N.53 dicembre/gennaio 2012/2013 La rivista dell Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza IN COPERTINA Le tribune e la pista dell'autodromo appena realizzate nel 1922 Cortesia dell Associazione Sportiva Amici dell Autodromo e del Parco EDITORE ACTION GROUP S.R.L. Redazione e Amministrazione Via Londonio 22, 20154 Milano Tel. 02 3453.3086 - Fax 02 3493.7691 info@actiongroupeditore.com www.actiongroupeditore.com www.brianzabusiness.com DIRETTORE EDITORIALE Gilberto Gelosa Presidente dell Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza DIRETTORE RESPONSABILE Alfonso Giambelli agiambelli@actiongroupeditore.com COMITATO DI REDAZIONE Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza Mauro Bramieri bramieri@bramierimauromonza.191.it Guido Ferraro g.ferraro@ferrarostudio.191.it Aldo Grasso ag@meregalligrasso.it Rosaria Lombardi lombardi@studio-commercialisti.it Marco Malacrida marco.malacrida@yahoo.it Andrea Mariani andrea.mariani@marianiconsulting.com Paolo Meago paolo.meago@studiomrp.it Aldo Polito apolito@tin.it Stefano Sala stefano.sala@studiocalvi.it Davide Sironi ds@meregalligrasso.it Maria Isa Suanno studio@suannomariaisa.it AREA ECONOMICA Antonio Sonzini ufficio.stampa@ odcecmonzabrianza.it IN REDAZIONE Caterina Carpitella segreteria@actiongroupeditore.com Matteo De Donatis matteo.dedonatis@gmail.com Marina Lefebvre redazione@actiongroupeditore.com Giusi Mastrolilli ordine@odcecmonzabrianza.it grafica Action Group SOMMARIO 5 EDITORIALE Nunc iuvet per altum ire 6 focus Artigianato alla prova del mercato globale AAA angeli cercansi per fare business 14 LA VOCE DELLA PROVINCIA Aria di Brianza, dipende da te 16 criet incontra Fare sistema sul territorio per crescere insieme 18 PROMOS MERCATO GLOBALE La corretta pianificazione fiscale internazionale 20 NON PROFIT Cumse, rompere il guscio della diffidenza 23 APPROFONDIMENTI La nuova disciplina dei controlli nelle srl 26 VITA DELL'ORDINE La relazione del presidente 30 NEWS 32 LIONS CLUB In un mondo di service soffia un vento di rinnovamento 34 ROTARY INTERNATIONAL Le risposte concrete ai bisogni del mondo 36 SPORTING CLUB MONZA Il regalo di Natale dello Sporting 40 ARTE E CULTURA Una storia sportiva e monumentale lunga 90 anni 44 MOTORI La nuova Audi A3 Sportback COORDINAMENTO PUBBLICITÁ Filippo Giambelli fgiambelli@actiongroupeditore.com PUBBLICITÁ Riccardo Fiorina rfiorina@actiongroupeditore.com Matteo Delvecchio STAMPA Tiber S.p.A. Via della Volta 179 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Milano n.126 dell 8 marzo 2004 28 DALL ASSOCIAZIONE CULTURALE Il ruolo del commercialista nel rapporto banca-impresa 47 GLI ISCRITTI ALL ORDINE 58 CHI RICEVE BRIANZA BUSINESS
Focus Come stanno reagendo le pmi alla sempre maggiore presenza di chi viene dall estero Artigianato alla prova del mercato globale La globalizzazione del mercato ha avuto effetti evidenti anche sull artigianato che da mercato maturo qual è ha saputo assorbire parte dell affluenza di cittadini stranieri in cerca di migliori condizioni ed ha gestito il cambiamento, innovando e creando delle sinergie con le imprenditorialità straniere di Andrea Mariani L' Italia è in testa alla classifica dei Paesi a economia avanzata con il più alto tasso di imprenditorialità. Una ricerca di Confartigianato ha rilevato nel nostro paese 6,6 imprese ogni 100 abitanti, seguono la Francia con 4,1 imprese ogni 100 abitanti e Regno Unito con 2,8 aziende per 100 abitanti. Il risultato, una volta tanto, positivo per l Italia è imputabile principalmente all artigianato che con 1.448.867 aziende, spicca per la capillare presenza sul territorio nazionale. Nella provincia di Monza e Brianza le imprese artigiane attive al 30 giugno 2012 erano 23.193 corrispondenti al 36% del totale delle imprese in Provincia, in crescita di 200 unità rispetto al primo trimestre 2012 (vedi Tab 1). Le imprese individuali attive con titolare nato all estero sono 4.155, pari al 12,4% delle imprese individuali attive in provincia, con una crescita delle attività straniere del 2,7% negli