I soggetti interessati all analisi (alcuni esempi)



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Transcript:

Finalità dell analisi di bilancio Obiettivo principale Diagnosticare in tempi rapidi lo stato di salute di un impresa (redditività, solvibilità, solidità) Per formulare giudizi sull evoluzione delle performance conseguite e previsioni su quelle prospettiche Ogni stakeholder può ricostruire le informazioni relative agli aspetti che ritiene maggiormente rilevanti per i propri interessi Tecnica degli MARGINI E/O INDICI DI BILANCIO 1/52 I soggetti interessati all analisi (alcuni esempi) interni: Management a fini di diagnosi, prognosi e terapia Soci/Azionisti a fini di valutazione del rendimento dell investimento esterni: Investitori per valutare la convenienza dell investimento Finanziatori per valutare la convenienza del finanziamento Concorrenti per valutare la posizione competitiva 2/52 1

Fasi operative dell analisi per indici - bilanci degli ultimi esercizi 1) Raccolta delle informazioni - studi di settore - ulteriori informazioni utili 2) Analisi ed interpretazione delle informazioni - lettura dei bilanci - studio dell andamento prospettico e del mercato di appartenenza dell impresa 3) Definizione del quadro degli indicatori di gestione - di solidità patrimoniale - di solvibilità/liquidità - di performance reddituale 4) Interpretazione e rapporto finale - interpretazione degli indicatori - diagnosi sullo stato di salute - stesura del rapporto finale 3/52 I limiti dell analisi di bilancio 1) Retrospettività dei dati di bilancio e dei risultati da esso emergenti limiti alla capacità di effettuare previsioni future valide, in contesti fortemente dinamici 2) Attendibilità dei bilanci limiti alla capacità interpretativa per la presenza di valori stimati e di politiche di bilancio 3) Dati di bilancio caratterizzati dalla natura contabile del documento limiti all individuazione dei fattori che contribuiscono maggiormente alla creazione di valore (intangible) 4) Attendibilità degli studi di settore limiti alla capacità di comparazione dei dati nello spazio 4/52 2

Le condizioni di efficacia dell analisi L efficacia dell analisi dipende da: esperienza ed occhio clinico dell analista capacità di raccolta e selezione di informazioni integrative dei dati di bilancio capacità di integrazione delle informazioni quantitative e qualitative capacità di contestualizzazione delle informazioni e delle interpretazioni dell analista capacità di analisi dei rischi connessi all evoluzione del contesto e della situazione aziendale L analisi di bilancio è sempre un analisi soggettiva 5/52 Gli indici di bilancio Caratteristiche Gli indici di bilancio sono gli strumenti mediante i quali si attua l analisi di bilancio In linguaggio anglosassone: ratios (= rapporti, proporzioni, ) Pertanto: ratio analysis indici QUOZIENTI (si ottengono dal rapporto fra le due quantità a confronto) indici MARGINI (si ottengono dalla sottrazione fra le due quantità a confronto) Devono servire, in modo coordinato, per una lettura unitaria del bilancio ( quadro degli indici di bilancio) Rappresentano il punto di partenza dell analisi, non il punto di arrivo 6/52 3

Comparazione comparazione nel tempo nello spazio con gli indici della medesima impresa, relativi ai periodi precedenti con indici standard e di settore con indici tratti dai bilanci di imprese concorrenti per comprendere la dinamica della gestione nel tempo per comprendere i vantaggi e gli svantaggi competitivi dell impresa Spesso i bilanci, prima di essere confrontati, devono essere: - normalizzati, per isolare l effetto di eventuali componenti straordinarie - defiscalizzati, per isolare l effetto di eventuali differenze nei regimi fiscali (nel tempo e nello spazio) - deflazionati, per isolare l effetto di una eventuale caduta nel potere di acquisto della moneta 7/52 Condizioni di equilibrio e tipologie di indicatori L analisi della gestione mediante gli indicatori di bilancio conduce al giudizio sulla capacità dell impresa ad operare in condizioni di equilibrio Le due tipologie di equilibrio: equilibrio economico equilibrio finanziario si riferisce all equilibrio tra costi e ricavi, in un ottica di medio-lungo termine si riferisce all equilibrio tra entrate ed uscite monetarie Si tiene conto dell ammontare del capitale investito per generare il flusso di reddito in un ottica di mediolungo termine in un ottica di breve termine Le tipologie di indicatori: di redditività di liquidità di solidità 8/52 4

