Esperienza di progetti in Banda Larga come soluzione al Digital Divide. Le esigenze



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Esperienza di progetti in Banda Larga come soluzione al Digital Divide Le esigenze Il Digital Divide ha implicazioni culturali, economiche e politiche Era il 2004, ed alcuni amici mi avevano girato dei depliant per prodotti wireless di una nota azienda israeliana; di depliant ne ricevevo tanti, ma questa volta fui colpito dal fatto che come esempio di possibile uso per tali apparati era riportato il superamento del Digital Divide. Per me, che per cultura e lavoro vivo nel secolo della rete ( Internet ), il concetto di Digital Divide era molto chiaro, significava non potersi collegare a Internet, o almeno non poterlo fare alla velocità di cui oggi si abbisogna. Decisi cosi di approfondire la tematica, e cominciai a farmi mandare documentazione di dettaglio sui prodotti wireless, mentre gli stessi amici mi giravano anche referenze su ( pochi ) progetti già realizzati, da pionieri, quà e là per l Italia. Ed erano ancora veramente progetti pionieristici, perché le reti wireless usano le frequenze radio, e quindi come tali sono assoggettate a tutti i vincoli dettati dalle Autorità per le Comunicazioni, in Italia dal Ministero delle Comunicazioni. Comincio cosi a partecipare a qualche piccolo progetto, e un giorno vengo chiamato dal Direttore Generale e dall Assessore per le Tecnologie di una media cittadina del Centro Italia. In questa cittadina non arriva la Banda Larga, perché la Centrale Telefonica sembra non possa essere aggiornata con il modulo DSLAM Digital Subscriber Line Access Multiplexer (vedi Fig. 1) che permette di trasportare i dati di Internet, e quindi andrebbe sostituita, e perché la rete cablata è troppo vecchia e quindi andrebbe modernizzata, insomma l operatore telefonico non è detto che abbia la convenienza economica ad apportare tali aggiornamenti. Fig.1 La non disponibilità della Banda Larga tarpa le ali ad un gruppo di giovani locali, molto tecnologici come gran parte dei giovani di questo secolo della rete, che vorrebbero potersi scambiare informazioni, far circolare conoscenze ed esperienze, accedere a siti per le informazioni, magari partecipare a dibattiti virtuali su decisioni che l Ente Locale sta prendendo. Ma anche i commercianti e le piccole aziende si lamentano, cosi arriva sul tavolo del Sindaco una petizione firmata da tanti cittadini in cui si chiede a gran voce di trovare una soluzione al Digital Divide. Ci mettiamo cosi al lavoro per progettare una rete

wireless che copra l intera cittadina, ci danno il loro entusiasto sostegno sia i funzionari pubblici che i singoli cittadini. Il progetto non va però a buon fine, ma la Banda Larga arriva lo stesso in questa cittadina, perché l operatore telefonico, forse perché pressato, forse per paura di perdere clienti, decide in extremis di portare la banda larga, meglio tardi che mai. Un altra volta vengo chiamato ad una serie di incontri con i Sindaci di piccoli Comuni in una regione del Centro Sud, e mentre vado all incontro percorriamo una importante strada intorno alla quale hanno posto i loro uffici numerose piccole aziende. Il mio accompagnatore, che ben conosce la realtà locale, mi sottolinea che tali aziende soffrono la non disponibilità della Banda Larga in tale area, questo fra l altro impedisce loro di affacciarsi al grande mercato globale che ormai il secolo della rete ha reso disponibile grazie ad Internet ed al commercio elettronico, e qualcuna a volte minaccia anche di spostare le sede in una zona coperta invece dalla Banda Larga, capisco quindi che il Digital Divide impatta anche, e come, sugli insediamenti industriali. Incontrando poi i Sindaci, mi viene detto che vogliono in tempi rapidi dare soluzione al Digital Divide anche per rispondere alle richieste dei cittadini e delle imprese, ma anche perché vogliono migliorare la qualità dei servizi che gli Enti Locali erogano verso i cittadini stessi, nell ambito dei progetti di e-government.anche qui partono quindi una serie di progetti wireless che stanno andando a buon fine. Di recente vengo poi chiamato da una Comunità Montana del Centro Italia che in estate moltiplica per dieci il numero di persone presenti sul suo territorio