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Capitolo 6 Risultati pag. 263 Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, il contributo delle sorgenti lineari è chiaramente dominante ed esclusivo evidenziando l assenza del contributo del termovalorizzatore. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti lineari (TV/L) è sempre inferiore a 1/100, sottolineando ancora la dominanza degli effetti dovuti alle sorgenti da traffico veicolare considerate. Complessivamente tale giudizio di assenza di contributi relativi (rispetto in questo caso alle sorgenti lineari) si somma ad un giudizio di non significatività assoluta espresso al paragrafo 6.1.11.

Capitolo 6 Risultati pag. 264 Figura 6.41. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per IPA. I valori medi di concentrazione di IPA dovuti alle sole sorgenti di traffico veicolare risultano uniformemente superiori al valore di 500 pg/m 3, mentre l effetto del camino il termovalorizzatore genera concentrazioni trascurabili inferiori a 1 pg/m 3, (come evidenziato nel paragrafo 6.1.12), che risultano non significativi rispetto ai valori per la salvaguardia della qualità dell aria.

Capitolo 6 Risultati pag. 265 Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, il contributo delle sorgenti lineari è chiaramente dominante ed esclusivo evidenziando l assenza del contributo del termovalorizzatore. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti lineari (TV/L) è sempre inferiore a 1/100, sottolineando ancora la dominanza degli effetti dovuti alle sorgenti da traffico veicolare considerate. Complessivamente tale giudizio di assenza di contributi relativi (rispetto in questo caso alle sorgenti lineari) si somma ad un giudizio di trascurabilità assoluta così come espresso al paragrafo 6.1.12.

Capitolo 6 Risultati pag. 266 Figura 6.42. Confronto termovalorizzatore-sorgenti lineari per PCDD/F (TE). I valori medi di concentrazione di PCDD/PCDF dovuti alle sole sorgenti di traffico veicolare risultano confrontabili, come ordine di grandezza, rispetto a quelli relativi al termovalorizzatore, anche se gli effetti del camino sono concentrati in un intorno di questo, mentre l effetto delle sorgenti lineari segue la distribuzione più ampia che queste hanno sul territorio.

Capitolo 6 Risultati pag. 267 Nel grafico che mostra la somma dei due effetti, tale andamento territoriale è mantenuto con una sovrapposizione del contributo del termovalorizzatore nelle aree comprese fra i tratti stradali individuati, mantenendo comunque il livello di concentrazione già presente a causa delle sole sorgenti lineari. Complessivamente si può verificare come il contributo sommatoria del termovalorizzatore non porti ad un ampliamento delle aree sottoposte a carico ambientale superiore, rispetto allo stato già presente. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti lineari (TV/L) assume valori maggiori di 1 nelle aree circostanti all impianto (dove si hanno i massimi carichi al suolo del termovalorizzatore) e là dove l effetto delle sorgenti lineari risulta assente, ma in condizioni di impatto trascurabile da parte del termovalorizzatore. Complessivamente la sommatoria degli effetti da parte delle due tipologie di sorgenti porta ad ottenere valori di concentrazione sempre inferiori rispetto ai valori già presenti (come evidenziato nel paragrafo 6.1.13), rilevati da ARPAT a livello di area urbana ed extra urbana fiorentina, ed il carico di impatto del termovalorizzatore è comparabile a quanto determinato dalle sole sorgenti lineari significative.