La riclassificazione del Bilancio Un limite ulteriore del bilancio è rappresentato dalla inidoneità dei prospetti di derivazione contabile, lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico, al fine della determinazione degli indicatori dello stato di salute dell impresa Gli civilistici attuali schemi, introdotti con il D. Lgs. 127/91 non sono completamente predisposti per consentire l analisi della gestione Per queste ragioni, l operazione preliminare alla determinazione e al calcolo degli indicatori di gestione consiste nella riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico Il riadattamento di questi due prospetti deve avvenire in conformità alla tipologia di analisi da effettuare e di indicatori da determinare 9/52 Lo Stato patrimoniale Finanziario Criteri di riclassificazione L analisi della solidità patrimoniale e della solvibilità/liquidità viene condotta verificando la correlazione esistente fra tipologie di impieghi e tipologie di fonti di finanziamento È necessario disporre di uno Stato Patrimoniale appositamente predisposto per tale verifica. Lo Stato Patrimoniale civilistico, redatto in base all art. 2424 Cod. Civ., non è adatto allo scopo: deve essere riclassificato, secondo un criterio finanziario STATO PATRIMONIALE FINANZIARIO le attività e le passività vengono distinte in base al profilo finanziario in particolare: attività/impieghi passività/fonti sono distinte in base alla velocità di circolazione sono distinte in base al tempo di estinzione è così possibile comprendere le correlazioni fra i tempi di liquidabilità degli impieghi e i tempi di estinzione delle fonti 10/52 5

Lo Stato patrimoniale Finanziario - IMPIEGHI VELOCITA DI CIRCOLAZIONE rappresenta il tempo nel quale l impiego ritorna in forma liquida 2 ipotesi estreme: 1) bassa velocità tempo di ritorno non breve: oltre il periodo amministrativo ATTIVO IMMOBILIZZATO a) Immobilizzazioni (impieghi naturalmente a non breve) b) Disponibilità immobilizzate (impieghi forzatamente a non breve) 2) alta velocità tempo di ritorno breve: entro il periodo amministrativo ATTIVO CORRENTE a) Disponibilità (impieghi naturalmente a breve) b) Immobilizzazioni disponibili (impieghi forzatamente a breve) Le difficoltà, in specie nell analisi esterna, di identificare le categorie sub b), induce a considerare solo le categorie sub a), per cui la distinzione diviene: ATTIVO FISSO a) Immobilizzazioni (impieghi naturalmente a non breve) ATTIVO CIRCOLANTE a) Disponibilità (impieghi naturalmente a breve) 11/52 Lo Stato patrimoniale Finanziario - IMPIEGHI ATTIVO 1) Tecniche: a) Materiali b) Immateriali 2) Finanziarie ATTIVO FISSO: FISSO Immobilizzazioni IMPIEGHI 1) Magazzino CIRCOLANTE Disponibilità 2) Liquidità differite (crediti a breve) 3) Liquidità immediate 1a) Immobilizzazioni Tecniche Materiali 1b) Immobilizzazioni Tecniche Immateriali 2) Immobilizzazioni Finanziarie ATTIVO CIRCOLANTE: 1) Magazzino 2) Liquidità differite 3) Liquidità immediate 12/52 6

Attivo Fisso IMMOBILIZZAZIONI: 1) Tecniche a) Materiali b) Immateriali 2) Finanziarie Terreni e fabbricati Impianti e macchinario Attrezzature ind.li e comm.li Altri beni Immobilizzazioni in corso Anticipi a fornitori Costi di impianto e di ampliam. Costi di R&S e pubblicità Diritti di brevetto industriale Diritti di util.ne op. dell ingegno Concessioni, marchi, licenze Avviamento Altri oneri pluriennali ammort.li Immobilizzazioni in corso Anticipi a fornitori 13/52 IMMOBILIZZAZIONI: 1) Tecniche a) Materiali b) Immateriali 2) Finanziarie Attivo Fisso Partecipazioni (strategiche): in imprese controllate in imprese collegate in imprese controllanti in altre imprese Crediti (a m/l termine): v/ imprese controllate v/ imprese collegate v/ controllanti v/ altri Altri titoli Azioni proprie 14/52 7

