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L Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), le Agenzie Regionali per la Protezione dell'ambiente (ARPA), le Agenzie Provinciali per la Protezione dell'ambiente (APPA) e le persone che agiscono per loro conto non sono responsabili per l uso che può essere fatto delle informazioni contenute in questo rapporto. ISPRA L Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Vitaliano Brancati, 48 00144 Roma www.isprambiente.it ISPRA, Rapporti 155/2012 ISBN 978-88-448-0531-9 Riproduzione autorizzata citando la fonte Elaborazione grafica ISPRA Grafica di copertina: Franco Iozzoli Foto di copertina: Valeria Frittelloni, Andrea M.Lanz Coordinamento editoriale: Daria Mazzella ISPRA Settore editoria Febbraio 2012

Il presente Rapporto è stato elaborato dal Servizio Rifiuti del Dipartimento stato dell Ambiente e metrologia ambientale, dell Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L impostazione, il coordinamento e la stesura finale del presente Rapporto sono stati curati da Rosanna LARAIA, Responsabile del Servizio Rifiuti. La redazione è stata curata da: Gabriella ARAGONA, Andrea M. LANZ CAPITOLO 1 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2009 La redazione è stata curata da: Gabriella ARAGONA, Andrea M. LANZ CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI La redazione è stata curata da: Gabriella ARAGONA, Valeria FRITTELLONI, Irma LUPICA, Lucia MUTO Ha collaborato: Patrizia D ALESSANDRO APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO La redazione è stata curata da: Irma LUPICA APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA La redazione è stata curata da: Patrizia D ALESSANDRO I

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La redazione è stata curata da: Letteria ADELLA, Gabriella ARAGONA, Patrizia D ALESSANDRO, Fabrizio LEPIDI, Irma LUPICA, Antonio MANGIOLFI, Manuela MARINACCI, Francesco MUNDO, Lucia MUTO, Angelo PATAFIO, Carlo PISCITELLO, Angelo F. SANTINI, Marzio ZANELLATO APPENDICE 3 - DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI La redazione è stata curata da: Letteria ADELLA, Gabriella ARAGONA, Patrizia D ALESSANDRO, Fabrizio LEPIDI, Irma LUPICA, Antonio MANGIOLFI, Manuela MARINACCI, Francesco MUNDO, Lucia MUTO, Angelo PATAFIO, Carlo PISCITELLO, Angelo F. SANTINI, Marzio ZANELLATO CAPITOLO 4 IL TRASPORTO TRANSFRONTALIERO DEI RIFIUTI SPECIALI La redazione è stata curata da: Manuela MARINACCI Ha collaborato: Gabriella ARAGONA CAPITOLO 5 MONITORAGGIO DI SPECIFICI FLUSSI DI RIFIUTI La redazione è stata curata da: Gabriella ARAGONA, Valeria FRITTELLONI, Lucia MUTO Ha collaborato: Angelo F. SANTINI Hanno collaborato per il supporto di segreteria Cinzia STRAZZERI e per l impaginazione Angelo F. SANTINI II

INDICE CAPITOLO 1 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 1 1.1 Fonti dei dati 1 1.2 La produzione dei rifiuti speciali a livello nazionale 3 1.2.1 Produzione totale dei rifiuti speciali 3 1.2.2 Produzione dei rifiuti speciali per attività economica 5 1.2.3 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti 12 1.3 La produzione dei rifiuti speciali per macroarea geografica e a livello regionale 16 1.3.1 Premessa 16 1.3.2 Produzione totale dei rifiuti speciali 16 1.3.3 Produzione dei rifiuti speciali per attività economica 22 1.3.4 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti 29 APPENDICE 1 33 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI, ANNO 2009 34 pag. CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 63 2.1 Analisi dei dati nazionali 63 2.2 Recupero energetico dei rifiuti speciali 81 2.3 Incenerimento dei rifiuti speciali 87 2.4 Lo smaltimento in discarica 91 APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO 108 APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA 132 CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 165 3.1 Piemonte, anno 2009 165 3.2 Valle d Aosta, anno 2009 171 3.3 Lombardia, anno 2009 176 3.4 Trentino Alto Adige, anno 2009 182 3.5 Veneto, anno 2009 187 3.6 Friuli Venezia Giulia, anno 2009 193 3.7 Liguria, anno 2009 198 3.8 Emilia Romagna, anno 2009 205 3.9 Toscana, anno 2009 211 3.10 Umbria, anno 2009 216 3.11 Marche, anno 2009 222 3.12 Lazio, anno 2009 227 3.13 Abruzzo, anno 2009 235 III

INDICE 3.14 Molise, anno 2009 240 3.15 Campania, anno 2009 246 3.16 Puglia, anno 2009 252 3.17 Basilicata, anno 2009 258 3.18 Calabria, anno 2009 264 3.19 Sicilia, anno 2009 269 3.20 Sardegna, anno 2009 275 APPENDICE 3 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 278 3.1 Piemonte, anno 2009 278 3.2 Valle d Aosta, anno 2009 284 3.3 Lombardia, anno 2009 286 3.4 Trentino Alto Adige, anno 2009 292 3.5 Veneto, anno 2009 295 3.6 Friuli Venezia Giulia, anno 2009 301 3.7 Liguria, anno 2009 306 3.8 Emilia Romagna, anno 2009 310 3.9 Toscana, anno 2009 315 3.10 Umbria, anno 2009 321 3.11 Marche, anno 2009 324 3.12 Lazio, anno 2009 328 3.13 Abruzzo, anno 2009 334 3.14 Molise, anno 2009 339 3.15 Campania, anno 2009 342 3.16 Puglia, anno 2009 347 3.17 Basilicata, anno 2009 352 3.18 Calabria, anno 2009 356 3.19 Sicilia, anno 2009 361 3.20 Sardegna, anno 2009 367 CAPITOLO 4 IL TRASPORTO TRANSFRONTALIERO DEI RIFIUTI SPECIALI 374 4.1 Introduzione 374 4.2 Esportazione dei rifiuti speciali 375 4.3 Importazione dei rifiuti speciali 382 CAPITOLO 5 MONITORAGGIO DI SPECIFICI FLUSSI DI RIFIUTI 387 5.1 I veicoli fuori uso 387 5.1.1 Introduzione 387 5.1.2 I numeri del sistema 388 5.1.3 Produzione di rifiuti da autodemolizione di veicoli 391 5.1.4 Gli obiettivi di riciclaggio/recupero 397 5.2 La gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche 399 5.2.1 Introduzione 399 5.2.2 Fonte dei dati 400 5.2.3 Analisi dei dati 401 5.2.4 Gestione dei RAEE 403 IV

INDICE 5.2.5 Gestione RAEE domestici 405 5.2.6 Gestione RAEE professionali 419 5.2.7 RAEE esportati 416 5.2.8 Obiettivi di recupero 418 5.3 Rifiuti contenenti amianto 419 5.3.1 Introduzione 419 5.3.2 Analisi dei dati 421 5.4 I dati dell Inventario Nazionale (Art. 4 e 11, Direttiva 96/59/CE) 429 V

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 1. LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPE- CIALI 1.1 Fonti dei dati La produzione dei rifiuti speciali è stata quantificata a partire dalle informazioni contenute nelle banche dati MUD relative alle dichiarazioni annuali effettuate ai sensi della normativa di settore. I dati illustrati nella presente e- dizione del Rapporto si riferiscono all anno 2009 e sono stati, pertanto desunti dalle dichiarazioni presentate nell anno 2010. A seguito di ulteriori indagini puntuali sono state, inoltre, parzialmente riviste le stime relative alla produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da attività di costruzione e demolizione afferenti all anno 2008, così come i dati MUD relativi alla produzione dei rifiuti identificati dai codici CER 191307 e 191308 derivanti dal risanamento delle acque di falda di siti industriali oggetto di attività di bonifica ed avviati ad operazioni di trattamento effettuate in sito o fuori sito. Per tali codici, in particolare, si è proceduto, sia per l anno 2008 che per l anno 2009, ad escludere dal dato di produzione i quantitativi trattati in situ e ricircolati in continuo dopo ogni trattamento. La base dati MUD utilizzata per le elaborazioni è stata sottoposta al medesimo processo di bonifica utilizzato nella predisposizione delle precedenti edizioni del Rapporto; oltre alle necessarie verifiche sugli errori di unità di misura, sulle doppie dichiarazioni e sulle incongruenze tra schede e moduli, si è, pertanto, proceduto ad escludere, dal calcolo delle quantità complessivamente prodotte, i rifiuti speciali provenienti dal circuito urbano di raccolta e assimilati agli urbani nonché quelli derivanti dal trattamento meccanico e biologico dei rifiuti urbani. I rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento degli RU, infatti, benché correttamente classificati con codici CER relativi al capitolo 19 dell elenco europeo dei rifiuti rientrano, a tutti gli effetti, nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani e in tale ambito sono contabilizzati. Relativamente alla copertura dell informazione va rilevato che il d.lgs. n. 152/2006 prevede diverse esenzioni dall obbligo di dichiarazione e ciò rende non totalmente esaustiva la banca dati MUD. In particolare, in attesa della piena operatività del SISTRI, sono tenuti alla presentazione della dichiarazione annuale solo gli Enti e le imprese produttori di rifiuti pericolosi e quelli che producono i rifiuti non pericolosi, di cui all articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g) del decreto legislativo 152/2006 con un numero di dipendenti superiore a 10 1. Da quanto sopra detto appare evidente come, per quei settori interamente esentati dall obbligo di dichiarazione e per quelli caratterizzati da un elevata presenza di piccole imprese, l elaborazione della banca dati MUD non possa fornire un informazione completa sulla produzione dei rifiuti non pericolosi. Ad esempio, prendendo in considerazione le unità locali con un numero di addetti inferiore a 10 e confrontando le informazioni contenute nella banca dati MUD e quelle desunte dalle banche dati ISTAT relativamente all industria tessile, dell abbigliamento e conciaria si rileva un tasso di copertura del MUD al di sotto del 10%. Ammesso che non tutte le unità locali svolgano, necessariamente, un attività a cui sia connessa una produzione di rifiuti, le percentuali riscontrate fanno, comunque, supporre una copertura della banca dati MUD estremamente limitata. Tale considerazione può essere estesa anche a diversi altri settori produttivi. Al fine di sopperire, in parte, alla carenza di informazioni derivante dalle esenzioni previste dalla norma, l ISPRA ha proceduto ad integrare i dati MUD mediante l utilizzo di specifiche metodologie di stima. Tali metodologie sono state applicate solo ad alcuni settori produttivi (in alcuni casi ad alcuni specifici comparti all interno dei settori produttivi), per i quali si è da sempre rilevata una carenza di informazione; per tale ragione, anche il dato integrato potrebbe risultare ancora parzialmente sottostimato. 1 Art. 184, comma 3 del d.lgs. n. 152/2006: [ ] c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; [ ] g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi. 1

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Più in dettaglio sono stati presi in esame i seguenti settori: - settore agroindustriale (Ateco 15, secondo la classificazione 2002), - industria tessile e settore conciario (Ateco 17-19), - industria del legno e della lavorazione del legno con l eccezione della produzione di mobili (Ateco 20), - settore cartario (Ateco 21-22) - parte del settore chimico e petrolchimico (fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali e produzione di materie plastiche e in gomma, Ateco 24 e 25) - industria metallurgica e della lavorazione di prodotti in metallo (Ateco 27 e 28). Per quanto riguarda il settore agroindustriale si è proceduto adottando una metodologia basata sulla definizione dei flussi principali di materie prime e di energia in ingresso e dei flussi di materia in uscita al fine di pervenire, attraverso un bilancio di massa, alla quantificazione dei rifiuti per unità di prodotto. Attraverso la definizione di tali fattori di produzione e la conoscenza dei dati relativi alla produzione primaria, è stato possibile pervenire alla stima delle quantità di rifiuti associabili a ciascun comparto produttivo efferente ai suddetti settori. Va evidenziato che dal computo totale dei rifiuti prodotti sono stati esclusi il siero derivante dalle imprese lattiero-casearie e le acque di vegetazione dei frantoi oleari, in quanto gestiti all interno dell impresa come sottoprodotti, oppure disciplinati da specifiche normative diverse da quelle relative ai rifiuti. Nel caso degli altri settori è stata, invece, applicata una differente metodologia basata sulla quantificazione della produzione dei rifiuti correlata al numero di addetti. Tale metodologia, utilizzata esclusivamente per integrare l informazione desunta dalla banca dati MUD relativamente alle unità locali con un numero di addetti inferiore a 10, si è rilevata più efficace nel caso di settori caratterizzati da una maggiore incidenza, sul dato di produzione complessiva, di rifiuti non strettamente correlati ai cicli produttivi (rifiuti aspecifici), ma la cui produzione risulta, comunque, legata alle dimensioni dell azienda. Per entrambe le metodologie applicate si è proceduto alla quantificazione dei rifiuti prodotti per singola tipologia, ossia operando a livello di codice CER. Per tutti i settori analizzati sono state effettuate, rispetto alle precedenti edizioni del Rapporto, ulteriori elaborazioni finalizzate a ripartire, su scala regionale, i quantitativi stimati per gli anni 2008 e 2009. Tale ripartizione è stata condotta utilizzando, come coefficienti moltiplicatori, i valori ottenuti rapportando il numero regionale di addetti di ciascun settore al numero totale di addetti rilevato a livello nazionale (dati ISTAT). Una specifica metodologica di stima, analogamente alle precedenti edizioni del Rapporto, è stata applicata per la quantificazione dei rifiuti generati dal settore delle costruzioni e demolizioni (Ateco 45, secondo la classificazione 2002); in particolare, per tale settore il dato di produzione dei rifiuti non pericolosi è stato desunto a partire dai dati dichiarativi MUD inerenti alle operazioni di gestione, e- liminando le dichiarazioni relative alle fasi intermedie del ciclo gestionale. Tale approccio è stato adottato, relativamente ai dati 2009, anche per la stima dei rifiuti non pericolosi provenienti dal settore sanitario (Ateco 85) il cui dato MUD risulta sottostimato in considerazione delle esenzioni previste dalla normativa. Relativamente ai veicoli fuori uso (codice 160104) si evidenzia che il valore di produzione è stato desunto a partire dai dati ACI afferenti al numero di radiazioni annuali per demolizione, applicando un peso medio in funzione della tipologia del veicolo radiato. Si segnala, infine, che l attività Ateco 37 (secondo la classificazione 2002), sebbene ricompresa nella categoria NACE DN afferente alle Altre industrie manifatturiere si riferisce, in realtà, ad attività di recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici e non metallici ed è quindi da intendersi, a tutti gli effetti, un attività di recupero dei rifiuti. Nella nuova classificazione delle attività economiche (Ateco 2007) le voci 37 e 90 sono state, peraltro, ricomprese in un unica categoria (NACE E, Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, riorganizzata nelle voci 38, relativa alle attività di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, e 39 relativa alle at- 2

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI tività di risanamento ed alle altre attività di gestione dei rifiuti). Per tale ragione i dati relativi all attività Ateco 37 vengono computati, così come nella precedente edizione del Rapporto, nell ambito delle attività di trattamento rifiuti e depurazione delle acque di scarico. 1.2. La produzione dei rifiuti speciali a livello nazionale 1.2.1 Produzione totale dei rifiuti speciali La produzione nazionale dei rifiuti speciali si attesta, nell anno 2009, a circa 128,5 milioni di tonnellate con un calo, rispetto al valore rilevato nel 2008, pari al 7,3% circa. Il dato complessivo tiene conto sia dei quantitativi derivanti dalle elaborazioni MUD che di quelli stimati. La produzione dei rifiuti speciali non pericolosi desunta dalle elaborazioni MUD risulta pari, nel 2009, a circa 52,6 milioni di tonnellate. A questi vanno aggiunti circa 8,7 milioni di tonnellate relativi alle stime integrative effettuate per il settore manifatturiero e per quello sanitario e circa 56,7 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, interamente stimati, afferenti al settore delle costruzioni e demolizioni, per una produzione totale di rifiuti speciali non pericolosi pari a circa 118,2 milioni di tonnellate (incluse 181 mila tonnellate circa di rifiuti con attività ISTAT non determinata, Tabella 1.1, Figura 1.1). Il quantitativo di rifiuti speciali pericolosi prodotto nel 2009 si attesta invece a circa 10,3 milioni di tonnellate (di cui circa 1,6 milioni di tonnellate, pari al 15,6% del dato complessivo, relativi ai quantitativi stimati di veicoli fuori uso radiati per demolizione). Come si può rilevare la quota stimata rappresenta oltre la metà del dato complessivo di produzione dei rifiuti speciali, soprattutto per effetto del rilevante contributo dei rifiuti generati dalle attività di costruzione e demolizione. Per questo settore si osserva, tra il 2008 (dato parzialmente rivisto rispetto a quello pubblicato nella precedente edizione del Rapporto) ed il 2009, un calo di produzione di rifiuti speciali non pericolosi pari all 8,2% (-5 milioni di tonnellate circa). Complessivamente, tra il 2008 ed il 2009, la produzione totale di rifiuti speciali non pericolosi mostra una riduzione di circa 9,1 milioni di tonnellate, corrispondenti ad una contrazione percentuale del 7,1%, mentre la produzione di rifiuti pericolosi evidenzia un calo di quasi 980 mila tonnellate (-8,6%). Rispetto al 2006 (Figura 1.1) si osserva una diminuzione della produzione di rifiuti speciali non pericolosi del 5,8% circa (-7,3 milioni di tonnellate) ed una riduzione per i rifiuti pericolosi del 2,3% circa (-246 mila tonnellate). Complessivamente la produzione degli RS è calata, tra il 2006 ed il 2009 del 5,5% circa (- 7,5 milioni di tonnellate). Tabella 1.1 Produzione nazionale di rifiuti speciali, anni 2007 2009 Tipologia Quantitativo annuale (t) 2006 2007 2008 2009 Rifiuti speciali non pericolosi esclusi i rifiuti stimati (MUD) 63.415.208 56.322.398 52.637.229 Rifiuti speciali non pericolosi esclusi i rifiuti stimati da C&D (integrazioni stime) 73.409.256 8.803.958 9.175.547 8.688.731 Rifiuti speciali non pericolosi da C&D (stime) 52.082.805 53.202.433 61.720.058 56.680.750 Rifiuti speciali non pericolosi con attività ISTAT non determinata (MUD) 48.351 65.559 180.749 Totale non pericolosi 125.492.061 125.469.950 127.283.562 118.187.459 Rifiuti speciali pericolosi (MUD) 9.794.419 10.050.409 8.689.192 10.560.991 Vaicoli radiati per demolizione (stime) 1.556.765 1.229.921 1.610.137 Rifiuti speciali pericolosi con attività ISTAT non determinata (MUD) 10.026 10.925 15.313 Totale pericolosi 10.560.991 11.361.210 11.291.255 10.314.642 Rifiuti speciali con CER non determinato (MUD) 4.508 6.992 3.461 Totale rifiuti speciali 136.053.052 136.835.668 138.581.809 128.505.562, elaborazioni ISPRA su dati ACI (radiazioni veicoli fuori uso) 3

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.1 Produzione nazionale di rifiuti speciali, anni 2006-2009 160.000 140.000 120.000 136.053 136.836 138.582 128.506 Quantità (1.000*t) 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2006 2007 2008 2009 RS CER nd 0 5 7 3 RS P 10.561 11.361 11.291 10.315 RS NP da C&D 52.083 53.202 61.720 56.681 RS NP esclusi C&D 73.409 72.268 65.564 61.507 Rapportando l andamento della produzione dei rifiuti al prodotto interno lordo (valori a prezzi correnti) si può rilevare, con riferimento al periodo 1999-2009, una buona correlazione, con un valore di R pari a 0,9821, indicativo di una regressione di tipo lineare (Figure 1.2 e 1.3). Figura 1.2 - Relazione tra PIL e produzione dei rifiuti speciali Fonti: ISPRA, ISTAT 160.000 140.000 120.000 R = 0,9821 Produzione RS (1.000*t) 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000-1.100.000 1.150.000 1.200.000 1.250.000 1.300.000 1.350.000 1.400.000 1.450.000 1.500.000 1.550.000 1.600.000 PIL valori a prezzi correnti (milioni di E) Fonti: ISPRA, ISTAT 4

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.3 Andamento della produzione dei rifiuti speciali e del PIL, anni 1999-2009 PIL a prezzi correnti (milioni di E) 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 180.000 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 Produzione RS (1.000*t) - 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 - PIL a prezzi correnti Produzione RS Fonti: ISPRA, ISTAT 1.2.2 Produzione dei rifiuti speciali per attività economica L analisi dei dati per attività economica (secondo la classificazione Ateco 2002) evidenzia che il maggior contributo alla produzione complessiva dei rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni (Ateco 45), con una percentuale, nell anno 2009, pari al 46,1% del totale (Tabella 1.2 e Figura 1.4). Le attività manifatturiere (Ateco da 15 a 36), prese nel loro complesso, contribuiscono per il 28% circa, mentre una percentuale pari al 16,9% è rappresentata dalle attività di trattamento dei rifiuti, rientranti nelle categorie A- teco 37 e 90. Le altre attività economiche si attestano, complessivamente, ad una percentuale pari al 9% circa. Tabella 1.2 Produzione di rifiuti speciali per attività economica, anni 2008-2009 Attività Economica Codice ATECO 2002 RS non pericolosi (MUD+Stime) 2008 2009 RS RS RS Totale non pericolosi pericolosi pericolosi (MUD+Stime) Totale tonnellate 01 410.035 10.342 420.377 418.435 11.941 430.376 Agricoltura e pesca 02 17.340 177 17.517 8.327 101 8.428 05 1.110 150 1.260 2.170 161 2.331 10 8.320 144 8.464 23.502 72 23.574 11 280.052 62.496 342.548 227.547 49.959 277.506 Industria estrattiva 12 604 4 608 228 5 233 13 6.151 190 6.341 6.734 590 7.324 14 588.908 4.026 592.934 540.256 5.820 546.076 Industria alimentare 15 8.758.951 10.033 8.768.984 8.330.933 10.746 8.341.679 Industria tabacco 16 9.349 69 9.418 9.174 61 9.235 Industria tessile 17 523.084 31.653 554.737 444.634 27.979 472.613 5

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Attività Economica Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce Codice ATECO 2002 RS non pericolosi (MUD+Stime) 2008 2009 RS RS RS Totale non pericolosi pericolosi pericolosi (MUD+Stime) tonnellate Totale 18 203.990 1.212 205.202 161.137 544 161.681 Industria conciaria 19 600.483 7.572 608.055 521.062 6.476 527.538 20 1.448.657 14.976 1.463.633 1.194.029 15.468 1.209.497 Industria legno, carta 21 1.649.636 12.410 1.662.046 1.442.720 46.055 1.488.775 e stampa 22 664.779 37.741 702.520 539.239 47.222 586.461 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 155.452 2.240.161 2.395.613 134.448 2.470.664 2.605.112 Industria chimica 24 3.742.121 1.914.337 5.656.458 2.937.311 1.353.868 4.291.179 Industria gomma e materie plastiche 25 770.465 81.959 852.424 891.734 65.231 956.965 Industria minerali non metalliferi 26 4.127.604 52.282 4.179.886 3.292.495 44.069 3.336.564 Produzione metalli e leghe 27 8.087.345 800.098 8.887.443 5.775.016 718.261 6.493.277 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, e- scluse macchine ed impianti Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 28 3.643.430 388.128 4.031.558 2.632.008 283.464 2.915.472 29 931.078 168.372 1.099.450 632.018 125.332 757.350 30 65.546 523 66.069 8.919 434 9.353 31 193.533 70.272 263.805 164.821 39.864 204.685 32 50.098 9.655 59.753 25.362 5.100 30.462 33 48.776 27.714 76.490 40.206 24.385 64.591 34 573.567 106.231 679.798 480.492 82.171 562.663 Fabbricazione mezzi di trasporto 35 206.524 59.620 266.144 245.989 54.114 300.103 Altre industrie manifatturiere 36 617.955 38.830 656.785 538.346 26.466 564.812 Produzione energia 40 2.952.157 193.454 3.145.611 2.763.677 165.162 2.928.839 elettrica, acqua e gas 41 786.793 10.439 797.232 757.705 14.441 772.146 Costruzioni 45 63.680.028 342.312 64.022.340 58.828.670 344.652 59.173.322 50 370.112 1.684.980 2.055.092 431.033 1.857.472 2.288.505 Commercio, riparazioni 51 1.734.121 150.920 1.885.041 1.688.165 153.348 1.841.513 e altri servizi 52 163.444 33.218 196.662 191.459 32.987 224.446 55 97.719 408 98.127 84.818 467 85.285 60 558.340 80.674 639.014 450.005 95.713 545.718 61 2.458 33.069 35.527 2.205 25.954 28.159 Trasporti e comunicazione 62 1.581 362 1.943 3.000 404 3.404 63 208.721 44.616 253.337 165.949 39.571 205.520 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali 64 17.989 8.886 26.875 17.719 9.692 27.411 65 19.592 1.386 20.978 5.733 1.067 6.800 66 975 29 1.004 615 331 946 67 117 167 284 669 215 884 70 50.226 8.230 58.456 61.645 41.303 102.948 71 5.750 2.018 7.768 9.722 4.923 14.645 72 4.865 512 5.377 3.942 627 4.569 73 7.016 16.610 23.626 8.289 4.771 13.060 74 281.532 54.389 335.921 278.639 56.046 334.685 75 326.104 38.452 364.556 481.314 53.978 535.292 80 1.729 2.577 4.306 2.004 4.254 6.258 Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 85 47.356 148.854 196.210 58.672 167.054 225.726 6

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Attività Economica Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Altre attività di pubblico servizio Codice ATECO 2002 RS non pericolosi (MUD+Stime) 2008 2009 RS RS RS Totale non pericolosi pericolosi pericolosi (MUD+Stime) Totale tonnellate 37 3.787.477 222.959 4.010.436 4.575.133 265.494 4.840.627 90 13.583.228 2.017.863 15.601.091 15.378.375 1.425.726 16.804.101 91 9.449 475 9.924 7.898 605 8.503 92 40.460 692 41.152 24.136 650 24.786 93 89.330 30.248 119.578 54.400 15.711 70.111 95 175 4 179 14 3 17 99 4.216 150 4.366 1.813 85 1.898 ISTAT Non Determinato 65.559 10.925 76.484 180.749 15.313 196.062 CER NON determinato 6.992 3.461 TOTALE 127.283.562 11.291.255 138.581.809 118.187.459 10.314.642 128.505.562 Nota: la produzione dei RS non pericolosi è data dalla somma dei quantitativi MUD e di quelli desunti mediante l applicazione delle metodologie di stima ISPRA. Nel caso dei rifiuti speciali pericolosi i dati sono interamente di fonte MUD con l eccezione di quelli relativi all attività 51 che comprendono i quantitativi stimati di veicoli fuori uso radiati, per demolizione, dal Pubblico Registro Automobilistico. Figura 1.4 Ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti speciali per attività economica, anno 2009 trattamento rifiuti 16,9% servizi, commercio, tarsporto 4,5% agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca 0,3% estrazione minerali 0,7% attività manifatturiere 28,0% pubblica amm., istruzione e sanità 0,6% costruzioni 46,1% energia elettrica, acqua, gas 2,9% Analizzando più in dettaglio i dati 2009 afferenti alle sole attività manifatturiere, si può rilevare che il 26,2% circa dei rifiuti speciali complessivamente prodotti da tali attività è riconducibile all industria metallurgica (Ateco 27 e 28), ed il 21,9% a quella della raffinazione e fabbricazione di prodotti chimici, di articoli in gomma e di articoli in materie plastiche (Ateco 23, 24 e 25). Questi due settori hanno generato, nel loro insieme, circa 17,3 7

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI milioni di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Va ricordato che il dato di produzione è stato depurato dei quantitativi relativi alle acque di falda trattate in sito e ricircolate in continuo nell ambito delle attività di bonifica dei siti industriali (tipicamente industrie del settore chimico e petrolchimico). Il quantitativo complessivo di tali acque ammonta, nell anno 2009, ad oltre 12 milioni di tonnellate. Quasi 8,4 milioni di tonnellate di rifiuti (23,3% circa del totale del settore manifatturiero) sono stati invece prodotti, nel 2009, dall industria alimentare, delle bevande e del tabacco (Ateco 15 e 16). Per quanto attiene al settore agro-alimentare una quota sostanziale del dato complessivo di produzione (quasi l 80% del totale) deriva dalle stime condotte da ISPRA, tenuto conto della bassa copertura d informazione garantita, per tale settore, dalla banca dati MUD. La ripartizione percentuale dei dati di produzione totale dei rifiuti speciali dell industria manifatturiera nei diversi comparti industriali è riportata, per gli anni 2008 e 2009, in Figura 1.5. Va rilevato che le percentuali indicate in detta figura, così come quelle di Figura 1.4, sono state calcolate sul totale della produzione dei rifiuti al netto dei quantitativi per i quali non risulta nota l attività economica o il codice CER e che, pertanto, non possono essere collocati in uno specifico settore produttivo o non possono essere opportunamente classificati. Tali quantitativi, complessivamente pari a circa 200.000 tonnellate nel 2009, rappresentano, comunque, meno dello 0,2% del totale dei rifiuti speciali prodotti a livello nazionale. Figura 1.5 Ripartizione percentuale della produzione totale di rifiuti speciali del settore manifatturiero, anni 2008-2009 30 Percentuale (%) 25 20 15 10 20,3 23,3 20,6 21,9 25,4 8,9 9,7 6,1 26,2 9,2 9,3 2008 2009 5 3,2 3,2 2,2 2,4 3,6 3,0 1,5 0 alimentare, delle bevande e del tabacco tessile, abbigliamento, conciario chimica, plastica, gomma metallurgia apparecchiature e mezzi di trasporto legno, carta, stampa, ecc. prodotti in materiali non metalliferi machine e apparecchi mecanici altro 8

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Relativamente ai soli rifiuti speciali non pericolosi la ripartizione percentuale tra le diverse attività riflette, come ipotizzabile in considerazione dell elevata incidenza di tale tipologia di rifiuti, la distribuzione dei dati di produzione totale; i rifiuti non pericolosi rappresentano, infatti, quasi il 92% del quantitativo complessivo di rifiuti speciali annualmente prodotti. Nel 2009 la maggiore produzione di rifiuti speciali non pericolosi deriva dal settore delle costruzioni e demolizioni e dalle attività manifatturiere con percentuali pari, rispettivamente, al 49,8% e 25,8% circa del totale prodotto (Figura 1.6). Alle attività di trattamento dei rifiuti è attribuibile, con quasi 20 milioni di tonnellate, il 16,9% della produzione complessiva di rifiuti non pericolosi, mentre alle restanti attività, prese nel loro insieme, il 7,5% circa. Per quanto riguarda i dati sulla produzione dei rifiuti speciali non pericolosi da costruzione e demolizione stimati da ISPRA si può rilevare una soddisfacente correlazione tra gli stessi e l andamento del prodotto interno lordo del settore (valori a prezzi correnti, dati ISTAT). Infatti, come emerge dalla Figura 1.7, mettendo in relazione i due indicatori per il periodo 1996-2009, si ottiene un valore di R pari a 0,9909, che suggerisce la sussistenza di una regressione di tipo lineare. Una buona correlazione si osserva anche tra il dato di produzione dei rifiuti e quello afferente alle unità di lavoro del settore, espresse come valori medi annui in migliaia. In tal caso si riscontra un valore di R pari a 0,9826 (Figura 1.8). Figura 1.6 Ripartizione percentuale della produzione dei rifiuti speciali non pericolosi per attività economica, anno 2009 servizi, commercio, trasporto 3,0% trattamento rifiuti 16,9% agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca estrazione 0,4% minerali 0,7% attività manifatturiere 25,8% pubblica amm., istruzione e sanità 0,4% energia elettrica, acqua, gas 3,0 % costruzioni e demolizioni 49,8% 9

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.7 Relazione tra produzione dei RS da C&D non pericolosi e PIL a valori a prezzi correnti (anni 1996-2009) 70.000 R = 0,9909 60.000 Produzione RS NP da C&D (1.000*t) 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000-45.000 50.000 55.000 60.000 65.000 70.000 75.000 80.000 85.000 90.000 95.000 PIL a prezzi correnti settore C&D (milioni di E) Fonti: ISPRA, ISTAT Figura 1.8 Relazione tra produzione dei RS da C&D non pericolosi e unità di lavoro del settore, (anni 1996-2009) 70.000 60.000 R = 0,9826 Produzione RS NP da C&D (1.000*t) 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000-1.500 1.600 1.700 1.800 1.900 2.000 Unità di lavoro settore C&D (migliaia) Fonti: ISPRA, ISTAT 10

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Nell anno 2009, l industria metallurgica, con un quantitativo pari a 8,4 milioni di tonnellate, rappresenta il 27,6% circa della produzione complessiva di rifiuti speciali non pericolosi dell intero settore manifatturiero (Tabella 1.2). Il comparto agroalimentare, che genera quasi esclusivamente rifiuti non pericolosi (i rifiuti pericolosi rappresentano appena lo 0,1% della produzione totale) costituisce, con 8,3 milioni di tonnellate, il 27,4% circa, mentre l industria chimica, della raffinazione del petrolio, della fabbricazione del coke e della produzione di materie plastiche e gomma, con quasi 4 milioni di tonnellate, il 13% circa. Percentuali pari al 10,8% e 10,4% della produzione dei rifiuti speciali non pericolosi dell industria manifatturiera sono rispettivamente rappresentate, nell anno 2009, dalle attività di fabbricazione di prodotti derivanti dalla lavorazione di minerali non metalliferi (Ateco 26) e dall insieme dei settori del legno, della carta, dell editoria e della stampa (Ateco 20, 21 e 22). L analisi dei dati sui rifiuti pericolosi (Tabella 1.2, Figura 1.9) porta a quantificare la produzione 2009 del settore manifatturiero in circa 5,4 milioni di tonnellate, corrispondenti al 52,9% circa del totale. Il 22,7% è attribuibile al settore dei servizi, del commercio e dei trasporti che ricomprende un quantitativo pari a circa 1,6 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso radiati, per demolizione, dal pubblico registro automobilistico (attività Ateco 50: commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli) ed una percentuale del 16,4% circa alle attività di trattamento rifiuti. Nell anno 2009, il 71,4% circa (3,9 milioni di tonnellate) del quantitativo complessivamente prodotto dal settore manifatturiero deriva dal comparto dell industria chimica della raffinazione e della fabbricazione di prodotti chimici, di articoli in gomma ed in materie plastiche. Rapportata al dato complessivo di produzione dei rifiuti speciali pericolosi, la quota proveniente da tale comparto rappresenta circa il 37,7%. Il settore metallurgico, dal canto suo, si attesta, nel 2009, ad una produzione pari a circa 1 milione di tonnellate (18,4% della produzione del settore manifatturiero e 9,7% della produzione nazionale dei rifiuti speciali pericolosi). Figura 1.9 - Ripartizione percentuale della produzione dei rifiuti speciali pericolosi per attività economica, anno 2009 trattamento rifiuti 16,4% agricoltura, caccia, silvicoltura e pesca 0,1% estrazione minerali 0,6% servizi, commercio, trasporto 22,7% pubblica amm., istruzione e sanità 2,2% costruzioni e demolizionii 3,4% energia elettrica, acqua, gas 1,7% attività manifatturiere 52,9% 11

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 1.2.3 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti L elaborazione dei dati sulla produzione dei rifiuti speciali, suddivisi per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti di cui alla decisione 2000/532/CE, è stata effettuata includendo nei quantitativi relativi ai rifiuti non pericolosi desunti dalla banca dati MUD anche le quote derivanti dalle stime condotte da ISPRA. Tali stime si sono riflesse su tutti i capitoli dell elenco, fatta eccezione per le voci 01 (rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico chimico di minerali) e 20 (rifiuti urbani) oltre che, ovviamente, per le voci 13 (oli esauriti e residui di combustibili liquidi) e 14 (solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto) all interno delle quali non sono previsti codici CER non pericolosi. I dati sui rifiuti pericolosi derivano, invece, interamente dall elaborazione del MUD ad esclusione del quantitativo afferente al codice CER 160104, relativo ai veicoli fuori uso demoliti, desunto a partire dal dato ACI sulle radiazioni per demolizione moltiplicato per il peso medio dei veicoli. Analogamente all analisi dei dati per attività economica, anche nel caso delle elaborazioni effettuate per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti sono stati presi in considerazione solo i rifiuti speciali per i quali è risultato disponibile il codice CER e/o l attività economica di provenienza. Tali rifiuti, come già precedentemente rilevato e come emerge dalla lettura della Tabella 1.3, rappresentano, comunque, la quasi totalità dei rifiuti speciali prodotti (99,8% nel 2009). Tabella 1.3 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, anni 2008-2009 Codice CER RS non pericolosi MUD+Stime Anno 2008 Anno 2009 RS RS Pericolosi Totale non pericolosi RS Pericolosi MUD+Stime Totale tonnellate 01 3.799.187 29.576 3.828.763 3.483.844 40.730 3.524.574 02 8.608.786 135 8.608.921 8.163.793 359 8.164.152 03 2.667.032 9.952 2.676.984 2.239.076 6.382 2.245.458 04 864.600 395 864.995 683.659 437 684.096 05 42.243 94.048 136.291 35.683 95.731 131.414 06 705.365 105.867 811.232 923.755 133.903 1.057.658 07 573.872 888.032 1.461.904 420.765 796.293 1.217.058 08 720.704 65.448 786.152 691.356 69.624 760.980 09 261.091 35.683 296.774 2.064 33.599 35.663 10 10.784.385 563.158 11.347.543 8.628.603 459.379 9.087.982 11 396.888 333.219 730.107 129.852 284.916 414.768 12 4.976.770 514.841 5.491.611 3.889.173 447.258 4.336.431 13-589.827 589.827-519.498 519.498 14-44.241 44.241-44.017 44.017 15 4.683.655 116.877 4.800.532 4.239.134 106.496 4.345.630 16 3.110.255 1.953.284* 5.063.539 3.567.394 2.104.835* 5.672.229 17 61.720.058 820.156 62.540.214 56.680.750 805.434 57.486.184 18 8.420 160.646 169.066 17.577 173.013 190.590 19 20.146.804 4.951.134 25.097.938 21.523.876 4.166.131 25.690.007 20 3.147.888 3.811 3.151.699 2.686.356 11.294 2.697.650 Totale CER 127.218.003 11.280.330 138.498.333 118.006.710 10.299.329 128.306.039 CER nd - - 6.992 - - 3.461 ISTAT nd 65.559 10.925 76.484 180.749 15.313 196.062 Totale RS 127.283.562 11.291.255 138.581.809 118.187.459 10.314.642 128.505.562 Nota: ad eccezione dei capitoli 01 e 20, il dato di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi è comprensivo dei quantitativi derivanti dalle stime effettuate da ISPRA. I capitoli 13 e 14 non prevedono, invece, codici CER non pericolosi. *il quantitativo stimato di veicoli fuori uso radiati per demolizione è pari a 1.229.921 tonnellate nel 2008 e a 1.610.137 tonnellate nel 2009. 12

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Nel 2009, quasi il 45% del totale prodotto è costituito dai rifiuti afferenti al capitolo 17 dell elenco europeo, ossia da rifiuti speciali provenienti dalle operazioni di costruzione e demolizione, compreso il terreno derivante dalle operazioni di bonifica (Tabella 1.3, Figura 1.10). Una quota pari al 20% circa si riferisce ai rifiuti del capitolo 19 relativo ai codici CER in uscita dagli impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue e da quelli di potabilizzazione dell acqua e della sua preparazione per uso industriale. Per quanto riguarda l incidenza degli altri capitoli si rilevano, nel 2009, percentuali pari al 7,1% circa per i CER relativi ai rifiuti da processi termici (capitolo 10), al 6,4% per quelli del capitolo 02 (agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca e trattamento e preparazione di alimenti) e al 4,4% circa per quelli del capitolo 16 (rifiuti non specificati altrimenti). Analizzando più in dettaglio alcune voci dell elenco ed, in particolare, i capitoli 05, 06 e 07 afferenti ai rifiuti dei processi di raffinazione e dei processi chimici inorganici ed organici, si può rilevare come la produzione di rifiuti rientranti negli stessi incida per l 1,8% circa (2,4 milioni di tonnellate) sul dato di produzione totale dei rifiuti speciali dell anno 2009. L analisi condotta per attività economica ha, invece, evidenziato un incidenza dei settori 23, 24 e 25 decisamente più rilevante con una percentuale, sul dato complessivo, pari al 6,1% (quasi 7,9 milioni di tonnellate). Ciò è dovuto alla rilevante produzione, da parte dei suddetti settori, di rifiuti non direttamente connessi ai cicli di produzione, tra cui, ad esempio, i rifiuti da processi di bonifica dei siti industriali (dato, comunque, depurato dei quantitativi trattati in situ e ricircolati in continuo dopo ogni trattamento). I dati relativi ai soli rifiuti non pericolosi mostrano, nel 2009, un peso percentuale pari al 48% circa per i rifiuti del capitolo 17 ed al 18,2% circa per quelli del capitolo 19. I codici del capitolo 10 rappresentano il 7,3% circa della produzione e quelli del capitolo 2, il 6,9% (Figura 1.11). Figura 1.10 - Ripartizione percentuale della produzione totale dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, anni 2008-2009 50 45 40 35 Percentuale (%) 30 25 20 15 10 5 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 2008 2,8 6,2 1,9 0,6 0,1 0,6 1,1 0,6 0,2 8,2 0,5 4,0 0,4 0,03 3,5 3,7 45,2 0,1 18,1 2,3 2009 2,7 6,4 1,8 0,5 0,1 0,8 0,9 0,6 0,03 7,1 0,3 3,4 0,4 0,03 3,4 4,4 44,8 0,1 20,0 2,1 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti 13

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.11 - Ripartizione percentuale della produzione dei rifiuti speciali non pericolosi per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, anni 2008-2009 55 50 45 40 Percentuale (%) 35 30 25 20 15 10 5 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 15 16 17 18 19 20 2008 3,0 6,8 2,1 0,7 0,03 0,6 0,5 0,6 0,2 8,5 0,3 3,9 3,7 2,4 48,5 0,01 15,8 2,5 2009 3,0 6,9 1,9 0,6 0,03 0,8 0,4 0,6 0,002 7,3 0,1 3,3 3,6 3,0 48,0 0,01 18,2 2,3 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, oltre il 40% della produzione dell anno 2009 è attribuibile al capitolo 19 dell elenco europeo (Figura 1.12) mentre una percentuale pari al 20,4% circa è rappresentata dal capitolo 16. Quest ultimo comprende circa 1,6 milioni di tonnellate relative di veicoli fuori uso radiati dal Pubblico Registro Automobilistico per demolizione (codice CER 160104). Nel caso dei rifiuti pericolosi risulta meno trascurabile il contributo dei rifiuti afferenti ai capitoli 05, 06 e 07 che rappresentano, nel loro insieme, una percentuale pari al 9,9% circa del totale prodotto. Il quantitativo di rifiuti pericolosi rientranti in questi capitoli è pari, nel 2009, a circa 1 milione di tonnellate, che costituiscono il 26,4% del totale dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore dell industria chimica (Ateco 23, 24 e 25). I rifiuti pericolosi del capitolo 17 si attestano, nel 2009, al 7,8% del totale prodotto mentre quelli dei capitoli 10, 12 e 13 si collocano a percentuali pari, rispettivamente, al 4,5%, 4,3% e 5%. Analizzando la ripartizione del dato di produzione dei rifiuti speciali tra rifiuti pericolosi e non pericolosi (Figura 1.13) si può rilevare come, con riferimento all anno 2009, l incidenza dei primi, fatta eccezione per quei capitoli costituiti interamente da codici CER pericolosi (13 e 14), sia superiore al 50% per le voci 18 (rifiuti sanitari, quasi il 91%), 09 (rifiuti dell industria fotografica, 94% circa), 05 (rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas e trattamento pirolitico del carbone, quasi il 73%), 11 (rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali, quasi il 69%) e 07 (rifiuti dei processi chimici organici, circa il 65%), mentre sia quasi nulla per i rifiuti afferenti ai capitoli da 01 a 04 (attività estrattive, agricoltura e industria agroalimentare, lavorazione del legno ed industria tessile e conciaria). 14

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.12 - Ripartizione percentuale della produzione dei rifiuti speciali pericolosi per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, anni 2008-2009 50 45 40 35 Percentuale (%) 30 25 20 15 10 5 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 2008 0,3 0,00 0,1 0,00 0,8 0,9 7,9 0,6 0,3 5,0 3,0 4,6 5,2 0,4 1,0 17,3 7,3 1,4 43,9 0,03 2009 0,4 0,00 0,1 0,00 0,9 1,3 7,7 0,7 0,3 4,5 2,8 4,3 5,0 0,4 1,0 20,4 7,8 1,7 40,5 0,1 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Figura 1.13 Ripartizione percentuale della produzione dei RS tra rifiuti pericolosi e non pericolosi per capitolo dell Elenco Europeo dei Rifiuti, anno 2009 100 90 80 70 Percentuale (%) 60 50 40 30 20 10 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 RS non pericolosi 98,8 100 99,7 99,9 27,2 87,3 34,6 90,9 5,8 95,0 31,3 89,7 0 0 97,6 62,9 98,6 9,2 83,8 99,6 RS pericolosi 1,2 0 0,3 0,1 72,9 12,7 65,4 9,2 94,2 5,1 68,7 10,3 100 100 2,5 37,1 1,4 90,8 16,2 0,4 capitolo Elenco Europeo Rifiuti Per il settore sanitario va rilevato che, ai sensi della normativa vigente, non devono essere dichiarati i quantitativi di rifiuti non pericolosi annualmente prodotti; inoltre, il DPR 254/2003, ha assimilato ai rifiuti urbani diverse tipologie di rifiuti generate da questo settore (si veda, al riguardo, l elenco di cui all allegato I del suddetto DPR). Per tali ra- 15

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI gioni il dato MUD è quasi esclusivamente rappresentato dalla quota relativa ai rifiuti pericolosi. Al fine di sopperire alla carenza di informazioni si è proceduto, per l anno 2009, ad integrare il dato MUD stimando la produzione dei rifiuti non pericolosi identificati con i codici del capitolo 18 dell elenco europeo attraverso l analisi dei dati di gestione reperiti nel MUD stesso. 1.3. La produzione dei rifiuti speciali per macroarea geografica e a livello regionale 1.3.1 Premessa Nel presente paragrafo vengono illustrati i dati relativi alla produzione dei rifiuti speciali a livello di macroarea geografica e su scala regionale. Rispetto alle precedenti edizioni del Rapporto, si è proceduto ad integrare le stime condotte a livello nazionale al fine di pervenire ad una ripartizione dei dati su scala regionale. Per il settore agroindustriale, l industria tessile e conciaria, l industria del legno e della lavorazione del legno, il settore cartario, l industria chimica e metallurgica la ripartizione delle stime condotte per i rifiuti non pericolosi è stata condotta, relativamente agli anni 2008 e 2009, utilizzando, come coefficienti moltiplicatori, i valori ottenuti rapportando il numero regionale di addetti di ciascun settore al numero totale di addetti rilevato a livello nazionale (dati ISTAT). I dati afferenti ai rifiuti non pericolosi prodotti dal settore delle costruzioni e demolizioni e dal settore sanitario sono stati, invece, stimati direttamente su scala regionale, così come i quantitativi relativi ai veicoli fuori uso (in questo caso si tratta di rifiuti pericolosi) radiati per demolizione dal Pubblico Registro Automobilistico. 1.3.2 Produzione totale dei rifiuti speciali L analisi dei dati MUD per macroarea geografica evidenzia, come ipotizzabile sulla base delle dimensioni territoriali e della distribuzione del tessuto produttivo (Tabella 1.4, Figura 1.14), i maggiori valori di produzione totale dei rifiuti speciali per il nord Italia con quasi 75 milioni di tonnellate nel 2009 (pari, in termini percentuali, al 58,3% circa del dato complessivo nazionale). Nello stesso anno la produzione del Centro si attesta a circa 24,6 milioni di tonnellate, mentre quella del Sud a circa 28,9 milioni di tonnellate. Tabella 1.4 Produzione dei rifiuti speciali per macroarea geografica (elaborazioni MUD), anni 2008-2009 Nord Centro Sud Italia Tipologia rifiuto 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2008 2009 RS NP (MUD) 34.983.860 32.451.849 9.360.993 9.627.646 11.977.545 10.557.734 56.322.398 52.637.229 RS NP esclusi i rifiuti da C&D (integrazioni stime) RS non pericolosi da C&D (stime) 5.487.377 5.149.531 1.344.384 1.309.409 2.343.786 2.229.791 9.175.547 8.688.731 39.026.461 32.358.619 11.620.604 12.327.404 11.072.993 11.994.727 61.720.058 56.680.750 RS non pericolosi con attività ISTAT non determinata 21.790 8.060 13.910 148.986 29.859 23.703 65.559 180.749 Totale RS NP 79.519.488 69.968.059 22.339.891 23.413.445 25.424.183 24.805.955 127.283.562 118.187.459 RS pericolosi (MUD) 4.959.556 4.233.827 799.784 879.388 4.291.069 3.575.977 10.050.409 8.689.192 Veicoli fuori uso radiati per demolizione (stime) RS pericolosi con attività ISTAT non determinata 518.461 726.335 246.432 340.473 465.028 543.329 1.229.921 1.610.137 1.554 45 3.645 10.389 5.726 4.879 10.925 15.313 Totale RS P 5.479.571 4.960.207 1.049.861 1.230.250 4.761.823 4.124.185 11.291.255 10.314.642 RS con CER non determinato 1.934 4 154 70 4.904 3.387 6.992 3.461 Totale RS 85.000.993 74.928.270 23.389.906 24.643.765 30.190.910 28.933.527 138.581.809 128.505.562 16

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.14 - Produzione dei rifiuti speciali e PIL per macroarea geografica (elaborazioni MUD), anni 2008-2009 160.000 140.000 Produzione RS 2008 Produzione RS 2009 PIL anno 2009 - valori a prezzi correnti 1.600.000 1.400.000 Produzione RS (1.000*t) 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 PIL (milioni di Euro) 20.000 200.000 0 Nord Centro Sud Italia 0 Al Nord si rileva, tra il 2008 ed il 2009, un calo della produzione totale dei rifiuti speciali pari a circa 10,1 milioni di tonnellate (- 11,9%), ascrivibile in larga parte alla riduzione del dato relativo ai rifiuti non pericolosi da attività di costruzione e demolizione (-6,7 milioni di tonnellate, corrispondenti ad una contrazione percentuale del 17,1%) ed, in minor misura, al calo di produzione dei rifiuti speciali non pericolosi provenienti degli altri settori (-2,9 milioni di tonnellate circa) e alla contrazione nel dato afferente ai rifiuti pericolosi (-519 mila tonnellate circa). Al sud Italia si osserva, nello stesso periodo, un calo della produzione totale di circa 1,3 milioni di tonnellate (-4,2%). Tale calo è legato ad una contrazione di quasi 640 mila tonnellate circa per quanto riguarda i rifiuti pericolosi e a una riduzione di circa 620 mila tonnellate per i rifiuti non pericolosi. Per questi ultimi si rileva, in realtà, un andamento discordante tra il dato di produzione dei rifiuti inerti da C&D (aumento superiore alle 920 mila tonnellate) e quello delle altre tipologie di rifiuti non pericolosi (riduzione di 1,5 milioni di tonnellate circa). L andamento della produzione del Centro appare, invece, in controtendenza, facendo registrare, tra il 2008 ed il 2009, una crescita complessiva di poco inferiore ad 1,3 milioni di tonnellate (+5,4%). L incremento si rileva per tutte le tipologie di rifiuti speciali: non pericolosi da attività di costruzione e demolizione (+6,1%), non pericolosi dalle altre attività (+2,2%) e pericolosi (+17,2%). A livello regionale si può rilevare come la Lombardia produca da sola quasi il 30,2% del totale dei rifiuti speciali generati dall intera macroarea geografica, con circa 22,6 milioni di tonnellate nell anno 2009 (28% nel 2008, Tabelle 1.5-1.6, Figura 1.16) seguita dal Veneto, con circa 18,1 milioni di tonnellate (24,1% della produzione totale delle regioni settentrionali). La produzione di Emilia Romagna e Piemonte si attesta, nello stesso anno, a 12,3 milioni di tonnellate e 10,2 milioni di tonnellate, rispettivamente. Tra le regioni del Centro i maggiori valori di produzione si riscontrano, nel 2009, per la Toscana con 11,1 milioni di tonnellate (45,1% della produzione dell intera macroa- 17

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI rea) e per il Lazio (8 milioni di tonnellate pari al 32,6% circa della produzione del centro Italia). Al Sud, la Sicilia, con 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti speciali generati, mostra una produzione pari al 28,8% circa del totale della macroarea geografica, seguita dalla Puglia con 7,1 milioni di tonnellate e dalla Campania (5,6 milioni di tonnellate). Prendendo in considerazione i soli rifiuti pericolosi si può rilevare come, tra le regioni del nord Italia, l incidenza della produzione della Lombardia si attesti al 36,7% con un quantitativo pari ad oltre 1,8 milioni di tonnellate (la produzione di rifiuti speciali pericolosi dell intera macroarea si attesta a poco meno di 5 milioni di tonnellate). Anche la produzione di rifiuti pericolosi della regione Veneto supera il milione di tonnellate (quasi 1,1 milioni di tonnellate), rappresentando il 21,7% circa del totale prodotto nel Nord. 18

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.5 Produzione di rifiuti speciali per regione, anno 2008 Regione RS NP esclusi C&D (MUD) RS NP esclusi C&D (integrazioni stime) RS NP C&D RS NP attività ISTAT non determinata Totale RS NP RS P esclusi veicoli fuori uso veicoli fuori uso a demolizione RS P attività ISTAT non determinata Totale RS P RS CER non determinato Totale RS tonnellate Piemonte 4.525.350 672.491 4.799.234 298 9.997.373 695.603 92.514 24 788.141 10.785.514 Valle d'aosta 126.825 10.954 311.758 4 449.541 10.185 4.057 2 14.244 463.785 Lombardia 10.196.035 554.487 10.940.051 13.049 21.703.622 1.948.871 185.093 1.382 2.135.346 1.927 23.840.895 Trentino Alto Adige 1.879.672 1.102.463 3.388.699 1.589 6.372.423 74.841 13.737 140 88.718 7 6.461.148 Veneto 8.230.239 475.778 9.425.051 0 18.131.068 1.034.098 85.184 0 1.119.282 19.250.350 Friuli Venezia Giulia 1.676.533 695.039 3.228.466 6.849 5.606.887 200.220 24.938 0 225.158 5.832.045 Liguria 1.861.197 88.203 2.527.967 1 4.477.368 167.386 30.946 6 198.338 4.675.706 Emilia Romagna 6.488.009 1.887.962 4.405.236 0 12.781.207 828.352 81.992 0 910.344 13.691.551 Nord 34.983.860 5.487.377 39.026.461 21.790 79.519.488 4.959.556 518.461 1.554 5.479.571 1.934 85.000.993 Toscana 4.755.284 449.775 4.945.687 8.329 10.159.075 380.517 67.597 44 448.158 3 10.607.236 Umbria 1.354.540 124.088 937.329 0 2.415.957 75.613 20.339 95.952 2.511.909 Marche 1.226.151 502.664 1.121.322 499 2.850.636 76.041 33.969 68 110.078 54 2.960.768 Lazio 2.025.018 267.857 4.616.267 5.082 6.914.224 267.613 124.527 3.533 395.673 97 7.309.994 Centro 9.360.993 1.344.384 11.620.604 13.910 22.339.891 799.784 246.432 3.645 1.049.861 154 23.389.906 Abruzzo 947.529 251.220 639.946 0 1.838.695 74.008 29.204 103.212 1.941.907 Molise 400.387 212.675 147.204 317 760.583 20.326 7.172 358 27.856 788.439 Campania 1.825.995 750.554 2.097.584 8.256 4.682.389 179.674 125.982 1.213 306.869 29 4.989.287 Puglia 4.721.372 380.033 3.202.288 11.283 8.314.976 156.537 99.388 2.276 258.201 314 8.573.491 Basilicata 427.016 63.160 271.193 751 762.120 51.121 12.470 33 63.624 825.744 Calabria 590.989 162.121 420.788 3.068 1.176.966 58.409 36.810 910 96.129 1.028 1.274.123 Sicilia 1.234.486 330.022 3.276.804 5.755 4.847.067 3.424.190 113.900 894 3.538.984 3.495 8.389.546 Sardegna 1.829.771 194.001 1.017.186 429 3.041.387 326.803 40.103 42 366.948 38 3.408.373 Sud 11.977.545 2.343.786 11.072.993 29.859 25.424.183 4.291.069 465.028 5.726 4.761.823 4.904 30.190.910 Italia 56.322.398 9.175.547 61.720.058 65.559 127.283.562 10.050.409 1.229.921 10.925 11.291.255 6.992 138.581.809 19

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.6 Produzione di rifiuti speciali per regione, anno 2009 Regione RS NP esclusi C&D (MUD) RS NP esclusi C&D (integrazioni stime) RS NP C&D RS NP attività ISTAT non determinata Totale RS NP RS P esclusi veicoli fuori uso veicoli fuori uso a demolizione RS P attività ISTAT non determinata Totale RS P RS CER non determinato Totale RS tonnellate Piemonte 4.053.932 656.035 4.723.579 9.433.546 593.394 123.295 716.689 10.150.235 Valle d'aosta 76.296 9.800 85.082 111 171.289 6.462 5.256 3 11.721 183.010 Lombardia 9.500.448 1.541.141 9.751.827 6 20.793.422 1.562.927 257.999 1.820.926 22.614.348 Trentino Alto Adige 1.666.467 130.349 2.120.942 281 3.918.039 66.965 22.003 36 89.004 4.007.043 Veneto 7.785.714 986.853 8.213.712 16.986.279 958.171 118.254 1.076.425 18.062.704 Friuli Venezia Giulia 1.639.131 94.337 2.377.303 7.658 4.118.429 180.420 33.698 214.118 4.332.547 Liguria 1.019.399 61.474 2.055.524 4 3.136.401 129.078 47.656 6 176.740 4 3.313.145 Emilia Romagna 6.710.462 1.669.542 3.030.650 11.410.654 736.410 118.174 854.584 12.265.238 Nord 32.451.849 5.149.531 32.358.619 8.060 69.968.059 4.233.827 726.335 45 4.960.207 4 74.928.270 Toscana 4.629.406 489.618 5.343.974 134.757 10.597.755 397.933 100.855 6.614 505.402 11.103.157 Umbria 1.081.740 128.737 1.102.431 2.312.908 100.008 27.336 127.344 2.440.252 Marche 1.529.587 399.900 1.015.005 6.173 2.950.665 71.088 46.292 1.091 118.471 3.069.136 Lazio 2.386.913 291.154 4.865.994 8.056 7.552.117 310.359 165.990 2.684 479.033 70 8.031.220 Centro 9.627.646 1.309.409 12.327.404 148.986 23.413.445 879.388 340.473 10.389 1.230.250 70 24.643.765 Abruzzo 588.290 209.307 734.622 1.532.219 59.842 37.657 97.499 1.629.718 Molise 303.685 189.632 152.752 799 646.868 24.821 8.737 49 33.607 680.475 Campania 1.916.948 736.756 2.625.204 2.866 5.281.774 200.344 146.109 366 346.819 507 5.629.100 Puglia 3.609.926 369.355 2.884.375 4.089 6.867.745 119.564 111.307 2.081 232.952 199 7.100.896 Basilicata 497.947 63.093 242.159 6.189 809.388 51.641 14.267 69 65.977 875.365 Calabria 729.056 157.958 654.524 5.826 1.547.364 35.391 44.748 1.190 81.329 253 1.628.946 Sicilia 1.079.028 326.134 4.015.691 3.505 5.424.358 2.773.079 131.784 1.081 2.905.944 2.390 8.332.692 Sardegna 1.832.854 177.556 685.400 429 2.696.239 311.295 48.720 43 360.058 38 3.056.335 Sud 10.557.734 2.229.791 11.994.727 23.703 24.805.955 3.575.977 543.329 4.879 4.124.185 3.387 28.933.527 Italia 52.637.229 8.688.731 56.680.750 180.749 118.187.459 8.689.192 1.610.137 15.313 10.314.642 3.461 128.505.562 20

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Per quanto riguarda le regioni del centro Italia, oltre 980 mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, su un totale di 1,2 milioni di tonnellate generate dall intera macroara, sono prodotte, nell anno 2009, da Toscana e Lazio (505 mila tonnellate e 479 mila tonnellate rispettivamente). Al Sud oltre il 70% dei rifiuti pericolosi è prodotto dalla regione Sicilia, con 2,9 milioni di tonnellate su un totale di 4,1 milioni di tonnellate di rifiuti generati nella macroarea geografica. In questa regione i rifiuti pericolosi rappresentano, nell anno 2009, il 34,9% circa della produzione totale (Figura 1.16). Si tratta in larga parte di rifiuti contrassegnati con codice CER 191307 relativo alle acque di falda contenenti sostanze pericolose avviate a trattamento nell ambito dei processi di bonifica di siti industriali contaminati. Va al riguardo sottolineato che tale tipologia di rifiuto (discorso analogo va fatto per la corrispondente voce specchio 191308) è stata inclusa nel dato di produzione e gestione dei rifiuti speciali solo nel caso in cui il trattamento non sia stato condotto in situ attraverso più cicli di depurazione delle medesime acque di falda. Figura 1.15 Produzione totale dei RS a livello regionale, anni 2008-2009 30.000 25.000 23.841 22.614 2008 2009 Porduzione RS (1.000*t) 20.000 15.000 10.000 5.000 0 19.250 18.063 13.692 12.265 10.607 11.103 10.786 10.150 8.390 8.333 7.310 8.031 8.573 7.101 4.989 5.629 5.832 4.333 6.461 4.007 4.676 3.313 2.961 3.069 3.408 3.056 2.512 2.440 1.942 1.630 1.274 1.629 826 875 788 680 Lombardia Veneto Emilia Romagna Toscana Piemonte Sicilia Lazio Puglia Campania Friuli Venezia Giulia 464 183 Trentino Alto Adige Liguria Marche Sardegna Umbria Abruzzo Calabria Basilicata Molise Valle d'aosta 21

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.16 - Percentuale dei RS pericolosi sul totale dei RS prodotto per regione (elaborazioni MUD), anno 2009 50 45 40 35 34,9 Percentuale (%) 30 25 20 15 10 5 7,1 8,1 6,4 6,0 2,2 4,9 5,3 7,0 4,6 5,2 3,9 6,0 6,0 4,9 6,2 3,3 7,5 5,0 11,8 0 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna 1.3.3 Produzione dei rifiuti speciali per attività economica L analisi dei dati 2009 ripartiti per attività e- conomica, a livello di macroarea geografica e su scala regionale, è stata condotta aggregando le informazioni afferenti ai diversi settori sulla base della loro incidenza sul dato complessivo di produzione dei rifiuti speciali. Sono stati, pertanto, costruiti i seguenti raggruppamenti: - attività di costruzione e demolizione - industria chimica; - industria metallurgica e della lavorazione dei metalli; - industria alimentare; - altre attività manifatturiere; - attività di trattamento rifiuti e di depurazione delle acque reflue; - attività di servizio, commercio, trasporto, fornitura di energia elettrica, acqua e gas; - altre attività. L analisi non prende in considerazione i quantitativi di rifiuti speciali con codice CER e/o attività economica di provenienza non definiti. I dati di produzione per macroarea geografica, ripartiti secondo i raggruppamenti sopra elencati, sono riportati in Tabella 1.7. I valori relativi alle percentuali indicati nella suddetta tabella si riferiscono all incidenza del dato afferente a ciascun gruppo di attività economiche sul totale della produzione, rispettivamente, dei rifiuti speciali pericolosi, non pericolosi e totali di ciascuna macroarea geografica. 22

