Paese che vai banca che trovi



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Paese che vai banca che trovi di Stefano Chiarlone e Saibal Ghosh In questo momento il settore finanziario indiano vede due gruppi di attori principali: banche e istituzioni finanziarie. Le banche commerciali rappresentano oltre l 85% dei capitali del settore bancario e muovono la gran parte del risparmio nazionale. Nel 2006 le banche commerciali censite erano 217, di cui 133 rurali e Nella storia moderna, il settore bancario indiano ha attraversato tre fasi. All epoca dell indipendenza, l India presentava una situazione finanziaria e infrastrutturale relativamente debole. Entro il 1951, la maggior parte delle banche erano di proprietà di gruppi aziendali privati e molte aree rurali e semiurbane non erano ben servite. Il grosso del credito disponibile veniva indirizzato a imprese ed aziende di vaste dimensioni. Tali caratteristiche non erano considerate soddisfacenti. Di conseguenza, il governo introdusse un controllo sociale approfondito sulle banche, al fine di utilizzare il sistema finanziario come strumento politico: le esigenze del mutuatario presero il sopravvento sulla produttività finanziaria del settore bancario. Queste evoluzioni culminarono in un processo di nazionalizzazione bancaria in due stadi, il primo nel 1969 (14 banche) e quindi nel 1980 (6 banche), che aprì la fase della proprietà pubblica delle banche. Corollari importanti del periodo furono il prestito ai settori prioritari (venne richiesto alle banche pubbliche e private di concedere almeno una percentuale fissa di credito all agricoltura e alle piccole industrie); la politica di concessione di licenze alle filiali (le banche furono obbligate ad aprire quattro filiali in località prive di banche per ogni filiale aperta dove preesistevano banche); e un controllo pubblico rigoroso (la Banca Centrale fu autorizzata a fissare un Coefficiente di riserva contanti e un Coefficiente di liquidità statutario al fine di costringere le banche a disporre di liquidi). Nel complesso, durante questo periodo, il sistema bancario non era affatto florido ed era afflitto da numerose inefficienze, con una redditività limitata associata ad una scarsa qualità del servizio. Tab. 1 La crisi della bilancia dei pagamenti dei primi anni Novanta e la diminuzione del risparmio pubblico stimolarono un raffor- 1. ANDAMENTO DELL ATTIVITÀ BANCARIA COMMERCIALE IN INDIA Indicatori Giugno 1969 Dic 1980 Marzo 1991 Marzo 2006 No. di banche commerciali 73 154 272 221 No. di uffici bancari 8262 34594 60570 71177 di cui Rurali & semiurbani 5175 23227 46115 46272 Capitale/PIL 0,18 0,59 0,58 0,79 Fonte: Tabelle statistiche, Reserve Bank of India

zamento del settore finanziario. Tra le principali misure del pacchetto di riforme, ricordiamo la riduzione della prelazione statutaria (vale a dire, requisiti relativi alle riserve), una razionalizzazione graduale della struttura del tasso di interesse amministrato, l apertura alle banche private, un accesso più facile per le banche straniere, la possibilità per le banche del settore pubblico di innalzare il loro capitale di rischio fino al 49% tramite il mercato finanziario, una serie di misure microprudenziali progressivamente più rigide riconosciute a livello internazionale (vale a dire, standard di capitale basato sul rischio pari all 8%, classificazione del capitale e requisiti di approvvigionamento per prestiti infruttiferi, e norme sull esposizione e standard di contabilità), la creazione di istituzioni concentrate sul miglioramento dei regolamenti e della vigilanza (vale a dire, Commissione di vigilanza finanziaria) e sulla garanzia dell integrità dei pagamenti e dei sistemi di liquidazione, e il rafforzamento di ambiente legale e governance aziendale delle banche. Nonostante le riforme, il prestito prioritario resta ancora dominante: le banche nazionali devono tuttora devolvere almeno il 40% del loro portafoglio prestiti ai settori prioritari designati, con sotto-obiettivi quali agricoltura (minimo 18%) e piccole industrie (minimo 10%), come pure commercio al dettaglio e piccole imprese, sebbene le aree coperte dai settori prioritari siano state gradualmente ampliate. Le banche straniere devono prestare il 32% del credito netto ai settori prioritari; entro questo limite, esistono sotto-obiettivi per piccoli prestiti (10%) e prestiti per esportazioni (12%). Il pacchetto di riforme