SVILUPPI DEL NUOVO PIANO PREVENZIONE IN EDILIZIA



Documenti analoghi
Interventi di vigilanza e prevenzione per: obiettivi secondo proporzionalità di rischio trasparenti coordinati tra Enti

R e g i o n e L a z i

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

R e g i o n e L a z i

T.U. strumenti per la tutela dei lavoratori edili proposte di lavoro

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

PROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE

Il data set minimo ai fini delle attività di prevenzione e vigilanza sul territorio

CORSO DI AGGIORNAMENTO PER COORDINATORI DELLA SICUREZZA IN CANTIERE (40 ORE)

Concorso Premiamo i risultati DOCUMENTO DI PARTECIPAZIONE

Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale ASL Brescia

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

La sorveglianza del mercato in fiera. Un obiettivo del Piano nazionale per la Prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura

THS: un idea semplice, per un lavoro complesso.

Il Sistema di qualità. delle Unità di raccolta Avis

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI

LA RETE DEGLI URP DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO

Conoscere per prevenire

I modelli organizzativi della sicurezza: un utile strumento per le imprese

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Presentazione attività. SICUREZZA nei LUOGHI di LAVORO

A cura di Giorgio Mezzasalma

SEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA. D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Percorsi di AGGIORNAMENTO Coordinatori 2011 in materia di sicurezza e salute Articolo 98 e Allegato XIV Decreto legislativo n.81/2008 s.m.i.

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

Padova, 13 gennaio Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Prospettive per l EGE: legge 4/2013. Michele Santovito. 9 maggio 2014

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LA NUOVA GUIDA CEI 0-10 PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

COMUNE DI CASORATE PRIMO OBBLIGHI E RESPONSABILITA DEL COMMITTENTE NELL EDILIZIA PRIVATA

I Sistemi di Gestione per la Sicurezza: La norma OHSAS 18001: 2007

7 novembre 2008 Forum di Omegna PROVINCIA DEL VCO. MINISTERO DEL WELFARE Regione Piemonte Direzione Provinciale del Lavoro del VCO

LE RISORSE UMANE: CAPITALE PER LE AZIENDE O FATTORE PRODUTTIVO SU CUI OPERARE RISPARMI E TAGLI? VITTORIO CHINNI

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

REGIONE TOSCANA Giunta Regionale

La consulenza che fa decollare le aziende. Competenza, professionalità, assistenza e qualità, tecnologia al servizio delle aziende

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008

Gruppo Professionale QUALITÀ SICUREZZA AMBIENTE

LA NORMA OHSAS E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

Aggiornamento Coordinatore della Sicurezza nei Cantieri 40 ore Online

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

COMUNE DI SOVIZZO 10 ANNI DI QUALITÀ. Il Miglioramento continuo come sfida

Azienda Sanitaria Firenze

QUESITI DEL COLLEGIO GEOMETRI

Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi

Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO

Sicurezza sul lavoro domande Test conclusivo

Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager

OGGETTO: "Delibera n. 71/ RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".

PREVENZIONE INFORTUNI IN EDILIZIA E VIGILANZA Sintesi dei gruppi di lavori di area vasta A. Giannini

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Contenuti dell intervento di oggi:

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

ALLEGATO Esempio di questionario per la comprensione e valutazione del sistema IT

1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI

PSICOLOGIA DEL LAVORO, AZIONI DI MIGLIORAMENTO E SALUTE ORGANIZZATIVA

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

Protocollo di intesa

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Compiti e responsabilità dei Coordinatori

Buone prassi per la sicurezza di spettacoli ed eventi

Servizio. Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo Farmaceutico

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

PROGRAMMA MODULI ARGOMENTI DURATA ORE RESIDUE MODULO

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Il sistema informativo costruzioni per la sicurezza nei cantieri: Aspetti operativi della programmazione SICO

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

FORUM P.A. SANITA' 2001

Il sistema di gestione per preparare le Imprese alle Ispezioni per il REACH. Alessandro Pozzi Certiquality

FORMULARIO DELL AZIONE

L elearning nell Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori (21 dicembre 2011) RUO FSRU Formazione Tecnico-Specialistica e Finanziata

Direzione Generale Sanità

Corso di aggiornamento di 40 ore Dlgs 81/08

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Politica di Acquisto di FASTWEB

L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

Il ruolo del coordinatore alla sicurezza: dubbi ed interpretazioni

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA

Il Regolamento REACh e la Check Compliance: proposta di Linee Guida

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

PiMUS: Il Ruolo del Coordinatore in fase di Esecuzione. PiMUS: Il Ruolo del Coordinatore in fase di Esecuzione. di Farina Geom.

Oggetto: Proposta di adesione alla Comunità professionale UniSAN 2016.