Attivo Circolante Mat. prime, sussidiarie e di cons. PCL e semilavorati Lavori in corso su ordinazione (Anticipi da clienti [eventuali]) Prodotti finiti e merci 1) Magazzino 2) Liquidità differite Anticipi a fornitori Risconti attivi Crediti v/ clienti 3) Liquidità immediate Altri crediti a breve: v/ imprese controllate v/ imprese collegate v/ controllanti crediti tributari imposte anticipate v/ altri Ratei attivi Partecipazioni (di speculazione) Altri titoli Azioni proprie Depositi bancari e postali Assegni Danaro e valori in cassa 15/52 Lo Stato patrimoniale Finanziario - FONTI TEMPO DI ESTINZIONE rappresenta il tempo al termine del quale la fonte scade, quindi deve essere estinta 2 ipotesi estreme: 1) tempo non breve: oltre il periodo amministrativo PASSIVO PERMANENTE 1) Mezzi propri (capitale di rischio) 2) Passivo consolidato (debiti a m/l termine) 2) tempo breve: entro il periodo amministrativo PASSIVO CORRENTE 1) Debiti a breve termine FONTI PASSIVO PERMANENTE: 1) Mezzi propri 2) Passivo consolidato PASSIVO CORRENTE: 1) Debiti a breve termine 16/52 8

Passivo Permanente 1) Mezzi Propri 2) Passivo consolidato 3) Passivo Corrente Capitale Riserva sopraprezzo azioni Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserve statutarie Altre riserve Utili (perdite) portate a nuovo Utile di esercizio (la parte da riservizzare) (Perdita di esercizio) Debiti finanziari a m/l termine: Obbligazioni Debiti v/ soci Debiti v/ banche Debiti v/ altri finanziatori Altri debiti T.F.R. Debiti commerciali a m/l termine: Debiti v/ fornitori Altri debiti 17/52 1) Mezzi Propri 2) Passivo consolidato 3) Passivo Corrente Passivo Corrente Debiti commerciali a breve termine: Debiti v/ fornitori Debiti tributari Altri debiti Ratei passivi Debiti finanziari a breve termine: Debiti v/ banche Debiti v/ altri finanziatori Altri debiti Quote a breve di debiti a m/l termine Quote a breve del T.F.R. Utile di esercizio (la parte da distribuire) 18/52 9

Lo Stato patrimoniale finanziario STATO PATRIMONIALE FINANZIARIO IMPIEGHI FONTI ATTIVO FISSO: 1a) Imm.ni Tecniche Materiali 1b) Imm.ni Tecniche Immateriali PASSIVO PERMANENTE: 1) Mezzi propri 2) Passivo consolidato 2) Imm.ni Finanziarie ATTIVO CIRCOLANTE: 1) Magazzino PASSIVO CORRENTE: 1) Debiti a breve termine 2) Liquidità differite 3) Liquidità immediate Capitale Investito Capitale di Finanziamento 19/52 Riclassificazione dello stato patrimoniale finanziario Riepilogo Liquidità immediate Passività correnti Capitale Liquidità Capitale circolante differite di terzi lordo Marg.di tesoreria Passività consolidate Capitale circolante netto Rimanenze di (CCN) magazzino Margine I di struttura Capitale Fisso Immobilizzazioni Patrimonio Capitale materiali, immat. netto proprio e finanziarie 10

