Milano: la Borsa. NIKKAIA Strategie



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Milano: la Borsa NIKKAIA Strategie 17 novembre 2009 1

Νικκαια (half strategie Promozione chiusura anno 2009 Dal 1 gennaio 2010 tutti i nostri reports saranno a pagamento (anche perché conterranno precise indicazioni operative). Nell'anno in corso, una buona parte dei nostri reports è stata messa a vostra disposizione a titolo totalmente gratuito, ma costi e necessità, volte soprattutto a preservare la nostra indipendenza, ci costringono ora ad operar tale scelta. Ai nostri utenti più affezionati, tuttavia, offriremo la possibilità d'acquistare, per 12 mesi, i nostri due pacchetti operativi a condizioni decisamente vantaggiose rispetto ai prezzi che entreranno in vigore dall'ormai prossimo 1 gennaio 2010. In particolare: a) il pacchetto operativo 1 vi sarà proposto a 120,00 (IVA compresa): meno di 0,35 al giorno... b) il pacchetto operativo 2 vi sarà proposto a 240,00 (IVA compresa): meno di 0,70 al giorno... E qualora foste interessati ad entrambi, il prezzo globale sarà di 300,00 (IVA compresa): un caffè al giorno Questo Natale, insomma, vi offriamo la possibilità di fare, a voi ma anche ad altri (perché no?...), un regalo invero utile. Restando a disposizione per qualsiasi vostra necessità, v'inviamo i nostri più cordiali saluti. I nostri Reports (*quotidiani **settimanali) _ listino in vigore dal 1 gennaio 2010 Pacchetto operativo 1 240,00 "Borse e..." (ex "Milano: la Borsa "): analisi qualitativa del mercato azionario, con un occhio di riguardo a quello italiano * " Mercati " (ex "Mercati Finanziari "): analisi dei principali mercati finanziari, attraverso la loro Curva dei Percorsi ** "RED-LINE.milano ": quel varco nella sottile linea rossa per cui sarebbe meglio "star fuori " del mercato azionario italiano * "RED-LINE.world ": quel varco nella sottile linea rossa per cui sarebbe meglio "star fuori " del mercato azionario mondiale ** Pacchetto operativo 2 360,00 "Piazza Affari: analisi operativa " (con "Portafoglio Titoli", dal 1 gennaio 2010) * "Piazza Affari: analisi di scenario ": analisi del mercato italiano e dei suoi titoli, attraverso la loro Curva dei Percorsi ** "Mercati Finanziari: analisi operativa " (con "Portafoglio Mercati" dal 1 gennaio 2010) ** "Mercati Finanziari: analisi di scenario ": analisi di tutti i mercati finanziari, attraverso la loro Curva dei Percorsi ** " nelle traiettorie del tempo ": analisi quotidiana dello S&P500 con l'aiuto de "il Siderografo di Bradley 2010" * Nikkaia strategie s.r.l. sede operativa: viale Tunisia 13 20124 Milano www. nikkaiastrategie.com info@nikkaiastrategie.com

FTSE MIB: 23381p (-1,01%) Ciclo Generazionale (3-5 lustri, da minimo a minimo) (half 1994 1996 1997 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2007 2008 2010 2011 2012 2014 201 Ciclo di Lungo Periodo (3-5 anni, da minimo a minimo) 4 2005 Q3 Q4 2006 Q3 Q4 2007 Q3 Q4 2008 Q3 Q4 2009 Q3 Q4 2010 Q3 Q4 2011 Q3 Ciclo di Medio Periodo (3-5 trimestri, da minimo a minimo) ar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 2009 Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 2010 Mar Apr May Ju Ciclo di Breve Periodo (3-5 mesi, da minimo a minimo) ly 10 17 24 31 7 14 August 21 28 4 11 18 September 25 2 9 October 16 23 30 6 13 17 November 24 1 8 15 December Ciclo di Brevissimo Periodo (3-5 settimane, da minimo a minimo) 22 29 5 20 26 2 November 9 16 23 E adesso ce ne stiamo tranquilli a guardar quel che fanno gli altri, cercando di capire quale possa esser la tendenza che noi si potrà mantenere almeno per qualche mese. Dove il noi non è riferito al mercato, ma alla nostra operatività, che ha bisogno di ben altro che panche e soffitti. Non c è ancor nulla di drammatico all orizzonte, ma breve e brevissimo, adesso, potrebbero marciare di conserva e se sarà il brevissimo a guidare il trenino l esito non potrà che esser.... Ed ora? rossiii? Eh sì! NIKKAIA Strategie 2