grazie al turismo; il Digital Divide presente nella zona limita la diffusione e la socializzazione di servizi anche primari: è il caso della telemedicina che consentirebbe ad abitanti anche di luoghi isolati e irraggiungibili di avere, ad esempio, diagnosi on-line o la possibilità di ottenere analisi mediche senza necessariamente dover accedere fisicamente ad un centro specializzato. In conclusione, come si vede, il tema del Digital Divide racchiude in sé complesse problematiche che coinvolgono tutti gli aspetti della vita di una comunità: economici, culturali, sociali, ed è improrogabile l impegno di tutti gli Enti Locali al fine di darne soluzione. Un dato per tutti: migliaia di piccoli comuni (ma non solo, ci sono aree anche nei grandi Comuni) e milioni di cittadini vengono discriminati nell accesso e nell utilizzo delle tecnologie della cosiddetta società dell informazione. Le Tecnologie Le tecnologie WiFi sono un formidabile strumento per superare il Digital Divide Come ci aiuta la stessa tecnologia? Le tecnologie WiFi sono un formidabile strumento per superare il Digital Divide, anche perché la liberalizzazione delle frequenze usate nelle reti wireless a seguito del recente decreto del Ministero delle Comunicazioni ha esteso la regolamentazione del Wi-Fi a tutto il territorio nazionale. Oltre ai parchi, alle stazioni, ai centri commerciali, da oggi è possibile coprire il resto del territorio e offrire servizi di collegamento ad abitazioni ed uffici. Di conseguenza diversi Comuni ( sia piccoli che grandi come Roma ) e Comunità Montane ( ma in alcuni casi anche intere Province ) stanno già realizzando o hanno gia realizzato una propria rete con tecnologia Wi-Fi e dimostrato come essa possa essere di aiuto per tutte quelle realtà locali non raggiunte da reti cablate a larga banda. 2

Fig. 2 La tecnologia utilizzata nelle reti prevede l integrazione di due differenti soluzioni. La prima per il trasporto del segnale a lunga distanza, attraverso l utilizzo di collegamenti Hiperlan a 5 Ghz, ed una seconda per la creazione di celle locali WIFI per il collegamento dei PC dell utente attraverso tecnologia standard 802.11 con 2,4 Ghz. La rete Wireless prevede la realizzazione di dorsali in tecnologia Hiperlan in grado di coprire facilmente buona parte del territorio Comunale. La fig. 2 mostra un esempio di dorsale principale che attraversa il centro città mentre le celle di collegamento WiFi sono evidenziate in giallo. Questa tecnologia permette di creare rapidamente l infrastruttura, che rappresenta la base sulla quale diffondere i nuovi servizi. Chiunque ne farà richiesta, dotandosi di semplici apparati wireless, potrà accedere alla rete e usufruire dei suoi servizi. Si sta anche valutando con attenzione la realizzazione di reti Wimax, per ora utilizzate solo in sperimentazioni in quanto le frequenze da esse usate non sono state ancora liberalizzate. Servizi Tra i nuovi servizi possibili, che la nuova rete WiFi permette di realizzare, bisogna sottolineare quelli per: - E-government, si può intendere l insieme di processi e strumenti informatici che sono in grado di migliorare l efficacia e l efficienza dell amministrazione pubblica. Obiettivo è quello di porre in essere la centralità del cittadino fornendo servizi fruibili con una maggiore semplicità attraverso l utilizzo della rete cittadina. - trasmissione di voce in tempo reale su di una rete IP, conosciuta anche come Voice over IP (VoIP) con la potenziale riduzione in termini significativi del costo delle comunicazioni vocali a lunga distanza. - la videocomunicazione, che permette fra l altro di realizzare applicazioni socialmente utili come ad esempio la telemedicina e il telelavoro. - pubblica sicurezza, il Comune, attraverso l installazione di telecamere IP dotate di collegamento Wireless, avrà la possibilità di ricevere immagini dall intero territorio coperto dalla rete cittadina. La Polizia Municipale o i Carabinieri potranno collegarsi alle singole telecamere per sorvegliare le zone del Comune. Inoltre anche singoli cittadini avranno la possibilità di controllare le proprie attività comodamente dalle proprie abitazioni. 3