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.7 Produzione, per macroarea geografica, dei rifiuti speciali ripartiti per gruppi di attività economiche, anno 2009 Nord Centro Sud Italia Tipologia rifiuto Attività produttiva Produzione (t) RS non pericolosi RS pericolosi RS pericolosi e non pericolosi Percentuale (%) Produzione (t) Percentuale (%) Produzione (t) Percentuale (%) Produzione (t) attività di costruzione e demolizione 33.642.414 48,1 13.080.518 56,2 12.105.738 48,8 58.828.670 industria chimica 1.447.800 2,1 921.933 4,0 1.593.760 6,4 3.963.493 industria metallurgica 6.037.129 8,6 1.092.798 4,7 1.277.097 5,2 8.407.024 industria alimentare 5.029.861 7,2 986.955 4,2 2.314.117 9,3 8.330.933 altre attività manifatturiere 6.571.607 9,4 1.951.231 8,4 1.217.805 4,9 9.740.643 trattamento rifiuti 12.800.786 18,3 3.505.238 15,1 3.647.484 14,7 19.953.508 attività di servizio 3.574.789 5,1 1.265.893 5,4 2.172.568 8,8 7.013.250 altro 855.613 1,2 459.893 2,0 453.683 1,9 1.769.189 totale RS NP 69.959.999 100 23.264.459 100 24.782.252 100 118.006.710 attività di costruzione e demolizione 262.913 5,3 49.526 4,1 32.213 0,8 344.652 industria chimica 866.216 17,5 166.904 13,7 2.856.643 69,3 3.889.763 industria metallurgica 717.851 14,5 110.921 9,1 172.953 4,2 1.001.725 industria alimentare 7.463 0,2 880 0,1 2.403 0,1 10.746 altre attività manifatturiere 417.525 8,4 57.715 4,7 70.500 1,7 545.740 trattamento rifiuti 1.244.977 25,1 283.463 23,2 162.780 4,0 1.691.220 attività di servizio 1.293.684 26,1 510.523 41,9 717.341 17,4 2.521.548 altro 149.533 2,9 39.929 3,2 104.473 2,5 293.935 totale RS P 4.960.162 100 1.219.861 100 4.119.306 100 10.299.329 attività di costruzione e demolizione 33.905.327 45,3 13.130.044 53,6 12.137.951 42,0 59.173.322 industria chimica 2.314.016 3,1 1.088.837 4,4 4.450.403 15,4 7.853.256 industria metallurgica 6.754.980 9,0 1.203.719 4,9 1.450.050 5,0 9.408.749 industria alimentare 5.037.324 6,7 987.835 4,0 2.316.520 8,0 8.341.679 altre attività manifatturiere 6.989.132 9,3 2.008.946 8,2 1.288.305 4,5 10.286.383 trattamento rifiuti 14.045.763 18,7 3.788.701 15,5 3.810.264 13,2 21.644.728 attività di servizio 4.868.473 6,5 1.776.416 7,3 2.889.909 10,0 9.534.798 altro 1.005.146 1,4 499.822 2,1 558.156 1,9 2.063.124 totale 74.920.161 100 24.484.320 100 28.901.558 100 128.306.039 RS CER nd 4 70 3.387 3.461 RS ISTAT nd 8.105 159.375 28.582 196.062 Totale 74.928.270 24.643.765 28.933.527 128.505.562 23

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Come si può rilevare i rifiuti derivanti dal settore delle costruzioni e demolizioni (che comprendono i quantitativi di rifiuti non pericolosi stimati da ISPRA) rappresentano, nell anno 2009, oltre la metà dei rifiuti complessivamente prodotti nel centro Italia (53,6%) e circa il 45,3% e 42% dei rifiuti generati, rispettivamente, dal Nord e dal Sud. Tra le altre attività si osserva un peso del settore del trattamento rifiuti sulla produzione totale pari al 18,7% per le regioni settentrionali, al 15,5% per quelle del Centro ed al 13,2% per le regioni del Mezzogiorno. In quest ultima macroarea geografica il 15,4% delle produzione totale è rappresentata dal settore della chimica, percentuale che sale al 69,3% prendendo in considerazione il solo dato dei rifiuti pericolosi. Nel complesso l attività manifatturiera (settore chimico, metallurgico, industria alimentare e altre attività manifatturiere) costituisce, nel 2009, circa il 32,9% (circa 9,5 milioni di tonnellate) del totale dei rifiuti speciali prodotti nel sud Italia, il 28,1% (circa 21,1 milioni di tonnellate) di quelli del Nord e il 21,5% (circa 5,3 milioni di tonnellate) dei rifiuti complessivamente generati dalle regioni del centro Italia. Tali dati comprendo le quote stimate da ISPRA, tra cui circa 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi prodotti, a livello nazionale, dal settore agroalimentare (Ateco 15, oltre 3,9 milioni di tonnellate stimati per il Nord, circa 850 mila tonnellate per il Centro e quasi 1,8 milioni di tonnellate per il Sud). Per quanto riguarda i soli rifiuti pericolosi, il settore manifatturiero, tenuto conto dell incidenza del settore della chimica, genera, nell anno 2009, circa 3,1 milioni di tonnellate nel sud Italia (75,3% circa della produzione di RS pericolosi della macroarea). Lo stesso settore si attesta a circa 2 milioni di tonnellate nel Nord (40,6%) e a quasi 340 mila tonnellate nel Centro (27,6%). Le attività di trattamento rifiuti rappresentano il 25,1% della produzione dei rifiuti speciali pericolosi del Nord, il 23,2% di quella del Centro ed il 4% di quella del Sud, mentre le attività di servizio, che ricomprendono i veicoli fuori uso radiati dal PRA per demolizione, si attestano, rispettivamente, al 26,1%, 41,9% e 17,4%. I dati regionali 2009 relativi alla produzione totale dei rifiuti speciali per gruppi di attività economiche (Tabella 1.8-Figura 1.8) evidenziano, ancora una volta, il rilevante peso del settore delle costruzioni e demolizioni che, nel caso del Trentino Alto Adige, incide per valori prossimi al 70% (68,4%) e per Lazio e Liguria in percentuali superiori al 60%. Per gli altri settori un peso generalmente maggiore del 10%, con punte superiori o prossime al 30% per Emilia Romagna (31,3%) Basilicata (27,7%) e Calabria (26,3%), si osserva per le attività di trattamento rifiuti. Un incidenza inferiore al 10% si rileva solo per le regioni Sicilia e Valle d Aosta (6,4% e 6,2%, rispettivamente). Il settore della chimica rappresenta, con circa 2,7 milioni di tonnellate, il 32,9% della produzione totale della regione Sicilia nell anno 2009, e, con quasi 960 mila tonnellate, il 31,4% del dato della Sardegna. Il 44,8% circa della produzione del Molise deriva dall industria alimentare. I valori di produzione complessiva sono, ovviamente, fortemente influenzati dal dato relativo ai rifiuti non pericolosi che rappresentano, nel 2009, quasi il 92% della produzione totale dei rifiuti speciali (Tabella 1.9, Figura 1.19). Fa eccezione la regione Sicilia per la quale l elevato peso percentuale del settore della chimica sul dato di produzione totale è dovuto proprio alla produzione di rifiuti pericolosi (2,6 milioni di tonnellate, Tabella 1.10, Figura 1.20). In termini percentuali oltre il 53% (68 mila tonnellate circa) dei rifiuti speciali pericolosi generati nel 2009 dalla regione Umbria deriva dal settore metallurgico. Un peso rilevante sul dato di diverse regioni, in taluni casi oltre la metà del totale dei rifiuti pericolosi prodotti, è dovuto alle attività di servizio nelle quali rientra il settore del commercio degli autoveicoli a cui viene attribuito il dato di produzione dei veicoli fuori uso radiati per demolizione dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Nel caso della regione Toscana e dell Emilia Romagna circa il 40% del totale dei rifiuti pericolosi generati nell anno 2009 deriva dalle attività di trattamento rifiuti. I dati di dettaglio relativi alla produzione regionale per singola categoria ATECO sono riportati in appendice al presente capitolo. 24

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.8 Produzione regionale dei rifiuti speciali, ripartita per gruppi di attività economiche, anno 2009 Regione Attività di costruzione e demolizione Industria chimica Industria metallurgica Industria alimentare Altre attività manifatturiere Trattamento rifiuti Attività di servizio Altro Totale RS (tonnellate) Piemonte 4.795.021 278.317 712.009 632.813 830.975 2.219.052 587.073 94.975 10.150.235 Valle d'aosta 87.352 2.510 58.470 10.238 3.281 11.382 8.816 847 182.896 Lombardia 9.999.364 1.016.497 3.509.043 1.296.337 1.840.442 3.446.122 1.332.556 173.981 22.614.342 Trentino Alto Adige 2.738.985 54.530 117.329 157.010 140.270 454.990 120.318 223.294 4.006.726 Veneto 8.589.969 616.784 1.355.810 996.760 2.000.208 3.124.903 1.218.097 160.173 18.062.704 Friuli Venezia Giulia 2.402.931 73.392 462.091 86.900 550.609 440.769 243.026 65.171 4.324.889 Liguria 2.068.295 22.909 50.142 40.537 121.431 511.618 467.502 30.697 3.313.131 Emilia Romagna 3.223.410 249.077 490.086 1.816.729 1.501.916 3.836.927 891.085 256.008 12.265.238 Nord 33.905.327 2.314.016 6.754.980 5.037.324 6.989.132 14.045.763 4.868.473 1.005.146 74.920.161 Toscana 5.707.853 591.086 466.087 304.729 1.023.291 2.183.898 498.539 186.303 10.961.786 Umbria 1.146.869 27.763 486.669 120.678 175.925 269.086 131.793 81.469 2.440.252 Marche 1.075.142 279.158 141.912 315.185 447.141 500.377 203.442 99.515 3.061.872 Lazio 5.200.180 190.830 109.051 247.243 362.589 835.340 942.642 132.535 8.020.410 Centro 13.130.044 1.088.837 1.203.719 987.835 2.008.946 3.788.701 1.776.416 499.822 24.484.320 Abruzzo 744.557 26.690 112.615 192.437 147.078 203.033 119.014 84.294 1.629.718 Molise 154.663 23.376 7.221 304.313 44.222 90.783 44.997 10.052 679.627 Campania 2.654.435 81.854 240.167 832.608 358.641 1.022.048 350.376 85.232 5.625.361 Puglia 2.907.867 450.014 680.654 391.592 344.374 929.933 1.279.116 110.977 7.094.527 Basilicata 245.439 16.200 96.153 64.855 88.661 240.794 55.044 61.961 869.107 Calabria 658.030 157.717 36.259 126.291 54.491 427.025 105.474 56.390 1.621.677 Sicilia 4.076.198 2.736.057 122.207 254.638 191.549 528.998 331.890 84.179 8.325.716 Sardegna 696.762 958.495 154.774 149.786 59.289 367.650 603.998 65.071 3.055.825 Sud 12.137.951 4.450.403 1.450.050 2.316.520 1.288.305 3.810.264 2.889.909 558.156 28.901.558 Italia 59.173.322 7.853.256 9.408.749 8.341.679 10.286.383 21.644.728 9.534.798 2.063.124 128.306.039 RS attività ISTAT non determinata 196.062 RS CER non determinato 3.461 Totale RS 128.505.562 25

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.9 Produzione regionale dei rifiuti speciali non pericolosi, ripartita per gruppi di attività economiche, anno 2009 Regione Attività di costruzione e demolizione Industria chimica Industria metallurgica Industria alimentare Altre attività manifatturiere Trattamento rifiuti Attività di servizio Altro Totale RS (tonnellate) Piemonte 4.757.958 178.715 647.242 631.834 757.305 1.978.897 402.964 78.631 9.433.546 Valle d'aosta 86.747 2.502 54.305 10.228 3.154 11.084 2.666 492 171.178 Lombardia 9.902.144 569.018 3.083.949 1.294.880 1.703.601 3.226.649 870.802 142.373 20.793.416 Trentino Alto Adige 2.722.240 46.205 105.045 156.642 133.427 452.327 83.600 218.272 3.917.758 Veneto 8.540.270 421.462 1.232.949 995.568 1.894.020 2.789.030 988.424 124.556 16.986.279 Friuli Venezia Giulia 2.396.529 49.640 423.166 85.872 527.505 380.449 189.801 57.809 4.110.771 Liguria 2.061.377 13.050 41.210 40.423 111.553 464.293 388.341 16.150 3.136.397 Emilia Romagna 3.175.149 167.208 449.263 1.814.414 1.441.042 3.498.057 648.191 217.330 11.410.654 Nord 33.642.414 1.447.800 6.037.129 5.029.861 6.571.607 12.800.786 3.574.789 855.613 69.959.999 Toscana 5.684.601 558.021 449.382 304.272 987.759 1.977.121 326.368 175.474 10.462.998 Umbria 1.141.146 24.315 418.622 120.595 171.031 267.778 90.590 78.831 2.312.908 Marche 1.061.259 273.527 128.432 315.001 438.275 491.054 143.306 93.638 2.944.492 Lazio 5.193.512 66.070 96.362 247.087 354.166 769.285 705.629 111.950 7.544.061 Centro 13.080.518 921.933 1.092.798 986.955 1.951.231 3.505.238 1.265.893 459.893 23.264.459 Abruzzo 739.936 19.594 100.851 192.273 136.464 196.927 69.901 76.273 1.532.219 Molise 153.412 13.929 6.506 303.725 39.930 89.951 29.620 8.996 646.069 Campania 2.647.689 67.294 221.807 831.988 333.511 944.438 170.695 61.486 5.278.908 Puglia 2.904.873 422.090 664.841 391.374 328.239 905.987 1.149.661 96.591 6.863.656 Basilicata 244.795 15.110 84.198 64.800 84.653 239.428 32.974 37.241 803.199 Calabria 657.486 157.447 30.963 125.927 53.813 408.478 54.334 53.090 1.541.538 Sicilia 4.062.839 95.608 116.815 254.338 185.454 516.910 123.581 65.308 5.420.853 Sardegna 694.708 802.688 51.116 149.692 55.741 345.365 541.802 54.698 2.695.810 Sud 12.105.738 1.593.760 1.277.097 2.314.117 1.217.805 3.647.484 2.172.568 453.683 24.782.252 Italia 58.828.670 3.963.493 8.407.024 8.330.933 9.740.643 19.953.508 7.013.250 1.769.189 118.006.710 RS NP attività ISTAT non determinata 180.749 Totale RS NP 118.187.459 26

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.10 Produzione regionale dei rifiuti speciali pericolosi ripartiti per gruppi di attività economiche, anno 2009 Regione Attività di costruzione e demolizione Industria chimica Industria metallurgica Industria alimentare Altre attività manifatturiere Trattamento rifiuti Attività di servizio Altro Totale RS (tonnellate) Piemonte 37.063 99.602 64.767 979 73.670 240.155 184.109 16.344 716.689 Valle d'aosta 605 8 4.165 10 127 298 6.150 355 11.718 Lombardia 97.220 447.479 425.094 1.457 136.841 219.473 461.754 31.608 1.820.926 Trentino Alto Adige 16.745 8.325 12.284 368 6.843 2.663 36.718 5.022 88.968 Veneto 49.699 195.322 122.861 1.192 106.188 335.873 229.673 35.617 1.076.425 Friuli Venezia Giulia 6.402 23.752 38.925 1.028 23.104 60.320 53.225 7.362 214.118 Liguria 6.918 9.859 8.932 114 9.878 47.325 79.161 14.547 176.734 Emilia Romagna 48.261 81.869 40.823 2.315 60.874 338.870 242.894 38.678 854.584 Nord 262.913 866.216 717.851 7.463 417.525 1.244.977 1.293.684 149.533 4.960.162 Toscana 23.252 33.065 16.705 457 35.532 206.777 172.171 10.829 498.788 Umbria 5.723 3.448 68.047 83 4.894 1.308 41.203 2.638 127.344 Marche 13.883 5.631 13.480 184 8.866 9.323 60.136 5.877 117.380 Lazio 6.668 124.760 12.689 156 8.423 66.055 237.013 20.585 476.349 Centro 49.526 166.904 110.921 880 57.715 283.463 510.523 39.929 1.219.861 Abruzzo 4.621 7.096 11.764 164 10.614 6.106 49.113 8.021 97.499 Molise 1.251 9.447 715 588 4.292 832 15.377 1.056 33.558 Campania 6.746 14.560 18.360 620 25.130 77.610 179.681 23.746 346.453 Puglia 2.994 27.924 15.813 218 16.135 23.946 129.455 14.386 230.871 Basilicata 644 1.090 11.955 55 4.008 1.366 22.070 24.720 65.908 Calabria 544 270 5.296 364 678 18.547 51.140 3.300 80.139 Sicilia 13.359 2.640.449 5.392 300 6.095 12.088 208.309 18.871 2.904.863 Sardegna 2.054 155.807 103.658 94 3.548 22.285 62.196 10.373 360.015 Sud 32.213 2.856.643 172.953 2.403 70.500 162.780 717.341 104.473 4.119.306 Italia 344.652 3.889.763 1.001.725 10.746 545.740 1.691.220 2.521.548 293.935 10.299.329 RS P attività ISTAT non determinata 15.313 Totale RS P 10.314.642 27

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.17 Ripartizione percentuale, su scala regionale, della produzione dei RS per gruppi di attività economiche, anno 2009 100% 90% 80% 70% Percentuale 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo attività di costruzione e demolizione industria metallurgica Altre attività manifatturiere attività di servizio Molise Campania Puglia Basilicata Calabria industria chimica Industria alimentare trattamento rifiuti altro Sicilia Sardegna Figura 1.18 Ripartizione percentuale, su scala regionale, della produzione dei RS non pericolosi per gruppi di attività economiche, anno 2009 100% 90% 80% 70% Percentuale 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria attività di costruzione e demolizione industria chimica industria metallurgica Industria alimentare Altre attività manifatturiere trattamento rifiuti attività di servizio altro Sicilia Sardegna 28

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 1.19 Ripartizione percentuale, su scala regionale, della produzione dei RS pericolosi per gruppi di attività economiche, anno 2009 100% 80% 60% 40% 20% 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Percentuale attività di costruzione e demolizione industria metallurgica Altre attività manifatturiere attività di servizio industria chimica Industria alimentare trattamento rifiuti altro 1.3.4 Produzione dei rifiuti speciali per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti L elaborazione dei dati per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti evidenzia, se si escludono i rifiuti inerti da costruzione e demolizione afferenti al capitolo 17 (oltre ai rifiuti con attività ISTAT e codice CER non definiti), che il maggior contributo alla produzione dei rifiuti speciali nelle tre macroaree geografiche deriva, nell anno 2009, dal capitolo 19 con circa 14,4 milioni di tonnellate nel Nord, quasi 4 milioni di tonnellate nel Centro e poco meno di 7,3 milioni di tonnellate nel Sud (Tabella 1.11). Tali valori corrispondono a percentuali rispettivamente pari, nelle tre macroaree geografiche, al 19,2%, al 16,3% e al 25,2% delle produzione. I rifiuti dei capitoli 17 e 19 rappresentano, presi nel loro insieme, il 63,1% della produzione delle regioni del Nord, il 67,3% di quelle del Centro ed il 67,2% di quelle del Mezzogiorno. Nel nord e nel sud Italia il terzo capitolo in ordine di importanza, è quello relativo ai rifiuti prodotti da processi termici (capitolo 10), al quale è ascrivibile il 7,6% circa della produzione delle regioni settentrionali e il 9,2% di quelle del Sud. Al Centro, invece, la seconda voce in termini di quantitativi prodotti è rappresentata, nel 2009, dai rifiuti derivanti da prospezione, e- strazione da miniera o cava e dal trattamento fisico o chimico di minerali (capitolo 01 dell elenco europeo) con un valore di poco inferiore ad 1,5 milioni di tonnellate (6% circa del totale generato dalla macroarea). I rifiuti del capitolo 10, con più di 1 milione di tonnellate, e quelli del capitolo 16 (rifiuti non specificati altrimenti), con quasi 980 mila tonnellate costituiscono, rispettivamente, il 4,3% ed il 4% della produzione totale del centro Italia. Nel Nord sono stati prodotti, nell anno 2009, circa 3,4 milioni di tonnellate (4,5% circa del totale) di rifiuti classificati con codici relativi 29

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI al capitolo 12, ossia derivanti dalla lavorazione e dal trattamento meccanico superficiale di metalli e plastica, circa 3 milioni di tonnellate (4%) di rifiuti ascrivibili al capitolo 15 (imballaggi, assorbenti, stracci, materiali filtranti ed indumenti protettivi non specificati altrimenti) e 2,6 milioni di tonnellate (3,5%) di rifiuti relativi al capitolo 16. Per quanto riguarda le regioni del Mezzogiorno, il quantitativo di rifiuti afferenti al capitolo 16 risulta pari a circa 2,1 milioni di tonnellate, corrispondente al 7,1% della produzione totale della macroarea. Analizzando il dato 2009 di produzione dei soli rifiuti pericolosi si può rilevare come i quantitativi rientranti nel capitolo 19 dell elenco europeo dei rifiuti rappresentino, nel sud Italia, circa il 67,7% del totale prodotto. Tale incidenza, come precedentemente descritto, è in larga parte attribuibile alle attività di bonifica condotte presso siti industriali. Nel Nord e nel Centro il peso dei codici afferenti al capitolo 19 sul dato di produzione dei rifiuti pericolosi risulta, invece, pari al 21,7% e 24,6%, rispettivamente. Relativamente alle altre tipologie di rifiuti si osserva che, nel Nord, sono state prodotte oltre 990 mila tonnellate (20% circa del totale) di rifiuti pericolosi del capitolo 16 e quasi 700 mila tonnellate (14% circa) di rifiuti del capitolo 07 (rifiuti da processi chimici organici). Nel Centro, invece, il maggior peso sul dato complessivo di produzione dei rifiuti pericolosi è attribuibile al capitolo 16, con circa 450 mila tonnellate, pari al 36,9% del totale della macroarea. Tale valore ricomprende un quantitativo pari ad oltre 340 mila tonnellate di veicoli fuori uso radiati per demolizione. 30

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 1.11 Produzione, per macroarea geografica, dei rifiuti speciali ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti e macroarea geografica, anno 2009 Nord Centro Sud Italia RS NP RS P Totale RS NP RS P Totale RS NP RS P Totale RS NP RS P Capitolo dell'elenco Totale europeo dei rifiuti tonnellate 01 1.537.365 30.896 1.568.261 1.465.504 4210 1.469.714 480.975 5.624 486.599 3.483.844 40.730 3.524.574 02 4.977.645 209 4.977.854 951.160 36 951.196 2.234.988 114 2.235.102 8.163.793 359 8.164.152 03 1.537.847 3.256 1.541.103 504.047 1.523 505.570 197.182 1.603 198.785 2.239.076 6.382 2.245.458 04 358.083 230 358.313 243.852 194 244.046 81.724 13 81.737 683.659 437 684.096 05 12.076 32.905 44.981 20.042 8.916 28.958 3.565 53.910 57.475 35.683 95.731 131.414 06 223.127 80.913 304.040 682.650 10.489 693.139 17.978 42.501 60.479 923.755 133.903 1.057.658 07 293.438 693.343 986.781 68.954 52.179 121.133 58.373 50.771 109.144 420.765 796.293 1.217.058 08 582.234 48.799 631.033 85.284 11.792 97.076 23.838 9.033 32.871 691.356 69.624 760.980 09 1.229 22.662 23.891 483 3.751 4.234 352 7.186 7.538 2.064 33.599 35.663 10 5.315.270 354.709 5.669.979 1.021.484 27.671 1.049.155 2.291.849 76.999 2.368.848 8.628.603 459.379 9.087.982 11 85.667 163.115 248.782 20.858 22.253 43.111 23.327 99.548 122.875 129.852 284.916 414.768 12 3.007.566 398.181 3.405.747 373.149 16.756 389.905 508.458 32.321 540.779 3.889.173 447.258 4.336.431 13 0 340.183 340.183 0 96.822 96.822 0 82.493 82.493 0 519.498 519.498 14 0 35.966 35.966 0 5.525 5.525 0 2.526 2.526 0 44.017 44.017 15 2.954.044 68.975 3.023.019 773.291 19.992 793.283 511.799 17.529 529.328 4.239.134 106.496 4.345.630 16 1.644.059 990.418 2.634.477 526.269 449.777 976.046 1.397.066 664.640 2.061.706 3.567.394 2.104.835 5.672.229 17 32358619 525.891 32.884.510 12327404 151.462 12.478.866 11994727 128.081 12.122.808 56.680.750 805.434 57.486.184 18 10.132 84.237 94.369 4027 34.435 38.462 3.418 54.341 57.759 17.577 173.013 190.590 19 13.329.145 1.075.850 14.404.995 3.699.113 300.608 3.999.721 4.495.618 2.789.673 7.285.291 21.523.876 4.166.131 25.690.007 20 1.732.453 9.424 1.741.877 496.888 1470 498.358 457.015 400 457.415 2.686.356 11.294 2.697.650 Totale 69.959.999 4.960.162 74.920.161 23.264.459 1.219.861 24.484.320 24.782.252 4.119.306 28.901.558 118.006.710 10.299.329 128.306.039 RS ISTAT ND - - 8.105 - - 159.375-28.582 - - 196.062 RS CER ND - - 4 - - 70-3.387 - - 3.461 Totale RS 74.928.270 24.643.765 28.933.527 128.505.562 31

CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI L incidenza percentuale, a livello di macroarea geografica, del dato relativo ai rifiuti pericolosi sul valore di produzione dei rifiuti speciali dell anno 2009, è riportata in Figura 1.20. Oltre ai capitoli 13 e 14, costituiti esclusivamente da rifiuti pericolosi, la maggiore incidenza di questa tipologia di rifiuti si rileva: - in tutte le macroaree geografiche, per il capitolo 18 (94,1% al Sud, 89,5% al Centro e 89,3% al Nord e per il capitolo 09 (95,3% al Sud, 94,9% al Nord, 88,6% al Centro); - nelle regioni del Sud e del Nord, nel caso dei capitoli 05 (93,8% e 73,2% rispettivamente) e 11 (81% e 65,6% rispettivamente); - nel Nord, per il capitolo 07, con una percentuale pari al 70,3%; - nel Centro, anche se in minor misura rispetto al Nord e del Sud, per i capitoli 11 (51,6%) e 16 (46,4%); - nel Sud, per il capitolo 06, con il 70,3%. Figura 1.20 Percentuale, per macroarea geografica, della produzione di rifiuti pericolosi sul totale di RS prodotti per ciascun capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, anno 2009 100 90 80 Percentuale RS pericolosi (%) 70 60 50 40 30 20 10 0 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 18 19 20 Nord 2,0-0,2 0,1 73,2 26,6 70,3 7,7 94,9 6,3 65,6 11,7 100 100 2,3 37,6 89,3 7,5 0,5 Centro 0,3-0,3 0,1 30,8 1,5 43,1 12,1 88,6 2,6 51,6 4,3 100 100 2,5 46,1 89,5 7,5 0,3 Sud 1,2-0,8-93,8 70,3 46,5 27,5 95,3 3,3 81,0 6,0 100 100 3,3 32,2 94,1 38,3 0,1 Capitolo dell'elenco Europeo dei Rifiuti Coerentemente con quanto rilevato a livello nazionale e di macroaree geografiche, i dati regionali 2009, ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti (si vedano tabelle riportate in appendice al presente capitolo), evidenziano che: - il peso percentuale più elevato si rileva, generalmente, per i rifiuti afferenti al capitolo 17. Nel caso di Liguria e Lazio tali rifiuti incidono per più del 60% sul dato totale di produzione regionale; - per Calabria, Sicilia e Sardegna, i rifiuti del capitolo 19 rappresentano più del 35% del totale della produzione regionale. Nel caso della Basilicata si rileva una percentuale del 29,1%, per il Trentino Alto Adige del 28,3% circa e per l Emilia Romagna un tasso pari al 26,6% circa; 32

a CAPITOLO 1 PRODUZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI - i rifiuti del capitolo 10 costituiscono il 27,5% dei rifiuti prodotti dalla regione Valle d Aosta, il 20,3% di quelli della Puglia, il 16,5% della Sardegna e dell Umbria ed il 10,6% del totale prodotto dalla Lombardia (per questa regione il 43,9% dei rifiuti speciali generati deriva dal capitolo 17 ed il 16,4% dal capitolo 19). Seguono la Liguria (9,5%), il Friuli Venezia Giulia (9,2%) ed il Veneto (7,8%). Relativamente ai soli rifiuti non pericolosi il dato riflette, in linea generale, quello osservato per la produzione complessiva, tenuto conto del fatto che questa tipologia di rifiuti costituisce quasi il 92% del totale prodotto. Fa eccezione il valore relativo ai rifiuti afferenti al capitolo 19 della regione Sicilia, il cui peso percentuale è attribuibile al contributo dei rifiuti pericolosi (circa 2,6 milioni di tonnellate) piuttosto che a quello dei rifiuti non pericolosi (circa 534 mila tonnellate). Per quanto riguarda la produzione regionale dei rifiuti speciali pericolosi, coerentemente con quanto emerso dall analisi dei dati 2009 su scala nazionale e a livello di macroarea geografica, si rileva che i rifiuti che incidono maggiormente sul dato di produzione sono, generalmente, quelli afferenti ai capitoli 16 e 19. Per il primo, in particolare, si osserva un peso percentuale pari al 65% circa nel caso della regione Calabria, del 57,2% per la Basilicata, del 55,3% per la Puglia e del 51,5% per la Valle d Aosta. Prossimi al 50% risultano i valori di Abruzzo (49,8%), Campania (48,7%), Lazio (46,9%) e Marche (46,2%). Per quanto riguarda i rifiuti del capitolo 19, oltre a quanto già precedentemente rilevato per la Sicilia (l 89,5% dei rifiuti pericolosi generati da questa regione nell anno 2009, è classificato con codici appartenenti a questo capitolo), la maggiore incidenza si osserva per l Umbria (42,7%), la Sardegna (34,9%), la Toscana (32,3%) e il Veneto (31,6%). Relativamente agli altri capitoli si rileva che: il 26,9% dei rifiuti pericolosi prodotti dalla regione Molise ed il 23,2% di quelli della Lombardia appartiene al capitolo 07 dell elenco europeo; il 26% dei rifiuti pericolosi della Valle d Aosta, il 17,7% di quelli della Basilicata ed il 15,1% di quelli prodotti dal Friuli Venezia Giulia è ascrivibile al capitolo 10; i rifiuti del capitolo 12 costituiscono circa l 11,3% della produzione complessiva di rifiuti pericolosi della regione Piemonte, il 10,6% dell Emilia Romagna ed il 9,5% del Veneto; il 36% circa della produzione della Liguria è rappresentato dai rifiuti del capitolo 13. Nel Lazio l incidenza di questo capitolo risulta pari al 13,1%, mentre per il Friuli Venezia Giulia e la Puglia la percentuale si attesta al 10,6% e al 10,2% rispettivamente; circa 23% dei rifiuti speciali pericolosi generati nel 2009 dal Trentino Alto A- dige ed il 19,6% circa di quelli della Toscana è ascrivibile al capitolo 17. La percentuale si attesta al 15,1% nel caso della Campania ed al 14,3% per le Marche. 33

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS APPENDICE 1 - Dettaglio regionale dei dati di produzione dei rifiuti speciali, anno 2009 34

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 1 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per attività economica, Nord - anno 2009 ATTIVITA' ECONOMICHE Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 49.126-49.233 29.309 54.462 3.790 2.570 136.032 324.522 Agricoltura e pesca 02 509-1.843 28 23 58 21 1.711 4.193 05 1-162 - 164 43 4 167 541 10-364 1.357 18.670 34-37 401 20.863 11 78-4.261-179 34-66.382 70.934 Industria estrattiva 12 - - - - 17 - - - 17 13 2.368-4.209-182 27-94 6.880 14 24.971 3 31.469 112.220 44.568 3.909 775 6.001 223.916 Industria alimentare 15 632.813 10.238 1.296.337 157.010 996.760 86.900 40.537 1.816.729 5.037.324 Industria tabacco 16 271-84 7 380 - - 170 912 Industria tessile 17 57.495 29 175.963 2.353 70.842 11.267 557 20.097 338.603 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 7.334 114 31.444 385 29.957 707 930 15.409 86.280 Industria conciaria 19 4.716-29.551 803 180.055 4.530 447 15.027 235.129 20 65.452 1.279 335.394 22.177 165.726 196.488 5.566 136.347 928.429 Industria legno, cartastampa 21 177.796-329.992 41.801 190.261 100.996 28.930 93.784 963.560 22 66.738 413 240.653 4.945 62.234 14.570 4.964 60.404 454.921 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 11.957 4 45.804 3.429 6.689 379 5.785 6.643 80.690 Industria chimica 24 169.020 55 742.810 15.036 524.833 51.532 13.381 183.064 1.699.731 Industria gomma e materie plastiche 25 97.340 2.451 227.883 36.065 85.262 21.481 3.743 59.370 533.595 Industria minerali non metalliferi 26 103.069 589 292.162 48.404 845.223 76.504 48.926 897.201 2.312.078 Produzione metalli e leghe 27 315.629 56.580 2.610.821 90.792 883.987 342.878 27.456 223.269 4.551.412 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 396.380 1.890 898.222 26.537 471.823 119.213 22.686 266.817 2.203.568 29 92.963 702 171.531 14.058 132.197 46.401 4.596 157.896 620.344 30 2.128 104 1.376 1 342 51 15 4.342 8.359 Fabbricazione apparecchi elettrici, 31 20.822 11 54.551 615 46.646 13.428 6.935 15.739 158.747 meccanici ed elettronici 32 629-10.303 69 3.934 746 294 2.549 18.524 33 4.501-10.994 1.352 29.982 2.685 136 7.870 57.520 Fabbricazione mezzi di trasporto 34 189.849-60.021 2.644 25.859 811 1.093 23.870 304.147 35 26.493-25.578 129 41.083 10.802 16.109 10.296 130.490 Nord 35

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS ATTIVITA' ECONOMICHE Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Altre industrie manifatturiere 36 10.719 40 70.845 527 175.487 70.623 1.933 40.915 371.089 Produzione energia elettrica, acqua 40 40.299 843 68.410 2.875 297.633 86.248 306.641 165.352 968.301 e gas 41 26.287-126.990 1.438 54.691 29.325 8.686 38.300 285.717 Costruzioni 45 4.795.021 87.352 9.999.364 2.738.985 8.589.969 2.402.931 2.068.295 3.223.410 33.905.327 50 167.237 6.389 373.349 40.649 178.810 66.401 60.732 222.212 1.115.779 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 209.796 171 340.965 60.455 421.718 35.963 55.011 285.293 1.409.372 52 29.943 22 51.213 194 42.468 3.521 1.815 13.498 142.674 55 923 15 7.704 132 7.461 1.911 306 5.070 23.522 60 56.882 1.086 129.779 8.996 129.050 5.664 12.231 59.858 403.546 61 427-429 - 308 387 1.940 12.087 15.578 Trasporti e comunicazione 62 14-97 3 398 63 1 1 577 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione istruzione e sanità 63 22.040 95 45.859 2.140 16.303 3.565 12.702 33.986 136.690 64 1.859 12 3.776 108 1.193 156 773 1.159 9.036 65 201-1.007 64 947 72 104 1.581 3.976 66 6-61 747 1 11-3 829 67 15-654 - 24 2-50 745 70 1.898-49.623 107 6.265 915 43 5.312 64.163 71 988 3 9.507 547 865 92 58 986 13.046 72 163 116 1.015 18 384 106 21 854 2.677 73 939 2 2.358 62 1.415 56 146 1.126 6.104 74 25.145 24 89.274 1.290 54.668 5.841 4.821 31.066 212.129 75 3.291 10 43.113 59.263 36.116 46.911 22.560 26.641 237.905 80 1.884 1 803 78 325 278 27 240 3.636 85 12.747 469 37.531 3.726 24.103 10.121 4.703 18.339 111.739 Trattamento rifiuti e depurazione 37 402.678 1.387 1.100.030 68.845 757.542 189.386 182.603 365.880 3.068.351 acque di scarico 90 1.816.374 9.995 2.346.092 386.145 2.367.361 251.383 329.015 3.471.047 10.977.412 91 70-1.157 146 191 9 80 413 2.066 92 585 6 3.665 123 701 1.976 93 542 7.691 Altre attività di pubblico servizio 93 1.340 32 25.664 224 2.592 742 1.298 12.336 44.228 95 - - - - 10 - - - 10 99 16 - - - 1 - - - 17 Attività Istat non determinata - 114 6 317-7.658 10-8.105 CER non determinato - - - - - - - 4 4 TOTALE 10.150.235 183.010 22.614.348 4.007.043 18.062.704 4.332.547 3.313.141 12.265.242 74.928.270 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. Nord 36

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 2 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per attività economica, Centro - anno 2009 Attività Economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 16.309 5.603 14.427 12.840 49.179 Agricoltura e pesca 02 102 1 13 30 146 05 38 1 64 1.266 1.369 10 - - 56 17 73 11 44-40.032 707 40.783 Industria estrattiva 12 - - 175-175 13 324-8 26 358 14 109.078 72.062 17.009 25.005 223.154 Industria alimentare 15 304.729 120.678 315.185 247.243 987.835 Industria tabacco 16 1.025 2.214 290 46 3.575 Industria tessile 17 67.683 16.481 8.267 6.298 98.729 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 22.834 2.936 7.113 4.854 37.737 Industria conciaria 19 150.862 1.130 72.158 2.580 226.730 20 51.697 16.857 56.780 17.342 142.676 Industria legno, carta stampa 21 208.724 24.421 68.889 99.294 401.328 22 34.094 8.502 11.201 37.453 91.250 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 29.859 3.169 3.717 58.069 94.814 Industria chimica 24 533.411 16.338 7.044 107.362 664.155 Industria gomma e materie plastiche 25 27.816 8.256 268.397 25.399 329.868 Industria minerali non metalliferi 26 390.588 77.896 81.067 136.684 686.235 Produzione metalli e leghe 27 378.148 433.201 43.824 43.008 898.181 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 87.939 53.468 98.088 66.043 305.538 29 23.981 13.310 36.100 5.473 78.864 30 104-255 141 500 Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 31 6.192 1.093 7.497 4.701 19.483 32 1.007 220 1.889 4.052 7.168 33 1.095 201 695 1.148 3.139 Fabbricazione mezzi di trasporto 34 7.627 1.152 4.320 32.484 45.583 35 13.239 1.853 7.317 5.093 27.502 Altre industrie manifatturiere 36 42.539 7.659 83.303 4.946 138.447 Produzione energia elettrica, acqua e gas 40 54.455 62.421 24.067 220.642 361.585 41 49.359 9.927 24.214 247.782 331.282 37

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività Economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro Costruzioni 45 5.707.853 1.146.869 1.075.142 5.200.180 13.130.044 50 149.594 34.295 58.110 230.557 472.556 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 136.504 15.763 52.774 106.964 312.005 52 7.922 713 2.151 39.794 50.580 55 6.723 217 509 11.198 18.647 60 31.068 4.391 6.430 19.269 61.158 61 31-4 604 639 Trasporti e comunicazione 62 4 1-2.600 2.605 63 9.892 62 1.770 26.142 37.866 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Altre attività di pubblico servizio 64 1.588 732 902 7.483 10.705 65 29 72 190 311 602 66 - - - 110 110 67 - - 56 20 76 70 1.284 69 26.968 6.493 34.814 71 379 37 22 720 1.158 72 132 3 44 916 1.095 73 1.085 1 402 2.979 4.467 74 32.092 2.253 3.643 11.848 49.836 75 49.194 1.081 22.516 69.287 142.078 80 531 186 93 1.319 2.129 85 10.683 2.535 5.122 22.038 40.378 37 529.797 51.662 51.348 161.793 794.600 90 1.654.101 217.424 449.029 673.547 2.994.101 91 643 13 3 438 1.097 92 9.768 52 163 2.808 12.791 93 5.987 771 1.020 2.658 10.436 95 - - - 3 3 99 - - - 303 303 Attività Istat non determinata 141.371-7.264 10.740 159.375 CER non determinato 70 70 TOTALE 11.103.157 2.440.252 3.069.136 8.031.220 24.643.765 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 38

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 3 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per attività economica, Sud - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 21.383 55 10.963 8.987 2.214 2.983 9.053 1.037 56.675 Agricoltura e pesca 02 12 3.802 91 152 - - - 32 4.089 05 5-176 42 - - 15 183 421 10-7 2.064 314 97 2-154 2.638 11 32.902 1.591 118 4.778 52.798 37.953 35.649-165.789 Industria estrattiva 12 - - 41 - - - - - 41 13 - - 70 11 - - - 5 86 14 15.531 1.280 16.913 31.988 33 1.279 11.301 20.681 99.006 Industria alimentare 15 192.437 304.313 832.608 391.592 64.855 126.291 254.638 149.786 2.316.520 Industria tabacco 16-21 2.187 2.511 24-5 - 4.748 Industria tessile 17 4.198 249 11.921 8.638 7.310 819 776 1.370 35.281 Confezioni vestiario; preparazione e 18 tintura pellicce 3.835 1.238 15.653 13.021 478 916 1.722 801 37.664 Industria conciaria 19 6.722 226 42.912 13.306 224 675 1.390 224 65.679 20 11.792 2.038 32.129 41.324 3.464 7.148 16.727 23.770 138.392 Industria legno, carta stampa 21 31.571 120 70.897 14.585 1.624 243 3.536 1.311 123.887 22 895 168 16.528 6.957 1.087 762 8.274 5.619 40.290 Raffinerie petrolio, fabbricazione 23 coke 313 26 22.706 10.659 10.665 186 2.317.267 67.786 2.429.608 Industria chimica 24 16.005 19.035 19.090 423.051 665 152.147 410.247 887.053 1.927.293 Industria gomma e materie plastiche 25 10.372 4.315 40.058 16.304 4.870 5.384 8.543 3.656 93.502 Industria minerali non metalliferi 26 43.935 1.366 27.487 104.151 3.470 2.512 138.234 17.096 338.251 Produzione metalli e leghe 27 28.477 3.307 81.258 632.206 55.128 14.308 89.537 139.463 1.043.684 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 84.138 3.914 158.909 48.448 41.025 21.951 32.670 15.311 406.366 29 6.899 385 24.715 18.757 3.490 2.172 1.202 522 58.142 30 104-389 1 - - - - 494 31 3.882 733 6.733 13.423 294 817 501 72 26.455 32 737-2.792 591 13 14 599 24 4.770 33 659 31 1.610 694 4 24 145 765 3.932 34 15.398 37.328 78.250 16.391 63.773-1.773 20 212.933 Fabbricazione mezzi di trasporto 35 4.134 42 21.050 62.857 181 38.181 14.945 721 142.111 Altre industrie manifatturiere 36 12.317 277 3.388 27.167 3.225 208 1.720 6.974 55.276 39

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud Produzione energia elettrica, acqua e 40 5.694 30.342 34.023 939.656 22.965 26.631 97.019 442.623 1.598.953 gas 41 40.382 80 20.817 7.851 4.914 12.936 25.244 42.923 155.147 Costruzioni 45 744.557 154.663 2.654.435 2.907.867 245.439 658.030 4.076.198 696.762 12.137.951 50 50.490 10.882 184.214 166.454 17.119 51.299 161.950 57.762 700.170 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 8.012 1.549 25.801 48.458 2.951 4.931 20.492 7.942 120.136 52 331 571 14.732 3.931 14 1.425 4.952 5.236 31.192 55 575 144 6.876 31.603 662 395 880 1.981 43.116 60 5.217 1.039 9.983 54.133 1.261 1.416 5.171 2.794 81.014 61 - - 8.181 146-5 3.237 373 11.942 Trasporti e comunicazione 62 - - 70 1-1 45 105 222 63 3.930 5 11.749 6.293 1.053 3.633 2.780 1.521 30.964 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 64 258 27 1.892 1.725 162 579 2.348 679 7.670 65 11-884 453 130 16 22 706 2.222 66 - - 6 - - - 1-7 67 3 - - 60 - - - - 63 70 5-602 1.891 - - 496 977 3.971 71 18 22 119 59 8 20 167 28 441 72 130 2 198 312 133 1 19 2 797 73 1.179-512 610 59 25 80 24 2.489 74 482 224 15.603 10.211 3.477 2.104 6.344 34.275 72.720 75 8.743 2.027 26.970 49.652 5.267 12.241 17.509 32.900 155.309 80 38 10 140 93 2 5 45 160 493 85 5.680 1.280 27.686 14.960 1.550 1.927 10.607 9.919 73.609 Trattamento rifiuti e depurazione 37 61.106 17.744 288.513 272.361 25.005 38.073 195.628 79.246 977.676 acque di scarico 90 141.927 73.039 733.535 657.572 215.789 388.952 333.370 288.404 2.832.588 91 1.225-171 1.029 10 7 64 2.834 5.340 92 26 2 717 2.650 9 6 68 826 4.304 Altre attività di pubblico servizio 93 1.046 108 11.649 1.589 117 44 511 383 15.447 95 - - - - - - - 4 4 99 - - 1.577 1 - - - - 1.578 Attività Istat non determinata - 848 3.232 6.170 6.258 7.016 4.586 472 28.582 CER non determinato 507 199 253 2.390 38 3.387 TOTALE 1.629.718 680.475 5.629.100 7.100.896 875.365 1.628.946 8.332.692 3.056.335 28.933.527 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 40

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 4 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per attività economica, Nord - anno 2009 ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura e pesca Industria estrattiva Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 46.759-46.912 29.113 52.644 3.602 2.533 134.691 316.254 02 504-1.840 23 14 56 20 1.707 4.164 05 - - 157-150 25-146 478 10-364 1.351 18.662 33-37 399 20.846 11 13-4.229-176 9-51.669 56.096 12 - - - - 12 - - - 12 13 2.362-3.673-181 2-93 6.311 14 24.679 1 31.221 112.032 44.266 3.237 600 5.511 221.547 Industria alimentare 15 631.834 10.228 1.294.880 156.642 995.568 85.872 40.423 1.814.414 5.029.861 Industria tabacco 16 270-83 5 378 - - 170 906 Industria tessile 17 56.690 29 166.676 2.080 63.182 4.521 557 20.020 313.755 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 7.314 114 31.253 382 29.765 703 930 15.380 85.841 Industria conciaria 19 4.312-28.751 770 177.898 4.509 447 14.767 231.454 20 64.083 1.261 333.656 21.863 164.116 195.956 5.241 135.077 921.253 Industria legno, cartastampa 21 175.455-294.913 41.582 188.552 100.587 28.715 93.343 923.147 22 58.919 399 228.192 4.248 49.407 13.541 4.716 55.995 415.417 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 6.842-21.598 3.382 3.604 34 484 4.287 40.231 Industria chimica 24 85.225 55 343.942 10.584 336.462 30.163 9.018 107.589 923.038 Industria gomma e materie plastiche 25 86.648 2.447 203.478 32.239 81.396 19.443 3.548 55.332 484.531 Industria minerali non metalliferi 26 101.302 579 278.643 48.076 836.284 75.747 47.758 889.230 2.277.619 Produzione metalli e leghe 27 283.966 52.474 2.283.034 82.280 819.175 316.219 19.427 210.475 4.067.050 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 28 363.276 1.831 800.915 22.765 413.774 106.947 21.783 238.788 1.970.079 29 74.099 656 145.642 11.768 112.455 40.322 3.280 129.505 517.727 30 2.096 76 1.275 1 218 49 14 4.339 8.068 31 16.805 8 45.344 118 37.274 11.424 4.097 11.522 126.592 32 513-8.977 14 2.791 725 195 1.911 15.126 33 3.077-8.047 391 14.547 2.262 104 5.935 34.363 34 161.492-49.197 1.607 17.475 517 937 16.669 247.894 Fabbricazione mezzi di trasporto 35 21.662-16.930 61 29.417 7.780 12.781 7.067 95.698 Altre industrie manifatturiere 36 9.216 32 66.022 461 170.261 68.862 1.781 40.112 356.747 Nord 41

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS ATTIVITA' ECONOMICHE Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Produzione energia elettrica, acqua 40 34.124 700 60.060 2.195 294.383 84.672 305.052 146.443 927.629 e gas 41 26.105-126.485 1.431 54.643 28.557 8.649 38.258 284.128 Costruzioni 45 4.757.958 86.747 9.902.144 2.722.240 8.540.270 2.396.529 2.061.377 3.175.149 33.642.414 50 28.986 771 71.063 11.525 33.711 27.407 7.768 58.177 239.408 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 191.056 87 312.425 58.850 384.790 30.381 46.253 255.558 1.279.400 52 28.555 7 48.431 56 20.360 3.292 1.241 10.429 112.371 55 912 15 7.600 126 7.347 1.904 291 5.044 23.239 60 49.952 936 95.008 5.936 120.823 1.901 5.756 56.044 336.356 61 91-37 - 42 25 882 146 1.223 Trasporti e comunicazione 62 5-61 2 391 61 - - 520 63 16.320 3 36.807 1.907 14.416 3.039 7.691 29.254 109.437 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 64 1.037-1.801 51 428 86 599 489 4.491 65 195-936 52 864 67 100 1.485 3.699 66 - - 55 448 - - - 2 505 67 - - 543-2 2-45 592 70 1.773-15.332 22 1.507 286 33 5.166 24.119 71 500 2 6.211 434 568 14 39 875 8.643 72 139 110 799 11 349 98 20 677 2.203 73 473-1.466 35 1.189 20 40 352 3.575 74 21.103 5 66.673 184 49.849 5.369 3.190 27.457 173.830 75 2.633 1 41.919 57.676 20.566 45.843 12.329 15.975 196.942 80 214-452 48 153 203 8 113 1.191 85 1.467 126 10.619 718 6.361 4.832 623 7.026 31.772 Trattamento rifiuti e depurazione 37 334.808 1.346 1.044.344 68.158 729.125 158.349 180.338 360.720 2.877.188 acque di scarico 90 1.644.089 9.738 2.182.305 384.169 2.059.905 222.100 283.955 3.137.337 9.923.598 91 65-1.128 71 116 8 67 180 1.635 92 562 5 3.445 77 611 1.951 75 506 7.232 Altre attività di pubblico servizio 93 1.004 25 14.436 187 2.025 661 595 11.604 30.537 95 - - - - 10 - - - 10 99 7 - - - - - - - 7 Attività Istat non determinata - 111 6 281-7.658 4-8.060 TOTALE 9.433.546 171.289 20.793.422 3.918.039 16.986.279 4.118.429 3.136.401 11.410.654 69.968.059 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. Nord 42

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 5 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per attività economica, Centro - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 15.824 5.292 14.187 11.766 47.069 Agricoltura e pesca 02 74-11 29 114 05 28 1 24 1.256 1.309 10 - - 55 10 65 11 32-38.720 695 39.447 Industria estrattiva 12 - - 175-175 13 307-8 25 340 14 108.814 71.968 16.936 24.862 222.580 Industria alimentare 15 304.272 120.595 315.001 247.087 986.955 Industria tabacco 16 1.022 2.185 288 43 3.538 Industria tessile 17 65.720 15.851 8.157 6.106 95.834 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 22.816 2.931 7.107 4.844 37.698 Industria conciaria 19 149.251 1.126 71.404 2.578 224.359 20 46.192 16.599 55.735 17.155 135.681 Industria legno, carta stampa 21 206.113 24.346 68.778 98.861 398.098 22 32.729 8.094 10.810 35.656 87.289 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 23.725 3.135 1.840 3.954 32.654 Industria chimica 24 508.147 13.254 5.925 44.949 572.275 Industria gomma e materie plastiche 25 26.149 7.926 265.762 17.167 317.004 Industria minerali non metalliferi 26 388.237 75.839 80.797 135.861 680.734 Produzione metalli e leghe 27 369.916 367.039 39.431 34.062 810.448 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 79.466 51.583 89.001 62.300 282.350 Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed elettronici 29 18.007 12.711 34.193 4.273 69.184 30 78-197 138 413 31 5.272 924 6.791 4.073 17.060 32 857 197 1.209 3.832 6.095 33 951 192 647 979 2.769 34 6.381 1.083 4.132 31.315 42.911 Fabbricazione mezzi di trasporto 35 11.203 1.517 6.147 3.630 22.497 Altre industrie manifatturiere 36 32.930 7.436 81.883 4.822 127.071 43

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro Produzione energia elettrica, acqua e gas 40 36.279 55.663 22.872 186.205 301.019 41 48.843 9.589 22.616 246.931 327.979 Costruzioni 45 5.684.601 1.141.146 1.061.259 5.193.512 13.080.518 50 24.331 3.083 5.391 50.714 83.519 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 131.130 15.288 52.129 97.169 295.716 52 6.873 662 1.918 39.368 48.821 55 6.684 215 504 11.171 18.574 60 20.631 2.394 4.394 16.903 44.322 61 18 - - 7 25 Trasporti e comunicazione 62 1 - - 2.393 2.394 63 9.403 17 1.504 23.495 34.419 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazion, istruzione e sanità Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico Altre attività di pubblico servizio 64 1.296 595 709 5.402 8.002 65 16 70 180 278 544 66 - - - 104 104 67 - - 12 5 17 70 167 67 26.964 6.439 33.637 71 302 31 8 428 769 72 121 3 19 867 1.010 73 633-398 2.414 3.445 74 23.566 2.163 2.601 9.469 37.799 75 47.830 901 22.353 68.001 139.085 80 321 104 38 138 601 85 2.244 565 1.131 5.168 9.108 37 518.361 51.274 47.480 159.833 776.948 90 1.458.760 216.504 443.574 609.452 2.728.290 91 631-1 355 987 92 9.705 43 147 2.747 12.642 93 5.738 707 939 2.528 9.912 95 - - - - - 99 - - - 237 237 Attività Istat non determinata 134.757-6.173 8.056 148.986 TOTALE 10.597.755 2.312.908 2.950.665 7.552.117 23.413.445 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. 44

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 6 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per attività economica, Sud - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 20.543 39 10.716 8.810 2.165 2.953 8.895 991 55.112 Agricoltura e pesca 02 11 3.802 85 151 - - - - 4.049 05 2-171 29 - - - 181 383 10 - - 2.060 313 97 1-120 2.591 11 30.067 1.547 117 4.760 29.335 37.777 28.401-132.004 Industria estrattiva 12 - - 41 - - - - - 41 13 - - 70 10 - - - 3 83 14 15.492 1.272 16.800 31.905 15 92 10.902 19.651 96.129 Industria alimentare 15 192.273 303.725 831.988 391.374 64.800 125.927 254.338 149.692 2.314.117 Industria tabacco 16-21 2.180 2.502 24-3 - 4.730 Industria tessile 17 4.061 249 11.881 8.607 7.296 819 776 1.356 35.045 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 3.833 1.234 15.607 13.007 478 916 1.722 801 37.598 Industria conciaria 19 6.650 226 42.662 13.199 224 675 1.389 224 65.249 20 11.239 1.998 31.959 41.211 3.449 7.132 16.610 23.497 137.095 Industria legno, carta stampa 21 31.403 118 69.037 14.246 1.623 243 3.502 1.303 121.475 22 576 149 15.695 6.566 1.053 717 7.606 4.171 36.533 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 271 5 13.004 1.066 9.896 47 18.177 19.097 61.563 Industria chimica 24 9.823 9.832 15.596 405.090 445 152.025 69.100 780.087 1.441.998 Industria gomma e materie plastiche 25 9.500 4.092 38.694 15.934 4.769 5.375 8.331 3.504 90.199 Industria minerali non metalliferi 26 42.677 1.264 26.938 103.587 3.391 2.378 137.741 16.166 334.142 Produzione metalli e leghe 27 24.436 2.739 70.730 619.655 43.357 14.290 84.894 37.417 897.518 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed 28 76.415 3.767 151.077 45.186 40.841 16.673 31.921 13.699 379.579 impianti 29 5.444 353 20.758 13.474 2.560 1.938 266 314 45.107 Fabbricazione apparecchi e- lettrici, meccanici ed elettronici 30 91-347 - - - - - 438 31 1.594 647 5.387 12.217 131 788 369 36 21.169 32 559-2.506 454 11 13 576 22 4.141 33 646 24 1.351 332 4 24 99 594 3.074 Fabbricazione mezzi di trasporto 34 12.818 33.366 70.314 10.635 61.038-1.505 11 189.687 35 2.787 34 13.566 61.209 160 37.969 11.654 415 127.794 45

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud Altre industrie manifatturiere 36 12.086 247 3.323 26.993 3.211 201 1.636 6.831 54.528 Produzione energia elettrica, 40 4.896 25.255 30.977 936.835 18.267 25.684 56.075 437.040 1.535.029 acqua e gas 41 40.374 80 19.874 7.839 4.912 12.934 16.673 42.912 145.598 Costruzioni 45 739.936 153.412 2.647.689 2.904.873 244.795 657.486 4.062.839 694.708 12.105.738 50 6.839 1.538 26.137 46.464 1.403 4.431 16.274 5.020 108.106 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 7.432 1.499 23.250 46.657 2.844 4.506 19.499 7.362 113.049 52 201 563 14.491 3.741 4 1.339 4.770 5.158 30.267 55 574 144 6.830 31.591 662 393 857 1.954 43.005 60 3.796 189 8.316 53.045 473 1.180 776 1.552 69.327 61 - - 807 4-2 103 41 957 Trasporti e comunicazione 62 - - 67 - - - 2 17 86 63 3.042-8.366 4.941 493 1.342 2.553 1.356 22.093 Intermediazione finanziaria, assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 64 88 13 1.361 1.428 71 373 1.555 337 5.226 65 8-862 447 128 14 18 13 1.490 66 - - 5 - - - 1-6 67 2 - - 58 - - - - 60 70 4-600 1.888 - - 424 973 3.889 71 8 22 65 44 1 10 144 16 310 72 124 2 143 308 133 1 16 2 729 73 235-372 570 53 15 11 13 1.269 74 117 209 14.348 9.509 3.419 2.064 3.330 34.014 67.010 75 8.722 2.016 25.757 43.478 5.249 12.032 16.296 31.737 145.287 80 7 4 58 39 1 1 20 82 212 85 1.429 316 5.611 7.096 379 234 794 1.933 17.792 Trattamento rifiuti e depurazione 37 57.543 17.169 268.476 267.610 24.700 32.294 190.828 62.377 920.997 acque di scarico 90 139.384 72.782 675.962 638.377 214.728 376.184 326.082 282.988 2.726.487 91 1.224-168 1.028-6 16 2.834 5.276 92 17 2 706 2.647 3 3 62 822 4.262 Altre attività di pubblico servizio 93 920 104 11.381 617 108 37 422 362 13.951 95 - - - - - - - 4 4 99 - - 1.569 - - - - - 1.569 Attività Istat non determinata - 799 2.866 4.089 6.189 5.826 3.505 429 23.703 TOTALE 1.532.219 646.868 5.281.774 6.867.745 809.388 1.547.364 5.424.358 2.696.239 24.805.955 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. 46

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 7 Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per attività economica, Nord - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 2.367-2.321 196 1.818 188 37 1.341 8.268 Agricoltura e pesca 02 5-3 5 9 2 1 4 29 05 1-5 - 14 18 4 21 63 10 - - 6 8 1 - - 2 17 11 65-32 - 3 25-14.713 14.838 Industria estrattiva 12 - - - - 5 - - - 5 13 6-536 - 1 25-1 569 14 292 2 248 188 302 672 175 490 2.369 Industria alimentare 15 979 10 1.457 368 1.192 1.028 114 2.315 7.463 Industria tabacco 16 1-1 2 2 - - - 6 Industria tessile 17 805-9.287 273 7.660 6.746-77 24.848 Confezioni vestiario; preparazione e 18 20-191 3 192 4-29 439 tintura pellicce Industria conciaria 19 404-800 33 2.157 21-260 3.675 20 1.369 18 1.738 314 1.610 532 325 1.270 7.176 Industria legno, carta stampa 21 2.341-35.079 219 1.709 409 215 441 40.413 22 7.819 14 12.461 697 12.827 1.029 248 4.409 39.504 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 5.115 4 24.206 47 3.085 345 5.301 2.356 40.459 Industria chimica 24 83.795-398.868 4.452 188.371 21.369 4.363 75.475 776.693 Industria gomma e materie plastiche 25 10.692 4 24.405 3.826 3.866 2.038 195 4.038 49.064 Industria minerali non metalliferi 26 1.767 10 13.519 328 8.939 757 1.168 7.971 34.459 Produzione metalli e leghe 27 31.663 4.106 327.787 8.512 64.812 26.659 8.029 12.794 484.362 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 33.104 59 97.307 3.772 58.049 12.266 903 28.029 233.489 29 18.864 46 25.889 2.290 19.742 6.079 1.316 28.391 102.617 30 32 28 101-124 2 1 3 291 Fabbricazione apparecchi elettrici, 31 4.017 3 9.207 497 9.372 2.004 2.838 4.217 32.155 meccanici ed elettronici 32 116-1.326 55 1.143 21 99 638 3.398 33 1.424-2.947 961 15.435 423 32 1.935 23.157 34 28.357-10.824 1.037 8.384 294 156 7.201 56.253 Fabbricazione mezzi di trasporto 35 4.831-8.648 68 11.666 3.022 3.328 3.229 34.792 Altre industrie manifatturiere 36 1.503 8 4.823 66 5.226 1.761 152 803 14.342 Nord 47

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Produzione energia elettrica, acqua e 40 6.175 143 8.350 680 3.250 1.576 1.589 18.909 40.672 gas 41 182-505 7 48 768 37 42 1.589 Costruzioni 45 37.063 605 97.220 16.745 49.699 6.402 6.918 48.261 262.913 50 138.251 5.618 302.286 29.124 145.099 38.994 52.964 164.035 876.371 Commercio, riparazioni e altri servizi 52 1.388 15 2.782 138 22.108 229 574 3.069 30.303 51 18.740 84 28.540 1.605 36.928 5.582 8.758 29.735 129.972 55 11-104 6 114 7 15 26 283 60 6.930 150 34.771 3.060 8.227 3.763 6.475 3.814 67.190 61 336-392 - 266 362 1.058 11.941 14.355 Trasporti e comunicazione 62 9-36 1 7 2 1 1 57 63 5.720 92 9.052 233 1.887 526 5.011 4.732 27.253 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 64 822 12 1.975 57 765 70 174 670 4.545 65 6-71 12 83 5 4 96 277 66 6-6 299 1 11-1 324 67 15-111 - 22 - - 5 153 70 125-34.291 85 4.758 629 10 146 40.044 71 488 1 3.296 113 297 78 19 111 4.403 72 24 6 216 7 35 8 1 177 474 73 466 2 892 27 226 36 106 774 2.529 74 4.042 19 22.601 1.106 4.819 472 1.631 3.609 38.299 75 658 9 1.194 1.587 15.550 1.068 10.231 10.666 40.963 80 1.670 1 351 30 172 75 19 127 2.445 85 11.280 343 26.912 3.008 17.742 5.289 4.080 11.313 79.967 Trattamento rifiuti e depurazione 37 67.870 41 55.686 687 28.417 31.037 2.265 5.160 191.163 acque di scarico 90 172.285 257 163.787 1.976 307.456 29.283 45.060 333.710 1.053.814 91 5-29 75 75 1 13 233 431 92 23 1 220 46 90 25 18 36 459 Altre attività di pubblico servizio 93 336 7 11.228 37 567 81 703 732 13.691 95 - - - - - - - - - 99 9 - - - 1 - - - 10 Attività Istat non determinata - 3-36 - - 6-45 TOTALE 716.689 11.721 1.820.926 89.004 1.076.425 214.118 176.740 854.584 4.960.207 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. Nord 48

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 8 Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per attività economica, Centro - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 485 311 240 1.074 2.110 Agricoltura e pesca 02 28 1 2 1 32 05 10-40 10 60 10 - - 1 7 8 11 12-1.312 12 1.336 Industria estrattiva 12 - - - - - 13 17 - - 1 18 14 264 94 73 143 574 Industria alimentare 15 457 83 184 156 880 Industria tabacco 16 3 29 2 3 37 Industria tessile 17 1.963 630 110 192 2.895 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 18 5 6 10 39 Industria conciaria 19 1.611 4 754 2 2.371 20 5.505 258 1.045 187 6.995 Industria legno, carta stampa 21 2.611 75 111 433 3.230 22 1.365 408 391 1.797 3.961 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 6.134 34 1.877 54.115 62.160 Industria chimica 24 25.264 3.084 1.119 62.413 91.880 Industria gomma e materie plastiche 25 1.667 330 2.635 8.232 12.864 Industria minerali non metalliferi 26 2.351 2.057 270 823 5.501 Produzione metalli e leghe 27 8.232 66.162 4.393 8.946 87.733 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 8.473 1.885 9.087 3.743 23.188 Fabbricazione apparecchi elettrici, meccanici ed e- lettronici Fabbricazione mezzi di trasporto 29 5.974 599 1.907 1.200 9.680 30 26-58 3 87 31 920 169 706 628 2.423 32 150 23 680 220 1.073 33 144 9 48 169 370 34 1.246 69 188 1.169 2.672 35 2.036 336 1.170 1.463 5.005 49

