ACCORDO TRA LE REGIONI EMILIA ROMAGNA, FRIULI VENEZIA GIULA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VALLE D'AOSTA, VENETO,



Documenti analoghi
Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464)

AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE TAVOLO ISTITUZIONALE ARIA

Interventi per la riduzione del traffico in città - Zona Anti Congestione del Traffico

Il Patto dei Sindaci e il Piano di Azione per l Energia Sostenibile - PAES -

disciplinare 2008.doc

! " # $% $ & % & " #" # & "!"! ' $ (" ( # " )# ) $) $ " ) "!"! ( " * % &" & +

Comune di Livorno DISCIPLINARE TECNICO RIGUARDANTE L EROGAZIONE DI INCENTIVI PER L ACQUISTO DI VEICOLI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE Anno 2007

Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia elettrica a biomasse. D.G.R. n. 362 del 26 marzo 2012

Il trasporto pubblico locale

TAVOLO ISTITUZIONALE ARIA. 12 gennaio 2016

INCENTIVI ECONOMICI PER L ACQUISTO DI VEICOLI ECOLOGICI O PER LA TRASFORMAZIONE A GAS DI QUELLI PIU VECCHI

Metodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili.

COMUNE di CARRARA Settore Ambiente U.O. Qualità dell Aria D I S C I P L I N A R E T E C N I C O 2008

Anno Rapporto ambientale

COMUNE DI AREZZO. Art. 1 Oggetto

REGIONE PIEMONTE BU26 02/07/2015

approvato con le modifiche apportate dalla Giunta Comunale con deliberazione del n.

Le politiche energetiche della Regione Emilia Romagna. Alberto Rossini Coordinatore ANCI Emilia-Romagna del PAES Valmarecchia

REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

Requisiti per l accesso agli incentivi

Euro 350,00 raddoppiabile a Euro 700,00 per soggetti particolarmente disagiati con

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI MISURA DELL ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA IMPIANTI DI GENERAZIONE

Accesso alla banca dati dell inventario delle emissioni in atmosfera

Progetto di legge regionale Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell ambiente

DECRETO 27 Marzo 1998 del Ministero dell'ambiente

DISCIPLINARE TECNICO RIGUARDANTE L EROGAZIONE DI INCENTIVI PER L ACQUISTO DI VEICOLI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE Anno 2006

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

CITTÀ DI CARMAGNOLA PROVINCIA DI TORINO VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N 299

Qualità dell'aria nella Provincia di Lucca, monitoraggio, criticità, emissioni

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

le centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell'aria (a) di tipo industriale nei comuni capoluogo di provincia - Anni

limiti, con ciò determinando il persistere dell inquinamento atmosferico con conseguenti effetti sulla salute della popolazione esposta.

35(0(662. C:\Documents and Settings\melotti.l\Desktop\SITO WEB PROVINCIA\pedrazzi\incentivi gas metano e GPL\protocollo d intesa.

Allegato alla DGR n. del

La qualità dell aria in Lombardia situazione e prospettive

Rendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06)

SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI

PROVINCIA DI UDINE DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO CON I POTERI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI CUI ALL ART. 42 DEL D.LGS. 267/2000

RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI

stipulano il seguente Accordo di Programma

Emissioni in atmosfera

CONVENZIONI PRIVATI TRA

FORUM PA Car sharing: un nuovo servizio ai cittadini e alla imprese per una mobilità intelligente. Arch. Giovanna Rossi

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

DIREZIONE GENERALE COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI. Programma di sviluppo del Biometano in Lombardia nella IX Legislatura.

La contabilità delle emissioni gas serra comunali: Approccio metodologico

Audit energetico degli edifici di proprietà dei Comuni piccoli e medi

ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LA VALUTAZIONE SISTEMATICA DELLE TECNOLOGIE SANITARIE - HTA (RIHTA)

Norme Tecniche di Attuazione

Progetto AIM. Air Improvement Management. Palmanova Sede centrale ARPA FVG Lunedì, 09 febbraio 2015

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

Provincia di Reggio Calabria

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI MODENA E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER LA PROMOZIONE DELL USO DEI MOTORI A GPL E METANO PER AUTOTRAZIONE

Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione. ESAME DELLA RELAZIONE n. 19 del 2014

Rapporto ambientale Anno 2012

Gruppo UNICALOR caminetti e stufe a biomassa legnosa. Conto Energia Termico Il settore degli apparecchi a legna e pellets

OGGETTO: RICHIESTA DI FINANZIAMENTO REGIONALE PER LA PROSECUZIONE INTERVENTI PER IL RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA APPROVATI CON D.G.C. N.

