ELENCO STAKEHOLDER. finalizzato alla realizzazione della Rete di Sorveglianza

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ELENCO STAKEHOLDER finalizzato alla realizzazione della Rete di Sorveglianza

Titre : Tache n : Auteur : Identification des acteurs clés T.2.1 ARPAL Date : ottobre 2017 Version : 1.0 Sommario PREMESSA... 3 STRUTTURA DELLA RETE E RAPPORTI TRA GLI STAKEHOLDER..4 Polo centrale... 4 Nodi di primo livello... 5 Nodi di secondo livello... 6 Comitato di sorveglianza... 6 AZIONI PER STRUTTURARE LA RETE... 6 Azioni preliminari..6 Attività di reclutamento... 6 Gruppi di lavoro... 9 2

PREMESSA La rete di sorveglianza ha l obiettivo segnalare tempestivamente le specie aliene sul territorio al fine di istituire un sistema di contenimento e controllo della loro diffusione. Si compone di Soggetti con diverse competenze e professionalità, che costituiscono i nodi di un sistema complesso in cui, ognuno in base al proprio ruolo, collabora secondo schemi definiti. Il presidio territoriale degli stessi e lo scambio tempestivo delle informazioni consente, attraverso sistemi il più possibile automatizzati, di definire uno specifico messaggio di allerta in caso di segnalazione di presenza di IAS (tipo di specie, impatti e potere invasivo, provenienza areale di diffusione, ecc.) nonché di mettere in atto tempestivamente le opportune misure di gestione. Questa rete di connessioni è diretta a livello centrale da un ente di coordinamento con il ruolo di registrare le informazioni, analizzarle e relazionarsi con gli enti legislativi regionali e nazionali. Questi ultimi avranno a loro volta il ruolo di promulgare opportune linee di gestione, interfacciarsi con l unione europea e stanziare eventuali fonti di finanziamento. 3

STRUTTURA DELLA RETE E RAPPORTI TRA GLI STAKEHOLDER Gli Stakeholder sono tra loro legati da rapporti gerarchici, con differenti livelli di competenza, che si delineano anche in funzione dei ruoli istituzionali in linea con gli schemi definiti dalla normativa di riferimento dei rispettivi Paesi di appartenenza. La struttura della rete è formata da un polo centrale e da nodi di primo e secondo livello. FORMAZIONE SITI WEB BOTANICA E ZOOLOGIA ASSOCIAZIONI Soggetto coordinatore AREE PROTETTE FORZE ARMATE COMMERCIANTI HOBBISTI CONTROLLO DATO PROGETTISTI RIPRISTINI AMBIENTALI E VERDE URBANO ISPETTORI MERCI Polo centrale Centro di raccolta dati e coordinamento Un Soggetto apicale/centrale con ruolo di coordinamento, nonché di organizzazione delle attività e di verifica del buon funzionamento della Rete di sorveglianza di livello regionale, oltre che di collettamento, archiviazione ed elaborazione dei dati pervenuti. Il polo centrale ha il compito di relazionarsi con l ente di competenza regionale, supportandolo nella promulgazione di linee guida e nelle comunicazioni dei report agli enti nazionali nonché nella definizione di programmi di gestione In Liguria, per esempio, questo ruolo è rivestito da Arpal, in qualità di gestore dell Osservatorio ligure sulla Biodiversità Li.Bi.Oss., con due poli principali attivati sul territorio, uno ad oriente (Ente Parco del Magra) ed uno ad occidente (Giardini Botanici di Villa Hanbury) che divengono punti di presidio e prima segnalazione sul territorio ligure. Queste attività saranno soggette ad apposita convenzione. 4