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Toscana Umbria Marche Lazio Centro Altre industrie manifatturiere 36 9.609 223 1.420 124 11.376 Produzione energia elettrica, acqua e gas 40 18.176 6.758 1.195 34.437 60.566 41 516 338 1.598 851 3.303 Costruzioni 45 23.252 5.723 13.883 6.668 49.526 50 125.263 31.212 52.719 179.843 389.037 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 5.374 475 645 9.795 16.289 52 1.049 51 233 426 1.759 55 39 2 5 27 73 60 10.437 1.997 2.036 2.366 16.836 61 13-4 597 614 Trasporti e comunicazione 62 3 1-207 211 63 489 45 266 2.647 3.447 64 292 137 193 2.081 2.703 65 13 2 10 33 58 66 - - - 6 6 67 - - 44 15 59 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre 70 1.117 2 4 54 1.177 attività professionali 71 77 6 14 292 389 72 11-25 49 85 73 452 1 4 565 1.022 74 8.526 90 1.042 2.379 12.037 75 1.364 180 163 1.286 2.993 Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 80 210 82 55 1.181 1.528 85 8.439 1.970 3.991 16.870 31.270 Trattamento rifiuti e depurazione acque di scarico 37 11.436 388 3.868 1.960 17.652 90 195.341 920 5.455 64.095 265.811 91 12 13 2 83 110 92 63 9 16 61 149 Altre attività di pubblico servizio 93 249 64 81 130 524 95 - - - 3 3 99 - - - 66 66 Attività Istat non determinata 6.614-1.091 2.684 10.389 TOTALE 505.402 127.344 118.471 479.033 1.230.250 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 50

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 9 Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per attività economica, Sud - anno 2009 Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 840 16 247 177 49 30 158 46 1.563 Agricoltura e pesca 02 1-6 1 - - - 32 40 05 3-5 13 - - 15 2 38 10-7 4 1-1 - 34 47 11 2.835 44 1 18 23.463 176 7.248-33.785 Industria estrattiva 12 - - - - - - - - - 13 - - - 1 - - - 2 3 14 39 8 113 83 18 1.187 399 1.030 2.877 Industria alimentare 15 164 588 620 218 55 364 300 94 2.403 Industria tabacco 16 - - 7 9 - - 2-18 Industria tessile 17 137-40 31 14 - - 14 236 Confezioni vestiario; preparazione e tintura pellicce 18 2 4 46 14 - - - - 66 Industria conciaria 19 72-250 107 - - 1-430 20 553 40 170 113 15 16 117 273 1.297 Industria legno, carta stampa 21 168 2 1.860 339 1-34 8 2.412 22 319 19 833 391 34 45 668 1.448 3.757 Raffinerie petrolio, fabbricazione coke 23 42 21 9.702 9.593 769 139 2.299.090 48.689 2.368.045 Industria chimica 24 6.182 9.203 3.494 17.961 220 122 341.147 106.966 485.295 Industria gomma e materie plastiche 25 872 223 1.364 370 101 9 212 152 3.303 Industria minerali non metalliferi 26 1.258 102 549 564 79 134 493 930 4.109 Produzione metalli e leghe 27 4.041 568 10.528 12.551 11.771 18 4.643 102.046 146.166 Fabbricaz. e lavoraz. prodotti metallici, escluse macchine ed impianti 28 7.723 147 7.832 3.262 184 5.278 749 1.612 26.787 29 1.455 32 3.957 5.283 930 234 936 208 13.035 30 13-42 1 - - - - 56 Fabbricazione apparecchi elettrici, 31 2.288 86 1.346 1.206 163 29 132 36 5.286 meccanici ed elettronici 32 178-286 137 2 1 23 2 629 33 13 7 259 362 - - 46 171 858 Fabbricazione mezzi di trasporto 34 2.580 3.962 7.936 5.756 2.735-268 9 23.246 35 1.347 8 7.484 1.648 21 212 3.291 306 14.317 Altre industrie manifatturiere 36 231 30 65 174 14 7 84 143 748 51

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Attività economica Codice ISTAT Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud Produzione energia elettrica, acqua e 40 798 5.087 3.046 2.821 4.698 947 40.944 5.583 63.924 gas 41 8-943 12 2 2 8.571 11 9.549 Costruzioni 45 4.621 1.251 6.746 2.994 644 544 13.359 2.054 32.213 50 43.651 9.344 158.077 119.990 15.716 46.868 145.676 52.742 592.064 Commercio, riparazioni e altri servizi 51 580 50 2.551 1.801 107 425 993 580 7.087 52 130 8 241 190 10 86 182 78 925 55 1-46 12-2 23 27 111 60 1.421 850 1.667 1.088 788 236 4.395 1.242 11.687 61 - - 7.374 142-3 3.134 332 10.985 Trasporti e comunicazione 62 - - 3 1-1 43 88 136 63 888 5 3.383 1.352 560 2.291 227 165 8.871 Intermediazione finanziaria,assicurazioni ed altre attività professionali Pubblica amministrazione, istruzione e sanità 64 170 14 531 297 91 206 793 342 2.444 65 3-22 6 2 2 4 693 732 66 - - 1 - - - - - 1 67 1 - - 2 - - - - 3 70 1-2 3 - - 72 4 82 71 10-54 15 7 10 23 12 131 72 6-55 4 - - 3-68 73 944-140 40 6 10 69 11 1.220 74 365 15 1.255 702 58 40 3.014 261 5.710 75 21 11 1.213 6.174 18 209 1.213 1.163 10.022 80 31 6 82 54 1 4 25 78 281 85 4.251 964 22.075 7.864 1.171 1.693 9.813 7.986 55.817 Trattamento rifiuti e depurazione 37 3.563 575 20.037 4.751 305 5.779 4.800 16.869 56.679 acque di scarico 90 2.543 257 57.573 19.195 1.061 12.768 7.288 5.416 106.101 91 1-3 1 10 1 48-64 92 9-11 3 6 3 6 4 42 Altre attività di pubblico servizio 93 126 4 268 972 9 7 89 21 1.496 95 - - - - - - - - - 99 - - 8 1 - - - - 9 Attività Istat non determinata - 49 366 2.081 69 1.190 1.081 43 4.879 TOTALE 97.499 33.607 346.819 232.952 65.977 81.329 2.905.944 360.058 4.124.185 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 52

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 10 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Nord - anno 2009 Codice CER Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 76.905 2.023 240.634 196.657 873.788 35.308 35.996 106.950 1.568.261 02 556.224 8.186 1.179.444 188.806 953.204 96.823 38.105 1.957.062 4.977.854 03 177.939 631 411.887 56.931 420.355 306.997 27.298 139.065 1.541.103 04 39.420 77 93.350 1.468 193.641 5.114 1.208 24.035 358.313 05 7.169 1 17.711 17 2.347 9.269 2.335 6.132 44.981 06 82.301 4.248 124.336 3.259 59.990 6.551 7.644 15.711 304.040 07 124.299 78 546.625 15.747 161.579 25.412 7.662 105.379 986.781 08 29.820 153 101.884 3.909 97.280 21.096 2.239 374.652 631.033 09 2.202 20 6.892 876 7.881 1.431 803 3.786 23.891 10 302.673 50.288 2.406.525 95.352 1.417.072 398.715 313.148 686.206 5.669.979 11 40.056 54 106.228 4.727 53.768 15.893 1.849 26.207 248.782 12 680.958 4.016 1.214.075 48.969 669.447 229.515 40.842 517.925 3.405.747 13 55.593 477 71.012 7.318 63.363 22.625 63.592 56.203 340.183 14 3.744 20 14.905 211 6.782 2.070 767 7.467 35.966 15 541.542 3.636 1.058.189 20.465 646.322 131.932 77.628 543.305 3.023.019 16 389.341 9.980 850.157 63.142 425.494 116.576 148.591 631.196 2.634.477 17 4.806.140 85.799 9.922.813 2.141.423 8.329.401 2.391.233 2.074.668 3.133.033 32.884.510 18 11.437 346 29.821 2.927 19.341 6.117 4.366 20.014 94.369 19 2.042.449 10.406 3.708.878 1.132.191 3.446.927 417.832 379.318 3.266.994 14.404.995 20 180.023 2.457 508.976 22.331 214.722 84.380 85.072 643.916 1.741.877 Totale 10.150.235 182.896 22.614.342 4.006.726 18.062.704 4.324.889 3.313.131 12.265.238 74.920.161 RS attività ISTAT non determinata - 114 6 317-7.658 10-8.105 RS CER non determinato - - - - - - 4-4 Totale RS 10.150.235 183.010 22.614.348 4.007.043 18.062.704 4.332.547 3.313.145 12.265.238 74.928.270 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. Nord 53

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 11 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Centro - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 801.627 164.651 103.772 399.664 1.469.714 02 297.614 112.301 316.197 225.084 951.196 03 245.055 27.398 138.393 94.724 505.570 04 177.189 5.628 55.784 5.445 244.046 05 6.062 83 21.076 1.737 28.958 06 450.141 1.917 231.221 9.860 693.139 07 28.816 17.585 19.192 55.540 121.133 08 38.735 4.990 31.787 21.564 97.076 09 1.578 384 643 1.629 4.234 10 379.367 403.152 57.329 209.307 1.049.155 11 22.117 2.949 10.744 7.301 43.111 12 99.474 78.196 132.856 79.379 389.905 13 24.286 3.608 6.459 62.469 96.822 14 2.590 341 1.832 762 5.525 15 314.552 75.570 160.111 243.050 793.283 16 386.475 94.819 108.221 386.531 976.046 17 5.441.857 1.111.272 1.031.757 4.893.980 12.478.866 18 10.806 2.108 5.133 20.415 38.462 19 2.015.197 326.475 467.981 1.190.068 3.999.721 20 218.248 6.825 161.384 111.901 498.358 Totale 10.961.786 2.440.252 3.061.872 8.020.410 24.484.320 RS attività ISTAT non determinata 141.371-7.264 10.740 159.375 RS CER non determinato - - - 70 70 Totale RS 11.103.157 2.440.252 3.069.136 8.031.220 24.643.765 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 54

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 12 Produzione regionale di rifiuti speciali ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Sud - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 34.443 1.694 11.749 79.458 13.195 4.742 198.015 143.303 486.599 02 203.072 297.148 778.505 382.302 56.083 121.183 253.499 143.310 2.235.102 03 53.699 1.560 50.657 50.172 6.062 4.092 12.408 20.135 198.785 04 9.684 781 45.312 18.347 2.118 1.627 2.396 1.472 81.737 05 2.448 248 1.528 4.956 2.097 477 21.057 24.664 57.475 06 7.626 1.623 16.285 14.115 931 1.526 15.263 3.110 60.479 07 15.400 15.625 17.621 31.250 3.812 679 14.552 10.205 109.144 08 6.281 489 11.827 6.060 2.476 720 3.952 1.066 32.871 09 781 73 961 934 39 109 3.042 1.599 7.538 10 39.386 20.444 71.557 1.440.144 53.819 70.832 169.767 502.899 2.368.848 11 15.448 98 14.493 6.342 322 858 5.010 80.304 122.875 12 101.023 24.453 192.602 69.247 85.730 17.756 36.592 13.376 540.779 13 9.207 2.967 20.707 23.442 1.976 2.394 16.541 5.259 82.493 14 710 71 767 386 155 16 330 91 2.526 15 19.608 20.667 235.347 110.541 30.414 26.011 49.324 37.416 529.328 16 139.929 21.089 507.557 757.618 107.044 101.839 298.088 128.542 2.061.706 17 741.478 155.344 2.677.670 2.894.781 244.254 658.420 4.042.701 708.160 12.122.808 18 4.491 1.070 22.619 8.218 1.245 2.200 7.861 10.055 57.759 19 207.412 109.361 827.827 1.021.550 252.620 586.843 3.133.227 1.146.451 7.285.291 20 17.592 4.822 119.770 174.664 4.715 19.353 42.091 74.408 457.415 Totale 1.629.718 679.627 5.625.361 7.094.527 869.107 1.621.677 8.325.716 3.055.825 28.901.558 RS attività ISTAT non determinata - 848 3.232 6.170 6.258 7.016 4.586 472 28.582 RS CER non determinato - - 507 199-253 2.390 38 3.387 Totale RS 1.629.718 680.475 5.629.100 7.100.896 875.365 1.628.946 8.332.692 3.056.335 28.933.527 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi e di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 55

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 13 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Nord - anno 2009 Codice CER Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 76.733 2.023 220.391 196.656 872.799 35.308 35.996 97.459 1.537.365 02 556.224 8.186 1.179.429 188.669 953.169 96.820 38.105 1.957.043 4.977.645 03 177.277 629 411.340 56.893 419.519 306.835 27.182 138.172 1.537.847 04 39.415 77 93.200 1.466 193.568 5.114 1.208 24.035 358.083 05 3.943-6.060 1 112 4 125 1.831 12.076 06 73.363 4.240 90.056 2.575 34.350 5.753 1.354 11.436 223.127 07 51.929 20 124.326 11.293 56.387 7.769 3.129 38.585 293.438 08 22.140 123 84.318 3.120 87.457 18.260 1.321 365.495 582.234 09 106 1 444 21 292 17 137 211 1.229 10 287.056 47.241 2.180.958 87.894 1.368.997 366.334 312.885 663.905 5.315.270 11 14.373 23 33.538 1.413 17.100 8.941 827 9.452 85.667 12 600.182 3.202 1.114.311 42.511 567.010 217.854 34.877 427.619 3.007.566 13 - - - - - - - - - 14 - - - - - - - - - 15 529.810 3.529 1.038.129 19.785 629.122 126.765 74.859 532.045 2.954.044 16 236.449 3.946 503.227 35.866 249.541 73.856 88.103 453.071 1.644.059 17 4.723.579 85.082 9.751.827 2.120.942 8.213.712 2.377.303 2.055.524 3.030.650 32.358.619 18 261 1 3.040 47 1.398 785 51 4.549 10.132 19 1.862.649 10.403 3.454.636 1.126.523 3.107.024 379.128 376.620 3.012.162 13.329.145 20 178.057 2.452 504.186 22.083 214.722 83.925 84.094 642.934 1.732.453 Totale 9.433.546 171.178 20.793.416 3.917.758 16.986.279 4.110.771 3.136.397 11.410.654 69.959.999 RS NP attività ISTAT non determinata - 111 6 281-7.658 4-8.060 Totale RS NP 9.433.546 171.289 20.793.422 3.918.039 16.986.279 4.118.429 3.136.401 11.410.654 69.968.059 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. Nord 56

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 14 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Centro - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 797.437 164.635 103.772 399.660 1.465.504 02 297.601 112.296 316.181 225.082 951.160 03 244.592 27.269 138.208 93.978 504.047 04 177.009 5.628 55.770 5.445 243.852 05 916 5 18.935 186 20.042 06 444.093 1.691 229.407 7.459 682.650 07 19.327 15.443 17.163 17.021 68.954 08 31.170 4.408 30.423 19.283 85.284 09 255 51 28 149 483 10 376.286 388.132 53.272 203.794 1.021.484 11 12.477 1.134 4.407 2.840 20.858 12 90.964 76.305 129.890 75.990 373.149 13 - - - - - 14 - - - - - 15 307.215 72.331 155.957 237.788 773.291 16 247.121 62.101 53.982 163.065 526.269 17 5.343.974 1.102.431 1.015.005 4.865.994 12.327.404 18 1.241 70 427 2.289 4.027 19 1.854.231 272.153 460.592 1.112.137 3.699.113 20 217.089 6.825 161.073 111.901 496.888 Totale 10.462.998 2.312.908 2.944.492 7.544.061 23.264.459 RS NP attività ISTAT non determinata 134.757-6.173 8.056 148.986 Totale RS NP 10.597.755 2.312.908 2.950.665 7.552.117 23.413.445 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. 57

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 15 Produzione regionale di rifiuti speciali non pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Sud - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 34.442 1.694 11.746 79.458 12.712 4.742 192.912 143.269 480.975 02 203.071 297.148 778.502 382.300 56.082 121.183 253.396 143.306 2.234.988 03 53.540 1.510 50.307 49.809 6.035 4.026 12.183 19.772 197.182 04 9.684 781 45.306 18.340 2.118 1.627 2.396 1.472 81.724 05 1.407 232 19 53 1.143 4 635 72 3.565 06 5.288 1.069 3.598 1.822 802 1.515 1.436 2.448 17.978 07 9.318 6.607 13.027 17.069 2.989 669 5.109 3.585 58.373 08 4.630 269 8.617 5.052 570 694 3.168 838 23.838 09 34 6 100 107 2 13 66 24 352 10 38.668 20.444 68.875 1.437.429 42.166 70.819 134.580 478.868 2.291.849 11 8.562 98 6.103 3.401 171 827 3.266 899 23.327 12 95.834 23.475 183.233 59.195 85.284 12.587 35.977 12.873 508.458 13 - - - - - - - - - 14 - - - - - - - - - 15 18.968 18.464 229.223 106.842 29.558 25.662 46.992 36.090 511.799 16 91.394 10.964 338.749 629.929 69.369 49.709 136.587 70.365 1.397.066 17 734.622 152.752 2.625.204 2.884.375 242.159 654.524 4.015.691 685.400 11.994.727 18 306 13 531 742 67 94 393 1.272 3.418 19 204.859 105.741 796.341 1.013.069 247.294 573.490 533.975 1.020.849 4.495.618 20 17.592 4.802 119.427 174.664 4.678 19.353 42.091 74.408 457.015 Totale 1.532.219 646.069 5.278.908 6.863.656 803.199 1.541.538 5.420.853 2.695.810 24.782.252 RS NP attività ISTAT non determinata - 799 2.866 4.089 6.189 5.826 3.505 429 23.703 Totale RS NP 1.532.219 646.868 5.281.774 6.867.745 809.388 1.547.364 5.424.358 2.696.239 24.805.955 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi stimati da ISPRA. 58

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 16 Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Nord - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna 01 172-20.243 1 989 - - 9.491 30.896 02 - - 15 137 35 3-19 209 03 662 2 547 38 836 162 116 893 3.256 04 5-150 2 73 - - - 230 05 3.226 1 11.651 16 2.235 9.265 2.210 4.301 32.905 06 8.938 8 34.280 684 25.640 798 6.290 4.275 80.913 07 72.370 58 422.299 4.454 105.192 17.643 4.533 66.794 693.343 08 7.680 30 17.566 789 9.823 2.836 918 9.157 48.799 09 2.096 19 6.448 855 7.589 1.414 666 3.575 22.662 10 15.617 3.047 225.567 7.458 48.075 32.381 263 22.301 354.709 11 25.683 31 72.690 3.314 36.668 6.952 1.022 16.755 163.115 12 80.776 814 99.764 6.458 102.437 11.661 5.965 90.306 398.181 13 55.593 477 71.012 7.318 63.363 22.625 63.592 56.203 340.183 14 3.744 20 14.905 211 6.782 2.070 767 7.467 35.966 15 11.732 107 20.060 680 17.200 5.167 2.769 11.260 68.975 16 152.892 6.034 346.930 27.276 175.953 42.720 60.488 178.125 990.418 17 82.561 717 170.986 20.481 115.689 13.930 19.144 102.383 525.891 18 11.176 345 26.781 2.880 17.943 5.332 4.315 15.465 84.237 19 179.800 3 254.242 5.668 339.903 38.704 2.698 254.832 1.075.850 20 1.966 5 4.790 248-455 978 982 9.424 Totale 716.689 11.718 1.820.926 88.968 1.076.425 214.118 176.734 854.584 4.960.162 RS P attività ISTAT non determinata - 3-36 - - 6-45 Totale RS P 716.689 11.721 1.820.926 89.004 1.076.425 214.118 176.740 854.584 4.960.207 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. Nord 59

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 17 Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Centro - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Toscana Umbria Marche Lazio Centro 01 4.190 16-4 4.210 02 13 5 16 2 36 03 463 129 185 746 1.523 04 180-14 - 194 05 5.146 78 2.141 1.551 8.916 06 6.048 226 1.814 2.401 10.489 07 9.489 2.142 2.029 38.519 52.179 08 7.565 582 1.364 2.281 11.792 09 1.323 333 615 1.480 3.751 10 3.081 15.020 4.057 5.513 27.671 11 9.640 1.815 6.337 4.461 22.253 12 8.510 1.891 2.966 3.389 16.756 13 24.286 3.608 6.459 62.469 96.822 14 2.590 341 1.832 762 5.525 15 7.337 3.239 4.154 5.262 19.992 16 139.354 32.718 54.239 223.466 449.777 17 97.883 8.841 16.752 27.986 151.462 18 9.565 2.038 4.706 18.126 34.435 19 160.966 54.322 7.389 77.931 300.608 20 1.159-311 - 1.470 Totale 498.788 127.344 117.380 476.349 1.219.861 RS P attività ISTAT non determinata 6.614 1.091 2.684 10.389 Totale RS P 505.402 127.344 118.471 479.033 1.230.250 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. 60

a APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Tavola 18 - Produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi ripartiti per capitolo dell elenco europeo dei rifiuti, Sud - anno 2009 Capitolo Elenco europeo dei rifiuti Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Sud 01 1-3 - 483-5.103 34 5.624 02 1-3 2 1-103 4 114 03 159 50 350 363 27 66 225 363 1.603 04 - - 6 7 - - - - 13 05 1.041 16 1.509 4.903 954 473 20.422 24.592 53.910 06 2.338 554 12.687 12.293 129 11 13.827 662 42.501 07 6.082 9.018 4.594 14.181 823 10 9.443 6.620 50.771 08 1.651 220 3.210 1.008 1.906 26 784 228 9.033 09 747 67 861 827 37 96 2.976 1.575 7.186 10 718-2.682 2.715 11.653 13 35.187 24.031 76.999 11 6.886-8.390 2.941 151 31 1.744 79.405 99.548 12 5.189 978 9.369 10.052 446 5.169 615 503 32.321 13 9.207 2.967 20.707 23.442 1.976 2.394 16.541 5.259 82.493 14 710 71 767 386 155 16 330 91 2.526 15 640 2.203 6.124 3.699 856 349 2.332 1.326 17.529 16 48.535 10.125 168.808 127.689 37.675 52.130 161.501 58.177 664.640 17 6.856 2.592 52.466 10.406 2.095 3.896 27.010 22.760 128.081 18 4.185 1.057 22.088 7.476 1.178 2.106 7.468 8.783 54.341 19 2.553 3.620 31.486 8.481 5.326 13.353 2.599.252 125.602 2.789.673 20-20 343-37 - - - 400 Totale 97.499 33.558 346.453 230.871 65.908 80.139 2.904.863 360.015 4.119.306 RS P attività ISTAT non determinata - 49 366 2.081 69 1.190 1.081 43 4.879 Totale RS P 97.499 33.607 346.819 232.952 65.977 81.329 2.905.944 360.058 4.124.185 Nota: i dati riportati includono i quantitativi di veicoli a fine vita radiati per demolizione stimati da ISPRA. Fonte:ISPRA 61

APPENDICE 1 DETTAGLIO REGIONALE DEI DATI DI PRODUZIONE DEI RS Figura 1 Produzione pro capite dei rifiuti speciali per macroarea geografica, anno 2009 3.000 Produzione pro capite RS (kg(ab*anno) 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Nord Centro Sud Italia RS pericolosi 179,9 103,5 197,5 170,9 RS non pericolosi 2.538,0 1.969,1 1.187,9 1.958,7 62

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 2.1 ANALISI DEI DATI NAZIONALI Nel 2009, i rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia ammontano a oltre 135 milioni di tonnellate, costituiti per il 93% da rifiuti non pericolosi ed il restante 7% da rifiuti pericolosi. La figura 2.1, evidenzia il ricorso alle diverse tipologie di gestione, in termini percentuali, nell anno 2009. Le quantità indicate comprendono anche i rifiuti speciali provenienti dal circuito produttivo, identificata con i codici CER dei capitoli 20 e 15; l analisi più approfondita condotta da ISPRA su dette tipologie di rifiuti, prima computati negli RU, ha determinato un aumento dei quantitativi di rifiuti costituiti da carta, plastica e vetro avviati prevalentemente al recupero di materia. Come mostra la figura, rispetto al totale di rifiuti speciali gestiti, il recupero di materia (R3, R4, R5), costituisce la quota predominante, il 57,5%, seguono, con il 15,6%, le altre operazione di smaltimento (D8, D9, D14), e con il 9,6%, lo smaltito in discarica (D1). Figura 2.1 Gestione dei rifiuti speciali, anno 2009 Incenerimento 0,7% Altre operazioni di smaltimento 15,6% Deposito preliminare 1,3% Recupero di energia 1,5% Smaltimento in discarica 9,6% Recupero materia 57,5% Messa in riserva 13,7% Nella figura 2.2 sono indicate le quantità di rifiuti speciali trattate nel 2009 per tipologia di gestione. L analisi dei dati rileva che circa 80 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono avviati ad operazioni di recupero, comprensive, anche, del recupero di energia, (da R1 a R11), circa 35 milioni di tonnellate a operazioni di smaltimento (da D1 a D12 e D14) e oltre 20 milioni di tonnellate sono destinate ad impianti di stoccaggio e di messa in riserva (D13, D15, R12 e R13) che rappresentano forme intermedie di gestione, preliminari alla destinazione finale. I rifiuti stoccati, di frequente, rimangono in giacenza presso gli stessi impianti di trattamento, per essere effettivamente recuperati/smaltiti nell anno successivo, ovvero, avviati sempre nello stesso anno alle successive operazioni di recupero/smaltimento. Anche i rifiuti sottoposti a trattamento biologico o chimico fisico o ricondizionamento e raggruppamento preliminare (D8, D9, D14), possono essere, nello stesso anno di riferimento, avviati ad operazioni di recupero/smaltimento finale. In altri casi, invece, i rifiuti non completano il proprio ciclo di gestione nel periodo di osservazione. Tale situazione non consente di correlare i rifiuti prodotti e quelli gestiti nello stesso 63

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI anno di riferimento, infatti, computare i rifiuti avviati ad operazioni di deposito preliminare o trattamento intermedio porta sicuramente ad una sovrastima dei quantitativi gestiti; viceversa, escludere dal calcolo i trattamenti preliminari conduce ad una sottostima (vedi figure 2.5 e 2.6). Figura 2.2 Quantità di rifiuti speciali per tipologia di gestione (tonnellate*1000), anno 2009 140.000 120.000 135.028 100.000 77.698 80.000 60.000 40.000 21.014 13.023 18.483 20.000 2.085 1.788 938 - Totale Recupero materia (da R2 a R11) Altre operazioni di smaltimento (D8,D9,D14) Smaltimento in discarica (D1) Messa in riserva (R13) Recupero di energia (R1) Deposito preliminare (D15) Incenerimento (D10) Per completare l analisi della gestione dei rifiuti è necessario computare anche i quantitativi importati ed esportati. Nel 2009 la quantità di rifiuti speciali destinata all estero ammonta a 3,2 milioni di tonnellate, di cui circa 2 milioni di tonnellate sono rifiuti non pericolosi e oltre 1,2 milioni di tonnellate sono rifiuti pericolosi. Leggermente superiore è il quantitativo importato nel nostro Paese, circa 3,4 milioni di tonnellate, costituito essenzialmente da rifiuti non pericolosi, infatti, i rifiuti pericolosi sono pari a circa 9 mila tonnellate. In tabella 2.1 si riportano le quantità di rifiuti speciali complessivamente gestite nel biennio 2008-2009. In riferimento al 2008, si precisa che i quantitativi gestiti sono stati oggetto di una rettifica, in quanto, i rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda (CER 191307 e CER 191308), in alcuni casi, sono risultati sovrastimati. A seguito dei controlli effettuati sui singoli impianti, i rifiuti gestiti nel 2008, ammontano a 134,2 milioni di tonnellate, di cui i non pericolosi sono 124,4 milioni di tonnellate, il 92,7% del totale gestito, mentre i rifiuti pericolosi ammontano a 9,8 milioni di tonnellate, il 7,3% del totale. Nell anno 2009, i rifiuti speciali gestiti ammontano a 135 milioni di tonnellate, di cui 125,5 milioni di tonnellate (il 93% del totale gestito) sono rifiuti non pericolosi e i restanti 9,5 milioni di tonnellate ( il 7% del totale gestito) sono rifiuti pericolosi. Confrontando i dati del biennio, si evidenzia, sul totale gestito, un lieve incremento pari allo 0,6%, imputabile, come evidenziato, ai quantitativi di rifiuti provenienti dal circuito produttivo, identificati con i codici CER dei capitoli 20 e 15, prima non computati. 64

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI La figura 2.3, relativa al recupero dei rifiuti speciali, nel biennio 2008-2009 mostra un incremento del 3,5% del totale recuperato, nel contempo, la figura 2.4, mostra una flessione del quantitativo di rifiuti avviati allo smaltimento, pari al 6,4%. Relativamente al recupero, nel 2009, il maggior aumento, oltre 2,6 milioni di tonnellate, si registra al Nord; al Centro, l incremento è di 966 mila tonnellate, mentre al Sud, si assiste ad una flessione pari a 263 mila tonnellate. Passando allo smaltimento, il Nord è interessato da una sostanziale riduzione, pari a 3,3 milioni di tonnellate, al Centro si registra un lieve aumento, pari a 820 mila tonnellate, al Sud, invece, si rileva una minima variazione, con 25 mila tonnellate in meno. Figura 2.3 Recupero dei rifiuti speciali per macroarea geografica (tonnellate*1000), anni 2008 2009 100.000 80.000 60.000 (t*1000) 40.000 20.000 - NORD CENTRO SUD ITALIA 2008 62.614 14.604 17.719 94.937 2009 65.240 15.570 17.456 98.266 Figura 2.4 Smaltimento dei rifiuti speciali per macroarea geografica (tonnellate*1000), anni 2008-2009 (t*1000) 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 - NORD CENTRO SUD ITALIA 2008 20.969 6.942 11.375 39.286 2009 17.650 7.762 11.350 36.762 Dati 2008 rettificati 65

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.1 Quadro riepilogativo per regione della gestione dei rifiuti speciali (tonnellate), anni 2008 2009 2008 2009 Regione Totale da D1 a D12 Totale GESTIONE da R1 a Totale da D1 a D12 e Totale GESTIONE da R1 a R11 R12 e R13 recupero e D14 D13 e D15 smaltimento TOTALE R11 R12 e R13 recupero D14 D13 e D15 smaltimento TOTALE Piemonte 6.136.863 2.379.414 8.516.277 2.038.860 161.008 2.199.868 2.360.876 6.906.219 1.232.591 8.138.810 2.421.799 121.479 2.543.278 10.682.088 Valle D'Aosta 112.249 109.257 221.506 186.004-186.004 186.004 32.889 17.833 50.722 107.170 1.555 108.725 159.447 Lombardia 16.830.089 3.153.820 19.983.909 5.793.759 348.084 6.141.843 6.489.927 18.402.369 2.983.629 21.385.998 4.529.829 237.213 4.767.042 26.153.040 Trentino A.A. 3.468.496 694.704 4.163.200 1.408.951 8.254 1.417.205 1.425.459 3.561.098 927.529 4.488.627 1.307.495 9.755 1.317.250 5.805.877 Veneto 11.256.619 1.613.228 12.869.847 4.722.680 628.073 5.350.753 5.978.826 10.819.574 3.463.393 14.282.967 3.934.892 309.248 4.244.140 18.527.107 Friuli V.G. 4.524.728 346.783 4.871.511 283.158 34.743 317.901 352.644 4.395.715 400.906 4.796.621 289.318 34.228 323.546 5.120.167 Liguria 1.629.557 378.988 2.008.545 1.422.909 18.054 1.440.963 1.459.017 2.090.394 362.233 2.452.627 908.142 70.493 978.635 3.431.262 Emilia R. 8.045.121 1.934.200 9.979.321 3.788.108 126.875 3.914.983 4.041.858 7.552.061 2.091.840 9.643.901 3.213.473 153.985 3.367.458 13.011.359 NORD 52.003.722 10.610.394 62.614.116 19.644.429 1.325.091 20.969.520 22.294.611 53.760.319 11.479.954 65.240.273 16.712.118 937.956 17.650.074 82.890.347 Toscana 5.779.479 793.013 6.572.492 2.666.787 86.471 2.753.258 2.839.729 5.974.655 1.153.342 7.127.997 3.197.720 28.049 3.225.769 10.353.766 Umbria 1.580.012 369.777 1.949.789 711.301 6.199 717.500 723.699 1.379.822 554.551 1.934.373 645.007 8.703 653.710 2.588.083 Marche 1.335.811 501.113 1.836.924 1.023.291 63.086 1.086.377 1.149.463 1.203.563 608.655 1.812.218 705.599 71.454 777.053 2.589.271 Lazio 3.293.421 951.023 4.244.444 2.348.694 36.638 2.385.332 2.421.970 3.737.550 957.587 4.695.137 3.002.253 103.555 3.105.808 7.800.945 CENTRO 11.988.723 2.614.926 14.603.649 6.750.073 192.394 6.942.467 7.134.861 12.295.590 3.274.135 15.569.725 7.550.579 211.761 7.762.340 23.332.065 Abruzzo 669.854 372.620 1.042.474 367.253 10.890 378.143 389.033 669.437 450.327 1.119.764 431.438 41.564 473.002 1.592.766 Molise 167.342 102.310 269.652 260.989 706 261.695 262.401 150.185 85.216 235.401 304.019 958 304.977 540.378 Campania 2.423.259 650.097 3.073.356 584.807 82.347 667.154 749.501 3.383.920 678.768 4.062.688 760.455 166.301 926.756 4.989.444 Puglia 5.323.516 1.122.488 6.446.004 1.959.011 338.947 2.297.958 2.636.905 3.891.500 1.048.688 4.940.188 2.945.837 115.660 3.061.497 8.001.685 Basilicata 309.322 110.051 419.373 607.308 8.853 616.161 625.014 354.081 79.321 433.402 572.321 5.261 577.582 1.010.984 Calabria 472.063 134.256 606.319 859.714 36.358 896.072 932.430 789.838 99.271 889.109 1.056.947 138.745 1.195.692 2.084.801 Sicilia 3.607.879 1.004.926 4.612.805 2.292.188 11.110 2.303.298 2.314.408 3.777.930 1.015.449 4.793.379 2.385.558 32.676 2.418.234 7.211.613 Sardegna 1.003.903 245.179 1.249.082 3.781.867 172.579 3.954.446 4.127.025 709.522 272.252 981.774 2.255.242 136.988 2.392.230 3.374.004 SUD 13.977.138 3.741.927 17.719.065 10.713.137 661.790 11.374.927 12.036.717 13.726.413 3.729.292 17.455.705 10.711.817 638.153 11.349.970 28.805.675 ITALIA 77.969.583 16.967.247 94.936.830 37.107.639 2.179.275 39.286.914 134.223.744 79.782.322 18.483.381 98.265.703 34.974.514 1.787.870 36.762.384 135.028.087 66

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI La figura 2.5, mostra le quantità di rifiuti speciali recuperati e smaltiti, nel 2009, con l esclusione, delle quantità avviate a messa in riserva (R13) e a deposito preliminare (D15). Figura 2.5 Gestione dei rifiuti speciali esclusi gli stoccaggi, anno 2009 Incenerimento 0,8% Altre operazioni di smaltimento 18,3% Recupero di energia 1,8% Recupero materia 67,7% Smaltimento in discarica 11,3% In particolare, si registra che: il 67,7% dei rifiuti speciali, pari ad un quantitativo di 77,7 milioni di tonnellate, viene avviato ad operazioni di recupero di materia, comprendente le tipologie di recupero descritte dalle operazioni da R2 a R11; il 18,3%, oltre 21milioni di tonnellate di rifiuti, è avviato in impianti di trattamento chimico-fisico o biologico e ricondizionamento preliminare; il 11,3% dei rifiuti, pari a 13 milioni di tonnellate, è smaltito in discarica; l 1,8%, oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti, viene recuperato energeticamente, sia in impianti dedicati (impianti di recupero di biogas, impianti di valorizzazione di biomasse, gassificatori), sia in impianti produttivi quali cementifici, impianti per la produzione di energia ed altri impianti che utilizzano rifiuti come combustibile in luogo di quelli convenzionali; lo 0,8%, 938 mila tonnellate, è avviato all incenerimento con o senza recupero di energia. In figura 2.6 viene riportato il quadro relativo alla gestione dei rifiuti speciali, escludendo quelli avviati a messa in riserva (R13) e deposito preliminare (D15) e a operazioni di trattamento preliminari (D8, D9, D14). Nelle figure 2.7 e 2.8 è riportato l andamento di tutte le operazioni di recupero e di smaltimento nel biennio 2008-2009. 67

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.6 Gestione dei rifiuti speciali esclusi gli stoccaggi e le operazioni di trattamento preliminare, anno 2009 Smaltimento in discarica 13,9% Incenerimento 1,0% Recupero di energia 2,2% Recupero materia 82,9% Figura 2.7 Andamento del recupero di rifiuti speciali, anni 2008 2009 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6+R7+R8 +R9 R10 R11 R12+R13 Anno 2008 (1000*t) 2.230 169 8.032 14.869 44.331 312 7.849 178 16.967 Anno 2009 (1000*t) 2.085 215 11.186 12.773 46.694 282 6.460 88 18.483 R1: Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia, R2: Rigenerazione/recupero di solventi, R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche), R4: Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici, R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, R6: Rigenerazione degli acidi o delle basi, R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti, R8: Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori, R9: Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli, R10: Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia, R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10, R12: Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti). 68

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Il quantitativo di rifiuti avviato ad operazioni di recupero, nel 2009, aumenta di oltre 3,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 3,5% rispetto al 2008. Una quota rilevante di tale crescita è attribuibile all incremento dei quantitativi di rifiuti avviati all operazione di riciclo/recupero di sostanze organiche (R3), il 39% in più rispetto al 2008. Anche il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5), fa rilevare un incremento rispetto al 2008, del 5%, corrispondente a 2,4 milioni di tonnellate. Le elevate quantità di rifiuti avviate a tale forma di gestione sono costituiti, per la maggior parte, da rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione, sottoposti a trattamento, soprattutto, in impianti di frantumazione, o utilizzati in rimodellamenti morfologici o copertura periodica o finale delle discariche, nei processi produttivi legati all industria delle costruzioni o in opere di ricostruzione del manto stradale. Diversamente, rispetto al 2008, si registra una flessione del recupero dei metalli (R4), con oltre 2 milioni di tonnellate in meno (-14%), una riduzione dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), con oltre 1 milione di tonnellate (-17,7%) e dei rifiuti speciali utilizzati come fonte di energia (R1), che si riducono del 6,5%. Per le operazioni di smaltimento, tra il 2008 ed il 2009, si riscontra una riduzione di 2,5 milioni di tonnellate del quantitativo smaltito, percentualmente pari al 6,4%. La diminuzione interessa principalmente lo smaltimento in discarica (D1) e l incenerimento (D10), pari rispettivamente, al 24,1% e al 14,3%. Aumentano, invece, del 19,5% e del 9,3%, i rifiuti sottoposti a trattamento biologico (D8), e a trattamento chimico-fisico (D9). Nel complesso i dati mostrano che le forme di smaltimento più utilizzate nel nostro Paese, rimangono la discarica (D1) e il trattamento chimico-fisico e biologico ( D8, D9). Analizzando nel dettaglio i dati, nel biennio, relativi allo smaltimento in discarica, per macroarea geografica, si rileva che la riduzione, interessa il Nord ed il Sud, in cui la diminuzione è pari rispettivamente al 27,3% e al 44,9%, mentre al Centro si manifesta un incremento dell 8,1%. La riduzione nel Nord è imputabile soprattutto alla Lombardia, al Veneto e alla Liguria. Al Sud, un industria ubicata in Sardegna, non più produttiva, ha determinato una riduzione dei quantitativi avviati in discarica, pari a circa 1,8 milioni di tonnellate. L incremento registrato al Centro è dovuto alla regione Lazio, dove a causa dei lavori della Metro C di Roma, sono aumentati i quantitativi di terre e rocce da scavo allocate in discarica. Sempre riguardo allo smaltimento in discarica, va rilevato che, considerevoli quantitativi di rifiuti da costruzione e demolizione e di rifiuti biodegradabili, dopo la stabilizzazione biologica, sono utilizzati nelle discariche per la copertura giornaliera o in attività di ripristino finale dopo la chiusura delle stesse. Tale operazione, quando interessa quantitativi rilevanti, deve essere necessariamente ritenuta una forma di smaltimento. L Istituto ha, pertanto, ritenuto di sommare alle quantità di rifiuti in discarica (D1 totale) anche una quota di quelle avviate a queste attività. Tale prassi accertata dall ISPRA oramai da diversi anni, interessa, nel 2009, diverse regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Basilicata e Sicilia. Il trattamento chimico-fisico e biologico (D8, D9), nel biennio, mostra un incremento del 13,5%, corrispondente a oltre 2,4 milioni di tonnellate. I rifiuti sottoposti a tale tipologia di smaltimento, includono anche i quantitativi di rifiuti liquidi e concentrati acquosi (CER 191307 e CER 191308), derivanti dall attività di bonifica. 69

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.8 Andamento dello smaltimento di rifiuti speciali, anni 2008 2009 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 D1 D8 D9 D10 D14 D13+D15 Anno 2008 (1000*t) 17.159 7.552 10.478 1.095 823 2.179 Anno 2009 (1000*t) 13.023 9.006 11.454 938 553 1.788 D1: Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica), D8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12, D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.), D10: Incenerimento a terra, D13: Raggruppamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D12, D14: Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13, D15: Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) Si precisa, che con le codifiche D8 e D9, vengono dichiarati, indifferentemente, i trattamenti chimico-fisici e biologici e, ad eccezione degli impianti di demolizione dei veicoli fuori uso che effettuano solo il trattamento chimico fisico, non è possibile generalmente distinguere i quantitativi di rifiuti avviati al trattamento D8 da quelli destinati al trattamento D9, essendo questi, nella maggior parte dei casi, posti in sequenza. Pertanto, nell analisi dei dati si ritiene più corretto trattare entrambe le operazioni nel loro complesso. I quantitativi di rifiuti pericolosi avviati a trattamento chimico fisico comprendono anche i veicoli fuori uso e le altre tipologie di rifiuti pericolosi derivanti dagli stessi veicoli, trattati dagli impianti di demolizione/rottamazione. Per le altre forme di smaltimento non si riscontrano, nel biennio in esame, variazioni di rilievo. Di seguito si analizzano separatamente i dati relativi alle operazioni di recupero/smaltimento dei rifiuti non pericolosi e di quelli pericolosi. In particolare, nella tabella 2.2, si mostrano i dati dei rifiuti speciali non pericolosi recuperati nell anno 2009, che ammontano a oltre 96 milioni di tonnellate, vale a dire il 76,6% del totale di rifiuti non pericolosi gestiti. Dall esame di tali dati (figura 2.9), risulta che, nel 2009, alle operazioni di recupero di materia (da R2 a R10), sono state avviate complessivamente 76,2 milioni di tonnellate di rifiuti. E prevalente il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5), che rappresenta il 48,3% del totale dei rifiuti non pericolosi recuperati. A tale operazione, sono stati avviati oltre 46 milioni di tonnellate, con un incremento, rispetto all anno 2008, del 5,4%. 70

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.9 Andamento del recupero di rifiuti speciali non pericolosi, anni 2008 2009 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6+R7+R8 +R9 R10 R11 R12+R13 Anno 2008 (1000*t) 2.086 1 7.709 14.081 44.096 72 7.849 65 16.541 Anno 2009 (1000*t) 1.956 2 10.947 12.171 46.466 108 6.460 58 17.991 R1: Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia, R2: Rigenerazione/recupero di solventi, R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche), R4: Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici, R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, R6: Rigenerazione degli acidi o delle basi, R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti, R8: Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori, R9: Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli, R10: Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia, R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10, R12: Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti). Il riciclo/recupero di metalli o di composti metallici (R4), con oltre12 milioni di tonnellate, costituisce il 12,7% del totale dei rifiuti non pericolosi recuperati, si segnala, rispetto al 2008, una riduzione del 13,6%. Analogamente, l operazione di spandimento sul suolo a beneficio dell agricoltura e dell ecologia (R10), comprensiva delle quote di fanghi utilizzate in agricoltura, diminuisce rispetto al 2008 del 17,7%, attestandosi, nel 2009, con 6,5 milioni di tonnellate, il 6,7% del totale non pericoloso recuperato. La quantità di rifiuti avviata all operazione di riciclo/recupero di sostanze organiche (R3), 10,9 milioni di tonnellate, fa registrare un aumento, rispetto al 2008, del 42%. A tal proposito, va rilevato che nell ammontare complessivo dei rifiuti avviati ad operazioni di riciclo o recupero di sostanze organiche è compresa, anche, la quota di imballaggi secondari e terziari di natura organica provenienti da superfici private. 71

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.2 - Recupero rifiuti speciali non pericolosi (tonnellate) per regione, anno 2009 Regione R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12+R13 Totale Piemonte 221.292-1.008.968 1.190.240 3.638.977 1.907-1.559 275 741.226-1.216.900 8.021.344 Valle D'Aosta - - 2.287 9.356 21.246 - - - - - - 17.705 50.594 Lombardia 528.413-4.366.439 4.331.205 7.992.992 - - - 3.557 431.295-2.852.686 20.506.587 Trentino A. A. 6.333-99.415 202.664 2.924.492 - - - 849 327.313-915.606 4.476.672 Veneto 160.891 1.036 1.288.701 1.466.729 7.336.808 211 13.546-542 416.220-3.410.409 14.095.093 Friuli V. G. 180.595-327.740 1.334.770 1.550.162 - - - - 980.742-397.291 4.771.300 Liguria 76.244-102.634 93.313 1.495.656 - - 55 2.890 319.323-360.908 2.451.023 Emilia R. 288.813 1 809.399 838.788 4.967.017 1.498 5.237-12.602 409.285 58.326 2.074.758 9.465.724 NORD 1.462.581 1.037 8.005.583 9.467.065 29.927.350 3.616 18.783 1.614 20.715 3.625.404 58.326 11.246.263 63.838.337 Toscana 24.728-479.530 271.263 4.784.180 - - 314 6.018 317.644-1.143.036 7.026.713 Umbria 125.169-142.217 178.358 736.761 - - - - 196.921-554.310 1.933.736 Marche 47.048-301.749 226.426 600.808 - - - - 24.517-603.932 1.804.480 Lazio 43.066-369.422 796.620 1.400.159 - - 735 49.848 1.060.005-930.218 4.650.073 CENTRO 240.011-1.292.918 1.472.667 7.521.908 - - 1.049 55.866 1.599.087-3.231.496 15.415.002 Abruzzo 8.565-91.261 91.197 392.169-351 - - 54.407-436.700 1.074.650 Molise 2.848-2.458 349 80.589 - - - - 63.298-82.028 231.570 Campania 41.319-615.790 294.564 2.296.903 - - - 3.570 34.865-552.474 3.839.485 Puglia 128.682-471.544 373.942 2.467.416 - - - 2.174 422.290-1.043.565 4.909.613 Basilicata - - 80.681 123.511 145.847 - - - - 320-79.158 429.517 Calabria 13.166-77.916 16.008 656.085 - - - - 2.541-96.011 861.727 Sicilia 42.798-217.816 290.605 2.487.725 - - - 420 656.323-1.009.918 4.705.605 Sardegna 16.011 808 91.067 40.696 489.944 7 - - 302 1.123-213.373 853.331 SUD 253.389 808 1.648.533 1.230.872 9.016.678 7 351-6.466 1.235.167-3.513.227 16.905.498 ITALIA 1.955.981 1.845 10.947.034 12.170.604 46.465.936 3.623 19.134 2.663 83.047 6.459.658 58.326 17.990.986 96.158.837 72

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Infine, la messa in riserva interessa una quota rilevante di rifiuti speciali non pericolosi, pari a circa 18 milioni di tonnellate (18,7% del totale avviato ad operazioni di recupero). Tale forma di gestione registra un aumento, rispetto all anno 2008, di circa 1,5 milioni di tonnellate. Gli aumenti più consistenti si registrano in Veneto con oltre 1,8 milioni di tonnellate; si inverte, invece, la tendenza in Piemonte dove si registra una riduzione di oltre 1,1 milioni di tonnellate. La tabella 2.3, invece, mostra le quantità di rifiuti non pericolosi avviate alle operazioni di smaltimento che, nell anno 2009, ammontano a circa 29,4 milioni di tonnellate, ossia il 23,4 del totale di rifiuti non pericolosi gestiti. In tale contesto, lo smaltimento in discarica (12,4 milioni di tonnellate), rappresenta il 42,3% circa del totale dei rifiuti speciali non pericolosi smaltiti (figura 2.10); 14,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi, sono avviati al trattamento biologico e chimico fisico (D8 e D9), che costituisce l operazione più diffusa (il 50,9% del totale non pericoloso) e che fa registrare un incremento del 18,3%. L incenerimento, con oltre 536 mila tonnellate (1,8% del totale non pericoloso smaltito), mostra, rispetto al 2008, una significativa diminuzione (-17,6%). Tabella 2.3 - Smaltimento rifiuti speciali non pericolosi (tonnellate) per regione, anno 2009 Regione D1 D8 D9 D10 D14 D15 Totale Piemonte 793.604 1.003.642 147.663 3.341 8.176 51.495 2.007.921 Valle D'Aosta 95.477 9.700 - - - 1.547 106.724 Lombardia 1.343.648 761.395 645.429 335.511 158.193 96.377 3.340.553 Trentino A. A. 859.113 358.097 36.288 35.149-6.293 1.294.940 Veneto 1.317.314 1.203.849 767.785 6.527 97.102 151.620 3.544.197 Friuli V. G. 65.771 127.369-24.845-12.276 230.261 Liguria 665.339 42.489 76.862-4.847 59.375 848.912 Emilia R. 770.887 622.584 1.103.327 58.828 10.641 88.131 2.654.398 NORD 5.911.153 4.129.125 2.777.354 464.201 278.959 467.114 14.027.906 Toscana 978.211 801.182 1.065.229 15.872 12.729 15.680 2.888.903 Umbria 502.603 59.307 8.037 - - 4.625 574.572 Marche 256.538 105.017 215.132-4.856 45.035 626.578 Lazio 2.344.071 206.113 211.041 16.198 47.227 76.833 2.901.483 CENTRO 4.081.423 1.171.619 1.499.439 32.070 64.812 142.173 6.991.536 Abruzzo 73.647 162.685 69.062 166-37.095 342.655 Molise 30.003 238.921 25.929 902 204 321 296.280 Campania - 376.216 182.975 108 13.244 155.595 728.138 Puglia 879.837 1.650.865 280.415 776 843 84.685 2.897.421 Basilicata 136.258 246.011 100.144 2.548-3.689 488.650 Calabria 132.688 573.716 268.114 415-55.683 1.030.616 Sicilia 245.925 145.789 63.342 18.335 598 21.206 495.195 Sardegna 927.340 125.361 858.751 16.548 532 135.202 2.063.734 SUD 2.425.698 3.519.564 1.848.732 39.798 15.421 493.476 8.342.689 ITALIA 12.418.274 8.820.308 6.125.525 536.069 359.192 1.102.763 29.362.131 La figura 2.11 mostra le diverse tipologie di recupero e smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi, comprensive di quelle preliminari, nell anno 2009. In figura 2.12, sono riportate, invece, le quantità di rifiuti speciali non pericolosi recuperate e smaltite con l esclusione dei quantitativi stoccati (messa in riserva e deposito preliminare). 73

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.10 Andamento dello smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, anni 2008 2009 20.000 15.000 10.000 5.000 0 D1 D8 D9 D10 D14 D15 Anno 2008 (1000*t) 16.465 7.224 5.413 650 546 1.630 Anno 2009 (1000*t) 12.418 8.820 6.126 536 359 1.103 D1: Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica), D8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12, D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.), D10: Incenerimento a terra, D14: Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13, D15: Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) Figura 2.11 Gestione dei rifiuti speciali non pericolosi, anno 2009 Incenerimento 0,4% Smaltimento in discarica 9,9% Altre operazioni di smaltimento 12,2% Deposito preliminare 0,9% Recupero di energia 1,6% Recupero materia 60,7% Messa in riserva 14,3% 74

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.12 Gestione dei rifiuti speciali non pericolosi esclusi gli stoccaggi, anno 2009 Incenerimento 0,5% Altre operazioni di smaltimento 14,4% Recupero di energia 1,8% Smaltimento in discarica 11,7% Recupero materia 71,6% Nelle tabelle 2.4 e 2.5, sono indicate le quantità relative a tutte le operazioni di recupero/smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi nell anno 2009, comprese quelle preliminari. La quantità di rifiuti recuperata, nell anno 2009, è pari a 2,1 milioni di tonnellate. L operazione più diffusa (figura 2.13) è rappresentata da riciclo/recupero dei metalli o composti metallici (R4), infatti circa il 28,6% del totale dei rifiuti pericolosi recuperati (602 mila tonnellate), sono stati avviati a tale forma di recupero; rispetto al 2008, si registra, tuttavia, una significativa flessione del 23,5%, continua, quindi, il trend negativo rilevato già nel precedente biennio 2007-2008 (-2,3%). Anche per il riciclo/recupero di sostanze organiche (R3), fa registrare una riduzione pari al 25,7%; la quantità avviata nel 2009 a tale forma di recupero è di 239 mila tonnellate ovvero il 10,7% del totale dei rifiuti pericolosi. Simile andamento mostra anche il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5), (-3%), con un quantitativo di 228 mila tonnellate che costituisce il 10,8% del totale dei rifiuti pericolosi recuperati. Il recupero di energia fa registrare, rispetto al 2008, un incremento del 10,4%; interessa 129 mila tonnellate (il 6,1% dei rifiuti pericolosi recuperati). Diversamente, un incremento, il 26,8%, interessa l operazione di rigenerazione/recupero dei solventi (R2), con un quantitativo recuperato nel 2009 di 213 mila tonnellate (8% del totale pericoloso). Si segnala, infine, che la quantità di rifiuti messi in riserva (R13), pari a circa 492 mila tonnellate, (23,4% del totale pericoloso recuperato), mostra un incremento del 15,6% rispetto al 2008. 75

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.13 Andamento del recupero di rifiuti speciali pericolosi, anni 2008 2009 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6+R7+R8 +R9 Anno 2008 (1000*t) 144 168 322 788 235 239 113 426 Anno 2009 (1000*t) 129 213 239 602 228 174 29 492 R11 R12+R13 R1: Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia, R2: Rigenerazione/recupero di solventi, R3: Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche), R4: Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici, R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche, R6: Rigenerazione degli acidi o delle basi, R7: Recupero dei prodotti che servono a captare gli inquinanti, R8: Recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori, R9: Rigenerazione o altri reimpieghi degli oli, R10: Spandimento sul suolo a beneficio dell'agricoltura o dell'ecologia, R11: Utilizzazione di rifiuti ottenuti da una delle operazioni indicate da R1 a R10, R12: Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti). 76

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.4 - Recupero rifiuti speciali pericolosi (tonnellate) per regione, anno 2009 Regione R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R12+R13 Totale Piemonte - 29.279 30.475 13.143 3.004 25.874 - - - - - 15.691 117.466 Valle D'Aosta - - - - - - - - - - - 128 128 Lombardia 21.170 128.474 39.970 336.730 132.882 2.878-7 86.357 - - 130.943 879.411 Trentino A. A. - - 10 22 - - - - - - - 11.923 11.955 Veneto 35 21.550 39.745 56.966 13.498-3.016-80 - - 52.984 187.874 Friuli V. G. 6.203 10.641 2.049 2.536 277 - - - - - - 3.615 25.321 Liguria - - - 279 - - - - - - - 1.325 1.604 Emilia R. 70.643 15.704 12.528 6.790 28.506 22.423 4.501 - - - - 17.082 178.177 NORD 98.051 205.648 124.777 416.466 178.167 51.175 7.517 7 86.437 - - 233.691 1.401.936 Toscana 598-45.941 19.716 22.287 - - - 2.436 - - 10.306 101.284 Umbria - - - 205 191 - - - - - - 241 637 Marche - - 5 2.956 54 - - - - - - 4.723 7.738 Lazio - 5.790 302 7.379 3.946 - - 251 27 - - 27.369 45.064 CENTRO 598 5.790 46.248 30.256 26.478 - - 251 2.463 - - 42.639 154.723 Abruzzo 26.913 - - 29 - - 4.545 - - - - 13.627 45.114 Molise - - 3 640 - - - - - - - 3.188 3.831 Campania - 322 46 73.406 1.916-27 - 21.192 - - 126.294 223.203 Puglia - - 11.675 8.667 5.110 - - - - - - 5.123 30.575 Basilicata - - - 432 3.290 - - - - - - 163 3.885 Calabria - - 161 23.032 929 - - - - - - 3.260 27.382 Sicilia - - 56.554 14.231 11.458 - - - - - - 5.531 87.774 Sardegna 3.149 1.417-35.320 454 - - - - - 29.224 58.879 128.443 SUD 30.062 1.739 68.439 155.757 23.157-4.572-21.192-29.224 216.065 550.207 ITALIA 128.711 213.177 239.464 602.479 227.802 51.175 12.089 258 110.092-29.224 492.395 2.106.866 77

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.5 - Smaltimento rifiuti speciali pericolosi (tonnellate) per regione, anno 2009 Regione D1 D8 D9 D10 D14 D15 Totale Piemonte 87.598 7.952 318.494 10.201 41.128 69.984 535.357 Valle D'Aosta - - 1.993 - - 8 2.001 Lombardia 102.956 121.861 826.926 146.492 87.418 140.836 1.426.489 Trentino A. A. - - 18.848 - - 3.462 22.310 Veneto 42.842 18.267 408.250 45.019 27.937 157.628 699.943 Friuli V. G. 5.725-49.054 16.554-21.952 93.285 Liguria 518 1.133 116.404-550 11.118 129.723 Emilia R. 69.080 287 491.333 75.396 11.110 65.854 713.060 NORD 308.719 149.500 2.231.302 293.662 168.143 470.842 3.622.168 Toscana 39.859 4.369 254.292 7.342 18.635 12.369 336.866 Umbria 50.691-24.369 - - 4.078 79.138 Marche 35.391 188 86.270-2.207 26.419 150.475 Lazio 1 525 163.312 13.647 118 26.722 204.325 CENTRO 125.942 5.082 528.243 20.989 20.960 69.588 770.804 Abruzzo - 7 122.916 2.955-4.469 130.347 Molise - 185 7.443 403 29 637 8.697 Campania - 8.597 157.203 18.119 3.993 10.706 198.618 Puglia 1.304 250 114.943 16.204 400 30.975 164.076 Basilicata 11.263 19.491 34.745 21.861-1.572 88.932 Calabria 20.246 2.922 51.587 7.259-83.062 165.076 Sicilia - - 1.897.779 13.512 278 11.470 1.923.039 Sardegna 137.119-182.537 6.947 107 1.786 328.496 SUD 169.932 31.452 2.569.153 87.260 4.807 144.677 3.007.281 ITALIA 604.593 186.034 5.328.698 401.911 193.910 685.107 7.400.253 La figura 2.14 illustra le operazioni di smaltimento che, nel 2009, hanno interessato 7,4 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi, circa il 78% del totale gestito. La forma di smaltimento maggiormente utilizzata è il trattamento chimico fisico (D9), con oltre 5,3 milioni di tonnellate, pari al 72% del totale pericoloso smaltito; tale dato include oltre 1,1 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso. Nel 2009, circa 402 mila tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati inceneriti (5,4% del totale pericoloso smaltito); lo smaltimento in discarica, con circa 605 mila tonnellate, rappresenta, invece, l 8,2% dello smaltito. Rispetto al 2008, la quantità avviata in discarica subisce una flessione di circa il 13%, andamento decrescente di registra anche per le altre tipologie di smaltimento. 78

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.14 Andamento dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi, anni 2008 2009 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 D1 D8 D9 D10 D14 D15 Anno 2008 (1000*t) 694 328 5.066 445 277 549 Anno 2009 (1000*t) 605 186 5.329 402 194 685 D1: Deposito sul o nel suolo (a esempio discarica), D8: Trattamento biologico non specificato altrove nel presente allegato, che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12, D9: Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nel presente allegato che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (a esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.), D10: Incenerimento a terra, D14: Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D13, D15: Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) Infine, in figura 2.15 sono rappresentate le diverse tipologie di recupero e smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi nell anno 2009. In figura 2.16, invece, sono riportate le quantità di rifiuti speciali pericolosi recuperate e smaltite con l esclusione dei quantitativi stoccati (messa in riserva e deposito preliminare). 79

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.15 Gestione dei rifiuti speciali pericolosi, anno 2009 Deposito preliminare 7,2% Recupero di energia 1,4% Recupero materia 15,6% Messa in riserva 5,2% Altre operazioni di smaltimento 60,1% Smaltimento in discarica 6,4% Incenerimento 4,2% Figura 2.16 Gestione dei rifiuti speciali pericolosi esclusi gli stoccaggi, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 68,5% Recupero di energia 1,5% Recupero materia 17,8% Smaltimento in discarica 7,3% Incenerimento 4,8% 80

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 2.2 RECUPERO ENERGETICO DEI RIFUTI SPECIALI I dati quantitativi relativi all utilizzazione dei rifiuti speciali come fonte di energia sono ricavati da fonti differenti; in particolare dalle dichiarazioni MUD presentate alle CCIAA (Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) dai gestori degli impianti e da questionari, predisposti da ISPRA, e compilati dalle competenti strutture territoriali in materia di rifiuti (ARPA, APPA, Amministrazioni regionali e provinciali). In relazione all elaborazione dei dati si rileva che le quantità relative al CDR non sono computate nel calcolo delle quantità totali recuperate in impianti produttivi, in quanto, pur essendo il CDR un rifiuto speciale, la sua gestione è strettamente correlata a quella dei rifiuti urbani, essendo prodotto, per la quasi totalità, da impianti di trattamento meccanicobiologico di RU. Di seguito verranno analizzati i dati relativi alle quantità trattate dagli agli impianti produttivi che utilizzano i rifiuti speciali come fonte di energia. In particolare in tabella 2.6 è presentato il quadro regionale con le quantità trattate dagli stessi impianti. Il quantitativo totale di rifiuti speciali trattati nel 2009 è di circa 2,1 milioni di tonnellate, con una flessione, rispetto al 2008, del 7%. I rifiuti pericolosi sono circa 129 mila tonnellate (6% del totale) con una riduzione del 10% rispetto il 2008; i rifiuti non pericolosi risultano oltre 1,9 milioni di tonnellate (94% del totale) e registrano una flessione del 7%. Il quadro regionale evidenzia che la maggior parte dei rifiuti speciali, corrispondente all 83%, è trattato in sole sette regioni: la Lombardia con oltre 549 mila tonnellate (26%), l Emilia Romagna con 359 mila tonnellate (17%), il Piemonte con 221 mila tonnellate (11%), il Friuli Venezia Giulia con quasi 187 mila tonnellate (9%), il Veneto con circa 161 mila tonnellate (8%), la Puglia con oltre 128 mila tonnellate (6%) ed infine l Umbria con 125 mila tonnellate (6%) Tabella 2.6 Quantità di rifiuti speciali utilizzati come fonte di energia (R1) in Italia, per regione, anno 2009 Regione Rifiuti Speciali Pericolosi Rifiuti Speciali non Pericolosi Totale rifiuti speciali (escluso il CDR) Piemonte - 221.072 221.072 Valle d Aosta - - - Lombardia 21.170 528.413 549.583 Trentino Alto Adige - 6.334 6.334 Veneto 44 160.882 160.926 Friuli Venezia Giulia 6.203 180.595 186.798 Liguria - 76.244 76.244 Emilia Romagna 70.643 288.815 359.458 Toscana 598 24.728 25.326 Umbria - 125.169 125.169 Marche - 47.048 47.048 Lazio - 43.065 43.065 Abruzzo 26.913 8.565 35.478 Molise - 2.848 2.848 Campania - 41.319 41.319 Puglia - 128.682 128.682 Basilicata - - - Calabria - 13.166 13.166 Sicilia - 42.797 42.797 Sardegna 3.149 16.011 19.160 TOTALE 128.720 1.955.753 2.084.473 Fonte ISPRA 81

