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Risultati della Ricerca Titolo Tecniche di difesa dalla mosca mediterranea Descrizione estesa del risultato È stato realizzato un confronto trappole per evidenziare il modello più adatto alla cattura della C. capitata. La red top si è rivelata totalmente inefficiente con l attrattivo utilizzato (trimedlure). Il modello tap trap, invece, ha mostrato la massima efficacia per tutta la stagione evidenziando un comportamento costante indipendente dall entità del fitofago in campo. I restanti due, dome e elkophon, hanno rivelato una efficienza intermedia. Nell agrumeto invece i risultati sono stati totalmente differenti, infatti la massima efficienza è stata espressa proprio dal modello red top, che ha catturato una quantità di insetti nettamente superiore ai restanti tre modelli. Sono state effettuate delle prove preliminari con filtrati batterici diretti a testare l attività di sostanze volatili prodotte da filtrati batterici ottenuti dalla fermentazione di un batterio epifita, lo Pseudomonas putida, ricavato dal bulbo esofageo di Bactrocera oleae ma presente anche in quello di Ceratitis capitata. La sostanza testata nei biosaggi è un liquido proteico, un substrato liquido di brodo trittico di soia (TSB, Tryptone soy broth), su cui è stato fatto crescere per 9 giorni un ceppo di Pseudomonas putida, alla temperatura di 30 C. Il substrato fermentato dal batterio è stato centrifugato (10,00 rpm per 10 minuti) e il supernatante è stato successivamente filtrato con microfiltri sterili (0.45 µm). Il liquido così ottenuto viene aliquotato in piccoli volumi corrispondenti al quantitativo giornaliero che si presume di utilizzare. I contenitori di filtrato sono stati poi stoccati in congelatore a -20 C. Il filtrato è stato testato in olfattometro in soluzione acquosa al 10% e 20%. I biosaggi sono stati effettuati durante la mattinata e il primo pomeriggio, evitando di prolungare le prove oltre le ore 17:00, dato che gli insetti a quell ora potrebbero essere già addormentati e questo avrebbe compromesso le prove. Sono state impiegate femmine adulte di varia età, dai 5 ai 13 giorni circa, prelevate da gabbie precedentemente allestite con acqua e zucchero a velo, in modo che gli individui erano affamati di proteine al momento del biosaggio. L analisi dei dati, ha permesso di evidenziare una notevole attrazione da parte delle sostanze volatili presenti nei filtrati batterici nei confronti delle femmine C. capitata sia al 10% che al 20%. Che tale risposta dipenda dalle sostanze volatili prodotte dal batterio e non da odori emanati dal mezzo di coltura (Tryptic Soy Broth) è dimostrato dal fatto che come confronto è stato usato proprio il terreno su cui il batterio viene coltivato. L interesse mostrato dalle femmine verso tali volatili è evidenziato dalle medie dei parametri comportamentali presi in considerazione, in particolare il tempo di permanenza e la distanza percorsa nei bracci, ossia le due variabili che meglio caratterizzano la locomozione degli insetti in questo tipo di studio. In particolare si notano delle differenze significative quando si confrontano i valori di questi due parametri in risposta al filtrato batterico e al substrato, tanto che appare evidente che le femmine trovano nell odore del filtrato qualcosa che le attrae maggiormente. Questo comportamento è stato verificato anche quando si confrontano filtrato batterico e TSB a diverse concentrazioni. Sono stati impiegati tre diversi principi attivi Azadiractina, tossine del batterio Saccharopolispora, rotenone-piretrine corrispondenti ai seguenti prodotti commerciali NeemAzal-T/S, Nuovo Spinosad (GF120) e Biophytoz L2, al fine di confermare i risultati ottenuti in precedenza. Le prove si sono svolte in laboratorio e in pieno campo. Circa l attività svolta in laboratorio con i bioinsetticidi, la ripetizione di alcuni biosaggi hanno permesso la conferma che il NeemAzal-T/S ad una concentrazione del 5%, esprime una buona repellenza verso l ovideposizione 1/6