Capitolo 6 Risultati pag. 268 L analisi dettagliata dell incidenza relativa delle due tipologie di sorgenti (termovalorizzatore di futura ed ipotetica implementazione e sorgenti lineari significative) nello spazio permette di fare le seguenti valutazioni: nel caso del Cadmio (Cd) si registrano valori di concentrazione di ordine di grandezza comparabile fra termovalorizzatore e le sorgenti di traffico più significative. Per tale composto le concentrazioni a terra risultano confrontabili, con una predominanza delle sorgenti lineari in vicinanza delle strade interessate ed una predominanza del termovalorizzatore nel suo stesso ristretto intorno e nelle zone dove tende a perdersi il contributo delle sorgenti lineari, in relazione comunque a valori di concentrazione estremamente bassi che risultano ben al di sotto di condizioni di tutela della salute umana. nel caso delle diossine (PCDD/F) i valori di concentrazione dovuti all effetto delle sorgenti lineari più significative e del termovalorizzatore risultano anch esse comparabili, seppur in misura minore rispetto al cadmio. Infatti, nonostante che le diossine siano, dal punto di vista emissivo, una tipologia di emissione caratterizzante dei sistemi di combustione di rifiuti, rispetto alle sorgenti lineari, gli effetti di dispersione uniti agli elevati volumi di traffico, fanno sì che solo nelle immediate vicinanze dell impianto o nelle zone dove le emissioni da traffico non hanno effetto (quindi in condizioni comunque di concentrazioni trascurabili) si ha un rapporto tra le concentrazioni superiore ad 1. Per tutte diverse aree prese in esame (dove si hanno gli effetti più marcati da parte del termovalorizzatore) le concentrazioni stimate risultano comunque inferiori anche ai livelli monitorati da ARPAT in aree lontane dalle sorgenti antropiche e di scarso rilievo rispetto ai livelli misurati in area urbana della città di Firenze. Relativamente a ossidi di azoto (NOx) e ossidi di zolfo (SO 2 ) i valori di concentrazione dovuti al traffico veicolare risultano superiori rispetto a quelli dovuti all effetto del termovalorizzatore. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti lineari è sempre inferiore a 1/100 e solo in alcune aree di prossimità all impianto assume valori di 1/10-1/2. Nel caso poi dell SO 2 il contributo comunque del termovalorizzatore è comunque di trascurabile rispetto ai limiti di tutela della qualità dell aria Per quel che riguarda il PM 10, si ha una notevole prevalenza del carico dovuto alle sorgenti lineari da traffico veicolare. Il rapporto fra contributo del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti lineari è sempre inferiore a 1/100 e solo nelle immediate vicinanze dell impianto assume valori di 1/10. Il peso complessivo del termovalorizzatore appare quindi del tutto irrisorio in termini relativi oltre ad essere trascurabile rispetto ai limiti di tutela della qualità dell aria Decisamente privo di effetti significativi risulta essere l effetto del termovalorizzatore rispetto alle sorgenti di traffico veicolare per quel che riguarda le emissioni e quindi le ricadute al suolo dei seguenti inquinanti: piombo (Pb), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), benzene, toluene e xilene, che risultano di fatto inquinanti ad emissione specifica assai ridotta, rispetto ai valori attesi di basso impatto al suolo. Non è stato eseguito il confronto tra le due tipologie di sorgenti per quanto riguarda il mercurio essendo non stimata come emissione specifica la produzione di tale composto da sorgenti veicolari ed essendo quindi assente la stima di carico determinato dalle sorgenti lineari significative considerate.

Capitolo 6 Risultati pag. 269 6.3. Risultati simulazioni sorgenti puntuali significative 6.3.1. Concentrazioni medie annuali Utilizzando la stessa metodologia dei paragrafi precedenti e considerando le impostazioni di rappresentazione modellistica e di parametrizzazione delle sorgenti e del territorio definite nel paragrafo 5.8, i risultati ottenuti dalle simulazioni sono riassunti nelle seguenti figure di definizione delle isolinee di impatto al suolo, per le sole sorgenti puntuali significative. Figura 6.43. Mappa di concentrazione media annua di NO x.

Capitolo 6 Risultati pag. 270 Figura 6.44. Mappa di concentrazione media annua di SO 2. Figura 6.45. Mappa di concentrazione media annua di Pb. Come nel caso delle emissioni per il termovalorizzatore, anche nel caso delle emissioni da sorgenti antropiche esistenti di tipo puntuale e significative le emissioni di cadmio (Cd) e mercurio (Hg) sono esattamente coincidenti e per questo motivo le ricadute risultano

Capitolo 6 Risultati pag. 271 identiche, essendo tra l altro tali tipologie di emissioni definite per una sola sorgente puntuale rispondente a criteri di significatività. Figura 6.46. Mappa di concentrazione media di Cd (Hg). Figura 6.47. Mappa di concentrazione media di IPA.

Capitolo 6 Risultati pag. 272 Figura 6.48. Mappa di concentrazione media di PCDD/F (TE). Non essendo a disposizione il valore di emissione di particelle sospese fini (PM 10 ) per le sorgenti puntuali è stato utilizzato il valore di polveri totali sospese (PTS), che viene invece calcolato e stimato per tale tipologia di sorgenti antropiche. Figura 6.49. Mappa di concentrazione media di PTS.

Capitolo 6 Risultati pag. 273 Per quanto riguarda gli altri inquinanti (BTX, benzene, toluene e xilene) non sono risultati disponibili, all interno dei data base presi a riferimento, dati specifici di emissione al camino. Nel caso infatti delle sorgenti di tipo puntuale presi in esame, le diverse specie di idrocarburi, sono considerati come aggregazione comprendente le specie inquinanti BTX, così come definito a termini di legge.