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Il confronto a livello regionale nel biennio 2008-2009 evidenzia incrementi nelle quantità dei rifiuti speciali trattati per l Emilia Romagna con oltre 36 mila tonnellate (+11%), per l Umbria con quasi 18 mila tonnellate (+17%), per il Friuli Venezia Giulia con 13 mila tonnellate (+8%) e per la Calabria con più di 3 mila tonnellate. Si registrano, invece, rilevanti flessioni in Lombardia con 85 mila tonnellate (13%), in Piemonte con 50 mila tonnellate (-19%), in Veneto con oltre 48 mila tonnellate (-23%), in Toscana con oltre 28 mila tonnellate, in Puglia con 9 mila tonnellate (-7%), in Trentino Alto Adige con quasi 10 mila tonnellate (-61%) ed in Sardegna con oltre 7 mila tonnellate (-28%). La figura 2.17 riporta l andamento del recupero di energia nel triennio 2007/2009. In tabella 2.7 è riportato il numero degli impianti industriali che utilizzano i rifiuti speciali come fonte di energia, in esercizio nel 2009; complessivamente ne risultano 530, di questi 379 utilizzano una quantità di rifiuti superiore a 100 t/anno, i restanti 151 utilizzano piccoli quantitativi di rifiuti esclusivamente per il recupero di energia termica funzionale al proprio ciclo produttivo. Tabella 2.7 Impianti di recupero energetico per regione, anno 2009 Regione Impianti che trattano quantità >100 t/anno Numero Quantità trattata (t/anno) Impianti che trattano quantità <100 t/anno Numero Quantità trattata (t/anno) Numero Totale Quantità trattata (t/anno) Piemonte 38 220.723 14 349 52 221.072 Valle d'aosta 0 0 0 0 0 0 Lombardia 51 548.474 30 1.109 81 549.583 Trentino Alto Adige 4 6.320 1 14 5 6.334 Veneto 78 159.734 28 1.192 106 160.926 Friuli Venezia Giulia 40 186.577 3 221 43 186.798 Liguria 8 76.244 0 0 8 76.244 Emilia Romagna 36 359.186 10 272 46 359.458 Toscana 16 24.967 19 359 35 25.326 Umbria 11 125.143 2 26 13 125.169 Marche 33 46.334 18 714 51 47.048 Lazio 7 42.990 3 75 10 43.065 Abruzzo 6 35.340 5 138 11 35.478 Molise 1 2.713 3 135 4 2.848 Campania 11 41.143 5 176 16 41.319 Puglia 23 128.682 0 0 23 128.682 Basilicata 0 0 0 0 0 0 Calabria 6 13.166 0 0 6 13.166 Sicilia 4 42.738 2 59 6 42.797 Sardegna 6 19.023 8 137 14 19.160 TOTALE 379 2.079.497 151 4.976 530 2.084.473 Fonte ISPRA 82

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.17 Quantità di rifiuti speciali utilizzati come fonte di energia (R1) per regione, 2007-2009 700.000 600.000 500.000 2007 2008 2009 400.000 (t/a) 300.000 200.000 100.000 0 Sardegna Sicilia Calabria Basilicata Puglia Campania Molise Abruzzo Lazio Marche Umbria Toscana Emilia Romagna Liguria Friuli Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige Lombardia Valle D'Aosta Piemonte Fonte ISPRA Per quanto attiene alle tipologie di rifiuti speciali utilizzati come fonte di energia nell anno 2009, (tabella 2.8) le più rappresentative, che costituiscono nell insieme quasi l 86% dei rifiuti speciali, sono: i rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini con un quantitativo di circa 945 mila tonnellate (45,3%), il biogas con un quantitativo di oltre 650 mila tonnellate (31,2%), i rifiuti dell'attività agroalimentare con 188 mila tonnellate (9%). Seguono gli oli esausti e di scarto con quasi 86 mila tonnellate (4,1%) ed infine i rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue con oltre 71 mila tonnellate (3,4%). In merito ai rifiuti speciali pericolosi, le tipologie più rappresentative sono costituite dagli oli esausti e di scarto (67%) e dai rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue (18%); seguono i rifiuti prodotti da trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche con quasi 10 mila tonnellate (8%), i rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base con oltre 6 mila tonnellate (5%) ed infine i rifiuti della produzione chimicofarmaceutica con 3 mila tonnellate (2%). Il confronto con l anno 2008 (figura 2.18) evidenzia diminuzioni dei quantitativi di alcune tipologie di rifiuti avviate a recupero di energia; in particolare, le riduzioni interessano i rifiuti della lavorazione del legno carta ed affini con oltre 125 mila tonnellate (-12%), il biogas con quasi 35 mila tonnellate (-5%), i rifiuti prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti con quasi 27 mila tonnellate (-50%), gli imballaggi con quasi 13 mila tonnellate ed i rifiuti della preparazione delle bevande alcoliche ed analcoliche con quasi 6 mila tonnellate (-28%). Si registrano, invece, degli aumenti per i rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico con quasi 37 mila tonnellate (+34,5%), per i rifiuti industriali e delle acque reflue per i rifiuti dell'attività agroalimentare con quasi 20 mila tonnellate (+12%), e per i rifiuti da attività di costruzione e demolizione con oltre 2 mila tonnellate. Chiaramente, laddove le quantità inviate a recupero energetico sono esigue, gli aumenti e le diminuzioni percentuali risultano poco significative. 83

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.8 - Recupero energetico dei rifiuti in Italia, per tipologia, anno 2009 Rifiuti Speciali (t) Tipologia di rifiuti Pericolosi Non Pericolosi Totale Rifiuti Speciali (t) Rifiuti dell'attività agricola - 27.757 27.757 Rifiuti dell'attività agroalimentare - 188.127 188.127 Rifiuti della preparazione delle bevende alcoliche ed analcoliche - 14.832 14.832 Rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini 35 944.662 944.697 Rifiuti dell'industria tessile e conciaria - 37 37 Rifiuti della produzione chimico-farmaceutica 3.167-3.167 Rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base 6.171 161 6.332 Rifiuti dell'industria fotografica e della produzione di vernici - 122 122 Rifiuti prodotti da trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche 9.810-9.810 Oli esausti e di scarto 85.684-85.684 Solventi organici 12-12 Imballaggi - 5.375 5.375 Pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE 340 45.867 46.207 Rifiuti da attività di costruzione e demolizione - 3.885 3.885 Rifiuti del settore Sanitario ed Ospedaliero - - - Rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue 23.501 47.619 71.120 Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti - 26.800 26.800 Biogas - 650.509 650.509 Totale 128.720 1.955.753 2.084.473 Fonte ISPRA Figura 2.18 Recupero energetico di rifiuti, per tipologia, biennio 2008 2009 1.200.000 1.000.000 2008 2009 800.000 (t/a) 600.000 400.000 200.000 - Biogas Rif. trattamento meccanico di rifiuti Rif. Tratt. chimico-fisico di rifiuti industriali e acque reflue Rif. settore Sanitario ed Ospedaliero Rif. attività di costruzione edemolizione Pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE Imballaggi Solventi organici Oli esausti e di scarto Rif. trattam. fis.-mecc. superficiale metalli/plastiche Rif. industria fotografica e produzione di vernici Rif. produz. prodotti chimici organici di base Rif. produzione chimico-farmaceutica Rif. industria tessile e conciaria Rif. lavorazione del legno/carta/affini Rif. prepar. delle bevende alcol./analcol. Rif. attività agroalimentare Rif. attività agricola Fonte ISPRA 84

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Analizzando le attività produttive maggiormente interessate, nel 2009, dal recupero di energia dei rifiuti speciali (tabella 2.9), si osserva che la quantità più rilevante è trattata dal settore della produzione di energia con 840 mila tonnellate (43%), seguito dall industria del legno carta ed affini con quasi 512 mila tonnellate (26%), dal settore della raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti con oltre 273 mila tonnellate (14%), dai cementifici con 129 mila tonnellate (7%), dal settore della fabbricazione di ceramiche, laterizi e altri materiali per l'edilizia con 117 mila tonnellate (6%), dal settore della produzione di calce con oltre 76 mila tonnellate (4%), dal settore della fabbricazione mobili ed affini con oltre 56 mila tonnellate. Quantità residuali interessano i settori dell agricoltura ed attività connesse della fabbricazione di prodotti della lavorazione del sughero e dello smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed affini. Riguardo ai rifiuti pericolosi, il settore produttivo più rappresentativo è quello della fabbricazione di ceramiche, laterizi e altri materiali per l'edilizia, con quasi 76 mila tonnellate (60%), seguono i cementifici con quasi 50 mila tonnellate (38%) ed il settore delle attività estrattive ed affini con poco più di 3 mila tonnellate (2%). Considerando la variazione dei quantitativi trattati nel biennio 2008-2009, nei singoli settori produttivi (figura 2.19), si registrano dei modesti aumenti nel settore della produzione di energia con 40 mila tonnellate (+5%), per il settore della fabbricazione articoli in materia plastica con 3 mila tonnellate, per il settore dell agricoltura ed attività connesse (+18%) e per il settore della produzione di calce con oltre 2 mila tonnellate (+3%). Per quanto riguarda le flessioni, invece, le più significative si registrano per industria del legno carta ed affini con quasi 126 mila tonnellate (-20%), per i cementifici con quasi 42 mila tonnellate (-25%), per la raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti con oltre 13 mila tonnellate (-5%), e per le industrie del settore agroalimentare con quasi 12 mila tonnellate (-57%). Tabella 2.9 - Recupero energetico dei rifiuti in Italia, per settore produttivo, anno 2009 Settore produttivo Rifiuti Speciali (t) Pericolosi Non Pericolosi Totale Rifiuti Speciali Agricoltura ed attività connesse - 20.063 20.063 Industrie del settore agroalimentare - 8.942 8.942 Attività estrattive ed affini 3.149 367 3.516 Cementifici 49.092 79.622 128.714 Fabbricazione di ceramiche, laterizi e altri materiali per l'edilizia 75.844 41.261 117.105 Produzione Calce - 76.288 76.288 Industria tessile e calzaturiera - 4.905 4.905 Fabbricazione articoli in materia plastica - 6.110 6.110 Fabbricazione e lavorazione metalli - 1.112 1.112 Fabbricazione di Prodotti della lavorazione del sughero - 13.608 13.608 Fabbricazione Mobili ed Affini 29 56.518 56.547 Industria del Legno carta ed affini 9 511.710 511.719 Produzione prodotti chimici organici e farmaceutici di base 597-597 Produzione di energia - 840.125 840.125 Raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti - 273.515 273.515 Smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed affini - 21.607 21.607 Totale 128.720 1.955.753 2.084.473 Fonte ISPRA 85

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.19 Recupero energetico di rifiuti, per settore produttivo, biennio 2008 2009 900.000 2008 2009 800.000 700.000 600.000 500.000 (t/a) 400.000 300.000 200.000 100.000 - Smaltimento e depurazione delle acque di scarico ed affini Raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti Produzione di energia Produzione prodotti chimici organici e farmaceutici di base Industria del Legno carta ed affini Fabbricazione Mobili ed Affini Fabbricazione di Prodotti della lavorazione del sughero Fabbricazione e lavorazione metalli Fabbricazione articoli in materia plastica Industria tessile e calzaturiera Produzione Calce Fabbricaz. di ceramiche, laterizi e altri materiali per l'edilizia Cementifici Attività estrattive ed affini Industrie del settore agroalimentare Agricoltura ed attività connesse Fonte ISPRA Nella tabella 1 dell Appendice 2.1 si riporta il quadro degli impianti di recupero di energia operativi a livello nazionale che trattano di rifiuti speciali, classificati secondo quattro tipologie differenti: 1. coinceneritori, impianti che utilizzano rifiuti in parziale sostituzione dei combustibili tradizionali la cui attività principale è la produzione di materia, energia elettrica o calore; 2. motori endotermici, sono tipicamente i motori funzionanti a biogas generato da rifiuti e/o biomasse (da discarica o da digestione anaerobica di rifiuti e/o biomasse), 3. caldaie, si tratta di impianti di piccola potenza termica che utilizzano tipicamente i rifiuti che residuano dal ciclo produttivo, per il recupero di energia termica, funzionale al processo produttivo stesso; 4. cementifici, impianti dedicati alla produzione di clinker e altri leganti idraulici e che utilizzano, all interno dei forni rotativi, oltre a combustibili tradizionali, anche rifiuti. Inoltre, in tabella, in aggiunta alle quantità di rifiuti speciali trattati dagli impianti, sono state riportate, per completezza di informazione, le quantità recuperate di rifiuti urbani e di combustibile derivante da rifiuti (CDR). Non sono stati, invece, elencati gli impianti che hanno trattato esclusivamente RU e CDR, in quanto, già contemplati nel Rapporto Rifiuti Urbani 2011. 86

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 2.3 INCENERIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI I dati quantitativi relativi all incenerimento dei rifiuti speciali sono ricavati da differenti fonti; in particolare dalle dichiarazioni MUD presentate alle CCIAA (Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) dai gestori degli impianti e da questionari, predisposti da ISPRA, e compilati dalle competenti strutture territoriali in materia di rifiuti (ARPA, APPA, Regioni e Province). In relazione all elaborazione dei dati si rileva che le quantità relative al CDR non sono computate nel calcolo delle quantità totali avviate ad incenerimento, in quanto, pur essendo il CDR un rifiuto speciale, la sua gestione è strettamente correlata a quella dei rifiuti urbani, essendo prodotto, per la quasi totalità, da impianti di trattamento meccanicobiologico di RU. Nel 2009 gli impianti di incenerimento in esercizio che trattano rifiuti speciali sono 102, di cui 34 trattano principalmente rifiuti urbani. Gli impianti sono localizzati in gran parte al Nord (65), mentre al Sud sono presenti 22 impianti ed al Centro 15. L incenerimento dei rifiuti speciali interessa complessivamente, considerando anche i rifiuti trattati in impianti per rifiuti urbani, oltre 939 mila tonnellate. I rifiuti sanitari ammontano a circa 161 mila tonnellate, corrispondenti al 17% del totale dei rifiuti inceneriti; gli altri rifiuti speciali (escluso il CDR) ammontano ad oltre 778 mila tonnellate e costituiscono il rimanente 83%. I rifiuti pericolosi totali sono pari a circa 402 mila tonnellate e costituiscono il 43% del totale, il rimanente 57%, oltre 537 mila tonnellate, è costituito da rifiuti non pericolosi. I quantitativi totali di rifiuti speciali avviati ad incenerimento nel 2009 registrano una flessione del 14% passando da circa 1,1 milioni di tonnellate del 2008 ad oltre 939 mila tonnellate del 2009. Tale riduzione interessa sia i rifiuti speciali non pericolosi (- 17%) che quelli pericolosi (-9%). Nella tabella 2.10 si riporta la situazione, a livello regionale, dei rifiuti speciali inceneriti in Italia nel 2009. L analisi dei dati evidenzia come, coerentemente con il quadro impiantistico, la maggior parte dei rifiuti speciali, sia trattata negli impianti localizzati al Nord (81% del totale circa 758mila tonnellate), cui seguono le regioni del Sud con circa il 14% (oltre 128 mila tonnellate) e del Centro con quasi il 6% (53 mila tonnellate). In particolare, i dati regionali, mostrano che in Lombardia sono inceneriti il 51% del totale dei rifiuti speciali trattati in Italia ed il 36% dei rifiuti pericolosi. In Emilia Romagna sono inceneriti circa il 14% dei rifiuti speciali totali e quasi il 19% di quelli pericolosi; in Veneto oltre il 5% dei rifiuti totali e l 11% di quelli pericolosi, in Friuli Venezia Giulia oltre il 4% dei rifiuti totali e di quelli pericolosi. Si rileva che l 83% dei rifiuti speciali è trattato in sole sei regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Sicilia. Nella figura 2.20 è rappresentato il grafico relativo ai rifiuti speciali inceneriti in Italia nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2009. Si osserva un andamento generalmente in calo; rispetto al 2008 le flessioni più rilevanti si osservano in Lombardia con un quantitativo di 79 mila tonnellate (-14%), in Emilia Romagna con 45 mila tonnellate (-25%), in Veneto con circa 32 mila tonnellate (-38%), in Molise con 25 mila tonnellate (-95%) ed in Toscana con circa 17 mila tonnellate (-42%). Si rilevano, invece, degli aumenti in Sicilia di circa 20 mila tonnellate (-167%), in Trentino Alto Adige di 13 mila tonnellate (+59%), in Friuli Venezia Giulia di 12 mila tonnellate (+41%) ed in Sardegna di 12 mila tonnellate (+105%). Chiaramente, laddove le quantità incenerite sono esigue, gli aumenti e le diminuzioni percentuali risultano poco significative. 87

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.10 Rifiuti speciali avviati ad incenerimento (tonnellate), anno 2009 Rif. Sanitari Non Pericolosi Rif. Sanitari Pericolosi Altri RS Non Pericolosi Tot rifiuti Non Pericolosi Totale Rifiuti Speciali Altri RS Tot rifiuti Regione Pericolosi Pericolosi Piemonte 0 0 3.341 10.201 3.341 10.201 13.542 Lombardia 928 16.041 334.583 130.453 335.511 146.494 482.005 Trentino Alto Adige 0 0 35.148 0 35.148 0 35.148 Veneto 347 5.551 6.180 39.468 6.527 45.019 51.546 Friuli Venezia Giulia 385 12.293 24.460 4.261 24.845 16.554 41.399 Emilia Romagna 3.595 39.717 55.233 35.679 58.828 75.396 134.224 NORD 5.255 73.602 458.945 220.062 464.200 293.665 757.865 Toscana 1.914 5.504 13.958 1.838 15.872 7.342 23.214 Lazio 113 12.846 16.085 801 16.198 13.647 29.845 CENTRO 2.027 18.350 30.043 2.639 32.070 20.989 53.059 Abruzzo 77 2.955 89 0 166 2.955 3.121 Molise 0 403 902 0 902 403 1.305 Campania 127 532 1.395 17.580 1.522 18.112 19.634 Puglia 634 16.204 142 0 776 16.204 16.980 Basilicata 1 976 2.547 20.885 2.548 21.861 24.409 Calabria 223 7.221 192 38 415 7.259 7.674 Sicilia 16.814 9.755 1.515 3.757 18.329 13.512 31.841 Sardegna 176 5.638 16.372 1.309 16.548 6.947 23.495 SUD 18.052 43.684 23.154 43.569 41.206 87.253 128.459 Totale 25.334 135.636 512.142 266.270 537.476 401.907 939.383 Fonte ISPRA Figura 2.20 Incenerimento dei rifiuti speciali in Italia, anni 2007-2009 600.000 (t/a) 500.000 400.000 300.000 2007 2008 2009 200.000 100.000 - Sardegna Sicilia Calabria Basilicata Puglia Campania Molise Abruzzo Lazio Marche Umbria Toscana Emilia Romagna Liguria Friuli Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige Lombardia Valle D'Aosta Piemonte Fonte ISPRA 88

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI In merito alle tipologie di rifiuti avviati ad incenerimento nell anno 2009, le più rappresentative (tabella 2.11), che nell insieme costituiscono l 80% dei rifiuti totali, sono in ordine: i rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini con un quantitativo di 220 mila tonnellate (23%), i rifiuti del settore sanitario ed ospedaliero con circa 161 mila tonnellate (17%), i rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base con oltre 153 mila tonnellate (16%), i rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue con circa 130 mila tonnellate (14%) ed infine gli imballaggi con 92 mila tonnellate (10%). In particolare, le tipologie di rifiuti speciali pericolosi più rappresentative sono: i rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base con 149 mila tonnellate (37%), i rifiuti del settore sanitario ed ospedaliero con 137 mila tonnellate (34%), i rifiuti della produzione chimico-farmaceutica con 36 mila tonnellate (9%) ed i rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue con circa 33 mila tonnellate (8%); tali tipologie di rifiuto costituiscono l 89% del totale dei rifiuti speciali pericolosi avviati ad incenerimento. Riguardo ai rifiuti speciali non pericolosi le tipologie più indicative sono rappresentate dai rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini (41%), dai rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue con un quantitativo di circa 97 mila tonnellate (18%), dagli imballaggi con circa 86 mila tonnellate (16%) dai pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE con quasi 52 mila tonnellate (10%). Tabella 2.11 - Incenerimento di rifiuti in Italia, per tipologia di rifiuto, anno 2009 Tipologia di rifiuti Rifiuti Speciali (t) Pericolosi Non Pericolosi Totale Rifiuti Speciali (t) Rifiuti dell'attività agricola 11 7.567 7.578 Rifiuti dell'attività agroalimentare - 10.578 10.578 Rifiuti della preparazione delle bevande alcoliche ed analcoliche - 2.473 2.473 Rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini - 220.150 220.150 Rifiuti dell'industria tessile e conciaria - 263 263 Rifiuti della produzione chimico-farmaceutica 36.163 1.799 37.962 Rifiuti della produzione di plastiche e gomme sintetiche 5.179 102 5.281 Rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base 149.250 4.170 153.420 Rifiuti dell'industria fotografica e della produzione di vernici 3.441 3.307 6.748 Rifiuti prodotti da trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastiche 1.152 215 1.367 Oli esausti e di scarto 12.238-12.238 Solventi organici 3.605-3.605 Imballaggi 6.440 85.788 92.228 Pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE - 51.893 51.893 Rifiuti da attività di costruzione e demolizione 838 2.602 3.440 Rifiuti del settore Sanitario ed Ospedaliero 137.342 23.635 160.977 Rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue 32.975 96.825 129.800 Rifiuti prodotti dal trattamento meccanico di rifiuti 13.273 20.942 34.215 Biogas - 5.167 5.167 Totale 401.907 537.476 939.383 Fonte ISPRA 89

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Considerando le variazioni, nel biennio 2008-2009, dei quantitativi trattati in relazione alle tipologie di rifiuti speciali avviati ad incenerimento (figura 2.21), si registrano generalmente delle flessioni; le più rilevanti interessano i rifiuti della lavorazione del legno, carta ed affini con un quantitativo di 92 mila tonnellate (-29%), i rifiuti prodotti da trattamento chimico-fisico di rifiuti industriali e delle acque reflue con circa 80 mila tonnellate (-38%), i rifiuti della produzione di prodotti chimici organici di base con circa 7 mila tonnellate (-5%), i rifiuti dell'industria fotografica e della produzione di vernici con circa 7 mila tonnellate (-50%) ed i rifiuti della produzione di plastiche e gomme sintetiche con quasi 4 mila tonnellate (-43%). Si registrano, invece, aumenti per i rifiuti del settore sanitario ed ospedaliero con un quantitativo di 21 mila tonnellate (+15%), i rifiuti della produzione chimico-farmaceutica con circa 10 mila tonnellate (+34%), i pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE con circa 5 mila tonnellate (+10%) ed i rifiuti dell'attività agroalimentare con oltre 3 mila tonnellate (+49%). Nella tabella 2 dell Appendice 2.1, sono elencati gli impianti di incenerimento che trattano rifiuti speciali, per i quali, per completezza di informazione, sono indicate anche le quantità di rifiuti urbani e di combustibile derivante da rifiuti (CDR) incenerite. Non sono stati, invece, elencati gli impianti che hanno trattato esclusivamente RU e CDR, in quanto, già contemplati nel Rapporto Rifiuti Urbani 2011. Figura 2.21 Incenerimento di rifiuti, per tipologia, biennio 2008-2009 350.000 300.000 2008 2009 250.000 200.000 (t/a) 150.000 100.000 50.000 - Biogas Rif. trattamento meccanico di rifiuti Rif. tratt. chimico-fisico di rifiuti industriali e acque reflue Rif. settore Sanitario ed Ospedaliero Rif. attività di costruzione e demolizione Pneumatici fuori uso, rifiuti da demolizione di VFU e RAEE Imballaggi Solventi organici Oli esausti e di scarto Rif. trattam. fis.-mecc. superficiale metalli/plastiche Rif. industria fotografica e produzione di vernici Rif. produz. prodotti chimici organici di base Rif. produz. plastiche/gomme sintetiche Rif. produzione chimico-farmaceutica Rif. industria tessile e conciaria Rif. lavorazione del legno/carta/affini Rif. prepar. delle bevende alcol./analcol. Rif. attività agroalimentare Rif. attività agricola Fonte ISPRA 90

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI 2.4 LO SMALTIMENTO IN DISCARICA I dati sullo smaltimento in discarica, sono stati elaborati a partire dalle informazioni raccolte attraverso appositi questionari, predisposti da ISPRA, ed inviati a tutti i soggetti competenti in materia di autorizzazioni e controlli (Regioni, Province, Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell ambiente, Osservatori Provinciali sui rifiuti). Successivamente, si è proceduto ad un confronto con le dichiarazioni MUD 2010, effettuate dai gestori degli impianti. Il censimento ha riguardato tutte le discariche che hanno operato, sia in conto proprio che in conto terzi, nel 2009; nella fase di confronto e di elaborazione dei dati si sono riscontrate molte incongruenze che hanno reso necessarie indagini puntuali sui singoli impianti. Nelle elaborazioni di seguito riportate, gli impianti sono classificati secondo il decreto legislativo 36/2003 in discariche per rifiuti inerti, per rifiuti non pericolosi e per rifiuti pericolosi. Al riguardo, si evidenzia che il D.Lgs. n. 36/2003, entrato in vigore nel marzo 2003, prevedeva per le discariche esistenti, la presentazione da parte dei gestori di un Piano di adeguamento alle autorità competenti che, in fase di approvazione dello stesso, avrebbero dovuto provvedere alla riclassificazione degli impianti fissando il termine finale per l ultimazione dei lavori che, comunque, non avrebbe potuto superare la data del 16 luglio 2009. Al fine di consentire un confronto più accurato con gli anni precedenti, per il 2007 e 2008, si è aggiornata la classificazione degli impianti sulla base delle informazioni ricevute dalle autorità competenti e dai gestori; per questo motivo le tabelle pubblicate in questo capitolo possono presentare qualche difformità rispetto a quelle pubblicate nella precedente edizione del Rapporto Rifiuti Speciali. Per definire il quadro completo delle discariche per rifiuti non pericolosi, è necessario considerare anche gli impianti che smaltiscono solo rifiuti urbani (in totale nel 2009 sono 59); l elenco completo di detti impianti è pubblicato nel Rapporto Rifiuti Urbani, edizione 2011 disponibile sul sito web dell ISPRA. Va rilevato che, nel 2009, ci sono 163 discariche per rifiuti non pericolosi che ricevono anche rifiuti urbani, tali impianti per completezza di informazione sono riportati in entrambe le pubblicazioni. Il numero delle discariche operative che hanno smaltito rifiuti speciali è passato da 571 dell anno 2008, a 506 del 2009, facendo registrare una consistente riduzione di unità operative (-65), in particolare al Nord (-48 discariche). La riduzione nel numero di discariche operative, seppur non attribuibile esclusivamente alla chiusura definitiva delle stesse, è riconducibile alla crisi economica che si è registrata nell anno di riferimento, che ha comportato la temporanea chiusura di molte unità produttive soprattutto di medie e piccole dimensioni. Nel 2009, la maggior parte delle discariche è localizzata al Nord del Paese con 290 impianti, mentre 78 sono al Centro e 138 al Sud; si evidenzia, quindi una distribuzione non uniforme sul territorio nazionale che segue l andamento della produzione dei rifiuti speciali, strettamente legata al tessuto industriale del Paese (Tabella 2.12). Analizzando i dati per macroarea geografica si rileva che dei 65 impianti operativi in meno censiti a livello nazionale, ben 48 sono localizzati al Nord, mentre solo 5 al Centro e 12 al Sud (Figura 2.22). 91

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.12 - Quantità di RS smaltite in discarica per macro area geografica, anni 2007 2009 Macro area geografica Quantità RS smaltite in discarica (t/a) Numero impianti 2007 2008 2009 2007 2008 2009 Nord 8.794.007 8.490.096 6.064.973 356 338 290 Centro 3.740.486 3.891.523 4.207.369 84 83 78 Sud 5.559.105 4.674.295 2.574.853 155 150 138 ITALIA 18.093.598 17.055.914 12.847.195 595 571 506 Figura 2.22 Numero impianti di discarica che smaltiscono rifiuti speciali per macroarea geografica, anni 2007 2009 600 500 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 400 N. impianti 300 200 100 - NORD CENTRO SUD ITALIA Macro area geografica Del totale dei 506 impianti operativi che ricevono rifiuti speciali, il 47% sono discariche per rifiuti inerti (239), il 51% discariche per rifiuti non pericolosi (257) e solo il 2% discariche per rifiuti pericolosi (10). Nell ultimo anno esaminato, la maggiore diminuzione nel numero delle discariche operative si riferisce alla categoria per rifiuti inerti che, con 54 impianti in meno, evidenzia la difficoltà registrata nello specifico settore. Tra le discariche per rifiuti inerti, infatti, sono molto diffuse quelle in conto proprio a servizio di imprese del settore dell estrazione dei minerali, che in molti casi non smaltiscono grandi quantità di rifiuti, ma risultano funzionali all attività produttiva collegata. Anche le discariche comunali per rifiuti inerti, adibite allo smaltimento dei rifiuti misti, derivanti dalle attività di demolizione, prodotti dai residenti fanno registrare un notevole calo a causa della crisi economica che ha colpito il settore immobiliare (Figura 2.23). Per quanto riguarda le discariche per rifiuti non pericolosi e pericolosi il numero degli 92

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI impianti operativi si è mantenuto pressoché invariato (-9 nel primo caso e -2 nel secondo). Riguardo alla modalità di gestione, la maggior parte delle discariche per rifiuti inerti opera in conto terzi (120 impianti), 78 in conto proprio e 1 sia in conto proprio che in conto terzi; per 40 impianti l informazione non è disponibile. Le discariche per rifiuti non pericolosi sono 257, di cui 51 in conto proprio, 185 in conto terzi, 7 sia in conto proprio che in conto terzi, per 14 non è disponibile l informazione. Gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi sono in totale 10, localizzati 5 al Nord (2 in Piemonte, 2 in Emilia Romagna ed uno in Lombardia), 3 al Centro (Umbria, Marche e Lazio) e 2 al Sud (Calabria e Puglia), di questi 5 operano in conto proprio, 5 in conto terzi. L analisi dei dati regionali rileva che la riduzione maggiore del numero degli impianti, si riscontra al Nord (-48). Il numero delle discariche censite, tra il 2007 e 2009, per Regione e per categoria di discarica è riportato in Tabella 2.13, mentre in Figura 2.22 è rappresentata la variazione del numero di impianti per macroarea geografica tra il 2007ed il 2009. Figura 2.23 Numero di discariche che smaltiscono rifiuti speciali per categoria, anni 2007 2009 350 300 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 250 N. impianti 200 150 100 50 - Rifiuti Inerti Rifiuti Non Pericolosi Rifiuti Pericolosi Categoria discarica In Tabella 2.14 è riportata la quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica tra il 2007 ed il 2009. Dall analisi dei dati emerge che i rifiuti da costruzione e demolizione e i rifiuti biodegradabili, dopo la stabilizzazione biologica, sono utilizzati nelle discariche per la copertura giornaliera o in attività di ripristino finale dopo la chiusura delle stesse. Tale operazione, interessando quantitativi rilevanti di rifiuti, rispetto alle quantità totali smaltite dai singoli impianti per la stessa tipologia di rifiuti, viene considerata da ISPRA come una forma di smaltimento. Nel 2009, questa modalità di gestione riguarda oltre 179 mila tonnellate di rifiuti ed è stata 93

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI riscontrata in Piemonte (10.100 tonnellate), Lombardia (60.189 tonnellate), Veneto (9.791 tonnellate), Liguria (37.727 tonnellate), Emilia Romagna (37.100 tonnellate), Basilicata (16.751 tonnellate) e Sicilia (7.903 tonnellate). Nel 2009 sono state smaltite in discarica circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che, rispetto al 2008, fanno registrare una riduzione di quasi il 25%. La maggiore riduzione dello smaltimento in discarica si riscontra al Sud, dove i rifiuti avviati a tale forma di gestione sono circa 2,6 milioni di tonnellate contro le oltre 4,6 milioni di tonnellate rilevate nel 2008 (-45%). Al Nord si passa da circa 8,5 milioni a 6 milioni di tonnellate circa (-29%). L unico incremento nello smaltimento si registra al Centro (+8%), a causa dei lavori per la realizzazione della nuova linea di metropolitana di Roma e delle relative infrastrutture che hanno comportato un aumento dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche per rifiuti inerti (+35%). Il 47% del totale dei rifiuti speciali allocati in discarica sono smaltiti negli impianti situati al nord del Paese, il 33% al Centro ed il 20% al Sud. I 13 milioni di tonnellate di rifiuti speciali smaltiti, nel 2009, sono ripartiti nel seguente modo: circa 5,1 milioni di tonnellate nelle discariche per rifiuti inerti (40% dei rifiuti totali smaltiti), circa 6,9 milioni di tonnellate in quelle per rifiuti non pericolosi (54%), e oltre 803 mila tonnellate nelle discariche per rifiuti pericolosi (6%) (Tabella 2.14). Rispetto al 2008, sono stati smaltiti in discarica oltre 4 milioni di tonnellate in meno di rifiuti speciali (-25%); analizzando il dato relativo alle diverse categorie di discarica si evidenzia che il decremento maggiore ha interessato quelle per rifiuti non pericolosi, dove sono state smaltite circa 3,2 milioni di tonnellate in meno di rifiuti (-32%). Le discariche per rifiuti inerti hanno ricevuto, nel 2009, circa 850 mila tonnellate in meno di rifiuti (-14%); meno rilevante è, invece, la riduzione registrata per le discariche per rifiuti pericolosi pari circa 83 mila tonnellate (-9%; Figura 2.24). Figura 2.24 - Quantità totali di rifiuti speciali smaltite in discarica per macro aree geografiche (tonnellate), anni 2007 2009 20.000.000 18.000.000 16.000.000 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 14.000.000 12.000.000 (t/a) 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 - NORD CENTRO SUD ITALIA Macro aree geografica 94

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.25 Quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica e numero di UL delle imprese sul territorio, anno 2009 2.500.000 Quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica Numero di unità locali 1.000.000 900.000 2.000.000 800.000 700.000 1.500.000 600.000 (t/a) 1.000.000 500.000 400.000 n. 300.000 500.000 200.000 100.000 - - Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna La regione che smaltisce la quantità maggiore di rifiuti speciali in discarica è il Lazio con oltre 2,3 milioni di tonnellate, dei quali circa 2,1 milioni in discariche per rifiuti inerti. Come evidenziato questi rifiuti sono quelli prodotti dalle attività connesse alla costruzione della nuova linea di metropolitana di Roma (circa 1,4 milioni di tonnellate riguardano, infatti, il codice CER 170504, terre e rocce da scavo). Anche la Lombardia, il Veneto e la Toscana pur facendo registrare una diminuzione dei rifiuti smaltiti rispetto al 2008, si confermano tra le regioni che smaltiscono di più (rispettivamente circa 1,4, 1,3 e 1 milione di tonnellate di rifiuti), a causa della maggiore diffusione di insediamenti industriali. Nella Figura 2.25 è riportato l andamento dello smaltimento in discarica dei rifiuti speciali in relazione al numero di imprese (Unità locali, ISTAT 2009), presenti sul territorio delle singole Regioni. Le eccezioni principali sono rappresentate dalla Sardegna e dal Lazio. Nel secondo caso il risultato è stato già analizzato, mentre nel primo caso la gran parte dello smaltimento riguarda ceneri leggere di carbone prodotte dalle centrali termiche (CER 100102) e fanghi rossi derivanti dalla produzione dell allumina (CER 010309). Per quanto riguarda la Sardegna, tuttavia, si è registrata una riduzione del 63% dei rifiuti smaltiti in discarica che sono passati da oltre 2,8 milioni di tonnellate del 2008, a circa 1 milione di tonnellate del 2009. Questa riduzione è in gran parte dovuta alla chiusura, nel marzo 2009, dell impianto di Iglesias che produce ossido di alluminio dalla lavorazione della bauxite; da questo impianto produttivo nel corso degli ultimi anni, venivano prodotte rilevanti quantità di fanghi rossi avviati allo smaltimento in discarica. Quasi in tutte le regioni si assiste ad una riduzione delle quantità smaltite, solo Piemonte (+47 mila tonnellate), Lazio,(+530 mila tonnellate) e Campania (+4 mila tonnellate) fanno registrare incrementi che, tuttavia, ad eccezione del Lazio di cui si è già detto, non risultano consistenti (Figura 2.26). 95

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Nel dettaglio, in Valle d Aosta (-46%), da giugno 2009 per una norma regionale non è più possibile smaltire le terre e rocce da scavo in discarica, ma è obbligatorio che queste siano avviate ad operazioni di recupero/trattamento. In Liguria (-46%) la conclusione del lavori di scavo della galleria di S. Bartolomeo a Mare ha ridotto notevolmente le quote di rifiuti inerti avviate a smaltimento in discarica; in Lombardia e Veneto, dove si registrano riduzioni percentuali pari, rispettivamente, al 33% e 36% risulta evidente l influenza della crisi economica sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali. Solo in Abruzzo, pur in presenza di un generale calo delle quantità di rifiuti speciali in discarica, si assiste ad un incremento della quota smaltita nelle discariche per rifiuti inerti (+15%), in conseguenza del grave evento sismico del 6 aprile. Figura 2.26 - Quantità totali di rifiuti speciali smaltite in discarica per Regione (tonnellate), anni 2007 2009 3.500.000 3.000.000 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 2.500.000 2.000.000 (t/a) 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Lazio Lombardia Veneto Sardegna Toscana Puglia Piemonte Trentino Alto Adige Emilia Romagna Liguria Umbria Marche Sicilia Calabria Basilicata Valle d'aosta Abruzzo Friuli Venezia Giulia Molise Campania A livello nazionale, il 40% del totale dei rifiuti è smaltito nelle discariche per rifiuti inerti, il 53,7% nelle discariche per rifiuti non pericolosi e, appena il 6,3% negli impianti per rifiuti pericolosi. I rifiuti pericolosi smaltiti in discarica ammontano a oltre 608 mila tonnellate (5% del totale), di questi circa il 29% viene inviato alle discariche per rifiuti pericolosi, mentre la stragrande maggioranza viene ancora inviato a impianti per rifiuti non pericolosi (70%) e solo l 1% a discariche per rifiuti inerti. Va, al riguardo, segnalato che lo smaltimento di rifiuti pericolosi in discarica per rifiuti non pericolosi è consentito, ai sensi di quanto previsto dall art. 7 del D.Lgs. n. 36/2003, solo per i rifiuti pericolosi stabili e non reattivi che soddisfano i criteri di ammissione previsti dal D.M. 27 settembre 2010 per tale tipologia di rifiuti (tabella 5a). I rifiuti pericolosi, quindi, a meno che non sia dimostrata la loro stabilità e non reattività devono essere smaltiti nelle discariche per rifiuti pericolosi. Tale prescrizione discende direttamente dalla 96

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI norma europea 1 che prevede che se i rifiuti sono pericolosi (ai sensi della direttiva 91/689/CEE relativa ai rifiuti pericolosi e dell'attuale elenco dei rifiuti), è possibile che il trattamento abbia reso i rifiuti conformi ai criteri per la collocazione di rifiuti pericolosi stabili e non reattivi in discariche per rifiuti non pericolosi, in aree per rifiuti inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile conformi ai criteri del punto 2.2.2 (categoria B1b). I rifiuti possono essere granulari (resi chimicamente stabili) oppure solidificati o monolitici. Si ricorda che il D.L 30 dicembre 2008, n. 208 convertito con Legge 27 febbraio 2009 n. 13, ha prorogato fino al 30 giugno 2009 l entrata in vigore dei nuovi criteri di ammissibilità. Da tale data, quindi, i rifiuti pericolosi potranno essere smaltiti esclusivamente in discariche per rifiuti pericolosi. E importante evidenziare che con l entrata in vigore dei citati criteri di ammissibilità lo smaltimento dei rifiuti pericolosi nelle discariche non specificatamente allestite è consistentemente diminuito. In particolare, le quantità di rifiuti pericolosi smaltite in discarica per rifiuti inerti, pari a circa 9 mila tonnellate, si sono ridotte dell 84% rispetto al 2008 e sono ascrivibili totalmente ai rifiuti di cemento amianto (CER 170605) inviati nell impianto sito nel Comune di Ferrandina (MT) autorizzato, in sede di concessione dell AIA, a smaltire tale tipologia di rifiuti in una cella monodedicata classificata per rifiuti non pericolosi. Per quanto riguarda le discariche per rifiuti non pericolosi, l analisi dei codici dell elenco europeo che identificano i rifiuti pericolosi avviati in tali tipologie di impianti, evidenzia che il 28% di questi è rappresentato dai rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati (codice 190304), il 19% dai rifiuti della lavorazione idrometallurgica dello zinco (compresi jarosite, goethite), identificati dal codice 100202, il 7% rispettivamente di miscugli di rifiuti contenenti almeno un rifiuto pericoloso (codice 190204) e terra e 1 Direttiva 99/31/CE pubblicata nella GU L182/2 del 16 luglio 1999 e decisione 2003/33/CE pubblicata nella GU L11/27 del 16 gennaio 2003. rocce, contenenti sostanze pericolose (codice 170503). Tra le altre tipologie di rifiuti pericolosi avviate ad impianti per rifiuti non pericolosi ci sono materiali da costruzione contenenti amianto (6%), scorie della produzione primaria e secondaria della metallurgia termica del piombo (5,5%), rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni, contenenti sostanze pericolose (3,7%), ed altri rifiuti provenienti da diversi settori produttivi. I dati disponibili non consentono di valutare se le tipologie di rifiuti pericolosi prima elencate possano effettivamente essere considerate come stabili e non reattive così come richiesto dalla legislazione comunitaria e nazionale. In generale, la regione che smaltisce la quantità più elevata di rifiuti pericolosi è la Sardegna, con circa 137.000 tonnellate di rifiuti, pari al 23% del totale di quelli smaltiti in discarica. Le quantità maggiori sono, tuttavia, smaltite nelle discariche localizzate al Nord del Paese (il 51% del totale); in particolare in Lombardia 103.000 tonnellate (17%), in Piemonte 88.000 tonnellate (14%), in Veneto 43.000 tonnellate (7%) ed in Emilia Romagna 69.000 tonnellate (11%). Tra le regioni citate solo Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna dispongono di discariche per rifiuti pericolosi, negli altri casi, si deduce, quindi, che, importanti quote di rifiuti pericolosi vengono conferiti in discariche di altra categoria (Tabelle 2.15 e 2.16). Nella Figura 2.27, sono riportate le principali tipologie di rifiuti non pericolosi smaltiti in discarica nel corso dell anno 2009. La tipologia di rifiuti più smaltita è rappresentata dalle terre e rocce da scavo (170504) per un totale di oltre 2,8 milioni di tonnellate. La gran parte di questi rifiuti deriva da lavori infrastrutturali della rete ferroviaria ad alta velocità, autostradale e della mobilità in generale che, come si può notare dalla rappresentazione grafica, ha interessato soprattutto il nord ed il centro del Paese. Altri rifiuti smaltiti in quantità rilevanti sono quelli prodotti dalla lavorazione della pietra (010413), i rifiuti solidi da operazioni di bonifica (191302), i rifiuti misti derivanti dall attività di costruzione e demolizione (170904), i fanghi dal trattamento delle acque 97

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI reflue urbane (190805), i rifiuti del trattamento delle scorie (100201), i miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche (170107), le ceneri pesanti e le scorie prodotte dagli impianti di trattamento rifiuti (190112), il fluff frazione leggera e le polveri prodotte dagli impianti di frantumazione dei rifiuti contenenti metallo (191004). Figura 2.27 Principali tipologie di rifiuti non pericolosi smaltite in discarica, anno 2009 7.000.000 6.000.000 5.000.000 4.000.000 (t/a) 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 170504 010413 191302 170904 190805 100201 190902 170107 190112 191004 Altri cer Nord 1.078.715 482.839 529.292 209.718 173.310 73.167 369.990 92.701 182.274 94.501 2.839.277 Centro 1.469.561 144.798 12.569 63.963 127.990 347.277 2.841 153.385 66.995 93.189 1.806.754 Sud 296.122 111.547 20.198 230.581 129.007 0 11.580 96.615 25.376 86.792 1.636.755 La Figura 2.28 rappresenta lo smaltimento in discarica delle principali tipologie di rifiuti pericolosi. Le quantità maggiori, pari a oltre 209 mila tonnellate, sono i rifiuti parzialmente stabilizzati (190304) cioè i rifiuti per i quali il processo di stabilizzazione non ha consentito la trasformazione completa delle componenti pericolose per le quali, pertanto, permane il rischio di dispersione nell ambiente nel breve, medio e lungo periodo. Circa 78 mila tonnellate sono costitute dai rifiuti della lavorazione idrometallurgia dello zinco (110202) tutti smaltiti nella discarica di Iglesias (CI) in Sardegna. Circa 59 mila tonnellate sono costituite da rifiuti di cemento amianto (170605) per i quali ai sensi del D.M. 27 settembre 2010 è possibile il conferimento in discarica per rifiuti non pericolosi, dedicata o dotata di cella monodedicata, secondo specifiche modalità e prescrizioni operative, oppure in discarica per rifiuti pericolosi dedicata o dotata di cella monodedicata. Quantità consistenti, ma inferiori alle 50 mila tonnellate, sono costituite, inoltre dalle scorie della metallurgia (100401), dai miscugli di rifiuti provenienti dai trattamenti chimico fisici (190204), da terre e rocce contaminate (170503) che possono comprendere anche i terreni provenienti dai siti di bonifica, dai rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica, contenenti sostanze pericolose (191301), da fanghi provenienti dal trattamento delle acque reflue industriali (190813), solidificati pericolosi, e dai fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose. Nella tabella 2.16 è illustrato il dettaglio provinciale, per l anno 2009, delle quantità smaltite e del numero di impianti per categoria di discarica. 98

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Figura 2.28 - Principali tipologie di rifiuti pericolosi smaltite in discarica, anno 2009 250.000 200.000 (t/a) 150.000 100.000 50.000 0 190304 110202 170605 100401 190204 170503 191301 190813 190306 190205 Altri cer Nord 142.887 0 27.096 23.174 36.417 13.438 13.167 6.263 13.494 2.335 30.448 Centro 52.982 0 17.650 1.763 5.909 7.919 1.290 12.649 0 5.270 20.511 Sud 14.102 78.551 14.184 23.131 583 13.456 13.019 1.907 609 3439 10.830 99

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.13 Numero di discariche per rifiuti speciali operative, anni 2007 2009 2007 2008 2009 Regione Numero di discariche per rifiuti inerti Numero di discariche per rifiuti non pericolosi Numero di discariche per rifiuti pericolosi Totale Numero di discariche per rifiuti inerti Numero di discariche per rifiuti non pericolosi Numero di discariche per rifiuti pericolosi Totale Numero di discariche per rifiuti inerti Numero di discariche per rifiuti non pericolosi Numero di discariche per rifiuti pericolosi Totale Piemonte 19 27 2 48 17 27 2 46 14 26 2 42 Valle d'aosta 42 2 0 44 40 2 0 42 36 2 0 38 Lombardia 28 17 1 46 24 18 1 43 21 18 1 40 Trentino Alto Adige 52 12 0 64 44 16 0 60 44 16 0 60 Veneto 42 27 0 69 40 28 0 68 30 27 0 57 Friuli Venezia Giulia 27 9 0 36 23 7 0 30 4 6 0 10 Liguria 11 11 0 22 12 12 0 24 7 12 0 19 Emilia Romagna 3 22 2 27 2 19 4 25 1 21 2 24 NORD 224 127 5 356 202 129 7 338 157 128 5 290 Toscana 0 20 0 20 0 21 0 21 0 23 0 23 Umbria 2 7 1 10 0 7 1 8 1 7 1 9 Marche 0 17 1 18 0 17 1 18 0 15 1 16 Lazio 21 13 2 36 23 12 1 36 21 8 1 30 CENTRO 23 57 4 84 23 57 3 83 22 53 3 78 Abruzzo 5 11 0 16 5 10 0 15 4 5 0 9 Molise 1 6 0 7 1 6 0 7 1 6 0 7 Campania 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 Puglia 15 14 1 30 13 14 1 28 12 16 1 29 Basilicata 5 6 0 11 5 9 0 14 5 8 0 13 Calabria 2 8 1 11 2 9 1 12 0 7 1 8 Sicilia 11 21 0 32 11 14 0 25 9 16 0 25 Sardegna 33 15 0 48 31 18 0 49 29 17 0 46 SUD 72 81 2 155 68 80 2 150 60 76 2 138 ITALIA 319 265 11 595 293 266 12 571 239 257 10 506 100

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.14 - Quantità di rifiuti speciali smaltite in discarica per regione e per categoria (tonnellate), anni 2007 2009 2007 2008 2009 Regione Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi Totale Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi Totale Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi Totale Piemonte 256.347 525.740 61.291 843.377 229.739 518.167 76.624 824.530 238.140 548.948 84.015 871.103 Valle d'aosta 166.084 95.028 0 261.113 100.466 77.957 0 178.423 46.728 48.753 0 95.481 Lombardia 1.176.105 1.457.344 98.279 2.731.728 840.274 1.145.632 96.155 2.082.060 566.375 724.608 95.433 1.386.416 Trentino Alto Adige 380.478 59.988 0 440.466 286.708 723.814 0 1.010.521 155.059 704.054 0 859.113 Veneto 1.058.402 986.439 0 2.044.842 1.082.022 1.033.542 0 2.115.563 922.091 428.274 0 1.350.365 Friuli Venezia Giulia 324.097 7.478 0 331.575 113.157 8.287 0 121.445 23.657 47.840 0 71.497 Liguria 719.242 90.453 0 809.695 823.523 340.370 0 1.163.893 374.601 253.531 0 628.132 Emilia Romagna 3.812 1.223.803 103.596 1.331.211 5.956 892.269 95.436 993.661 4.472 727.099 71.295 802.866 NORD 4.084.568 4.446.274 263.166 8.794.007 3.481.845 4.740.038 268.215 8.490.098 2.331.123 3.483.107 250.743 6.064.973 Toscana 0 667.523 0 667.523 0 1.089.414 0 1.089.414 0 1.018.069 0 1.018.069 Umbria 198 107.197 475.200 582.595 0 123.038 471.473 594.511 54 155.716 397.525 553.295 Marche 0 413.332 11.070 424.402 0 383.730 10.111 393.841 0 283.442 8.487 291.929 Lazio 1.677.966 330.440 57.560 2.065.966 1.565.772 177.071 70.914 1.813.757 2.121.569 133.938 88.569 2.344.076 CENTRO 1.678.164 1.518.492 543.831 3.740.486 1.565.772 1.773.253 552.498 3.891.522 2.121.623 1.591.165 494.581 4.207.369 Abruzzo 36.622 38.189 0 74.811 35.599 73.865 0 109.464 40.992 32.655 0 73.647 Molise 279 7.948 0 8.227 257 30.955 0 31.211 108 29.894 0 30.002 Campania 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3.878 0 3.878 Puglia 207.517 973.673 361 1.181.551 207.984 770.512 2.606 981.102 200.072 680.877 191 881.140 Basilicata 18.892 184.901 0 203.793 32.352 121.962 0 154.314 22.428 108.342 0 130.770 Calabria 77.246 159.640 336.351 573.237 1.497 163.180 62.305 226.982 0 95.440 57.494 152.934 Sicilia 132.636 311.444 0 444.080 158.964 153.382 0 312.346 90.325 147.696 0 238.021 Sardegna 595.268 2.478.138 0 3.073.406 505.359 2.353.517 0 2.858.876 333.889 730.572 0 1.064.461 SUD 1.068.460 4.153.933 336.711 5.559.105 942.011 3.667.373 64.911 4.674.296 687.814 1.829.354 57.685 2.574.853 ITALIA 6.831.191 10.118.699 1.143.708 18.093.598 5.989.628 10.180.663 885.624 17.055.916 5.140.560 6.903.626 803.009 12.847.195 101

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.15 - Rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria, anno 2009 (tonnellate) Regione Discariche per rifiuti inerti Totale RS non pericolosi RS pericolosi Discariche per rifiuti non pericolosi Totale RS non pericolosi RS pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi Totale RS non pericolosi RS pericolosi Totale RS non pericolosi Totale RS pericolosi Totale RS smaltiti in discarica Piemonte 238.140 238.140 0 548.948 540.463 8.485 84.015 4.902 79.113 783.505 87.598 871.103 Valle d'aosta 46.728 46.728 0 48.753 48.753 0 0 0 0 95.481 0 95.481 Lombardia 566.375 566.375 0 724.608 621.652 102.956 95.433 95.433 0 1.283.460 102.956 1.386.416 Trentino Alto Adige 155.059 155.059 0 704.054 704.054 0 0 0 0 859.113 0 859.113 Veneto 922.091 922.091 0 428.274 385.431 42.843 0 0 0 1.307.522 42.843 1.350.365 Friuli Venezia Giulia 23.657 23.657 0 47.840 42.115 5.725 0 0 0 65.772 5.725 71.497 Liguria 374.601 374.601 0 253.531 253.013 518 0 0 0 627.614 518 628.132 Emilia Romagna 4.472 4.472 0 727.099 676.962 50.137 71.295 52.352 18.943 733.786 69.080 802.866 NORD 2.331.123 2.331.123 0 3.483.107 3.272.443 210.664 250.743 152.687 98.056 5.756.253 308.720 6.064.973 Toscana 0 0 0 1.018.069 978.209 39.860 0 0 0 978.209 39.860 1.018.069 Umbria 54 54 0 155.716 155.716 0 397.525 346.834 50.691 502.604 50.691 553.295 Marche 0 0 0 283.442 253.870 29.572 8.487 2.668 5.819 256.538 35.391 291.929 Lazio 2.121.569 2.121.569 0 133.938 133.938 0 88.569 88.568 1 2.344.075 1 2.344.076 CENTRO 2.121.623 2.121.623 0 1.591.165 1.521.733 69.432 494.581 438.070 56.511 4.081.426 125.943 4.207.369 Abruzzo 40.992 40.992 0 32.655 32.655 0 0 0 0 73.647 0 73.647 Molise 108 108 0 29.894 29.894 0 0 0 0 30.002 0 30.002 Campania 0 0 0 3.878 0 3.878 0 0 0 0 3.878 3.878 Puglia 200.072 200.072 0 680.877 679.764 1.113 191 0 191 879.836 1.304 881.140 Basilicata 22.428 12.719 9.709 108.342 106.788 1.554 0 0 0 119.507 11.263 130.770 Calabria 0 0 0 95.440 95.440 0 57.494 37.248 20.246 132.688 20.246 152.934 Sicilia 90.325 90.325 0 147.696 147.696 0 0 0 0 238.021 0 238.021 Sardegna 333.889 333.889 0 730.572 593.453 137.119 0 0 0 927.342 137.119 1.064.461 SUD 687.814 678.105 9.709 1.829.354 1.685.690 143.664 57.685 37.248 20.437 2.401.043 173.810 2.574.853 ITALIA 5.140.560 5.130.851 9.709 6.903.626 6.479.866 423.760 803.009 628.005 175.004 12.238.722 608.473 12.847.195 102

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Tabella 2.16 - Rifiuti speciali smaltiti in discarica per provincia (tonnellate), anno 2009 Provincia Quantità smaltita (t/a) Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi RS non pericolosi (t/a) RS pericolo si (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolosi (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolo si (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Totale RS non pericolosi (t/a) Totale RS pericolosi (t/a) Totale quantità RS smaltita in discarica (t/a) Totale numero impianti Torino 5.376 5.376 0 3 373.932 373.932 0 9 83.633 4.902 78.731 1 384.210 78.731 462.941 13 Vercelli 214.997 214.997 0 4 8.511 8.511 0 1 0 0 0 0 223.508 0 223.508 5 Novara 17.392 17.392 0 5 6.349 98 6.251 1 0 0 0 0 17.490 6.251 23.741 6 Cuneo 0 0 0 0 40.544 40.544 0 5 0 0 0 0 40.544 0 40.544 5 Asti 0 0 0 0 4 4 0 1 0 0 0 0 4 0 4 1 Alessandria 375 375 0 2 74.507 72.273 2.234 8 382 0 382 1 72.648 2.616 75.264 11 Biella 0 0 0 0 45.101 45.101 0 1 0 0 0 0 45.101 0 45.101 1 Verbania - Cusio - Ossola 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Piemonte 238.140 238.140 0 14 548.948 540.463 8.485 26 84.015 4.902 79.113 2 783.505 87.598 871.103 42 Aosta 46.728 46.728 0 36 48.753 48.753 0 2 0 0 0 0 95.481 0 95.481 38 Valle d'aosta 46.728 46.728 0 36 48.753 48.753 0 2 0 0 0 0 95.481 0 95.481 38 Varese 1.349 1.349 0 1 1.176 1.176 0 1 0 0 0 0 2.525 0 2.525 2 Como 0 0 0 0 106.229 106.229 0 2 0 0 0 0 106.229 0 106.229 2 Sondrio 43.277 43.277 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 43.277 0 43.277 5 Milano 29.838 29.838 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 29.838 0 29.838 3 Bergamo 51.313 51.313 0 3 40.262 40.262 0 1 95.433 95.433 0 1 187.008 0 187.008 5 Brescia 356.135 356.135 0 4 306.202 213.278 92.924 3 0 0 0 0 569.413 92.924 662.337 7 Pavia 26.156 26.156 0 2 163.153 163.153 0 3 0 0 0 0 189.309 0 189.309 5 Cremona 0 0 0 0 19.908 19.908 0 1 0 0 0 0 19.908 0 19.908 1 Mantova 0 0 0 0 36.717 26.685 10.032 4 0 0 0 0 26.685 10.032 36.717 4 Lecco 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Lodi 0 0 0 0 50.961 50.961 0 3 0 0 0 0 50.961 0 50.961 3 Monza e della Brianza 58.307 58.307 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 58.307 0 58.307 3 Lombardia 566.375 566.375 0 21 724.608 621.652 102.956 18 95.433 95.433 0 1 1.283.460 102.956 1.386.416 40 Bolzano 556 556 0 1 128.436 128.436 0 7 0 0 0 0 128.992 0 128.992 8 Trento 154.503 154.503 0 43 575.618 575.618 0 9 0 0 0 0 730.121 0 730.121 52 Trentino Alto Adige 155.059 155.059 0 44 704.054 704.054 0 16 0 0 0 0 859.113 0 859.113 60 103

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Provincia Quantità smaltita (t/a) Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi RS non pericolosi (t/a) RS pericolo si (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolosi (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolo si (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Totale RS non pericolosi (t/a) Totale RS pericolosi (t/a) Totale quantità RS smaltita in discarica (t/a) Totale numero impianti Verona 348.031 348.031 0 5 99.314 70.384 28.930 4 0 0 0 0 418.415 28.930 447.345 9 Vicenza 154.285 154.285 0 9 98.268 98.268 0 8 0 0 0 0 252.553 0 252.553 17 Belluno 311.023 311.023 0 9 32.735 32.735 0 4 0 0 0 0 343.758 0 343.758 13 Treviso 108.752 108.752 0 7 164.003 150.090 13.913 3 0 0 0 0 258.842 13.913 272.755 10 Venezia 0 0 0 0 11.581 11.581 0 4 0 0 0 0 11.581 0 11.581 4 Padova 0 0 0 0 12.099 12.099 0 2 0 0 0 0 12.099 0 12.099 2 Rovigo 0 0 0 0 10.274 10.274 0 2 0 0 0 0 10.274 0 10.274 2 Veneto 922.091 922.091 0 30 428.274 385.431 42.843 27 0 0 0 0 1.307.522 42.843 1.350.365 57 Udine 0 0 0 0 19.248 19.248 0 3 0 0 0 0 19.248 0 19.248 3 Gorizia 3.484 3.484 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 3.484 0 3.484 1 Trieste 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Pordenone 20.173 20.173 0 3 28.592 22.867 5.725 3 0 0 0 0 43.040 5.725 48.765 6 Friuli Venezia Giulia 23.657 23.657 0 4 47.840 42.115 5.725 6 0 0 0 0 65.772 5.725 71.497 10 Imperia 326.414 326.414 0 2 5.346 5.346 0 2 0 0 0 0 331.760 0 331.760 4 Savona 20.250 20.250 0 1 222.856 222.338 518 4 0 0 0 0 242.588 518 243.106 5 Genova 27.872 27.872 0 3 15.612 15.612 0 3 0 0 0 0 43.484 0 43.484 6 La Spezia 65 65 0 1 9.717 9.717 0 3 0 0 0 0 9.782 0 9.782 4 Liguria 374.601 374.601 0 7 253.531 253.013 518 12 0 0 0 0 627.614 518 628.132 19 Piacenza 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Parma 0 0 0 0 19.671 19.671 0 1 0 0 0 0 19.671 0 19.671 1 Reggio Emilia 0 0 0 0 40.865 40.865 0 2 0 0 0 0 40.865 0 40.865 2 Modena 0 0 0 0 49.969 49.969 0 3 0 0 0 0 49.969 0 49.969 3 Bologna 4.472 4.472 0 1 363.785 313.648 50.137 5 0 0 0 0 318.120 50.137 368.257 6 Ferrara 0 0 0 0 66.050 66.050 0 5 0 0 0 0 66.050 0 66.050 5 Ravenna 0 0 0 0 95.252 95.252 0 3 71.295 52.352 18.943 2 147.604 18.943 166.547 5 Forlì - Cesena 0 0 0 0 91.507 91.507 0 2 0 0 0 0 91.507 0 91.507 2 Rimini 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Emilia Romagna 4.472 4.472 0 1 727.099 676.962 50.137 21 71.295 52.352 18.943 2 733.786 69.080 802.866 24 NORD 2.331.123 2.331.123 0 157 3.483.107 3.272.443 210.664 128 250.743 152.687 98.056 5 5.756.253 308.720 6.064.973 290 104

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Provincia Quantità smaltita (t/a) Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi RS non pericolosi (t/a) RS pericolo si (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolosi (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolo si (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Totale RS non pericolosi (t/a) Totale RS pericolosi (t/a) Totale quantità RS smaltita in discarica (t/a) Totale numero impianti Massa Carrara 0 0 0 0 21.677 19.325 2.352 1 0 0 0 0 19.325 2.352 21.677 1 Lucca 0 0 0 0 25.880 25.880 0 2 0 0 0 0 25.880 0 25.880 2 Pistoia 0 0 0 0 135.337 104.174 31.163 2 0 0 0 0 104.174 31.163 135.337 2 Firenze 0 0 0 0 23.245 20.602 2.643 4 0 0 0 0 20.602 2.643 23.245 4 Livorno 0 0 0 0 350.319 350.319 0 3 0 0 0 0 350.319 0 350.319 3 Pisa 0 0 0 0 234.886 231.184 3.702 4 0 0 0 0 231.184 3.702 234.886 4 Arezzo 0 0 0 0 130.013 130.013 0 2 0 0 0 0 130.013 0 130.013 2 Siena 0 0 0 0 22.647 22.647 0 3 0 0 0 0 22.647 0 22.647 3 Grosseto 0 0 0 0 74.065 74.065 0 2 0 0 0 0 74.065 0 74.065 2 Prato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Toscana 0 0 0 0 1.018.069 978.209 39.860 23 0 0 0 0 978.209 39.860 1.018.069 23 Perugia 54 54 0 1 154.762 154.762 0 5 0 0 0 0 154.816 0 154.816 6 Terni 0 0 0 0 954 954 0 2 397.525 346.834 50.691 1 347.788 50.691 398.479 3 Umbria 54 54 0 1 155.716 155.716 0 7 397.525 346.834 50.691 1 502.604 50.691 553.295 9 Pesaro - Urbino 0 0 0 0 95.556 95.556 0 6 0 0 0 0 95.556 0 95.556 6 Ancona 0 0 0 0 130.624 101.052 29.572 4 0 0 0 0 101.052 29.572 130.624 4 Macerata 0 0 0 0 2 2 0 1 0 0 0 0 2 0 2 1 Ascoli Piceno 0 0 0 0 4.004 4.004 0 1 8.487 2.668 5.819 1 6.672 5.819 12.491 2 Fermo 0 0 0 0 53.256 53.256 0 3 0 0 0 0 53.256 0 53.256 3 Marche 0 0 0 0 283.442 253.870 29.572 15 8.487 2.668 5.819 1 256.538 35.391 291.929 16 Viterbo 274.051 274.051 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 274.051 0 274.051 3 Rieti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Roma 1.761.092 1.761.092 0 11 50.754 50.754 0 5 88.569 88.568 1 1 1.900.414 1 1.900.415 17 Latina 67.411 67.411 0 4 8.719 8.719 0 2 0 0 0 0 76.130 0 76.130 6 Frosinone 19.015 19.015 0 3 74.465 74.465 0 1 0 0 0 0 93.480 0 93.480 4 Lazio 2.121.569 2.121.569 0 21 133.938 133.938 0 8 88.569 88.568 1 1 2.344.075 1 2.344.076 30 CENTRO 2.121.623 2.121.623 0 22 1.591.165 1.521.733 69.432 53 494.581 438.070 56.511 3 4.081.426 125.943 4.207.369 78 L'Aquila 19.010 19.010 0 3 10.429 10.429 0 2 0 0 0 0 29.439 0 29.439 5 Teramo 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Pescara 21.982 21.982 0 1 30 30 0 1 0 0 0 0 22.012 0 22.012 2 105