e tale effetto permane per almeno 4 giorni dal trattamento. Anche per il GF120 sono stati ottenuti i risultati definitivi i quali confermano che alla concentrazione del 3,5% la mortalità ottenuta è stata molto soddisfacente. Infine i test ripetuti con l innovativo Biophytoz L2 hanno permesso di validare la sua efficacia sia per contatto sia per ingestione in modo definitivo. In pieno campo i risultati conseguiti con tali principi sono molto diversi: il NeemAzal-T/S ha solo una azione repellente per l insetto che ovidepone; il prodotto GF120 con tossine del batterio Saccharopolispora deve essere utilizzato con esche che inducano l insetto ad alimentarsi; il formulato Biophytoz L2, a base di rotenone-piretrine non è efficace. Impiego del caolino come sostanza pellicolante: Si tratta di un mezzo di lotta fisico costituito da alluminio silicato cooformulato con oli vegetali e surfattanti non ionici aventi lo scopo di formare una barriera tra pianta e/o frutti ed i parassiti. Sono stati ripetuti i trattamenti su pesco per un totale di n. 6 interventi alla dose del 5%. Sono stati elaborati i dati della sperimentazione effettuata nel 2007e 2008, in campo su piante di pesco a confronto con piante testimone non irrorate con caolino. I risultati hanno evidenziato come in pieno campo, a differenza del laboratorio il caolino non costituisce una protezione contro la mosca che attacca i frutti in modo simile a quelli privi di trattamenti. Sono inoltre emersi altri aspetti negativi: impossibilità alla raccolta di pulire i frutti del pesco che diventano non commercializzabili per i residui bianchi presenti; necessità di molti trattamenti in caso di piogge; costi ad ettaro abbastanza elevati (250 euro per trattamento)per la numerosità dei trattamenti (4-5)in funzione della frequenza di piogge. I nematodi Steineinema feltiae sono stati utilizzati per prove di efficacia in laboratorio con risultati molto positivi. La loro utilizzazione in campo ha dato risultati variabili, legati soprattutto ai livelli di umidità del terreno, che se bassi, compromettono la vitalità del nematode. Responsabile del risultato FLAVIO ROBERTO DE SALVADOR Via di Fioranello 52, 00134 ROMA (Italia) Tel.: +39-06-7934811 E-mail: roberto.desalvador@crea.gov.it Anno 2009 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate COMPARTO FRUTTICOLO Comparto frutticolo in generale Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi: Categorie di ambiti di ricerca: PRODOTTI TIPICI/TRADIZIONALI Prodotti tipici/tradizionali TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) DIFESA E RELATIVI INPUT Difesa e relativi input in generale 2/6

Parole chiave pesco Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di processo-prodotto Aree interessate Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia Romagna Lazio Liguria Lombardia Marche Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Veneto Impatto dal punto di vista tecnico resistenza alle avversità biotiche Impatto dal punto di vista socioeconomico aumento produzione unitaria diminuzione altri costi di esercizio Impatto dal punto di vista ambientale riduzione inquinamento valorizzazioni paesaggi e territori Presupposti di contesto altro Soggetti istituzionali da coinvolgere 3/6

Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Organizzazioni professionali Potenziali utilizzatori Divulgatori Tecnici agricoli Imprenditori agricoli singoli e associati Ditte vivaistiche Centri di miglioramento genetico Modalità di diffusione Incontro con tecnici e divulgatori dei Servizi Sviluppo Agricolo regionali Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere Attraverso convenzioni operative per specifiche attività Pubblicazioni Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato Titolo del progetto Ricerche per il miglioramento della frutticoltura meridionale - FRUMED Coordinatore del progetto Carlo Fideghelli Via Fioranello, 52, 00134 ROMA (Italia) Tel.: +39-06-7934811 E-mail: carlo.fideghelli@crea.gov.it Ente finanziatore DISR 5 - Servizio fitosanitario centrale, produzioni vegetali Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Progetto / Ricerca di riferimento Gli obiettivi generali del progetto sono indirizzati, attraverso un azione di filiera, alla valorizzazione delle risorse territoriali, all incremento della qualità dei frutti, all innovazione varietale con la verifica dell adattabilità di nuovi genotipi di drupacee e pomacee, al miglioramento delle tecniche di propagazione e moltiplicazione attraverso una moderna industria 4/6