La riclassificazione dello Stato patrimoniale Lo stato patrimoniale può essere riclassificato oltre che secondo il criterio finanziario anche secondo il criterio economico o funzionale Secondo il criterio funzionale le attività e le passività sono distinte in funzione del criterio gestionale, per cui Le Attività/impieghi si distinguono in base al contributo che conferiscono alle differenti aree di gestione Attività operative caratteristiche nette (Att. Operative caratteristiche debiti commerciali) Attività operative extracaratteristiche Liquidità Passività/fonti si distinguono in base al costo e alle modalità con cui sono remunerate Debiti finanziari Mezzi propri L utilizzo di tale metodo implica che colui il quale compia l analisi conosca molto bene la realtà aziendale e dunque sia un soggetto interno all azienda 21/52 La riclassificazione del Conto economico L analisi della redditività è svolta mediante la predisposizione di indicatori di redditività, così costruiti: R C rappresenta un determinato livello di reddito, desunto dal Conto Economico rappresenta un determinato livello di capitale, desunto dallo Stato Patrimoniale il Conto Economico civilistico non è del tutto adatto ad esprimere i livelli di reddito per aree significative della gestione lo Stato Patrimoniale civilistico e quello finanziario non sono adatti ad esprimere livelli di capitale confrontabili con i relativi livelli di reddito Conto Economico riclassificato per aree gestionali Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio funzionale 22/52 11

La riclassificazione del Conto economico Il punto di partenza: Conto Economico civilistico (art. 2425 Cod. Civ.) FASE 1: Distinzione in Aree omogenee di attività FASE 2: Attribuzione a ciascuna area dei costi e dei ricavi di relativa competenza FASE 3: Determinazione dei redditi di area 23/52 La riclassificazione del Conto economico AREA OPERATIVA si riferisce al complesso delle operazioni necessarie per l attuazione della produzione ed il suo collocamento sul mercato. È anche definita area tipica, o caratteristica AREA EXTRAOPERATIVA si riferisce al complesso delle operazioni che non rientrano nel ciclo tipico acquisto-produzione-vendita, ma che sono ad esso collaterali ; in particolare, riguarda i seguenti ambiti: - gestione patrimoniale - gestione della liquidità - gestione delle partecipazioni AREA FINANZIARIA si riferisce al complesso delle operazioni necessarie per il finanziamento dell attività operativa ed extraoperativa AREA STRAORDINARIA si riferisce ad eventi straordinari : - per natura - per dimensione - per errori di attribuzione della competenza economica 24/52 12

La riclassificazione del Conto economico AREA OPERATIVA AREA EXTRAOPERATIVA AREA FINANZIARIA AREA STRAORDINARIA Ricavi Operativi - = REDDITO OPERATIVO ± Costi Operativi SALDO DELLA GESTIONE EXTRAOPERATIVA = REDDITO CORRENTE (EBIT) _ ONERI FINANZIARI ± SALDO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA = REDDITO LORDO IMPOSTE SUL REDDITO = REDDITO NETTO 25/52 La riclassificazione del Conto economico AREA OPERATIVA VALORE DELLA PRODUZIONE COSTI DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni ± Variazioni delle rimanenze di prodotti ± Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi Contributi in c/esercizio - = REDDITO OPERATIVO Materie prime, sussidiarie, di consumo Servizi Godimento di beni di terzi Personale: - salari e stipendi - oneri sociali - quiescenza - altri costi Ammortamenti e svalutazioni: - ammortamento immobilizzazioni materiali - ammortamento immobilizzazioni immateriali - altre svalutazioni delle immobilizzazioni Svalutazione dei crediti ± Variazioni delle rimanenze di materie Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione 26/52 13

La riclassificazione del Conto economico I criteri di riclassificazione del Conto economico sono differenti a seconda dei margini operativi, e dei relativi significati informativi, che si vogliono evidenziare a monte del reddito operativo I principali criteri di riclassificazione sono rappresentati da: CE a valore della produzione e valore aggiunto CE a costi e ricavi del venduto CE a costi fissi e variabili Ai fini della nostra analisi si presenterà il CE a valore della produzione e valore aggiunto. Si sappia tuttavia che il CE a costi e ricavi del venduto, si distingue da quello a valore della produzione perché elimina dall aggregato A) del CE le rimanenze di prodotti riportandole nell aggregato B del CE con il segno opposto a quello che avevano originariamente, in maniera da evidenziare quanto effettivamente venduto nell esercizio, e non quanto prodotto 27/52 La riclassificazione del Conto economico L AREA OPERATIVA CON EVIDENZIAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO Fattori della produzione fattori preesistenti (acquisiti prima della produzione): sono considerati fattori interni fattori contestuali (acquisiti durante la produzione): sono considerati fattori esterni 2 categorie di costi della produzione Interni: sono quelli relativi ai fattori interni - Personale - Quote di ammortamento -... - Materie - Servizi -... Esterni: sono quelli relativi ai fattori esterni La distinzione fra i due blocchi (costi interni e costi esterni è fondamentale al fine della comprensione del grado di rigidità della gestione) 28/52 14