COMPITI E RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE:

Transcript:

Ambiente Lavoro 14 Salone salute e sicurezza luoghi lavoro Bologna, 16 ottobre 2013 SVILUPPI DEL NUOVO PIANO PREVENZIONE IN EDILIZIA dottor Flavio Coato Responsabile edilizia Coordinamento interregionale PISLL 1

Priorità del nuovo piano Primum non nocere Non vessare l impresa, ma essere al servizio del lavoratore Non incentivare obblighi formali, ma preparare addetti più qualificati Non pretendere montagne di carta, ma procedure e indicazioni operative Non misurare l importo delle sanzioni, ma il progresso delle buone pratiche 2

Secondo: Semplificare Sono circa 50 i documenti (oltre a psc, pos, fascicolo) attinenti la sicurezza, obbligatori in ogni cantiere: percepiti come obblighi formali, da delegare ad esperti Nelle centinaia di pagine svaniscono anche le cose utili Costo economico sensibile, avvertito come comprimibile nonostante il divieto di legge 3

Cosa ci sarà nel PSC e nel POS? 4

Basta una tavola per una soluzione/procedura di sicurezza 5

..e la messa in sicurezza è semplice 6

Basta un disegno per una soluzione/procedura di sicurezza 7

Pensarci prima e progettare 8

A cosa è servito il PiMUS? 9

Modalità di montaggio 10

Terzo: Lavoratori autonomi Sono oltre il 50% degli addetti Per la maggior parte funzionalmente dipendenti ma con rapporti di lavoro non regolari Meno tutelati sotto il profilo della salute e sicurezza Problema non risolvibile in vigilanza. Serve intervento legislativo: prevenzione in capo all impresa di riferimento semplificazione obblighi assicurativi, previdenziali, assistenziali per l impresa che chiede la collaborazione dell autonomo 11

1 - Vigilanza e Controllo del territorio che tenga conto dei seguenti fattori crisi del settore garantire una sufficiente copertura ispettiva controlli omogenei, mirati a ridurre i rischi rilevanti, con soluzioni di prevenzione condivise ottimizzare le risorse 12

Gli obiettivi organico controllo del territorio con azioni di safety intelligence (vedi ad es. MAIC): necessaria la notifica online ispezione in qualità : procedure e soluzioni condivise (www.prevenzionecantieri.it): controllo rischi prioritari di inf. e MP abbinandoli al controllo documentale di fase (ci sono procedure di lavoro definite che affrontano i rischi individuati?) controllo di routine anche sull affidataria 13

Controllo del territorio mira a comunicare la capacità del Sistema di intervenire su tutte le situazioni a rischio grave principalmente quelle sotto il minimo etico di sicurezza- o che omettono la notifica al solo scopo di non entrare nei programmi ispettivi rende ragione di una operazione che viene regolarmente svolta da ogni tecnico della prevenzione in uscita ispettiva, ma che non risulta a consuntivo Il messaggio che si vuole comunicare è molto forte: risparmiare sulla sicurezza non è conveniente 14

2 - Miglioramento della tutela della salute dei lavoratori del comparto L altissima presenza di lavoratori autonomi e di microimprese, impone strategie di assistenza particolari, che coinvolgano diffusamente le Parti sociali in collaborazione con gli Enti Pubblici Un ruolo importante lo possono svolgere i M. C., ai quali va richiesta la collaborazione in ambito informativo/formativo, soprattutto in relazione alle patologie prevalenti Va costruito un archivio delle soluzioni preventive consolidate, praticabili ed efficaci. 15

Gli obiettivi favorire l offerta di sorveglianza sanitaria di qualità per le microimprese e i lavoratori autonomi condividere con i MC i protocolli sanitari raccogliere e validare soluzioni di prevenzione dei rischi di MP 16

3 - Azioni di formazione Sperimentati percorsi giudicati di particolare efficacia: Nei confronti di gruppi omogenei di professionisti: breve durata, numeri molto ridotti, omogenei per professione, su argomenti specifici indicati dai partecipanti. coordinati da esperto SPISAL, utilizzando www.prevenzionecantieri.it Nei confronti di gruppi misti -Coordinatori, tecnici CPT, tdp Asl e ispettori DTL- tre moduli online e un modulo in aula. Il livello di confronto sui materiali forniti e sulle esercitazioni proposte è stato giudicato efficace sia dagli operatori pubblici che dai professionisti CPT o privati. Serve inoltre fare formazione sulle nuove modalità di vigilanza e controllo del territorio all interno dei Servizi ASL e se condiviso il piano- delle DTL 17

Gli obiettivi erogazione percorsi formativi già sperimentati e giudicati efficaci modulo formativo a sostegno degli obiettivi di vigilanza 18

Altre iniziative Campagne di Comunicazione modulate per categorie specifiche Monitoraggio dell andamento delle azioni programmate e dei risultati Utilizzo di checklist di cantiere già sperimentate Verifica efficacia vigilanza Mantenimento e implementazione Portale 19