Un caso di successo Nonostante la relativa gioventù delle soluzioni wireless, ci sono in giro per l Italia già numerosi casi di successo, qui riporto, da loro autorizzato, quello del Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani ( Fig. 3 ) Un caso di successo: il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani Fig. 3 Il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani I comuni di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri sono riuniti in consorzio per realizzare il progetto ambizioso di un'unica grande biblioteca dei Castelli Romani, luogo ideale d'incontro, scambio e promozione culturale per tutte le amministrazioni locali. Le sue sedi sono distribuite in tutto il territorio, i suoi libri, rivolti a tutti, spaziano dalle opere generali alle singole discipline, e su alcuni argomenti la documentazione raggiunge alti livelli di specializzazione. Tutto può essere consultato o preso in prestito e il catalogo on line permette di reperire l'informazione da tutti i punti del Sistema. Un'unica grande biblioteca perché coordina gli acquisti e le attività di promozione, programma lo sviluppo delle raccolte a carattere generale e quello delle specializzazioni presenti nelle singole biblioteche - letteratura per l'infanzia, documentazione locale, nuove tecnologie, musica, sport e tempo libero, archeologia, ambiente e parco. Un'unica grande biblioteca perché utilizza per tutto il territorio le professionalità e le competenze costruite negli anni; mette in moto economie di scala e libera risorse preziose per attivare nuovi servizi. Un'unica grande biblioteca è on line: collegata cioè da una rete telematica, alla quale è possibile accedere dalle postazioni presenti in ogni sede e alla quale è possibile collegarsi anche da casa per avere informazioni, consultare il catalogo, prenotare libri e/o documenti di altro tipo tramite il sito. Corsi, presentazione di libri, mostre, laboratori di lettura, concerti: le biblioteche promuovono, organizzano, a volte semplicemente ospitano attività culturali, di studio, di ricerca, formazione, aggiornamento di varia natura. L'obiettivo del consorzio è quello di riuscire, anche in questo campo, a pianificare gli interventi, promuoverli a livello intercomunale, evitare le sovrapposizioni o le ripetizioni favorendo così una più lunga partecipazione dei cittadini a tutte le iniziative. Progetto Nasce da tale contesto uno dei progetti più innovativi del Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani, il Bit Bus in rete Wireless, che non solo dà l opportunità di offrire servizi decentrati al pubblico e allargare la gamma dei servizi di sistema; non solo promuove le biblioteche perché vetrina dei loro servizi, ma, nelle logiche del suo funzionamento, esemplifica un modello di rete cooperativa, dove l applicazione di 4

avanzate tecnologie diventa strumento per interventi di forte impatto per lo sviluppo territoriale. Grazie ad un finanziamento della Provincia di Roma, il Consorzio ha realizzato parte del progetto, quella relativa all acquisto del mezzo, alla sua ristrutturazione e allestimento, all acquisto di attrezzature video e informatiche. Contemporaneamente i Comuni del Consorzio hanno finanziato e realizzato lo studio di fattibilità per una rete privata di comunicazione, con tecniche Wireless, (senza fili) all interno dell area di riferimento (Castelli Romani). Si tratta di una INTRANET del Sistema, che ha la possibilità di veicolare non solo i servizi del Consorzio, ma anche servizi mediatici, di utilità sociale e pubblica, che nel corso del tempo saranno richiesti. Fasi di realizzazione del progetto e attività Il progetto di rete wireless e stato progettato nel 2001, quando ancora questa tecnologia era conosciuta solo da pochi addetti al lavoro, ma il Consorzio ne aveva già pronosticato il grande sviluppo che sta avvenendo in questi ultimi anni. Nel 2003 il Consorzio assegna la gara e si parte con l installazione di due portanti Hiperlan che da Velletri e Genzano portano la banda larga anche nelle sedi delle Biblioteche di Lanuvio, Cecchina e Pavona; le cinque sedi sono coperte con una banda larga di 54 Mbps e garantiscono collegamenti veloci a circa 40 postazioni informatiche dislocate nelle Biblioteche. Il centro di gestione è presso la sede del Consorzio in Genzano, gestito da due tecnici del Consorzio stesso. La facilità di installazione e di