Shodo e arti marzali La civiltà cinese da sempre ci affascina, anche se difficilmente siamo in grado di capirla. L esempio più immediato è quello relativo alla correlazione tra quei simboli che tappezzano le pareti dei nostri dojo e di cui quasi sempre nulla si comprende, tranne che sono degli ideogrammi e che hanno un significato per lo più stravolto da superficiali traduzioni. La scrittura estremo-orientale è certamente poco conosciuta. Nei secoli si è trasformata da semplice mezzo di comunicazione in DO, vale a dire una via per migliorare e perfezionare l individuo. Yang-Xiang epoca Han (-53-18) dice: La scrittura è la pittura del cuore, quando prende forma rivela se l uomo ha un animo elevato o basso Dobbiamo sapere che la scrittura nel pensiero cino-giapponese ha delle caratteristiche molto diverse dalla nostra bella calligrafia, non è solamente un esercizio di bellezza formale ma, come ho accennato più sopra, permette di aiutare il praticante a comprendere il significato dell esistenza umana. Per entrare almeno superficialmente in questo mondo, devo accennare al pensiero confuciano e taoista, i poli attorno cui ruota tutta la civiltà cinese. Per il confuciano l uomo deve evolversi in ambito sociale, quindi la formazione e le azioni devono avvenire secondo rigide norme, regole, insegnamenti. Dall altra parte il taoista auspica la scoperta delle energie psicofisiche, attraverso un lavoro autonomo e l armonia con la natura. Idee così distanti si concretizzarono con opposti criteri estetici: il primo cercava il centro, l equilibrio e la fermezza, il secondo la spontaneità, l irregolarità, il segno per sè stesso. Nei secoli il pensiero confuciano ha la prevalenza ed impronta tutto il pensiero cinese ma, indipendentemente dall appartenenza ad una o l altra corrente, ciò che conta è il perfezionamento del sé, inteso come unità di corpo e mente, che devono sempre essere perfettibili; raggiunto questo traguardo l uomo può vivere in una dimensione superiore e l applicazione alla calligrafia shufa shodo, permette di conseguire questa maggiore consapevolezza. Per un orientale colto, l esame di una calligrafia permette di capire lo spirito dell uomo attraverso la sua scrittura. La calligrafia possiede una forza che la altre arti plastiche non hanno. Disegno e pittura sono illeggibili nella loro stesura, mentre in calligrafia i segni sono stesi secondo un ordine rigoroso e quindi si può rivivere il momento stesso in cui il calligrafo si accinto all opera.
I quattro tesori dello Shodo sono: IL PENNELLO, che ha una struttura diversa da quello occidentale e consente tratti sottilissimi; è manovrato come un gesto di danza ove corpo e mente sono fusi per la realizzazione dell opera, che deve essere compiuta in un unico movimento e non può essere corretto perché la carta assorbe immediatamente l inchiostro: è impossibile ogni correzione. LA CARTA, che conosciamo come carta di riso, ma in effetti è fatta macerando fibra di gelso e una grande varietà di piante; rappresenta la terra, uno spazio in cui le forme si posano in modo definitivo e irripetibile. L INCHIOSTRO, fatto affumicando diverse essenze lignee legate con colla animale che donano una vastissima varietà di neri ed è venduto sotto forma di barre. LA PIETRA (ardesia) forgiata con una superficie liscia, termina con una vaschetta per raccogliere l inchiostro che nasce dallo sfregamento della barretta sulla pietra. La scrittura cinese, giunta in Giappone nel 500 d.c. per merito degli scambi culturali con i monaci e gli studiosi, permea la cultura del popolo giapponese, specie nel mondo dei samurai. L educazione del bushi era accentuata da una duplice esigenza: la pratica guerresca e la cultura; oltre i diciotto classici cinesi, i giovani dovevano imparare diverse belle arti: musica, danza, cerimonia del tè, ikebana, matematica e calligrafia. La storia tramanda che famosi guerrieri eccellevano nell arte della calligrafia, ricordo Myamoto Musashi, Yamaoka Tsshu, ed il nostro Morihei Ueshiba; a prima vista pare uno strano rapporto, ma se esaminiamo le azione della spada con quelle dello shodo, questa perplessità scompare. Le due azioni nascono dal subconscio mentale e sono il riflesso della forza spirituale che viene visibile nel segno dell inchiostro sulla carta per una, nel taglio con la spada nell altra. Lo stato mentale del calligrafo è identico a quello del samurai, non a caso chi si accinge ad imparare lo shodo, il primo Kanji che incontra è il carattere EI(eternità) del maestro Norio che contiene otto tratti fondamentali che si identificano con le linee di taglio del ken.