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Provincia Quantità smaltita (t/a) Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi RS non pericolosi (t/a) RS pericolo si (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolosi (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolo si (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Totale RS non pericolosi (t/a) Totale RS pericolosi (t/a) Totale quantità RS smaltita in discarica (t/a) Totale numero impianti Chieti 0 0 0 0 22.196 22.196 0 2 0 0 0 0 22.196 0 22.196 2 Abruzzo 40.992 40.992 0 4 32.655 32.655 0 5 0 0 0 0 73.647 0 73.647 9 Campobasso 108 108 0 1 14.086 14.086 0 5 0 0 0 0 14.194 0 14.194 6 Isernia 0 0 0 0 15.808 15.808 0 1 0 0 0 0 15.808 0 15.808 1 Molise 108 108 0 1 29.894 29.894 0 6 0 0 0 0 30.002 0 30.002 7 Caserta 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Benevento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Napoli 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Avellino 0 0 0 0 3.878 0 3.878 1 0 0 0 0 0 3.878 3.878 1 Salerno 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Campania 0 0 0 0 3.878 0 3.878 1 0 0 0 0 0 3.878 3.878 1 Foggia 70.896 70.896 0 4 26.656 26.656 0 4 0 0 0 0 97.552 0 97.552 8 Bari 101.993 101.993 0 4 74.187 74.187 0 2 0 0 0 0 176.180 0 176.180 6 Taranto 0 0 0 0 535.675 534.562 1.113 5 191 0 191 1 534.562 1.304 535.866 6 Brindisi 25.815 25.815 0 3 3.062 3.062 0 2 0 0 0 0 28.877 0 28.877 5 Lecce 1.368 1.368 0 1 41.297 41.297 0 3 0 0 0 0 42.665 0 42.665 4 Barletta - Andria - Trani 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Puglia 200.072 200.072 0 12 680.877 679.764 1.113 16 191 0 191 1 879.836 1.304 881.140 29 Potenza 8.172 8.172 0 3 73.904 73.076 828 3 0 0 0 0 81.248 828 82.076 6 Matera 14.256 4.547 9.709 2 34.438 33.712 726 5 0 0 0 0 38.259 10.435 48.694 7 Basilicata 22.428 12.719 9.709 5 108.342 106.788 1.554 8 0 0 0 0 119.507 11.263 130.770 13 Cosenza 0 0 0 0 22.417 22.417 0 3 0 0 0 0 22.417 0 22.417 3 Catanzaro 0 0 0 0 2.837 2.837 0 1 0 0 0 0 2.837 0 2.837 1 Reggio Calabria 0 0 0 0 16.653 16.653 0 1 0 0 0 0 16.653 0 16.653 1 Crotone 0 0 0 0 53.533 53.533 0 2 57.494 37.248 20.246 1 90.781 20.246 111.027 3 Vibo Valentia 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Calabria 0 0 0 0 95.440 95.440 0 7 57.494 37.248 20.246 1 132.688 20.246 152.934 8 Trapani 5.440 5.440 0 2 52 52 0 1 0 0 0 0 5.492 0 5.492 3 Palermo 12.305 12.305 0 1 12.680 12.680 0 2 0 0 0 0 24.985 0 24.985 3 106

CAPITOLO 2 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI Provincia Quantità smaltita (t/a) Discariche per rifiuti inerti Discariche per rifiuti non pericolosi Discariche per rifiuti pericolosi RS non pericolosi (t/a) RS pericolo si (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolosi (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Quantità smaltita (t/a) RS non pericolo si (t/a) RS pericolosi (t/a) Numero impianti Totale RS non pericolosi (t/a) Totale RS pericolosi (t/a) Totale quantità RS smaltita in discarica (t/a) Totale numero impianti Messina 0 0 0 0 9.833 9.833 0 1 0 0 0 0 9.833 0 9.833 1 Agrigento 56.950 56.950 0 3 26.711 26.711 0 2 0 0 0 0 83.661 0 83.661 5 Caltanisetta 7.923 7.923 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 7.923 0 7.923 1 Enna 0 0 0 0 2.728 2.728 0 1 0 0 0 0 2.728 0 2.728 1 Catania 0 0 0 0 82.200 82.200 0 4 0 0 0 0 82.200 0 82.200 4 Ragusa 4.646 4.646 0 1 1.930 1.930 0 2 0 0 0 0 6.576 0 6.576 3 Siracusa 3.061 3.061 0 1 11.562 11.562 0 3 0 0 0 0 14.623 0 14.623 4 Sicilia 90.325 90.325 0 9 147.696 147.696 0 16 0 0 0 0 238.021 0 238.021 25 Sassari 96.585 96.585 0 4 85.978 85.151 827 7 0 0 0 0 181.736 827 182.563 11 Nuoro 43.729 43.729 0 2 15.168 12.292 2.876 2 0 0 0 0 56.021 2.876 58.897 4 Cagliari 90.709 90.709 0 12 46.855 16.092 30.763 1 0 0 0 0 106.801 30.763 137.564 13 Oristano 66.303 66.303 0 4 0 0 0 0 0 0 0 0 66.303 0 66.303 4 Olbia - Tempio 4.846 4.846 0 1 735 735 0 1 0 0 0 0 5.581 0 5.581 2 Ogliastra 8.179 8.179 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 8.179 0 8.179 2 Medio Campidano 2.062 2.062 0 1 3.581 3.581 0 1 0 0 0 0 5.643 0 5.643 2 Carbonia - Iglesias 21.476 21.476 0 3 578.255 475.602 102.653 5 0 0 0 0 497.078 102.653 599.731 8 Sardegna 333.889 333.889 0 29 730.572 593.453 137.119 17 0 0 0 0 927.342 137.119 1.064.461 46 SUD 687.814 678.105 9.709 60 1.829.354 1.685.690 143.664 76 57.685 37.248 20.437 2 2.401.043 173.810 2.574.853 138 ITALIA 5.140.560 5.130.851 9.709 239 6.903.626 6.479.866 423.760 257 803.009 628.005 175.004 10 12.238.722 608.473 12.847.195 506 Fonte:ISPRA 107

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Tabella 1 - Impianti di recupero energetico (tonnellate), anno 2009 Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Piemonte AL Alessandria Motore Endotermico 1 204-204 - 204 - - Piemonte AL Casale Monferrato Motore Endotermico 1 2.721-2.721-2.721 - - Piemonte AL Casale Monferrato Caldaia 1 1-1 - 1 - - Piemonte AL Coniolo Caldaia 1 1.288-1.288-1.288 - - Piemonte AL Masio Caldaia 1 14-14 - 14 - - Piemonte AL Oviglio Caldaia 1 3-3 - 3 - - Piemonte AL Pozzolo Formigaro Caldaia 1 128-128 - 128 - - Piemonte AL Terzo Caldaia 1 93-93 - 93 - - Motore Piemonte AL Tortona Endotermico 1 30-30 - 30 - - Piemonte AL Viguzzolo Caldaia 1 16-16 - 16 - - Piemonte AL Alessandria Motore Endotermico 1 1.060-1.060-1.060 - - Piemonte AT Calamandrana Caldaia 1 400-400 - 400 - - Piemonte AT Canelli Caldaia 1 37-37 - 37 - - Piemonte AT Canelli Caldaia 1 305-305 - 305 - - Piemonte AT Castagnole delle Lanze Caldaia 1 2-2 - 2 - - Piemonte AT Costigliole d'asti Caldaia 1 7-7 - 7 - - Piemonte AT Mombercelli Caldaia 1 1.760-1.760-1.760 - - Piemonte AT Refrancore Caldaia 1 40-40 - 40 - - Piemonte AT Villanova d'asti Caldaia 1 422-422 - 422 - - Piemonte AT Villanova d'asti Caldaia 1 400-400 - 400 - - Piemonte CN Bra Coinceneritore 1 4.174-4.174-4.174 - - Piemonte CN Bra Coinceneritore 1 1.856-1.856-1.856 - - Motore Piemonte CN Cuneo Endotermico 1 178-178 - 178 - - Piemonte CN Ceresole Alba Coinceneritore 1 3.762-3.762-3.762 - - Piemonte CN Lesegno Motore Endotermico 1 714 714-714 - - Piemonte CN Robilante Cementificio 1 7.816-7.816-7.816 37.665 - Piemonte CN Verzuolo Coinceneritore 1 66.657-66.657-66.657 - - 108

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Piemonte CN Borgo San Dalmazzo Motore Endotermico 1 4.041-4.041-4.041 - - Piemonte CN Fossano Motore Endotermico 1 1.576-1.576-1.576 - - Piemonte CN Magliano Alpi Caldaia 1 219-219 - 219 - - Piemonte CN Murazzano Caldaia 1 4-4 - 4 - - Piemonte CN San Michele Mondovì Caldaia 1 4.580-4.580-4.580 - - Piemonte CN Sommariva del Bosco Caldaia 1 97-97 - 97 - - Piemonte CN Sommariva Perno Piemonte NO Barengo Piemonte NO Barengo Motore Endotermico 1 4.902-4.902-4.902 - - Motore Endotermico 1 1.343-1.343-1.343 - - Motore Endotermico 1 3.587-3.587-3.587 - - Motore Piemonte NO Ghemme Endotermico 1 8.403-8.403-8.403 - - Piemonte TO Castellamonte Coinceneritore 1 122-122 - 122 - - Piemonte TO Castellamonte Piemonte TO Castiglione Torinese Piemonte TO Collegno Piemonte TO Feletto Piemonte TO Grosso Piemonte TO Mattie Motore Endotermico 1 2.182-2.182-2.182 - - Motore Endotermico 1 12.989-12.989-12.989 - - Motore Endotermico 1 720-720 - 720 - - Motore Endotermico 1 2-2 - 2 - - Motore Endotermico 1 3.245-3.245-3.245 - - Motore Endotermico 1 2.593-2.593-2.593 - - Piemonte TO Pianezza Motore Endotermico 1 8.433-8.433-8.433 - - Piemonte TO Piobesi Torinese Caldaia 1 790-790 - 790 - - Piemonte TO Piobesi Torinese Caldaia 1 285-285 - 285 - - 109

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Piemonte TO Strambino Piemonte TO Torino Motore Endotermico 1 521-521 - 521 - - Motore Endotermico 1 58.735-58.735-58.735 - - Piemonte TO Torino Motore Endotermico 1 124-124 - 124 - - Piemonte VB Casale Corte Cerro Caldaia 1 3-3 - 3 - - Piemonte VC Vercelli Centrale elettrica 1 7.488-7.488-7.488 - - Totale Piemonte 52 221.072-221.072-221.072 37.665 - Motore Lombardia BG Montello Endotermico 1 27.805-27.805-27.805 - - Lombardia BG Nembro Coinceneritore 1 367-367 - 367 - - Lombardia BG Osio Sotto Motore Endotermico 1 1.280-1.280-1.280 - - Lombardia BG Parre Caldaia 1 20-20 - 20 - - Lombardia BG Zandobbio Caldaia 1 77-77 - 77 - - Motore Lombardia BG Costa di Mezzate Endotermico 1 3.500-3.500-3.500 - - Lombardia BG Tavernola Bergamasca Cementificio 1 5.169-5.169-5.169 - - Lombardia BS Calcinato Lombardia BS Castenedolo Motore Endotermico 1 4.130-4.130-4.130 - - Motore Endotermico 1 1.692-1.692-1.692 - - Lombardia BS Montichiari Motore Endotermico 1 5.503-5.503-5.503 - - Lombardia BS Montichiari Coinceneritore 1 26.165-26.165-26.165 - - Lombardia BS Nuvolera Caldaia 1 700-700 - 700 - - Lombardia CO Cantù Caldaia 1 66-66 - 66 - - Lombardia CO Inverigo Caldaia 1 120-120 - 120 - - Lombardia CO Merone Cementificio 1 5.989 11.761 5.989 11.761 17.750 - - Lombardia CO Alzate Brianza Caldaia 1 246-246 - 246 - - Lombardia CO Arosio Caldaia 1 914-914 - 914 - - Lombardia CO Bregnano Caldaia 1 622-622 - 622 - - Lombardia CO Cabiate Caldaia 1 23-23 - 23 - - 110

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Lombardia CO Cabiate Caldaia 1 45-45 - 45 - - Lombardia CO Cabiate Caldaia 1 310-310 - 310 - - Lombardia CO Cabiate Caldaia 1 256-256 - 256 - - Lombardia CO Cagno Caldaia 1 42-42 - 42 - - Lombardia CO Cantù Caldaia 1 131-131 - 131 - - Lombardia CO Cantù Caldaia 1 5-5 - 5 - - Lombardia CO Carimate Caldaia 1 70-70 - 70 - - Lombardia CO Carimate Caldaia 1 519-519 - 519 - - Lombardia CO Carugo Caldaia 1 72-72 - 72 - - Lombardia CO Carugo Caldaia 1 177-177 - 177 - - Lombardia CO Carugo Caldaia 1 47-47 - 47 - - Lombardia CO Cirimido Caldaia 1 20-20 - 20 - - Lombardia CO Fenegrò Caldaia 1 63-63 - 63 - - Lombardia CO Figino Serenza Caldaia 1 11-11 - 11 - - Lombardia CO Inverigo Caldaia 1 610-610 - 610 - - Lombardia CO Lurago d'erba Caldaia 1 681-681 - 681 - - Lombardia CO Mariano Comense Caldaia 1 705-705 - 705 - - Lombardia CO Mariano Comense Caldaia 1 14-14 - 14 - - Lombardia CO Mariano Comense Caldaia 1 18-18 - 18 - - Lombardia CO Mariano Comense Caldaia 1 274-274 - 274 - - Lombardia CO Mariano Comense Caldaia 1 432-432 - 432 - - Lombardia CR Casalmaggiore Coinceneritore 1 2.038-2.038-2.038 - - Lombardia CR Castelleone Caldaia 1 83-83 - 83 - - Lombardia CR Pescarolo ed Uniti Caldaia 1 4-4 - 4 - - Lombardia CR Solarolo Rainerio Caldaia 1 5.100-5.100-5.100 - - Lombardia LC Barzanò Caldaia 1 240-240 - 240 - - Lombardia LC Nibionno Caldaia 1 171-171 - 171 - - Lombardia LO Zelo Buon Persico Caldaia 1 48-48 - 48 - - Lombardia MB Biassono Caldaia 1 75-75 - 75 - - Lombardia MB Giussano Caldaia 1 1.319-1.319-1.319 - - Lombardia MB Giussano Caldaia 1 312-312 - 312 - - Lombardia MB Verano Brianza Caldaia 1 34-34 - 34 - - Lombardia MI Arconate Caldaia 1 21-21 - 21 - - 111

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Lombardia MI Cormano Caldaia 1 27-27 - 27 - - Lombardia MI Corsico Caldaia 1 5-5 - 5 - - Lombardia MI Cuggiono Caldaia 1 3-3 - 3 - - Lombardia MI Desio Caldaia 1 6-6 - 6 - - Lombardia MI Inzago Motore Endotermico 1 6.964-6.964-6.964 - - Lombardia MI Mesero Caldaia 1 475-475 - 475 - - Lombardia MI Mezzago Caldaia 1 76-76 - 76 - - Lombardia MI Nerviano Caldaia 1 18-18 - 18 - - Lombardia MI Seregno Caldaia 1 342-342 - 342 - - Lombardia MI Trezzano Rosa Caldaia 1 56-56 - 56 - - Lombardia MI Villa Cortese Caldaia 1 11-11 - 11 - - Lombardia MN Borgoforte Coinceneritore 1 52.140-52.140-52.140 - - Lombardia MN Pomponesco Coinceneritore 1 24.994-24.994-24.994 - - Lombardia MN Sustinente Coinceneritore 1 110.679-110.679-110.679 18.836 - Lombardia MN Viadana Coinceneritore 1 61.034-61.034-61.034 - - Lombardia MN Volta Mantovana Caldaia 1 1.873-1.873-1.873 - - Lombardia PV Cigognola Caldaia 1 17.753-17.753-17.753 - - Lombardia PV Mortara Caldaia 1 82.196-82.196-82.196 - - Lombardia PV Broni Cementificio 1 490-490 - 490 - - Lombardia PV Lomello Coinceneritore 1 1.621-1.621-1.621 3.133 - Lombardia PV Pavia Coinceneritore 1 32.328-32.328-32.328 20.993 11.274 Lombardia PV Corteolona Motore Endotermico 1 19.643-19.643-19.643 - - Lombardia PV Gambolò Motore Endotermico 1 4.273-4.273-4.273 - - Lombardia PV Robbio Caldaia 1 396-396 - 396 - - Lombardia SO Dubino Caldaia 1 52-52 - 52 - - Lombardia VA Caravate Cementificio 1-905 - 905 905 - - Lombardia VA Comabbio Cementificio 1 8.504-8.504 8.504 19.614 - Lombardia VA Cuvio Centrale elettrica 1 4.905-4.905-4.905 - - Lombardia VA Gerenzano Motore Endotermico 1 7.718-7.718-7.718 - - Totale Lombardia 81 528.413 21.170 528.413 21.170 549.583 62.576 11.274 112

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Trentino Alto Adige BZ San Martino in Passiria Caldaia 1 14-14 - 14 - - Trentino Alto Adige TN Rovereto Motore Endotermico 1 5.150-5.150-5.150 - - Trentino Alto Adige TN Calavino Cementificio 1 589-589 - 589 - - Trentino Alto Adige TN Dro Caldaia 1 215-215 - 215 - - Trentino Alto Adige TN Castelnuovo Caldaia 1 366-366 - 366 - - Totale Trentino A. A. 5 6.334-6.334-6.334 - - Veneto BL Castellavazzo Centrale elettrica 1 628-628 - 628-152 Veneto BL Ospitale di Cadore Centrale elettrica 1 1.250-1.250-1.250 - - Veneto PD Cittadella Caldaia 1 434-434 - 434 - - Veneto PD Fontaniva Caldaia 1 6.365-6.365-6.365 - - Veneto PD Fontaniva Caldaia 1 3.603-3.603-3.603 - - Veneto PD Limena Caldaia 1 656-656 - 656 - - Veneto PD Piombino Dese Caldaia 1 7-7 - 7 - - Veneto PD Rovolon Caldaia 1 1-1 - 1 - - Veneto PD Santa Margherita d'adige Caldaia 1 17-17 - 17 - - Veneto PD Sant'Urbano Motore Endotermico 1 3.921-3.921-3.921 - - Veneto PD Urbana Caldaia 1 4-4 - 4 - - Veneto PD Urbana Caldaia 1 3-3 - 3 - - Veneto RO San Martino di Venezze Motore Endotermico 1 2.609-2.609-2.609 - - Veneto TV Cison di Valmarino Caldaia 1 131-131 - 131 - - Veneto TV Cordignano Caldaia 1 150-150 - 150 - - Veneto TV Gaiarine Caldaia 1 203-203 - 203 - - Veneto TV Mansuè Caldaia 1 446-446 - 446 - - Veneto TV Maser Caldaia 1 286-286 - 286 - - Veneto TV Meduna di Livenza Caldaia 1 371-371 - 371 - - Veneto TV Moriago della Battaglia Caldaia 1 74-74 - 74 - - Veneto TV Motta di Livenza Caldaia 1 483-483 - 483 - - Veneto TV Roncade Caldaia 1 898-898 - 898 - - Veneto TV Salgareda Caldaia 1 3.153-3.153-3.153 - - Veneto TV San Biagio di Callalta Caldaia 1 95-95 - 95 - - Veneto TV San Polo di Piave Caldaia 1 159-159 - 159 - - 113

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Veneto TV Sernaglia della Battaglia Caldaia 1 79-79 - 79 - - Veneto TV Sernaglia della Battaglia Caldaia 1 430-430 - 430 - - Veneto TV Sernaglia della Battaglia Caldaia 1 61-61 - 61 - - Veneto TV Breda di Piave Caldaia 1-29 - 29 29 - - Veneto TV Casale sul Sile Caldaia 1 1.269-1.269-1.269 - - Veneto TV Cessalto Caldaia 1 300-300 - 300 - - Veneto TV Chiarano Caldaia 1 720-720 - 720 - - Veneto TV Codognè Caldaia 1 1.086-1.086-1.086 - - Veneto TV Farra di soligo Caldaia 1 137-137 - 137 - - Veneto TV Farra di soligo Caldaia 1 153-153 - 153 - - Veneto TV Follina Caldaia 1 127-127 - 127 - - Veneto TV Fontanelle Caldaia 1 892-892 - 892 - - Veneto TV Fontanelle Caldaia 1 4.085-4.085-4.085 - - Veneto TV Gaiarine Caldaia 1 114-114 - 114 - - Veneto TV Gaiarine Caldaia 1 71-71 - 71 - - Veneto TV Gaiarine Caldaia 1 65-65 - 65 - - Veneto TV Gaiarine Caldaia 1 805-805 - 805 - - Veneto TV Godega di Sant'urbano Caldaia 1 117-117 - 117 - - Veneto TV Godega di Sant'urbano Caldaia 1 266-266 - 266 - - Veneto TV Gorgo al Monticano Caldaia 1 168-168 - 168 - - Veneto TV Istrana Caldaia 1 149-149 - 149 - - Veneto TV Mansuè Caldaia 1 283-283 - 283 - - Veneto TV Mansuè Caldaia 1 1.071-1.071-1.071 - - Veneto TV Mansuè Caldaia 1 98-98 - 98 - - Veneto TV Mansuè Caldaia 1 528-528 - 528 - - Veneto TV Meduna di Livenza Caldaia 1 71-71 - 71 - - Veneto TV Miane Caldaia 1 268-268 - 268 - - Veneto TV Mogliano Veneto Motore Endotermico 1 605-605 - 605 - - Veneto TV Monfumo Caldaia 1 20-20 - 20 - - Veneto TV Moriago della Battaglia Caldaia 1 373-373 - 373 - - Veneto TV Moriago della Battaglia Caldaia 1 116-116 - 116 - - Veneto TV Moriago della Battaglia Caldaia 1 235-235 - 235 - - Veneto TV Moriago della Battaglia Caldaia 1 72-72 - 72 - - 114

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Veneto TV Nervesa della Battaglia Caldaia 1 93-93 - 93 - - Veneto TV Ormelle Caldaia 1 556-556 - 556 - - Veneto TV Paderno del Grappa Caldaia 1 433-433 - 433 - - Veneto TV Paese Motore Endotermico 1 2.127-2.127-2.127 - - Veneto TV Pederobba Cementificio 1 35.382-35.382-35.382 - - Veneto TV Pieve di Soligo Caldaia 1 133-133 - 133 - - Veneto TV Pieve di Soligo Caldaia 1 142-142 - 142 - - Veneto TV Pieve di Soligo Caldaia 1 646-646 - 646 - - Veneto TV Pieve di Soligo Caldaia 1 266-266 - 266 - - Veneto TV Refrontolo Caldaia 1 247-247 - 247 - - Veneto TV San Vendemiano Caldaia 1 28-28 - 28 - - Veneto TV Sernaglia della Battaglia Caldaia 1 293-293 - 293 - - Veneto TV Sernaglia della Battaglia Caldaia 1 258-258 - 258 - - Veneto TV Spresiano Caldaia 1 14.939-14.939-14.939 - - Veneto TV Spresiano Caldaia 1 160-160 - 160 - - Veneto TV Susegana Caldaia 1 37.956-37.956-37.956 - - Veneto TV Vazzola Caldaia 1 2.895-2.895-2.895 - - Veneto TV Vidor Caldaia 1 163-163 - 163 - - Veneto TV Cison di Valmarino Caldaia 1 84-84 - 84 - - Veneto TV Codognè Caldaia 1 182-182 - 182 - - Veneto TV Cordignano Caldaia 1 569-569 - 569 - - Veneto TV Riese Pio X Caldaia 1 109-109 - 109 - - Veneto VE Iesolo Motore Endotermico 1 4.260-4.260-4.260 - - Veneto VE Chioggia Motore Endotermico 1 4.607-4.607-4.607 - - Veneto VE Mirano Motore Endotermico 1 345-345 - 345 - - Veneto VE Pramaggiore Caldaia 1 416-416 - 416 - - Veneto VE Pramaggiore Caldaia 1 736-736 - 736 - - Veneto VE San Donà di Piave Motore Endotermico 1 559-559 - 559 - - Veneto VI Arsiero Caldaia 1 1.250-1.250-1.250 - - Veneto VI Montecchio Precalcino Caldaia 1 1-1 - 1 - - 115

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Veneto VI Montecchio Precalcino Caldaia 1 9-9 9 - - Veneto VI Monticello Conte Otto Caldaia 1 198-198 - 198 - - Veneto VI Mussolente Caldaia 1 79-79 - 79 - - Veneto VI Thiene Caldaia 1 2.000-2.000-2.000 - - Veneto VI Bassano del Grappa Caldaia 1 3.964-3.964-3.964-51.517 Veneto VI Bassano del Grappa Motore Endotermico 1 679-679 - 679 - - Veneto VI Brendola Caldaia 1 181-181 - 181 - - Veneto VI Bressanvido Caldaia 1 1.386-1.386-1.386 - - Veneto VI Caldogno Caldaia 1 580-580 - 580 - - Veneto VI Grisignano di Zocco Caldaia 1 23-23 - 23-34 Veneto VR Belfiore Caldaia 1 4-4 - 4 - - Veneto VR Bussolengo Caldaia 1 650-650 - 650 - - Veneto VR Casaleone Caldaia 1 28-28 - 28 - - Veneto VR Cerea Caldaia 1 26-26 - 26 - - Veneto VR Salizzole Caldaia 1 137-137 - 137 - - Veneto VR San Pietro di Morubio Caldaia 1 30-30 - 30 - - Veneto VR Sanguinetto Caldaia 1 16-16 - 16 - - Veneto VR Zevio Caldaia 1 291-291 - 291 - - Totale Veneto 106 160.888 38 160.888 38 160.926-51.703 Friuli Venezia Giulia GO Mariano del Friuli Caldaia 1 191-191 - 191 - - Friuli Venezia Giulia GO Monfalcone Centrale elettrica 1 66.035-66.035-66.035 - - Friuli Venezia Giulia GO Mossa Caldaia 1 185-185 - 185 - - Friuli Venezia Giulia GO San Pier d'isonzo Caldaia 1 29-29 - 29 - - Friuli Venezia Giulia PN Aviano Caldaia 1 285-285 - 285 - - Friuli Venezia Giulia PN Azzano Decimo Caldaia 1 744-744 - 744 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 1.804-1.804-1.804 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 289-289 - 289 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 374-374 - 374 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 192-192 - 192 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 820-820 - 820 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 900-900 - 900 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 1.137-1.137-1.137 - - Friuli Venezia Giulia PN Brugnera Caldaia 1 333-333 - 333 - - 116

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Friuli Venezia Giulia PN Chions Caldaia 1 206-206 - 206 - - Friuli Venezia Giulia PN Fontanafredda Caldaia 1 277-277 - 277 - - Friuli Venezia Giulia PN Fontanafredda Caldaia 1 302-302 - 302 - - Friuli Venezia Giulia PN Pasiano di Pordenone Caldaia 1 70-70 - 70 - - Friuli Venezia Giulia PN Pasiano di Pordenone Caldaia 1 898-898 - 898 - - Friuli Venezia Giulia PN Pasiano di Pordenone Caldaia 1 315-315 - 315 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 475-475 - 475 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 239-239 - 239 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 243-243 - 243 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 61-61 - 61 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 358-358 - 358 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 128-128 - 128 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 567-567 - 567 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 543-543 - 543 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 344-344 - 344 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 177-177 - 177 - - Friuli Venezia Giulia PN Prata di Pordenone Caldaia 1 2.030-2.030-2.030 - - Friuli Venezia Giulia PN Pravisdomini Caldaia 1 60-60 - 60 - - Friuli Venezia Giulia PN Pravisdomini Caldaia 1 480-480 - 480 - - Friuli Venezia Giulia PN Sacile Caldaia 1 108-108 - 108 - - Friuli Venezia Giulia PN San Giorgio della Richinvelda Caldaia 1 107-107 - 107 - - Friuli Venezia Giulia PN Travesio Cementificio 1 3.724 6.203 3.724 6.203 9.927 - - Friuli Venezia Giulia UD Bicinicco Coinceneritore 1 50.608-50.608-50.608 - - Friuli Venezia Giulia UD Osoppo Coinceneritore 1 36.766-36.766-36.766 - - Friuli Venezia Giulia UD Trivignano Udinese Centrale elettrica 1 3.261-3.261-3.261 - - Friuli Venezia Giulia UD Udine Motore Endotermico 1 926-926 - 926 - - Friuli Venezia Giulia UD Majano Caldaia 1 1.985-1.985-1.985 - - Friuli Venezia Giulia UD Mortegliano Caldaia 1 912-912 - 912 - - Friuli Venezia Giulia UD Mortegliano Caldaia 1 1.107-1.107-1.107 - - Totale F. V. G. 43 180.595 6.203 180.595 6.203 186.798 - - Liguria GE Genova Motore Endotermico 1 35.652-35.652-35.652 - - Liguria IM Imperia Motore 1 3.900-3.900-3.900 - - 117

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Endotermico Liguria IM San Remo Motore Endotermico 1 7.223-7.223-7.223 - - Liguria IM San Remo Motore Endotermico 1 1.538-1.538-1.538 - - Liguria SP La Spezia Motore Endotermico 1 5.836-5.836-5.836 - - Liguria SV Magliolo Motore Endotermico 1 6.267-6.267-6.267 - - Liguria SV Vado Ligure Motore Endotermico 1 14.189-14.189-14.189 - - Liguria SV Vado Ligure Motore Endotermico 1 1.639-1.639-1.639 - - Totale Liguria 8 76.244-76.244-76.244 - - Emilia Romagna BO Baricella Motore Endotermico 1 9.301-9.301-9.301 - - Emilia Romagna BO Crespellano Caldaia 1 411-411 - 411 - - Emilia Romagna BO Gaggio Montano Motore Endotermico 1 3.670-3.670-3.670 - - Emilia Romagna BO Galliera Motore Endotermico 1 7.206-7.206-7.206 - - Emilia Romagna BO Imola Caldaia 1 728-728 - 728 - - Emilia Romagna BO Imola Motore Endotermico 1 8.196-8.196-8.196 - - Emilia Romagna BO Imola Caldaia 1 621-621 - 621 - - Emilia Romagna FC Civitella di Romagna Motore Endotermico 1 1.659-1.659-1.659 - - Emilia Romagna FC Predappio Caldaia 1 110-110 - 110 - - Emilia Romagna FE Argenta Centrale elettrica 1 30.441-30.441-30.441 - - Emilia Romagna FE Argenta Caldaia 1 34-34 - 34 - - Emilia Romagna FE Argenta Motore Endotermico 1 313-313 - 313 - - Emilia Romagna FE Codigoro Caldaia 1 14.001-14.001-14.001 - - Emilia Romagna FE Ferrara Caldaia 1 14-14 - 14 - - Emilia Romagna FE Ferrara Caldaia 1 497-497 - 497 - - Emilia Romagna FE Jolanda di Savoia Motore Endotermico 1 3.014-3.014-3.014 - - 118

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Emilia Romagna FO Civitella di Romagna Motore Endotermico 1 1.241-1.241-1.241 - - Emilia Romagna FO Santa Sofia Caldaia 1 124-124 - 124 - - Emilia Romagna FO Sogliano al Rubicone Motore Endotermico 1 22.576-22.576-22.576 - - Emilia Romagna MO Castelvetro di Modena Caldaia 1 720-720 - 720 - - Emilia Romagna MO Medolla Motore Endotermico 1 6.388-6.388-6.388 - - Emilia Romagna MO Mirandola Motore Endotermico 1 4.974-4.974-4.974 - - Emilia Romagna PC Vernasca Cementificio 1 4.150-4.150-4.150 - - Emilia Romagna PC Caorso Coinceneritore 1 7.578-7.578-7.578 - - Emilia Romagna PC Piacenza Cementificio 1 10.878 13.325 10.878 13.325 24.203 - - Emilia Romagna PR Fontanellato Caldaia 1 3-3 - 3 - - Emilia Romagna PR Borgo Val di Taro Motore Endotermico 1 63-63 - 63 - - Emilia Romagna PR Collecchio Caldaia 1 97-97 - 97 - - Emilia Romagna PR Solignano Cementificio 1-57.318-57.318 57.318 - - Emilia Romagna PR Torrile Caldaia 1 1.840-1.840-1.840 - - Emilia Romagna RA Faenza Coinceneritore 1 16.372-16.372-16.372 8.126 17.100 Emilia Romagna RA Faenza Motore Endotermico 1 1.682-1.682-1.682 - - Emilia Romagna RA Faenza Centrale elettrica 1 87.504-87.504-87.504-472 Emilia Romagna RA Faenza Motore Endotermico 1 269-269 - 269 - - Emilia Romagna RA Lugo Caldaia 1 25-25 - 25 - - Emilia Romagna RA Ravenna Motore Endotermico 1 2.039-2.039-2.039 - - Emilia Romagna RA Alfonsine Motore Endotermico 1 31-31 - 31 - - Emilia Romagna RA Ravenna Motore Endotermico 1 5.915-5.915-5.915 - - Emilia Romagna RE Cadelbosco di Sopra Caldaia 1 4-4 - 4 - - Emilia Romagna RE Carpineti Motore Endotermico 1 7.278-7.278-7.278 - - Emilia Romagna RE Castellarano Motore Endotermico 1 9.599-9.599-9.599 - - 119

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Emilia Romagna RE Novellara Motore Endotermico 1 13.289-13.289-13.289 - - Emilia Romagna RN Coriano Caldaia 1 260-260 - 260 - - Emilia Romagna RN Mondaino Caldaia 1 1-1 - 1 - - Emilia Romagna RN Rimini Caldaia 1 3.024-3.024-3.024 - - Emilia Romagna RN Torriana Caldaia 1 675-675 - 675 - - Totale Emilia R. 46 288.815 70.643 288.815 70.643 359.458 8.126 17.572 Toscana AR Civitella in Val di Chiana Coinceneritore 1 306-306 - 306 - - Toscana AR Foiano della Chiana Caldaia 1 338-338 - 338 - - Toscana AR Pieve Santo Stefano Caldaia 1 3-3 - 3 - - Toscana AR Sansepolcro Caldaia 1 619-619 - 619 - - Toscana FI Barberino Val d'elsa Caldaia 1 488-488 - 488 - - Toscana FI Castelfiorentino Caldaia 1 43-43 - 43 - - Toscana FI Castelfiorentino Caldaia 1 69-69 - 69 - - Toscana FI Empoli Motore Endotermico 1 682-682 - 682 - - Toscana FI Firenzuola Motore Endotermico 1 2.443-2.443-2.443 - - Toscana FI Gambassi Terme Caldaia 1 9-9 - 9 - - Toscana FI Montelupo Fiorentino Caldaia 1 22-22 - 22 - - Toscana FI Pelago Caldaia 1 22-22 - 22 - - Toscana FI Reggello Caldaia 1 19-19 - 19 - - Toscana FI Reggello Coinceneritore 1 598-598 598 - - Toscana FI Tavarnelle Val di Pesa Caldaia 1 111-111 - 111 - - Toscana FI Tavarnelle Val di Pesa Caldaia 1 59-59 - 59 - - Toscana GR Civitella Paganico Motore Endotermico 1 547-547 - 547 - - Toscana LI Rosignano Marittimo Motore Endotermico 1 9.617-9.617-9.617 - - Toscana PI Vicopisano Caldaia 1 10-10 - 10 - - Toscana PI Vicopisano Caldaia 1 4-4 - 4 - - Toscana PT Monsummano Terme Motore Endotermico 1 1.311-1.311-1.311 - - Toscana PT Montecatini-Terme Caldaia 1 189-189 - 189 - - Toscana PT Serravalle Pistoiese Motore Endotermico 1 3.746-3.746-3.746 - - 120

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Toscana PT Uzzano Caldaia 1 148-148 - 148 - - Toscana SI Abbadia San Salvatore Motore Endotermico 1 1.344-1.344-1.344 - - Toscana SI Asciano Motore Endotermico 1 2.478-2.478-2.478 - - Toscana SI Casole d'elsa Caldaia 1 24-24 - 24 - - Toscana SI Castiglione d'orcia Caldaia 1 10-10 - 10 - - Toscana SI Gaiole in Chianti Caldaia 1 2-2 - 2 - - Toscana SI Montepulciano Caldaia 1 2-2 - 2 - - Toscana SI Monteriggioni Caldaia 1 45-45 - 45 - - Toscana SI Poggibonsi Caldaia 1 7-7 - 7 - - Toscana SI Torrita di Siena Caldaia 1 3-3 - 3 - - Toscana SI Torrita di Siena Caldaia 1 4-4 - 4 - - Toscana SI Torrita di Siena Caldaia 1 4-4 - 4 - - Totale Toscana 35 24.728 598 24.728 598 25.326 - - Umbria PG Bettona Caldaia 1 581-581 - 581 - - Umbria PG Castello Motore Endotermico 1 2.286-2.286-2.286 - - Umbria PG Magione Motore Endotermico 1 540-540 - 540 - - Umbria PG Marsciano Motore Endotermico 1 642-642 - 642 - - Umbria PG Marsciano Caldaia 1 11-11 - 11 - - Umbria PG Perugia Motore Endotermico 1 15.927-15.927-15.927-19 Umbria PG Perugia Caldaia 1 156-156 - 156 - - Umbria PG San Giustino Caldaia 1 900-900 - 900 - - Umbria PG Torgiano Caldaia 1 1.897-1.897-1.897 - - Umbria TR Orvieto Motore Endotermico 1 4.867-4.867-4.867 - - Umbria TR Orvieto Caldaia 1 15-15 - 15 - - Umbria TR Terni Centrale elettrica 1 193-193 - 193 - - Umbria TR Terni Coinceneritore 1 97.154-97.154-97.154 - - Totale Umbria 13 125.169-125.169-125.169-19 Marche AN Belvedere Ostrense Caldaia 1 135-135 - 135 - - Marche AN Castel Colonna Motore 1 3.017-3.017-3.017 - - 121

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Endotermico Marche AN Cerreto d'esi Caldaia 1 430-430 - 430 - - Marche AN Corinaldo Motore Endotermico 1 5.907-5.907-5.907 - - Marche AN Corinaldo Caldaia 1 950-950 - 950 - - Marche AN Monsano Caldaia 1 168-168 - 168 - - Marche AN Osimo Caldaia 1 2-2 - 2 - - Marche AN Osimo Caldaia 1 80-80 - 80 - - Marche AN Agugliano Caldaia 1 257-257 - 257 - - Marche AN Ancona Caldaia 1 72-72 - 72 - - Marche AN Ancona Caldaia 1 100-100 - 100 - - Marche AN Camerano Caldaia 1 245-245 - 245 - - Marche AN Camerano Caldaia 1 126-126 - 126 - - Marche AN Maiolati Spontini Motore Endotermico 1 12.773-12.773-12.773 - - Marche AN Monte Roberto Caldaia 1 64-64 - 64 - - Marche AN Numana Caldaia 1 51-51 - 51 - - Marche AN Osimo Caldaia 1 95-95 - 95 - - Marche AN Polverigi Caldaia 1 55-55 - 55 - - Marche AN Polverigi Caldaia 1 650-650 - 650 - - Marche AP Ascoli Piceno Motore Endotermico 1 1.619-1.619-1.619 - - Marche AP Ascoli Piceno Caldaia 1 136-136 - 136 - - Marche AP Ascoli Piceno Caldaia 1 412-412 - 412 - - Marche AP Castignano Caldaia 1 8-8 - 8 - - Marche AP Porto Sant'Elpidio Motore Endotermico 1 1.104-1.104-1.104 - - Marche AP Ripatransone Caldaia 1 68-68 - 68 - - Marche MC Morrovalle Motore Endotermico 1 5.048-5.048-5.048 - - Marche MC Pollenza Caldaia 1 30-30 - 30 - - Marche MC Appignano Caldaia 1 12-12 - 12 - - Marche MC Corridonia Caldaia 1 8-8 - 8 - - Marche MC Macerata Motore Endotermico 1 722-722 - 722 - - 122

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Marche MC Pollenza Caldaia 1 338-338 - 338 - - Marche MC Potenza Picena Caldaia 1 32-32 - 32 - - Marche MC Recanati Caldaia 1 20-20 - 20 - - Marche MC Treia Caldaia 1 838-838 - 838 - - Marche PS Mombaroccio Caldaia 1 161-161 - 161 - - Marche PS Montelabbate Caldaia 1 133-133 - 133 - - Marche PS Fano Caldaia 1 240-240 - 240 - - Marche PS Montefelcino Caldaia 1 2-2 - 2 - - Marche PS Pesaro Caldaia 1 209-209 - 209 - - Marche PS Pesaro Caldaia 1 134-134 - 134 - - Marche PS Pesaro Caldaia 1 15-15 - 15 - - Marche PS Pesaro Caldaia 1 3.784-3.784-3.784 - - Marche PS Pesaro Caldaia 1 246-246 - 246 - - Marche PS Petriano Caldaia 1 334-334 - 334 - - Marche PS Piandimeleto Caldaia 1 478-478 - 478 - - Marche PS Sant'Angelo in Lizzola Caldaia 1 46-46 - 46 - - Marche PS Sant'Ippolito Caldaia 1 56-56 - 56 - - Marche PS Urbino Caldaia 1 370-370 - 370 - - Marche PU Tavullia Motore Endotermico 1 3.735-3.735-3.735 - - Marche PU Sassocorvaro Caldaia 1 119-119 - 119 - - Marche PU Urbino Motore Endotermico 1 1.414-1.414-1.414 - - Totale Marche 51 47.048-47.048-47.048 - - Lazio FR Torrice Caldaia 1 5-5 - 5 - - Lazio LT Latina Motore Endotermico 1 5.690-5.690-5.690 - - Lazio RM Albano Laziale Motore Endotermico 1 4.639-4.639-4.639 - - Lazio RM Bracciano Motore Endotermico 1 3.029-3.029-3.029 - - Lazio RM Colleferro Motore Endotermico 1 2.097-2.097-2.097 - - Lazio RM Guidonia Montecelio Motore Endotermico 1 18.745-18.745-18.745 - - Lazio VT Fabrica di Roma Caldaia 1 53-53 - 53 - - 123

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Lazio VT Montefiascone Caldaia 1 17-17 - 17 - - Lazio VT Viterbo Motore Endotermico 1 8.215-8.215-8.215 - - Lazio VT Viterbo Motore Endotermico 1 575-575 - 575 - - Totale Lazio 10 43.065-43.065-43.065 - - Abruzzo AQ Massa d'albe Caldaia 1 12-12 - 12 - - Abruzzo CH Lentella Cementificio 1-19.188-19.188 19.188 - - Abruzzo CH Villamagna Caldaia 1 49-49 - 49 - - Abruzzo PE Pescara Cementificio 1 2.650 7.725 2.650 7.725 10.375 1.730 - Abruzzo PE Scafa Cementificio 1 2.785-2.785-2.785 - - Abruzzo TE Atri Motore Endotermico 1 2.256-2.256-2.256 - - Abruzzo TE Atri Caldaia 1 49-49 - 49 - - Abruzzo TE Sant'Omero Caldaia 1 1-1 - 1 - - Abruzzo TE Sant'Omero Caldaia 1 230-230 - 230 - - Abruzzo TE Teramo Caldaia 1 506-506 - 506 - - Abruzzo TE Teramo Caldaia 1 27-27 - 27 - - Totale Abruzzo 11 8.565 26.913 8.565 26.913 35.478 1.730 - Molise CB Campobasso Caldaia 1 48-48 - 48 - - Molise CB Guglionesi Motore Endotermico 1 2.713-2.713-2.713 - - Molise CB Montefalcone nel Sannio Caldaia 1 49-49 - 49 - - Molise IS Venafro Caldaia 1 38-38 - 38 - - Totale Molise 4 2.848-2.848-2.848 - - Campania AV Avella Caldaia 1 55-55 - 55 - - Campania AV Montefredane Coinceneritore 1 4.830-4.830-4.830 - - Campania AV Summonte Caldaia 1 300-300 - 300 - - Campania CE Caserta Caldaia 1 16-16 - 16 - - Campania CE Castel Morrone Cementificio 1 53-53 - 53 - - Campania CE Castel Volturno Motore Endotermico 1 454-454 - 454 - - Campania CE San Tammaro Motore Endotermico 1 2.355-2.355-2.355 - - Campania CE Santa Maria la Fossa Motore Endotermico 1 127-127 - 127 - - 124

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Campania NA Casalnuovo di Napoli Caldaia 1 51-51 - 51 - - Campania NA Tufino (loc. Schiava) Motore Endotermico 1 9.125-9.125-9.125 - - Campania SA Montecorvino Pugliano Motore Endotermico 1 14.925-14.925-14.925 - - Campania NA Giugliano in Campania Motore Endotermico 1 2.528-2.528-2.528 - - Campania NA Giugliano in Campania Motore Endotermico 1 1.013-1.013-1.013 - - Campania NA Palma Campania Motore Endotermico 1 2.698-2.698-2.698 - - Campania SA Campagna Motore Endotermico 1 2.788-2.788-2.788 - - Campania SA Nocera Superiore Caldaia 1 1-1 - 1 - - Totale Campania 16 41.319-41.319-41.319 - - Puglia BA Altamura (loc. Le Lamie) Motore Endotermico 1 2.343-2.343-2.343 - - Puglia BA Altamura (loc. Le Lamie) Motore Endotermico 1 2.344-2.344-2.344 - - Puglia BA Bitonto Motore Endotermico 1 3.260-3.260-3.260 - - Puglia BA Canosa di Puglia Motore Endotermico 1 4.391-4.391-4.391 - - Puglia BA Giovinazzo Motore Endotermico 1 3.169-3.169-3.169 - - Puglia BA Conversano (loc. Martucci) Motore Endotermico 1 4.392-4.392-4.392 - - Puglia BA Molfetta Caldaia 1 199-199 - 199 - - Puglia BA Monopoli Coinceneritore 1 53.443-53.443-53.443-22.941 Puglia BR Fasano Coinceneritore 1 18.714-18.714-18.714 - - Puglia BR San Vito dei Normanni Caldaia 1 4.196-4.196-4.196 - - Puglia BR San Vito dei Normanni Motore Endotermico 1 2.183-2.183-2.183 - - Puglia BR Villa Castelli Caldaia 1 2.110-2.110-2.110 - - Puglia BR Brindisi (Autigno) Motore Endotermico 1 2.265-2.265-2.265 - - Puglia BR Carovigno Coinceneritore 1 1.843-1.843-1.843 - - Puglia BT Andria Motore 1 433-433 - 433 - - 125

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Endotermico Puglia FG Foggia (loc. Passo Breccioso) Motore Endotermico 1 2.615-2.615-2.615 - - Puglia LE Maglie Coinceneritore 1 1.136-1.136-1.136 - - Puglia LE Nardò (Castellino) Motore Endotermico 1 3.286-3.286-3.286 - - Puglia LE Surbo Caldaia 1 1.015-1.015-1.015 - - Puglia LE Ugento Motore Endotermico 1 4.232-4.232-4.232 - - Puglia TA Grottaglie Motore Endotermico 1 2.434-2.434-2.434 - - Puglia TA Massafra Motore Endotermico 1 4.690-4.690-4.690 - - Puglia TA Taranto Motore Endotermico 1 3.989-3.989-3.989 - - Totale Puglia 23 128.682-128.682-128.682-22.941 Calabria CS Corigliano Calabro Motore Endotermico 1 419-419 - 419 - - Motore Calabria CS Rossano Endotermico 1 126 126-126 - - Motore Calabria CZ Catanzaro Endotermico 1 3.483-3.483-3.483 - - Calabria CZ Lamezia Terme Motore Endotermico 1 2.411-2.411-2.411 - - Calabria KR Crotone Motore Endotermico 1 4.488-4.488-4.488 - - Calabria KR Cutro Centrale elettrica 1 2.239-2.239-2.239-1.773 Totale Calabria 6 13.166-13.166-13.166-1.773 Sicilia CT Catania (loc. Grotte S. Giorgio) Motore Endotermico 1 1.692-1.692-1.692 - - Sicilia CT Motta Sant'Anastasia (C.da Tiriti) Motore Endotermico 1 8.298-8.298-8.298 - - Sicilia PA Monreale Coinceneritore 1 426 426-426 - - Motore Sicilia PA Palermo (loc. Bellolampo) Endotermico 1 32.321-32.321-32.321 - - Sicilia RG Vittoria Caldaia 1 7-7 - 7 - - Sicilia TP Vita Coinceneritore 1 53 53-53 - - Totale Sicilia 6 42.797-42.797-42.797 - - 126

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Tipologia Impiantistica Numero impianti Altri RS Totale NP P NP P Totale Rifiuti Speciali CDR (191210) RU Sardegna CA Villaspeciosa Coinceneritore 1 2.338-2.338-2.338 - - Sardegna OR Santa Giusta Coinceneritore 1-3.149-3.149 3.149 - - Sardegna OT Berchidda Caldaia 1 43-43 - 43 - - Sardegna OT Calangianus Caldaia 1 12.000-12.000-12.000 - - Sardegna OT Calangianus Caldaia 1 18-18 - 18 - - Sardegna OT Monti Caldaia 1 27-27 - 27 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 14-14 - 14 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 9-9 - 9 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 10-10 - 10 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 220-220 - 220 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 544-544 - 544 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 772-772 - 772 - - Sardegna OT Tempio Pausania Caldaia 1 10-10 - 10 - - Sardegna SS Codrongianos Caldaia 1 6-6 - 6 - - Totale Sardegna 14 16.011 3.149 16.011 3.149 19.160 - - Totale nazionale 530 1.955.759 128.714 1.955.759 128.714 2.084.473 110.097 105.282 Fonte ISPRA 127

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Tabella 2 - Impianti di incenerimento (tonnellate), anno 2009 Regione Provincia Comune Rifiuti Sanitari Altri RS Totale Numero impianti NP P NP P NP P Totale Rifiuti Speciali RU 128 CDR (191210) Piemonte VC Vercelli 1 - - - 7.939-7.939 7.939 - - Piemonte TO Nichelino 1 - - 815-815 - 815 - - Piemonte TO Pont Canavese 1 - - 293-293 - 293 - - Piemonte AL Basaluzzo 1 - - - 708-708 708 - - Piemonte AL Serravalle Scrivia 1 - - - 1.554-1.554 1.554 - - Piemonte VC Vercelli 1 - - 2.179-2.179-2.179 70.930 - Piemonte VB Villadossola 1 - - 54-54 - 54 - - Totale Piemonte 7 - - 3.341 10.201 3.341 10.201 13.542 70.930 - Lombardia CR Cremona 1 513 645 2.689-3.202 645 3.847 65.700 250 Lombardia BS Brescia 1-0 233.969-233.969 0 233.969 420.485 24.991 Lombardia VA Busto Arsizio 1 60 4.950 606-666 4.950 5.616 130.735 - Lombardia CO Como 1 2 116 401-403 116 519 67.763 1.217 Lombardia MI Milano 1 - - 8.843 8.843-8.843 509.890 - Lombardia VA Origgio 1 - - - 6.626-6.626 6.626 - - Lombardia MI Rho 1 - - - 965-965 965 - - Lombardia BG Bergamo 1 - - 16-16 - 16 2.267 50.858 Lombardia MB Desio 1 4 1.837 36-40 1.837 1.877 42.539 - Lombardia MN Mantova 1 - - 57.481-57.481-57.481 - - Lombardia MI Paullo 1 - - - 8.168-8.168 8.168 - - Lombardia CO Inverigo 1 - - 724-724 - 724 - - Lombardia MI Sesto S. Giovanni 1 - - 1.869-1.869-1.869 73.173 - Lombardia CR Offanengo 1 - - - 2.551-2.551 2.551 - - Lombardia VA Caronno Pertusella 1 - - - 2.565-2.565 2.565 - - Lombardia BG Filago 1 - - - 2.155-2.155 2.155 - - Lombardia PV Rivanazzano 1 - - 79-79 - 79 - - Lombardia PV Corteolona 1 - - 1.194-1.194-1.194-63.929 Lombardia BG Filago 1 249 729 6.975 63.709 7.224 64.438 71.662 684 - Lombardia BG Treviglio 1 - - 9 9.866 9 9.866 9.875 - - Lombardia VA Caronno Pertusella 1 - - - 967-967 967 - - Lombardia PV Parona 1 - - 3.686-3.686-3.686 172.878 65.455 Lombardia MI Paderno Dugnano 1 22 1.491 - - 22 1.491 1.513 - - Lombardia MN Mantova 1 - - - 2.911-2.911 2.911 - -

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Rifiuti Sanitari Altri RS Totale Numero impianti NP P NP P NP P Totale Rifiuti Speciali RU 129 CDR (191210) Lombardia BG Scanzorosciate 1 - - - 28.817-28.817 28.817 - - Lombardia LC Costa Masnaga 1 - - 261-261 - 261 - - Lombardia BG Dalmine 1 - - 279-279 - 279 149.945 - Lombardia LC Valmadrera 1 78 6.273 15.466-15.544 6.273 21.817 99.951 - Lombardia MI Garbagnate M.se 1 - - - 1.153-1.153 1.153 - - Totale Lombardia 29 928 16.041 334.583 130.453 335.511 146.494 482.005 1.736.010 206.700 Trentino Alto Adige TN Rovereto 1 - - 30.189-30.189-30.189 - - Trentino Alto Adige BZ Bolzano 1 - - 522-522 - 522 64.715 - Trentino Alto Adige BZ S. Lorenzo di Sebato 1 - - 4.437-4.437-4.437 - - Totale Trentino A.A. 3 - - 35.148-35.148-35.148 64.715 - Veneto PD Padova 1 294 1.506 685-979 1.506 2.485 78.267 - Veneto VI Schio 1 51 4.045 323-374 4.045 4.419 68.830 - Veneto VE Venezia 1 2-1.276-1.278-1.278 43.873 - Veneto VE Venezia 1 - - 5 5.948 5 5.948 5.953 - - Veneto VI Montecchio Maggiore 1 - - 2.519 15.054 2.519 15.054 17.573 - - Veneto VI Trissino 1 - - - 253-253 253 - - Veneto RO Villadose 1 - - - 1.533-1.533 1.533 - - Veneto VE Venezia 1 - - - 2.484-2.484 2.484 - - Veneto VI Lonigo 1 - - 1.372 14.196 1.372 14.196 15.568 - - Totale Veneto 9 347 5.551 6.180 39.468 6.527 45.019 51.546 190.970 - Friuli Venezia Giulia TS Trieste 1 - - 17.274-17.274-17.274 140.215 1.888 Friuli Venezia Giulia PN Spilinbergo 1 385 12.293 3.743 4.261 4.128 16.554 20.682 995 - Friuli Venezia Giulia UD Manzano 1 - - 3.443-3.443-3.443 - - Totale Friuli V.G. 3 385 12.293 24.460 4.261 24.845 16.554 41.399 141.210 1.888 Emilia Romagna BO Sasso Marconi 1 - - - 1.587-1.587 1.587 - - Emilia Romagna BO Gaggio Montano 1 - - 595-595 - 595 - - Emilia Romagna RE Reggio Emilia 1 - - 52-52 - 52 56.634 - Emilia Romagna BO Granarolo dell'emilia 1 3.051 3.458 20.192-23.243 3.458 26.701 163.317 8.366 Emilia Romagna BO Bologna 1 - - 7.693-7.693-7.693 - - Emilia Romagna FE Ferrara 1 - - 16.745-16.745-16.745 115.852 - Emilia Romagna FO Forlì 1 - - 22-22 - 22 118.281 - Emilia Romagna MO Modena 1 20 2.320 2.693 0 2.713 2.320 5.033 131.977 - Emilia Romagna RA Ravenna 1 - - 197-197 - 197-42.605

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Rifiuti Sanitari Altri RS Totale Numero impianti NP P NP P NP P Totale Rifiuti Speciali RU 130 CDR (191210) Emilia Romagna RN Coriano 1 - - 2.158 2.158-2.158 67.638 - Emilia Romagna RA Ravenna 1 229 397 2.356 33.054 2.585 33.451 36.036 143 - Emilia Romagna FO Forlì 1 198 31.734 14-212 31.734 31.946 46 - Emilia Romagna PC Piacenza 1 97 1.808 2.516-2.613 1.808 4.421 114.085 - Emilia Romagna BO Calderara di Reno 1 - - 1.038-1.038 1.038 - - Totale Emilia R. 14 3.595 39.717 55.233 35.679 58.828 75.396 134.224 767.973 50.971 Toscana FI Rufina 1 - - 160-160 - 160 7.678 - Toscana AR Civitella in Val di Chiana 1 204 5.469 209 1.475 413 6.944 7.357 75 - Toscana LI Livorno 1 - - - 336-336 336 - - Toscana FI Sesto Fiorentino SpA 1 - - 92 11 92 11 103 - - Toscana PI Ospedaletto 1 1.710-57 - 1.767-1.767 43.041 - Toscana PO Prato 1 - - 5.895-5.895-5.895 - - Toscana PT Montale 1-35 101-101 35 136 32.508 - Toscana LI Rosignano Marittimo 1 - - 4.013-4.013-4.013 - - Toscana AR Civitella in Val di Chiana 1 - - - 14-14 14 - - Toscana AR Arezzo 1 - - - 2-2 2 - - Toscana SI Poggibonsi 1 - - 3.431-3.431-3.431 36.160 6.358 Totale Toscana 11 1.914 5.504 13.958 1.838 15.872 7.342 23.214 119.462 6.358 Lazio RM Roma 1 113 12.846 1-114 12.846 12.960 185 - Lazio FR Anagni 1 - - 14.169-14.169-14.169 - - Lazio LT Sermoneta 1 - - - 801-801 801 - - Lazio RM Colleferro 1 - - 1.915-1.915-1.915 - - Totale Lazio 4 113 12.846 16.085 801 16.198 13.647 29.845 185 - Abruzzo CH Casalbordino 1 - - 86-86 - 86 - - Abruzzo CH Atessa 1 12 2.955 3-15 2.955 2.970 - - Abruzzo TE Teramo 1 65 - - - 65-65 - - Totale Abruzzo 3 77 2.955 89-166 2.955 3.121 - - Molise IS Pozzilli 1 - - 902-902 - 902-91.651 Molise CB Campobasso 1-403 - - - 403 403 - - Totale Molise 2-403 902-902 403 1.305-91.651 Campania NA Casalnuovo di Napoli 1 117 359 182 14.176 299 14.535 14.834 69 - Campania SA Nocera Inferiore 1 10 173 527 3.257 537 3.430 3.967 56 - Campania SA Salerno 1 - - 686 147 686 147 833 98 -

APPENDICE 2.1 DETTAGLIO REGIONALE DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO E INCENERIMENTO Regione Provincia Comune Rifiuti Sanitari Altri RS Totale Numero impianti NP P NP P NP P Totale Rifiuti Speciali RU CDR (191210) Totale Campania 3 127 532 1.395 17.580 1.522 18.112 19.634 223 - Puglia LE Lecce 1 153 6.213 22-175 6.213 6.388 297 - Puglia FG Cerignola 1 226 7.601 120-346 7.601 7.947 71 - Puglia TA Taranto 1 255 2.390 - - 255 2.390 2.645 75 - Totale Puglia 3 634 16.204 142-776 16.204 16.980 443 - Basilicata PZ Melfi 1 1 976 2.547 20.885 2.548 21.861 24.409 16.182 Totale Basilicata 1 1 976 2.547 20.885 2.548 21.861 24.409 16.182 - Calabria CZ Lamezia Terme 1 150 3.645 172 6 322 3.651 3.973 84 5 Calabria KR Crotone 1 73 3.576 20 32 93 3.608 3.701 - - Totale Calabria 2 223 7.221 192 38 415 7.259 7.674 84 5 Sicilia SR Augusta 1 211 3.955 1.154 3.757 1.365 7.712 9.077 1.637 - Sicilia ME Messina 1 3-361 - 364-364 18.219 - Sicilia PA Carini 1 16.600 5.800 - - 16.600 5.800 22.400-10.800 Totale Sicilia 3 16.814 9.755 1.515 3.757 18.329 13.512 31.841 19.856 10.800 Sardegna OT Tempio Pausania 1 - - 154-154 - 154 - - Sardegna CA Elmas 1 92 5.321 369-461 5.321 5.782 332 - Sardegna SS Porto Torres 1 0 5 10-10 5 15 27 - Sardegna CA Assemini 1 - - - 1.309-1.309 1.309 - - Sardegna CA Capoterra 1 84 312 15.839-15.923 312 16.235 149.812 - Totale Sardegna 5 176 5.638 16.372 1.309 16.548 6.947 23.495 150.171 - Totale 102 25.334 135.636 512.142 266.270 537.476 401.907 939.383 3.278.414 368.373 Fonte ISPRA 131

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Le tabelle riportate in questa Appendice descrivono, per ogni regione, il quadro impiantistico relativo alle discariche di rifiuti speciali nell anno 2009. Al fine di fornire un quadro esaustivo della dotazione impiantistica presente sul territorio nazionale sono state riportate per le discariche censite anche le quantità relative ai rifiuti urbani già pubblicate nell edizione 2011 del Rapporto Rifiuti Urbani. Nel dettaglio, le tabelle da 1 a 20 riportano l elenco degli impianti di discarica suddivisi secondo la classificazione prevista dal D.Lgs 36/2003 in discariche per rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi. Per ogni impianto censito, è riportato, non solo il quantitativo di rifiuti smaltiti, ma, anche, le informazioni relative: al volume autorizzato (m 3 ); alla capacità residua (m 3 ) presente alla fine dell anno di riferimento considerato; e quelle relative al regime autorizzatorio. Legenda: RS = rifiuti speciali RU = rifiuti urbani n.d. = dato non disponibile Attività: CP = attività svolta in conto proprio; CT = attività svolta in conto terzi 132

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 1 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Piemonte, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI AL Camino 4.270 4.270 0 271 271 0 CT 07/07/2008 07/07/2018 AL Mirabello Monferrato 5.466 4.011 0 104 104 0 CT 19/01/2007 30/01/2017 NO Borgomanero 24.000 22.800 0 1.540 1.540 0 CT 14/09/2005 14/09/2010 NO Cureggio 2.670 19 0 1.179 1.179 0 CP 12/04/2007 12/04/2012 NO Romentino 8.919 n.d. 0 802 802 0 CT 04/06/2007 31/12/2009 NO Trecate 8.450 n.d. 0 3.600 3.600 0 CT 05/05/2004 05/05/2009 NO Trecate 35.000 n.d. 0 10.271 10.271 0 CT 30/10/2007 30/10/2017 TO Grugliasco 66.500 n.d. 0 3.879 3.879 0 CT 03/07/2006 30/06/2016 TO Novalesa 8.800 n.d. 0 123 123 0 CP 07/02/2008 07/01/2017 TO Orbassano 200.000 22.276 0 1.374 1.374 0 CT 31/12/2007 31/12/2017 VC Alice Castelllo 428.695 275.000 0 196.269 196.269 0 CT 05/04/2007 09/04/2017 VC Borgo d Ale 40.000 108.736 0 622 622 0 CP 30/05/2008 30/05/2013 VC Livorno Ferraris 81.205 87.998 0 15.267 15.267 0 CT 15/09/2008 14/09/2018 VC Vercelli 22.843 16.400 0 2.839 2.839 0 CT 05/02/2010 09/02/2018 Totale 0 238.140 238.140 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AL Alessandria 187.600 65.800 0 4.560 4.560 0 CP 24/06/2010 24/06/2015 AL Bassignana 211.256 25.000 32.357 8.011 8.011 0 CT 30/01/2004 31/10/2013 AL Casale Monferrato 25.858 15.000 0 2.234 0 2.234 CP/CT 30/06/2010 30/06/2015 AL Casale Monferrato 500.000 104.339 16.146 8.725 8.725 0 CT 20/12/2006 31/12/2016 AL Molino Dei Torti 53.408 50.148 0 7.136 7.136 0 CT 29/12/2008 01/12/2013 AL Novi Ligure 70.535 84 0 1.567 1.567 0 CP 24/06/2009 24/06/2015 AL Novi Ligure 82.400 74.091 39.582 19.767 19.767 0 CT 25/10/2004 18/12/2014 AL Tortona 732.000 37.325 29.351 22.507 22.507 0 CT 05/08/2005 24/06/2015 AT Cerro Tanaro 271.538 56.731 40.052 4 4 0 CT 21/11/2003 01/07/2011 BI Cavaglià 43.500 43.500 34.661 0 0 0 CT 31/01/2005 27/01/2015 BI Cavaglià 520.000 284.000 503 45.101 45.101 0 CT 02/08/2007 02/08/2012 133