venerdì 13 novembre 2009 - FTSEMIB: 23284p (+0.32%) La Battaglia dei Giganti: Eros e Thanatos Da mercoledì, al massimo, dovrebbe entrar in scena lo scarto del tempo e spingere al ribasso il destino del nostro mercato. Di contro, invece Per Freud è nello scontro Titanico che si cela il contenuto essenziale della vita : da un lato Eros (Amore), l insieme di tutte le pulsioni che tendono a conservare ed unire, e dall altra Thanatos (Morte), l insieme di tutte le pulsioni che tendono a distruggere ed uccidere. Da un lato Eros, colui che tende a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse od armonizzate, e dall altra Thanatos, colui che tende a far tornare quel che vive ad una forma d esistenza inorganica, colui che segnala il desiderio di concludere la sofferenza della vita e tornare al riposo, alla tomba. E un intrinseco bisogno di morire, insomma, quel che ogni essere vivente possiede, seppur chissà dove nascosto. Tutto quel che vive, perciò, sempre secondo Freud, tenderebbe di suo a tornare ad uno stato pre-organico, inanimato, privo di vita, dal quale, tra l altro, proprio la vita avrebbe preso origine. A tale stato, però, quel che vive vorrebbe giungervi in un modo alquanto intimo, proprio, non dettato da altri, così da poter azzerare del tutto ogni possibile eccitazione della propria mente. Azzerare : portare al grado 0 (quello della realtà inanimata, priva di vita e di progetti). 3

Un indizio di tale desiderio (chissà dove) nascosto è rintracciabile, secondo Freud, nella cosiddetta coazione a ripetere, quel fenomeno per cui si continuano a ripetere azioni spiacevoli, a proprio danno, col solo scopo di provare a ripristinare uno stato precedente (e nel nostro settore si potrebbero citar molti esempi a tal proposito): Ammesso che una volta, in tempi immemorabili e in modo che non si può rappresentare, la vita abbia avuto origine da materia inanimata, allora, stando al nostro presupposto, deve esser sorta una pulsione che vuole abolir la vita e ripristinare lo stato inorganico. Se in questa pulsione ravvisiamo l'auto-distruttività della nostra ipotesi, dobbiamo concepire questa distruttività com espressione di una pulsione di morte che non può mancare in alcun processo vitale... Dall'azione congiunta e opposta di entrambi (l'impulso di vita e quello di morte) scaturiscono i fenomeni della vita, ai quali mette fine la morte." (Introduzione alla psicoanalisi) Sarebbe così la morte, secondo Freud, il vero obiettivo della vita. Lungo tale solco, quasi inevitabilmente, Freud è portato a concludere (con gran disappunto, però, di molti suoi discepoli ): Sembrerebbe proprio che il principio di piacere si ponga al servizio delle pulsioni di morte. [ ] A questo punto sorgono innumerevoli altri quesiti cui non siamo in grado, attualmente, di dare una risposta. Dobbiamo aver pazienza e attendere che si presentino nuovi strumenti e nuove occasioni di ricerca. E dobbiamo esser disposti altresì ad abbandonare una strada che abbiamo seguito per un certo periodo se essa, a quanto pare, non porta a nulla di buono. Solo quei credenti che pretendono che la scienza sostituisca il catechismo a cui hanno rinunciato, se la prenderanno con il ricercatore che sviluppa o addirittura muta le proprie opinioni. (Al di là del principio di piacere) Volutamente non abbiamo tagliato l ultima parte: se Freud (un autorità!), infatti, ha detto tali cose, nessuno potrà rimproverarci, un giorno, d usar formula simile, quando saremo proprio noi a cambiar opinione. E vero però che, a differenza di Freud, noi non abbiamo alcun interesse ad assegnarci una patente di scientificità. E d altra parte, fu Jung a ricordare a tutti che, a differenza di quel che accade nelle cosiddette scienze naturali, in psicoanalisi l oggetto di studio non è un al di fuori, di fronte a chi studia, ma spesso si confonde con chi proprio tale studio, invece, conduce. Sotto quest aspetto noi siamo, quindi, un po più fortunati: i mercati partecipano, sì, della vita degli uomini (così che il tentativo compiuto dalle metodologie quantitative di applicar loro principi e metodi dedotti dalle scienze naturali parrebbe invero ingenuo, nonché inevitabilmente destinato al fallimento come dimostrato da quant avvenuto nel 2008), ma almeno stanno lì, di fronte a noi, e nei limiti del possibile (leggasi tifo per le proprie precomprensioni) tendono a non confondersi del tutto con chi li analizza: anche se 4