COMUNE DI FIRENZE Assessorato all Ambiente

COMUNE di CARRARA Settore Ambiente U.O. Qualità dell Aria D I S C I P L I N A R E T E C N I C O BANDO 2009/1

3. Invito agli esercizi commerciali di chiusura delle porte di accesso ai propri locali;

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

Campagna di rilevamento della qualità dell'aria

Estratto Bilancio Energetico Comunale

PERCHE IL FILTRO ANTIPARTICOLATO 1) L IMPIEGO DEL FILTRO VIENE SOSTENUTO PER RAGIONI AMBIENTALI:

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

Il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell Aria in Regione Lombardia

SERVIZIO INTEGRATO ENERGIA 3 - Criteri di sostenibilità

Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

I lavori preparatori all inventario delle emissioni provinciali

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

Benefici ambientali dell utilizzo del Dual Fuel rispetto al gasolio nel trasporto pesante Una componente verso la low carbon economy ma non solo

REGIONE EMILIA-ROMAGNA CONSIGLIO REGIONALE. VII Legislatura

Analisi delle serie storiche. Monossido di Carbonio Biossido d Azoto Particolato Totale Sospeso Ozono Piombo Biossido di Zolfo Benzene

Lo sviluppo della produzione di energia da biomassa in Piemonte

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

Energia ed automotive: la rivoluzione è già in atto. Ing. Luigi Di Matteo Area Professionale Tecnica- ACI

AREA AMBIENTE QUALITÀ DELL ARIA A TORINO

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PROVINCIA DI TORINO, IL COMUNE DI TORINO, LA FIAT AUTO E LE ASSOCIAZIONI PROVINCIALI DI CATEGORIA PER LA

4.3. Il monitoraggio dell inquinamento atmosferico

PIANO D AZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA NELL AGGLOMERATO TORINESE PROPOSTA DI SCENARI DI LIMITAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI

Caldaie, stufe e termocamini alimentati a Biomasse

Efficienza energetica, online il Piano d'azione 2014 (PAEE). IL TESTO

COMUNICATO STAMPA presente sul sito:

Il parco veicolare di Bologna al

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE VENETO BANDI DI FINANZIAMENTO APERTI CHE RIGUARDANO IL SETTORE LEGNO ENERGIA

CAPITOLO 5: IL PATTO DEI SINDACI

PROTOCOLLO D INTESA SULLA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO AMBIENTALE TRA. CONFINDUSTRIA - Confederazione Generale dell Industria Italiana

Un confronto tra le prestazioni di alcune Regioni nel settore DSU: le borse di studio a.a. 2006/07

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI

Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'atmosfera

ALLEGATO A) AL D.D.R. N. REGIONE VENETO

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

Transcript:

'>, '''~ ACCORDO TRA LE REGIONI EMILIA ROMAGNA, FRIULI VENEZIA GIULA, LOMBARDIA, PIEMONTE, VALLE D'AOSTA, VENETO, LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO E LA REPUBBLICA E CAN TONE DEL TICINO PER LA PREVENZIONE DELL'INQUINAMENTOI E LA RIDUZIONE ATMOSFERICO

