Esempi di leggi fisiche

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Transcript:

Esempi di leggi fisiche La fisica descrive fenomeni naturali stabilendo delle relazioni (matematiche) tra le grandezze fisiche Legge di Newton : F G m1 m 2 d 2 Rendimento teorico di una macchina termica : η T 1 T T 1 2 Per confrontare i due membri delle relazioni occorre misurare le grandezze fisiche

Misura di una grandezza fisica Una grandezza ha significato in fisica se, e solo se, è possibile misurarla. Per misurarla occorre Definire un campione Definire una procedura per confrontare la grandezza con il campione Risultato della misura: Un numero e un unità di misura L AB =3,6 campioni numero unità di misura

Notazione esponenziale In fisica, come in altre scienze, si usano spesso numeri molto grandi (grandezze astronomiche,distanza Terra-Sole, ecc) o molto piccoli (grandezze molecolari, atomiche, ecc) Per brevità e semplicità si usano, perciò, le potenze di 10 1000=10 3-1000000=10 6 0,01=10-2 - 0,0001=10-4 Es.: Carica elettrone = -1.60218 10-19 coulomb

Sistemi di unità di misura Un stessa grandezza può essere misurata adoperando differenti campioni La lunghezza si può misurare in: metri, centimetri, chilometri piedi, pollici, miglia anniluce, parsec,unità astronomiche Il tempo si può misurare in: giorni,settimane,mesi,anni,secoli,millenni... ore, minuti, secondi... Esistono, quindi, diversi sistemi di unità di misura tra i quali è opportuno sceglierne uno

Scelta del campione La precisione delle misure dipende dalla definizione del campione La definizione può cambiare nel tempo man mano che si dispone di nuova tecnologia e di nuove conoscenze per migliorare la precisione delle misure Un campione deve essere: accessibile e riproducibile invariabile

Sistema Internazionale SI Sette grandezze fondamentali Lunghezza [L], si misura in metri (m) Massa [M], si misura in kilogrammi (kg) Tempo [T], si misura in secondi (s) Corrente elettrica, si misura in ampere (A) Temperatura, si misura in kelvin (K) Intensità luminosa, si misura in candele (cd) Quantità di materia, si misura in moli (mol) Più due supplementari Angolo:è un numero ma si parla di radianti (rad) Angolo solido: è un numero ma si parla di steradianti (sr)

Sistema Internazionale SI Il SI è un sistema metrico decimale: i multipli e i sottomultipli si ottengono moltiplicando per potenze positive o negative di 10. deca 10 1 da deci 10-1 d hetto 10 2 h centi 10-2 c kilo 10 3 k milli 10-3 m Mega 10 6 M micro 10-6 m Giga 10 9 G nano 10-9 n Tera 10 12 T pico 10-12 p Peta 10 15 P femto 10-15 f Esa 10 18 E atto 10-18 a

Errori di misura Ogni volta che si effettua una misuri si incorre in due possibilità di errore: Errore casuale L'errore casuale è un errore di misurazione che può incidere con stessa probabilità (in aumento o in diminuzione) sul valore misurato; una serie ripetuta di misurazioni comporta la progressiva riduzione dell'errore casuale, poiché i singoli scostamenti si annullano reciprocamente; questo errore è prodotto da fenomeni aleatori derivati da errori di lettura degli strumenti o variazioni dovute a fenomeni esterni Errore sistematico È detto sistematico perché è costante al ripetersi della misura, e per questo non può essere eliminato con la ripetizione della misurazione

Errori di misura-cifre significative Supponiamo di effettuare la misurazione della lunghezza di un tavolo adoperando, come campione, un metro graduato fino al millimetro Il risultato della misura e: L=72,4 cm In questo caso abbiamo tre cifre significative: 7,2 e 4 L errore della misura è implicitamente espresso dall ultima cifra della misura ovvero 0,1 cm=1 mm Per rendere esplicito l errore, la misura precedente potrebbe essere scritta nella forma: L=72,4 ±0,1 cm