quel che più c intriga dei mercati finanziari è proprio il loro partecipare della vita degli uomini. Noi non sappiamo se quant affermato da Freud, più sopra, sia vero o falso (e d altra parte: chi mai potrebbe dimostrarne la veridicità?), ma è un analisi che c intriga e che, in una qualche maniera, potrebbe essere applicata anche ai mercati: la lotta tra rialzisti e ribassisti, in fondo, non parrebbe un po ricordare quella tra Eros e Tahanatos? Forse, ma non è propriamente questo quel che più c intriga: piuttosto è la visione, propriamente ciclica, per cui tutto quel che vive tenderebbe di suo a tornare ad uno stato pre-organico, inanimato, privo di vita dal quale avrebbe preso origine ed al quale vorrebbe ritornare, ancorché in modo alquanto intimo, proprio, non dettato da altri, così da poter azzerare del tutto ogni possibile eccitazione della propria mente. Azzerare: tornare al Grado 0 o alla Fase 0. Perché è proprio una visione simile che, in fondo, sostiene la nostra Curva dei Percorsi: meta di questi ultimi, una volta avviati, non è tanto il raggiungimento di Fase 4 (che rappresenta solo una tappa lungo il percorso), quanto quello di Fase 0 per poter dare avvio ad un nuovo ciclo vitale. Scopo del viaggio, quindi, è l eterno ritornare giusto laddove, originariamente, s erano prese le mosse, Fase 0, per dar la possibilità ad un nuovo percorso d avviarsi a propria volta, grazie all impulso vitale di Eros (quello degli uomini: e di chi altro, se no? ). In buona sostanza: il destino conduce, sempre e comunque, i mercati verso Fase 0. Freud stesso, d altronde, ci dice che il principio di piacere si pone al servizio delle pulsioni di morte. Ed è forse proprio questa, tra tutte, la parte più intrigante del suo discorso e quella che meglio s integra coi nostri percorsi. Non fu comunque Freud il primo a parlar della Battaglia dei Giganti : quella tra Eros e Thanatos, infatti, è lotta che già Empedocle da Agrigento, 2500 anni fa, aveva usato per descrivere il Cosmo (quel Cosmo che nell antica Grecia era sinonimo di Ordine). Di quella lotta, però, parlò anche Platone in uno dei suoi Dialoghi: nel Convito. Qui Eros è descritto come amore di possedere sempre il bene e come azione di partorire nel bello. Partorire, generare nel bello perché nel brutto non è possibile. Ma bello e brutto, per gli antichi Greci, e a differenza di quel che sono oggi per noi, indicavano qualcosa di molto preciso: rispettivamente l armonico (il bello) e il disarmonico (il brutto). Ma se è possibile generare solo nel bello, allora il brutto non è in grado di generare alcunché. Ora, se sostituiamo armonia a bello e disarmonia a brutto, potremmo anche provar ad esprimerci nel seguente modo: 5