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. CN Borgo San Dalmazzo 2.036.414 0 24.202 1.099 1.099 0 CT 26/02/2001 31/03/2014 CN Fossano 14.540 4.413 0 1.048 1.048 0 CP 22/06/2007 31/05/2017 CN Magliano Alpi 575.000 258.032 9.608 148 148 0 CT 31/07/2002 28/02/2013 CN Sommariva Perno 500.932 82.000 30.256 1.092 1.092 0 CT 15/01/2002 30/11/2012 CN Venasca 530.670 97.000 0 37.157 37.157 0 CT 22/02/2008 31/03/2013 CN Villafaletto 321.000 75.400 30.114 0 0 0 CT 31/12/2002 28/02/2013 NO Barengo 582.404 24.300 64.616 0 0 0 CT 09/06/2008 31/03/2015 NO Cameri 77.300 8.160 0 6.349 98 6.251 CT 13/04/2006 13/04/2011 TO Cambiano 717.000 20.847 27.967 0 0 0 CT 16/12/2003 27/03/2013 TO Castellamonte 523.000 23.000 39.468 10.511 10.511 0 CT 28/04/2006 27/03/2013 TO Chivasso 1.606.961 717 274 42.575 42.575 0 CP/CT 12/12/2008 12/12/2014 TO Grosso 437.520 47.775 25.086 91 91 0 CT 29/04/2005 30/10/2012 TO Mattie 450.171 106.242 22.963 69 69 0 CT 23/09/2005 31/03/2014 TO Pianezza 1.482.584 1.022.118 44.360 4.269 4.269 0 CT 23/09/2005 19/03/2013 TO Pinerolo 295.000 77.000 54.110 25.522 25.522 0 CT 15/12/2005 31/03/2014 TO Settimo Torinese 350.000 61.000 0 52.948 52.948 0 CP 28/03/2008 28/03/2014 TO Torino 2.180.000 0 371.388 235.291 235.291 0 CT 30/08/2005 31/07/2014 TO Torrazza Piemonte 346.600 n.d. 0 2.656 2.656 0 CT 30/10/2007 30/10/2013 VC Crescentino 744.000 8.500 0 8.511 8.511 0 CP 27/04/2006 30/01/2011 Totale 937.064 548.948 540.463 8.485 Discariche per rifiuti PERICOLOSI AL Casale Monferrato 5.000 800 0 382 0 382 CP 30/06/2010 30/06/2015 TO Collegno 292.000 100.444 0 83.633 4.902 78.731 CT 09/07/2007 09/07/2015 Totale 0 84.015 4.902 79.113 TOTALE 937.064 871.103 783.505 87.598 134

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 2 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Valle d Aosta, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI AO Antey Saint André 30.223 11.990 0 446 446 0 CP 12/08/2005 12/08/2010 AO Arvier e Introd 234.796 198.957 0 2.432 2.432 0 CP 23/02/2007 23/02/2012 AO Avise 9.700 8.844 0 51 51 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Aymavilles 16.520 n.d. 0 615 615 0 CP 13/06/2005 13/06/2010 AO Brusson 39.500 18.862 0 1.344 1.344 0 CP 12/08/2005 12/08/2010 AO Challand Saint Victor 38.000 17.454 0 484 484 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Chamois 8.317 7.624 0 78 78 0 CP 30/12/2005 30/12/2010 AO Champdepraz 44.000 34.021 0 208 208 0 CP 17/06/2005 17/06/2010 AO Charvensod 47.000 31.392 0 1.405 1.405 0 CP 13/06/2005 13/06/2010 AO Châtillon 78.750 75.347 0 3.403 3.403 0 CP 27/01/2006 27/01/2011 AO Courmayeur 75.000 70.286 0 4.714 4.714 0 n.d. 25/03/2005 25/03/2010 AO Doues 22.445 11.198 0 344 344 0 CP 17/06/2005 17/06/2010 AO Emarèse 35.000 24.981 0 127,5 127,5 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Gressan 79.098 3.394 0 1.606 1.606 0 CT 02/03/2007 02/03/2012 AO Gressoney La Trinité 2.800 1.259 0 41 41 0 CP 14/10/2005 14/10/2010 AO Gressoney Saint Jean 10.000 3.082 0 21 21 0 CP 14/10/2005 14/10/2010 AO Hône 11.000 1.343 0 100 100 0 CP 12/08/2005 12/08/2010 AO Issogne 21.000 13.293 0 234 234 0 CP 17/06/2005 17/06/2010 AO La Magdeleine 8.000 7.094 0 151,5 151,5 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO La Salle 50.500 21.079 0 1.346 1.346 0 CT 25/03/2005 25/03/2010 AO La Thuile 160.000 6.139 0 694 694 0 CT 25/03/2005 25/03/2010 AO Nus 186.198 144.922 0 18.091 18.091 0 CT 14/10/2005 14/10/2010 AO Oyace 12.000 9.080 0 283 283 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Quart 7.253 2.583 0 83,5 83,5 0 CP 14/10/2005 14/10/2010 AO Saint Christophe 35.473 n.d. 0 619 619 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Saint Denis 7.838 3.147 0 108 108 0 CP 17/06/2005 17/06/2010 AO Saint Nicolas 11.600 1.398 0 201 201 0 CP 13/06/2005 13/06/2010 AO Saint Oyen 31.780 3.042 0 302 302 0 CP 13/06/2005 13/06/2010 135

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. AO Saint Pierre e Sarre 169.040 80.072 0 1.508 1.508 0 CT 13/06/2005 13/06/2010 AO Saint Rhémy en Bosses 45.198 27.745 0 1.105 1.105 0 CT 13/06/2005 13/06/2010 AO Torgnon 76.300 38.825 0 759 759 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 AO Valgrisenche 5.200 596 0 105 105 0 CP 11/01/2006 11/01/2011 AO Valpelline 20.900 3.403 0 546 546 0 CP 03/02/2006 03/02/2011 AO Valtournenche 95.500 50.153 0 2.253 2.253 0 CT 17/06/2005 17/06/2010 AO Verrayes 41.000 24.279 0 465 465 0 CP 17/06/2005 17/06/2010 AO Villeneuve 20.000 13.269 0 454 454 0 CP 03/11/2005 03/11/2010 Totale 0 46.728 46.728 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AO Brissogne n.d. 175.248 53.350 2.423 2.423 0 CT 26/05/2000 31/12/2012 AO Pontey 650.000 246.679 0 46.330 46.330 0 n.d. 05/12/2008 04/12/2013 Totale 53.350 48.753 48.753 0 TOTALE 53.350 95.481 95.481 0 136

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 3 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Lombardia, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI BG Bagnatica 149.284 90.000 0 49.989 49.989 0 CP 21/11/2008 30/11/2010 BG Pianico 880 n.d. 0 301 301 0 CP 04/09/2005 18/07/2013 BG Telgate 119.460 14.631 0 1.023 1.023 0 CP 27/05/2010 30/06/2011 BS Odolo n.d. 730.151 0 167.059 167.059 0 n.d. n.d. n.d. BS Paderno Franciacorta 54.000 52.544 0 3.205 3.205 0 n.d. 16/05/2008 23/04/2012 BS Rezzato n.d. 25.166 0 3.739 3.739 0 n.d. n.d. n.d. BS Rezzato 226.102 92.511 0 182.132 182.132 0 CT 27/07/2007 28/04/2011 MB Carate Brianza 65.000 7.673 0 6.518 6.518 0 CP 01/01/1997 01/01/2010 MB Limbiate 63.700 0 0 414 414 0 CP n.d. 16/07/2009 MB Meda n.d. 181.066 0 51.375 51.375 0 n.d. n.d. n.d. MI Cernusco sul Naviglio n.d. n.d. 0 6.136 6.136 0 n.d. n.d. n.d. MI Gessate 97.800 26.200 0 1.139 1.139 0 CP 02/04/1996 29/03/2009 MI Inzago n.d. 952.300 0 22.562 22.562 0 n.d. n.d. n.d. PV Casteggio 90.000 n.d. 0 4.406 4.406 0 CT 28/11/2005 28/11/2015 PV Vigevano 53.000 13.100 0 21.751 21.751 0 CT 25/10/2004 29/10/2019 SO Chiesa in Valmalenco 250.000 60.000 0 16.759 16.759 0 CT 26/04/2004 29/04/2019 SO Gordona 320.000 n.d. 0 21.582 21.582 0 CT 21/06/2004 21/06/2009 SO Grosotto 38.000 27.167 0 21 21 0 CT 25/05/2004 25/05/2009 SO Morbegno 63.000 4.000 0 4.397 4.397 0 CT 25/11/2003 n.d. SO Sondalo n.d. n.d. 0 518 518 0 n.d. n.d. n.d. VA Lonate Ceppino 16.000 5.873 0 1.349 1.349 0 CT 14/01/2008 17/10/2017 Totale 0 566.375 566.375 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI BG Cavernago 1.263.000 51.273 29.113 40.262 40.262 0 CT 28/08/2007 27/08/2013 BS Montichiari n.d. 196.952 45.675 84.990 84.990 0 CT 16/02/2006 15/02/2011 BS Montichiari n.d. 1.225.480 0 107.644 14.720 92.924 n.d. n.d. n.d. BS Rovato n.d. 20.300 18.223 113.568 113.568 0 CT n.d. n.d. 137

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. CO Mariano Comense n.d. 110.000 0 45.973 45.973 0 CT n.d. n.d. CO Mozzate n.d. 910.000 77.233 60.256 60.256 0 CT n.d. n.d. CR Malagnino n.d. 13.000 6.464 19.908 19.908 0 CT 23/06/1999 04/06/2009 LO Casalpusterlengo 95.000 0 0 6.660 6.660 0 n.d. 18/07/2003 31/12/2009 LO Fombio 125.000 16.000 0 525 525 0 CP 24/07/1998 26/02/2011 LO Cavenago d Adda 462.000 244.000 17.177 43.775 43.775 0 CT n.d. n.d. MN Cavriana 301.000 0 0 10.032 0 10.032 CT 22/03/2004 22/03/2009 MN Gazoldo degli Ippoliti 22.160 13.622 0 237 237 0 CP 06/02/2004 05/02/2009 MN Mantova 527.285 4.054 0 8.402 8.402 0 CP 26/07/2002 n.d. MN Mariana Mantovana 950.000 324.984 32.673 18.046 18.046 0 CT 24/02/2006 23/02/2011 PV Albonese 181.826 5.200 0 12.448 12.448 0 CT 18/03/2008 25/10/2013 PV Corteolona 814.626 209.138 0 137.659 137.659 0 CP/CT 09/08/2007 12/02/2014 PV Corteolona 296.265 57.839 0 13.047 13.047 0 CP 09/08/2007 12/02/2014 VA Gorla Maggiore 620.000 0 103.790 1.176 1.176 0 n.d. 12/10/2007 12/10/2013 Totale 330.348 724.608 621.652 102.956 Discariche per rifiuti PERICOLOSI BG Ponte Nossa (Gorno e Premolo) 500.000 74.942 0 95.433 95.433 0 CP 01/07/2008 04/04/2012 Totale 0 95.433 95.433 0 TOTALE 330.348 1.386.416 1.283.460 102.956 138

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 4 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Trentino Alto Adige, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI BZ Trodena 15.000 13.790 0 556 556 0 CT 27/11/2006 30/11/2011 TN Andalo 98.000 7.190 0 131 131 0 CT n.d. n.d. TN Baselga di Piné 16.486 6.949 0 6.129 6.129 0 CT n.d. n.d. TN Calavino 46.166 36.853 0 228 228 0 CT 06/07/1992 16/07/2009 TN Carisolo 11.467 4.690 0 107 107 0 CT 20/06/1997 n.d. TN Cavalese 12.637 n.d. 0 344 344 0 CT 21/04/2004 21/04/2009 TN Cavedine 380.000 162.045 0 3.308 3.308 0 CT 29/03/2004 12/11/2012 TN Cembra 29.775 4.912 0 1.023 1.023 0 CT 22/05/2001 22/05/2011 TN Cimego 30.000 2.438 0 1.034 1.034 0 CT 13/07/1988 Fino ad esaurimento TN Civezzano 620.000 42.383 0 16.151 16.151 0 n.d. 01/01/2008 n.d. TN Condino 20.000 8.336 0 367 367 0 CT 07/06/2001 16/07/2009 TN Daiano 4.100 2.727 0 72 72 0 CT n.d. n.d. TN Daone 19.000 6.080 0 45 45 0 CT 31/03/2004 16/07/2009 TN Dorsino 9.955 n.d. 0 137 137 0 CT n.d. n.d. TN Folgaria 115.000 31.400 0 2.793 2.793 0 CT 21/10/1986 Fino ad esaurimento TN Fondo 50.000 18.000 0 7.451 7.451 0 CT 08/03/2002 n.d. TN Fornace 71.500 46.792 0 731 731 0 CT 12/03/2002 n.d. TN Garniga Terme 53.000 n.d. 0 1.991 1.991 0 CT n.d. n.d. TN Grauno 17.000 n.d. 0 605 605 0 CT 08/01/2002 24/11/2010 TN Grumes 10.225 n.d. 0 527 527 0 CT 13/06/2003 14/12/2010 TN Ledro 15.000 125 0 279 279 0 CT n.d. n.d. TN Malè 13.000 3.100 0 18 18 0 CT n.d. n.d. TN Mezzocorona 50.322 40.183 0 2.324 2.324 0 CT 09/09/1987 Fino ad esaurimento TN Mezzolombardo 375.000 n.d. 0 2.189 2.189 0 CT 26/02/1999 n.d. 139

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. TN Mori 31.000 4.387 0 24.480 24.480 0 CT 20/02/1995 14/07/2010 TN Mori 36.500 30.325 0 2.404 2.404 0 CT 31/01/2002 14/07/2010 TN Nomi 13.000 7.470 0 250 250 0 CT 19/04/1999 31/12/2009 TN Peio 66.200 5.376 0 8.538 8.538 0 CT 30/03/2004 31/03/2009 TN Ragoli 15.000 10.752 0 382 382 0 CT 06/12/2000 n.d. TN Samone 5.200 529 0 156 156 0 CT 19/01/1999 29/07/2010 TN San Lorenzo in Banale 400.000 n.d. 0 3.495 3.495 0 n.d. n.d. n.d. TN Sover 18.500 3.776 0 594 594 0 CT 12/08/1996 15/07/2010 TN Stenico 50.000 31.044 0 2.526 2.526 0 CT 30/06/2003 n.d. TN Tenno 130.000 n.d. 0 46.165 46.165 0 CT 20/01/2004 n.d. TN Terlago 99.000 92.991 0 7.769 7.769 0 CT n.d. n.d. TN Terragnolo 37.000 31.160 0 1.366 1.366 0 CT 20/04/2000 19/04/2010 TN Tesero 18.000 16.000 0 2.047 2.047 0 CT n.d. n.d. TN Trambileno 10.000 4.391 0 551 551 0 CT 12/06/2000 n.d. TN Trento 99.600 49.979 0 1.107 1.107 0 CT 27/09/2000 n.d. TN Valda 7.110 n.d. 0 308 308 0 CT 02/05/1996 09/12/2010 TN Vallarsa 35.000 30.280 0 1.946 1.946 0 CT n.d. n.d. TN Vermiglio 39.000 38.317 0 1.025 1.025 0 CT 19/03/2002 n.d. TN Vezzano 12.000 2.743 0 436 436 0 CT 18/06/2002 n.d. TN Vezzano 23.000 6.427 0 974 974 0 CT 13/07/1988 Totale 0 155.059 155.059 0 Fino ad esaurimento Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI BZ Badia 170.000 154.000 1.897 437 437 0 CT 10/05/2007 10/05/2012 BZ Brunico 420.000 246.000 9.823 3.853 3.853 0 CT 10/05/2007 10/05/2012 BZ Dobbiaco 150.000 90.000 2.735 789 789 0 CT 10/05/2007 10/05/2012 BZ Fortezza 650.000 632.000 2.322 11.646 11.646 0 CT 15/12/2008 15/12/2013 BZ Glorenza 140.000 65.700 5.699 2.916 2.916 0 CT 10/05/2007 10/05/2012 BZ Lana 660.000 n.d. 0 58.111 58.111 0 CT 26/04/2007 26/04/2012 BZ Vadena 1.100.000 288.600 21.411 50.684 50.684 0 CT 26/04/2007 26/04/2012 TN Arco 550.000 n.d. 1.334 13.961 13.961 0 CT 09/11/2006 08/11/2011 140

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. TN Arco 38.062 n.d. 0 592 592 0 CP 12/02/2003 28/10/2012 TN Imer 140.000 217 1.934 320 320 0 CT 22/05/2008 22/11/2011 TN Monclassico 350.000 45.485 2.656 3.645 3.645 0 CT 23/11/2006 22/11/2011 TN Rovereto 1.000.000 234.733 23.625 46.727 46.727 0 CT 07/04/2008 08/11/2011 TN Scurelle 375.000 45.114 13.115 2.787 2.787 0 CT 24/05/2007 22/11/2011 TN Taio 430.000 n.d. 11.206 2.707 2.707 0 CT 06/12/2006 05/12/2011 TN Trento 1.500.000 138.000 35.081 492.977 492.977 0 CT 22/05/2008 08/11/2011 TN Zuclo 560.000 104.241 1.018 11.902 11.902 0 CT 23/11/2006 22/11/2011 Totale 133.856 704.054 704.054 0 TOTALE 133.856 859.113 859.113 0 141

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 5 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Veneto, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI BL Belluno 54.235 716 0 249 249 0 CT 12/06/2000 n.d. BL Cencenighe Agordino 230.000 29.765 0 9.195 9.195 0 CT 21/03/2001 n.d. BL Danta di Cadore 30.000 12.591 0 467 467 0 CT 06/11/2000 n.d. BL Perarolo di Cadore 900.786 40.000 0 28.914 28.914 0 CT 07/10/2002 n.d. BL San Pietro di Cadore 24.000 12.082 0 2.943 2.943 0 n.d. 01/01/2007 31/12/2011 BL San Vito di Cadore 916.000 n.d. 0 230.163 230.163 0 CT 29/03/2002 30/09/2012 BL Santo Stefano di Cadore n.d. n.d. 0 7.178 7.178 0 n.d. 15/04/2004 31/12/2013 BL Sappada 70.000 47.616 0 23 23 0 CT 22/03/2001 n.d. BL Sospirolo 60.500 7.000 0 31.891 31.891 0 CT 20/03/2003 n.d. TV Cordignano 113.000 13.464 0 1.398 1.398 0 CT 29/09/1999 n.d. TV Paderno del Grappa 60.000 12.773 0 22.300 22.300 0 CT 12/10/2000 n.d. TV Paese 1.000.000 n.d. 0 9.137 9.137 0 CT 02/06/1999 n.d. TV San Vendemiano n.d. 10.308 0 1.080 1.080 0 CP n.d. n.d. TV Trevignano 100.000 59.842 0 69.030 69.030 0 CP 25/08/2008 31/12/2013 TV Vedelago 301.000 189.702 0 4.864 4.864 0 CT 23/06/2000 31/12/2012 TV Vittorio Veneto 115.000 47.967 0 943 943 0 CT 23/08/2001 n.d. VI Asiago 24.500 8.545 0 7.048 7.048 0 CT 23/10/2003 n.d. VI Conco 3.328 1.363 0 81 81 0 CP 02/10/2003 n.d. VI Lonigo 35.000 8.506 0 2.830 2.830 0 CP 30/11/2001 n.d. VI Marano Vicentino 189.600 n.d. 0 774 774 0 CT 31/03/2007 31/03/2017 VI Marano Vicentino 1.200.000 3.149.149 0 4.031 4.031 0 CT 22/09/2003 n.d. VI Nanto 6.000 n.d. 0 375 375 0 CP 30/12/2003 n.d. VI Romano d Ezzelino 500.000 418.844 0 119.130 119.130 0 CT 02/09/2002 n.d. VI Rosà 450.000 7.348 0 581 581 0 CT 30/12/2002 n.d. VI Trissino 450.000 3.500 0 19.436 19.436 0 CP 07/05/2001 n.d. VR Caprino Veronese n.d. n.d. 0 315.808 315.808 0 n.d. 01/06/2008 n.d. VR Fumane 27.000 5.688 0 532 532 0 CT 03/09/2001 n.d. VR Grezzana n.d. 31400 0 5.493 5.493 0 n.d. 17/07/2009 17/07/2014 142

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. VR Grezzana 164.503 18.699 0 25.645 25.645 0 CT 25/07/2003 n.d. VR Valleggio sul Mincio 33.000 4.450 0 552 552 0 CP 20/05/1999 n.d. Totale 0 922.091 922.091 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI BL Cortina 373.722 30.633 4.673 0 0 0 CT 02/01/2008 31/12/2012 BL Longarone 232.550 58.000 11.919 16 16 0 CT 06/10/2008 30/09/2013 BL Perarolo di Cadore 59.311 20.000 0 16.485 16.485 0 CT 07/10/1999 n.d. BL Ponte nelle Alpi 63.328 14.800 15.183 0 0 0 CT 21/12/2007 30/11/2012 BL Santa Giustina 180.000 8.500 0 13.773 13.773 0 CP 26/03/2002 n.d. BL Trichiana 100.000 n.d. 0 2.461 2.461 0 CT 29/03/2002 30/06/2010 PD Campodarsego 370.000 76.711 16.471 0 0 0 CT 30/12/2009 30/12/2014 PD Este 600.000 67.786 31.508 2.843 2.843 0 CT 07/02/2008 08/08/2010 PD Sant Urbano 2.900.000 731.345 109.769 9.256 9.256 0 CT 28/09/2009 28/09/2015 RO San Martino di Venezze 304.975 40.000 20.554 7.999 7.999 0 CT 31/03/2008 30/09/2010 RO Villadose 386.739 65.601 64.495 2.275 2.275 0 CT 01/09/2008 01/09/2013 TV Istrana 2.150.000 8.577 0 82.302 68.389 13.913 CP/CT 28/06/2002 n.d. TV Loria 953.000 887.520 0 77.478 77.478 0 CP 01/01/2008 31/12/2012 TV Volpago del Montello 30.000 n.d. 0 4.224 4.224 0 CP 23/03/2007 n.d. VE Chioggia 338.000 4.277 43.338 10.881 10.881 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 VE Jesolo 925.000 564.413 49.589 277 277 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 VE Portogruaro 1.605.000 0 17.466 121 121 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 VE San Donà del Piave 732.731 n.d. 1.075 0 0 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 VE Venezia 330.100 18.400 0 303 303 0 CP 30/06/2006 31/12/2013 VI Arzignano 366.000 182.046 0 22.333 22.333 0 CP 27/01/2003 n.d. VI Arzignano n.d. 3.116 0 2.064 2.064 0 n.d. n.d. n.d. VI Asiago 140.000 48.311 8.326 208 208 0 CT 24/11/2009 31/03/2013 VI Grumolo delle Abbadesse 583.965 6.000 67.244 6.852 6.852 0 CT 27/04/2010 27/04/2015 VI Montecchio Precalcino 670.000 0 0 54.680 54.680 0 CT 02/08/2001 n.d. VI Tezze sul Brenta 27.000 9.173 0 310 310 0 CP 24/06/2002 n.d. VI Thiene 870.000 166.180 0 6.849 6.849 0 CT 26/02/2002 n.d. VI Zermeghedo 323.000 143.861 0 4.971 4.971 0 CP 02/12/2002 n.d. 143

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. VR Legnago 534.600 45.000 61.171 2.775 2.775 0 CT 21/04/2009 21/04/2015 VR San Martino Buon Albergo 685.000 84.280 0 56.678 32.528 24.150 CP 28/06/2000 n.d. VR Santa Maria di Zevio 245.996 0 0 24.036 19.256 4.780 CT 13/02/2002 30/06/2015 VR Sommacampagna 216.000 206.000 0 15.824 15.824 0 n.d. 30/12/2008 30/12/2013 Totale 522.781 428.274 385.431 42.843 TOTALE 522.781 1.350.365 1.307.522 42.843 144

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 6 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Friuli Venezia Giulia, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI GO Medea 161.000 48.992 0 3.484 3.484 0 CT 07/01/2008 07/01/2018 PN Polcenigo 452.500 155.704 0 7.695 7.695 0 CT 24/08/2007 23/08/2012 PN Porcia 417.700 29.903 0 3.683 3.683 0 CT 27/06/2008 26/06/2013 PN Valvasone 471.500 405.182 0 8.795 8.795 0 CT 05/09/2007 04/09/2012 Totale 0 23.657 23.657 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI GO Cormons 337.790 14.600 8.412 0 0 0 CT 24/12/2009 31/12/2010 PN Maniago 346.319 198.000 30.150 22.627 22.627 0 n.d. 30/08/2005 30/08/2010 PN Porcia 30.000 9.364 0 240 240 0 CP 27/10/2008 26/10/2018 PN Porcia 163.450 95.857 0 5.725 0 5.725 CT 27/06/2008 26/06/2013 UD Cividale del Friuli 223.500 91.724 0 12.156 12.156 0 CT 21/04/2008 20/04/2013 UD Trivignano Udinese 470.000 7.000 10.373 365 365 0 CT 21/05/1998 30/11/2010 UD Udine 600.000 31.000 36.707 6.727 6.727 0 CT 28/12/1999 31/12/2010 Totale 85.642 47.840 42.115 5.725 TOTALE 85.642 71.497 65.772 5.725 145

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 7 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Liguria, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI GE Carasco 270.000 n.d. 0 12.025 12.025 0 CT 09/07/2004 08/07/2009 GE Cogoleto 561.000 n.d. 0 11.300 11.300 0 CT 30/07/2003 n.d. GE Uscio 200.000 41.969 0 4.547 4.547 0 CT 11/04/2001 28/05/2016 IM Imperia - Pontedassio 679.454 70.000 0 237.349 237.349 0 CP 13/05/2005 n.d. IM San Bartolomeo al Mare 625.380 266.292 0 89.065 89.065 0 CP 13/12/2005 n.d. SP Levanto 35.000 0 0 65 65 0 CP n.d. n.d. SV Vado Ligure 160.000 1.650 0 20.250 20.250 0 CP 26/06/2007 25/06/2017 Totale 0 374.601 374.601 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI GE Busalla 297171 123.000 12.056 297 297 0 CT 09/06/2009 09/06/2014 GE Genova 2495000 182.576 427.059 15.286 15.286 0 CT 23/12/2005 23/12/2010 GE Rezzoaglio 95000 24.000 2.783 29 29 0 CT 15/06/2009 15/06/2014 GE Sestri Levante 80.000 32.300 6.526 0 0 0 CT 18/09/2008 n.d. GE Tribogna 790.000 96.000 18.521 0 0 0 CT 31/07/2002 17/01/2016 IM Imperia n.d n.d. 36.543 132 132 0 CT 06/04/2007 31/12/2010 IM Taggia e Sanremo n.d n.d. 73.091 5.214 5.214 0 CT 06/04/2007 n.d. SP Bonassola 154.000 0 1.317 2.655 2.655 0 CT 09/10/1996 07/05/2013 SP La Spezia 560.000 5.000 30.423 7.053 7.053 0 CT 26/08/1998 03/06/2013 SP Varese Ligure 39.600 700 960 9 9 0 CT 01/09/1995 07/07/2013 SV Cairo Montenotte 80.000 40.130 0 98.306 98.306 0 CT 31/12/2007 31/12/2012 SV Vado Ligure 1.085.000 111.200 0 113.161 112.643 518 n.d. n.d. n.d. SV Vado Ligure 1.398.900 565.562 175.743 10.137 10.137 0 CT 28/01/2008 28/01/2016 SV Varazze 350.000 145.747 31.820 1.252 1.252 0 CT 07/06/2007 07/06/2017 Totale 816.842 253.531 253.013 518 TOTALE 816.842 628.132 627.614 518 146

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 8 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Emilia Romagna, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI BO Castel San Pietro Terme 39.500 28.000 0 4.472 4.472 0 CP 19/07/2005 n.d. Totale 0 4.472 4.472 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI BO Castel Maggiore 936.000 31.141 0 178.972 128.835 50.137 CT 09/11/2004 08/11/2009 BO Gaggio Montano 225.000 45.863 51.767 12.666 12.666 0 CT 10/02/2004 28/02/2012 BO Galliera 1.059.000 170.890 89.510 68.307 68.307 0 CT 28/03/2006 19/12/2013 BO Imola 2.880.000 67.376 102.192 96.472 96.472 0 CT 06/02/2003 19/12/2013 BO Sant Agata Bolognese 465.500 35.419 13.836 7.368 7.368 0 CT 22/02/2005 27/03/2014 FC Cesena 1.200.000 271.523 62.970 22.715 22.715 0 CT 30/12/2004 19/12/2011 FC Sogliano al Rubicone 2.500.000 1.530.000 121.469 68.792 68.792 0 CT 28/04/2005 28/12/2012 FE Argenta 160.000 38.103 2.661 15.814 15.814 0 CT 15/12/2004 30/11/2009 FE Comacchio 350.000 167.500 37.445 15.064 15.064 0 CT 21/09/2004 30/07/2012 FE Copparo 30.365 19.077 0 638 638 0 CP 04/10/2006 30/06/2010 FE Jolanda di Savoia 322.610 n.d. 7.103 19.014 19.014 0 CT 24/01/2006 31/10/2010 FE Sant Agostino 258.000 n.d. 5.422 15.520 15.520 0 CT 12/12/2002 30/07/2009 MO Medolla 300.000 20.997 48.944 31.165 31.165 0 CT 30/08/2005 29/10/2013 MO Mirandola 550.000 127.957 26.427 14.108 14.108 0 CT 29/10/2007 29/10/2013 MO Zocca 95.000 278 52.239 4.696 4.696 0 CT 12/05/2005 29/10/2012 PR Fornovo di Taro 300.000 217.285 0 19.671 19.671 0 CP 30/10/2007 30/10/2012 RA Conselice 21.000 4.200 0 4.731 4.731 0 CP 15/10/2007 15/10/2013 RA Ravenna 2.779.445 0 195.712 90.434 90.434 0 CT 23/09/2008 23/09/2016 RA Ravenna 32.000 0 0 87 87 0 CP 29/04/2005 31/12/2009 RE Carpineti 1.372.000 128.037 99.498 16.661 16.661 0 CT 16/01/2006 16/01/2011 RE Novellara 655.500 271.252 61.772 24.204 24.204 0 CT 23/02/2006 30/10/2015 Totale 978.967 727.099 676.962 50.137 Discariche per rifiuti PERICOLOSI RA Ravenna 108.736 0 0 8.204 8.204 0 CT 27/12/2007 08/08/2013 147

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. RA Ravenna 420.000 333.557 0 63.091 44.148 18.943 CT 27/12/2007 08/08/2013 Totale 0 71.295 52.352 18.943 TOTALE 978.967 802.866 733.786 69.080 148

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 9 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Toscana, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AR Civitella in Val Chiana 52.500 n.d. 0 35 35 0 CP 06/12/2007 05/12/2015 AR Terranuova Bracciolini 3.700.000 595.331 135.212 129.978 129.978 0 CT 04/08/2003 29/11/2011 FI Borgo San Lorenzo 186.000 60.000 21.152 4.253 4.253 0 CT 31/10/2002 25/10/2012 FI Firenzuola 700.000 579.555 78.671 0 0 0 CT 17/05/2002 n.d. FI Montespertoli 750.000 380.000 124.389 335 335 0 CT 13/06/2000 20/12/2012 FI Sesto Fiorentino 276.000 8.000 0 16.955 14.312 2.643 CT 15/06/2007 30/10/2012 FI Sesto Fiorentino 590.000 30.000 7.505 1.702 1.702 0 CT 29/06/2004 29/06/2009 GR Civitella Paganico 1.327.400 1.247.400 82.199 0 0 0 CT 21/12/2005 n.d. GR Manciano 510.000 180.000 0 33.385 33.385 0 CT 23/12/2008 23/12/2013 GR Scarlino 2.000.000 n.d. 0 40.680 40.680 0 CT 20/12/2002 31/12/2013 LI Piombino 625.000 35.000 0 87.127 87.127 0 CP 16/09/2008 30/10/2012 LI Piombino 1.299.276 102.000 39.000 66.302 66.302 0 CT 11/03/2005 30/10/2012 LI Rosignano Marittimo 5.500.000 2.450.000 189.507 196.890 196.890 0 CT 06/02/1997 30/10/2012 LU Molazzana 25.000 18.902 0 4.415 4.415 0 CT 18/04/2002 14/07/2014 LU Pietrasanta 30.000 27.000 0 21.465 21.465 0 CT n.d. 16/08/2012 MS Montignoso 86.000 75.000 0 21.677 19.325 2.352 CT 10/06/2009 16/07/2012 PI Montecatini Val di Cecina 326.000 8.000 10.711 0 0 0 CT 21/11/1998 n.d. PI Peccioli 1.900.000 1.550.000 315.187 14.484 14.484 0 CT 11/03/2004 31/03/2012 PI Pomarance 177.000 23.000 0 36.806 35.396 1.410 CT 05/05/2006 31/10/2010 PI Pontedera 1.700.000 804.706 50.191 175.746 173.454 2.292 CT 03/02/2005 n.d. PI Volterra 200.000 138.071 0 7.850 7.850 0 CP 03/04/2001 n.d. PT Monsummano Terme 959.435 72.000 24.352 16.549 16.549 0 CT 05/06/2003 19/07/2012 PT Serravalle Pistoiese 3.010.000 1.817.449 0 118.788 87.625 31.163 CT 11/07/2007 11/07/2013 SI Abbadia San Salvatore 530.000 10.000 28.431 2.042 2.042 0 CT 29/04/2005 09/10/2012 SI Asciano 179.000 156.000 16.603 1.147 1.147 0 CT 07/03/2003 25/01/2013 SI Sinalunga 550.000 40.000 24.771 19.458 19.458 0 CT 11/04/2003 06/11/2012 Totale 1.147.881 1.018.069 978.209 39.860 TOTALE 1.147.881 1.018.069 978.209 39.860 149

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 10 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Umbria, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI PG Città di Castello 98.000 97.785 0 54 54 0 CP 12/02/2007 12/02/2017 Totale 0 54 54 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI TR Narni 55.000 4.747 0 954 954 0 CP 19/12/2007 19/12/2012 PG Gubbio 500.000 74.470 5.130 4.461 4.461 0 CT 20/06/2008 20/06/2013 PG Perugia 568.000 177.000 86.704 18.168 18.168 0 CT 25/06/2008 25/06/2014 PG Città di Castello 837.000 40.233 44.578 28.159 28.159 0 CT 20/06/2008 20/06/2013 PG Magione 600.000 11.929 33.863 17.565 17.565 0 CT 25/06/2008 25/06/2014 PG Spoleto 934.413 788.646 62.214 6.217 6.217 0 CT 17/07/2008 17/07/2014 TR Orvieto 2.332.423 671.525 60.821 80.192 80.192 0 CT 01/06/2007 31/05/2017 Totale 293.310 155.716 155.716 0 Discariche per rifiuti PERICOLOSI TR Terni 7.011.469 5.256.484 0 397.525 346.834 50.691 CP 22/11/2006 n.d. Totale 0 397.525 346.834 50.691 TOTALE 293.310 553.295 502.604 50.691 150

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 11 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Marche, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzat o (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AN Chiaravalle n.d. n.d. 33.921 416 416 0 CT n.d. n.d. AN Corinaldo 820.845 168.750 71.765 7.518 7.518 0 CT n.d. n.d. AN Maiolati Spontini 518.093 133.121 0 6.633 0 6.633 CP 31/10/2006 12/09/2016 AN Maiolati Spontini 730.000 545.000 71.305 116.057 93.118 22.939 CT n.d. n.d. AP Ascoli Piceno n.d. n.d. 81.012 4.004 4.004 0 CT n.d. n.d. FM Fermo 2.445.000 250.317 46.749 38.353 38.353 0 CT 17/12/2009 16/12/2019 FM Porto Sant Elpidio 194.000 110.000 11.635 11.487 11.487 0 CT 30/01/2007 29/01/2012 FM Torre San Patrizio 172.000 15.000 9.061 3.416 3.416 0 CT 29/02/2008 28/02/2018 MC Tolentino 165.000 10.000 66.106 2 2 0 CT 30/12/2005 29/12/2010 PU Barchi 564.200 n.d. 16.125 2.136 2.136 0 CT 30/01/2003 18/05/2011 PU Cagli 362.077 34.421 10.720 1.214 1.214 0 CT 13/02/2009 13/02/2019 PU Fano 930.600 829.000 47.877 9.720 9.720 0 CT 14/11/2008 14/11/2018 PU Montecalvo in Foglia 330.000 75.795 0 39.358 39.358 0 CT 28/11/2005 16/07/2009 PU Tavullia 440.000 64.525 74.946 18.568 18.568 0 CT n.d. n.d. PU Urbino 180.000 112.152 12.539 24.560 24.560 0 CT n.d. n.d. Totale 553.761 283.442 253.870 29.572 Discariche per rifiuti PERICOLOSI AP Ascoli Piceno 92.176 10.685 0 8.487 2.668 5.819 CP 31/03/2008 31/03/2013 Totale 0 8.487 2.668 5.819 TOTALE 553.761 291.929 256.538 35.391 151

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 12 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Lazio, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI FR Cassino 21.228 n.d. 0 3.554 3.554 0 CP 04/03/2004 29/10/2016 FR Coreno Ausonio n.d. n.d. 0 7.059 7.059 0 CT 09/01/1998 n.d. FR Ferentino n.d. n.d. 0 8.402 8.402 0 n.d. 30/01/2002 n.d. LT Cisterna di Latina 32.000 26.200 0 11 11 0 CP 14/07/2006 14/07/2016 LT Cisterna di Latina n.d. n.d. 0 23.854 23.854 0 n.d. 14/07/2005 n.d. LT Formia 1.080.000 971.139 0 36.818 36.818 0 n.d. 23/07/2002 n.d. LT Santi Cosma e Damiano n.d. n.d. 0 6.728 6.728 0 n.d. n.d. n.d. RM Guidonia Montecelio n.d. n.d. 0 45.987 45.987 0 n.d. 10/07/1992 n.d. RM Guidonia Montecelio n.d. n.d. 0 51.592 51.592 0 CT 19/08/2002 n.d. RM Magliano Romano 960.000 n.d. 0 24.884 24.884 0 CT 01/04/2007 01/04/2012 RM Riano n.d. n.d. 0 402.396 402.396 0 n.d. 22/12/2006 22/12/2021 RM Roma 560.000 250.000 0 39.837 39.837 0 n.d. 31/07/2002 n.d. RM Roma 840.000 n.d. 0 245.540 245.540 0 n.d. 11/11/2003 31/12/2009 RM Roma 260.000 0 0 2.416 2.416 0 CP 21/12/2001 16/07/2009 RM Roma n.d. n.d. 0 409.272 409.272 0 CT 01/07/2008 n.d. RM Roma 339.000 0 0 43.651 43.651 0 n.d. 07/12/2004 07/12/2009 RM Roma 1.100.000 n.d. 0 491.884 491.884 0 n.d. 01/05/2009 01/05/2014 RM Sant Angelo Romano n.d. n.d. 0 3.633 3.633 0 n.d. n.d. n.d. VT Civita Castellana n.d. n.d. 0 122.202 122.202 0 CT 15/12/1988 n.d. VT Nepi n.d. n.d. 0 128.797 128.797 0 n.d. n.d. n.d. VT Tarquinia 70.000 60.000 0 23.052 23.052 0 n.d. 03/05/2002 n.d. Totale 0 2.121.569 2.121.569 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI FR Roccasecca 1.368.858 413.083 129.356 74.465 74.465 0 CP 04/04/2008 03/04/2014 LT Latina 1.079.000 n.d. 110.475 8.584 8.584 0 CP 06/04/2007 05/04/2013 LT Latina 280.000 13.395 208.955 135 135 0 CP 06/04/2007 05/04/2013 RM Albano Laziale 420.000 n.d. 119.896 0 0 0 CP 13/08/2009 12/08/2017 152

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. RM Bracciano 230.000 233.037 125.744 2.392 2.392 0 CT 25/05/2007 24/05/2012 RM Civitavecchia 94.234 n.d. 34.085 2.866 2.866 0 CT 08/07/2010 07/07/2010 RM Colleferro 110.000 n.d. 154.888 5.578 5.578 0 CT 05/04/2007 04/05/2012 RM Guidonia Montecelio 3.000.000 n.d. 147.485 17.647 17.647 0 CP 23/02/2009 22/02/2014 RM Roma 3.560.000 n.d. 1.459.061 22.271 22.271 0 CP 05/07/2010 04/01/2011 VT Viterbo 1.250.000 n.d. 192.506 0 0 0 CP 15/03/2007 14/03/2012 Totale 2.682.451 133.938 133.938 0 Discariche per rifiuti PERICOLOSI RM Roma 2.200.000 1.931.000 0 88.569 88.568 1 CT 04/04/2003 19/04/2016 Totale 0 88.569 88.568 1 TOTALE 2.682.451 2.344.076 2.344.075 1 153

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 13 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Abruzzo, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI AQ Avezzano 600.000 469.000 0 2.222 2.222 0 n.d. 21/07/2004 21/07/2009 AQ Barisciano 31.370 24.310 0 8.447 8.447 0 CP 23/03/2006 05/09/2012 AQ Sulmona 80.000 43.341 0 8.341 8.341 0 CT 30/07/2008 30/07/2018 PE Montesilvano 26.400 16.630 0 21.982 21.982 0 CP 11/12/2009 11/12/2019 Totale 0 40.992 40.992 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AQ Avezzano 382.000 68.000 0 10.420 10.420 0 CP 09/06/2006 09/06/2012 AQ Capestrano 3.233 0 111 0 0 0 CT 22/12/2000 14/09/2009 AQ Castel di Sangro 190.517 17.000 5.377 0 0 0 CT n.d. 30/06/2014 AQ Magliano De' Marsi 50.000 19.500 2.732 0 0 0 CT 30/03/2009 30/06/2014 AQ Navelli 5.192 2.200 357 0 0 0 CP 18/09/2009 18/09/2019 AQ Poggio Picenze 25.000 3.100 5.136 9 9 0 CT 23/05/2007 11/09/2011 AQ Sante Marie 87.000 n.d. 10.957 0 0 0 CP 17/02/2003 01/05/2010 AQ Sulmona 300.000 90.000 16.545 0 0 0 CP 30/06/2009 30/06/2014 AQ Villa Santa Lucia degli Abruzzi 2.400 1.200 46 0 0 0 CP 23/06/2006 23/06/2016 AQ Villavallelonga 5.000 n.d. 2.073 0 0 0 CT 18/05/2009 Fino ad esaurimento CH Chieti 952.500 118.000 25.373 0 0 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 CH Cupello 470.000 60.000 442 11 11 0 CT 01/04/2008 30/06/2009 CH Lanciano 2.150.000 444.839 156.683 22.185 22.185 0 CT 30/06/2009 30/06/2014 PE Spoltore 1.072.000 138.000 166.705 30 30 0 CT 31/03/2008 31/03/2013 TE Notaresco 237.822 2.500 23.984 0 0 0 CT 27/12/2006 27/12/2011 Totale 416.521 32.655 32.655 0 TOTALE 416.521 73.647 73.647 0 154

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 14 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Molise, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI CB San Massimo 8.728 1.963 0 108 108 0 CP 31/08/2007 31/08/2017 Totale 0 108 108 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI CB Casacalenda 50.000 500 1.241 26 26 0 CT 09/09/2002 13/01/2009 CB Guglionesi 412.800 265.277 30.357 7.367 7.367 0 CT 27/06/2002 21/08/2016 CB Montagano 76.000 0 25.694 427 427 0 CT 11/04/2001 11/07/2015 CB Santa Croce di Magliano 80.000 20.000 1.711 5 5 0 CT 19/04/2001 n.d. CB Termoli 75.000 13.853 0 6.261 6.261 0 CP 10/01/2008 n.d. IS Isernia 100.000 n.d. 60.746 15.808 15.808 0 CT 12/12/2003 n.d. Totale 119.749 29.894 29.894 0 TOTALE 119.749 30.002 30.002 0 155

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 15 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Campania, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AV Savignano Irpino n.d. 450.000 320.297 3.878 0 3.878 CT n.d. n.d. BN Sant Arcangelo Trimonte 840.000 420.000 382.022 0 0 0 CT n.d. n.d. CE San Tammaro n.d. 1.232.849 317.152 0 0 0 CT n.d. n.d. NA Napoli n.d. 550.000 181.017 0 0 0 CT n.d. n.d. NA Terzigno n.d. 585.000 134.643 0 0 0 CT n.d. n.d. Totale 1.335.131 3.878 0 3.878 TOTALE 1.335.131 3.878 0 3.878 156

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 16 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Puglia, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzat o (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI BA Andria 600.000 n.d. 0 11.048 11.048 0 CT n.d. n.d. BA Bisceglie 280.624 87.386 0 259 259 0 CT 11/11/1999 n.d. BA Locorotondo 95.000 75.000 0 5.077 5.077 0 CT n.d. 09/02/2011 BA Trani 900.000 478.063 0 85.609 85.609 0 CP 22/01/2002 n.d. BR Brindisi 1.000.000 428.377 0 16.228 16.228 0 CT 28/08/2002 n.d. BR Carovigno 85.000 n.d. 0 1.076 1.076 0 CT 02/10/1997 n.d. BR Ostuni n.d. n.d. 0 8.511 8.511 0 CT 31/12/2005 31/12/2010 FG Apricena 480.000 115.000 0 30.864 30.864 0 n.d. n.d. n.d. FG Apricena 90.000 n.d. 0 1.170 1.170 0 n.d. n.d. n.d. FG Cerignola n.d. n.d. 0 13.023 13.023 0 n.d. n.d. n.d. FG Lucera 400.000 0 0 25.839 25.839 0 CP 07/03/2001 n.d. LE Galatone 98.000 81.088 0 1.368 1.368 0 CT 08/08/2006 n.d. Totale 0 200.072 200.072 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI BA Andria 235.000 n.d. 72.133 0 0 0 CT 08/02/2008 41313,00 BA Bisceglie 700.000 35.000 0 9.604 9.604 0 CT n.d. n.d. BA Bitonto 175.779 0 14.256 0 0 0 CT 14/10/2002 Fino ad esaurimento BA Canosa di Puglia 1.465.000 n.d. 0 64.583 64.583 0 CT n.d. 14/01/2014 BA Conversano 1.410.000 80.200 385.864 0 0 0 CT 20/12/2004 Fino ad esaurimento BA Giovinazzo 107.000 n.d. 43.664 0 0 0 CT 26/09/2005 31/12/2009 BA Trani 3.434.950 1.790.786 225.939 0 0 0 CT 16/12/1993 n.d. BR Brindisi 305.000 50.000 149.351 2.842 2.842 0 CT n.d. n.d. BR Francavilla Fontana 430.000 45.000 58.579 220 220 0 CP 23/12/2004 n.d. FG Cerignola 922.000 121.453 65.397 1.645 1.645 0 CT 03/02/1998 n.d. FG Deliceto n.d. 31.427 64.046 1.355 1.355 0 CT 31/12/2005 n.d. FG Foggia 250.000 34.415 0 21.171 21.171 0 CT n.d. n.d. 157

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzat o (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. FG Foggia n.d. n.d. 74.851 2.484 2.484 0 CT 13/03/2002 Data Autorizz. Fino ad esaurimento FG Vieste 202.000 n.d. 38.614 0 0 0 CT n.d. n.d. LE Cavallino 812.000 n.d. 61.283 410 410 0 CT 13/11/2006 n.d. LE Cavallino 328.000 n.d. 0 37.924 37.924 0 n.d. 11/03/2009 11/03/2014 LE Ugento 498.000 495.531 0 2.963 2.963 0 n.d. 31/07/2007 n.d. LE Ugento 180.000 n.d. 41.199 0 0 0 CT 31/12/2004 n.d. TA Castellaneta - Laterza 200.000 105.583 0 8.801 8.801 0 CP 17/04/2003 n.d. TA Grottaglie 2.334.000 2.030.000 60.221 180.802 180.802 0 CT 03/07/2008 24/07/2016 TA Manduria 630.000 162.800 80.682 0 0 0 CT 26/08/2003 n.d. TA Massafra 1.280.000 551.700 144.620 0 0 0 CP 13/11/2006 30/07/2016 TA Taranto 1.200.000 366.917 0 86.126 85.013 1.113 CP 06/10/2008 06/10/2018 TA Taranto 2.616.146 1.505.917 0 23.970 23.970 0 CP 24/02/2009 24/02/2014 TA Taranto 2.288.000 2.031.000 0 235.977 235.977 0 CP 19/06/2008 19/06/2013 Totale 1.580.699 680.877 679.764 1.113 Discariche per rifiuti PERICOLOSI TA Taranto 51.600 4.107 0 191 0 191 CP 06/03/2008 03/05/2010 Totale 0 191 0 191 TOTALE 1.580.699 881.140 879.836 1.304 158

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 17 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Basilicata, anno 2009 Capacità Volume R.U. Quantità RS smaltita (t/a) residua al Prov. Comune autorizzato smaltiti (m 3 31/12/2009 Non ) (m 3 (t/a) Totale Pericolosi ) pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI MT Ferrandina 52.000 2.447 0 9.720 11 9.709 CP/CT 26/06/2003 12/03/2012 MT Pomarico 40.000 15.876 0 4.536 4.536 0 CT 01/07/2005 n.d. PZ Francavilla 83.000 72.300 0 4.717 4.717 0 CT 08/07/2009 08/07/2014 PZ Lavello 36.300 n.d. 0 3.002 3.002 0 CP 30/06/2008 30/06/2013 PZ Moliterno 36.000 26.357 0 453 453 0 CP 30/06/2008 30/06/2013 Totale 0 22.428 12.719 9.709 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI MT Aliano 87.000 65.000 0 1.955 1.955 0 CP/CT 26/06/2003 n.d. MT Colobraro 75.000 n.d. 736 0 0 0 CT 19/05/2005 18/05/2010 MT Ferrandina 60.000 n.d. 18.046 0 0 0 CT 01/07/2003 12/03/2012 MT Matera 110.000 680.000 27.915 497 467 30 CT 11/12/2006 10/12/2011 MT Pisticci 236.000 10.000 25.798 0 0 0 CT 28/06/2001 n.d. MT Pisticci 50.000 7.881 0 29.188 28.492 696 CT 30/06/2003 n.d. MT Pomarico 100.000 n.d. 10.426 0 0 0 CT 26/06/2003 n.d. MT Salandra 200.000 n.d. 857 20 20 0 CT 13/06/2005 13/06/2010 MT San Mauro Forte 27.500 n.d. 1.680 0 0 0 CT 01/07/2003 n.d. MT Tricarico 79.000 n.d. 1.351 2.778 2.778 0 CT 30/06/2006 n.d. PZ Avigliano n.d. 8000 14.801 0 0 0 CT n.d. n.d. PZ Genzano di Lucania 68.000 n.d. 6.795 0 0 0 CT 01/01/2003 30/06/2009 PZ Guardia Perticara 255.000 97.842 0 43.233 42.405 828 CT 31/03/2009 31/03/2015 PZ Lauria 121.000 n.d. 11.935 0 0 0 CT 30/06/2006 30/06/2009 PZ Moliterno 164.800 n.d. 9.198 0 0 0 CT 30/06/2006 30/06/2009 PZ Sant Angelo le Fratte 15.000 1.839 225 0 0 0 CT 30/06/2006 30/06/2009 PZ Sant Arcangelo 111.000 n.d. 19.468 0 0 0 CT 30/06/2006 30/06/2009 PZ Tito 605.000 61.051 0 30.521 30.521 0 CP 24/06/2008 30/06/2013 PZ Venosa 103.000 15.000 28.982 150 150 0 CT 31/08/2006 30/06/2009 Totale 178.213 108.342 106.788 1.554 TOTALE 178.213 130.770 119.507 11.263 159

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 18 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Calabria, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI CS Acri 3.000 0 3.000 0 0 0 CP 19/10/2004 24/11/2009 CS Acri 46.865 42.863 4.002 0 0 0 CP 24/11/2009 n.d. CS Cassano allo Jonio 100.000 24.000 21.353 0 0 0 CP 01/12/2006 n.d. CS Castrolibero 31.552 4.233 17.759 0 0 0 CP 03/12/2008 03/12/2013 CS Rossano 62.000 12.824 0 22.350 22.350 0 CT 29/08/2001 01/10/2011 CS Rossano 240.000 40.000 231.501 0 0 0 CP 04/12/2009 n.d. CS San Giovanni in Fiore 200.000 36.938 53.031 31 31 0 CP 20/06/2008 Fino ad esaurimento CS Scalea 76.000 10.569 35.385 36 36 0 CT 02/04/2008 19/10/2012 CZ Lamezia Terme 550.000 60.000 106.001 2.837 2.837 0 CT 19/01/2007 16/04/2010 CZ Catanzaro 1.000.000 121.000 107.332 0 0 0 CP 05/02/2001 n.d. KR Crotone 60.000 12.320 0 8.872 8.872 0 CP 12/12/2006 n.d. KR Crotone 1.530.000 197.361 0 44.661 44.661 0 CT 04/12/2008 04/12/2014 RC Casignana 60.000 45.000 15.947 0 0 0 CP 27/06/2008 27/06/2012 RC Gioia Tauro 526.000 n.d. 20.977 16.653 16.653 0 CP 30/10/2008 30/10/2018 Totale 616.288 95.440 95.440 0 Discariche per rifiuti PERICOLOSI KR Crotone 1.530.000 1.243.687 0 57.494 37.248 20.246 CT 13/11/2008 30/06/2014 Totale 0 57.494 37.248 20.246 TOTALE 616.288 152.934 132.688 20.246 160

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 19 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Sicilia, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI AG Agrigento n.d. n.d. 0 51.754 51.754 0 n.d. 01/05/2008 n.d. AG Lucca Sicula n.d. 0 0 1.236 1.236 0 CP 13/06/1992 16/12/2019 AG Menfi n.d. n.d. 0 3.960 3.960 0 n.d. n.d. n.d. CL Niscemi 750.000 n.d. 0 7.923 7.923 0 CT 07/08/1997 n.d. PA Marineo 82.000 56.098 0 12.305 12.305 0 CT 01/01/2009 31/12/2009 RG Ragusa 93.848 n.d. 0 4.646 4.646 0 CT 22/05/2007 24/06/2012 SR Augusta 1.096.054 880.000 0 3.061 3.061 0 CP 04/06/1997 20/09/2009 TP Alcamo n.d. n.d. 0 2.443 2.443 0 n.d. 20/01/2005 20/01/2010 TP Partanna 100.000 n.d. 0 2.997 2.997 0 CP 04/05/2002 n.d. Totale 0 90.325 90.325 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI AG Sciacca n.d. n.d. 47.907 4.343 4.343 0 CT 21/11/2008 21/11/2013 AG Siculiana n.d. 292.000 289.617 22.368 22.368 0 CT 13/08/2004 n.d. CT Catania 600.000 55.150 0 68.206 68.206 0 CT 15/01/2001 15/01/2011 CT Catania 1.796.706 87.000 404.398 1.202 1.202 0 CT n.d. n.d. CT Mirabella n.d. n.d. 14.300 137 137 0 CT n.d. n.d. CT Motta Santa Anastasia 1.803.794 146.462 291.069 12.655 12.655 0 CT 14/03/2006 n.d. EN Enna 330.000 n.d. 71.625 2.728 2.728 0 CT 01/01/2006 n.d. ME Mazzarà Sant Andrea 1.480.000 n.d. 251.259 9.833 9.833 0 CT 10/12/2003 n.d. PA Castellana Sicula 450.000 n.d. 11.524 0 0 0 CT 01/06/2006 31/12/2009 PA Palermo n.d. n.d. 538.983 12.017 12.017 0 CP/CT 19/07/2005 28/06/2011 PA Partinico n.d. n.d. 6.691 663 663 0 CT n.d. n.d. RG Ragusa 136.000 n.d. 10.715 199 199 0 CT 30/12/1991 n.d. RG Ragusa n.d. 247.000 61.952 1.731 1.731 0 CT n.d. n.d. SR Augusta 965.626 561.784 199.199 2.696 2.696 0 CT n.d. n.d. SR Melilli 95.400 0 0 8.162 8.162 0 CT 06/05/2004 n.d. SR Melilli n.d. n.d. 0 704 704 0 n.d. n.d. n.d. 161

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. TP Campobello di Mazzara n.d. n.d. 57.152 52 52 0 CT n.d. n.d. TP Trapani 240.000 n.d. 112.591 0 0 0 CT 17/07/2004 24/06/2013 Totale 2.368.982 147.696 147.696 0 TOTALE 2.368.982 238.021 238.021 0 162

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Tabella 20 Quantità di rifiuti speciali smaltita in discarica per impianto - Sardegna, anno 2009 Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. Discariche per rifiuti INERTI CA Assemini 13.500 12.829 0 671 671 0 CP 22/07/2005 22/07/2010 CA Assemini 78.000 63.908 0 9.915 9.915 0 CP 11/09/1998 30/09/2009 CA Cagliari 772.000 741.204 0 15.885 15.885 0 CP 12/06/2007 12/06/2012 CA Dolianova 40.000 27.844 0 2.415 2.415 0 n.d. 11/12/2007 11/12/2017 CA Mandas 52.235 48.253 0 5.575 5.575 0 CP 26/01/2009 26/01/2019 CA Muravera 52.000 36.388 0 7.110 7.110 0 CP n.d. n.d. CA Quartu Sant Elena 400.000 218.100 0 25.650 25.650 0 CT 16/12/1998 16/12/2011 CA Quartu Sant Elena 140.000 78.888 0 6.998 6.998 0 CP 27/11/2006 27/11/2016 CA Sarroch 550.000 388.987 0 6.705 6.705 0 CP 06/05/2008 06/05/2018 CA Sestu 400.000 217.520 0 5.711 5.711 0 CP 26/10/2006 26/10/2016 CA Villasimius 84.700 34.404 0 3.704 3.704 0 CP 06/10/2006 06/10/2016 CI Buggerru 50.961 46.216 0 1.685 1.685 0 n.d. 18/11/2008 18/11/2018 CI Iglesias 511.495 502.205 0 13.866 13.866 0 CP n.d. 07/05/2020 CI Santadi 38.975 32.802 0 5.925 5.925 0 CT 02/12/2004 n.d. NU Bitti 234.051 217.708 0 3.374 3.374 0 CT 27/04/2006 24/04/2011 NU Nuoro 267.000 222.470 0 40.355 40.355 0 CT 17/02/2005 17/02/2010 OG Elini 50.078 22.719 0 7.227 7.227 0 CT 24/07/2007 24/07/2017 OG Tortolì 64.350 63.715 0 952 952 0 CP 21/02/2008 21/02/2018 OR Marrubiu 22.000 21.410 0 38.421 38.421 0 CP 12/04/2006 12/04/2011 OR Oristano 99.000 5.243 0 2.928 2.928 0 CP 31/05/2005 30/05/2010 OR Simaxis 97.700 81.056 0 10.729 10.729 0 CT 29/06/2007 29/06/2017 OR Zerfaliu 338.000 273.500 0 14.225 14.225 0 CP 25/06/2009 24/06/2014 OT Olbia 66.356 16.574 0 4.846 4.846 0 n.d. 26/07/2006 26/07/2016 SS Alghero 380.000 377.000 0 42.814 42.814 0 CT n.d. 17/12/2014 SS Ozieri 900.000 898.118 0 1.882 1.882 0 CP 20/07/2009 n.d. SS Sassari 1.780.000 1.600.000 0 34.605 34.605 0 CT 17/05/2005 21/07/2015 CA Sinnai 97.400 0 0 370 370 0 n.d. n.d. n.d. SS Sassari 250.000 n.d. 0 17.284 17.284 0 n.d. n.d. n.d. 163

APPENDICE 2.2 DETTAGLIO REGIONALE DELLO SMALTIMENTO IN DISCARICA Prov. Comune Volume autorizzato (m 3 ) Capacità residua al 31/12/2009 (m 3 ) R.U. smaltiti (t/a) Totale Quantità RS smaltita (t/a) Non pericolosi Pericolosi Attività Regime autorizzatorio Data Autorizz. Data Autorizz. VS Sanluri 73.014 0 0 2.062 2.062 0 n.d. n.d. n.d. Totale 0 333.889 333.889 0 Discariche per rifiuti NON PERICOLOSI CA Serdiana 132.000 46.250 0 46.855 16.092 30.763 CT 25/11/2009 25/11/2015 CI Carbonia 1.030.000 410.647 0 222.381 222.381 0 CP 06/02/2009 06/02/2017 CI Carbonia 1.166.351 40.000 40.615 936 936 0 CP 20/09/2004 n.d. CI Carbonia 820.729 200.496 0 114.194 113.223 971 CT 03/01/2007 n.d. CI Iglesias - Carbonia 1.400.000 109.792 0 124.656 22.974 101.682 CP 04/07/2006 n.d. CI Portoscuso 600.000 362.641 0 116.088 116.088 0 CP 06/10/2008 n.d. NU Bolotana 245.500 17.012 0 8.489 5.613 2.876 CT 22/04/2005 05/03/2015 NU Macomer 274.000 4.350 29.655 6.679 6.679 0 CP 29/08/2003 n.d. OT Olbia 1.380.000 0 98.332 735 735 0 CP 22/04/2004 22/04/2009 SS Bono 137.215 9.014 920 4.097 4.097 0 CT 12/01/2005 10/12/2014 SS Ozieri 522.250 208.354 36.303 1.435 1.435 0 n.d. 03/12/2004 16/12/2015 SS Porto Torres 290.000 152.000 0 29.203 29.203 0 CT 12/11/2002 n.d. SS Sassari 1.918.000 622.562 88.703 3.476 3.476 0 CP 22/04/2005 22/09/2013 SS Sassari n.d. n.d. 0 2476,69 2476,69 0 n.d. n.d. n.d. SS Sassari 151.257 n.d. 0 22.020 21.684 336 n.d. 09/02/2007 08/02/2010 SS Sassari n.d. n.d. 0 23.270 22.779 491 n.d. 07/11/2007 n.d. VS Villacidro 785.400 316.711 57.336 3.581 3.581 0 CT 03/08/2004 04/03/2015 Totale 351.864 730.572 593.453 137.119 TOTALE 351.864 1.064.461 927.342 137.119 164

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.1. PIEMONTE, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali, in Piemonte, ammonta, nell anno 2009, a circa 10,15 milioni di tonnellate, con una riduzione, rispetto all anno precedente, del 5,9% (635 mila tonnellate in meno). Tale riduzione, in termini percentuali, interessa soprattutto i rifiuti pericolosi, con una flessione del 9,1%, i quali costituiscono il 7,1% (pari a quasi 717 mila tonnellate) dei rifiuti speciali prodotti nella Regione nell anno 2009. In merito, invece, ai rifiuti speciali gestiti in Piemonte, essi ammontano, per l anno 2009, a quasi 10,7 milioni di tonnellate, mostrando un lievissimo decremento (-0,1%) rispetto all anno precedente (quando erano poco più di 10,7 milioni di tonnellate complessive). I rifiuti pericolosi (quasi 653 mila tonnellate nel 2009) registrano una diminuzione, pari al 6,2%, rispetto al 2008 (quando se ne avevano poco meno di 696 mila tonnellate). I rifiuti non pericolosi permangono su un quantitativo di poco maggiore ai 10 milioni di tonnellate (incremento, nell anno 2009, dello 0,3% rispetto all anno precedente). La gestione complessiva dei rifiuti speciali, in Piemonte, per l anno 2009 mostra la distribuzione percentuale illustrata in figura 3.1.1. Figura 3.1.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 La percentuale maggioritaria, 62,6%, è rappresentata dal Recupero di materia, termine che raggruppa le operazioni di recupero che vanno dalla R2 alla R10. Segue, con il 14,3%, Altre operazioni di smaltimento che include le operazioni D2 (Trattamento in ambiente terrestre), D8 (Trattamento biologico che dia origine a composti o a miscugli che vengono eliminati secondo uno dei procedimenti da D1 a D12), D9 (Trattamento chimico-fisico che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei 165

