SCILINGUISTICA A (a.a. 2017-18, Univ. Pavia) Chiara Meluzzi (PhD) chmeluzzi@gmail.com 1

Il corso fino ad ora 1. Definizione di SL 2. Il lavoro del SL 3. Le nozioni di base/1 4. Le nozioni di base/2 5. La situazione SL italiana 6. Lingue d Italia 7. Multilinguismo e contatto 8. La SL laboviana 9. Altre chiavi interpretative 10. Il mutamento linguistico 11. La sociofonetica 12. Sociofonetica in Italia/1 13. Sociofonetica in Italia/2 14. Sociolinguistica storica 15. Le variabili SL in prospettiva storica 16. Applicazioni della SL storica 17. La socio-pragmatica 18. Conclusioni 2

Lezione 3 Le nozioni base in SL (prima parte) Il repertorio linguistico Lingua, dialetto e varietà regionali (Coseriu) Lingue miste e pidgin Koinai Riferimenti bibliografici: Berruto (1995), cap. 3.1 e 5.2; Berruto & Cerruti (2015) cap. 2; Hudson (1998), cap. 2.1. Approfondimenti: Berruto, G. (1993) Varietà diamesiche, diastratiche e diafasiche, in A.A. Sobrero Introduzione all italiano contemporaneo, vol. 2, pp. 37-92; Dal Negro, S. & Guerini, F. (2007) Contatto. Dinamiche ed esiti del plurilinguismo, Roma: Aracne.

La comunità linguistica Definizione basilare: «Una comunità sociale che condivide tratti linguistici» Problemi Definizione troppo vaga: cosa si intende per comunità sociale? Quali e/o quanti tratti linguistici? Rischio di tautologia: definisco una comunità rispetto ai tratti che voglio poi studiare e in base ai quali definire una certa comunità

Quali criteri? Criterio solo linguistico (Bloomfield) Criterio socio-demografico (Ferguson) Modelli di interazione (Gumperz) Atteggiamenti/Conoscenze comuni (Labov) Norme condivise (Hymes) Autoidentificazione Atteggiamenti linguistici (Romaine, Milroy&Milroy) Tempo e modo (Dittmar) Prototipi (Le Page & Tabouret-Keller

Definizione generale «Una Comunità Linguistica è un insieme di persone, di estensione indeterminata, che condividano l accesso a un insieme di varietà di lingua e che siano unite da una qualche forma di aggregazione socio-politica» (Berruto 1995: 60)

Repertorio Linguistico Insieme delle risorse linguistiche possedute dai membri di una comunità linguistica «All varieties, dialects or styles used in a particular socially defined population, and the constraints which govern the choice among them» (Gumperz 1977) Gamma dei mezzi linguistici a disposizione del singolo o della comunità (Cardona 1976: 180)

Tipi di repertorio Individuale o Comunitario Monolingue, Bilingue, Multilingue Difficile (se non impossibile) che esista un completo monolinguismo! Storicamente, tutte le comunità linguistiche avevano almeno 2 lingue (es. latino e greco, dialetto e italiano, inglese e dialect di provenienza ecc.) Accesso alle diverse varietà è determinato socialmente (anche all interno di una stessa lingua) Diastratia > diafasia

Modelli plurilingui Contesti alti Contesti bassi Lingua A Lingua B Contesti alti Contesti bassi Lingua A Lingua B Bilinguismo: compresenza di due lingue non socialmente differenziate Diglossia: compresenza di due lingue differenziate socialmente tra usi alti (es. amministrazione, scuola) e usi bassi (es. famiglia, amici)

La Diglossia Ferguson (1959) Caratteristiche dei repertori diglottici Esistenza di varietà basse (dialetti primari) Esistenza di una varietà sovrapposta (alta) Stabilità coesistenza tra le varietà La varietà Alta è differente dalle altre La varietà Alta ha una prestigiosa tradizione letteraria La varietà Alta è codificata e standardizzata La varietà Alta è impiegata a scuola e per quasi tutti gli scopi La varietà Alta non è usata per la conversazione ordinaria 10

Rapporto tra i codici Kloss (1976) In-diglossia = se i due codici A e B appartengono allo stesso diasistema ut-diglossia = se i due codici A e B appartengono a lingue diverse 4 situazioni possibili (Fishman 1967) Bilinguismo con diglossia Bilinguismo senza diglossia Diglossia senza bilinguismo Né diglossia né bilinguismo 11

La situazione italiana Contesti alti Contesti bassi Lingua A Lingua B Dilalia: compresenza di due lingue in cui la varietà A può occupare anche gli ambiti d uso della varietà B (Berruto 1995) Problema SL italiano: rapporto standarddialetti