nella disarmonia non si genera alcunché, perché proprio la disarmonia rappresenta il rifiuto, da parte degli elementi di una certa situazione, ad unirsi, ad armonizzarsi in vista della generazione. La disarmonia, pertanto, è la condizione dell insuccesso del generare. Giusto ieri s è vista la situazione particolarmente disarmonica assunta dai diversi percorsi del nostro mercato (brevissimo, breve, medio e lungo) e proprio tale situazione, forse, può spiegare, meglio d ogni altra analisi, una seduta come quella odierna, spesa in continue fughe, avanti ed indietro, senz alcuna sostanza. Ma se è vero che nella disarmonia non si genera alcunché, altrettanto vero è che per converso, l armonia è la condizione del successo del generare. Come dir che, una volta trovata la loro giusta armonia, i percorsi riusciranno, finalmente, a partorir quella tendenza che nelle ultime due sedute di settimana ha finito per disperdersi, inutilmente, in mille rivoli. Non è detto che tale armonia si possa trovar rapidamente, ma noi siamo portati a credere che, con oggi (o quasi: nel senso che concediamo al mercato la possibilità di segnar ulteriori massimi sino a mercoledì prossimo, N.d.R.), si sia imboccata una strada, sotto questo particolare aspetto, forse decisiva: è vero, si genera solo nel bello, ma non sarà probabilmente bello quel che potremmo veder nei prossimi giorni. Da mercoledì, al massimo, infatti, dovrebbe entrar in scena lo scarto del tempo e spingere al ribasso il destino del nostro mercato. Di contro, invece, starà la storia degli uomini. Non è certo una battaglia tra giganti, ma potrebbe rivelarsi, comunque, una guerra di trincea. Di quelle, cioè, che non si combattono più da molto tempo. 6

lunedì 16 novembre 2009 - FTSEMIB: 23620p (+1.44%) 25000 24000 38.2% 25000 24000 23000 22000 cuneo?... 23000 22000 21000 20000 19000 18000 17000 16000 15000 23.6% 21000 20000 19000 18000 17000 16000 15000 14000 13000 12000 1000 0-1000 -2000 MACD: 884p grafico settimanale 14000 13000 12000 1000 0-1000 -2000 Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Volendo trovare un senso a questa storia Lasceremo che gli eventi ci ac-cadano addosso, senza dimenticar però come, proprio in quegli eventi, anche noi s è comunque coinvolti. Nell ultimo fine settimana, in uno dei nostri report operativi, dedicato (nel caso) al mercato azionario italiano, abbiamo scritto: Il nostro sistema dei Percorsi Campione, al momento, non giustifica alcun operatività: tanto al rialzo, quanto al ribasso, infatti, i rischi potrebbero rivelarsi molto alti. Lunedì avremo i primi dati tendenziali, ma fino a mercoledì prossimo gli stessi potrebbero rivelarsi ingiudicabili. La sola indicazione plausibile, oggi, è quella che si può trarre dai supporti di Brevissimo: UNA CADUTA SOTTO I 22900p, IN CORSO DI SETTIMANA, POTREBBE AVER CONSEGUENZE SERIAMENTE NEGATIVE. Al rialzo, invece, c'è molto più agio di movimento: sino ai 24150 punti, infatti, si rimarrebbe comunque in un alveo di decisa neutralità (questa volta, pertanto, lasciamo veramente tanto spazio bianco: crediamo, infatti, che nei prossimi giorni n'avremo proprio bisogno ). Lo spazio bianco, solitamente, è quel che noi lasciamo, sul report, proprio perché possa esser riempito di parole (leggi indicazioni, N.d.R.) nei giorni successivi: se n abbiamo lasciato molto è solo perché abbiamo pensato che vi sarà comunque molto da scrivere, in corso di settimana. D altra parte, ci siamo già portati piuttosto avanti 7