era mirato a promuovere un sistema finanziario diversificato, efficiente e competitivo. Il primo stadio di riforme era mirato a fornire la piattaforma necessaria perché il settore bancario potesse operare su una base di flessibilità operativa e di autonomia funzionale, migliorando pertanto l efficienza, la produttività e la redditività. Il secondo stadio dedicò maggiore attenzione al rafforzamento del sistema bancario e al miglioramento della sua competitività internazionale. Le riforme vennero prudentemente applicate in base a un ordine di sequenza. Per esempio, le norme prudenziali e il rafforzamento della vigilanza vennero introdotti all inizio del ciclo, seguiti dalla liberalizzazione del tasso di interesse e dall abbassamento della prelazione statutaria, mentre gli aspetti più complessi delle misure legali e contabili vennero applicati soltanto più avanti. Infine, le riforme furono caratterizzate da gradualismo e partecipazione tramite un processo di consultazione continua e più stretta con tutti gli azionisti. Nel complesso, l impatto netto dei cambiamenti di politica si sta riflettendo in migliori risultati finanziari delle banche di proprietà statale e in un graduale incremento della presenza di nuove banche private. Attualmente, il sistema finanziario indiano è strutturato su due gruppi di attori principali: banche e istituzioni finanziarie. Le banche commerciali rappresentano oltre l 85% dei capitali del settore bancario e mobilizzano la maggior parte dei risparmi del Paese: a marzo 2006 esistevano 217 banche commerciali Corbis

DOSSIER _L india ha fatto importanti passi in direzione di un sistema finanziario efficiente. L utilizzo effettivo della tecnologia per garantire prodotti e servizi a una gamma di popolazione sempre più ampia è uno degli obiettivi a medio termine. Sopra, Rakesh Mohan, governatore della banca centrale 166 2. STRUTTURA DELL ATTIVITÀ BANCARIA INDIANA (ALLA FINE DI MARZO 2006) Istituzione Numero di istituzioni Percentuale su capitale totale Settore bancario (1 + 2) 100,00 1. Banche commerciali ( a + b) 221 88,01 (a) Banche commerciali registrate 217 88,00 Banche settore pubblico 28 61,7 Banche settore privato 27 17,4 Banche straniere 29 6,2 Banche regionali rurali 133 2,7 (b) Banche commerciali non registrate 4 0,01 2. Banche cooperative ( a + b) 2.998 11,9 (a) Banche cooperative rurali 1.145 7,6 (b) Banche cooperative urbane 1.853 4,3 Fonte: Tabelle statistiche, Reserve Bank of India registrate, 133 di cui erano banche rurali. Queste forniscono tradizionalmente credito a breve termine per soddisfare l esigenza di capitale d esercizio da parte di industria e agricoltura, e credito commerciale e credito da medio a lungo termine al settore aziendale. Tuttavia, a partire dalla liberalizzazione, molte delle banche commerciali più grandi e nazionalizzate hanno cominciato a puntare anche al mercato dei crediti infrastrutturali e al settore del commercio al dettaglio. In assenza di un ben sviluppato mercato nazionale di crediti a lungo termine (nel 2005 i rimborsi di crediti nazionali e internazionali in sospeso rappresentavano meno del 3% del PIL), le istituzioni finanziarie mantengono il loro ruolo nel soddisfare i requisiti di finanziamento a lungo termine di aziende di grandi e medie dimensioni. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, la distinzione tra banche commerciali e istituzioni finanziarie si è indebolita, dato che numerose di queste istituzioni sono state trasformate in banche. Tab. 2 Il capitale bancario comprende circa il 90% del PIL e le banche del settore pubblico dominano l attività bancaria commerciale, rappresentando il 61,7% del capitale totale. Tali banche sono caratterizzate da vaste reti di filiali e da un ampia copertura geografica, rappresentando oltre il 77% degli uffici bancari in India. Alla fine del 2004, circa il 70% delle filiali delle banche commerciali era situato in aree rurali e semiurbane. La State Bank of India è di gran lunga la banca più grande e controlla il 17,4% delle anticipazioni totali. Tra le prime dieci banche mutuanti di grandi dimensioni, nove sono a controllo statale (State Bank of India, Canara Bank, Punjab National Bank, Bank of India, Bank of Baroda, Union Bank of India, IDBI Ltd, Central Bank of India e UCO Bank). Assieme, queste banche rappresentano il 47,6% del mercato dei prestiti. Le banche private, in toto, rappresentano circa il 17,4% del capitale