vivaistica in grado di soddisfare di più le esigenze dei consumatori e del mercato. Il progetto è suddiviso nei seguenti sottoprogetti: 1) PROduzioni VIvaistiche per il SUD (PRO.VI.SUD) 2) Innovazione varietale e recupero materiale autoctono drupacee e pomacee (INNOVA) 3) VAlorizzazione FRUtta SEcca del MEridione (VA.FRU.SE.ME.) 4) Impiego di tecniche e mezzi innovativi per la Difesa dalle Avversità nella Frutticoltura MEridionale (D.A.F.ME.) Gli obiettivi generali e specifici del sottoprogetto PRO.VI.SUD. riguardano i materiali di propagazione di alcune specie sottoutilizzate nelle aree meridionali. Per qualità si intende l insieme dei requisiti fitosanitari, genetici e fisiologici derivanti dai metodi di propagazione adottati. I pacchetti sperimentali, quindi, riguardano questi tre aspetti ai quali si aggiungono: moltiplicazione rapida, vivaismo biologico, costituzione di un campo (vivaio) dimostrativo. Quest ultimo consisterà nella sperimentazione di un processo produttivo che andrà dalla moltiplicazione in vitro fino alla costituzione di piante adulte in vaso pronte da trapiantare. Il sottoprogetto INN.O.VA è finalizzato all innovazione varietale delle principali specie di drupacee (pesco, susino, ciliegio) e pomacee (melo e pero). Il sottoprogetto VA.FRU.SEME. che riguarda le specie a frutto secco, affronta i seguenti aspetti: - valutazione di germoplasma e miglioramento genetico di noce, nocciolo e pecan; - indagine sulle malattie emergenti e strategie di prevenzione e controllo. Lo studio riguarderà sia l isolamento che la diagnosi di agenti fungini e battericidi che la valutazione di fonti di resistenza; - studio di tecniche colturali a basso impatto ambientale relative alla lavorazione del terreno, alla distribuzione dell acqua di irrigazione e la meccanizzazione della raccolta; - valutazione della qualità con metodi non distruttivi, individuazione di marker di qualità, analisi delle alterazioni metaboliche; - studio di tecniche innovative di lavorazione e conservazione del prodotto (sbiancatura della farina di noci, pelatura di nocciole non tostate, allungamento della shelf life attraverso il controllo della ossidazione e dell irrancidimento lipidico; - analisi dei costi di produzione delle diverse specie nella realtà produttiva dell Italia meridionale. Nell ambito del sottoprogetto D.A.F.M.E. si vogliono valutare metodi alternativi di contenimento e/o difesa dalla mosca mediterranea (Ceratitis capitata) e dalla mosca della ciliegia (Rogoletis cerasi), due parassiti particolarmente importanti e dannosi nelle aree meridionali e difficili da controllare. I marciumi della frutta costituiscono una patologia che si manifesta in pre e post-raccolta e può essere causata da numerosi funghi patogeni appartenenti ai generi Penicillium, Botrytis, Alternaria, Gloeosporium, Rhizophus, Monilia etc.che determinano gravi perdite di prodotto anche nel caso siano disponibili moderne tecniche di conservazione. Nel corso dell ultimo ventennio, notevoli risorse sono state dedicate alla selezione di microrganismi capaci di contenere gli agenti di marciume della frutta e tra questi sembrano particolarmente interessanti alcuni lieviti antagonisti il cui impiego e valutazione costituirà una delle attività del Progetto. Il progetto affronterà anche il problema di fitoplasmi dell albicocco e del pero mediante lo studio della loro diffusione nel frutteto e la marcatura molecolare dell agente dell accartocciamento clorotico fogliare dell albicocco (ACLR) e della moria del pero, nonché lo studio dell influenza delle caratteristiche pedoclimatiche e dello stato nutrizionale della piante sulla manifestazione del patogeno. Infine si approfondiranno gli studi sulla coltivazione in serra del pesco e del ciliegio con la finalità di controllare alcuni dei parassiti più difficilmente controllabili nella coltivazione biologica come la monilia e la mosca mediterranea. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per la frutticoltura (FRU) 5/6

Università degli Studi di FIRENZE - Dipartimento di Biotecnologie Agrarie (DiBA),sezione di Entomologia Generale e Applicata Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato 6/6