col lavoro (nel senso che abbiamo già detto e scritto molte cose e, nel caso, la sola nostra necessità sarà di andarle a riprendere senza dover fornire loro, ancora una volta, plausibilità): potremo perciò permetterci in questi giorni, come nei prossimi, di dedicarci solo agli eventi. Lasciando però che gli stessi ci ac-cadano addosso senza alcun desiderio d anticiparli sin d ora. Ovviamente non potremo prescindere del tutto dalle nostre ipotesi (e questo è, con tutta evidenza, un pericolo), ma non vogliamo nemmeno far la parte del loro zimbello: se necessario, insomma, saremo i primi a cambiarle (altrimenti: quale rizoma mai andremmo a fare? ). Cominciamo quindi a giocar, da subito, a carte scoperte e sottoponiamoci volentieri al pubblico ludibrio: 1. da molte settimane, ormai, pensiamo che il nostro mercato (ma non solo il nostro ) possa segnare un massimo di rilievo, seppur di valenza negativa, nel mese di novembre; 2. di tale massimo, tuttavia, non ci pare d aver mai dato il benché minimo dettaglio perché, per i nostri sistemi, la sua importanza non sta tanto nel valore raggiunto, quanto nelle possibili conseguenze del suo apparire ; 3. alla luce di tutto ciò, ci par evidente che il massimo in novembre, proprio per potersi dire massimo, necessiti di una successiva discesa dei corsi; 4. tale discesa dovrebbe concretarsi nella seconda parte di questo mese e già nel prossimo fine settimana dovremmo averne buon evidenza; 5. quel che, invece, potrebbe avvenire in dicembre non è, oggi, una delle nostre priorità, giacché su quel che potrà accadere nell ultima parte dell anno non avanzeremo nulla di preciso sin quando noi non s avrà la chiusura ufficiale di novembre ed in particolare la conferma (perché questa, in fondo, è la nostra ipotesi) che il FTSE MIB abbia chiuso il mese sotto i 22400p; 6. non ci stiamo giocando, infatti, il solito rally di fine anno, caro ai gestori per dimostrar la loro proverbiale bravura, quanto la stessa sopravvivenza dei gestori : anche perché quel che potrebbe seguire nel 2010 non è una semplice inversione di tendenza, ma più probabilmente la Madre di tutte le possibili Inversioni al ribasso con la I maiuscola ; 7. il condizionale, però, è assolutamente d obbligo perché, se lo S&P500 dovesse superare in chiusura di 2009 i 1300 punti, lo scenario potrebbe rivelarsi forse diverso e noi tutti potremmo anche sperare in un esito decisamente migliore di quello, qui sopra, paventato; 8

8. vorremmo, tuttavia, farvi notare l uso da noi fatto delle parole forse e sperare : in merito al destino del nostro mercato (così come di molti altri appartenenti all area occidentale), insomma, non siamo ribassisti, ma catastrofisti ; 9. cosa che però, e fortunatamente, non c impedisce di confidar ancora nella storia degli uomini. Anche perché, volendo far il verso a Vasco Rossi, per dar un senso a questa storia (iniziata lo scorso marzo) si dovrà di necessità superar al rialzo alcune soglie che sono lì, a far da resistenza ai corsi ormai da troppo tempo, nonostante le stesse siano state poste come possibile obiettivo già la scorsa primavera e come obiettivo probabile lo scorso agosto: area 24250 punti di FTSE MIB e 1120 punti di S&P500. E ben vero che Milano ha già raggiunto tali soglie e che New York le ha, quanto meno, sfiorate, ma tanto in un caso come nell altro, chi ha acquistato, confidando in una loro prossima violazione, almeno sin qui non potrà far altro che rammentare le parole della canzone: anche se un senso questa storia non ce l ha. Bene, è proprio il senso di tutta questa storia che ci stiamo giocando in questi giorni ed è soprattutto per questo che non abbiamo alcun intenzione di trarre sin d ora conclusioni: lasceremo così che gli eventi ci ac-cadano addosso. Senza dimenticar però come, proprio in quegli eventi, anche noi s è comunque coinvolti: direttamente o indirettamente, ma coinvolti. E veniamo, ora, a quel che suggeriscono i nostri percorsi sulla settimana in corso: possibile forte escursione dei prezzi con oscillazioni che potrebbero trovar validi argini solo nei 22900 punti al ribasso e nei 24135 punti al rialzo; giacché la chiusura della scorsa settimana è stata a 23284 punti, par proprio evidente (come, d altra parte, s era già visto la scorsa settimana, N.d.R.) che l attuale è un mercato disposto a giocar più all attacco che non in difesa: al rialzo, infatti, il margine di manovra è di oltre tre punti percentuali ed al ribasso, invece, di un solo punto e mezzo; ancor più evidente è però la cosa se stringiamo la nostra attenzione sul primo supporto e la prima resistenza, quei livelli, cioè, che rispetto alla chiusura di venerdì scorso dovrebbero provar per primi ad arginare i corsi: secondo i nostri percorsi dello scorso fine settimana, il primo supporto è a 23250p, cioè ad un solo sputo dall ultima chiusura settimanale, e la prima resistenza a 23775p, due punti oltre quella (insomma: che il mercato, oggi, 9

