Insegnamento: (Produzioni Frutticole di Qualità 3 CFU)
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- Renata Bassi
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1 Laurea in: TECNOLOGIE ALIMENTARI ED ENOLOGICHE (TAE/L) Curriculum: INDUSTRIE ALIMENTARI II Anno (a.a. 2011/12) QUALITA DELLE PRODUZIONI ARBOREE ED ORTICOLE Insegnamento: (Produzioni Frutticole di Qualità 3 CFU)
2 Docente: Cristofori Valerio Dipartimento DAFNE tel: RICEVIMENTO STUDENTI: martedì dalle 11,00 alle 13,00
3 PRODUZIONI FRUTTICOLE DI QUALITA (dott. Valerio Cristofori; 3 CFU nel II anno del Vecchio Ordinamento di Tecnologie Alimentari ed Enologiche (TAE), curricula Industrie Alimentari) CFU 2. Il corso si propone di definire la molteplicità del significato del concetto di qualità delle produzioni frutticole e di fornire la conoscenza dei principali fattori di controllo della qualità dei prodotti durante il ciclo produttivo. In relazione alle principali tipologie delle colture legnose agrarie, verranno affrontati gli aspetti di biologia e fisiologia dello sviluppo maggiormente responsabili del determinismo della qualità, e gli aspetti delle tecniche colturali più appropriate per la produzione di frutta di qualità in rapporto alle condizioni ambientali ed alle esigenze di mercato. Cenni di vivaismo frutticolo e certificazione delle piante. Organografia nelle diverse specie frutticole. Aspetti salienti della impollinazione, allegagione e fecondazione nelle diverse specie. Fenomeni di partenocarpia e apomissia dei frutti. Sviluppo del frutto e maturazione nelle principali specie. Valutazione della qualità dei frutti nelle diverse specie; indici di maturazione e metodologie. Vocazionalità dell'ambiente alla coltivazione di specie da frutto, processi di produzione sostenibili. Tipologie, criteri di scelta e gestione delle forme di allevamento e di densità di piantagione. Tecniche di gestione del suolo, della chioma e raccolta in rapporto all'ambiente pedoclimatico. Differenze tra Pomacee e Drupacee e specie per la frutta secca. CFU 1. Trattazione monografica delle principali specie frutticole dei climi temperati (pomacee, drupacee e actinidia) e delle principali specie da frutta secca (nocciolo, castagno, noce, mandorlo, pistacchio) coltivabili in Italia. Per ogni specie vengono considerati: origine, diffusione e prospettive per lo sviluppo delle colture; caratteri botanici e biologici (classificazione sistematica, descrizione della pianta e dei suoi organi, ciclo ontogenetico e fasi fenologiche, biologia fiorale); esigenze climatiche, pedologiche, idriche e nutrizionali; scelta delle cultivar; propagazione e scelta dei portinnesti; cenni al miglioramento varietale (obiettivi, tecniche applicabili e risultati conseguiti); tecniche colturali (sistemi di impianto e gestione del frutteto: densità di impianto e forme di allevamento, potatura, concimazione, irrigazione, lavorazioni); maturazione, raccolta, conservazione e utilizzazione del prodotto; valutazione qualitativa e merceologica dei frutti.