totale e il 21% delle anticipazioni totali. Le 20 cosiddette vecchie banche del settore privato (che esistevano prima della riforma) sono afflitte da una qualità di capitale relativamente più debole e da capitalizzazione inadeguata. Tipicamente, queste banche hanno una forte presenza regionale in alcune parti del Paese. Le nuove banche private sono state in grado di guadagnarsi una presa sul mercato piccola, ma crescente. La strategia di nicchia adottata ha consentito loro di concentrarsi su pochi individui e imprese affidabili e ad alto valore netto. La ICICI Bank è la banca privata più grande e la seconda banca indiana per quanto riguarda le anticipazioni (9,6% del totale). Da sola, rappresenta circa la metà del settore privato. Molte banche private nazionali hanno, recentemente, valutato nuove alleanze o fusioni data la competizione incrementata (per esempio, ICICI e Bank of Madura, Punjab National Bank e Nedungadi Bank, Global Trust Bank e Oriental Bank of Commerce e, più recente-

mente, Centurion Bank e Bank of Punjab). Per quanto riguarda i problemi di redditività e stabilità, la redditività delle banche statali, calcolata come rendimento del capitale (0,87 per il gruppo State Bank of India, l attore principale, e 0,88 per le altre banche nazionalizzate) è più bassa del valore sia delle banche straniere (2,09), sia di quelle private (1,08). I coefficienti di adeguatezza del capitale (CAR) sono oltre il 12% dei loro capitali a rischio ponderato per molti gruppi bancari, con l eccezione delle vecchie banche private (11,7% alla fine di marzo 2006). I prestiti infruttiferi lordi sono gradualmente diminuiti nel corso del periodo di riforma e attualmente rasentano circa il 3-5% tra i gruppi bancari, con il valore più basso registrato dalle nuove banche private (1,8%) e da quelle straniere (2%). Alla fine di settembre 2006, 29 banche straniere erano attive in India, rappresentando il 6% del capitale totale. Tali banche provengono da 19 Paesi e dispongono di un aggregato di 258 filiali distribuite in 19 Stati e territori dell Unione. Circa 27 banche straniere hanno uffici di rappresentanza. Il settore bancario indiano è stato sempre tradizionalmente aperto alle banche straniere; in India non esistono limitazioni alle concessioni di licenze a nuove banche straniere, a meno che la quota di mercato della banca straniera superi il 15% dell attività bancaria. Per il momento, alle banche straniere è consentito di aprire filiali oppure di creare affiliate completamente di loro proprietà e sono soggette agli stessi requisiti prudenziali delle loro controparti nazionali. Il loro contributo tradizionale si è sempre espresso nel campo delle transazioni in valuta estera e derivate e delle esigenze bancarie delle imprese straniere in India. Recentemente, alcune di esse si sono affacciate con successo sui mercati dell attività bancaria rivolta a classi medie e privati. Il loro vantaggio competitivo si basa sulla gamma di prodotti più ampia e su un migliore standard di servizio. Tuttavia, le nuove banche indiane del settore privato rappresentano per loro una minaccia, in quanto puntano aggressivamente agli stessi segmenti di clientela. La ricerca di competitività delle banche straniere è limitata dalle restanti limitazioni all espansione delle filiali delle banche straniere (non oltre 12 nuove filiali all anno). Tab. 3 e 4 Nel 2005, il ministero delle Finanze ha annunciato un piano per l eliminazione delle barriere significative che comporterebbe una maggiore presenza straniera sul mercato bancario indiano. In base a questo piano, le banche straniere desiderose di stabilire una presenza in India potrebbero scegliere di operare tramite filiali oppure di creare un affiliata al 100% 3. BANCHE STRANIERE ATTIVE IN INDIA Paese di fondazione Numero di banche Numero di filiali in India Belgio 1 1 Canada 1 5 Francia 3 15 Germania 1 8 Hong Kong 1 45 Giappone 2 5 Paesi Bassi 1 24 Singapore 1 2 Regno Unito 2 83 Stati Uniti 4 52 Altri 12 70 Fonte: Rapporto sulle tendenze e i progressi del sistema bancario, RBI 4. STATISTICHE BASE PER DIVERSE CATEGORIE BANCARIE IN INDIA No. di uffici Depositi Anticipazioni Rendimento (% del totale) (% del totale) (% del totale) del capitale(%) SBI & sue affiliate 24,9 25,1 24,5 0,87 Banche nazionalizzate 62,7 49,9 48,5 0,88 Banche straniere 0,5 5,3 6,4 2,09 Banche private 12,0 19,7 20,6 1,08 Media di tutte le banche 100,0 100,0 100,0 1,00 Fonte: Profilo delle banche, RBI (2006) 167

