RAPPORTO SUL SETTORE DEL REAL ESTATE NELL AREA DEL MEDITERRANEO



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RAPPORTO SUL SETTORE DEL REAL ESTATE NELL AREA DEL MEDITERRANEO

Rapporto sul settore del Real Estate nell Area del Mediterraneo a cura di Promos, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali e Ge.Fi Gestione Fiere I edizione giugno 2010 Il Rapporto è stato redatto nell ambito delle attività previste dal Laboratorio Euro Mediterraneo e dall Osservatorio sul Real Estate nel Mediterraneo Promos - Camera di Commercio di Milano www. milanomediterraneo.org Rapporto predisposto in occasione di EIRE Expo Italia Real Estate Milano, 8-10 giugno 2010 Coordinamento del rapporto: Anna Carrabetta Redazione: Anna Carrabetta e Anna Casaglia Progetto Grafico e impaginazione: Marco Pennisi & C. Milano

Executive Summary 1. Il sistema Euro-Mediterraneo 10 1.1. L Unione Europea e il Mediterraneo 11 1.2. Il partenariato Euro-Mediterraneo 13 1.3. L Unione per il Mediterraneo 17 2. Presentazione dell area 2.1. Definizione dell e aree 21 2.2. Tendenze demografiche 22 2.3. Profilo socio-economico 26 2.4. Il periodo post-crisi: alcuni cenni 34 INDICE 3. Lo sviluppo urbano nella Regione Mediterranea 48 3.1. Espansione urbana nell Area Mediterranea 57 3.2. Le risposte gestionali 59 BOX: Le recenti trasformazioni delle aree urbane nell Europa Meridionale 61 BOX: Sviluppo urbano e Real Estate in Libano 62 BOX: Le Linee Guida OCSE per la Responsabilità Sociale d Impresa 64 4. Gli investimenti nell area del Mediterraneo 66 4.1. Bilancio settoriale 72 4.2. Investimenti Diretti Esteri 73 4.3. Tipologie di investitori 78 BOX: I fondi immobiliari 81 5. Quadro regionale 82 I parametri di riferimento 83 Algeria 87 Egitto 97 Marocco 113 Montenegro 127 Serbia 139 Tunisia 150 Turchia 160 Indice grafici e tabelle 170

EXECUTIVE SUMMARY

Il Rapporto sul settore del Real Estate nell Area del Mediterraneo a cura di Promos Camera di Commercio di Milano e di Ge.Fi. Gestione Fiere, vuole fornire un contributo informativo e uno strumento valutativo rispetto allo scenario economico dell Area Mediterranea, con uno specifico riferimento al settore del Real Estate e della crescita urbana. Il lavoro fornisce un quadro generale dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per poi concentrarsi più in profondità sugli scenari di mercato in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia, Montenegro e Serbia, mercati con potenzialità in termini di investimenti nel settore immobiliare, turistico e delle infrastrutture urbane. Il Rapporto, promosso Promos e da Ge.Fi. si pone come strumento informativo settoriale, in occasione dello svolgimento della Expo Italiana del Real Estate (EIRE) 2010. L obiettivo è quello di fornire uno strumento utile a imprenditori, investitori ed esperti di settore che vogliono conoscere da vicino l Area Mediterranea intesa in senso allargato e le sue possibilità di sviluppo nel settore del Real Estate. Come si vedrà la forte crescita in atto nei Paesi chiave analizzati richiede investimenti di capitali stranieri, ma anche e soprattutto l immissione di una expertise che permetta uno sviluppo so- Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 5

Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 6 stenibile a livello ambientale e sociale. Attraverso l analisi di indicatori economici e di progetti specifici del settore, il lavoro mira a evidenziare alcuni tra gli ambiti di potenziale investimento per le imprese lombarde e italiane, offrendo uno strumento agevole e preciso per accedere allo stato dell arte del settore del Real Estate in considerazione del complesso scenario socio-economico della Regione Mediterranea, anche in relazione all Europa. Il rapido aumento della popolazione, l urbanizzazione e l industrializzazione crescente dei Paesi del Mediterraneo rendono cruciale il settore del Real Estate sia residenziale che commerciale. Inoltre, i grandi investimenti in opere pubbliche miglioramento delle reti stradali e ferroviarie, ampliamento di porti e aeroporti sono affiancati da progetti di rigenerazione urbana e di costruzione di grandi strutture abitative o commerciali. Infine, accanto al settore delle infrastrutture, il turismo risulta essere un propulsore economico di grande importanza per i Paesi presi in considerazione, sia per il miglioramento della performance economica, sia per lo stimolo agli investimenti nel Real Estate. Dopo una presentazione dell Area di riferimento, il lavoro mostra un quadro generale dello sviluppo urbano in alcuni dei Paesi del Mediterraneo, mettendo in luce le specificità che ne hanno caratterizzato l urbanizzazione, fornendo dati statistici sulla crescita urbana e sulla popolazione dei diversi Paesi, e i principali trend di crescita. Alla luce della crisi che ha recentemente messo in difficoltà l economia italiana ed europea, viene quindi presentato l andamento degli investimenti italiani in questi Paesi, con un focus sui settori legati al Real Estate. La presentazione di alcune best practice che mettono in luce i vantaggi e le possibilità offerte nei Paesi presi in esame, dimostra l opportunità di implementare questo tipo di investimenti.

Il Rapporto tiene conto della performance relativa a una serie di indici e indicatori chiave (dalla competitività alla libertà economica), che permettono una valutazione delle opportunità di investimento. Per ciascun Paese viene fornita una presentazione della situazione macro-economica, con un focus su alcune strutture pubbliche e private a sostegno di imprese e investimenti esteri, le zone offshore, gli accordi bilaterali con l Italia e altri incentivi allo sviluppo degli investimenti. Il Rapporto fornisce anche informazioni utili su grandi progetti in corso nelle aree di interesse, per poi concentrarsi nello specifico sul mercato del Real Estate. Dati relativi ai tassi di rendita delle locazioni, alle tassazioni degli immobili e ai prezzi delle case al metro quadrato aiutano a fornire un quadro valutativo per gli investimenti e a completare la panoramica. Rispetto al mercato immobiliare, tutti i sette Paesi (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Turchia, Montenegro e Serbia) si dimostrano essenzialmente competitivi dal punto di vista degli investimenti. La costante crescita della popolazione urbana ha il duplice effetto di aumentare la domanda di alloggi e innalzare i prezzi delle case al metro quadrato nelle città capitali o nei principali Centri urbani, che variano da Paese a Paese, perciò, per ognuno, vengono analizzati nel dettaglio i fattori di crescita o le problematiche presenti. Nell ambito del turismo, che risulta essere un settore in grande espansione nei Paesi presi in esame, vengono presentati progetti specifici in questo settore. Importanti iniziative caratterizzano in particolare il Marocco e l Egitto, entrambi concentrati sull ampliamento dell offerta turistica costiera e la conseguente espansione delle strutture ricettive, la Turchia, dove il settore turistico si è consolidato e continua a offrire grandi opportunità di investimento, e il Montenegro, dove si assiste a un investimento massiccio nell edilizia turistica, grazie alla presenza di parchi naturali, coste e località montane di forte attrazione. Algeria, Serbia e Tunisia, da questo punto di vista, si trovano Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 7

Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 8 in una fase di minore crescita, ma ancora più interessante per quanto riguarda potenziali investitori, dal momento che i governi locali stanno attuando piani di incentivo allo sviluppo del settore attraverso lo stanziamento di fondi per la creazione di poli turistici e per la formazione del personale da impiegare nelle strutture ricettive. Grandi progetti nel settore delle infrastrutture caratterizzano tutti e sette i Paesi in esame, sia al fine di migliorare strutture preesistenti sia per ovviare alla carenza di trasporti adeguati, conseguenza in casi come la Serbia, del lungo periodo del conflitto. Vengono evidenziati investimenti massicci nell ampliamento delle aree urbane dovuti a una costante crescita della popolazione, il rafforzamento delle connessioni tra i diversi centri del Paese, tra i singoli Paesi e verso l Europa. Un focus sulle Agenzie per lo Sviluppo degli Investimenti Locali, presenti in ogni Paese, fornisce informazioni essenziali sulla capacità dei Paesi di attrarre e accogliere potenziali investitori, e sulle agevolazioni in atto rispetto alle cosiddette free trade zone, gli accordi di scambio commerciale, le convenzioni esistenti con l Italia o altre specifiche normative o disposizioni che facilitano l investimento straniero. I dati specifici sui Paesi presi in esame evidenziano una forte eterogeneità per quanto riguarda il mercato del Real Estate, sia per quanto riguarda i dati sui prezzi al metro quadrato delle abitazioni sia in riferimento agli investimenti locali ed esteri nell Area. Ciò nonostante, è possibile individuare un trend comune alla Regione Mediterranea e in particolare ai Paesi oggetto del Rapporto. L intera Area ha infatti mostrato caratteri di stabilità economica superiori alla media durante la recente crisi limitando le conseguenze a una diminuzione negli investimenti. La crisi ha condizionato maggiormente i Paesi della Sponda Est, ma i dati del Fondo Monetario Internazionale presentano una stima di crescita del Prodotto Interno Lordo positiva e so-

stanziale, per i prossimi anni, in quasi tutti gli stati, a eccezione di Turchia, Algeria e Libano. Un altro fattore che accomuna i Paesi presi in esame riguarda il trend di crescita della popolazione urbana, che già da diversi anni caratterizza l Area del Mediterraneo, dove la popolazione urbana è cresciuta da 94 milioni nel 1950 a 274 milioni nel 2000 e le proiezioni per il 2025 presentano dati in costante aumento. In particolare, se le Sponde Europee mostrano un minore trend di espansione, per le Sponde Sud, Est e per il Medio Oriente si prevede un incremento del 2,2% della popolazione urbana. Questo tipo di sviluppo ha come conseguenza diretta l aumento della richiesta di alloggi e anche di adeguate infrastrutture e servizi, fattori che rendono il mercato del Real Estate residenziale e commerciale uno dei settori più importanti nella Regione. In tal senso, in Libano, entro il 2013, si prevede una crescita del 10% nel mercato immobiliare, il Marocco ha investito fino a quasi 3 miliardi di euro in singoli progetti per lo sviluppo di aree urbane in forte crescita e in Montenegro il mercato del Real Estate, specialmente legato alla costruzione di poli turistici, ha visto una crescita di oltre il 50% negli investimenti. Difficoltà riguardanti l instabilità politica o la corruzione presente nei sistemi di governo non rendono ancora possibile una lettura dell Area omogenea e priva di problematiche. Gli alloggi irregolari rappresentano ancora una frequente risposta alla crescente richiesta abitativa (fino al 30% della popolazione adotta questo tipo di soluzione), anche se il dato è in diminuzione. Nel complesso, è infine possibile individuare una compensazione al calo di investimenti esteri nell aumento di partenariati e accordi internazionali che favoriscono una maggiore trasparenza nei mercati locali. Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 9