Il gesto deve nascere spontaneo dopo lungo esercizio mentale, senza ripensamenti ; dove c è preoccupazione o incertezza, non c è posto per la libertà di azione, solo dall unificazione di corpo e spirito c è il gesto perfetto, sia di spada che di pennello, che nasce dalla spontaneità. Se la kissaki indugia si apre uno suki, il punto debole, la morte; se il pennello indugia, subito la carta di riso si impadronisce dell inchiostro e nasce un segno debole e senza vita. I gesti sono identici, ogni movimento è inteso come singolo e irripetibile, nasce dall hara e dal kokyu. Sono diversi gli intenti, ma identico l approcio spirituale La calligrafia cinese, con i suoi tremila anni di continuità porta al suo interno tutta la ricchezza di una civiltà ricca di contenuti che ancora possono aiutaci nella vita moderna. Sono stati tramandati sei stili: tuisho (stile dei funzionari) tensho (stile dei sigilli) sosho, per scritture poetiche o artistiche gyiosho (stile corsivo) kaisho (stile regolare) stile libero Un esempio è danza del maestro Tanaka, che fortemente richiama i movimenti di ken e jo. La scrittura nasce 6000 anni a.c. e viene codificata circa 3000 anni dopo. Si è passati dai 40 caratteri del neolitico ai 54678 nel 1991. Per leggere un giornale oggi basta conoscere 2000 caratteri. Se pensiamo che i caratteri originali, prima della semplificazione moderna, erano 54000 balza evidente la difficoltà per chi si accinge a tale studio. Le scritte tramandate dai più famosi Samurai del passato sono altamente valutate nel mondo dell arte giapponese ; hanno una forza tale da affascinare anche noi impreparati e ci lasciano profonde impressioni. Il solo sistema per arrivare a padroneggiare quest arte è lo stesso indicato per fondersi con la spada: tanren- seihsin, vale a dire forgiare lo spirito con un duro lavoro che permetta di divenire docile ai voleri della mente; per rendercene conto basta provare a fare un tratto shodo o un movimento di budo e ci troveremo spesso di fronte a delle sfide alle nostre presunte capacità. E questo, credo, l aspetto più evidente tra le due arti.
Per concludere allego alcune calligrafie di maestri del budo: O Sensei 1) hikari,luce 2 ) aiki no kurai, superare ogni forma di antagonismo
3) l'universalità della famiglia dell aikido 4) Do la via Takuan kikan, complessa scrittura che tratta dei rapporti tra allievo e maestro, e come il promo deve seguirne gli insegnamenti
Yamaoka Tesshu 1) Tigre e drago rappresentano l unione degli opposti (YIN E YANG) 2) se la mente è giusta, il pennello è giusto;
3) suigetsu luna sull'acqua, rappresenta il perfetto accordo, la risposta immediata nell'arte della spada. Domenico (principiante) Sho Ciku Bai l essenza della scherma dell aikido 1)Poesia cinese:la luna splende come pura neve i fiori del pruno somigliano a luminose stelle ammiriamo il disco luminoso che gira il giardino lassù getta le sue perle alle nostre erbacce
2)Poesia cinese: sul fiume la luna che risplende tra i pini il vento che sospira per tutta la notte così tranquilla perchè? per chi? 3)Tigre e drago eterna danza, il tempo trascorre