gestione, unita alla verifica in campo delle ottime prestazioni garantite dalla rete wireless, stanno sempre più motivando il Consorzio a potenziare la rete, coprendo a breve l intero territorio e 20 Biblioteche. Il recente Decreto del Ministero delle Comunicazioni per la liberalizzazione delle frequenze WiFi permetterà inoltre al Consorzio di aprire la sua rete anche ad utenti diversi dalle Biblioteche stesse, diventando quindi un patrimonio del territorio ( e in questo potendosi integrare con la prevista rete wireless della Comunità Montana ). Cosa stanno facendo gli Enti Locali Gli Enti Locali si sono dati come priorità il superamento del Digital Divide E in questo contesto che gli Enti Locali si sono dati come priorità il superamento del Digital Divide, e, spesso per economie di scala, si punta a farlo insieme ad altri piccoli Comuni. Sono quindi le Unioni di Comuni, Le Comunità Montane e soprattutto le Province che spingono in tale direzione; molte Province hanno infatti risposto all avviso pubblico del CNIPA per la selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all erogazione di servizi in forma associata per piccoli Comuni, in questo ambito una grossa Provincia, per esempio, sta provvedendo alla costituzione di un Centro Servizi Territoriale ( CST ), aggregando i piccoli Comuni e le Comunità Montane che insistono sul suo territorio. L Amministrazione Provinciale si proporrà come capofila di una Convenzione, stipulata ai sensi dell art. 30 del D. Lgs. 267/2000 ( Testo Unico degli Enti Locali, TUEL); i Comuni della Provincia, con particolare riferimento a quelli aventi popolazione residente inferiore ai 5.000 abitanti, verranno invitati ad aderire all iniziativa firmando la Convenzione ed assumendosi gli impegni da essa derivanti. La Regione aderisce alla Convenzione assumendo il ruolo di promotore della rete e di coordinatore generale dell iniziativa. In particolare, si intende definire il modello di governance del CST Provinciale, partendo da una visione strategica che riconosce all iniziativa un valore rilevante ai fini della diffusione delle tecnologie dell informazione tra i piccoli e medi Comuni, nonché un potenziale valore di sostegno ad altre ma sinergiche iniziative finalizzate alla riduzione del divario digitale che minaccia le zone marginali o comunque svantaggiate. L Amministrazione Provinciale ritiene che il CST che si andrà a costituire debba essere fondato su solide basi di sussidiarietà e di cooperazione e debba garantire ai Comuni, con particolare riferimento a quelli più piccoli, un effettivo sostegno nelle iniziative di diffusione del paradigma di e-government, a partire dalle azioni finalizzate all innalzamento della qualità complessiva dei sistemi informativi e delle risorse infotelematiche a disposizione, alla creazione ed alla difesa delle pari opportunità di accesso 5

alla Rete, all innalzamento dei livelli di professionalità delle risorse che operano nel sistema provinciale delle Autonomie Locali. Uno sforzo particolare sarà rivolto alla ricerca dell adesione delle Comunità Montane, alle quali si riconosce un ruolo strategico in quanto soggetti già portatori di esperienze significative di gestione associata di funzioni e servizi. Promemoria per il futuro Governo Promemoria per il futuro Governo E allora, acclarato che il Digital Divide va risolto, e rapidamente, quali sono alcune delle azioni che il futuro Governo che uscirà dalle prossime elezioni del 9 Aprile dovrà sviluppare? Intanto c e un problema formale di non poco conto, si affaccia infatti sul mercato un nuovo standard per le reti wireless, il WIMAX, che promette di rendere ancora più interessanti le soluzioni wireless a superamento del Digital Divide. Il Wimax Worldwide Interoperability for Microwave Access è intanto : una rete che nasce proprio per coprire la aree metropolitane MAN ( Fig. 4 ) uno standard mondiale, e questo garantisce l interoperabilità tra i diversi fornitori spinto da Società come Intel, leader mondiale nei chip, che renderà disponibile nei singoli PC proprio il chip per collegarsi alla rete Wimax più potente degli attuali standard Hiperlan e Wifi, sia in termini di raggio di copertura che di banda su cui trasmettere i dati e la voce, motivo per cui tutti gli attuali fornitori promettono