Nodi di primo livello Gli Stakeholder deputati alla gestione delle attività di monitoraggio sul territorio, che spesso possiedono anche competenze nell ambito dell applicazione delle direttive 92/43/CEE, 2000/60/CE e 2008/56/CE (in Liguria, i Soggetti ritenuti idonei a svolgere questo ruolo sono gli Enti Gestori dei Parchi e dei Siti Natura 2000). Si occupano di raccogliere le segnalazioni territoriali e di procedere, se possibile, alla verifica delle stesse. Questi soggetti inoltre hanno il ruolo fondamentale di individuare, reclutare e formare i soggetti territoriali che andranno a costituire i nodi secondari della Rete di Sorveglianza. Nello specifico ciascuno nel proprio territorio di competenza dovrà mettere in atto le seguenti azioni: - Reclutamento di stakeholder Individuare e coinvolgere nella rete soggetti selezionati, idonei a fornire una risposta ottimale per le differenti realtà territoriali, i quali, previa formazione adeguata, andranno a costituire i nodi secondari della rete. Questi, grazie alla presenza diffusa sul territorio avranno il ruolo di vigilanti. - Formazione tecnica Organizzare corsi di formazione ad hoc per la realtà territoriale che sottendono. Le aree protette, essendo fortemente calate sul territorio di loro competenza, possono permettere un buon successo dell azione formativa, specialmente con riferimento al personale addestrato alla prima segnalazione delle IAS (guardie forestali, studenti impegnati in ricerche particolari, ecc.). In questo contesto diventa significativo il ruolo di tecnici e professionisti che, oltre a contribuire ad un percorso formativo specializzato, potranno attivare collaborazioni con questi soggetti in relazione alle emergenze locali. I momenti formativi dovranno essere diversificati in relazione al target, fornendo strumenti per il rilievo e la trasmissione delle osservazione adeguati al target di riferimento. Per esempio, nel caso di categorie prive di competenze specifiche (per es. cittadini e studenti di scuole secondarie o superiori) si può optare per la raccolta di un pacchetto minimo di informazioni ma pur sempre allineato al formato necessario per l inserimento del dato nella BD di riferimento (es. in Liguria Li.Bi.Oss.). - Elaborazione di buone pratiche Individuazione di linee guida e buone pratiche anche con l ausilio di tecnici e professionisti, calibrate sul territorio di propria competenza ed eventualmente differenziate per categoria di soggetti bersaglio, per ottimizzare il funzionamento della rete. - Sensibilizzare la popolazione territoriale Il coinvolgimento e la sensibilizzazione della popolazione locale rappresentano azioni molto importanti. Ogni individuo, infatti, se adeguatamente motivato, può promuovere a sua volta la diffusione di buone pratiche per limitare l espansione delle IAS ma anche fornire importanti segnalazioni di presenza sul territorio di specie aliene invasive. 5

Nodi di secondo livello Questi opportunamente formati hanno il loro ruolo fondamentale di monitorare la situazione e attivare il primo segnale di allerta in caso di avvistamento di specie aliene non documentate, comunicando il dato all Ente Gestore il quale, effettuate le opportune verifiche, provvederà a sua volta alla trasmissione dello stesso al Soggetto deputato al collettamento ed al trattamento informatizzato degli stessi. Comitato di sorveglianza Tavolo tecnico permanente costituito dai soggetti appartenenti al polo di coordinamento, ai nodi di primo livello ed eventualmente gli Enti istituzionali territoriali (Regione, Province, Città Metropolitana). Obiettivo del comitato sarà fornire risposte immediate in situazioni di emergenza nonché di esprimersi su questioni tecniche legate alla gestione delle problematiche d interesse regionale connesse alle IAS. Gli incontri del comitato potrebbero essere a cadenza programmata ed in caso di necessità saranno organizzate sedute straordinarie. AZIONI PER STRUTTURARE LA RETE Per la creazione della Rete di sorveglianza sono necessarie azioni preliminari, volte al reclutamento degli stakeholder ed all organizzazione delle attività di formazione e sensibilizzazione, ed azioni successive finalizzate alla gestione delle competenze di ogni singolo nodo, alla strutturazione/adeguamento dell apparato informatico deputato all accoglimento ed al trattamento dei dati relativi alle IAS, nonché alla gestione dei flussi di dati sia in entrata che in uscita (animazione della Rete). In questa prima fase si affrontano le attività preliminari, finalizzate principalmente alla definizione della tipologia e del ruolo degli stakeholder ritenuti in grado di animare la rete, mantenendola viva nel tempo. Attività preliminari 1. Attività di reclutamento Per una strutturazione funzionale della Rete di Sorveglianza assume un ruolo cruciale l attività di reclutamento degli Stakeholder. Nello specifico, il coinvolgimento di più attori con competenze differenziate, accreditati sul territorio tra le comunità locali, consente di migliorare lo scambio di informazioni e conoscenze con un effetto moltiplicatore, favorendo l efficacia e la capitalizzazione del sistema di allerta e delle conseguenti azioni di gestione. Ciò che ne dovrebbe scaturire è un circolo virtuoso, in grado di autoalimentarsi e proseguire anche a conclusione del progetto. È fondamentale che i Soggetti coinvolti siano in grado di riconoscere e segnalare con tempestività le specie aliene, afferenti sia alla fauna che alla flora, ritenute a maggiore rischio per la biodiversità autoctona Quest azione può ottenere buoni risultati attraverso la sensibilizzazione e la formazione dei diversi soggetti individuati sui rispettivi territori di competenza quali nodi della rete. I Soggetti 6