'" PREMESSO CHE. l'area geografica compresa tra la catena Alpina, l'appennino settentrionale ed il mare Adriatico, denominata bacino del Po, rappresenta un bacino aerologico che presenta condizioni simili dal punto di vista morfologico e climatico ed è caratterizzata da un'alta concentrazione di traffico, attività produttive, insediamenti e popolazione e da condizioni meteorologiche ricorrenti che favoriscono la stagnazione degli inquinanti;. in relazione alla somma delle molte sorgenti di emissione in atmosfera e delle condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione che non favoriscono la dispersione degli inquinanti dell' aria, il bacino del Po è accomunato da episodi di superamento dei limiti fissati dalla CE per la concentrazione degli inquinanti atmosferici, almeno per quanto riguarda le polveri sottili, gli ossidi di azoto e l'ozono; e l'omogeneità delle condizioni e la comunanza delle caratteristiche dell' inquinamento atmosferico richiedono interventi coordinati a livello dell'intero bacino, per risultare efficaci nei confronti dei fenomeni di superamento dei limiti suddetti;. le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato un documento di accordo generale in materia di prevenzione e riduzione dell'inquinamento atmosferico in occasione di un apposito incontro a Torino, in data 28 ottobre 2005;. la Commissione Europea auspica e chiede che le azioni per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento atmosferico siano definite ed attuate in forma sintonica e coordinata tra gli Enti firmatari, come dichiarato recentemente anche dal Commissario Stavros Dimas che ha accolto con favore il documento siglato a Torino, nella prospettiva di un'azione integrata a livello di bacino orografico;. è stato costituito un Tavolo Tecnico lnterregionale permanente del bacino padano nell' ambito del quale sono stati individuati tre Tavoli specialistici per la definizione di provvedimenti e misure congiunte riguardanti: l. trasporti e mobilità; 2. emissioni da sorgenti stazionarie, a partire dagli impianti termici civili a biomasse; 3. modellistica e monitoraggio della qualità dell'aria; e al Tavolo suddetto hanno partecipato anche rappresentanti delle Province Autonome di Trento e Bolzano, della Valle d'aosta e della Repubblica e Cantone del Ticino, con l'ulteriore adesione del Friuli Venezia Giulia, per la comune appartenenza al bacino geografico, la condivisione delle medesime problematiche ambientali e l'interesse a realizzare iniziative ed azioni comuni;. i numerosi incontri già intervenuti hanno consentito ai partecipanti di individuare prime linee d'azione comuni; 2

. i Presidenti e gli Assessori alla materia ambientale, firmatari del presente Accordo, approvano quanto loro sottoposto dal Tavolo Tecnico Interregionale, in quanto congruente con i relativi indirizzi di natura politica;. la definitiva approvazione e successiva attuazione delle misure individuate nel presente Accordo avverrà nell'ambito amministrativo di competenza di ciascun Ente firmatario secondo le deleghe previste e le tempistiche definite nelle rispettive normative regionali e provinciali; SI CONCORDA CHE. vi è la comune persuasione che le azioni da intraprendere nei confronti della prevenzione e della riduzione dell'inquinamento atmosferico debbano essere condivise, coordinate, rese sintoniche e quanto più possibile omogenee, fatta salva l'autonomia decisionale dei singoli Enti firmatari di adottare ulteriori misure e provvedimenti rispondenti alle proprie e specifiche esigenze legate al contesto territoriale e normativo-istituzionale;. le misure da adottare debbano essere di natura prevalentemente strutturale, cioè miranti ad agire sulle diverse sorgenti di emissione, in via contestuale, con obiettivi di riduzione delle stesse nel breve e medio termine;. siano adottate iniziative e misure comuni attuabili fin dal prossimo inverno rivolte al contenimento delle emissioni nella brevissima scala temporale, nonché alla promozione di atteggiamenti individuali virtuosi ed alla maggiore responsabilizzazione e condivisione del pubblico nei confronti della necessità di azioni diffuse per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento dell'aria e del consumo di energia elettrica e termica;. gli elementi e le azioni di natura tecnico-organizzativa sui quali orientare l'azione coordinata e sinergica degli Enti firmatari sono i seguenti: 1. definire ed adottare limitazioni progressive della circolazione dei veicoli più inquinanti, allo scopo di accelerare il rinnovo del parco circolante e di orientare il mercato nella direzione di tipologie di veicolo a minore impatto; 2. promuovere ed agevolare l'installazione dei filtri antiparticolato, e di analoghi dispositivi per la riduzione delle emissioni, sui veicoli nuovi e progressivamente sui circolanti; 3. definire ed adottare forme di regolamentazione per l'utilizzo dei combustibili, incluse le biomasse lignee per riscaldamento, per le quali si intende richiedere la diffusione di soluzioni tecnologiche migliorative; 4. definire ed adottare "standard" emissivi comuni per le sorgenti civili, nell' ambito dell' autonomia concessa normativa nazionale vigente; attività produttive e per le agli Enti firmatari dalla 5. approfondire le conoscenze sull'utilizzo delle tecniche di monitoraggio e modellazione ai fini della previsione, valutazione e preparazione di piani e programmi di miglioramento della qualità dell'aria all'interno del territorio del bacino padano; 3