Errori di misura-cifre significative La misura (dell esempio) L=72,4 cm può essere scritta come L=72,40 cm? In matematica è possibile ma in fisica no! Vorrebbe implicitamente dire che abbiamo effettuato la misura con la precisione del decimo di millimetro (0,01 cm) adoperando, quindi, uno strumento di misura che garantisce questa accuratezza

Errori di misura-cifre significative Supponiamo, adesso, di effettuare la misurazione anche della larghezza dello stesso tavolo adoperando, come campione, lo stesso metro graduato fino al millimetro La misura ottenuta è L=52,3 cm Se calcolassimo l area della superficie del tavolo avremmo: S=72,4 x 52,3=3786,52 cm 2 Tale misura, però, non è fisicamente corretta avendo le misure di partenza una precisione al millimetro (0,1 cm) La misura fisicamente corretta della superficie deve avere la stessa precisione e sarebbe, quindi: S=3786,5 cm 2

Grandezze derivate - Dimensioni Le unità di misura di tutte le grandezze fisiche sono derivate da quelle fondamentali attraverso le relazioni che legano ciascuna grandezza a quelle fondamentali Per dimensioni si intendono gli esponenti a cui bisogna elevare le grandezze fondamentali per ottenere la grandezza in esame NB: la distinzione tra grandezze fondamentali e grandezze derivate è del tutto arbitraria, è solo una questione di scelta.

Area (Lunghezza) Aree Triangolo: 1/2 base x altezza Parallelogramma: base x altezza Cerchio: p x raggio al quadrato Dimensioni: [S]=[L] 2 Unità di misura: m 2 Campione: un quadrato di lato 1m

Volume (Lunghezza) Volumi Parallelepipedo: area di base x altezza Sfera 4/3 p x raggio al cubo Dimensioni: [V]=[L] 3 Unità di misura: m 3 Campione: un cubo di spigolo 1m

Angolo piano (Lunghezza) y r q x Angolo: θ Dimensioni: lunghezza dell' arco raggio della circonferenza θ r L L 1 L 0 r Unità di misura: numero puro (radiante - rad)

Angolo solido (Lunghezza) W S r Angolo: Ω Dimensioni: area della calotta raggio della sfera al quadrato Ω S r 2 L L 2 0 L 2 S 2 r Unità di misura: numero puro (steradiante - sr)

Frequenza (Tempo) La frequenza si riferisce ad un fenomeno periodico e si definisce come f numero di cicli t Poiché il numero di cicli è un numero privo di dimensioni, si dirà che la frequenza ha le dimensioni di un tempo alla meno uno ([f]=[t] -1 ) e si misurerà in cicli al secondo (s -1 ) Unità di misura: hertz (Hz)

Velocità (Lunghezza e tempo) Per esempio la relazione che lega la velocità allo spazio percorso ed al tempo impiegato è data da v d t Dimensioni: [v]=[d][t] -1 =[L][T] -1 Unità di misura: m/s (metri al secondo) Il campione della velocità è la velocità di quell oggetto che percorre un metro in un secondo

Accelerazione (Lunghezza e tempo) L'accelerazione è una misura della rapidità cambia la velocità. Essa è definita come: Dimensioni: [a]=[v] [T] -1 =[L][T] -2 a Unità di misura: m/s 2 (metri al secondo quadrato) v t con cui Nel caso di una automobile che passa da 0 a 100 Km/h in 10 s, l'accelerazione media è: v t f f v t i i a v t 100km 1h 10s 100 1000m 3600s 10s 2.78 m 2 s

Densità o massa volumica (Massa e lunghezza) m V Si definisce densità di un corpo il rapporto Dimensioni: [r]=[m]x[l] -3 Unità di misura: kg/m 3 r m V