LO SCHEMA DEL VALORE AGGIUNTO VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni ± Variazioni delle rimanenze di prodotti ± Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi - COSTI DELLA PRODUZIONE ESTERNI Materie prime, sussidiarie, di consumo Servizi Godimento di beni di terzi ± Variazioni delle rimanenze di materie Oneri diversi di gestione = VALORE AGGIUNTO COSTI DELLA PRODUZIONE - INTERNI (1) Personale = MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) - COSTI DELLA PRODUZIONE INTERNI (2) Ammortamenti e svalutazioni: Svalutazione dei crediti Accantonamenti = REDDITO OPERATIVO 29/52 LO SCHEMA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni ± Variazioni delle rimanenze di prodotti ± Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi - COSTI DELLA PRODUZIONE VARIABILI = MARGINE DI CONTRIBUZIONE = - COSTI DELLA PRODUZIONE FISSI REDDITO OPERATIVO - 30/52 15

La riclassificazione del Conto economico AREA EXTRAOPERATIVA PROVENTI EXTRAOPERATIVI Canoni di locazione immobiliare Dividendi su partecipazioni Interessi su crediti Cedole su titoli Interessi su c/c bancari Quota di aggio di emissione su prestiti obbligazionari Rivalutazione partecipazioni - ONERI EXTRAOPERATIVI Costi di gestione di immobili ad uso civile Svalutazione crediti finanziari Svalutazione partecipazioni = SALDO DELLA GESTIONE EXTRAOPERATIVA 31/52 La riclassificazione del Conto economico AREA FINANZIARIA = ONERI FINANZIARI AREA STRAORDINARIA PROVENTI STRAORDINARI Plusvalenze da alienazione Ricuperi di crediti stralciati Proventi diversi - ONERI STRAORDINARI Minusvalenze da alienazioni Imposte pregresse non preaccantonate Oneri diversi = SALDO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA 32/52 16

Analisi della solidità Solidità: capacità di resistere agli eventi sfavorevoli Attiene all analisi dell equilibrio finanziario nel M/L periodo Finanziamento delle immobilizzazioni Grado di indebitamento condizioni di equilibrio (di lungo periodo) tra investimenti e finanziamenti (in termini di scadenze) dipendenza finanziaria da economie terze 33/52 Indicatori della solidità È necessario rispondere alle seguenti domande: 1. Esiste coerenza tra investimenti e finanziamenti? 2. Chi copre l attivo fisso? 3. Come è finanziata l azienda? 4. Come varia il capitale investito? 34/52 17

Finanziamento delle Immobilizzazioni Le immobilizzazioni possono essere finanziate in tre modi differenti: 1) Mezzi Propri: il cash-flow da ammortamento rimane investito e la crescita è autonoma + autonomia + solidità - rischio di insolvenza + solidità 2) Passività Consolidate: il cash-flow è destinato al rimborso dei finanziamento e la crescita è condizionata dal limite alla possibilità di reindebitarsi - autonomia - solidità + rischio di insolvenza - solidità 3) Passività Correnti: il cash-flow non fronteggia neppure le passività in scadenza e la crescita è condizionata dalla possibilità di reindebitarsi no autonomia insolvenza no solidità no solidità 35/52 Margini di struttura MARGINE DI STRUTTURA PRIMARIO AF MP MP - AF > 0 AC Pcons. Pcorr. MARGINE DI STRUTTURA SECONDARIO AF MP (MP + p Cons) - AF > 0 AC Pcons. Pcorr. 36 36/52 18

