Narrativa Aracne 165
N 1 Emanuela Battaglia Giovanna Martini Emanuela Battaglia Giovanna Martini AIUTO! Gli alieni esistono e sono maleducati La vera storia, di un vero ufo, vissuto veramente AIUTO! Gli alieni esistono e sono maleducati. Emanuela Battaglia, Giovanna Martini Illustrazioni di Emanuela Battaglia Aracne Aracne
Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 isbn 978 88 548 3392 0 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: luglio 2010
Prefazione AIUTO! Gli Alieni esistono e sono maleducati! La vera storia di un vero ufo vissuto veramente è la trasposizione in forma letteraria degli spettacoli musicali sull educazione civica: L Alieno che viene dal paese Maleducato e L alieno Uffa è ancora sulla Terra. L entusiasmo e l affezione che hanno riscontrato tali commedie a Roma e nella sua Provincia, ci ha fatto considerare che la possibilità di trasformarlo in narrativa potesse essere un idea vincente. Dal 2007 le rappresentazioni hanno portato a teatro 40.000 bambini delle scuole elementari. Il libro è composto da 20 capitoli alternati da illustrazioni in bianco e nero, per un totale di circa 150 pagine. Lo spirito di questo testo è di trasmettere ai nostri giovani lettori, quegli insegnamenti che così difficilmente vengono appresi nella vita quotidiana. L educazione civica non è mai stata alla portata dei bambini, perché spiegata come materia di studio, rendendola pesante e solo concettuale. 5
Valori e regole devono essere proposti ai bambini entrando in empatia con essi; l utilizzo del loro linguaggio fa rompere quella barriera di imposizione che non piace né ai bambini, né ai grandi. Questo non significa rendere infantili messaggi così importanti, ma trasformarli semplicemente con il mezzo comico. Roberto Benigni ultimamente ci ha dimostrato come la comicità sia un veicolo formidabile per arrivare al grande pubblico, quanti di noi sono rimasti affascinati dalla sua lettura della Divina Commedia e quanti finalmente l hanno capita. Dopo quattro anni di lavoro a stretto contatto con i bambini proponendo spettacoli, convegni e laboratori di scrittura e di recitazione, abbiamo riscontrato una povertà di linguaggio e di immaginazione allarmanti; da qui la necessità di rendere anche la scrittura del libro articolata, inserendo: giochi di parole, non sense, parole inventate e molti aggettivi che disegnino nella mente del piccolo l ambientazione fantasiosa del testo. Una scrittura libera da barriere linguistiche ha lo scopo di dare al lettore una nuova prospettiva per creare con coraggio il proprio mondo fantastico; così come la mente del bambino deve essere liberata dagli schemi obbligatori forniti dai mass media, dalla scuola e da una vita troppo reale per la loro età. 6
Essi vengono messi infatti a conoscenza di problematiche che non permettono loro di sognare con serena ingenuità: il risultato è che abbiamo bambini preoccupati e depressi. Speriamo che i nostri intenti trovino un effettivo riscontro nel pubblico e che tale progetto possa essere realmente utile alla crescita del bambino. Emanuela Battaglia e Giovanna Martini 7
Il Laghetto di Balsamo non c era una volta una principessa addormentata, non c era una volta un rospo da baciare, non c era una volta un orco cattivo anche perché queste sono tutte favole inventate! C era invece una volta uno scienziato pazzo, scapigliato, talmente tanto scapigliato che ogni Natale, amici, parenti e conoscenti gli regalavano bottiglie e bottiglioni di balsamo per capelli. Il Dott. Scapigliato, questo era il suo nome, era così preso dal suo lavoro che non aveva nemmeno il tempo per curare i suoi fluenti capelli bianchi molto annodati così, con i litri di balsamo regalato, riempì un laghetto artificiale e con le bottiglie costruì il recinto della sua casa. Una notte particolarmente stellata, il dottore decise di accendere la sua pipa e di adagiarsi sopra ad una poltroncina di 9
vimini, ma ad un certo punto, prendendo una grossa boccata di fumo e avendo iniziato a tossire, si ricordò che in effetti non aveva mai fumato in vita sua, così con un gesto nervoso buttò la pipa nel laghetto di balsamo. Si pentì subito per quel suo gesto perché la pipa era un regalo del grande capo indiano Schifangotu che gli aveva raccomandato di custodirla con cura perché depositaria di grandi segreti. Scapigliato, preso dal panico, si buttò nel laghetto per recuperare il prezioso oggetto, ma anche questa volta, mentre si trovava nel liquido profumato, viscido e dai mille colori, dovette amaramente pentirsi. Il dottore si ricordò che non sapeva nuotare! Fortunatamente non annegò, non perché avesse trovato una corda alla quale aggrapparsi o una paperella alla quale appoggiarsi e nemmeno una scaletta sulla quale arrampicarsi, ma a riportarlo a galla fu il fagiolo nero di Madrid che aveva mangiato poche ore prima. Ebbene sì, amici, a salvarlo fu una puzzetta! Il grande fagiolo nero di Madrid, fermentato nell intestino del dottore ed eccitato dall angoscia della rovinosa caduta, aveva creato una grande quantità di gas che, a contatto con il balsamo, aveva prodotto una bolla enorme sbalzandolo fuori sulla terra ferma. Il povero vecchietto ritrovandosi sdraiato sui sassi pungenti del vialetto, tutto appiccicaticcio dal balsamo con in mano la pipa preziosa del capo indiano Schifangotu, decise 10