Grandezza Definizione Unità di misura Area A=base per altezza metri quadri m 2 Volume V=area di base per altezza metri cubi m 3 Densità r=massa diviso volume occupato kilogrammi per metro cubo Velocità v=(distanza percorsa)/(tempo metri al secondo impiegato) Accelerazione a=(variazione di velocità)/(tempo metri al secondo impiegato) quadrato kg/ m 3 Forza F=massa per accelerazione newton N kg m/ s 2 Pressione P=(forza normale)/area pascal Pa N/ m 2 Lavoro Lavoro=forza per spostamento joule J Nm Energia cinetica Potenza Quantità di moto Momento di una forza Alcune grandezze fisiche m/s m/s 2 K= 1/2 massa per velocità al quadrato joule J Nm P=(lavoro effettuato)/(tempo impiegato) p=massa per velocità M=r x F (erre vettor F) prodotto vettoriale tra il vettore posizione e laforza watt W J/s kilogrammi per metri al secondo Nm kg m/ s

Relazioni tra le grandezze Quando si impostano relazioni tra grandezze fisiche (ovvero qualcosa è uguale a qualcos altro) devono essere rispettate alcune semplici (ed ovvie) regole: 1. entrambi i termini della relazione devono avere le stesse dimensioni 2. se un termine della relazione contiene delle somme, tutti gli addendi devono avere le stesse dimensioni

Unità di misura nelle relazioni fisiche Le unità di misura possono essere usate come un qualsiasi altro termine nell equazione algebrica Determinare la distanza x dall origine al tempo t=5s sapendo che la distanza dall origine all istante iniziale è 5m, la velocità iniziale è 4m/s, l accelerazione costante è di 2m/s 2 x x 0 v 0 t 1 2 a t 2 x0 5m v0 4 m s a 2m s 2 x 5m 4 m s 5s 1 2 2 m 2 s 25s 2 5m 20m 25m 50m

Equazioni dimensionali Si tratta di equazioni in cui tutti i termini sono le dimensioni dei termini fisici in gioco Velocità=Spazio/Tempo Equazione dimensionale: [Velocità]=[metri/secondi] Un equazione dimensionale serve essenzialmente a due cose: 1. definire le unità di misura delle grandezze derivate 2. controllare la coerenza dimensionale delle relazioni matematiche

Regole dell analisi dimensionale Le dimensioni vengono trattate allo stesso modo delle quantità algebriche nel calcolo letterale I numeri puri, gli angoli e tutte le grandezze adimensionali, si possono sostituire con 1 nell analisi dimensionale Le grandezze fisiche possono essere sommate o sottratte solo se hanno le stesse dimensioni ovvero se sono omogenee I due membri di una uguaglianza devono avere le stesse dimensioni Se non vi è possibilità di equivoco possono essere omesse le parentesi quadre per alleggerire la notazione

Regole dell analisi dimensionale Una relazione tra grandezze fisiche A, B, C, del tipo A=B p xc q deve essere sempre tale che le dimensioni del primo membro siano uguali alle dimensioni del secondo membro, in simbolo [A]=[B p xc q ] Esempio: Se A è una velocità, B e C devono NECESSARIAMENTE essere uno spazio ed un tempo e p deve essere uguale ad 1 e q deve essere uguale a -1 (o viceversa), per cui: [A]=[L] 1 x[t] -1 = [A]=[B p xc q ]

Fini dell analisi dimensionale Il controllo dimensionale è la prima verifica da effettuare sul risultato di un qualunque esercizio o problema di fisica Se il controllo ha esito negativo certamente vi è stato un errore procedurale o di calcolo Se il controllo ha esito positivo, nulla si può dire circa l esattezza del risultato Ovvero una positiva verifica dimensionale è una condizione necessaria ma non sufficiente al corretto svolgimento dell esercizio o problema Altro fine può essere quello di ricavare una relazione tra grandezze fisiche in modo diretto

Grandezze scalari e vettoriali-esempi Massa Tempo Temperatura Pressione Posizione lungo un asse (linea) Volume Lavoro Energia Posizione nel piano Posizione nello spazio Velocità Accelerazione Forza Quantità di moto Impulso Momento della quantità di moto