Quozienti di struttura QUOZIENTE DI STRUTTURA PRIMARIO AF MP MP AF > 1 AC Pcons. Pcorr. QUOZIENTE DI STRUTTURA SECONDARIO AF MP MP + Pcons. AF > 1 AC Pcons. Pcorr. 37 37/52 Esiste coerenza tra investimenti e fonti? Attivo Fisso Margine Struttura I Margine Circolante Struttura NettoII Attivo Circolante Mezzi Propri Passivo a M. L. Passivo Circolante 38/52 19

Quozienti di struttura Un quoziente di struttura elevato è un fattore positivo, ma oltre un certo limite determina un eccessiva solidità, con effetti negativi sulla redditività Ciò comporta, infatti, sia il problema di un eccessiva onerosità delle Passività consolidate rispetto alle Passività correnti sia l esistenza di circolante in eccesso che risulta improduttivo e non riducibile a causa della rigidità delle fonti Situazione auspicabile per l impresa: MP + Pcons. AF poco > 1 39/52 Grado di indebitamento Grado di indebitamento Complessivo Finanziario 40/52 20

Grado di indebitamento complessivo Quoziente di Indebitamento Complessivo: (dallo SP riclassificato secondo il metodo finanziario) Pcons. + Pcorr. MP Tale quoziente comprende i debiti commerciali che non creano problemi in termini di solidità E possibile scomporre ulteriormente tale quoziente per poter evidenziare il peso delle due singole componenti dell indebitamento sui Mezzi Propri QIC = Pcons. MP + Pcorr. MP 41/52 Grado di indebitamento finanziario Quoziente di Indebitamento Finanziario: (SP riclassificato secondo il criterio finanziario) Debiti Finanziari (DF) MP Tale quoziente indica quanti euro di debiti esistono per ogni euro di Mezzi Propri. Dovrebbe al massimo essere pari ad 1 E un indicatore molto importante in quanto comprende solo i debiti finanziari che determinano problemi in termini di solidità: Limiti allo sviluppo (per il rimborso) Dipendenza dall esterno Riflessi negativi sulla redditività se la leva finanziaria è negativa Dipendenza dalle variazioni dei tassi (ripercussioni sulla redditività) 42/52 21

Analisi della liquidità Per liquidità si intende la capacità di far fronte agli impegni di pagamento nel breve periodo. Dovrebbe consentire di effettuare una analisi dell equilibrio finanziario nel breve periodo. tuttavia quest ultima appare anche la meno significativa che si può condurre attraverso gli indici perché: - ha un orizzonte limitato al breve periodo (un anno) durante il quale le scadenze tra entrate ed uscite possono non essere sincronizzate - non fornisce un adeguato giudizio finale sulla liquidità in quanto non considera i flussi di cassa relativi alla gestione futura Analisi della Liquidità Quozienti di primo livello Quozienti di secondo livello 43/52 Riclassificazione S.P. (criterio finanziario) Attivo Fisso Liquidità immediate Liquidità Attivo a differite Breve Rimanenze Mezzi Propri Passivo a Medio Lungo Passivo a Breve 44/52 22

Margini di Tesoreria Liquidità immediate - Passivo a breve Liq.tà immediate + Liq.tà differite - Passivo a breve Capitale Circolante Netto Attivo a breve - Passivo a Breve 45/52 Quozienti di I livello Quoziente di disponibilità (current ratio) = Attivo Circolante (AC) Passivo Corrente (Pcorr.) Il valore ideale di tale quoziente deve essere almeno pari a 2; è comunque bene che sia superiore ad 1. È una misura di equilibrio finanziario perché consente di confrontare le Uscite previste nel breve periodo (Pcorr) con le Entrate previste nel breve periodo + liquidità disponibile (AC) Quoziente di tesoreria (quick ratio o acid test) (o liquidità secondaria) = AC - Magazzino Pcorr. Tale quoziente dovrebbe essere almeno pari ad 1 Quoziente di liquidità (o liquidità primaria) = Liquidità immediate Pcorr. 46/52 23