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE procedimenti da D1 a D12) e D14 (Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni da D1 a D13). Quindi, con il 11,5% la messa in riserva (R13), con il 8,2% lo smaltimento in discarica (D1) e con lo 1,1% il deposito preliminare prima dello smaltimento. Il recupero di energia e l incenerimento raggiungono solo il 2,1% e lo 0,1% del totale. La figura 3.1.2, invece, pone a confronto le quantità in gioco nell anno 2009 con quelle del 2008. Il quantitativo totale dei rifiuti sottoposti alle diverse tipologie di trattamento, che ammonta, nell anno 2009 a circa 10,7 milioni di tonnellate, mostra, rispetto all anno precedente, un incremento assai ridotto, pari solo allo 0,1%. Il quantitativo di rifiuti avviati a recupero di materia mostra un aumento del 14,3% rispetto all anno precedente. Tale modalità di gestione rimane, per il Piemonte, quella più rilevante, coinvolgendo, per l anno 2009, poco più di 6,7 milioni di tonnellate. Per rifiuti messi in riserva si ha un decremento pari al 48,2% passando da poco meno di 2,4 milioni di tonnellate del 2008 a poco più di 1,2 milioni di tonnellate del 2009. Analogamente per i rifiuti in deposito preliminare che scendono dalle 161 mila tonnellate del 2008 alle oltre 121 mila tonnellate del 2009 con una diminuzione del 24,6%. Le altre operazioni di smaltimento (D2, D8, D9 e D14), pari a poco più di 1,5 milioni di tonnellate, denotano, nel confronto con il 2008, un aumento del 27,7%. Il recupero energetico (R1) ha una riduzione del 18,5%. L incenerimento (D10) riguarda una ristretta quantità di rifiuti, solo 13.542 tonnellate nel 2009 contro le 18.137 tonnellate del 2008, con una riduzione del 25,3%. Relativamente allo smaltimento in discarica (D1), il grafico evidenzia, rispetto all anno 2008, un contenuto aumento, pari al 6,9%, dei quantitativi di rifiuti smaltiti. Figura 3.1.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 166

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La figura 3.1.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. Tra le operazioni che, nel corso del 2009, hanno avuto i maggiori incrementi vi è la R3 (riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi), passata da 564 mila tonnellate nel 2008 a poco meno di 1,1 milioni di tonnellate nel 2009, con un aumento pari all 87,6%. Aumento si è avuto anche per l operazione riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5), passata da circa 3,2 milioni di tonnellate nel 2008 a circa 3,6 milioni di tonnellate nel 2009 per un incremento pari al 14,7%. Quest operazione di recupero interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti, in particolare, di rifiuti inerti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17.xx.xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che vengono trattati in impianti di frantumazione, in attività produttive (industria ceramica, industria dei materiali edili) e in attività di ricostruzione del manto stradale. Aumento, infine, anche per l operazione di recupero spandimento sul suolo a beneficio dell agricoltura o dell ecologia (R10), passata da circa 532 mila tonnellate nel 2008 a circa 741 mila tonnellate nel 2009 per un incremento del 39,2%, Flessioni si sono registrate per l operazione R4 (recupero metalli), ridottasi del 22,7%, passando da quasi 1,6 milioni di tonnellate del 2008 a 1,2 milioni di tonnellate del 2009; per l operazione R13 (messa in riserva), con un quantitativo, nel 2009, pari a poco più di 1,2 milioni di tonnellate e una riduzione del 48,2% rispetto al 2008; e, infine, per il recupero energetico, per il quale si sono avute 221 mila tonnellate nel 2009 a fronte delle 271 mila tonnellate dell anno precedente, con un decremento del 18,5%. Figura 3.1.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008-2009 167

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.1.4, evidenzia l andamento dei quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento. L analisi dei dati mostra che i quantitativi di rifiuti speciali avviati a smaltimento nel 2009, pari a poco più di 2,5 milioni di tonnellate, sono interessati da un aumento complessivo del 15,6% rispetto al 2008, pari invece a circa 2,2 milioni di tonnellate. Tale incremento è particolarmente significativo per l operazione di trattamento biologico (D8), pari al 49,4%. Aumenti, seppur più contenuti, si sono registrati per l operazione D1 (Smaltimento in discarica), con un incremento del 6,9%, e per l operazione D9 (Trattamento chimico-fisico), con un incremento del 6,1%. Riduzioni si sono invece avute per l operazione D14 (Ricondizionamento preliminare), con un decremento del 38,2% (da circa 79 mila tonnellate a circa 49 mila tonnellate), e per l operazione D15 (Deposito preliminare), con un decremento del 24,6% (da circa 161 mila tonnellate a più di 121 mila tonnellate). Figura 3.1.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 Nota - D8, D14 e D15 includono i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica. D9 include i quantitativi di veicoli fuori uso e i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica. Di seguito si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi (Figura 3.1.5) complessivamente gestiti nell anno 2009, pari a circa 10 milioni di tonnellate ed equivalenti al 93,9% del totale, non mostrano variazioni quantitative apprezzabili (solo un lieve incremento pari allo 0,3%), rispetto a quelli gestiti nel 2008, pari anche allora a circa 10 milioni di tonnellate ed equivalenti al 93,5% del totale. 168

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Le variazioni quantitativamente maggiori riguardano la messa in riserva (R13), che passa da quasi 2,4 milioni di tonnellate del 2008 a poco più di 1,2 milioni di tonnellate del 2009 con una riduzione percentuale del 48,4%, e il recupero di materia, che passa da più di 5,7 milioni di tonnellate del 2008 a 6,6 milioni di tonnellate del 2009 con un incremento del 14,9%. L incenerimento registra, anche quest anno, un incremento rispetto all anno precedente, quando fu del 66,4%, passando da 2.798 t a 3.341 t, con un aumento del 19,4%. Il quantitativo dei rifiuti in deposito preliminare (D15) evidenzia, anche per il 2009, una flessione, passando da oltre 106 mila tonnellate a più di 51 mila tonnellate, con una riduzione del 51,6%. I rifiuti avviati allo smaltimento in discarica si incrementano del 6,7%, passando da quasi 744 mila tonnellate a quasi 794 mila tonnellate. Si ha, infine, un incremento anche per le altre operazioni di smaltimento (principalmente D8, D9, ma anche D2, D4 e D14), che percentualmente si accrescono del 46,6%, passando, quantitativamente, da 791 mila tonnellate del 2008 a quasi 1,2 milioni di tonnellate del 2009. Figura 3.1.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 Il grafico in figura 3.1.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari a 652.822 tonnellate e costituiscono il 6,1% del totale dei rifiuti speciali. Nel confronto con l anno 2008, per il quale si erano avute poco meno di 696 mila tonnellate, si registra una diminuzione pari al 6,2%. Le altre operazioni di smaltimento mostrano la variazione quantitativa maggiore passando da poco più di 405 mila tonnellate del 2008 a quasi 368 mila tonnellate del 2009 con una riduzione percentuale del 9,3%. 169

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE I rifiuti avviati al recupero energetico, per i quali già nel 2008 si era avuta una forte diminuzione, nel 2009 fanno rilevare quantitativi pari a zero. Il recupero di materia si riduce del 14,4%, passando da circa 119 mila tonnellate del 2008 a circa 102 mila tonnellate del 2009. Riduzione anche per la messa in riserva e l incenerimento, rispettivamente del 23,4% e del 33,5%. Infine, lo smaltimento in discarica e il deposito preliminare fanno rilevare incrementi rispettivamente del 8,4% e del 27,9%. Figura 3.1.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 170

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.2 VALLE D AOSTA, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali, in Valle d Aosta, ammonta, nell anno 2009, a circa 183 mila tonnellate, con una riduzione, rispetto all anno precedente, del 60,5%. Tale riduzione interessa i rifiuti non pericolosi il cui quantitativo, pari a circa 171 mila tonnellate (93,6% della produzione totale), mostra, rispetto al 2008, una flessione del 61,9% e i rifiuti pericolosi, che ammontano a circa 12 mila tonnellate (6,4% della produzione totale), per i quali si rileva un decremento del 17,7% rispetto al 2008. Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti nella regione, nell anno 2009, pari a 159.447 tonnellate, è costituito, per il 98,7%, (157.318 tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per l 1,3%, (2.129 tonnellate) da rifiuti pericolosi. Il quantitativo dei rifiuti speciali prodotti risulta superiore al quantitativo dei rifiuti gestiti in quanto una parte di questi è stata inviata per il trattamento fuori regione, in Italia e all estero. La ripartizione della gestione tra le diverse operazioni di recupero e smaltimento, nell anno 2009, è illustrata in figura 3.2.1, dalla cui analisi emerge, in primo luogo, che lo smaltimento in discarica (D1), rappresenta la modalità di gestione preponderante con il 59,9%. Seguono il recupero di materia, la messa in riserva e le altre operazioni di smaltimento, rispettivamente con il 21,9%, il 9,9% e il 7,3% dei rifiuti gestiti. Le altre operazioni risultano poco rilevanti o trascurabili. Figura 3.2.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 In figura 3.2.2 è illustrato il confronto, nel biennio 2008-2009, tra le ripartizioni della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento. Dall analisi si evince che la riduzione tra il 2008 e il 2009 dei quantitativi gestiti interessa, in maniera particolare, la messa in riserva, che fa registrare una flessione del 85,5% (si passa da 171

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE quasi 109 mila tonnellate a circa 16 mila tonnellate di rifiuti). Relativamente alle operazioni di recupero, si evidenzia una diminuzione del 68,9% del quantitativo di rifiuti sottoposti a recupero di materia (circa 35 mila tonnellate nel 2009). Il quantitativo di rifiuti smaltiti in discarica ammonta a circa 95 mila tonnellate e mostra una flessione del 46,5% rispetto al 2008. Inoltre, le altre operazioni di smaltimento, che costituiscono una modalità residuale di gestione dei rifiuti speciali, interessano, nel 2009, un quantitativo di rifiuti pari a circa 12 mila tonnellate, con un incremento del 54,2% rispetto all anno precedente. Nel 2009 è presente anche il deposito preliminare, che si attesta su un quantitativo di 1.555 tonnellate. Figura 3.2.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 La figura 3.2.3 illustra i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti nel 2009 alle singole operazioni di recupero in confronto con i dati relativi al 2008. Dal confronto tra le due annualità emerge una notevole riduzione (85,5%) del quantitativo di rifiuti destinato a messa in riserva (R13) e dal recupero di sostanza inorganica (R5), riduzione quest ultima del 70,7%. Risultano più elevate, rispetto al 2008, le percentuali del quantitativo dei rifiuti avviati a recupero di metalli (R4), (+ 69,5%), e dei rifiuti destinati al recupero di sostanza organica (R3), (+ 33,5%). Nel 2009 non risultano quantitativi di rifiuti destinati a recupero energetico (R1) e ripristino ambientale (R10). 172

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.2.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 Figura 3.2.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 (1) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso 173

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.2.4 mostra il confronto tra i quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento negli anni 2008 e 2009. L analisi dei dati mostra una riduzione percentuale (46,5%) dei rifiuti avviati a discarica (D1), un incremento percentuale (60,5%) dei rifiuti avviati a operazioni di trattamento biologico (D8) e un aumento percentuale (29,5%) delle operazioni di trattamento fisico chimico (D9). Per una corretta lettura del dato, occorre segnalare che i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico (D9) includono i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104*) trattati in impianti di autodemolizione. Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. Come illustrato in figura 3.2.5, la quantità complessiva di rifiuti non pericolosi gestiti nell anno 2009, pari a circa 157 mila tonnellate (98,7% del totale), mostra una riduzione del 61,2% rispetto al 2008. Con riferimento alle forme di gestione, si registrano flessioni, rispettivamente del 68,9%, del 85,6% e del 46,5%, per quanto riguarda il recupero di materia, la messa in riserva e lo smaltimento in discarica. Aumenta, invece, la quantità di rifiuti destinata ad altre operazioni di smaltimento (+60,5%) rispetto al 2008. Figura 3.2.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, (tonnellate), anni 2008 2009 174

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.2.6 si riferisce, infine, alla gestione dei rifiuti pericolosi nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi gestiti risultano pari a quasi 2 mila tonnellate e costituiscono l 1,3% del totale. Nel confronto con l anno 2008 (circa 1.500 tonnellate), si registra un incremento del 38,2%. Nel 2009 risulta esserci l operazione di messa in riserva, pari a 128 tonnellate, e l operazione di deposito preliminare, pari a 8 tonnellate, mentre non risulta l operazione di smaltimento in discarica. Figura 3.2.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, (tonnellate), anni 2008 2009 175

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.3 LOMBARDIA, ANNO 2009 Nel 2009, il quantitativo totale dei rifiuti speciali sottoposti alle diverse tipologie di trattamento, in Lombardia, ammonta a circa 26,2 milioni di tonnellate. Prima di analizzare in dettaglio i dati di gestione, è da precisare, che per effetto della crisi, tra il 2008 e il 2009, in Lombardia, assistiamo ad una flessione della produzione dei rifiuti speciali, si passa infatti da un quantitativo complessivo prodotto di oltre 23,8 milioni di tonnellate nel 2008, a oltre 22,6 milioni di tonnellate nel 2009 (-5,1%). In particolare, i rifiuti non pericolosi registrano una flessione del 4,2%, attestandosi a circa 20,8 milioni di tonnellate, mentre i rifiuti pericolosi, oltre 1,8 milioni di tonnellate, diminuiscono del 14,7%. Tale andamento si riflette anche nella gestione dei rifiuti speciali, in modo particolare, nelle quantità di rifiuti speciali avviate alle forme di smaltimento, si passa infatti da oltre 6,1 milioni di tonnellate di rifiuti smaltiti nel 2008 a circa 4,8 milioni di tonnellate smaltiti nel 2009 (-22%). Il grafico in figura 3.3.1, analizza la gestione complessiva dei rifiuti speciali ed evidenzia che, in Lombardia, il recupero di materia (operazioni da R2 a R11) è la modalità di gestione più utilizzata, il 68,3% del totale dei rifiuti speciali gestiti. I rifiuti avviati alle operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), costituiscono, invece, il 10% del totale gestito. Il grafico di figura 3.3.2 analizza la gestione dei rifiuti speciali nel biennio 2008 2009, ed evidenzia che solo il quantitativo di rifiuti avviati al recupero di materia (operazioni da R2 a R11) è interessato da un incremento (+10% rispetto al 2008), con una quantità recuperata nel 2009 pari a circa 17,9 milioni di tonnellate. L aumento è ascrivibile soprattutto a rifiuti costituiti da carta, plastica e vetro che, pur se identificati con codici CER dei capitoli 20 e 15, vanno computati come rifiuti speciali e non urbani, in quanto provenienti dal circuito produttivo. Relativamente alle altre operazioni di recupero, il grafico mostra, rispetto al 2008, una flessione dei rifiuti avviati al recupero di energia (R1), il 13% in meno, pari ad un quantitativo di circa 550 mila tonnellate nel 2009; diminuisce del 5% anche il quantitativo di rifiuti messi in riserva (R13). Analizzando le operazioni di smaltimento, si evidenzia che i rifiuti avviati in discarica (D1), che nel 2009 ammontano a oltre 1,4 milioni di tonnellate, subiscono una flessione pari al 31% (oltre 650 mila di tonnellate in meno rispetto al 2008). Figura 3.3.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Incenerimento 1,8% Altre operazioni di smaltimento 9,9% Deposito preliminare 0,9% Recupero di energia 2,1% Smaltimento in discarica 5,5% Recupero di materia 68,4% Messa in Riserva 11,4% 176

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Anche i rifiuti avviati alle altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), fanno registrare una contrazione rispetto al 2008, il 17% in meno, con un quantitativo smaltito nel 2009 pari a 2,6 milioni di tonnellate. Figura 3.3.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 30.000.000 25.000.000 20.000.000 (t/a) 15.000.000 10.000.000 5.000.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare Totale 2008 634.855 16.195.234 3.153.820 2.097.562 561.082 3.135.115 348.084 26.125.752 2009 549.583 17.852.786 2.983.629 1.446.605 482.003 2.601.222 237.213 26.153.041 Si evidenzia una riduzione anche per la quantità di rifiuti inceneriti (D10), si passa da 561 mila tonnellate nel 2008 a 482 mila tonnellate nel 2009, il 14% in meno. La figura 3.3.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. La quantità totale di rifiuti speciali avviati alle operazioni di recupero, nel 2009, ammonta a circa 21,4 milioni di tonnellate, l 82% del totale gestito. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti, in particolare, di rifiuti inerti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17.xx.xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che ammontano, nell anno 2009, a oltre 6 milioni di tonnellate (74% del totale dei rifiuti trattati in modalità R5). Detti rifiuti, vengono recuperati in impianti di frantumazione, nell industria ceramica, nell industria dei materiali edili ed in attività di ricostruzione del manto stradale. I rifiuti complessivamente avviati a recupero di sostanze inorganiche (R5) ammontano, nel 2009, a oltre 8,1 milioni di tonnellate, e denotano, nel confronto con il 2008, un incremento del 14%. 177

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.3.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 25.000.000 20.000.000 15.000.000 (t/a) 10.000.000 5.000.000 - R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R13 TOTALE 2008 634.855 106.752 3.243.350 4.950.536 7.111.586 3.218 85 94.177 679.296 6.234 3.153.820 19.983.909 2009 549.583 128.474 4.406.409 4.667.935 8.125.874 2.878-7 89.914 431.295-2.983.629 21.385.998 Aumenta anche la quota di rifiuti di origine organica, gestita in modalità R3, passa infatti da un quantitativo di oltre 3,2 milioni di tonnellate nel 2008 a oltre 4,4 milioni di tonnellate nel 2009, il 36% in più. Tale aumento, come evidenziato precedentemente, interessa, in modo particolare, i rifiuti costituiti da carta e plastica. Una lieve flessione, il 6% in meno rispetto al 2008, interessa invece la quota di rifiuti avviati a recupero di metalli (R4), con un quantitativo di circa 4,7 milioni di tonnellate nel 2009. Anche la quantità di rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), subisce una flessione, il 37% in meno. Tali rifiuti, che nel 2009 ammontano a oltre 431 mila tonnellate, sono costituiti da rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi di origine urbana e industriale, rifiuti provenienti da attività estrattive e rifiuti di origine agro industriale. Si registra, inoltre, una riduzione della quantità di rifiuti avviati a recupero energetico (R1), il 13% in meno rispetto al 2008, con un quantitativo recuperato nel 2009 pari a circa 550 mila tonnellate. Si precisa, in merito, che nel 2009 diminuisce anche il numero degli impianti attivi, passano infatti da 102 nel 2008 a 83 nel 2009. Il grafico in figura 3.3.4, analizza i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di smaltimento. 178

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.3.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 7.000.000 6.000.000 5.000.000 4.000.000 (t/a) 3.000.000 2.000.000 1.000.000 - D1 D8 (1) D9 (2) D10 D14 D15 TOTALE 2008 2.097.562 1.073.578 1.606.985 561.082 454.552 348.084 6.141.843 2009 1.446.605 883.256 1.472.355 482.003 245.611 237.213 4.767.043 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica La quantità totale di rifiuti speciali avviati ad operazioni di smaltimento, nel 2009, ammonta a circa 4,8 milioni di tonnellate, il 18% del totale dei rifiuti speciali gestiti. Come evidenziato dalla figura, tutte le forme di smaltimento sono interessate da una riduzione dei quantitativi gestiti; in particolare, relativamente al conferimento in discarica, nell anno 2009 si registra una flessione pari al 31%, si passa, infatti, da un quantitativo di oltre 2 milioni tonnellate nel 2008 a circa 1,5 milioni di tonnellate nel 2009. Tale riduzione è dovuta alla minore quantità di rifiuti non pericolosi portati a smaltimento ed, in particolare, di rifiuti da costruzione e demolizione. Per quanto riguarda i quantitativi di rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e biologico (D8 e D9), si precisa che, gli stessi, includono anche i rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica (codici 191307 e 191308). Il trattamento chimico-fisico (D9) include, inoltre, i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104) trattati in impianti di autodemolizione. Complessivamente i rifiuti sottoposti a trattamento chimico fisico sono pari, nel 2009, a circa 1,5 milioni di tonnellate, di cui circa 257 mila tonnellate costituiti da veicoli fuori uso e circa 40 mila tonnellate di rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica, con una diminuzione rispetto al 2008 dell 8%. I rifiuti avviati al trattamento biologico (D8) ammontano, nel 2009, a oltre 883 mila tonnellate, il 18% in meno rispetto al 2008. Una contrazione pari al 14% si registra anche per i rifiuti inceneriti, 482 mila tonnellate, contro le 561 mila tonnellate nel 2008. 179

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti nell anno 2009, oltre 23,8 milioni di tonnellate (91% del totale), mostrano, rispetto al 2008 (23,6 milioni di tonnellate), un lieve incremento, pari allo 0,98% (Figura 3.3.5). Il recupero di materia, che interessa oltre 17,1 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (il 65,5% del totale), è l unico settore che fa registrare un incremento, rispetto all anno 2008, circa l 11%. Figura 3.3.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 25.000.000 20.000.000 15.000.000 (t/a) 10.000.000 5.000.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare Totale 2008 605.640 15.487.160 2.995.654 1.966.189 405.089 1.954.020 202.737 23.616.489 2009 528.413 17.125.488 2.852.686 1.343.649 335.511 1.565.017 96.377 23.847.141 I rifiuti non pericolosi sottoposti alle altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), circa 1,6 milioni di tonnellate nel 2009, fanno, invece, registrare una flessione, rispetto al 2008, pari al 19,9%. Anche i rifiuti non pericolosi conferiti in discarica subiscono una riduzione, il 31,7% in meno rispetto al 2008, con un quantitativo smaltito nel 2009 pari a oltre 1,3 milioni di tonnellate. Per le altre operazioni di gestione i quantitativi, fra il 2008 e il 2009, subiscono lievi variazioni. Il grafico in figura 3.3.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi gestiti risultano pari a oltre 2,3 milioni di tonnellate e costituiscono il 9% del totale dei rifiuti speciali. Dal confronto con l anno 2008 (2,5 milioni di tonnellate), si evidenzia, per tali rifiuti, una diminuzione pari all 8,1%. La quota di rifiuti smaltiti in discarica, pari a circa 103 mila tonnellate nel 2009, fa registrare una flessione rispetto al 2008, di circa il 22%. Anche per i quantitativi avviati alle altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), si ha una riduzione, il 12,3% in meno rispetto al 2008; il quantitativo smaltito nel 2009 è pari a oltre 1 milione di tonnellate, il 44,9% del totale dei rifiuti pericolosi gestiti. Il recupero di materia è l unico settore interessato da un incremento, il 2,7% in più rispetto al 2008 con oltre 727 mila tonnellate recuperate nel 2009. 180

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Variazioni irrilevanti si registrano per i quantitativi di rifiuti pericolosi avviati, tra il 2008 e il 2009, alle altre tipologie di gestione. Figura 3.3.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 3.000.000 2.500.000 2.000.000 (t/a) 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare Totale 2008 29.215 708.074 158.166 131.373 155.993 1.181.095 145.347 2.509.263 2009 21.170 727.298 130.943 102.956 146.492 1.036.205 140.836 2.305.900 181

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.4 TRENTINO ALTO ADIGE, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali, in Trentino Alto Adige, ammonta, nell anno 2009, a circa 4,01 milioni di tonnellate, con una riduzione, rispetto all anno precedente, del 38%. Tale riduzione, che interessa i rifiuti non pericolosi il cui quantitativo ammonta a circa 3,92 milioni di tonnellate (97,8% della produzione totale), mostra, rispetto al 2008, una flessione del 38,5%. Per i rifiuti pericolosi, che ammontano a circa 89 mila tonnellate (2,2% della produzione totale), si rileva un lieve incremento della produzione totale (+0,3%) rispetto al 2008. Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti nella regione, nell anno 2009, pari a 5.805.877 tonnellate, è costituito, per il 99,4%, (5.771.612 tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per lo 0,6%, (34.265 tonnellate) da rifiuti pericolosi. Il quantitativo dei rifiuti speciali pericolosi prodotti nella regione risulta superiore al quantitativo dei rifiuti gestiti in quanto una parte di rifiuti speciali pericolosi è stata inviata per il trattamento fuori regione, in Italia e all estero. La ripartizione della gestione tra le diverse operazioni di recupero e smaltimento nell anno 2009 è illustrata in figura 3.4.1, dalla cui analisi emerge, in primo luogo, che il recupero di materia riguarda il 61,2% dei rifiuti gestiti e rappresenta la modalità di gestione preponderante. Seguono la messa in riserva, la messa in discarica e le altre operazioni di smaltimento, rispettivamente con il 16,0%, il 14,8% e il 7,1% dei rifiuti gestiti. Le altre operazioni risultano poco rilevanti o trascurabili. Figura 3.4.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 182

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE In figura 3.4.2 è illustrato il confronto, nel biennio 2008 2009, tra le ripartizioni della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento. Dall analisi si evince la riduzione tra il 2008 e il 2009 dei quantitativi di rifiuti speciali gestiti attraverso il recupero di energia, che fa registrare una flessione del 61,1% (si passa da quasi 16 mila tonnellate a circa 6 mila tonnellate di rifiuti). Il quantitativo di rifiuti smaltiti in discarica ammonta a circa 860 mila tonnellate e mostra una flessione del 15% rispetto al 2008. Relativamente alle operazioni di recupero, si evidenzia una crescita del 33,5% dei quantitativi di rifiuti messi in riserva (927.529 tonnellate nel 2009). Le altre operazioni di smaltimento, interessano, nel 2009, un quantitativo di rifiuti pari a circa 413 mila tonnellate, con un incremento del 9,8% rispetto all anno precedente. Nel 2009 il deposito preliminare, che si attesta su un quantitativo di circa 9.700 tonnellate, registra un incremento del 18,2% rispetto al 2008. Figura 3.4.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 La figura 3.4.3 illustra i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti nel 2009 alle singole operazioni di recupero in confronto con i dati relativi al 2008. Dal confronto tra le due annualità emerge una riduzione del quantitativo di rifiuti destinato a recupero energetico (R1), pari al 61,1%, una riduzione del recupero di metalli (R4), pari al 50%, e una riduzione del ripristino ambientale (R10), pari al 34,9%. Il recupero di sostanze organiche (R3) è cresciuto da circa 19 mila tonnellate a circa 99 mila tonnellate. Risulta più alta la percentuale (+15,8%) del quantitativo di rifiuti destinato al recupero di sostanza inorganica (R5) e la percentuale del quantitativo di rifiuti destinati a messa in riserva (+33,5%). 183

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.4.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 onte: ISPRA F Figura 3.4.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 *Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso 184

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 185

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.4.4 mostra il confronto tra i quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento negli anni 2008 e 2009. L analisi dei dati mostra una riduzione percentuale, pari al 15%, dei rifiuti avviati a discarica (D1), un incremento percentuale, pari al 9,8%, dei rifiuti avviati a operazioni di trattamento biologico (D8) e un incremento percentuale, pari al 15,8%, dei rifiuti avviati a operazioni di trattamento chimico fisico (D9). Nel 2009 non sono presenti operazioni D14. I quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico (D9) includono i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104*) trattati in impianti di autodemolizione. Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. Come illustrato in figura 3.4.5, la quantità complessiva di rifiuti non pericolosi gestiti nell anno 2009, pari a circa 5,7 milioni di tonnellate (99,4% del totale), mostra un incremento del 3,8% rispetto al 2008. Con riferimento alle forme di gestione, si registrano flessioni, rispettivamente del 61,1%, del 15% e del 10%, con riguardo al recupero di energia, allo smaltimento in discarica e al deposito preliminare. Aumenta, invece, la quantità di rifiuti destinata all incenerimento (+59% rispetto al 2008), alla messa in riserva (+32%), alle altre operazioni di smaltimento (+9,2%) e al recupero di materia (+3%). Figura 3.4.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, (tonnellate), anni 2008 2009 186

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.4.6 si riferisce, infine, alla gestione dei rifiuti pericolosi nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi gestiti risultano pari a oltre 34 mila tonnellate e costituiscono lo 0,6% del totale. Nel confronto con l anno 2008, si registra un incremento del 93,4% dei rifiuti pericolosi gestiti. Il quantitativo di rifiuti messi in riserva passa da 907 tonnellate a 11.923 tonnellate, il deposito preliminare passa da 1.261 tonnellate a 3.462 tonnellate, mentre le altre operazioni di smaltimento crescono da 15.219 tonnellate a 18.848 tonnellate registrando un incremento percentuale del 23,8 %. Il recupero di materia, invece, decresce da 332 tonnellate a 32 tonnellate registrando un decremento percentuale pari al 90,4%. Figura 3.4.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, (tonnellate), anni 2008 2009 187

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.5 VENETO, ANNO 2009 Complessivamente, in Veneto, nell anno 2009, sono stati prodotti circa 18,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, con una riduzione, rispetto all anno precedente, del 6,2%. Tale riduzione riguarda sia i rifiuti non pericolosi (circa 17 milioni di tonnellate, corrispondenti al 94% della produzione totale) che mostrano una flessione del 6,3%, sia i rifiuti pericolosi (circa 1,1 milioni di tonnellate nell anno di riferimento) che presentano un decremento del 3,8%. Il quantitativo totale di rifiuti speciali gestiti ammonta, nell anno 2009, a circa 18,6 milioni di tonnellate, di cui il 95% (pari a 17,7 milioni di tonnellate) costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 5% (pari a circa 890mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. In particolare, per quanto riguarda i rifiuti speciali pericolosi, si rileva come la quantità prodotta risulti superiore alla quota parte gestita; la ragione di tale incongruenza è da ricercare nel flusso netto di tali tipologie di rifiuti verso altre regioni italiane e, segnatamente, verso la Lombardia che riceve circa 496mila tonnellate di rifiuti pericolosi (corrispondenti al 61% dei rifiuti esportati fuori regione). La figura 3.5.1., recante la ripartizione percentuale delle diverse modalità di gestione, evidenzia come il recupero di materia (operazioni da R2 ad R11) costituisca la modalità di gestione prevalente (57,6%); altre tipologie di smaltimento (comprendenti le operazioni di trattamento biologico D8, il trattamento chimico-fisico D9 ed il ricondizionamento preliminare D14) incidono per il 13,6%, seguite dallo smaltimento in discarica (D1) che contribuisce per il 7,3%. Sia il recupero di energia da rifiuti (R1) che l incenerimento (D10) svolgono, di contro, un ruolo marginale nell ambito della gestione complessiva (rispettivamente, 0,9% e 0,3%). Figura 3.5.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Incenerimento 0,3% Deposito preliminare Altre operazioni di 1,7% smaltimento 13,6% Recupero di energia 0,9% Smaltimento in discarica 7,3% Messa in riserva 18,7% Recupero di materia 57,5% La quantità di rifiuti gestiti nell anno 2009 mostra, rispetto ai 18,2 milioni di tonnellate gestiti nell anno 2008, un lieve incremento, pari al 2% (figura 3.5.2). Se si considerano i valori dei singoli incrementi per ciascuna tipologia di gestione, tuttavia, risulta evidente come a determinare il suddetto incremento complessivo sia, unicamente, l operazione di messa in riserva ( +115%), a fronte di una serie di decrementi che interessano la maggior parte delle altre tipologie di gestione. 187

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La riduzione maggiore si riscontra nei rifiuti oggetto di deposito preliminare (D15): mentre nel 2008 tale quantitativo ammonta a circa 630mila tonnellate, nel 2009 la quantità di rifiuti speciali depositati ammonta a poco meno di 300mila tonnellate (-51%). Anche lo smaltimento in discarica presenta una diminuzione sostanziale (- 36%): se nel 2008 i rifiuti smaltiti ammontano a circa 2,1 milioni di tonnellate, nell anno 2009 sono pari a circa 1,4 milioni di tonnellate. Tale decremento è dovuto al minor quantitativo di rifiuti conferiti e, soprattutto, alla chiusura di n. 11 discariche. Analogamente, si riscontra una diminuzione a carico delle quantità di rifiuti avviati ad incenerimento: nell anno 2009, la quota parte di rifiuti inceneriti, pari a poco più di 51mila tonnellate, diminuisce, rispetto all anno 2008 (circa 84mila tonnellate), del 39 %. Decrementi percentuali più contenuti si presentano nel recupero di energia (-16%), con 161mila tonnellate di rifiuti trattati e nel recupero di materia (-3%), con circa 10,7 milioni di tonnellate di rifiuti recuperati nell anno 2009. I quantitativi di rifiuti sottoposti ad altre operazioni smaltimento, pari a circa 2,5 milioni di tonnellate, si presentano, nel confronto con il 2008, pressoché invariati (+ 0,5%). Figura 3.5.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anno 2009 20.000.000 18.000.000 16.000.000 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 192.213 11.064.406 1.613.228 2.128.318 84.430 2.509.932 628.073 18.220.599 2009 160.926 10.658.649 3.463.393 1.360.156 51.546 2.523.189 309.248 18.527.108 Totale La figura 3.5.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti, in particolare, da rifiuti inerti 188

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17.xx.xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che ammontano, nell anno 2009, a poco più di 5 milioni di tonnellate (69% del totale dei rifiuti trattati in modalità R5). Detti rifiuti, vengono trattati in impianti di frantumazione, in attività produttive (industria ceramica, industria dei materiali edili) e in attività di ricostruzione del manto stradale. I rifiuti complessivamente avviati a recupero di sostanze inorganiche ammontano, nel 2009, a circa 7,4 milioni di tonnellate e presentano, nel confronto con l anno precedente, una lieve contrazione (- 4%). I quantitativi di rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), evidenziano, invece, nel biennio di riferimento, un incremento di circa il 6%. Tali rifiuti (416.220 tonnellate nel 2009) sono costituiti da inerti, rifiuti provenienti da attività estrattive, fanghi di origine urbana ed industriale e rifiuti di origine agro-alimentare. L aumento dei rifiuti di origine organica, in particolare di carta e plastica, gestiti in modalità R3 (+ 27,5% nel 2009), è da ascrivere, soprattutto, alla presenza di rifiuti, che, benché identificati con i codici CER dei capitoli 20 e 15 dell elenco europeo dei rifiuti, provengono dal circuito produttivo e, pertanto, vanno computati come rifiuti speciali e non come rifiuti urbani. Figura 3.5.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008-2009 16.000.000 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R13 TOTALE 2008 192.213 25.264 1.041.556 1.915.069 7.638.849 2.494 47.587 - - 393.587-1.613.228 12.869.847 2009 160.926 22.586 1.328.445 1.523.695 7.350.306 211 16.563-622 416.220-3.463.393 14.282.968 Il grafico in figura 3.5.4, analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di smaltimento. L analisi dei dati mostra come i quantitativi dei rifiuti speciali, nel complesso, avviati a smaltimento, siano interessati da una consistente contrazione (- 21%), imputabile non solo allo smaltimento in discarica ed al deposito preliminare già analizzati in precedenza ma, anche, ad altre modalità di smaltimento effettuate in regione. Infatti, si riscontra una flessione negativa anche nel trattamento biologico (D8), con il 5% in meno e nel ricondizionamento preliminare (D14), con il 6% in meno. Per quanto riguarda i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e 189

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE biologico (D8 e D9), occorre segnalare che, gli stessi, includono i quantitativi di rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica (identificati dai codici rifiuto 191307 e 191308), pari, nell anno 2009, a poco più di 400mila tonnellate (corrispondenti al 17% dei rifiuti speciali gestiti secondo tale modalità). Come evidenziato dal grafico, i rifiuti sottoposti a tali operazioni presentano, complessivamente, nel 2009, un incremento del 3%. Subendo il trattamento biologico un decremento, a determinare il trend di segno opposto è il solo trattamento chimico-fisico (D9), i cui quantitativi, nel 2009, risultano pari circa 1,2 milioni di tonnellate (+ 8% rispetto all anno precedente). Poiché nel trattamento chimico-fisico sono incluse anche le quantità di veicoli fuori uso (identificati dal codice rifiuto 160104) gestiti in impianti di autodemolizione, tale incremento è determinato anche dal maggior numero di radiazioni di veicoli intervenute nell'anno 2009, corrispondenti ad un quantitativo di oltre 118mila tonnellate (+39% rispetto al 2008). Figura 3.5.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 6.000.000 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 D1 D2 D8 (1) D9 (2) D10 D14 (1) D15 (1) TOTALE 2008 2.128.318-1.284.935 1.092.242 84.430 132.755 628.073 5.350.752 2009 1.360.156-1.222.116 1.176.034 51.546 125.039 309.248 4.244.140 1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse forme di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti in Veneto, nell anno 2009, pari a circa 17,7 milioni di tonnellate, mostrano, rispetto al 2008 (circa 17,3 milioni di tonnellate), un incremento del 2% (figura 3.5.5). Fatta eccezione per i rifiuti non pericolosi sottoposti alla messa in riserva che presentano un aumento considerevole (+ 118% rispetto all anno 2008) e per quelli avviati ad altre operazioni di smaltimento il cui quantitativo rimane pressoché costante (+ 0,2%), in tutte le altre tipologie di gestione si riscontra, seppur con diverso grado, un decremento nei quantitativi di rifiuti trattati. Lo smaltimento in discarica che, nel 2009, ammonta a poco meno di 1,4 milioni di tonnellate (l 8% del totale dei rifiuti non pericolosi) fa rilevare una riduzione, rispetto al precedente anno, del 36%. Una contrazione significativa si registra anche relativamente alla quota parte di 190

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE rifiuti avviati ad incenerimento; i quantitativi inceneriti, pari a 6.527 tonnellate, mostrano, rispetto al 2008, una riduzione del 35%. Il settore relativo al recupero di materia, che interessa, nel 2009, circa 10,6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (il 60% del totale) fa rilevare, nel confronto con l anno precedente, una riduzione del 4%. Figura 3.5.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anni 2008-2009 18.000.000 16.000.000 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 192.213 10.957.889 1.562.765 2.071.342 10.050 1.967.912 517.189 17.279.360 2009 160.891 10.523.794 3.410.409 1.317.314 6.527 1.971.633 248.722 17.639.290 Totale Il grafico in figura 3.5.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari a 888mila tonnellate. Nel confronto con l anno 2008 (circa 941mila tonnellate), si registra, per tali rifiuti, una diminuzione pari al 6%. La quota di rifiuti pericolosi smaltiti in discarica nel 2009 (53mila tonnellate), pari al 6% del totale dei rifiuti pericolosi trattati, fa rilevare una riduzione del 25%. I quantitativi avviati a trattamento chimico fisico e biologico (426mila tonnellate nell anno 2008, pari al 48% del totale dei rifiuti pericolosi), come rilevato in precedenza, a causa dell aumento dei veicoli fuori uso in ingresso agli impianti di autodemolizione, evidenziano incremento del 16%. Il grafico mostra, invece, un incremento del 27% dei rifiuti sottoposti ad operazioni di recupero di materia (135mila tonnellate nel 2009) da imputarsi, in maniera particolare, all aumento dei quantitativi di rifiuti trattati in impianti che effettuano il recupero dei metalli. 191

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.5.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anni 2008-2009 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008-106.517 50.463 56.976 74.381 542.020 110.883 941.240 2009 35 134.856 52.984 42.842 45.019 426.517 185.565 887.818 Totale 192

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.6. FRIULI VENEZIA GIULIA, ANNO - 2009 Il quantitativo totale dei rifiuti speciali sottoposti alle diverse tipologie di gestione nella Regione Friuli Venezia Giulia nell anno 2009 ammonta a circa 5,1 milioni di tonnellate, con una riduzione del 1,3% rispetto alla quantità gestita nel 2008 (circa 5,2 milioni di tonnellate), che si accompagna a una flessione registrata nello stesso lasso di tempo in riferimento alla produzione regionale di rifiuti speciali del 25% (circa 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti nel 2009). Nello specifico della produzione, i rifiuti non pericolosi eccetto quelli da costruzione e demolizione, con circa 1,7 milioni di tonnellate, calano del 26%, quelli pericolosi con circa 214 mila tonnellate, calano del 4,9%, mentre infine la produzione di inerti non pericolosi cala del 26,3% fermandosi a 2,3 milioni di tonnellate. Come mostrato nella Figura 3.6.1, l 82,2% della gestione di rifiuti è rappresentato dal recupero di materia mentre la messa in riserva costituisce il 7,8% del totale; in ordine decrescente le ulteriori percentuali di rifiuti gestiti sono costituiti dal 3,6% del recupero di energia, il 3,4% da altre operazioni di smaltimento, l 1,4% da smaltimento in discarica, lo 0,8% da incenerimento ed infine dallo 0,7% di stoccaggio. Figura 3.6.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Come mostrato nella Figura 3.6.2 tra il 2008 ed il 2009 si è registrato un decremento dei rifiuti gestiti di poco meno di 70 mila tonnellate tale decremento interessa, in maniera particolare, il quantitativo di rifiuti smaltiti in discarica (- 41% rispetto all anno 2008) che, nell anno 2009, diminuisce a circa 71 mila tonnellate e costituisce solo l 1,4% del totale dei rifiuti trattati in questa regione. La parte più consistente di rifiuti trattati rimane quella del recupero di materia (operazioni da R2 a R11) che nel 2009 con 193

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 4,2 milioni ti tonnellate costituisce l 82,2% del totale, mentre nel 2008 costituiva l 83,8% del totale (4,3 milioni di tonnellate). Le altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), pari a circa 176 mila tonnellate, denotano, nel confronto con il 2008 (circa 132 mila tonnellate), un aumento dell 33,3%. Relativamente alle altre operazioni di recupero, il grafico evidenzia, rispetto all anno 2008, un incremento dei quantitativi di rifiuti messi in riserva (400 mila tonnellate nel 2009) pari al 15,6%. Il recupero di energia interessa, nel 2009, un quantitativo di rifiuti di circa 186 mila tonnellate rispetto alle 174 mila tonnellate del anno 2008 (7,5%). Forme residuali di gestione sono l incenerimento con 41 mila tonnellate ( 0,8%) ed il deposito preliminare con 34 mila tonnellate (0,7%). Figura 3.6.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 La figura 3.6.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di recupero, nel biennio 2008 2009. L operazione di recupero identificata dal codice R4 (riciclo recupero dei metalli e dei composti metallici), ha evidenziato un decremento (2.118.129 tonnellate nel 2008 a fronte di 1.337.306 tonnellate nel 2009). Da notare che tali rifiuti sono trattati per la massima parte nella sola provincia di Udine (1.039.784 tonnellate). Considerevole è anche il quantitativo di rifiuti speciali trattati con l operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo recupero di altre sostanze inorganiche), operazione che interessa in particolare i rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17 xx xx dell Elenco europeo dei rifiuti). Detti rifiuti, vengono trattati in impianti di frantumazione, in attività produttive (industria ceramica, industria dei materiali edili) e in attività di ricostruzione del manto stradale. I rifiuti complessivamente avviati a recupero di sostanze inorganiche ammontano, nel 2009, a oltre 1,5 milioni di tonnellate e denotano, nel confronto con il 2008, un decremento del 19,2%. I quantitativi dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), evidenziano, fra il 2008 ed il 2009, un eccezionale incremento, arrivando a più di 980 mila tonnellate rispetto alle 78 mila del 2008; tali rifiuti sono costituiti per la massima parte da attività estrattive dichiarate da una singola azienda della provincia di Udine. Aumenta, inoltre, la quota dei rifiuti di origine organica, gestita in modalità R3 (+ 46,4% nel 2009). 194

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.6.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 Il grafico in figura 3.6.4 fa riferimento alle operazioni di smaltimento nel biennio 2008-2009. L analisi dei dati mostra come i quantitativi dei rifiuti avviati a smaltimento, siano interessati da un incremento, 324 mila tonnellate nel 2009 rispetto a 318 mila tonnellate nel 2008 (+1,8%). Considerevole è la riduzione dei rifiuti inviati in discarica (D1) che passano da circa 121 mila tonnellate nel 2008 a circa 71 mila tonnellate nel 2009 con una riduzione del 41%. I rifiuti sottoposti a trattamento chimico-fisico (D9), che includono i quantitativi dei veicoli fuori uso, (160104) trattati in impianti di autodemolizione; denotano, nell anno 2009, una crescita del 91,4% con circa 49 mila tonnellate. Per quel che riguarda i rifiuti avviti a trattamento biologico i quantitativi risultano pari circa 127 mila tonnellate nel 2009, con un incremento, rispetto all anno precedente (circa 106 mila tonnellate) del 19%. Figura 3.6.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica 195

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti, nell anno 2009, pari a 5 milioni di tonnellate (97,5% del totale gestito), mostrano, rispetto al 2008 (5,1 milioni di tonnellate), un decremento del 2,2% (Figura 3.6.5). I rifiuti sottoposti al recupero di materia (-3,4% rispetto all anno 2008) diminuiscono, fermandosi nel 2009 a 4,2 milioni di tonnellate. Evidente l aumento dei rifiuti avviati ad incenerimento che nel 2009 arrivano a circa 25 mila tonnellate. Si registra una forte contrazione dei rifiuti smaltiti in discarica (-84,6%) con 66 mila tonnellate nel 2009; leggera crescita si registra nei rifiuti avviati al recupero di energia, 180 mila tonnellate nel 2009 (+9,2%) e nei rifiuti messi in riserva, 397 mila tonnellate nel 2009 (+13,1%). Sostanzialmente invariate o con minime oscillazioni le altre tipologie di trattamento. Figura 3.6.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 Il grafico in figura 3.6.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari a 119 mila tonnellate e costituiscono il 2,3% del totale dei rifiuti speciali gestiti. Nel confronto con l anno 2008 (circa 55 mila tonnellate), si registra un aumento pari al 117%. La quota di rifiuti sottoposti ad operazioni di recupero di materia, 15 mila tonnellate nel 2009, registra un aumento rispetto all anno precedente (14 mila tonnellate nel 2008) pari al 7%, aumentano anche le quote di rifiuti messi in riserva (+168%) con 3.615 tonnellate, ed aumenta soprattutto la quota delle altre operazioni di smaltimento (+653%) con 49.054 tonnellate nel 2009 rispetto alle 6.512 del 2008; consistente anche l incremento dei rifiuti inviati a deposito preliminare (+230%) con 21.952 tonnellate nel 2009. 196

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.6.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 Fonte:ISPRA 197

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.7 LIGURIA, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali nella regione Liguria, ammonta, nel 2009 a poco più di 3,3 milioni di tonnellate, di cui 3,1 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (94,7% del totale dei rifiuti prodotti), circa 177 mila tonnellate di pericolosi (circa 5,3% dei rifiuti prodotti) e 4 tonnellate di rifiuti con codice non determinato. Rispetto al 2008, si rileva, una flessione (pari a circa -29,1%); in particolare, la quota di rifiuti non pericolosi mostra una variazioni di rilievo (-29,9%), la quota di rifiuti pericolosi diminuisce, invece, dell 11%. Il quantitativo totale dei rifiuti speciali, complessivamente gestiti nel 2009, ammonta a 3,4 milioni di tonnellate, di cui circa 3,3 milioni di tonnellate (pari a 96,2% del totale) sono rifiuti non pericolosi e 131.327 tonnellate (pari al 3,8% del totale) sono rifiuti pericolosi. La figura 3.7.1, dove sono analizzate le diverse modalità di gestione, mostra, come il recupero di materia (operazioni da R2 a R11), cui sono state avviate 2 milioni di tonnellate di rifiuti, costituisca, in questa regione, la forma di gestione prevalente (58,7% del totale di rifiuti speciali). I rifiuti speciali sottoposti ad altre operazioni di smaltimento, pari a 242 mila tonnellate, costituiscono il 7,1% del totale dei rifiuti gestiti. Sono incluse, in tale terminologia, le operazioni di trattamento biologico (D8), trattamento chimico fisico (D9) e ricondizionamento preliminare (D14). I rifiuti speciali conferiti in discarica, che ammontano, complessivamente, a circa 666 mila tonnellate, costituiscono il 19,4% del totale, mentre, la quota dei rifiuti sottoposti a messa in riserva (362 mila tonnellate) risulta pari al 10,6%. Il recupero di energia i cui quantitativi ammontano ad oltre 76 mila tonnellate, rappresenta il 2,2% del totale. La quota dei rifiuti sottoposti ad operazioni di deposito preliminare (D15), pari a circa 70.500 tonnellate, costituisce il 2,1% del totale gestito nella regione Liguria. Figura 3.7.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento - Liguria, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 7,1% Deposito preliminare 2,1% Recupero di energia 2,2% Smaltimento in discarica 19,4% Messa in riserva 10,6% Recupero di materia 58,7% 198

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La gestione complessiva dei rifiuti speciali, in Liguria, nel biennio 2008-2009, è analizzata nel grafico in figura 3.7.2. Il quantitativo totale dei rifiuti sottoposti alle diverse tipologie di trattamento, che ammonta, nell anno 2009 a 3,43 milioni di tonnellate, mostra, rispetto all anno precedente (3,45 milioni di tonnellate 1 ), un leggerissimo decremento pari a circa 1%. Tale diminuzione interessa, in maniera particolare, il quantitativo smaltito in discarica (-43% circa rispetto al 2008) che nell anno 2009, ammonta a circa 666 mila tonnellate e costituisce il 19,4% dei rifiuti totali trattati in questa regione. Tale andamento è dovuto principalmente alla chiusura di 5 impianti di discarica per rifiuti inerti. In particolare, è stato chiuso un impianto di discarica, sito in provincia di Imperia, annesso ad un cantiere per la realizzazione di una galleria, che nel 2008, aveva smaltito 519 mila tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione. Si evidenzia, inoltre, che il quantitativo totale di rifiuti non pericolosi smaltiti in discarica comprende anche la quota di rifiuti da costruzione e demolizione utilizzati a copertura delle discariche e considerati da ISPRA come smaltiti in discarica (circa 38 mila tonnellate). Una flessione del 4,4% si riscontra, anche nel quantitativo di rifiuti messi in riserva che, tra il 2008 e il 2009 passano da circa 379 mila tonnellate a 362 mila tonnellate. Un aumento sostanziale, invece, si riscontra nei rifiuti avviati al deposito preliminare che, nell anno 2009, sono pari a 70 mila tonnellate, mentre nell anno 2008 (ammontavano a solo 18 mila tonnellate). I rifiuti sottoposti alle altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), pari a 242 mila 1 A seguito di un analisi più approfondita dei dati di gestione, si è reso necessario rettificare il quantitativo totale dei rifiuti sottoposti alle diverse tipologie di trattamento per l anno 2008 (pubblicato sul Rapporto Rifiuti Speciali 2010), da 4,2 milioni di tonnellate a 3,45 milioni di tonnellate. Da tale quantitativo sono stati estrapolati circa 800 mila tonnellate di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (codice dell Elenco europeo dei rifiuti 191308) erroneamente quantificati nella gestione complessiva della regione. Tali rifiuti infatti, sono prodotti e ricircolano nell ambito del medesimo processo di depurazione. tonnellate, denotano, nel confronto con il 2008 (259 mila tonnellate), una diminuzione del 6,5%. La quota dei rifiuti sottoposti al recupero di materia (operazioni da R2 a R11), pari a 2 milioni di tonnellate, fa rilevare nel confronto con l anno 2008 (circa 1,6 milioni di tonnellate), un incremento sostanziale di circa il 29%. Il quantitativo di rifiuti sottoposti al recupero di energia; che passando, da circa 67 mila tonnellate nel 2008 a 76 mila tonnellate nel 2009, mostrano, infine, un aumento del 14,3%. La figura 3.7.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali (pari a circa 1,5 milioni di tonnellate) denotano, nel confronto con il 2008, un incremento sostanziale del 17,3%. Tale quota è costituita, principalmente, da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17 xx xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che ammontano, nell anno 2009, a circa 1,2 milioni di tonnellate (80% del totale dei rifiuti trattati in modalità R5). Detti rifiuti, vengono trattati in impianti di recupero, in attività produttive (industria edilizia; industria dei materiali edili; produzione di calcestruzzi, conglomerati cementizi e/o bituminosi) e in attività di ricostruzione del manto stradale. I quantitativi dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), evidenziano, fra il 2008 ed il 2009 un incremento pari a circa l 82,2%. Tali rifiuti (oltre 319 mila tonnellate nel 2009) sono costituiti da materiale proveniente dalle attività di costruzione e demolizione, rifiuti provenienti da attività estrattive, fanghi di origine urbana ed industriale e rifiuti di origine agro industriale. Aumenta, inoltre, la quota dei rifiuti di origine organica, gestita in modalità R3, passando da 13 mila tonnellate del 2008 a circa 103 mila tonnellate nel 2009. 199

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE È opportuno evidenziare che, gli incrementi significativi registrati in alcuni settori, quali, ad esempio quello del recupero delle sostanze organiche, sono da imputarsi non solo ad un effettivo aumento dei rifiuti in ingresso agli impianti di trattamento ma, anche, ad un più corretto ed efficace livello di bonifica dei dati di gestione dei rifiuti speciali che ha riguardato, nel 2009, una più attenta analisi della codifica dei rifiuti in relazione alla provenienza degli stessi. Conseguentemente, sono stati computati nella gestione dei rifiuti speciali, anche tutti quei rifiuti effettivamente generati dal circuito industriale che, in maniera erronea sono stati identificati con codici afferenti ai rifiuti urbani (ad esempio codici 15 01 xx e 20 xx xx). Aumentano, anche, i rifiuti recuperati energicamente in impianti produttivi, passando da circa 67 mila tonnellate nel 2008 a poco più di 76 mila tonnellate nel 2009 (+14,3%). Un incremento sostanziale si riscontra, anche, nel settore delle rigenerazioni degli oli (R9) i cui quantitativi, tra il 2008 ed il 2009, passano da 113 tonnellate a 2.890 tonnellate. Un ulteriore contributo deriva, infine, dal recupero di prodotti derivati dai catalizzatori (R8) che mostrano un aumento del 34%. Diminuiscono, invece, le quote dei rifiuti sottoposti alla messa in riserva (R13) e dei rifiuti di metalli avviati a recupero (R4) in percentuali pari, rispettivamente, al 4,4% ed al 5,7%. Figura 3.7.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.500.000 3.000.000 2.500.000 2.000.000 (t/a) 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 66.713 1.562.844 378.987 1.163.893-259.016 18.054 3.449.507 2009 76.244 2.014.150 362.233 665.859-242.285 70.493 3.431.264 Totale 200

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.7.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 2.500.000 2.000.000 1.500.000 (t/a) 1.000.000 500.000 - R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R13 Totale 2008 66.713-13.166 99.208 1.275.089 - - 41 113 175.226-378.988 2.008.544 2009 76.244-102.634 93.592 1.495.656 - - 55 2.890 319.323-362.233 2.452.627 Il grafico in figura 3.7.4, evidenzia la progressione dei quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento. L analisi dei dati, mostra, come i quantitativi dei rifiuti speciali avviati a smaltimento, siano interessati da un decremento che riguarda non solo il conferimento in discarica, già analizzato in precedenza ma, anche, le altre operazioni di smaltimento quali, il trattamento chimico fisico e biologico (D8 e D9) ed il ricondizionamento preliminare (D14). Lo smaltimento in discarica D1 che risulta pari a circa 666 mila tonnellate nell anno 2009, mostra, rispetto all anno precedente (circa 1,2 milioni di tonnellate), un decremento pari al 42,8%. Per quanto riguarda i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e biologico (D8 e D9), occorre segnalare che, gli stessi, includono i quantitativi di rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica (codici 191307 e 191308), pari a 315 tonnellate nel 2009. Il trattamento chimicofisico (D9) include, inoltre, i quantitativi dei veicoli fuori uso (codice 160104) trattati in impianti di autodemolizione. Come evidenziato dal grafico, i rifiuti sottoposti a tali operazioni, denotano, nell anno 2009, una diminuzione più significativa nel settore del trattamento biologico (D8) i cui quantitativi risultano pari a circa 44 mila tonnellate, con un decremento, rispetto all anno precedente (oltre 51 mila tonnellate) del 15,1%; relativamente al trattamento chimico-fisico (D9) i cui quantitativi risultano pari a 193 mila tonnellate, rispetto al 2008, (circa 202 mila tonnellate), si delinea un decremento del 4,2%. I rifiuti sottoposti ad operazioni di ricondizionamento preliminare (D14) pari a circa 5.400 tonnellate, evidenziano, nello stesso periodo, una flessione del 10,2%. I rifiuti in deposito preliminare, prima delle successive fasi di smaltimento, mostrano invece un incremento significativo, passando da 18 mila tonnellate nel 2008 a circa 70 mila tonnellate nel 2009. 201

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.7.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 (t/a) 800.000 600.000 400.000 200.000 - D1 D2 D4 D8 (1) (2) D9 (3) D10 D14 D15 Totale 2008 1.163.893 - - 51.371 201.637-6.009 18.054 1.440.964 2009 665.859 - - 43.622 193.266-5.397 70.493 978.637 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica. (2) Il quantitativo dell anno 2008 è stato rettificato rispetto al dato pubblicato su Rapporto Rifiuti Speciali 2010. (3) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica. Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. Per quanto attiene al trattamento dei rifiuti non pericolosi all interno del territorio regionale, la quota complessivamente gestita, nell anno 2009, pari a circa 3,3 milioni di tonnellate (96,2% del totale), mostra, rispetto al 2008 (3,33 milioni di tonnellate), una lieve flessione pari a l 1% (Figura 3.7.5). Il quantitativo dei rifiuti smaltiti in discarica che, nel 2009, ammonta a 665 mila tonnellate (20,2% del totale dei rifiuti non pericolosi) fa rilevare una significativa diminuzione che, rispetto al precedente anno, è del 42,8%. Tale decremento, come già accennato in precedenza, è dovuto principalmente alla chiusura di 5 discariche di rifiuti inerti, ed alla conclusione dei lavori di scavo per la realizzazione di una galleria, svolti in provincia di Imperia. Il quantitativo totale di rifiuti non pericolosi smaltiti in discarica comprende anche la quota di rifiuti da costruzione e demolizione utilizzati a copertura delle discariche (circa 38 mila tonnellate) e considerati da ISPRA come smaltiti in discarica. Il quantitativo dei rifiuti sottoposti al recupero di materia, pari al 61% della gestione totale dei rifiuti non pericolosi, ammonta, nel 2009, a 2 milioni di tonnellate e denota nel confronto con l anno precedente, un incremento significativo pari a circa il 29%. In misura minore (+14,3%) aumenta anche la quota di rifiuti avviati al recupero di energia che passano da circa 67 mila tonnellate (anno 2008) ad oltre 76 mila tonnellate. Una diminuzione si registra, invece, relativamente alla messa in riserva; il quantitativo rilevato nel 2009, pari a circa 361 mila tonnellate (10,9% del totale dei rifiuti non pericolosi), mostra, rispetto al 2008, un decremento pari al 4,6%. I rifiuti gestiti attraverso le altre operazioni di smaltimento (D8, D9 e D14) costituiscono il 3,8% del totale dei rifiuti non pericolosi e mostrano, rispetto al 2008, una riduzione del 15,2%. Rilevante appare anche il dato relativo al deposito preliminare (D15) il cui quantitativo, fra il 2008 ed il 2009, passa da circa 16 mila tonnellate ad oltre 59 mila tonnellate e costituisce l 1,8% della gestione complessiva dei rifiuti non pericolosi. 202

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.7.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.500.000 3.000.000 2.500.000 (t/a) 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 66.713 1.562.818 378.199 1.163.033-146.462 15.531 3.332.756 2009 76.244 2.013.871 360.908 665.341-124.198 59.375 3.299.937 Totale Il grafico in figura 3.7.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. I rifiuti pericolosi trattati nel corso dell anno 2009, che rappresentano una quota pari al 3,8% della gestione totale dei rifiuti speciali, ammontano a 131.327 tonnellate. L analisi dei dati evidenzia come il 51,2% dei rifiuti pericolosi complessivamente prodotti (pari a circa 177 mila tonnellate) sia gestito all interno del territorio regionale. La restante quota (48,8%), circa 91 mila tonnellate, è avviata a trattamento fuori dalla regione Liguria. Tale quota è costituita, essenzialmente, da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione contenenti sostanze pericolose (codici afferenti al capitolo 17 dell Elenco europeo dei rifiuti), della produzione di prodotti chimici organici ed inorganici (codici dei capitoli 06 e 07), rifiuti prodotti da impianti di trattamento di rifiuti (codici del capitolo 19), e rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (codice del capitolo 18). Per quanto attiene al trattamento all interno del territorio regionale, nell anno 2009, i rifiuti pericolosi gestiti risultano pari a 131 mila tonnellate e costituiscono il 3,8% del totale dei rifiuti speciali. Nel confronto con l anno 2008 (circa 117 mila tonnellate), si registra, per tali rifiuti, un aumento pari al 12,5%. I rifiuti gestiti attraverso le altre operazioni di smaltimento (D8, D9 e D14) costituiscono circa il 90% della gestione totale dei rifiuti pericolosi, e mostrano, rispetto al 2008, un incremento del 4,9%. In particolare, aumenta il quantitativo di rifiuti sottoposti al trattamento chimico-fisico e biologico (D8 e D9), che ammonta a circa 118 mila tonnellate (l 89,5% della gestione totale dei rifiuti pericolosi) e denota, rispetto all anno 2008, un incremento del 27,5%. È compresa, in tale quantitativo, la quota di veicoli fuori uso, trattati in impianti di autodemolizione, che ammonta nell anno 2009, a circa 37 mila tonnellate e contestualmente all aumento del numero di radiazioni, mostra un incremento del 84,3%. 203

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico mostra, inoltre, tra il 2008 ed il 2009, un incremento del 68% nella quota di rifiuti sottoposti alla messa in riserva (R13), che costituisce il 1% del totale dei rifiuti pericolosi. Significativi incrementi si rilevano, relativamente al quantitativo di rifiuti in deposito preliminare, che passa da 2.500 tonnellate ad oltre 11 mila tonnellate e quello del recupero di materie che, tra il 2008 ed il 2009, passa da 26 tonnellate a 279 tonnellate. La quota di rifiuti pericolosi smaltiti in discarica (518 tonnellate), pari al 0,4% del totale dei rifiuti pericolosi nel 2009, fa rilevare un decremento del 39,8%. Figura 3.7.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 140.000 120.000 100.000 (t/a) 80.000 60.000 40.000 20.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008-26 788 860-112.554 2.523 116.751 2009-279 1.325 518-118.087 11.118 131.327 Totale 204

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.8 EMILIA ROMAGNA, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali, in Emilia Romagna, ammonta, nell anno 2009, a circa 12,3 milioni di tonnellate, con una riduzione, rispetto all anno precedente, del 10,4%. Tale riduzione interessa sia i rifiuti non pericolosi (11,4 milioni di tonnellate, pari al 93% della produzione totale) che mostrano una flessione del 10,7%, sia i rifiuti pericolosi che ammontano a circa 855mila tonnellate (pari al 7% della produzione complessiva) ed evidenziano un decremento pari al 6%. Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti in questa regione, nello stesso periodo, pari a poco più di 13 milioni di tonnellate, è costituito, per il 93,2% (12,1 milioni di tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per il restante 6,8% (pari a 891.238 tonnellate) da rifiuti pericolosi. La figura 3.8.1 analizza la ripartizione percentuale delle diverse modalità di trattamento, mettendo in evidenza come il recupero di materia, che interessa il 55,3% dei rifiuti speciali (pari a circa 7,2 milioni di tonnellate), costituisca la tipologia di gestione prevalente. I rifiuti sottoposti ad operazioni di messa in riserva rappresentano il 16,1%, mentre quelli interessati dalla valorizzazione energetica, costituiscono il 2,8%. Relativamente alle altre tipologie di gestione, l analisi dei dati evidenzia come lo smaltimento in discarica interessi solo il 6,5% dei rifiuti speciali, mentre, le altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico-fisico biologico e ricondizionamento preliminare), con un quantitativo di 2,2 milioni di tonnellate, rappresentano il 17,2%. I rifiuti in deposito preliminare (D15) e quelli avviati ad impianti di incenerimento, rappresentano quote residuali di trattamento pari, rispettivamente, all 1,2 ed all 1% della gestione complessiva. Figura 3.8.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Incenerimento 1,0% Smaltimento in discarica 6,5% Altre operazioni di smaltimento 17,2% Messa in Riserva 16,1% Deposito preliminare 1,2% Recupero di energia 2,8% Recupero di materia 55,3% 205