abbia sbattuto contro i 22700p prima di fermar la sua corsa, non è forse solo casualità ). Adesso, però, comincia il difficile perché quando si gioca all attacco, il rischio è sempre quello d esporsi troppo al contropiede avversario, ed abbiamo già visto come, al momento, l organizzazione di gioco dei diversi percorsi (lungo, medio, breve e brevissimo) sia ben poco armonica. Lunedì scorso il mercato s era spinto con decisione al rialzo, saltando con un autentico balzo il livello dei 22750p e lasciando alle proprie spalle un piccolo gap, proprio in quell area: oggi s è ripetuto, facendo però ancor meglio, perché tra l apertura odierna (che è anche il minimo di giornata) ed il massimo di venerdì scorso (che è stata anche la chiusura: a conferma della regola che vuole che un mercato che chiude la seduta sui massimi è destinato a segnarne d ulteriori nella seduta successiva, N.d.R.) c è un buco dello 0.7%. I gap sono un segnale di forza del mercato, ma quest ultimo quasi mai li lascia a lungo aperti. D altra parte, non è che dopo quant avvenuto lunedì scorso (+2.29%), la settimana si sia mossa su analoghi livelli: il massimo, infatti, s è segnato mercoledì e l ultima parte della stessa s è speso, più che altro, a non perdere quel che s era guadagnato in precedenza. Il fatto che si sia segnato il massimo settimanale di mercoledì, tra l altro, ci costringerà ad attendere mercoledì prossimo per verificar se esista una qualche ciclicità a tal proposito. Da non trascurare, poi, che la chiusura mensile sarà di lunedì: forse non è un caso che gli autentici strappi al rialzo siano stati dati giusto in questi ultimi due lunedì. Teniamone conto. *** 10

martedì 17 novembre 2009 - FTSEMIB: 23381p (-1.01%) 25000 24000 38.2% 25000 24000 23000 22000 cuneo?... 23000 22000 21000 20000 19000 18000 17000 16000 15000 23.6% 21000 20000 19000 18000 17000 16000 15000 14000 13000 12000 1000 0-1000 -2000 MACD: 866p grafico settimanale 14000 13000 12000 1000 0-1000 -2000 Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Rosicare : rodere di continuo, a poco a poco Il mercato, quasi come da attese, ha preso a rosicchiare il gap a cavallo dei 23350p, apertosi tra venerdì e lunedì scorsi. Anche oggi ripartiremo da quel che s è scritto, ieri sera, nel nostro report operativo dedicato a Piazza Affari: A dispetto delle sensazioni, la seduta odierna aggiunge poca sostanza a quel che già si sapeva: il quadro d'insieme, infatti, resta stabile, a dimostrazione che lo scarto del tempo, allo stato, è in grado di controbilanciar quasi perfettamente quello dei prezzi (...facendo, però, meno fatica) e la sola cosa di rilievo sono i margini d'oscillazione di questi ultimi che paiono ampliarsi verso l'alto (ma sempre di "oscillazione", si parla: non già di "tendenza" ): 24550p circa resta perciò un obiettivo credibile, seppur entro lunedì prossimo. Il rapporto Rischio/Rendimento/Tempo-Operativo, intanto, è sempre elevatissimo, ma se il rendimento regge, i rischi non s'avvertono. Attendiamo, però, i prossimi giorni per valutare al meglio la situazione in corso: sino a mercoledì, infatti, tutto è possibile. Dopo? Beh, un po' meno. Detto altrimenti: rispetto a quel che noi s è scritto nel fine settimana, la seduta di lunedì non ci ha concesso grandi passi avanti nelle nostre valutazioni, nonostante la sua forte variazione percentuale (+1.44%). 11

