DIRITTO EUROPEO DELLO SPORT LA SENTENZA BOSMAN

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Dipartimento di Giurisprudenza DIRITTO EUROPEO DELLO SPORT LA SENTENZA BOSMAN All rights reserved

C. giust., 15/12/1995, causa C-415/93, Jean-Marc Bosman L importanza della sentenza. - Questioni di rilevanza fondamentale per il futuro del calcio professionistico europeo. - Rilevanza della pronuncia anche per altri sport. - Molti soggetti interessati. - Nessun precedente dal 1976.

La disciplina UEFA sui trasferimenti dei calciatori - Alla scadenza del contratto il calciatore è libero di stipulare un nuovo contratto con un altra società di suo gradimento. - La nuova società deve informare immediatamente la società di provenienza dell accordo raggiunto con il calciatore.

(segue): La disciplina UEFA sui trasferimenti dei calciatori - La società di provenienza deve informare la propria federazione per il rilascio del certificato di svincolo. - La società di provenienza può pretendere il pagamento di un indennità (di trasferimento) dalla nuova società scelta dal calciatore.

La disciplina UEFA sugli stranieri - A partire dagli anni 60 quasi tutte le federazioni hanno introdotto limiti quantitativi alla possibilità di schierare calciatori stranieri. - A seguito della sentenza Donà e di successive discussioni tra l UEFA e la Commissione, l UEFA si è impegnata ad eliminare i divieti per i calciatori cittadini di uno SM di essere ingaggiati dalle società sportive.

(segue): La disciplina UEFA sugli stranieri - L UEFA, tuttavia, introduce il limite dei 2 stranieri che possono essere impiegati in una partita. - A seguito di ulteriori colloqui con la Commissione, l UEFA introduce la c.d. regola del 3+2. Nelle competizioni tra club, ciascun club può far scendere in campo nel corso di una partita soltanto 3 calciatori stranieri, + 2 calciatori stranieri purchè questi abbiano giocato ininterrottamente per 5 anni nello Stato in questione, 3 dei quali nelle squadre giovanili.

Alcune questioni preliminari - La questione giuridica non riguarda i rapporti tra un club e un calciatore, ma tra due club. - Difficile separare gli aspetti economici da quelli sportivi. - Sport = cultura. Necessità di rispettare le identità nazionali e regionali. Intervento limitato allo stretto necessario nel rispetto del principio di sussidiarietà.

La risposta della Corte di giustizia alle questioni preliminari - L obbligo di pagare l indennità incide direttamente anche sui rapporti tra club e calciatori. - La specificità dello sport non può essere intesa come generale sottrazione di un intera attività al diritto UE. - Nel caso Bosman è in gioco il diritto fondamentale alla libera circolazione delle persone.

Le basi della sentenza Bosman e il riferimento alla precedente giurisprudenza - Il diritto UE si applica anche agli statuti delle federazioni sportive. - L attività sportiva è assoggettata al diritto UE se e in quanto costituisce un attività economica. - L attività dei calciatori professionisti è un attività svolta a fini di lucro e costituisce pertanto un attività economica.

La normativa sui trasferimenti e il diritto UE Il carattere restrittivo della normativa. - Il diritto alla libera circolazione va oltre il divieto di discriminazioni fondate sulla nazionalità. - Normative non discriminatorie ma che ostacolano il diritto alla libera circolazione sono restrittive ai sensi del diritto UE.

(segue): La normativa sui trasferimenti e il diritto UE L esistenza di eventuali giustificazioni. - Obiettivi legittimi. - Idoneità a raggiungere l obiettivo. - Carattere proporzionato.

(segue): La normativa sui trasferimenti e il diritto UE - Mantenimento dell equilibrio finanziario e sportivo tra i club. - Ricerca e formazioni di giovani calciatori.

(segue): La normativa sui trasferimenti e il diritto UE Entrambi gli obiettivi sono legittimi. La misura non è adeguata al raggiungimento di tali obiettivi. - Equilibrio competitivo. - Più vendi, più diminuisci la quantità di talento della squadra. - La disciplina in questione non ha mai impedito alle squadre più ricche di accaparrarsi i giocatori più forti.

(segue): La normativa sui trasferimenti e il diritto UE La misura non è adeguata al raggiungimento di tali obiettivi. - Ricerca e formazione dei giovani calciatori. - Attività dall esito incerto. - Indennità non parametrate ai costi di formazione. Esistono altre misure meno restrittive (ripartizione delle risorse su base mutualistica).

La normativa sugli stranieri e il diritto UE Il carattere restrittivo della normativa. - La disciplina prevede una limitazione quantitativa sulla base della nazionalità. - Esempio classico di restrizione fondata sulla nazionalità, come tale vietata dal diritto UE. - Utilizzare (un calciatore) = Ingaggiare (un calciatore).

(segue): La normativa sugli stranieri e il diritto UE L esistenza di eventuali giustificazioni. - Necessità di salvaguardare l identificazione dello spettatore nel club. - Minori possibilità di ingaggio per i calciatori nazionali. - Necessità di salvaguardare l equilibrio competitivo.

(segue): La normativa sugli stranieri e il diritto UE L esistenza di eventuali giustificazioni. - Condivisione della regola del 3+2 con la Commissione. - Necessità di assicurare un sufficiente bacino di calciatori per la squadra nazionale. - Necessità di salvaguardare l equilibrio competitivo.

Le conclusioni della Corte di giustizia Il diritto UE (art. 48 TCE, ora art. 39 TFUE) osta all applicazione di norme emanate da associazioni sportive secondo le quali un calciatore professionista, cittadino di uno SM, alla scadenza del contratto che lo vincola ad una società, può essere ingaggiato da una società di un altro SM solo se questa ha versato alla società di provenienza un indennità di trasferimento.

(segue): Le conclusioni della Corte di giustizia Il diritto UE (art. 48 TCE, ora art. 39 TFUE) osta all applicazione di norme emanate da associazioni sportive secondo le quali, nelle partite delle competizioni che esse organizzano, le società calcistiche possono schierare solo un numero limitato di calciatori professionisti cittadini di altri SM.

La normativa UEFA sugli stranieri e sui trasferimenti e il diritto della concorrenza UE Poiché i due tipi di norme UEFA sono in contrasto con l art. 48 TCE (ora art. 39 TFUE), non occorre pronunciarsi sull interpretazione degli artt. 85 e 86 TCE (ora artt. 101 e 102 TFUE).

La limitazione degli effetti nel tempo della sentenza. Regola: efficacia retroattiva delle sentenze pregiudiziali. Eccezione: limitazione nel tempo degli effetti per tutelare la certezza del diritto.

(segue): La limitazione degli effetti nel tempo della sentenza in relazione alla normativa sui trasferimenti. Considerazioni imperative di certezza del diritto ostano a che situazioni giuridiche che hanno esaurito i loro effetti nel passato siano rimesse in discussione. L effetto diretto dell art. 48 TCE (ora art. 39 TFUE) non può essere fatto valere a sostegno di rivendicazioni relative ad indennità di trasferimento che alla data della sentenza Bosman siano già state pagate o siano ancora dovute in adempimento di un obbligazione sorta prima della sentenza.