individuati dovranno comunque raggiungere il minimo grado di formazione necessario ad attivare le procedure del caso (per es. coinvolgere soggetti competenti per il riconoscimento della specie aliena ecc.) Le categorie di Soggetti che, a vario titolo possono portare un contributo utile alla Rete di Sorveglianza sulle IAS, sono i seguenti: Soggetti istituzionali competenti territorialmente (Regioni Province): la presenza dei Soggetti Istituzionali competenti per il territorio considerato è molto importante, anche qualora gli stessi non siano parte attiva nella rete di sorveglianza, in quanto fungono da collegamento con l Autorità di riferimento a livello nazionale e gli eventuali organi tecnici da essa individuati (in Italia MATTM e ISPRA) Enti Gestori delle aree protette e dei siti natura 2000 (SIC, ZSC e ZPS): in Liguria sono i nodi di primo livello Agenzie regionali per la Protezione dell Ambiente: in Liguria rappresenta il polo centrale di coordinamento Forze armate Uffici competenti territorialmente. In Liguria, per es.: - Comando Unità per la Tutela Forestale (ex CFS), Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri; - C.T.A. Coordinamento Territoriale per l'ambiente nel P.N. delle Cinque Terre Enti di ricerca - formazione - Università (Dipartimenti competenti per la biodiversità) - Istituti Zooprofilattici competenti territorialmente - ASL servizio veterinario - Soggetti competenti in materia di Educazione Ambientale (es. in Liguria CEA aree protette) - Soggetti con competenze a livello locale in ambito agrario o florovivaistico. Per es. in Liguria: o Istituto regionale per la floricoltura (IRF) o Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l Analisi dell Economia agraria (CREA) - Unità di ricerca per la floricoltura e specie ornamentali (FSO) Associazioni di categoria- commercianti - Coldiretti - CIA - Confederazione Italiana Agricoltori - Florovivaisti - Apicoltori - Allevatori - Commercianti di animali d affezione e componenti per l acquariofilia - Ordine dei Medici Veterinari - Associazioni a livello locale. Per es. in Liguria, Distretto floro-vivaistico della Liguria 7