6. condividere e migliorare l'inventario delle emissioni INEMAR, a supporto dell'elaborazione e della verifica dei piani e programmi degli Enti firmatari;. nello specifico verranno adottate congiuntamente le seguenti misure: - prosecuzione delle politiche di sostegno e sviluppo del trasporto pubblico locale, orientate all'eliminazione dei mezzi più inquinanti e all'acquisto di veicoli a migliore tecnologia e bassi livelli di emissione; - individuazione e attuazione dei provvedimenti necessari ad adottare un programma progressivo che porti all'introduzione, entro il 2010, della limitazione alla circolazione per tutti i veicoli più inquinanti, nonchè dell' obbligo dei filtri antiparticolato o altri sistemi di contenimento del particolato, per tutti gli autoveicoli diesel, anche i più recenti, individuando, per quanto possibile, misure economiche e fiscali per incentivare la realizzazione del processo; - divieto d'uso dell'olio combustibile e sue emulsioni negli impianti di riscaldamento su tutto il territorio; - attuazione di una campagna informativa sui vantaggi e sulle problematiche legate alla combustione della legna da ardere e delle biomasse, indirizzandone, ove opportuno, l'utilizzo in impianti di taglia media (1-20 MWt) a servizio di reti di teleriscaldamento; - definizione congiuntadi limiti di emissionepiù restrittividi quelli previsti dalla normativa nazionale per la combustione della legna e delle biomasse ; - introduzione progressiva sul territorio di competenza degli Enti firmatari dell'obbligatorietà della certificazione dei nuovi impianti a legna e biomasse con potenza termica <35 kw, nonchè delle stufe e dei caminetti alimentati a legna e biomasse; - attivazione di un confronto dei risultati delle modellazioni già avviate dagli Enti firmatari e dal Ministero dell' Ambiente, per valutarne la confrontabilità dei risultati, verificarne il soddisfacimento degli obiettivi di qualità dei dati, e migliorarne le prestazioni; - valutazione modellistica dei benefici attesi sulla qualità dell' aria derivanti dalle misure di limitazione delle emissioni adottate congiuntamente e quantificazione del peso delle fonti emissive di importanza nazionale (quali autostrade o grandi impianti);. per quanto riguarda le misure minime da adottarsi fin dai prossimi mesi, si provvederà a: - limitare la circolazione nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dei veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all'euro 1, dei veicoli diesel con omologazioni precedenti all'euro 2 (salvo differenti programmi pluriennali) e dei motoveicoli e ciclomotori a due tempi non conformi alla normativa EURO 1, nelle fasce orarie e secondo le modalità stabilite dai singoli Enti firmatari; - richiedere ai Governi di sostenere gli Enti firmatari nel prevedere, nelle stagioni invernali, idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico autostradale, quali, ad esempio, la limitazione della velocità di percorrenza o il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti; 4

- indire congiuntamenteil fermo esteso della circolazione,orientativamente dalle ore 8.00 alle ore 20.00, nella giornata di domenica 25 febbraio 2007 (ad eccezione della Repubblica e Canton del Ticino), per tutti i veicoli privati, dal quale potranno essere esclusi i veicoli elettrici, ibridi, bimodali, bifuel, a metano e a gpl, i veicoli Euro 4 a benzina, i veicoli Euro 4 diesel dotati di sistemi di contenimento del particolato, nonché quanti altri oggetto dello specifico regime di deroga adottato dalle Amministrazioni competenti per territorio; - introdurre nelle zone ritenute più critiche per la qualità dell' aria limitazioni alla combustione della legna da ardere e delle biomasse, in tutti i casi in cui siano disponibili per il riscaldamento altre fonti energetiche che possano soddisfare totalmente il fabbisogno termico necessario (GN, GPL, gasolio, ecc.), ad esclusione di apparecchi che rispondano a requisiti di alta qualità energetica ed emissiva; - promuovere una campagna di incentivazione alla rottamazione dei veicoli più inquinanti e di sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento civile nonché di stufe a legna; - promuovere una campagna di comunicazione congiunta sulle misure adottate, volta anche ad incentivare e diffondere comportamenti virtuosi per il contenimento delle emissioni.. annualmente, e comunque con cadenza periodica, i componenti del Tavolo Tecnico forniranno ai firmatari del presente Accordo un rapporto di dettaglio contenente il bilancio delle misure fino a quel momento adottate. Roma, lì Per la Regione Emilia Romagna Per la Regione Lombardia Per la Regione Friuli Venezia Giulia Per la Regione Piemonte Per la Regione Valle d'aosta Per la Regione Veneto Per la Provincia Autonoma di Bolzano Per la Provincia Autonoma di Trento 5

'" Per la Repubblica e Cantone del Ticino 6