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Rispetto all anno 2008 (Figura 3.8.2), dove i rifiuti speciali ammontavano a circa 13,9 milioni di tonnellate, si riscontra una riduzione dei quantitativi trattati pari al 6,4% che interessa, principalmente, i rifiuti avviati alle operazioni di smaltimento. Analogamente alla precedente indagine, si delinea, quindi, una sostanziale riduzione dei quantitativi di rifiuti smaltiti in discarica la cui quota, pari a circa 840mila tonnellate, fa rilevare un decremento di circa il 19%. Significativa risulta anche la riduzione dei rifiuti avviati ad incenerimento (meno 25% rispetto all anno 2008) che interessa un quantitativo di rifiuti pari a 134.224 tonnellate. Il quantitativo dei rifiuti avviati ad altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico fisico e biologico: D8 e D9 e ricondizionamento preliminare: D14), che ammonta, complessivamente, a 2,2 milioni di tonnellate (pari al 17,2% della gestione totale), denota, nel confronto con l anno 2008, una flessione del 13%. I rifiuti avviati a recupero di materia (operazioni da R2 a R11), con un quantitativo che ammonta a circa 7,2 milioni di tonnellate, sono anch essi caratterizzati da una riduzione pari al 6,9%. Aumenta, invece, la quantità di rifiuti valorizzati sotto forma di energia che, passando da poco più di 320mila tonnellate a 359.456 tonnellate, denota, rispetto allo stesso periodo, un incremento dell 11,3%. Incrementi si registrano, inoltre, nei quantitativi di rifiuti gestiti in attività di messa in riserva (+ 8,2%) e deposito preliminare (+ 21,4%). Figura 3.8.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 ) (t/a 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltiment o in discarica Incenerimen to Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 323.038 7.722.083 1.934.200 1.033.850 179.312 2.574.946 126.875 13.894.304 2009 359.456 7.192.605 2.091.841 839.966 134.224 2.239.281 153.986 13.011.358 Totale L analisi dei quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti alle diverse operazioni di recupero, nel periodo 2008 2009, è riportata nel grafico in figura 3.8.3. Il quantitativo di rifiuti inorganici avviati ad operazioni di recupero di materia (R5) ammonta, nell anno 2009, a circa 5 milioni di tonnellate, di cui, il 67% (circa 3,4 milioni di tonnellate), è costituito da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17 xx xx dell Elenco europeo dei rifiuti). Nel confronto con l anno 2008, si rileva, relativamente a tale tipologia di trattamento dei rifiuti speciali, una contrazione dell 8,3% da imputarsi, in particolare, alla diminuzione dei quantitativi recuperati in attività produttive quali, ad esempio, l industria ceramica e l industria dei materiali edili. Detti rifiuti vengono, inoltre, trattati in impianti di frantumazione e in attività di ricostruzione del manto stradale; per tali 206

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE fattispecie di recupero si rilevano, invece, incrementi pari, rispettivamente, al 10,6% ed all 1%. I rifiuti organici, gestiti in modalità R3, la cui quota ammonta ad 821.927 tonnellate (costituita, in gran parte da rifiuti di legno recuperati in impianti produttivi), fanno riscontrare, rispetto all anno 2008, un decremento pari a circa l 11%; i quantitativi di rifiuti recuperati si riportano, quindi, a livelli analoghi a quelli registrati nell anno 2007, dove il recupero dei rifiuti organici era pari a circa 818mila tonnellate. Una flessione di circa 10 punti percentuali si registra anche nei quantitativi dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10). Tali rifiuti, pari a poco più di 400mila tonnellate sono costituiti, essenzialmente, da rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione e da attività estrattive, fanghi di depurazione di origine urbana ed industriale e rifiuti di origine agro industriale. Diminuiscono, inoltre, i quantitativi di rifiuti avviati a processi di rigenerazione, quali solventi (recuperati in modalità R2) ed acidi e basi (R6) che denotano, rispettivamente, riduzioni del 6,5% e del 18,7%. Relativamente alle altre operazioni di recupero, oltre a quanto già descritto in merito al recupero di energia ed alla messa in riserva, si evidenzia, inoltre, tra il 2008 ed il 2009, un incremento del 7,5% dei quantitativi di rifiuti in metallo che passa da 786.543 tonnellate a circa 850mila tonnellate. Tale tendenza è dovuta all aumento dei quantitativi trattati negli impianti che effettuano il recupero dei metalli e negli impianti di frantumazione e rottamazione dei veicoli fuori uso. Figura 3.8.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 10.000.000 9.000.000 8.000.000 7.000.000 6.000.000 ) (t/a 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R9 R10 R11 R13 Totale 2008 323.038 16.798 922.370 786.543 5.449.556 29.423 10.120 9.031 453.749 44.493 1.934.200 9.979.321 2009 359.456 15.705 821.927 845.578 4.995.523 23.921 9.738 12.602 409.285 58.326 2.091.841 9.643.902 Il grafico in figura 3.8.4 analizza l evoluzione dei quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento, evidenziando una progressiva riduzione che, con esclusione delle operazioni di ricondizionamento preliminare (D14) e di deposito preliminare (D15), interessa tutte le operazioni di smaltimento effettuate in questa regione. Oltre alle variazioni riscontrate nei quantitativi di rifiuti avviati ad impianti di discarica e di incenerimento, già esaminate in precedenza, il grafico mostra come i rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e biologico (D8 e D9) siano anch essi caratterizzati da una contrazione che appare più significativa relativamente al settore del 207

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE trattamento biologico (D8). Infatti, il quantitativo dei rifiuti sottoposti a tale tipologia di smaltimento che ammonta, nell anno 2009, a 622.870 tonnellate, mostra una riduzione, rispetto al precedente anno, pari al 30%, dovuta, essenzialmente, al minor flusso di rifiuti avviati a trattamento negli impianti della provincia di Bologna. La quota dei rifiuti speciali sottoposti al trattamento chimico-fisico (pari a circa 1,6 milioni di tonnellate nel 2009), come già evidenziato nelle precedenti edizioni del Rapporto Rifiuti, include anche il quantitativo dei veicoli fuori uso (codice 16 01 04 dell Elenco europeo dei rifiuti) sottoposti a processi di bonifica presso gli impianti di autodemolizione e denota, rispetto all anno 2008 (circa 1,7 milioni di tonnellate), una riduzione del 4%. Il solo settore della gestione dei veicoli fuori uso (117.296 tonnellate nel 2009), contestualmente all aumento del numero di radiazioni effettuate, fa, invece, registrare una crescita, rispetto all anno 2008 (76.730 tonnellate), del 53%. Figura 3.8.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 4.000.000 3.500.000 3.000.000 2.500.000 ) 2.000.000 (t/a 1.500.000 1.000.000 500.000 - D1 D2 D4 D8 (1) D9 (2) D10 D14 (1) D15 (1) Totale 2008 1.033.850 - - 893.614 1.662.240 179.312 19.090 126.875 3.914.981 2009 839.966 - - 622.870 1.594.659 134.224 21.751 153.986 3.367.456 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente trattati, nell anno 2009, pari a poco più di 12 milioni di tonnellate, costituiscono il 93,2% della gestione totale dei rifiuti speciali. Nel confronto con l anno 2008 (Figura 3.8.5), tale quantitativo mostra una flessione del 6,5%. Incidono significativamente, su tale andamento, i quantitativi dei rifiuti trattati in impianti di incenerimento che ammontano a 58.828 tonnellate (meno 48,6% rispetto al 2008) e la quota destinata allo smaltimento finale in discarica (pari a 770.886 tonnellate nel 2009), con una riduzione del 22,6%. Nel confronto con l anno 2008, l analisi dei dati evidenzia, inoltre, una progressiva riduzione dei quantitativi di rifiuti avviati ad altre operazioni di smaltimento (D8, D9 e D14) che passano da oltre 2 milioni di tonnellate ad 1,7 milioni di tonnellate, con una contrazione del 13,9%. Diminuiscono anche i rifiuti avviati a recupero di materia la cui quota, pari a 7,1 milioni di tonnellate, costituisce il 58,6% della gestione 208

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE totale dei rifiuti non pericolosi e denota, rispetto al 2008 (7,6 milioni di tonnellate), un trend negativo del 6,6%. Tale tendenza è ascrivibile, come rilevato in precedenza, ai minori flussi di rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione utilizzati in impianti produttivi, nonché alla riduzione del recupero dei rifiuti organici (R3) ed, infine, ai minori quantitativi di rifiuti utilizzati in operazioni di ripristino ambientale. L analisi dei dati mostra, invece, un aumento dei quantitativi dei rifiuti utilizzati come fonte di energia in impianti produttivi; tali rifiuti, pari a 288.813 tonnellate (il 2,4% del totale dei rifiuti non pericolosi), presentano, nel confronto con l anno 2008, un incremento pari al 14%. Incrementi si registrano, infine, nei quantitativi sottoposti ad operazioni di messa in riserva e deposito preliminare, pari, rispettivamente, all 8,8 ed al 22,5%. Figura 3.8.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 14.000.000 12.000.000 10.000.000 8.000.000 ) (t/a 6.000.000 4.000.000 2.000.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltiment o in discarica Incenerimen to Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 253.301 7.604.803 1.907.148 995.420 114.510 2.017.145 71.919 12.964.246 2009 288.813 7.102.153 2.074.758 770.886 58.828 1.736.551 88.131 12.120.120 Totale Il grafico in figura 3.8.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. I rifiuti pericolosi gestiti nel 2009, pari al 6,8% del totale dei rifiuti speciali gestiti in questa regione, ammontano ad 891.238 tonnellate. Rispetto all anno 2008, dove il quantitativo risultava pari a poco più di 930mila tonnellate, si registra, per tali rifiuti, una flessione del 4,2%. Contribuisce a tale tendenza, la riduzione dei rifiuti messi in riserva prima del successivo conferimento ad impianti di recupero; il quantitativo rilevato nel 2009, pari a 17.082 tonnellate, evidenzia, rispetto all anno precedente, un decremento pari a circa il 37%. Di minor rilievo ma, comunque, significativa è, inoltre la variazione riscontrata nella quota destinata al recupero di materia (pari a 90.452 tonnellate) che rappresenta il 10% della gestione totale dei rifiuti pericolosi e mostra, rispetto allo stesso periodo, una flessione del 22,9%. I rifiuti sottoposti ad altre operazioni di smaltimento (D8, D9 e D14), il cui quantitativo rappresenta la quota più rilevante della gestione dei rifiuti pericolosi (56,4%) evidenziano, rispetto all anno 2008, una flessione del 10%. I quantitativi dei rifiuti sottoposti a processi di trattamento chimico-fisico (D9) che ammontano, complessivamente, a 491.333 tonnellate, mostrano una riduzione, rispetto al 2008, pari al 209

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 4,8%. Sono inclusi nel quantitativo di rifiuti sottoposti a tale tipologia di trattamento, oltre ai rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica, i veicoli fuori uso trattati dagli impianti di autodemolizione che, come già evidenziato, sono, invece, caratterizzati da un incremento del 53% dovuto all aumento del numero di radiazioni effettuate nel corso dell anno 2009. Lo smaltimento finale in discarica, come sottolineato, è caratterizzato, negli ultimi anni, da una progressiva riduzione. Tuttavia, relativamente alla sola quota di rifiuti pericolosi che, nell anno 2009, ammonta ad oltre 69mila tonnellate, il grafico mostra, rispetto al precedente anno, un aumento dei quantitativi smaltiti pari a circa l 80%. Tale andamento è dovuto ad un flusso considerevole di rifiuti pericolosi parzialmente stabilizzati (codice 19 03 04 dell Elenco europeo dei rifiuti) derivanti da interventi di bonifica di siti contaminati e provenienti da fuori regione. Percentuali di crescita, nel confronto con l anno 2008, si riscontrano, inoltre, nei rifiuti avviati ad incenerimento, che ammontano a 75.396 tonnellate (pari all 8,5% della gestione complessiva dei rifiuti pericolosi), e nei quantitativi posti in deposito preliminare in attesa del successivo conferimento ad impianti di smaltimento (65.854 tonnellate); per tali tipologie di trattamento, si riscontrano aumenti percentuali pari, rispettivamente, al 16,3 ed al 19,8%. Si registra, infine, un lieve aumento della quota di rifiuti sottoposti al recupero di energia che rappresenta l 8% del totale dei rifiuti pericolosi trattati nel corso del 2009. Tali rifiuti ammontano a 70.643 tonnellate e mostrano, rispetto al precedente anno, un incremento dell 1,3%. Figura 3.8.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 ) (t/a 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltiment o in discarica Incenerimen to Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 69.737 117.280 27.052 38.430 64.802 557.800 54.956 930.057 2009 70.643 90.452 17.082 69.080 75.396 502.730 65.854 891.238 Totale Fonte:ISPRA 210

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.9 TOSCANA, ANNO 2009 La produzione di rifiuti speciali nella regione Toscana per l anno 2009 ammonta a 10.613.539 tonnellate, facendo registrare nel confronto con l anno 2008 (11.775.220 tonnellate) una diminuzione del 9,9%. La quota parte di rifiuti speciali non pericolosi prodotti nell anno 2009 è pari a 10.108.137 tonnellate, determinando una contrazione rispetto all anno 2008 (11.281.252 tonnellate), del 10,4%. I rifiuti speciali pericolosi prodotti nell anno 2009 sono pari a 505.402 tonnellate, facendo registrare rispetto all anno 2008 (493.968 tonnellate) un aumento del 2,3%. Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti in questa regione, nello stesso periodo, corrispondenti a 10.356.291 tonnellate, è costituito, per l 95,7% (pari a 9.918.739 tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per il restante 4,3% (pari a 437.552 tonnellate) da rifiuti pericolosi. La figura 3.9.1 mostra la ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento per l anno 2009. Analizzando, in dettaglio, le diverse tipologie di gestione (Figura 3.9.1), del totale dei rifiuti gestiti nell anno 2009, il 57,5% è avviato a recupero di materia, l 11,1% è gestito come messa in riserva e il 20,8% è gestito nelle altre forme di smaltimento. Il quantitativo totale dei rifiuti smaltiti in discarica, per l anno 2009, rappresenta il 9,8%, mentre, il quantitativo di rifiuti speciali avviati a recupero di energia (R1), costituisce lo 0,2% del totale gestito. Figura 3.9.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 20,8% Stoccaggio 0,3% Recupero di energia 0,2% Incenerimento 0,2% Smaltimento in discarica 9,8% Messa in Riserva 11,1% Recupero di materia 57,5% 211

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La gestione complessiva dei rifiuti speciali, in Toscana, nel biennio 2008 2009, è analizzata nel grafico in figura 3.9.2. Il quantitativo totale dei rifiuti sottoposti alle diverse tipologie di trattamento, che ammonta, nell anno 2009 ad oltre 10,3 milioni di tonnellate, mostra, rispetto all anno precedente (circa 9,3 milioni di tonnellate) un aumento pari al 9,7%. Tale aumento interessa, in maniera particolare, il quantitativo di rifiuti in messa in riserva (più 31,4% rispetto all anno 2008). La quantità di rifiuti avviati ad incenerimento, nell anno 2009 pari a circa 25mila tonnellate, diminuisce, rispetto all anno 2008 (circa 40mila tonnellate) di circa il 41,9%. Le altre operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), pari a circa 2,2 milioni di tonnellate, denotano, nel confronto con il 2008 (circa 1,5 milioni di tonnellate) un aumento dell 28,7%. Il recupero di materia (operazioni da R2 a R11) rappresenta, in Toscana, la modalità di gestione più rilevante ed il grafico evidenzia per i rifiuti trattati (circa 5,9 milioni di tonnellate); nel confronto con l anno 2008 (circa 5,7 milioni di tonnellate), un aumento del 3,7%. Figura 3.9.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 12.000.000 10.000.000 8.000.000 (t/a) 6.000.000 4.000.000 2.000.000 - Recupero di Recupero di Messa in Smaltimento in Incenerimento Altre operazioni Stoccaggio Totale energia materia Riserva discarica di smaltimento 2008 53.837 5.725.642 793.013 1.089.413 39.955 1.537.419 86.471 9.325.750 2009 25.326 5.949.329 1.153.342 1.018.070 23.214 2.158.961 28.049 10.365.291 La figura 3.9.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti, in particolare, di rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione che ammontano, nell anno 2009, ad oltre 4,8 milioni di tonnellate. I quantitativi dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), evidenziano, invece, fra il 2008 ed il 2009 una contrazione pari a circa il 11,7%. Tali rifiuti (oltre 317.000 tonnellate nel 2009) sono costituiti da inerti, rifiuti provenienti da attività estrattive, fanghi di origine urbana ed industriale e rifiuti di origine agro industriale. Aumenta, inoltre, la quota dei rifiuti di origine organica, gestita in modalità R3 (+ 39,6% nel 2009). 212

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.9.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 8.00 0.0 00 7.00 0.0 00 6.00 0.0 00 5.00 0.0 00 (t/a) 4.00 0.0 00 3.00 0.0 00 2.00 0.0 00 1.00 0.0 00 - R 1 R3 R4 R 5 R8 R 9 R10 R 13 Totale 2008 53.837 317.272 309.480 4.737.155 318 1.751 359.666 793.013 6.572.492 2009 25.326 525.471 290.979 4.806.467 314 8.454 317.644 1.153.342 7.127.997 Il grafico in figura 3.9.4, evidenzia i quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento. Lo smaltimento in discarica fa registrare, per l anno 2009, una contrazione del 6,5%. Per quanto riguarda i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e biologico (D8 e D9), come evidenziato dal grafico, per l anno 2009 denotano un aumento significativo nel settore del trattamento biologico i cui quantitativi risultano pari circa 805mila tonnellate, con un aumento, rispetto all anno precedente (circa 567mila tonnellate) dell 29,5%. Il trattamento chimicofisico (D9) include, inoltre, i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104) trattati in impianti di autodemolizione e i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica, facendo registrare nel confronto 2008-2009, un aumento del 28,5%. Figura 3.9.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica 213

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti, nell anno 2009, pari a circa 9,9 milioni di tonnellate (95,8% del totale), mostrano, rispetto al 2008 (8,8 milioni di tonnellate), un aumento del 10,4% (Figura 3.9.5). Un aumento significativo si registra relativamente al recupero di materia; i quantitativi avviati a tale operazione di recupero, pari a poco più di 5,8 milioni di tonnellate (59,1% del totale dei rifiuti non pericolosi), mostrano, rispetto al 2008, un aumento pari al 3,6%. Il settore relativo al recupero di energia, che interessa, nel 2009, oltre 24mila tonnellate di rifiuti non pericolosi (0,2% del totale) fa rilevare, nel confronto con l anno precedente, una contrazione di 54,1% punti percentuali. Mentre, lo smaltimento in discarica pari a circa 978mila tonnellate, diminuisce, nel confronto con l anno 2008 (pari a 1.032.106 tonnellate), del 5,2%. Figura 3.9.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 10.000.000 9.000.000 8.000.000 7.000.000 6.000.000 (t/a) 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 - Recupero di Recupero di Messa in Smaltimento in Incenerimento Altre operazioni Stoccaggio Totale energia materia Riserva discarica di smaltimento 2008 53.837 5.646.121 781.891 1.032.106 28.946 1.273.379 68.742 8.885.022 2009 24.728 5.858.949 1.143.036 978.211 15.872 1.882.263 15.680 9.918.739 Il grafico in figura 3.9.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari a 437.552. Nel confronto con l anno 2008 (440.728 tonnellate), si registra, per tali rifiuti, una contrazione pari a circa lo 0,7%. La quota di rifiuti pericolosi smaltiti in discarica (39.859 tonnellate), pari al 9,1% del totale dei rifiuti pericolosi nel 2009, fa rilevare una riduzione del 30,4%. I quantitativi avviati alle altre forme di smaltimento (277.296 tonnellate nell anno 2009), pari al 63,4% del totale dei rifiuti pericolosi, evidenziano un aumento del 4,8%. Il grafico mostra, inoltre, un aumento del 12,0% dei rifiuti sottoposti ad operazioni di recupero di materia (90.380 tonnellate nel 2009). 214

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.9.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 Fonte:ISPRA 215

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.10 UMBRIA, ANNO 2009 Il presente paragrafo analizza i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali in Umbria nell anno 2009. Il quantitativo totale dei rifiuti sottoposti alle diverse tipologie di gestione ammonta a poco meno di 2,6 milioni di tonnellate, con una riduzione del 6,2% rispetto alla quantità gestita nel 2008 (quasi 2,76 milioni di tonnellate), che si accompagna a una flessione del 2,9% registrata nello stesso periodo in riferimento alla produzione regionale di rifiuti speciali, che passa da circa 2,51 milioni di tonnellate a circa 2,44 milioni di tonnellate. Inoltre, tra il 2008 e il 2009 si registra una riduzione del 4,3% dei rifiuti non pericolosi prodotti e un aumento del 32,7% di quelli pericolosi. In particolare, nel 2009, i rifiuti non pericolosi prodotti ammontano a circa 2,31 milioni di tonnellate (pari al 94,8% della produzione totale), mentre quelli pericolosi risultano pari a circa 127 mila tonnellate (5,2% della produzione totale). La ripartizione percentuale della gestione tra le diverse operazioni di recupero e smaltimento nell anno 2009 è illustrata in figura 3.10.1, dalla cui analisi emerge, in primo luogo, che il recupero di materia (operazioni da R2 a R11), riguardando il 48,5% dei rifiuti gestiti, rappresenta la modalità di gestione preponderante. Seguono, ex aequo, la messa in riserva e lo smaltimento in discarica con il 21,4% dei rifiuti gestiti. Poco diffusi risultano il recupero di energia, che interessa il 4,8% dei rifiuti gestiti, e le altre operazioni di smaltimento, comprendenti, nel caso specifico, il trattamento biologico (D8) e il trattamento fisico-chimico (D9), che interessano il 3,5% della quantità totale di rifiuti gestiti, mentre è pressoché trascurabile il deposito preliminare, che riguarda lo 0,3% della quantità totale di rifiuti gestiti. Figura 3.10.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 3,5% Deposito preliminare 0,3% Recupero di energia 4,8% Smaltimento in discarica 21,4% M essa in Riserva 21,4% Recupero di materia 48,5% 216

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE In figura 3.10.2 è illustrato il confronto tra le ripartizioni della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento nel biennio 2008-2009. Dall analisi si evince che la riduzione tra il 2008 e il 2009 dei quantitativi gestiti interessa, in maniera particolare, il recupero di materia, che fa registrare una flessione del 14,9% (si passa da circa 1,47 milioni di tonnellate a circa 1,25 milioni di tonnellate). Il quantitativo di rifiuti smaltiti in discarica ammonta a circa 553 mila tonnellate e mostra una flessione del 6,9% rispetto al 2008, mentre le altre operazioni di smaltimento, che riguardano nel 2009 circa 91.700 tonnellate di rifiuti, segnano una riduzione dell 11,1% rispetto all anno precedente. Relativamente alle rimanenti operazioni di recupero, si evidenzia un aumento del 17% dei quantitativi di rifiuti messi in riserva (circa 555 mila tonnellate nel 2009). Inoltre, il recupero di energia, che costituisce una modalità di gestione dei rifiuti speciali poco diffusa, interessa, nel 2009, un quantitativo di rifiuti pari a circa 125 mila tonnellate, con un incremento del 16,7% rispetto all anno precedente. Aumenta anche il deposito preliminare, che nel 2009 interessa un quantitativo di rifiuti speciali pari a 8.703 tonnellate (+ 68,2 % rispetto al 2008). Figura 3.10.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.000.000 2.500.000 2.000.000 (t/a) 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento (1) Deposito preliminare Totale (1) 2008 107.298 1.473.884 473.927 594.511-103.215 5.174 2.758.009 2009 125.169 1.254.651 554.553 553.295-91.713 8.703 2.588.084 (1) Il dato del 2008 relativo alle Altre operazioni di smaltimento è stato rettificato rispetto a quello pubblicato nella edizione 2010 del Rapporto Rifiuti Speciali a seguito di una più approfondita analisi dei dati riguardanti la gestione. Di conseguenza anche il dato Totale riferito al 2008 risulta modificato. La figura 3.10.3 illustra i quantitativi di rifiuti speciali sottoposti nel 2009 alle singole operazioni di recupero in confronto con i dati relativi al 2008. Il quantitativo totale di rifiuti speciali avviati a recupero ammonta a circa 1,93 milioni di tonnellate, pari al 74,7% del totale gestito. 217

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Dal confronto tra le due annualità emerge una consistente riduzione (- 36,8%) del quantitativo di rifiuti destinati al recupero di sostanza organica (R3), che passano da circa 225 mila a circa 142 mila tonnellate, e di quelli recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), che passano da quasi 268 mila a quasi 197 mila tonnellate (- 26,5%). Più contenute risultano le riduzioni percentuali dei quantitativi di rifiuti avviati a recupero di metalli (R4) e di sostanze inorganiche (R5), pari rispettivamente al 12,6% (da circa 204 mila a circa 179 mila tonnellate) e al 5,1% (da circa 777 mila a poco meno di 737 mila tonnellate). Le variazioni dei quantitativi di rifiuti avviati al recupero energetico (R1) e alla messa in riserva (R13) sono state illustrate a commento della figura 3.10.2. Vale la pena di sottolineare che la riduzione del 6% del quantitativo di rifiuti avviati al recupero (da circa 2,05 milioni di tonnellate nel 2008 a circa 1,93 milioni di tonnellate nel 2009) non è il risultato di una flessione uniformemente distribuita tra le diverse operazioni. Infatti, a fronte di una riduzione di circa 219 mila tonnellate di rifiuti avviati a recupero di materia (sostanza organica, metalli, altre sostanze inorganiche e ripristino ambientale), si registra un aumento di quasi 17.900 tonnellate di rifiuti avviati a recupero energetico e di poco più di 80.600 tonnellate di rifiuti messi in riserva. Figura 3.10.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 2.500.000 2.000.000 1.500.000 (t/a) 1.000.000 500.000 0 R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R13 Totale 2008 107.298-225.131 204.297 776.685 - - - - 267.771-473.927 2.055.109 2009 125.169-142.216 178.563 736.951 - - - - 196.921-554.553 1.934.373 La figura 3.10.4 mostra il confronto tra i quantitativi dei rifiuti speciali avviati alle diverse operazioni di smaltimento negli anni 2008 e 2009. Il quantitativo totale di rifiuti speciali avviati a smaltimento ammonta, nel 2009, a quasi 654 mila tonnellate, pari al 25,3% del totale gestito, con una flessione del 7% rispetto all anno precedente. L analisi dei dati evidenzia 218

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE una riduzione lieve ma generalizzata delle singole modalità di smaltimento, eccezion fatta per il deposito preliminare. Nel dettaglio, oltre ai dati già illustrati a commento della figura 3.10.2 relativamente allo smaltimento in discarica (D1) e al deposito preliminare (D15), si evidenzia una flessione del 7,3% del quantitativo di rifiuti avviati a trattamento biologico (D8), da quasi 64 mila a poco più di 59.300 tonnellate, e del 17,4% della quantità di rifiuti avviati al trattamento fisico-chimico (D9), da circa 39.200 a circa 32.400 tonnellate. Per una corretta lettura del dato, occorre segnalare che i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento fisico-chimico (D9) includono i quantitativi dei veicoli fuori uso (codice 160104* dell Elenco europeo dei rifiuti) trattati in impianti di autodemolizione, che ammontano nell anno 2009 a circa 24 mila tonnellate, pari al 75,2% del totale dei rifiuti avviati a questa tipologia di smaltimento. Le operazioni D9 riguardano anche quantitativi trascurabili (8 tonnellate) di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (codice 191308 dell Elenco europeo dei rifiuti). La forma di smaltimento di gran lunga più diffusa è la discarica, che interessa l 84,6% del quantitativo di rifiuti avviati ad operazioni di smaltimento. Figura 3.10.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 800.000 700.000 600.000 500.000 (t/a) 400.000 300.000 200.000 100.000 0 D1 D2 D4 D8 D9 (1) D10 D14 D15 Totale 2008 594.511 - - 63.962 39.253 - - 5.174 702.900 2009 553.295 - - 59.307 32.406 - - 8.703 653.711 (1) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso e di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica. Di seguito si analizzano, separatamente, i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. Come illustrato in figura 3.10.5, la quantità complessiva di rifiuti non pericolosi gestiti nell anno 2009, pari a poco più di 2,5 milioni di tonnellate (96,9% del totale), mostra una riduzione del 7,5% rispetto al 2008. Con riferimento alle forme di gestione, si registrano flessioni, rispettivamente del 17,4% (da circa 81.500 a circa 67.300 tonnellate), del 14,8% (da circa 1,47 milioni a circa 1,25 milioni di tonnellate) e del 12,9% (da circa 577 mila a poco meno di 503 mila tonnellate), per quanto riguarda le altre operazioni di smaltimento, il recupero di materia e lo smaltimento in discarica. 219

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Aumentano, invece, le quantità di rifiuti destinati al recupero energetico (+16,7% rispetto al 2008), che passano da circa 107 mila a circa 125 mila tonnellate, alla messa in riserva (+17,7%), che passano da circa 471 mila a circa 554 mila tonnellate, e al deposito preliminare (da 1.024 a 4.625 tonnellate). La tipologia di gestione più diffusa dei rifiuti non pericolosi è rappresentata dal recupero di materia, che interessa il 50% dei rifiuti non pericolosi gestiti, seguita dalla messa in riserva (22,1%) e dallo smaltimento in discarica (20%). Meno rilevanti risultano essere il recupero energetico e le altre operazioni di smaltimento, che interessano rispettivamente il 5% e il 2,7% del quantitativo di rifiuti non pericolosi gestiti. Quasi trascurabile (0,2% del totale) risulta il quantitativo di rifiuti non pericolosi avviati a deposito preliminare. Figura 3.10.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008-2009 3.000.000 2.500.000 2.000.000 (t/a) 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva (1) Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare Totale (1) 2008 107.298 1.472.729 471.038 577.081-81.533 1.024 2.710.703 2009 125.169 1.254.256 554.312 502.604-67.344 4.625 2.508.310 (1) Il dato del 2008 relativo alla Messa in Riserva è stato rettificato rispetto a quello pubblicato nella edizione 2010 del Rapporto Rifiuti Speciali a seguito di una più approfondita analisi dei dati riguardanti la gestione. Di conseguenza anche il dato Totale riferito al 2008 risulta modificato. La figura 3.10.6 si riferisce, infine, alla gestione dei rifiuti pericolosi nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, la quantità di rifiuti pericolosi gestiti risulta pari a quasi 79.800 tonnellate e costituisce il 3,1% del totale, subendo un incremento del 68,6% rispetto al 2008. La quantità di rifiuti pericolosi smaltiti in discarica, pari a quasi 50.700 tonnellate, segna un aumento del 190,8% rispetto all anno precedente (circa 17.400 tonnellate nel 2008). Tale dato è legato esclusivamente a un aumento di rifiuti smaltiti nell unica discarica di rifiuti pericolosi presente nella regione, che risulta essere a servizio di un solo impianto produttivo. I rifiuti avviati alle altre operazioni di smaltimento aumentano del 12,4%, passando da quasi 21.700 a quasi 24.400 tonnellate. Una consistente riduzione si registra per i quantitativi di rifiuti messi in riserva (-91,7%), che passano da 2.889 a 241 tonnellate, e per quelli avviati a recupero di materia (-65,8%), che passano da 1.155 a 395 tonnellate. Una flessione molto contenuta (-1,7%) si segnala, invece, per la quantità di rifiuti avviati a deposito preliminare, che passa da 4.150 a 4.078 tonnellate. 220

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La tipologia di gestione più diffusa è rappresentata dallo smaltimento in discarica, che interessa il 63,5% dei rifiuti pericolosi gestiti nel 2009, seguita dalle altre operazioni di smaltimento, che riguardano il 30,5% dei rifiuti gestiti. Meno rilevante risulta essere il deposito preliminare, che interessa il 5,1% della quantità gestita. Quasi trascurabili risultano i quantitativi di rifiuti pericolosi avviati al recupero di materia (0,5%) e di quelli messi in riserva (0,3%). Infine, dal confronto con i dati relativi alla produzione, si evince che il quantitativo di rifiuti pericolosi gestiti all interno del territorio regionale risulta inferiore alla quantità di rifiuti pericolosi complessivamente prodotti in Umbria nel corso del 2009 (pari a circa 127 mila tonnellate). Tale circostanza potrebbe essere legata alle considerevoli esportazioni di rifiuti pericolosi che sembrano emergere da un analisi preliminare dei flussi degli stessi rifiuti tra l Umbria, le altre regioni italiane e l estero. Figura 3.10.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 80.000 70.000 60.000 50.000 (t/a) 40.000 30.000 20.000 10.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008-1.155 2.889 17.429-21.682 4.150 47.305 2009-395 241 50.691-24.369 4.078 79.774 Totale 221

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.11 MARCHE, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali nelle Marche, relativa all anno 2009, ammonta a circa 2,7 milioni di tonnellate, con un aumento rispetto all anno precedente del 7,6%. Tale aumento interessa sia i rifiuti non pericolosi (oltre 2,5 milioni di tonnellate, pari a quasi il 96% della produzione totale), che mostrano un aumento di circa il 7,6%, sia i rifiuti pericolosi che ammontano a 118 mila tonnellate (pari al 4% della produzione complessiva). Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti nelle Marche nel 2009 è pari a circa 2,6 milioni di tonnellate, è costituito per il 94% (2,4 milioni di tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per il restante 6% (158 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. Si osserva che la quantità di rifiuti speciali non pericolosi prodotti nelle Marche nel 2009 risulta maggiore rispetto alla relativa parte gestita e ciò trova giustificazione nel fatto che parte di tali rifiuti prodotti sono stati inviati a trattamento in altre regioni d Italia. La figura 3.11.1 analizza la ripartizione percentuale delle diverse modalità di trattamento, mettendo in evidenza che il recupero di materia è la modalità di gestione più utilizzata ed interessa quasi il 45% dei rifiuti speciali (pari a quasi 1,2 milioni di tonnellate). I rifiuti sottoposti ad operazioni di messa in riserva rappresentano il 23,5% mentre quelli interessati dal recupero di energia costituiscono solo l 1,8%. In merito alle altre tipologie di gestione, l analisi dei dati mette in evidenza che lo smaltimento in discarica interessa solo 11,3% dei rifiuti speciali, mentre, le altre operazioni di smaltimento (trattamento chimico-fisico biologico e ricondizionamento preliminare) rappresentano il 16%. I rifiuti in deposito preliminare rappresentano un quota residuale di trattamento, pari al 2,8%. La gestione complessiva dei rifiuti speciali, nelle Marche, nel biennio 2008 2009, è analizzata nel grafico in figura 3.11.2. Figura 3.11.1 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento - Marche, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 16,0% Deposito preliminare 2,8% Recupero di energia 1,8% Smaltimento in discarica 11,3% Recupero di materia 44,7% Messa in Riserva 23,5% 222

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Tale flessione interessa sia i rifiuti avviati alle operazioni di smaltimento che quelli avviati a recupero di materia. I rifiuti avviati al recupero di materia sono pari a circa 1,2 milioni di tonnellate, oltre l 10% in meno rispetto al 2008. Le operazioni D14, D8 e D9 interessano un quantitativo di rifiuti speciali di oltre 413 mila tonnellate, il 18% in meno rispetto al 2008. Tale contrazione è attribuibile ad una riduzione dei quantitativi trattati dagli impianti di smaltimento, il cui numero è rimasto invariato. La quantità di rifiuti avviati in discarica diminuisce ed è pari a quasi 292 mila tonnellate, il 26% in meno rispetto al 2008. La riduzione è imputabile, oltre alla chiusura di due discariche rispetto all anno precedente, anche ad una flessione nei quantitativi di rifiuti avviati a tale forma di gestione. Il recupero di energia, nel 2009, interessa un quantitativo di rifiuti pari 47 mila tonnellate, il 10% in più rispetto all anno precedente benché il numero di impianti si sia ridotto da 59 unità nel 2008 a 51 nel 2009. Figura 3.11.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.000.000 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 42.964 1.292.847 501.113 393.841-503.007 63.087 2.796.859 2009 47.048 1.156.513 608.654 291.929-413.671 71.455 2.589.270 Totale La figura 3.11.3 analizza, nel dettaglio, i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali, costituiti, in particolare, da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17.xx.xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che ammontano, nell anno 2009, a oltre 545 mila tonnellate (oltre il 90% del totale dei rifiuti trattati in modalità R5). Detti rifiuti, vengono recuperati in impianti di frantumazione, in attività produttive e in attività di ricostruzione del manto stradale. I rifiuti complessivamente avviati a recupero di sostanze inorganiche ammontano, nel 2009, ad oltre 600 mila tonnellate, il 23% in meno rispetto al 2008. Nel 2009, diminuisce anche la quantità di rifiuti contenenti metalli avviati a recupero (R4), il 32% in meno rispetto al 2008, con un quantitativo di oltre 229 mila tonnellate. Il recupero di sostanze organiche (R3), invece, fa registrare un aumento considerevole pari al 120%, passando da oltre 137 mila tonnellate nel 2008 a quasi 302 mila tonnellate nel 2009. E da precisare che un tale aumento è ascrivibile, soprattutto, alle elevate quantità di rifiuti costituiti da carta, plastica e vetro che, pur se identificati con codici CER dei capitoli 20 e 15, vanno computati come rifiuti speciali e non come urbani in quanto provenienti dal circuito produttivo. 223

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.11.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 2.000.000 1.800.000 1.600.000 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 - R1 R3 R4 R5 R8 R9 R10 R11 R13 Totale 2008 42.964 137.160 338.984 785.434 - - 31.269-501.113 1.836.924 2009 47.048 301.754 229.381 600.861 - - 24.517-608.654 1.812.215 Figura 3.11.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 - D1 D8 (1) D9 (2) D14 D15 TOTALE 2008 393.841 153.529 346.550 2.928 63.087 959.935 2009 291.929 105.205 301.403 7.063 71.455 777.055 (1) Inclusi i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (2) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori uso ed i quantitativi di rifiuti liquidi da operazioni di bonifica 224

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Il grafico in figura 3.11.4, analizza i quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di smaltimento. Lo smaltimento in discarica (D1), è la forma di smaltimento più utilizzata nella regione Marche nel 2009. I rifiuti avviati, invece, al trattamento chimico-fisico (D9), nel 2009, sono pari ad oltre 301 mila tonnellate, il 13% in meno rispetto all anno precedente. Si precisa che, nei quantitativi di rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico (D9) sono inclusi i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104) trattati in impianti di autodemolizione ed rifiuti liquidi da operazioni di bonifica (codici 191307 e 191308). Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse forme di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti, nell anno 2009, pari a oltre 2,4 milioni di tonnellate (circa 94% del totale), mostrano, rispetto al 2008 (2,6 milioni di tonnellate), una contrazione del 7% (Figura 3.11.5). I rifiuti non pericolosi sottoposti alle operazioni di smaltimento (D8, D9, D14), oltre 408 mila tonnellate nel 2009, fanno registrare una riduzione, rispetto al 2008, pari al 20%. Nel 2009, si registra una riduzione pari al 10%, anche del quantitativo di rifiuti non pericolosi avviati a recupero di materia, passando da circa 1,3 milioni di tonnellate nel 2008 a circa 1,2 milioni di tonnellate nel 2009. Per le altre operazioni di gestione i quantitativi, fra il 2008 e il 2009, rimangono pressoché costanti. Il grafico in figura 11.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008 2009. Nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari ad oltre 158 mila tonnellate e costituiscono il 6% del totale dei rifiuti speciali. Nel confronto con l anno 2008 (181 mila di tonnellate), si registra, per tali rifiuti, una diminuzione circa al 13%. I quantitativi avviati a trattamento chimico fisico e biologico (circa 89 mila tonnellate nell anno 2009, pari al 56% del totale dei rifiuti pericolosi), mostrano una contrazione del 6%. Il rifiuti pericolosi sottoposti ad operazioni di recupero di materia passa da circa 10 mila tonnellate nel 2008 a 3 mila tonnellate nel 2009 da imputarsi, in particolare, alla riduzione significativa dei quantitativi di rifiuti trattati in impianti che effettuano il recupero di metalli. Anche lo smaltimento in discarica fra registrare una riduzione pari ad oltre l 11%, con un quantitativo pari a oltre 35 mila tonnellate. Figura 3.11.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.000.000 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 42.964 1.283.110 491.537 353.828-408.341 36.009 2.615.790 2009 47.048 1.153.499 603.932 256.538-325.005 45.035 2.431.057 Totale 225

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.11.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 200.000 180.000 160.000 140.000 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in Riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare Totale 2008-9.737 9.576 40.013-94.666 27.077 181.069 2009-3.015 4.723 35.391-88.665 26.419 158.214 226

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.12 LAZIO, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali nella regione Lazio, ammonta, nel 2009 a poco più di 8 milioni di tonnellate, di cui circa 7,6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (94%), circa 480 mila tonnellate di pericolosi (6%) e 70 tonnellate di rifiuti con codice non determinato. Rispetto al 2008, si rileva, un incremento pari a circa il 10%, passando da 7,3 milioni di tonnellate nel 2008 a poco più di 7,8 milioni di tonnellate nel 2009. I rifiuti non pericolosi aumentano del 9,2% rispetto all anno 2008, passando da 6,9 milioni di tonnellate a circa 7,6 milioni di tonnellate. Anche i rifiuti pericolosi aumentano rispetto all anno 2008 del 21,1% passando da circa 396 mila tonnellate, del 2008, a 479 mila tonnellate nel 2009. Si puntualizza che, le quantità di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi prodotti nella regione Lazio, nell anno 2009, risultano maggiori rispetto alla relativa parte gestita; ciò trova giustificazione nel fatto che parte dei rifiuti prodotti sono stati avviati a trattamento e/o recupero fuori dalla regione Lazio. Il quantitativo totale dei rifiuti speciali, complessivamente gestiti nel 2009, ammonta a 7,8 milioni di tonnellate, di cui circa 7,6 milioni di tonnellate (pari al 96,8% del totale) sono rifiuti non pericolosi e circa 250 mila tonnellate (pari al 3,2% del totale) sono rifiuti pericolosi. La figura 3.12.1, dove sono analizzate le diverse modalità di gestione, mostra, come il recupero di materia (operazioni da R2 a R11), cui sono state avviate circa 3,7 milioni di tonnellate di rifiuti, costituisca, in questa regione, la forma di gestione prevalente (47,4% del totale di rifiuti speciali). I rifiuti speciali sottoposti ad altre operazioni di smaltimento, pari a 628 mila tonnellate, costituiscono l 8,1% del totale dei rifiuti gestiti. Sono incluse, in tale terminologia, le operazioni di trattamento biologico (D8), trattamento chimico fisico (D9) e ricondizionamento preliminare (D14). I rifiuti speciali conferiti in discarica, che ammontano, complessivamente, a oltre 2,3 milioni di tonnellate, costituiscono il 30% del totale, mentre, la quota dei rifiuti sottoposti a messa in riserva (circa 958 mila tonnellate) risulta pari al 12,3%. Il recupero di energia, i cui quantitativi ammontano a poco più di 43 mila tonnellate, rappresenta lo 0,6% del totale, mentre l incenerimento rappresenta lo 0,4% del totale (circa 30 mila tonnellate). Infine, la quota dei rifiuti sottoposti ad operazioni di deposito preliminare (D15), pari a circa 104 mila tonnellate, costituisce il 1,3% del totale gestito nella regione Lazio. 227

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.12.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento - Lazio, anno 2009 Incenerimento 0,4% Deposito preliminare Altre operazioni di 1,3% smaltimento 8,1% Recupero di energia 0,6% Smaltimento in discarica 30,0% Recupero di materia 47,4% Messa in riserva 12,3% La gestione complessiva dei rifiuti speciali, nel Lazio, nel biennio 2008-2009, è analizzata nel grafico in figura 3.12.2. L analisi dei dati evidenzia nel 2009 un incremento della quantità di rifiuti speciali gestiti, pari a circa il 17,7% rispetto al 2008. Infatti, il quantitativo totale di rifiuti speciali, pericolosi e non, sottoposti alle diverse tipologie di trattamento, che ammonta, nell anno 2009 a 7,8 milioni di tonnellate, mostra, rispetto all anno precedente (6,6 milioni di tonnellate), un incremento pari a circa il 17,7%. In particolare: un incremento del 30,2% dei rifiuti avviati a smaltimento (3,1 milioni di tonnellate suddivise tra deposito preliminare, smaltimento in discarica, e altre operazioni di smaltimento); e un incremento del 10,6% dei rifiuti avviati a recupero (circa 4,7 milioni di tonnellate suddivise tra le operazioni di recupero di materia, recupero di energia e messa in riserva). Tale incremento interessa, in maniera particolare, il quantitativo smaltito in discarica (+29,2% rispetto al 2008) che nell anno 2009, ammonta a poco più di 2,3 milioni di tonnellate e costituisce il 30% dei rifiuti totali trattati in questa regione. L incremento del quantitativo smaltito in discarica è dovuto principalmente alle discariche per rifiuti inerti (+35,5% rispetto al 2008), passando da circa 1,6 milioni di tonnellate del 2008 a poco più di 2 milioni di tonnellate. Tale incremento è, sicuramente, imputabile ai lavori di realizzazione della terza metropolitana nel comune di Roma Linea C e la diramazione della metropolitana linea B Linea B1. Un aumento sostanziale, si riscontra, anche, nei rifiuti avviati al deposito preliminare: nell anno 2009, infatti, la quota di rifiuti stoccata (1,3% del totale dei rifiuti speciali trattati), pari a circa 104 mila tonnellate, aumenta rispetto all anno 2008 (circa 37 mila tonnellate) di circa 67 mila tonnellate. Le altre operazioni di smaltimento che comprendono gli impianti di trattamento chimico-fisico e biologico e 228

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE ricondizionamento preliminare (D8, D9 e D14), pari a 628 mila tonnellate, denotano, nel confronto con il 2008 (500 mila tonnellate), un incremento del 25,5%. Gli impianti di incenerimento registrano un decremento nei quantitativi trattati del 13,3% rispetto all anno precedente. Tali quantitativi rappresentano lo 0,4% del totale dei rifiuti speciali gestiti nella regione. L aumento nelle attività di recupero, interessa in maniera particolare il recupero di materia (operazioni da R2 a R11) che rappresenta, nella regione Lazio, la modalità di gestione più rilevante. I rifiuti trattati (circa 3,7 milioni di tonnellate) costituiscono, rispetto al totale di rifiuti speciali gestiti nell anno 2009, una quota pari al 47,4%. Nel confronto con l anno 2008 (circa 3,3 milioni di tonnellate), il grafico evidenzia, in tal caso, un incremento del 13,7%. Situazione pressoché inalterata, rispetto al 2008, per i rifiuti avviati a recupero di energia. Nell anno 2009, infatti, la quota di rifiuti inceneriti (0,6% del totale dei rifiuti speciali trattati), pari a circa 43,1 mila tonnellate, risulta in linea con la quota relativa all anno 2008 (43,3 mila tonnellate), confermandosi così una modalità residuale di trattamento dei rifiuti speciali. Analogo discorso, infine, per la modalità della messa in riserva pari a circa 958 mila tonnellate nel 2009; nel confronto con l anno 2008 (951 mila tonnellate), il grafico non mostra variazioni di rilievo (0,7%). Tale operazione costituisce il 12,3% del totale dei rifiuti totali dei rifiuti trattati nel 2009 nella regione Lazio. Figura 3.12.2 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 8.000.000 7.000.000 6.000.000 5.000.000 (t/a) 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 0 Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 43.317 3.250.104 951.023 1.813.757 34.415 500.522 36.638 6.629.776 2009 43.066 3.694.484 957.587 2.344.076 29.845 628.336 103.555 7.800.949 Totale 229

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE La figura 3.12.3 analizza, nel dettaglio, l andamento dei quantitativi dei rifiuti speciali sottoposti, nel biennio 2008 2009, alle singole operazioni di recupero. L operazione di recupero identificata dal codice R5 (riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche), interessa ingenti quantitativi di rifiuti speciali (pari a 1,4 milioni di tonnellate), denotano, nel confronto con il 2008, un incremento dell 1,5%. Tale quota è costituita, principalmente, da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione (codici 17 xx xx dell Elenco europeo dei rifiuti) che ammontano, nell anno 2009, a 1,2 milioni di tonnellate (90,8% del totale dei rifiuti trattati in modalità R5). Detti rifiuti, vengono trattati in impianti di frantumazione, in impianti di recupero, in impianti produttivi (industria dei materiali edili, industria chimica), ed in attività di ricostruzione del manto stradale. Inoltre, i quantitativi elevati di rifiuti da costruzione e demolizione, sono riconducibili, come già anticipato in precedenza, ai lavori connessi alla costruzione della terza linea della metropolitana urbana (linea C) del comune di Roma e della diramazione della linea B1 sempre nel comune di Roma. I quantitativi dei rifiuti recuperati in operazioni di ripristino ambientale (R10), evidenziano, fra il 2008 ed il 2009 un decremento pari a 9,4%. Tali rifiuti (oltre 1 milione di tonnellate nel 2009) sono costituiti da inerti, rifiuti provenienti da attività estrattive, fanghi di origine urbana ed industriale e rifiuti di origine agro industriale, e costituiscono il 22,6% del totale dei rifiuti avviati a recupero nella regione Lazio. Aumenta, inoltre, la quota dei rifiuti di origine organica, gestita in modalità R3 (oltre 185 mila tonnellate), passando da 184 mila tonnellate del 2008 a circa 370 mila tonnellate nel 2009, e costituisce il 7,9% dei rifiuti complessivamente recuperati in questa regione. È opportuno evidenziare che, gli incrementi significativi registrati in alcuni settori, quali, ad esempio quello del recupero delle sostanze organiche, sono da imputarsi non solo ad un effettivo aumento dei rifiuti in ingresso agli impianti di trattamento ma, anche, ad un più corretto ed efficace livello di bonifica dei dati di gestione dei rifiuti speciali che ha riguardato, nel 2009, una più attenta analisi della codifica dei rifiuti in relazione alla provenienza degli stessi. Conseguentemente, sono stati computati nella gestione dei rifiuti speciali, anche tutti quei rifiuti effettivamente generati dal circuito industriale che, in maniera erronea sono stati identificati con codici afferenti ai rifiuti urbani (ad esempio codici 15 01 xx e 20 xx xx). Aumenta, anche, la quota dei rifiuti di metalli e di composti metallici, gestita in modalità R4 (75,3% nel 2009 rispetto al 2008), passando da circa 459 mila tonnellate del 2008 a circa 804 mila tonnellate nel 2009, e rappresentano il 17,1% del totale dei rifiuti recuperati nella regione. Situazione pressoché inalterata rispetto al 2008, invece, per la quota dei rifiuti avviati ad altre operazioni di recupero, e precisamente, la messa in riserva (R13), passando da circa 951 mila tonnellate del 2008 a circa 958 mila tonnellate nel 2009 (+0,7%). I quantitativi in tale operazione rappresentano il 20,4% del totale dei rifiuti speciali avviati alle operazioni di recupero. Analogo discorso per i rifiuti utilizzati in modalità R1 come combustibile o come altro mezzo per produrre energia (recupero energetico) il decremento, rispetto al 2008, pari allo 0,6%. Questa modalità costituisce circa l 1% del totale delle operazioni di recupero, il grafico, infatti, non mostra variazioni di rilievo rispetto all anno precedente. La modalità R2 diminuisce rispetto al 2008 di 44,2% e costituisce lo 0,1% del totale delle operazioni di recupero nella regione. Infine, diminuisce la quota di rifiuti gestiti in modalità R8 (recupero di prodotti provenienti da catalizzatori) e aumenta la modalità R9 (rigenerazione o altri reimpieghi degli oli) che costituiscono una parte residuale delle operazioni di recupero (insieme arrivano all 1,1% del totale dei rifiuti recuperati nella regione) passando rispettivamente da poco più di 1.000 tonnellate nel 2008 a 986 tonnellate nel 2009, e da 43 mila tonnellate del 2008 a circa 50 mila tonnellate nel 2009. 230

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE Figura 3.12.3 Operazioni di recupero (tonnellate), anni 2008 2009 5.000.000 4.500.000 4.000.000 3.500.000 3.000.000 (t/a) 2.500.000 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 - R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 R13 Totale 2008 43.317 10.372 184.156 458.765 1.382.846 - - 1.008 43.291 1.169.666-951.023 4.244.444 2009 43.066 5.790 369.724 803.999 1.404.105 - - 986 49.875 1.060.005-957.587 4.695.137 Il grafico in figura 3.12.4, evidenzia la progressione dei quantitativi dei rifiuti speciali gestiti nelle singole operazioni di smaltimento. L analisi dei dati mostra come i quantitativi dei rifiuti speciali avviati a smaltimento, siano interessati da un incremento: non solo al conferimento in discarica (D1), già analizzato in precedenza ma, anche, le altre operazioni di smaltimento quali il trattamento chimico fisico e biologico (D8 e D9) ed il deposito preliminare (D15), mentre diminuiscono le restanti operazioni di smaltimento, quali, incenerimento (D10) e ricondizionamento preliminare (D14). Lo smaltimento in discarica D1 risulta pari a circa 2,3 milioni di tonnellate nell anno 2009 e, mostra, rispetto all anno precedente, poco più di 1,8 milioni di tonnellate, un incremento pari al 29,2%. Inoltre, si può notare che D1 rappresenta il 75,5% del totale dei rifiuti avviati ad operazioni di smaltimento nella regione Lazio. Per quanto riguarda i quantitativi dei rifiuti sottoposti ad operazioni di trattamento chimico-fisico e biologico (D9 e D8), occorre segnalare che nella regione Lazio non sono presenti rifiuti liquidi provenienti da operazioni di bonifica (codici 191307 e 191308). Il trattamento chimicofisico (D9) include, invece, i quantitativi dei veicoli fuori uso (160104) trattati in impianti di autodemolizione. Come evidenziato dal grafico, i rifiuti sottoposti a tali operazioni, denotano, nell anno 2009, un aumento significativo sia nel settore del trattamento chimico-fisico, che nel settore del trattamento biologico (D8). I quantitativi risultano, rispettivamente, pari a circa 207 mila tonnellate, con un incremento, rispetto all anno precedente (140 mila tonnellate) del 47,1%; e un incremento significativo nel settore del trattamento chimico-fisico (D9), in cui i quantitativi risultano pari a 374 mila tonnellate nel 2009, con un incremento, rispetto all anno precedente, (circa 284 mila tonnellate) del 31,8%. I quantitativi di rifiuti, nell anno 2009, sottoposti al trattamento biologico ed al trattamento chimico-fisico rappresentano, rispettivamente, il 6,7% e il 12,1% del totale dei rifiuti avviati alle operazioni di smaltimento. L operazione di incenerimento (D10), rispetto al 2008, subisce un decremento del 13,3%. Tale operazione costituisce l 1% del totale dello smaltimento, confermandosi così una modalità residuale di trattamento dei rifiuti speciali. I rifiuti sottoposti ad operazioni di ricondizionamento preliminare (D14), pari a 47 mila tonnellate, evidenziano, rispetto all anno 2008, una flessione pari al 37,8%, e rappresenta l 1,5% del totale delle operazioni di smaltimento nella regione Lazio. I rifiuti in deposito preliminare (D15), prima delle successive fasi si smaltimento, 231

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE mostrano, invece, un incremento consistente passando da circa 37 mila tonnellate nel 2008 a circa 104 mila tonnellate nel 2009. Figura 3.12.4 Operazioni di smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 3.500.000 3.000.000 2.500.000 (t/a) 2.000.000 1.500.000 1.000.000 500.000 - D1 D2 D4 D8 D9 (1) D10 D14 D15 Totale 2008 1.813.757 - - 140.469 283.944 34.415 76.109 36.638 2.385.332 2009 2.344.076 - - 206.638 374.353 29.845 47.345 103.555 3.105.812 (1) Inclusi i quantitativi di veicoli fuori. Di seguito, si analizzano i dati relativi alla gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi attraverso le diverse modalità di recupero e smaltimento. I rifiuti non pericolosi complessivamente gestiti, nell anno 2009, corrispondono a circa 7,6 milioni di tonnellate (96,8% del totale) e mostrano, rispetto al 2008 (circa 6,4 milioni di tonnellate), un incremento del 18,5% (Figura 3.12.5). L analisi dei dati, dimostra che, tale incremento, interessa principalmente lo smaltimento in discarica, il recupero di materia e le altre operazioni di smaltimento. Il quantitativo dei rifiuti smaltiti in discarica che, nel 2009, ammonta a 2,3 milioni tonnellate (31% del totale dei rifiuti non pericolosi) fa rilevare un incremento, rispetto al precedente anno, del 31,8%. L aumento del quantitativo smaltito in discarica, come già accennato in precedenza, è dovuto principalmente ai lavori della metropolitana nel comune di Roma. Un incremento significativo si registra, anche, nelle operazioni di recupero di materia (+15,6%) rispetto al 2008, passando da circa 3,2 milioni di tonnellate a circa 3,7 milioni di tonnellate. Questa situazione è da imputarsi, principalmente, all aumento dei quantitativi di rifiuti essenzialmente rifiuti classificati con il codice CER 170504 ossia terre e rocce, conseguenti ai lavori della metropolitana a Roma. Il recupero di materia (operazioni da R2 a R11) rappresenta il 48,7% del totale dei rifiuti non pericolosi avviati a recupero e smaltimento nella regione Lazio. Le altre operazioni di smaltimento aumentano nel 2009 del 21,5% rispetto al 2008, e costituiscono, il 6,1% del totale dei rifiuti non pericolosi. Il settore relativo al deposito preliminare, inoltre, che interessa, nel 2009, una quota pari a circa 77 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi (1% del totale) fa rilevare, nel confronto con l anno precedente, un incremento di oltre 49 mila tonnellate rispetto al 2008. L incenerimento, si presenta, rispetto all anno precedente, invariato, con un leggerissimo incremento dello 0,3%, e costituisce lo 0,2% del totale dei rifiuti non pericolosi. L operazione di recupero di energia, anch essa, resta pressoché invariata, infatti registra un leggerissimo decremento del 0,6% rispetto al 2008 passando da circa 43,3 mila tonnellate del 2008 a circa 43,1 mila 232

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE tonnellate (0,6% del totale dei rifiuti non pericolosi) nel 2009, confermandosi così una modalità residuale di trattamento dei rifiuti speciali. Una diminuzione, infine, si registra, relativamente alla messa in riserva; i quantitativi avviati a tale operazione di recupero, pari a circa 930 mila tonnellate nel 2009 (12,3% del totale dei rifiuti non pericolosi), mostrano, rispetto al 2008, un decremento pari a 1,3%. Infine, si precisa che l analisi dei dati evidenzia come l 87,2% dei rifiuti non pericolosi complessivamente prodotti (pari a 7,5 milioni di tonnellate) sia gestito all interno del territorio regionale. La restante quota (12,8%) circa 1,1 milioni di tonnellate, è avviata a trattamento fuori dalla regione Lazio. Tale quota è costituita, essenzialmente, da rifiuti prodotti da processi termici (codici afferenti al capitolo 10 dell Elenco europeo dei rifiuti ) e rifiuti prodotti da impianti di trattamento di rifiuti (codici del capitolo 19). Figura 3.12.5 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 8.000.000 7.000.000 6.000.000 (t/a) 5.000.000 4.000.000 3.000.000 2.000.000 1.000.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008 43.317 3.179.673 942.836 1.778.757 16.143 382.173 27.797 6.370.696 2009 43.066 3.676.789 930.218 2.344.075 16.198 464.381 76.833 7.551.560 Totale Il grafico in figura 3.12.6 si riferisce, infine, al trattamento dei rifiuti pericolosi, nel biennio 2008-2009. I rifiuti pericolosi trattati nel corso dell anno 2009, che rappresentano una quota pari al 3,2% della gestione totale dei rifiuti speciali, ammontano a 249.389 tonnellate. L analisi dei dati evidenzia come l 89,6% dei rifiuti pericolosi complessivamente prodotti (pari a circa 480 mila tonnellate) sia gestito all interno del territorio regionale. La restante quota (10,4%) circa 429 mila tonnellate, è avviata a trattamento fuori dalla regione Lazio. Tale quota è costituita, essenzialmente, da rifiuti provenienti da operazioni di costruzione e demolizione contenenti sostanze pericolose (codici afferenti al capitolo 17 dell Elenco europeo dei rifiuti), della produzione di prodotti chimici organici ed inorganici (codici dei capitoli 06 e 07), e rifiuti prodotti da impianti di trattamento di rifiuti (codici del capitolo 19). Per quanto attiene al trattamento dei rifiuti pericolosi all interno del territorio regionale, 233

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE nell anno 2009, i rifiuti pericolosi risultano pari a poco più di 249 mila tonnellate e costituiscono il 3,2% del totale dei rifiuti speciali. Nel confronto con l anno 2008 (259 mila tonnellate), si registra, per tali rifiuti, un decremento pari al 3,7%. I quantitativi avviati ad altre operazioni di smaltimento (da D2 a D9, e D14), compresi quindi il trattamento chimico fisico e biologico, pari al 65,7% del totale dei rifiuti pericolosi, presentano un incremento del 38,5%. In particolare, aumenta il quantitativo di rifiuti sottoposti al trattamento chimico-fisico biologico (D8 e D9), che ammonta a circa 164 mila tonnellate (il 65,5% della gestione totale dei rifiuti pericolosi) e denota, rispetto all anno 2008, un incremento del 43,6%. È compresa, in tale quantitativo, la quota di veicoli fuori uso, trattati in impianti di autodemolizione, che ammontano nell anno 2009, a 99.332 tonnellate. Il grafico mostra, inoltre, nel 2009 rispetto al 2008, un incremento di oltre 19 mila tonnellate della messa in riserva (R13), che costituisce l 11% del totale dei rifiuti pericolosi; ed un forte incremento per l operazione di deposito preliminare (circa 18 mila tonnellate) passando da circa 9 mila tonnellate nel 2008 a circa 27 mila tonnellate nel 2009, operazione che rappresenta il 10,7% del totale dei rifiuti pericolosi gestiti nella regione Lazio. L incenerimento, che costituisce il 5,5% del totale dei rifiuti pericolosi nella regione, rispetto al 2008 diminuisce del 25,3%, passando da 18 mila tonnellate del 2008 a circa 14 mila tonnellate nel 2009. La quota di rifiuti pericolosi smaltiti in discarica (1 tonnellata), fa rilevare una forte contrazione rispetto al 2008 (35 mila tonnellate). Infine, il grafico mostra, un decremento (- 74,9%), anche, per il recupero di materia (7,1% del totale dei rifiuti pericolosi) passando da 70 mila tonnellate nel 2008 a circa 18 mila tonnellate nel 2009. Il recupero di energia (R1) di rifiuti pericolosi è un operazione che non viene eseguita nella regione Lazio. Figura 3.12.6 - Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali pericolosi nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento (tonnellate), anni 2008 2009 300.000 250.000 (t/a) 200.000 150.000 100.000 50.000 - Recupero di energia Recupero di materia Messa in riserva Smaltimento in discarica Incenerimento Altre operazioni di smaltimento Deposito preliminare 2008-70.431 8.187 35.000 18.272 118.349 8.841 259.080 2009-17.695 27.369 1 13.647 163.955 26.722 249.389 Totale 234

CAPITOLO 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI A LIVELLO REGIONALE 3.13 ABRUZZO, ANNO 2009 La produzione complessiva dei rifiuti speciali, nella regione Abruzzo, nell anno 2009, ammonta a 1.420.411 tonnellate, facendo registrare nel confronto con l anno 2008 (1.690.687 tonnellate) una diminuzione del 15,9,0%. Tale riduzione interessa, nello specifico, la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi, il cui quantitativo è pari a 1.322.912 tonnellate, determinando una contrazione rispetto all anno 2008 (1.587.475 tonnellate), del 16,7%. I rifiuti speciali pericolosi prodotti nell anno 2009 sono pari a 97.499 tonnellate, facendo registrare rispetto all anno 2008 (103.212 tonnellate) una riduzione del 5,5%. Il quantitativo dei rifiuti speciali gestiti in questa regione, nello stesso periodo, corrispondenti a 1.592.766 tonnellate, è costituito, per l 89% (pari a 1.417.305 tonnellate) da rifiuti non pericolosi e per il restante 11% (pari a 175.461 tonnellate) da rifiuti pericolosi. La figura 3.13.1 mostra la ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento per l anno 2009. Analizzando, in dettaglio, le diverse tipologie di gestione (Figura 3.13.1), il 39,8% del totale dei rifiuti gestiti nell anno 2009 è avviato a recupero di materia, il 28,3% è gestito come messa in riserva e il 22,3% è gestito nelle altre forme di smaltimento; mentre, il quantitativo di rifiuti speciali avviati a recupero di energia (R1), costituisce il 2,2% del totale gestito. Figura 3.13.1 Ripartizione della gestione dei rifiuti speciali nelle diverse operazioni di recupero e smaltimento, anno 2009 Altre operazioni di smaltimento 22,3% Deposito preliminare 2,6% Recupero di energia 2,2% Recupero di materia 39,8% Incenerimento 0,2% Smaltimento in discarica 4,6% Messa in Riserva 28,3% 235