1. IL SISTEMA EURO-MEDITERRANEO

1.1 L UNIONE EUROPEA E IL MEDITERRANEO Alla luce della riscoperta della Regione Mediterranea, l analisi degli strumenti geopolitici internazionali identifica oggi nella Regione un interessante prospettiva in termini di capacità d investimento e creazione di nuove opportunità lavorative. Dal punto di vista sociale e culturale l Area Mediterranea si trova di fronte a una sfida probabilmente senza precedenti, in equilibrio tra il mantenimento dei valori tradizionali e i nuovi orientamenti alla competizione internazionale. Traguardo, quest ultimo, che potrebbe rappresentare nel prossimo futuro la chiave di svolta nella moderna rilettura dell inquadramento economico dell area, capace di coniugare mercato e tradizione. Da un lato, quindi, la Sponda Nord del Mar Mediterraneo, strutturata secondo una formula politica e sociale cosiddetta dei Paesi Occidentali, dall altro, la Sponda Sud, caratterizzata da una complessa e articolata tradizione. Tutto ciò in uno scenario di concreto riavvicinamento tra culture e popoli posizionati a nord e sud di un bacino storicamente generativo di identità diversificate e di civiltà avanguardiste. In una logica di reale apertura al mercato e alla competizione, i pro- Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 11

cessi di globalizzazione dei mercati hanno indubbiamente evidenziato l importanza e la rilevanza del saper coniugare apparati culturali locali con dinamiche di mercato sempre più transnazionali. È il valore dell identità competitiva che identifica i tratti comuni e caratterizzanti di un sistema Paese. Un discorso che può certamente essere applicato ad ambiti territoriali più ampi, verso sistemi regionali costituiti da un insieme di Paesi. È questa la vera sfida per un territorio vasto come quello del bacino del Mediterraneo, capace di dialogare e aprire canali di interscambio di reciproco interesse per i Paesi coinvolti in una comune logica identitaria che vede nel Mediterraneo un anello di naturale congiunzione sociale e culturale. L accesso all energia e all acqua, il controllo delle migrazioni, Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 12 Obiettivo del presente rapporto è l analisi delle concrete potenzialità di sviluppo delle attività di investimento nel settore del Real Estate, con riferimento alle condizioni territoriali e socio-economiche dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo l implementazione delle relazioni istituzionali, la stabilità politica, rappresentano certamente indicatori molto importanti in termini di valorizzazione degli investimenti. Allo stesso tempo l analisi e lo studio del territorio costituisce un elemento imprescindibile nella verifica delle possibilità di scambio tra nord e sud del Mediterraneo. Sono trascorsi quasi quindici anni da quando il partenariato Euro-Mediterraneo ha assunto un ruolo attivo. La Dichiarazione di Barcellona adottata il 28 novembre 1995 dai quindici ministri degli Affari Esteri dell Unione Europea e da quelli dei dodici

partner mediterranei beneficiari, gli allora Paesi MEDA (Algeria, Cipro, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Territori Palestinesi/ANP) ha definito una volontà comune nel volere avvicinare le reciproche distanze. Un segnale rafforzato nella seconda conferenza ministeriale tenutasi a Malta il 15 e il 16 aprile 1997, nella quale si è sancito un importante passaggio politico tra l UE e i Paesi del Mediterraneo. Questo è stato da molti interpretato come concreto intento di riequilibrare verso Sud l azione dell Europa, che dal 1989 aveva guardato prevalentemente a Est. 1.2 IL PARTENARIATO EURO-MEDITERRANEO Nel 1995 a Barcellona prende forma il Partenariato Euro-Mediterraneo, un alleanza che sarebbe stata successivamente indicata come il Processo di Barcellona. L obiettivo era creare tra l Unione Europea e i partner della Sponda Sud ed Est del Mediterraneo un area di stabilità, di sviluppo e di dialogo. A tal fine sono stati creati strumenti di governance mediante i quali il Partenariato ha dato vita a reti e azioni di cooperazione in materia di sviluppo economico e sociale, avviando dei processi di liberalizzazione negli scambi commerciali e istituzionali. Il Partenariato Euro-Mediterraneo si basa su tre diversi campi di intervento: politico e di sicurezza, economico e finanziario, sociale e culturale. Esso trova dunque manifestazione in una serie di iniziative che coprono settori di applicazione molto ampi. Tra gli obiettivi più rilevanti: riavvicinare le politiche economiche settoriali, in particolare in campo industriale, delle telecomunicazioni, dell energia e dell acqua; implementare le reti di cooperazione euro-mediterranee miranti a facilitare lo scambio di conoscenze; Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 13

Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 14 rafforzare la cooperazione con la società civile; aumentare la collaborazione nel campo della rilevazione statistica; consolidare e salvaguardare il patrimonio culturale con l obbiettivo di riconoscere le tradizioni reciproche e lo sviluppo del dialogo culturale; favorire la costruzione di un area di pace e stabilità attraverso l identificazione di un certo numero di principi e di obbiettivi comuni. Al fine di agevolare e supportare tali iniziative, nel giugno 1995, il Consiglio Europeo di Cannes dotò il Partenariato di importanti mezzi finanziari, stanziando fondi fino al 1999. Questi mezzi comprendevano aiuti finanziari a fondo perduto, provenienti dal bilancio comunitario e un ammontare in prestiti della Banca Europea dedicato agli investimenti. Nell ambito degli aiuti a fondo perduto la parte preponderante si concentrò sul programma MEDA I (sarebbe infatti successivamente seguito un programma MEDA II) e tali aiuti furono gestiti dalla Commissione Europea, in accordo con il Comitato Med, composto dai rappresentanti degli Stati Membri e presieduto da un rappresentante della Commissione. Il programma MEDA nacque principalmente con lo scopo di incoraggiare e sostenere le riforme socio-economiche dei partner Mediterranei, attraverso due canali di intervento: 1 - le Azioni Bilaterali, cui è stato destinato circa il 90% dell importo totale e che prendono l avvio dagli accordi di associazione fra l Unione Europea e ciascun Paese beneficiario. Le Azioni Bilaterali si basano sui programmi indicativi nazionali, che definiscono, in funzione delle linee guida comuni, i settori prioritari a cui è rivolto il sostegno comunitario, iden tificando nel contempo gli importi previsti per ogni settore. I settori principali di intervento sono i seguenti: sostegno alla transizione economica, mediante programmi di aggiustamento strutturale e programmi di sviluppo del settore privato; consolidamento degli equilibri socio- economici; sviluppo della società civile.

2 - le Iniziative Regionali ivi compresa la cooperazione decentralizzata in via di parziale rilancio che coinvolgono più Paesi delle Sponde del Mediterraneo. Queste si articolano attraverso incontri, conferenze e programmi tematici e coinvolgono i partner mediterranei e i Paesi europei. Ne emerge una priorità attuativa, concretizzata dallo sforzo finanziario rivolto es senzialmente più che al finanziamento diretto di imprese o società, alla preparazione di quel terreno e di quelle condizioni che ne permettano il loro sviluppo e il loro operare. Ciò è altresì avallato dalla creazione di ECIP (European Community Investment Partners). Con questo strumento operativo l Unione Europea si prefigge di promuovere la costituzione e lo sviluppo di joint-venture tra piccole e medie imprese dei Paesi del Mediterraneo, America Latina, Asia e Sudafrica. Al fine di fornire una panoramica rappresentativa dei principali strumenti di governance del Partenariato Euro-Mediterraneo, si illustra di seguito una serie di programmi attuativi con una breve descrizione: MEDA-Democrazia: è un programma di cooperazione destinato a promuovere i diritti dell uomo e lo sviluppo della democrazia nei Paesi partner mediterranei, creato su iniziativa del Parlamento Europeo nel 1996. Il programma accorda delle sovvenzioni ad associazioni senza scopo di lucro, università, centri di ricerca e organismi pubblici, per realizzare dei progetti che mirino all avanzamento della democrazia, della libertà d espressione, di associazione e a proteggere dei gruppi specifici della società, quali le donne, i giovani e le minoranze. Il finanziamento comunitario per questo tipo di progetti può arrivare fino all 80% del costo totale. Life Paesi Terzi: lo scopo è attuare misure di assistenza tecnica e azioni pilota ai Paesi terzi dell Area Mediterranea (oltre che ai Paesi dell area MEDA, Albania, Bosnia ed Erzegovina e Croazia) nei seguenti settori: - assistenza tecnica per la messa in opera delle strutture am- Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 15

Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 16 ministrative necessarie nel campo dell ambiente e per lo sviluppo di politiche ambientali e programmi d azione; - conservazione o recupero ambientale, di importanti habitat che ospitino flora e fauna minacciate; - azioni pilota di promozione dello sviluppo sostenibile. Il programma ha finanziato, in genere fino al 50%, progetti presentati da amministrazioni pubbliche, organizzazioni non governative, persone fisiche o giuridiche stabilite nei Paesi eleggibili. - FEMIP (Facility for Euro-Mediterranean Investment and Partnership): è lo strumento operativo per eccellenza che la Banca Europea per gli Investimenti adotta a sostegno di chi opera nella Regione Mediterranea. I principali beneficiari del FEMIP sono imprese e organismi del settore pubblico e privato di tutti i Paesi coinvolti nel Partenariato Euro-Mediterraneo che effettuino investimenti nei Paesi MEDA. Le forme di finanziamento offerte agli operatori sono molteplici: - prestiti a lungo termine per progetti di ampia portata (importi superiori a 25 milioni di euro); - linee di credito al settore finanziario e bancario locale qualora destinasse tali risorse alle piccole e medie imprese; - finanziamenti su capitali di rischio per la costituzione di joint-venture, di fondi di investimento o di fondi a partecipazione locale; - fondi per assistenza tecnica, destinati principalmente all identificazione, ideazione e gestione dei progetti, oltre che sostegno dei processi di riforma e di privatizzazione. Nonostante alcuni buoni risultati delle iniziative avviate a Barcellona, la strada da percorrere in termini di stabilizzazione e integrazione tra le due Sponde del Mediterraneo appare ancora piuttosto complessa. Le azioni promosse negli ultimi quindici anni rappresentano tuttavia premesse fondamentali e imprescindibili allo sviluppo comune dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo.

1.3 L UNIONE PER IL MEDITERRANEO Il 13 luglio 2008 a Parigi, il Partenariato Euro-Mediterraneo è stato rilanciato attraverso la costituzione dell Unione per il Mediterraneo (UpM). Lo stesso anno, tra il 3 e il 4 novembre a Marsiglia, in occasione del Marseille Meeting of the Euro-Mediterranean Ministers of Foreign Affaire (Conferenza Euro-Mediterranea) furono stabilite le linee d azione congiunta al fine di favorire il rilancio del Partenariato. Oltre a riproporre gli obiettivi del Processo di Barcellona e a sottolineare la comune ambizione strategica di realizzare nell Area Euro-Mediterranea uno spazio di pace e cooperazione, i Paesi convenirono su una serie di innovazioni istituzionali e identificarono le linee per azioni comuni. La firma della Dichiarazione di Marsiglia contempla infatti per la neo UpM una propria struttura di governance condivisa. In tal senso, le priorità sono individuate in relazione ai seguenti temi: disinquinamento del Mediterraneo; costruzione di autostrade di terra e di mare; protezione civile; energie alternative; educazione superiore; supporto alle piccole e medie imprese; lotta contro il terrorismo; gestione delle crisi (crisis management); cooperazione parlamentare. Rilevante è in tal senso il ruolo crescente che il Partenariato Euro-Mediterraneo assume nelle difficili circostanze di cui è teatro il vicino Oriente. Il Processo di Barcellona resta l unico forum regionale dove tutti i Paesi Euro-Mediterranei possono confrontarsi e intraprendere azioni costruttive comuni in termini di sicurezza internazionale. L UpM ha rinnovato i contenuti del Processo di Barcellona in almeno tre punti: tramite il potenziamento del livello politico delle relazioni Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 17

Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 18 dell UE con i suoi partner Mediterranei; mediante la previsione di ulteriori co-titolarità nelle relazioni multilaterali; rendendo tali relazioni più concrete e visibili attraverso progetti regionali e sub regionali. La Conferenza Euro-Mediterranea di Marsiglia ha reso operativo il progetto politico dell UpM prevedendo alcune linee operative di carattere gestionale: la creazione di un segretariato autonomo con un proprio statuto e con sede a Barcellona; la designazione di un segretario generale della Sponda Sud del Mediterraneo e di cinque vice segretari (Israele, Territori Palestinesi/ANP, Malta, Italia e Grecia), ciascuno riferito ai sei temi del progetto UpM; l adesione della Lega degli Stati Arabi quale membro effettivo. La città di Barcellona, in quanto sede del segretariato autonomo, rappresenterà il centro decisionale della UpM. Nell antico Palazzo Reale della capitale della Catalogna risiederà il segretario generale, proveniente da un Paese della Sponda Sud, che lavorerà in coordinamento con i vice segretari dei cinque Paesi. Attualmente la presidenza, di durata biennale, è franco-egiziana. Compito dell organo decisionale sarà quello di selezionare i progetti dell UpM, con l obiettivo di promuovere la crescita e l occupazione, la coesione regionale e l integrazione socio-economica, sempre in riferimento ai settori individuati durante l incontro di Parigi del luglio 2008. Il segretariato avrà il compito di trovare i fondi necessari alla gestione delle attività e facoltà decisionale in termini di destinazione degli stessi. Dal punto di vista economico è stato annunciato che i fondi per il funzionamento dell UpM arriveranno, oltre che dal budget della Commissione Europea, dai Paesi Membri che provvederanno alla remunerazione dei funzionari del segretariato anche attraverso il versamento di contributi volontari. Sarà comunque facoltà del se-

gretariato, sotto approvazione dei ministri, ottenere dei finanziamenti supplementari provenienti, per esempio, dal settore privato, dalle istituzioni finanziarie internazionali, dalla coope razione bilaterale o dai contributi dei partner Mediterranei. Nella dichiarazione finale, a conclusione del vertice, è stata stilata l Agenda Programmatica degli incontri ministeriali Euro Mediterranei per l anno 2009. Nell Agenda sono enunciati in modo indicativo i settori di intervento prioritario al fine di agevolare e accelerare il processo di integrazione nella Regione Mediterranea: trasporti, istruzione superiore, commercio, giustizia, sicurezza, economia, finanza, sviluppo sostenibile e potenziamento del ruolo della donna nella società. In linea generale la Conferenza Euro-Mediterranea di Marsiglia ha riscosso un considerevole successo politico e diplomatico. Ciò ha permesso una immediata operatività già attiva dalla fine del 2008. Riferimenti e Link Banca Europea per gli Investimenti http://www.eib.org/ FEMIP (Facility for Euro-Mediterranean Investment and Partnership) http://www.eib.org/projects/regions/med/ Commissione Europea http://ec.europa.eu Fondazione Mediterraneo http://www.euromedi.org IPEMED, Institut de Prospective du Monde Méditerranéen http://www.ipemed.coop/ Joint Declaration of the Paris Summit for the Mediterranean, Paris, 13 luglio 2008. Final Statement Mediterranean Union, Marseille, 3-4 novembre 2008 http://ec.europa.eu/external_relations/euromed/index_en.htm Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 19

2. PRESENTAZIONE DELL AREA

2.1 DEFINIZIONE DELLE AREE Il presente rapporto si concentra su tre aree principali di sviluppo: la Sponda Sud, la Sponda Est e il Medio Oriente. a) La Sponda Sud Con Sponda Sud si intende tutta l area costiera del Mediterraneo che si estende dall Oceano Atlantico sino al Canale di Suez. In questa definizione territoriale sono compresi i seguenti Paesi: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia. b) Il Medio Oriente Con Medio Oriente si intende, invece, l area Sud-Est del Mediterraneo. Sono compresi in questa zona: Giordania, Israele, Libano, Siria, Territori Palestinesi (ANP). c) La Sponda Est Con Sponda Est ci si riferisce alla costa adriatica ad est del- Sponda Sud, Sponda Est e Medio Oriente sono le 3 aree della Regione Mediterranea sulle quali si concentra il presente Rapporto Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 21