ultimi tre mesi e del 6,6% rispetto allo scorso anno, distribuita in quasi tutti i comparti e in particolare nel settore delle costruzioni (+5,6%). Oggi più di ieri è importante che il Governo investa sui suoi cittadini e sulle loro abilità imprendi- toriali; incoraggiandoli e sostenendoli, alimenterà in tal modo un volano che potrà garantire stabilità all economia nazionale e prospettive per il futuro di tutti. La globalizzazione del mercato ha avuto effetti evidenti anche sull artigianato che da mercato maturo qual è ha saputo assorbire parte dell affluenza di cittadini stranieri in cerca di migliori condizioni e ha gestito il cambiamento, innovando e creando delle sinergie con le imprenditorialità straniere. Tuttavia, non è da escludere la pesante concorrenza a tratti sleale attuata da operatori stranieri che fornendo servizi low cost sfruttano la crisi congiunturale per ritagliarsi quote di mercato sempre maggiori a scapito di imprese già attive sul territorio che caratterizzate da alti costi di gestione e del personale faticano a raggiungere il punto di pareggio. Il dubbio è se la globalizzazione dei mercati è stata e sarà un opportunità per l artigianato locale ovvero una minaccia. Non si può contare solamente sulle start up innovative se poi in Italia continuano a non esserci le condizioni favorevoli perché le imprese possano svilupparsi e generare occupazione. La decima edizione dello studio della Banca Mon- 6
diale Doing Business, che prende in esame 11 indicatori di efficienza per 185 paesi (avvio di un business, permessi di costruzione, registrazione della proprietà, ottenimento del credito, protezione degli investitori, assunzione dipendenti, pagamento delle tasse) colloca l Italia al 73imo posto, motivando tale posizione principalmente per i disagi causati dall'inefficienza della giustizia, dalla burocrazia e dalla pressione fiscale. Risulta evidente quindi, che chi governa il nostro paese comprenda l importanza non solo delle manovre utili a sistemare i parametri del bilancio nazionale ma anche di quelle finalizzate a mantenere la continuità del nostro tessuto produttivo con riforme e incentivi, oltre che ad attrarre investimenti esteri. Le parole chiave del primo discorso del ministro Monti sono state: rigore, crescita ed equità. Ma dall analisi dei provvedimenti presi fino a oggi mi pare che l attenzione si sia focalizzata principalmente sul rigore dei conti con scarsa prospettiva per il futuro. n Giovanni Barzaghi Tabella 1 - Imprese artigiane attive per settore di attività economica in provincia di Monza e Brianza Settori di attività economica 2 trim. 2012 Var. % tendenziale Attività manifatturiere 6.056-1,8% di cui: Ind. tessili, confezione di articoli di abbigliamento 529-0,9% Ind. del legno e dei prodotti in legno e fabbricazione di mobili 1.811-3,2% Fabbricazione di prodotti in metallo 1.422-2,9% Costruzioni 9.846-0,2% Altri settori 7.269 1,8% di cui: Manutenzione e riparazione di autoveicoli 936 1,1% Trasporto di merci su strada 939-4,2% Ristorazione senza somministrazione, gelaterie e pasticcerie 498 5,5% Attività di pulizia e disinfestazione 662 10,1% Riparazione di computer e di beni per uso personale 522-3,5% Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici 1.562 2,1% Imprese n.c. 22-12,0% Totale 23.193 0,0% Fonte: Cciaa Osservatorio Economia Brianza 2º bollettino 2012 7
Focus Barzaghi: primo fare rete Un quadro della situazione lo traccia Giovanni Barzaghi, presidente di Apa Confartigianato di Monza e Brianza. D. L immigrazione dall est Europa e dal nord Africa come ha cambiato e come sta cambiando l artigianato locale? È pura concorrenza sul prezzo con scarsa qualità del lavoro oppure abbiamo importato anche nuove capacità imprenditoriali? R. Indubbiamente è aumentata la concorrenza e come sempre, dove cresce la competizione, le attività di lungo corso si trovano nella necessità di adeguarsi a una nuova situazione. È un processo che non spaventa i nostri artigiani, ben consapevoli che l innovazione è la miglior garanzia della sopravvivenza