Quozienti di II livello (Quozienti di rotazione) Tengono conto della scadenza media delle singole voci dell attivo e del passivo a breve 1) Quoziente di rotazione del Magazzino Magazzino x 365 = gg. medi di giacenza scorte Vendite Ai fini del calcolo si tenga conto che: al numeratore si considera il magazzino medio in quanto si confronta un dato di flusso con un dato di stock, mentre si può considerare (anziché le vendite) il costo del venduto per evitare di confrontare un dato valutato al costo con uno valutato al prezzo di vendita 2) Quoziente di rotazione dei Crediti Crediti Vendite x 365 = gg. medi di incasso crediti 3) Quoziente di rotazione dei Debiti Deb. Comm.li x 365 Acquisti = gg. medi di pagamento debiti Ai fini del calcolo si tenga conto che al numeratore si considerano i crediti/debiti medi in quanto si confronta un dato di flusso con un dato di stock, e si confronta un valore al lordo dell Iva con uno al netto 47/52 Gli indici di redditività La redditività per l azionista Corso di Contabilità Economica del Prof. Francesco Capalbo ROE (return on equity) È un indicatore che misura il rendimento dell investimento effettuato dagli azionisti Comporta alcune difficoltà di calcolo: a) Si confronta un dato di flusso con un dato di stock I Mezzi Propri dovrebbero dunque essere una media almeno aritmetica tra il valore all 1/1 e quello al 31/12 b) L investimento degli azionisti non comprende l utile dell esercizio I Mezzi Propri devono dunque essere espressi al netto dell utile = Reddito Netto MP 48/52 24

La redditività per l azionista Il ROE dovrebbe fornire la misura del grado di soddisfacimento degli azionisti (soddisfacimento che si verifica confrontando tale valore con il rendimento di investimenti alternativi) ROE soddisfacente = rendimento reale degli investimenti privi di rischio (titoli di stato) + premio per il rischio (premio varia in funzione della rischiosità dell impresa e dipende da fattori esterni all impresa e/o interni alla stessa ) Il ROE è utile per misurare il grado di soddisfacimento dei soci, ma ai fini dell analisi è necessario ricercare le cause della redditività Il ROE dipende da una serie di fattori Redditività della gestione operativa Redditività della gestione extra operativa Struttura finanziaria Area straordinaria 49/52 La redditività della gestione operativa ROI (return on investment) = Reddito Operativo Investimenti Op.vi netti È la misura del rendimento del capitale investito nell attività operativa (al netto dei debiti commerciali) In termini di rapporto, è un indice che confronta un dato di flusso con un dato di stock Gli Investimenti operativi dovrebbero essere una media aritmetica tra il valore all 1/1 e quello al 31/12 Per investimenti operativi netti si intende il totale del capitale investito riconducibile alla sola area operativo caratteristica al netto dei debiti commerciali. Il ROI è soddisfacente quando remunera: - l impiego del capitale in investimenti privi di rischio - il premio per il rischio - il prelievo fiscale, in quanto il ROI a differenza del ROE considera l utile al lordo delle imposte 50/52 25

Il ROI può essere scomposto in: Le componenti del ROI Reddito Operativo Vendite Vendite Investimenti Op.vi netti Indica il margine percentuale di utile operativo che resta all impresa per ogni 100 Euro di fatturato Il ROS dipende da: - Vendite - Costi N.B. Nel caso di un az. ind.le può essere importante calcolare anche il ROP (R.O. / V.P.) Esprime il numero di volte in cui, entro l esercizio, l impresa riesce a recuperare, tramite le proprie vendite, il capitale investito nella gestione operativa Il Capital Turnover dipende da: - Vendite - Immobilizzazioni - Capitale circolante netto Studiando le variazioni del ROS e del Capital Turnover, in funzione delle variabili che li influenzano, è possibile risalire alle cause di variazione del ROI 51/52 Il ROS Reddito Operativo Vendite Dipende da: Ricavi di Vendita Costi Operativi Q x p Fissi Variabili (Q x cu) Un aumento (diminuzione) dei costi operativi determina una riduzione (aumento) del ROS Un aumento (diminuzione) delle vendite determina un aumento (diminuzione) del ROS che dipende dall effetto di leva operativa che misura la sensibilità, in termini percentuali, del reddito operativo al variare dei volumi di vendita 52/52 26