di rendere estremamente facile l aggiornamento da Hiperlan/WiFi a Wimax ( e si spera anche senza costi aggiuntivi per l utente finale ). Fig. 4 Sfortuna vuole che il Wimax usa una frequenza ( 3.5 GHZ ) che non è tra quelle liberalizzate in Italia ( che sono 2.4 GHZ e 5.4 GHZ ). Tale frequenza è oggi usata dalla nostra Difesa, cui e stata sottratta provvisoriamente di recente per permettere la sperimentazione di reti Wimax in alcuni territori italiani, sotto il coordinamento della Fondazione Bordoni. Domanda: alla fine della sperimentazione, che in realtà doveva già finire lo scorso 31 Dicembre, tale banda sarà liberalizzata permettendo quindi a centinaia di piccole aziende, anche piccole e locali, di poter sviluppare le loro offerte wireless, oppure, come per l UMTS, sarà messa all asta e ad appannaggio dei soliti grandi fornitori? Bisognerà poi meglio definire nel contesto del Digital Divide il ruolo di Società Pubbliche nate appositamente per dare soluzione in questo ambito ( come Infratel di Sviluppo Italia ) e che probabilmente dovrebbero dare un più incisivo impulso alla 6

realizzazione di reti wireless, con priorità nei territori che più ne soffrono, e che non stanno solo nel Sud Italia ( si pensi a molte aree in Val D Aosta e Piemonte, per esempio). Ancora, è sicuramente vero che i costi delle reti wireless stanno decrescendo, e decresceranno ancora di più man mano che arriverà il Wimax, ma in ogni caso non bastano i pochi finanziamenti che l attuale Governo ha erogato tramite i progetti e- government e la futura realizzazione dei CST per i Piccoli Comuni, e tutti sappiamo che le casse dei Comuni sono sempre più povere, per cui difficilmente potranno contribuire significativamente al finanziamento dei progetti ( a tal proposito, un grande produttore mondiale di apparati Wimax stima in 500 milioni di euro gli investimenti necessari alla totale copertura Wimax di tutte le aree che soffrono il Digital Divide in Italia ). Forse una collaborazione Pubblico e Privato, come perseguito da alcune Comunità Montane, potrebbe agevolare lo sviluppo dei progetti wireless, infatti il Privato sempre più sembra interessato a vendere servizi ai cittadini e alle imprese, ammortizzando quindi l investimento eventualmente a suo carico per la realizzazione della infrastruttura di rete. A conferma della bontà di questo approccio, ci sono vari esempi di collaborazione pubblico-privato: il pubblico, con fondi regionali (CIPE) ha costruito la rete per il collegamento delle sedi comunali, il privato la ottiene in gestione in esclusiva e la potenzia per offrire servizio ai privati. Esiste pero' un problema di domanda. Quando le reti a banda larga diventano disponibili a costi ragionevoli, il numero di utenze rimane drammaticamente basso. Nell'ordine delle poche decine -- o del centinaio -- in particolare nei territori collinari e montani a bassa densita' di popolazione. Con il risultato che e' praticamente impossibile raggiungere la sostenibilita' economica degli interventi da parte dei privati. E' un problema ancora aperto, a cui si e' tentato di dare due generi di risposta: a. La PA interviene infrastrutturando in proprio; b. La PA sostiene l'infrastrutturazione da parte dei privati con interventi di supporto economico fondati sulla normativa europea. Discussione aperta, insomma. Infine, ma non per ultimo, la mia esperienza sul campo mi ha convinto della necessita di una cabina di regia che aiuti i Piccoli Comuni nella migliore progettazione e realizzazione, e nella corretta individuazione di servizi connessi alle reti wireless, penso per esempio al VoIP che garantisce un risparmio sulla bolletta telefonica e quindi libera preziose risorse economiche da investire per esempio nella formazione del personale e dei cittadini alle nuove tecnologie, comprese le reti Wireless. Gregorio Cosentino Gregorio Cosentino, 53 anni, Ingegnere, nasce professionalmente in Olivetti e ha assunto ruoli manageriali nelle principali multinazionali informatiche. Dal 2004 svolge il ruolo di Consulente ICT e reti Wireless per numerosi Enti Locali e Aziende Private, ed è Professore a Contratto per la Cattedra di Calcolatori Elettronici presso la Facoltà di Ingegneria dell Università La Sapienza di Roma. Mail: gregorc@libero.it; Cell:329 2305440 7