4 Esercitazioni previste: 1 - Visita azienda DS Lupori (Organografia; riconoscimento delle specie; formazioni fruttifere) 2 Azienda AGRIVIT (SP Cimina) - melo; ciliegio 3 ITAVEX SPA (Caprarola VT) - nocciolo; industria trasformazione frutta in guscio
5 Testi di riferimento Valli R., Arboricoltura generale e speciale, Edagricole Baldini E, Arboricoltura generale, CLEUB, Bologna Frutticoltura Generale e Speciale AAVV,. REDA Rivista di Frutticoltura e di Ortofloricoltura Edagricole Dispense del docente
6 FRUTTICOLTURA GENERALITA
7 ORIENTAMENTI DELLA FRUTTICOLTURA MONDIALE ED ITALIANA - Globalizzazione della commercializzazione della frutta fresca, con 1) aumento del numero di Paesi competitivi, 2) progressiva destagionalizzazione dei consumi 1. TENDENZA GENERALE - Negli ultimi 20 anni produzione di frutta in aumento: -- 56% per la frutta secca -- 57% per i frutti temperati -- 58% per i frutti tropicali -- 77% per gli agrumi - ASIA è Continente con maggiore produzione di frutta appartenente ai 4 gruppi commerciali, seguita da Europa per i frutti temperati, e dal Sud America per agrumi e frutti tropicali
8 2. PRODUZIONE DI FRUTTA IN ITALIA - Principale Paese frutticolo europeo per i frutti temperati - Produzione Italiana stabile nell ultimo ventennio - I Paesi UE, assorbono quasi per intero l export italiano - Progressiva concentrazione delle produzioni nelle aree più vocate -- (melo e pero a Nord) -- (meridionalizzazione delle drupacee e uva da tavola) -- (actinidia nelle regioni centro-settentrionali) - Rinnovato interesse per la produzione integrata e biologica di frutta - Rinnovato interesse per produzioni di nicchia -- Piccoli frutti; fruttiferi minori; vecchie cultivar locali
9 Innovazione e problematiche della frutticoltura italiana A) Innovazioni - Produzione integrata - Produzione biologica - Marchi Comunitari di origine (IGP; DOP; AS) - Valorizzazione dei mercati di nicchia (presidi slow food; kilometro zero) - Ampliamento del calendario di maturazione (Albicocche, Pesche e Nettarine, Susine) - Aumentata gamma di portinnesti per molte specie
10 B) Problematiche -Nuovi problemi fitosanitari (Sharka delle drupacee, fuoco batterico delle pomoidee, moria del nocciolo, batteriosi dell actinidia, cinipide galligeno del castagno) - Incremento produttivo di frutta da parte dei competitors tradizionali ed emergenti (Cile; Sud Africa) - Carenza di manodopera - Necessità di meccanizzazione per le operazioni colturali del frutteto MERIDIONALIZZAZIONE DELLA FRUTTICOLTURA ITALIANA - nuove cultivar a minor fabbisogno in freddo - migliori condizioni climatiche (freddo invernale, gelate primaverili, piogge estive, grandine) - maggiore disponibilità di manodopera
11 Produzioni frutticole italiane (Fonte ISTAT) Frutta fresca Superficie (ha) Produzione (t) Actinidia Albicocco Ciliegio Melo Pero Pesco Nettarine Susino
12 Produzioni frutticole italiane (Fonte ISTAT) Frutta secca Superficie (ha) Produzione (t) Castagno Mandorlo Nocciolo Pistacchio Noce
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14 GESTIONE DEL FRUTTETO PER UNA PRODUZIONE DI QUALITA 1. Scelta della specie (clima; mercato) 2. Scelta del luogo (suolo; clima) 3. Scelta della cultivar (tipo di azienda; clima; mercato) 4. Scelta del portinnesto (terreno; cultivar) 5. Forma di allevamento, sesto, distanza d impianto 6. Gestione del suolo (lavorazione; inerbimento; diserbo) 7. Concimazione (analisi del terreno; analisi fogliare; distribuzione) 8. Irrigazione (evaporato di classe A; distribuzione) 9. Potatura (allevamento; produzione; secca ; verde ) 10. Diradamento dei frutti (chimico; manuale) 11. Fitoregolatori (controllo vegetazione; accrescimento frutti) 12. Raccolta (indici di maturazione; manuale; meccanizzata)
15 QUALITA DELLA FRUTTA 1. Caratteristiche esterne: - Colore e altre caratteristiche della buccia - Forma - Dimensione - Presenza di eventuali sostanze estranee sulla buccia 2. Caratteristiche interne: - Proprietà nutritive (zuccheri; acidi; vitamine; sali minerali; pectine; antociani; fenoli) - Sapore - Aroma - Tessitura della polpa (consistenza; succosità; croccantezza)
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PRODUZIONI VEGETALI OBIETTIVI FORMATIVI PREREQUISITI RICHIESTI
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