Associazioni culturali ambientali - SBI (Società Botanica Italiana sez. ligure) - Legambiente - WWF (guardie volontarie: vedi rete Lombardia, Horizon 2020) - AIGAE (Associazione italiana guide ambientali ed escursionistiche) - CAI - FIE (Federazione Italiana Escursionismo) - SHI (Societas Herpetologica Italica) - Associazioni di livello locale. In Liguria per es.: o Associazione Pro Natura o Associazione Amici dell Orto botanico di Genova o Associazione Le serre di San Nicola o Associazione Prau Grande o Associazione Emys Liguria Ispettori merci - Personale aeroportuale di controllo delle merci (per es. uffici CITES, servizi fitosanitari regionali) - Uffici Veterinari per l adempimento degli obblighi comunitari ( posti d ispezione transfrontaliera ai sensi del Dlgs 214/2005 Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali, abilitati ai sensi della decisione della Commissione n. 2009/821/CE del 28 settembre 2009, e successive modificazioni: in Italia sono gli uffici periferici del Ministero della salute autorizzati dalla Commissione europea ad effettuare i suddetti controlli) - Agenzia delle dogane e dei Monopoli (costituiscono i cosiddetti punti di entrata ai sensi dell allegato VIII del Dlgs 214/2005 Attuazione della direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali ) - Enti gestori dei porti commerciali della Liguria - Associazione Italiana Gestori Aeroporti (ASSAEROPORTI) - Associazione Italiana delle Imprese di Logistica, Magazzini Generali, Terminal Operators Portuali, Interportuali ed Aeroportuali (ASSOLOGISTICA) - Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (CONFETRA) Progettisti Ripristini Ambientali- Verde Urbano Hobbisti: - Pescatori sportivi (acque dolci) (Associazioni varie) - Fotografi Naturalisti - Cacciatori (Associazioni varie) - Cultori della materia Su scala locale, l attività di reclutamento attivo degli Stakeholder che andranno a costituire i nodi di primo livello, avverrà attraverso la ricerca di collaborazioni fattive a cura dei diversi partner, 8

privilegiando l effettuazione di incontri ristretti indirizzati a specifiche categorie. In particolare, vanno valorizzate le reti di Stakeholder già in essere, derivanti per esempio dalla partecipazione ad altri progetti comunitari, in quanto consente di disporre di attori facilmente reperibili ed inclini alla collaborazione. Tutto ciò ha lo scopo di selezionare solo gli Stakeholder veramente motivati e determinati a partecipare attivamente alla Rete di sorveglianza. In questo modo anche la fase successiva, rappresentata dall erogazione dei corsi di formazione, avrà successo. 2. Gruppi di lavoro Il livello di precisione ed il formato con cui occorre raccogliere e trasmettere il dato e il flusso dei dati sono aspetti importantissimi per l efficacia della Rete di sorveglianza è pertanto necessario organizzare momenti di confronto e formazione con i soggetti che andranno a costituire i nodi di primi livello. Obiettivo dei gruppi di lavoro, territorio per territorio, sarà quello di elaborare un protocollo per la trasmissione dei dati e funzionamento della rete, definire il processo di reclutamento dei soggetti territoriali che costituiranno i nodi di secondo livello nonché i contenuti e le modalità di erogazione dei corsi di formazione. Questa bozza si configura come prima proposta per la strutturazione della Rete di Sorveglianza, partendo dall individuazione condivisa degli stakeholder e parzialmente anche del ruolo che gli stessi possono avere nell animazione della rete stessa. In quest ottica, i prossimi step dovranno essere: - condivisione ed approvazione delle categorie di Stakeholder da parte di tutti i partner; - completamento degli elenchi di Stakeholder, con riferimento al livello locale; - integrazione con aspetti relativi alla comunicazione (Carta Buone pratiche); - reclutamento e definizione del ruolo che ognuno di essi può rivestire all interno della Rete di Sorveglianza: indagini per acquisire il livello di interesse da parte dei Soggetti stessi a partecipare attivamente alla rete, attraverso vari metodi (es. somministrazione questionari); - organizzazione/erogazione di corsi di formazione per gli Stakeholder di primo livello e definizione delle modalità per l erogazione dei corsi rivolti agli Stakeholder di secondo livello (da definire nell ambito dei GdL, anche in funzione delle risposte pervenute); - definizione del flusso dei dati e strutturazione definitiva della rete di sorveglianza. 9