La microzonazione sismica, oggi, in Italia: uno strumento per la mitigazione del rischio. Giuseppe Naso DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico



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d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

Transcript:

La microzonazione sismica, oggi, in Italia: uno strumento per la mitigazione del rischio Giuseppe Naso DPC - Ufficio Rischio sismico e vulcanico

La microzonazione sismica prima del 2008 MS dopo evento sismico No standard per indagini e risultati No standard cartografici e di archiviazione Scarse applicazioni nel governo del territorio Tarcento (1976) Gualdo T. (1997) San Angelo dei L. (1980)

La microzonazione sismica prima del 2008 Prime sperimentazioni per standard e linee guida San Giuliano di P. (2002)

Gli Indirizzi e Criteri del 2008 11 novembre 2008, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome approva gli Indirizzi e Criteri per la microzonazione sismica

Il terremoto aquilano del 2009 Prima applicazione estensiva degli ICMS2008 Sono stati analizzati i Comuni che hanno sperimentato il VII grado della scala MCS I lavori, iniziati all inizio di maggio, si concludono il 30 settembre, solo 6 mesi dopo l evento A gennaio 2010 sono disponibili in rete le cartografie di livello 1 e 3 (ICMS, 2008) Il costo dell operazione è stata di circa 400.000 euro che hanno finanziato le perforazioni. Tutte le università, gli enti di ricerca, le Regioni e le Provincie e gli Ordini professionali hanno contribuito a costo zero

Il terremoto emiliano del 2012 A seguito degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, che hanno interessato larga parte della pianura emiliana, diffusi fenomeni di liquefazione hanno causato una temporanea inagibilità di alcuni edifici, la chiusura di alcune strade e l interruzione di alcuni servizi per la rottura delle reti di sottoservizi. A seguito del verificarsi dei fenomeni di liquefazione, la Regione E-R e il Dipartimento della Protezione Civile hanno istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha visto la partecipazione dei tecnici delle Istituzioni (Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara e Dipartimento della Protezione Civile), supportati da esperti di Università, Enti di ricerca e Ordini professionali

(Decreto-legge 28/4/09. n. 39) Legge n 24/6/09. n. 77 Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009 è stato emanato un nuovo provvedimento per dare maggiore impulso alla prevenzione sismica L articolo 11 del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009 prevede che siano finanziati interventi per la prevenzione del rischio sismico su tutto il territorio nazionale e stanzia 965 milioni di euro in 7 anni L attuazione dell art. 11 è affidata al Dipartimento della Protezione Civile e regolata attraverso ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri

ATTUAZIONE DELL ART. 11 I finanziamenti per i punti precedenti sono destinati ad aree o edifici posti in zone con una ag 0,125 Riferimento: elaborato dell INGV 2004 (OPCM 3519/06).

ATTUAZIONE DELL ART. 11 Azioni a) Studi di microzonazione sismica b) Interventi di riqualificazione sismica o ricostruzione di edifici pubblici di interesse strategico o critici per le conseguenze in caso di crollo, ad esclusione delle scuole. 2010 2011 201213-14 4 M 8 M 16 M 34 M (*) 130 M (*) 170 M (*) 4 M 4 M 8.5 M c) Interventi di riqualificazione sismica o ricostruzione di edifici privati. d) Altri interventi urgenti. (*) I punti b) and c) sono uniti in questa tabella. Il finanziamento per gli edifici privati era facoltativo nella prima annualità, ma obbligatorio per gli anni successivi, tra il 20% e il 40% del totale.

Organizzazione di supporto al DPC per la MS Commissione Tecnica MS (DPCM 2.5.2011) -DPC -Regioni -Altre istituzioni (Ordini professionali, ANCI, UPI, UNCEM, Min. Infrastrutture e trasporti) Gruppo di Lavoro MS (decreto CD 3288. 1.7.2011) -Esperti università e istituzioni scientifiche (geologi, fisici, informatici, ingegneri, architetti) Centro di competenza (Accordo CNR-IGAG) -Segreteria -Struttura tecnica gestione sistema di archiviazione -Struttura tecnica istruttoria e verifica

Studi MS fine 2014 406 studi MS OPCM 3907 618 studi (444 CLE) OPCM 4007 635 studi (+ 49 CLE) OCDPC 52 1659 totali comuni con ag 0.125g Situazione al 25.7.2014

Processi virtuosi innescati in questi 6 anni Intensa e fattiva collaborazione tra lo Stato (DPC) e le Regioni e Province autonome (ICMS08, terremoto aquilano, terremoto emiliano) Istituzione di un metodo di lavoro (e linguaggio comune) tra esperti di diversa estrazione tecnico-scientifica (ICMS08, terremoto aquilano, terremoto emiliano, Gruppo di lavoro_ms, Linee Guida) Coinvolgimento e arricchimento culturale di professionisti geologi, ingegneri e architetti (corsi e seminari a livello nazionale e regionale, accordi quadro con ordini professionali) Definizione di standard cartografici e informatici, utilizzabili nel campo più vasto della geologia tecnica

Risultati Predisposizione di standard per la rappresentazione e archiviazione informatica degli studi di MS Versione 3.0

Risultati Linguaggio comune, standard condivisi

Risultati Workshop Strategie di mitigazione del rischio sismico. La microzonazione sismica Tool per l archiviazione dati geologici, geotecnici e geofisici: SoftMS

Risultati Proposte per la gestione del territorio Linee Guida Abruzzo 2009 Emilia 2012 ie l g Fa e v i att i c a p a c e a f e u q i L i n zi o

Risultati Linee Guida Prima parte: pericolosità e zonazione Seconda Parte: disciplina uso del suolo za za z Bo Boz a z z o B a z z o B

Risultati Linee Guida INSTABILITÀ COSMICHE E MICROZONE ZA ATTENZIONE ZS SUSCETTIBILITA ZR RISPETTO Dati pregressi Elementi informativi minimi Potenzialmente suscettibili di instabilità Individuate nel livello MS1 Dati di nuova acquisizione Elementi informativi specifici Valutazioni semplificate della pericolosità Individuate nel livello MS3 Dati di nuova acquisizione Elementi informativi specifici Valutazioni avanzate della pericolosità Individuate nel livello MS3

Risultati Linee Guida Indicazioni urbanistiche AREE EDIFICATE AREE DA EDIFICARE AREE NON EDIFICABILI INFRA STRUTTURE Strade e lifelines Aree non edificabili o con limitate previsioni di edificabilità, sia per destinazione d uso (aree agricole), che per la presenza di vincoli e forme di tutela Aree non edificate, parzialmente edificate o con previsione di nuovi insediamenti - residenziali, produttivi, a servizio o misti Aree urbanizzate ed edificate di diverso livello di completamento. Centri storici, tessuti consolidati, aree in completamento con usi residenziali, produttivi, a servizio o misti.

Risultati Linee Guida INSTABILITÀ COSMICHE E MICROZONE Intersezione tra zone e categorie urbanistiche Categorie urbanistiche ZALQ Zone di liquefazione Aree edificate (recenti o consolidate) Obbligo di approfondimento (5.1.1) Aree non edificate (con previsione di trasformazione) Aree non urbanizzate a trasformabilità limitata Obbligo di approfondimento (5.2.1) Programma Infrastrutture (5.3) ZSLQ Programma Zone Instabili (5.1.2) ZRLQ Infrastrutture Intervento limitato (5.2.2)

GRAZIE PER L ATTENZIONE Giuseppe Naso DPC Ufficio SIV Giuseppe.naso@protezionecivile.it