Cos è uno standard? Lingua/varietà codificata Dotata di Prestigio Funzione unificatrice Funzione separatrice Consolidata tradizione scritta Utilizzata per testi «astratti» Non è marcata Codice dello standard Autorità normative (sistema scolastico) Modelli testuali Esperti linguistici

Esempi di standard Inglese > Received Pronunciation (RP) Francese > Parigi, Dizionario «Robert» Tedesco Germania (Diz. Duden) Austria (Österreichisches Wörterbuch) Svizzero Italiano > Zingarelli senza indicazioni pronuncia! Domanda: ma esiste uno standard italiano? -> Non a tutti i livelli (fonetico/fonologico, in particolare)

Problemi per la SL Definire (a priori) rapporto standard-dialetto Definire (a priori) il repertorio linguistico di una data comunità Definire la varietà di prestigio di riferimento in quella comunità Tutti i parlanti hanno accesso alla varietà standard? È per tutti un riferimento di prestigio? Cosa intendono i parlanti per varietà standard (in assenza di uno standard codificato)?

«Come siamo giunti a questo?» Storia linguistica italiana (De Mauro, 1960) La «questione della lingua» 3 modelli per una lingua SCRITTA Fiorentino trecentesco letterario (Pietro Bembo) «Lingua cortigiana» (Calmeta) Fiorentino contemporaneo (Niccolò Machiavelli) Conseguenze Lingua scritta fossilizzata Nasce opposizione lingua / dialetto N.B. «in Italia si può parlare propriamente di dialett solo a partire dall affermazione del fiorentino come lingua nazionale, cioè dal XV-XVI secolo» (Grassi et al. 2003: 20) 1612: Accademia della Crusca (Leonardo Salviati) Forte tradizione letteraria dialettale (Porta, Belli & co.)

L Italia & gli italiani 1861: Unità d Italia Meno del 10% conosceva l italiano «Fatta l Italia, ora facciamo gli italiani» Scuola (dialettofobia) Urbanesimo Emigrazione Burocrazia, esercito, stampa Ma poi soprattutto la televisione!

Quanti tipi di italiano? 1. Standard letterario 2. Neo-standard 3. Parlato colloquiale 4. Popolare 5. Informale trascurato 6. Gergale 7. Formale aulico 8. Tecnico-scientifico 9. Burocratico Berruto (2003: 12)

Standard? Standard = letterario Neo-standard > lo standard che inizia a essere parlato Mutamenti linguistici Contaminazioni Nord-Sud Piuttosto che vs. scendi il cane Tratti distintivi Pronuncia regionalmente marcata che polivalente gli sovra-esteso Riduzione tempi e modi verbali

Dimensioni di variazione Berruto (2003) Asse diatopico It. Standard normativo vs. italiano regionale dialettizzante Asse diastratico Italiano colto ricercato vs. italiano popolare Asse diafasico Italiano formale aulico vs. italiano informale trascurato Asse diamesico Italiano scritto formale vs. italiano parlato non sorvegliato

Il continuum A B Nozione mutuata dalla creolistica In SL, il continuum indica lo spazio di variazione Evidenzia la natura continua dei fenomeni Le categorie diventano discrete non assolute Caratteristiche del continuum in SL rientato (con due poli) rdinato Scalare Berruto) («continuum con addensamenti», Pluridimensionale Caveat: spesso si «abusa» della nozione di continuum (Marotta 2001: 55)

I continua SL Diatopico Centro Periferia Diastratico UMC WLC Diafasico Formale Informale Diamesico (Nencioni 1976) Scritto- Scritto Parlato- Parlato

I continua SL Diatopico Centro Periferia Diastratico UMC WLC Diafasico Formale Informale Diamesico (Nencioni 1976) Scritto- Scritto Parlato- Parlato

Il continuum diafasico Formale vs. Informale Distinzione fondamentale Legata al contesto della comunicazione Connotata culturalmente Per la SL laboviana la formalità è intesa come «degree of attention paid to speech» (Labov 1994) Formale: lettura di parole Informale: conversazione spontanea Sfida SL: elicitare il vernacular!

Fine lezione 3 Lezione 4 (spoiler!): Le nozioni di base della SL/parte 2 Berruto (1995), cap. 3.1 e cap. 6; Berruto & Cerruti (2015), cap. 3; Hudson (1998), cap. 2. Sobrero, A.A. & Miglietta, A. (2006) Introduzione alla linguistica italiana, Roma: Laterza; Telmon, T. (2003) Varietà regionali, in A.A. Sobrero (a cura di) Introduzione all italiano contemporaneo. Vol. II: La variazione e gli usi, Roma/Bari, Laterza, pp. 93-149. 25