dell impresa al variare della domanda e della congiuntura. La questione essenziale è che, giocando sul medesimo campo, le regole siano uguali per tutti. Il compito delle istituzioni è quello di aumentare i controlli sulle attività low cost, con l obiettivo di favorire e tutelare chi lavora quotidianamente con alti standard di qualità. D. Dagli ultimi report della Camera di commercio di Monza e Brianza risulta evidente come, malgrado la crisi congiunturale, il numero assoluto delle imprese artigiane stia crescendo. Ma crescono in misura più che proporzionale le imprese straniere. Questo per effetto della concorrenza sul prezzo o c è anche una scarsa propensione tra i giovani a mantenere le eccellenze brianzole ovvero partire con nuove iniziative? R. I nostri giovani sono disincentivati a investire e rischiare in attività in proprio a causa dei troppi cavilli burocratici e di un costo del lavoro eccessivamente oneroso per essere sostenuto. Nell ultimo quinquennio gli under 40 hanno pagato il prezzo più alto della crisi: tra il 2007 e il 2011 si registra una diminuzione del 17,1% di imprenditori italiani under 40, pari a 387.400 unità in meno. Ma nonostante questa flessione, l Italia rimane sul gradino più alto del podio europeo per numero di imprenditori e di lavoratori autonomi tra i 15 e i 39 anni: sono 1.872.500 e staccano nettamente il Regno Unito e la Germania. Nel nostro paese, quindi, il 19,6% dei giovani occupati under 40 lavora in proprio, una percentuale quasi doppia rispetto al 10,3% della media europea. Sono dati del centro studi nazionale del Gruppo giovani di Confartigianato e dimostrano come i nostri giovani non siano affatto choosy, chiedono solo di non essere ostacolati. A oggi, infatti, la propensione a fare impresa dei giovani italiani è superiore al 10,2% della Spagna, al 9,8% del Regno Unito, al 7,3% della Francia e al 6,5% della Germania. In particolare sottolineo con orgoglio che in testa alle regioni con la maggiore presenza di giovani artigiani c è la Lombardia con oltre 114mila unità. D. I contratti di rete d impresa possono essere un punto a favore dello sviluppo dell artigianato locale? C è una celata diffidenza degli artigiani locali rispetto all aggregazione d impresa che può far svanire l effetto positivo di queste operazioni? R. Fare rete è, e lo sarà sempre di più, il nodo cruciale sul quale si gioca il futuro del nostro sistema economico e sociale, a maggior ragione in una realtà come quella di Monza e Brianza che fonda la propria vivacità e ricchezza sulla capillarità delle piccole attività produttive. Per quanto ci riguarda abbiamo già avviato progetti di networking, in particolare rivolti ai giovani imprenditori, con lo scopo di avvicinare le aziende, anche di settori diversi, su interessi comuni e su idee imprenditoriali in grado di sviluppare la ricerca, l innovazione e i processi organizzativi. Fare rete presuppone un salto di qualità, anche culturale, delle imprese affinché abbandonino egoismi e riserve e si confrontino in un contesto globalizzato e al passo con le nuove tecnologie. In questo senso, l aggregazione può rappresentare la nuova frontiera su cui far crescere le pmi. La piccola dimensione, infatti, è la cifra distintiva del nostro territorio e ne costituisce l intrinseca ricchezza. Riteniamo che la cura del dettaglio garantita in una pmi sia un valore aggiunto da tutelare e far conoscere nel mondo. Per questo crediamo che la rete d impresa possa essere identificata come uno strumento utile e positivo, perché permette una presenza efficace e poco onerosa di piccole realtà sul mercato internazionale. 8