Grazia Neri_AFP _Kundapur Vaman, direttore della ICICI Bank, la banca privata più grande e la seconda banca indiana per quanto riguarda le anticipazioni. Da sola rappresenta circa la metà del settore privato. di loro proprietà. Per le nuove ed esistenti banche straniere, si propone di superare la regola in vigore che prevede non più di 12 nuove filiali all anno. Inoltre, fusioni e acquisizioni transnazionali saranno rese più semplici. Per garantire alle banche indiane un anticipo sufficiente per prepararsi alla competizione globale, alle banche straniere verrà inizialmente consentito di entrare soltanto nelle banche del settore privato identificate dalla RBI (Royal Bank of India) per la ristrutturazione. Il limite globale del 74% resterà valido. Le proposte di modificare la legislazione consentiranno infine alla proprietà economica degli investitori di riflettersi nei diritti di voto. Da aprile 2009, avrà inizio un ulteriore eliminazione delle limitazioni alle operazioni delle banche straniere. Le affiliate completamente di proprietà di banche straniere potranno quotare e diluire le loro azioni in modo che almeno il 26% del capitale conferito dell affiliata sia in mano a residenti indiani. Infine, alle banche straniere verrà consentito, in base a condizioni ed approvazioni regolatorie, di entrare in fusioni e acquisizioni con qualunque banca del settore privato in India purché il limite globale di investimenti sia del 74%. Riassumendo, l India ha intrapreso importanti passi verso un sistema finanziario moderno ed efficiente. Cionondimeno, è necessario intraprenderne molti altri. Nel medio termine, l utilizzo effettivo della tecnologia per garantire prodotti e servizi ad una gamma crescente di popolazione e, contemporaneamente, la gestione dei rischi associati, rimane una conditio sine qua non, specialmente per le banche del settore pubblico e le vecchie banche private. L adozione della tecnologia è spesso limitata dalla disponibilità di personale qualificato, cosicché gli investimenti in risorse umane assieme a remunerazioni competitive, rimangono sfide importanti nel medio termine. I problemi di concessione del credito restano importanti, dato che la penetrazione del credito nelle aree rurali e semiurbane rimane meno che adeguata. In questo senso, l inclusione finanziaria 168

Contrasto_Reuters fare entrare una proporzione maggiore di individui entro l ambito della finanza formale è sempre più ricercata dalle autorità. Un accesso più facile di investitori stranieri alle banche indiane, ed un ulteriore allentarsi del prestito prioritario potrebbero creare maggiore competizione. Nel corso di un periodo lievemente più lungo, lo sviluppo del mercato dei crediti nazionale riveste grande importanza come fonte alternativa di finanziamento alle aziende e per il suo spillover positivo sulla capacità di resistenza alle crisi finanziarie. La proprietà e il controllo delle banche pubbliche sono tuttora importanti. Le banche pubbliche dovrebbero impegnarsi ad ottenere su base continua livelli di profittabilità e solidità simili a quelli delle banche private. Il proposto abbassamento delle partecipazioni azionarie governative nelle banche di proprietà statale fino a un minimo di 33% (previsto nel Bilancio dell Unione 2000-1) potrebbe rafforzare questa situazione. Il miglioramento dei controlli interni delle banche e, in particolare, il miglioramento dei loro standard di governance assumeranno maggiore importanza una volta attivato il piano. La qualità della governance aziendale nello scenario emergente sarebbe, tuttavia, fondamentalmente guidata dalla capacità da parte delle banche di reperire adeguati professionisti qualificati e indipendenti da fare sedere nei loro consigli. Infine, mentre il processo di consolidamento è stato prevalentemente confinato a poche fusioni nel settore privato, la rapida crescita nel commercio globale, nei flussi di investimento e nello sviluppo tecnologico suggeriscono opportunità per fusioni transnazionali. Allo scadere delle restanti limitazioni, è verosimile che le banche straniere dimostrino una notevole crescita nella loro presenza in India. Nonostante numerose preoccupazioni (selezione accurata nel mercato dei prestiti e un eccessiva concentrazione da una parte e nuove sfide impellenti per la vigilanza), tale evoluzione potrà soltanto migliorare la modernizzazione del mercato. 169