Grandezze scalari e vettoriali-esempi Massa, lunghezza, temperatura: grandezze scalari. Spostamento, velocità: grandezze vettoriali. Quanto veloce? Modulo (lunghezza del segmento). In quale direzione? Direzione (retta su cui giace). Con quale verso? Verso (orientamento)

Grandezze scalari e vettoriali Al contrario delle grandezze scalari per le quali è sufficiente un semplice numero (e relativa unità di misura) per rappresentarle in maniera completa, per le grandezze vettoriali oltre al numero (e alla relativa unità di misura), che rappresenta il modulo (l intensità) della grandezza, è necessario specificare anche la direzione ed il verso.

I vettori Quando si ha a che fare con un problema in fisica conviene sempre fare un disegno, uno schizzo. Un vettore si rappresenta con una freccia per indicare la direzione ed il verso del vettore. La lunghezza della freccia rappresenta invece il modulo del vettore. Vettori paralleli (stesso verso e stessa direzione) e con lo stesso modulo sono uguali. K Verso

I vettori-notazione Per indicare un vettore si può, alternativamente ed indifferentemente fare ricorso ad una delle seguenti notazioni K, K, K Per indicare il modulo di un vettore si può, alternativamente ed indifferentemente fare ricorso ad una delle seguenti notazioni K, K, K

I vettori-operazioni Deve essere possibile definire delle operazioni di somma (algebrica) e prodotto per i vettori. Esiste una branca della matematica che se ne occupa (algebra vettoriale). Per la fisica che trattiamo in questo corso serve solo un sottoinsieme di tutte le operazioni che si possono definire. Si ha un tipo di somma algebrica: vettore + vettore Risultato: vettore Si hanno quattro diversi tipi di prodotto: 1) Prodotto vettore per numero: scalare vettore Ris.: vettore 2) Prodotto Scalare: vettore vettore Ris.: scalare 3) Prodotto Vettoriale: vettore vettore Ris.: vettore 4) Prodotto Tensoriale: vettore vettore Ris.: tensore Il quarto tipo di prodotto non sarà utilizzato!

Regola del parallelogramma Somma di due vettori Si riporta il primo vettore, a partire dalla fine del primo vettore si riporta il secondo. Il vettore somma si ottiene congiungendo il punto iniziale del primo vettore con quello finale del secondo vettore La somma è commutativa, si può invertire il primo vettore con il secondo

Differenza di due vettori La differenza tra un vettore A ed un vettore B, è uguale, sulla base di quanto visto per la somma tra vettori, alla somma del vettore A e del vettore B (ottenuto da B mantenendo inalterata la direzione ed il modulo ma cambiandone il verso)

Prodotto di uno scalare per un vettore Dato un vettore A ed uno scalare (numero, esempio 3), si definisce prodotto tra lo scalare ed il vettore A, il vettore avente stessa direzione di A ed avente modulo pari al prodotto dello scalare per il modulo del vettore A Se lo scalare è un numero positivo il verso del vettore risultante sarà concorde al verso di A, altrimenti sarà discorde

Prodotto scalare di vettori Si definisce prodotto scalare tra i vettori A e B, lo scalare dato dal prodotto dei moduli dei due vettori per il coseno dell angolo compreso tra i due vettori y B a A x A B A B A B cosα Prodotto scalare nullo se i due vettori sono ortogonali

Prodotto vettoriale di vettori Si definisce prodotto vettoriale tra i vettori A e B, il vettore avente modulo pari al prodotto dei moduli dei due vettori per il seno dell angolo compreso tra i due vettori, per direzione quella ortogonale al piano definito dai due vettori e per verso quello definito dalla prima regola della mano destra C AxB A B A B senα Prodotto vettoriale nullo se i due vettori sono paralleli Il prodotto vettoriale non è commutativo z C a AxB BxA y B A x