l Italia, ossia l area balcanica che si affaccia sul mare o di poco limitrofa. A quest area appartengono: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia e Montenegro. 2.2 TENDENZE DEMOGRAFICHE Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 22 Le dinamiche demografiche rappresentano, seppure in modo indiretto, un indicatore significativo dello sviluppo economico di un territorio come quello che comprende le aree trattate. Andamento della popolazione: la popolazione aggiornata all anno 2010 è di più di 301 milioni di abitanti, rispetto agli oltre 400 milioni di abitanti dell Europa Occidentale. I Paesi con uno share di popolazione maggiore sono Egitto (26,7%), Turchia (25,8%), Algeria (11,5%) e Marocco (10,5%). La Tabella 1 mette a confronto i dati sulla popolazione negli ultimi vent anni, con la distribuzione percentuale. In vent anni, la popolazione delle tre aree ha subito un incremento di quasi 100 milioni di abitanti, con aumenti particolarmente significativi registrati in Egitto, Siria, Marocco, Turchia. Occorre comunque precisare che i dati sulla popolazione, sono suscettibili di considerevoli variazioni statistiche a causa delle vicende socio-politiche che contraddistinguono alcuni di questi territori. Sponda Sud Scorporando i dati della popolazione secondo le aree, possiamo Come indicatori dello sviluppo socio-economico delle 3 aree sono stati analizzati per ciascuna le dinamiche demografiche, PIL, PIL Pro-Capite, Indice di Sviluppo (HDI) e Indice di Povertà (HPI)

TABELLA 1 EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE 1990-2010 Paese Abitanti 1990 (%) 1990 Abitanti 2010 (%) 2010 Algeria 25.089.032 11,8% 34.586.184 11,5% Egitto 54.907.377 25,8% 80.471.869 26,7% Libia 4.146.390 1,9% 6.461.454 2,1% Marocco 23.999.967 11,3% 31.627.428 10,5% Tunisia 8.211.005 3,9% 10.589.025 3,5% Turchia 56.560.676 26,5% 77.804.122 25,8% Giordania 3.266.558 1,5% 6.407.085 2,1% Israele 4.477.808 2,1% 7.353.985 2,4% Libano 3.440.179 1,6% 4.125.247 1,4% Siria 12.500.003 5,9% 22.198.110 7,4% Territori Palestinesi 1.898.674 0,9% 4.119.083 1,4% Albania 3.250.778 1,5% 3.659.616 1,2% Bosnia -Erzegovina 4.423.646 2,1% 4.621.598 1,5% Croazia 4.508.347 2,1% 4.486.881 1,5% Macedonia 1.861.361 0,9% 2.072.086 0,7% Montenegro 583.202 0,3% 666.730 0,2% Totale 213.125.003 100% 301.250.503 100% Elaborazioni su dati: U.S. Census Bureau evidenziare come nella c.d. Sponda Sud i due Paesi nettamente più popolosi sono Turchia ed Egitto, seguiti da Algeria e Marocco (che con il 13 e 14% presentano una popolazione dimezzata rispetto ai due Paesi capofila, e infine, Libia e Tunisia, sotto il 10% (Figura 2). I fattori geografici e le aree desertiche sicuramente incidono su queste cifre. La popolazione rimane suddivisa in modo costante nell area negli ultimi 20 anni (si veda Figura 1). Medio Oriente Come dimostrano le Figure 3 e 4, la popolazione dell area Medio Oriente è per metà residente in Siria (51%), Paese nettamente più popoloso (e più esteso) rispetto ai Paesi vicini. La Siria è Laboratorio Euro-Mediterraneo Real Estate nell Area del Mediterraneo 23