D. Tra il 2007 e il 2010 le micro imprese con meno di 9 addetti hanno fatto registrare un aumento dell'1,2% degli occupati a fronte di un calo dell'1,5% degli addetti del totale delle imprese. Come dire: si deve all'artigianato la tenuta occupazionale anche nella fase più acuta della crisi. Avrebbe auspicato maggiore flessibilità dalla riforma del lavoro del ministro Fornero? R. Stiamo citando un dato importante, che dimostra quanto le nostre aziende siano tenaci e non abbiano intenzione di far prevalere la difficile congiuntura sul proprio spirito creativo e imprenditoriale. Le attività della Brianza hanno una lunga storia alle spalle, nascono da un idea che ha creato attorno a sé realtà operose. La piccola azienda vive spesso di dinamiche familiari, con dipendenti che vi lavorano da sempre, come in una seconda casa. Non è un segreto per nessuno che i titolari abbiano a tal punto investito sul personale che, nei momenti di difficoltà, arrivano a rinunciare alla loro parte per non perdere i dipendenti. È questa grandezza dei piccoli che spesso non viene compresa dalle Istituzioni, troppo attente a tutelare le grandi realtà, che hanno numeri significativi ma non rappresentano la carta d identità del nostro paese. Della Riforma Fornero contestiamo in particolar modo l aggravio dei contributi per i contratti a termine, una decisione che rende troppo onerosa la flessibilità per le pmi. Negativa è anche l introduzione di un nuovo contributo d ingresso richiesto alle imprese attraverso l Aspi (Assicurazione sociale per l'impiego), con l'erogazione di un indennità mensile a favore dei lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. Aggiunto anche il cosiddetto contributo di licenziamento a decorrere dal 1º gennaio 2013. Solo grazie all azione della Confederazione si sono evitati ulteriori e inopinati aumenti di costo del lavoro perché nella prima formulazione del ddl erano previste, ad esempio, modifiche peggiorative alla disciplina dell apprendistato che sono state contenute. Scongiurato anche lo smantellamento del sistema della bilateralità, un risultato della contrattazione con il Ministero del quale non possiamo che essere soddisfatti. D. Confartigianato ha stimato che il 49,5 per cento delle imprese artigiane getta la spugna entro i 5 anni di vita, sconfitte da un ambiente troppo spesso ostile all'iniziativa economica. Quali sono le proposte di Confartigianato in merito? R. Bisogna pensare anzitutto in piccolo, come insegna lo Small business act. La garanzia della puntualità dei pagamenti è un passo importante per evitare oneri finanziari per le imprese artigiane. Un risultato importante ottenuto grazie all azione di Confartigianato e Rete Imprese Italia, a questo proposito, riguarda il nuovo regime dell Iva per cassa che permette alle imprese con un giro di affari non superiore ai 2 milioni di euro di pagare l'iva solo quando avranno effettivamente incassato il credito. Tanto c è ancora da fare, invece, sul fronte della diminuzione del carico burocratico con l attuazione del principio di sussidiarietà, usando al meglio gli aiuti di Stato previsti per le pmi e facilitando la loro partecipazione agli appalti pubblici. Da ultimo sottolineerei la questione dell accesso al credito: per quello che ci riguarda più da vicino, occorre rafforzare e sostenere il sistema dei Confidi che in questi anni hanno giocato un ruolo determinante nel garantire relazioni fiduciarie tra banche e imprese. In sintesi direi che attuare i principi dello Small business act significa sostenere la competizione delle pmi, facilitare la vita delle imprese, liberandole da vincoli burocratici e da oneri amministrativi che, di fatto, si riflettono sulla loro capacità di competere e di investire risorse in sviluppo e nuove iniziative. D. Cosa pensa dei grandi colossi del fai da te (Ikea, Brico, Bricoman ) che in alcuni casi forniscono lavoro agli artigiani loro convenzionati, ma forse con tempi e costi difficili da sostenere? R. Sono dinamiche da giudicare positivamente in quanto il nostro territorio si dimostra in grado di attrarre investimenti di multinazionali straniere. La condizione, però, è che la presenza di questi grandi marchi arrechi reale beneficio all'indotto della zona, anche in termini occupazionali. A questo proposito, ritengo che l alta qualità della nostra produzione e la specializzazione delle nostre pmi costituisca un autentico acceleratore nell iter decisionale di questi colossi di investire in Italia. 9