Ed in effetti: guardando a quel che potrebbe accadere entro lunedì prossimo, il supporto s è leggermente alzato (da 22900 a 22950p), mentre la resistenza s è portata sui precedenti massimi dell anno (da 24150 a 24550p). In realtà, il secondo possibile obiettivo era presente anche nel fine settimana, ma da potersi raggiungere su tempi leggermente più ampi: entro 2-4 settimane. Il tutto però, anche in questo caso, accompagnato da una forte incertezza di fondo, giacché il nostro sistema poneva come possibile obiettivo al ribasso, di un eventuale forte oscillazione su base settimanale, area 22100 punti entro 1-3 settimane. La seduta di lunedì ha alzato tale obiettivo a 22350p: come dir, comunque, sotto quei 22400p che, già alcuni mesi fa, noi s è posto come possibile soglia da varcare al ribasso in chiusura di novembre. Comunque si vogliano guardar le cose, insomma, i nostri percorsi non ci assegnano, per ora, nulla di diverso da quel che noi s è sempre supposto rispetto al mese di novembre: un massimo di rilievo, in linea con quello d ottobre o poco più basso; un minimo sotto i 22400 punti dove, forse, potrebbe chiudersi il mese. Probabilmente la seduta odierna aggiungerà dell altro a quel che s è detto finora, ma nel momento in cui noi si scrive (le 18.00 di martedì 17 novembre) non siamo ancor in grado di scriver nulla a tal proposito: ve lo riferiremo, pertanto, solo domani. Per quel che riguarda le Fasi in cui si trovano i diversi percorsi del nostro mercato, la seduta di lunedì ci ha portato, invece, una novità: Percorso Trimestrale in Fase 1 (fase al rialzo, ancorché non solidissima) Percorso Mensile in Fase 5 (fase di transizione dal rialzo al ribasso) Percorso Settimanale in Fase 7 (fase al ribasso, alquanto solida) Percorso Giornaliero in Fase 5 (fase di transizione dal rialzo al ribasso) Qual è la novità? Incredibile, ma vero, proprio nel Percorso Giornaliero che, a dispetto del forte rialzo avutosi lunedì, è passato in Fase 5, quando nel fine settimana s aveva Percorso Giornaliero in Fase 4 (ultima fase al rialzo) Sotto quest aspetto, insomma, s è un po peggiorati, ma bisogna ricordare che, essendo Fase 5 una fase di transizione, il passaggio da 4 a 5, e viceversa, è spesso molto facile. Ad ogni buon conto, possiamo però aggiungere che quant accaduto oggi, alla luce di quel che ci mostrava ieri il Percorso Giornaliero, non ci ha certo sorpreso. Ed ora passiamo agli eventi più propriamente tecnici, quelli che chiunque può osservare e verificar di persona (i Percorsi, infatti, sono piuttosto sotterranei e non certo di facile evidenza). Anzitutto: 12

giacché la seduta s è chiusa sui minimi è lecito attendersi minimi ulteriori nella prossima seduta (quella di mercoledì 18 novembre) Questo deve spingerci a credere che il mercato, quasi come da attese, abbia preso a rosicare il gap apertosi tra la seduta di venerdì e lunedì scorsi: un gap di non poco conto (0.7%), apertosi tra i 23284 ed i 23451 punti. Un pezzo ce lo siamo portato via oggi (minimo odierno a 23380p) e domani dovremmo proseguir nell operazione, spingendoci sotto i 23284p. Poco o tanto sotto? Or non c importa e non ci dovrà importare ancor per qualche tempo: se vogliamo lasciar che gli eventi ci ac-cadano addosso, l ultima cosa che dobbiamo andare a fare e cercar di interpretarli (lo faremo solo nel prossimo fine settimana, N.d.R.): ipotizzare un ulteriore minimo non è interpretare un evento, ma semplicemente ricordare una regola, vera il più delle volte. Interpretarlo, invece, sarebbe provarne a dare anche la misura, perché a tal proposito non c è alcuna regola, vera il più delle volte, che possa dirsi riconosciuta dai più. Attenzione poi che, ancor più sotto ci sarebbe un altro gap (a cavallo dei 22750p e apertosi la scorsa settimana), ma è così minuscolo che al momento non val proprio la pena prendere in considerazione. Più importante, invece, è quel che sta accadendo al MACD: dopo aver sfiorato i 1100p, giusto un mese fa, oggi si ritrova a 865p circa, in discesa costante. Su quest ultimo aspetto torneremo, però, solo nei prossimi giorni: accontentiamoci, oggi, di saper che sta scendendo con continuità. E domani? Lasciamo che gli avvenimenti facciano il loro corso: perché mai volerli violentare, sin d ora, con modelli che forse non appartengono loro? Edoardo E. Macallè - www.nikkaiastrategie.com NIKKAIA Strategie 13