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INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO AL DETTAGLIO 1 trimestre 214 Allegato Statistico

1. Gli indicatori congiunturali Dopo tre trimestri in cui la variazione su base annua del fatturato degli esercizi del commercio al dettaglio in Lombardia aveva mostrato valori negativi ma di entità decrescente, il primo trimestre 214 vede interrompersi questa tendenza, registrando una flessione pari all 1,8%, in aumento rispetto al periodo precedente. E un segnale di come, rispetto agli altri settori dell economia regionale che segnalano una ripresa, il commercio risenta ancora pesantemente della stagnazione dei consumi interni e non sia quindi tuttora in grado di uscire da una crisi che dura ormai dal 28. I dati Istat disponibili a livello nazionale confermano questa tendenza, registrando per i primi mesi del 214 un ulteriore calo delle vendite al dettaglio rispetto a un anno prima. Grafico 1.1 1-1 -2-3 -4-5 -6-7 -8-9,4 -,1-1,1 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - anni 27-214 Dati trimestrali,4-2,2-2,7-3,2-4,4-7,7-6,4-7,3-3,5-2,6-1,2-1,3-1, -2,5-2,8-2,8-5,4-3,3-6,6-5,2-5,6-6,5-3,5-1, -1,7-1,8 27 II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 Fonte: Unioncamere Lombardia Il protrarsi della crisi del comparto commerciale registra però un cambiamento nelle dinamiche settoriali: se a cavallo tra 212 e 213 era soprattutto il comparto non alimentare a risentire del calo dei consumi, a causa della scelta dei consumatori di rimandare l acquisto di molti beni ritenuti non essenziali, nell ultimo periodo le flessioni per questo settore si sono progressivamente ridotte, registrando un -1,% nel primo trimestre 214. Viceversa l ultimo trimestre ha visto un peggioramento per il comparto specializzato alimentare (-5,5%), formato soprattutto da piccoli esercizi, ma anche per il comparto non specializzato (-2,3%), che comprende anche la grande distribuzione e che si era sempre distinto per performance migliori rispetto agli altri settori.

Grafico 1.2 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - anni 27-214 Dati trimestrali per comparto merceologico Alimentare Non alimentare 5 5-5 -5-1 -1-15 27 28 29 21 211 212 213 214-15 27 28 29 21 211 212 213 214 Non specializzato 5-5 -1-15 27 28 29 21 211 212 213 214 Fonte: Unioncamere Lombardia La variazione media del fatturato nasconde una situazione variegata, dove nonostante il calo complessivo un impresa su quattro (24,9%) consegue una crescita del fatturato e un altro quarto (25,6%) si trova in una situazione di stabilità; la rimanente metà delle imprese (49,5%) dichiara invece un calo del fatturato, che in gran parte dei casi (38,7%) è di entità superiore ai cinque punti percentuali. Tabella 1.1 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - I trimestre 214 Distribuzione di frequenze per classe di variazione Forte aumento Aumento Stabilità Diminuz. Forte diminuz. ( +5%) (/+5%) (%) (/-5%) ( -5%) Commercio al dettaglio 18,6 6,3 25,6 1,8 38,7 - Alimentare 15, 4,7 23,8 5,7 5,8 - Non alimentare 24,2 6,6 27,6 7,2 34,4 - Non specializzato 9,7 6,7 22,7 2,6 4,3 3

Il livello depresso della domanda è ben evidenziato dall andamento dei prezzi di vendita, che rispetto al trimestre precedente evidenziano una variazione addirittura negativa (-,8%): la deflazione è particolarmente evidente nel comparto non alimentare (-1,4%), dove per contrastare il forte calo dei consumi gli operatori hanno dovuto applicare politiche commerciali di riduzione dei costi e compressione dei margini. Prezzi fermi si registrano comunque anche nel comparto alimentare (-,4%) e in quello non specializzato (-,2%), all interno del quale la grande distribuzione ha raggiunto una pressione promozionale molto elevata. Le scorte vengono giudicate adeguate dalla maggioranza degli intervistati (77,9%), mentre il 7,8% dichiara di non tenerne; il saldo tra giudizi di esuberanza e scarsità risulta positivo (+7,%) solo per il contributo del comparto non alimentare (+14,9%), dove il magazzino riveste ancora un ruolo importante. Anche in questo caso negli ultimi trimestri si registra una riduzione del saldo, a conferma di una situazione per il settore non alimentare che sembra in via di miglioramento e che consente di smaltire le scorte accumulate durante il periodo precedente. Rimangono prevalentemente scarse le scorte negli altri comparti, che tendono ormai ad operare senza magazzino aggiustando in tempo reale i rifornimenti in base al livello della domanda. Ancora molto negative la valutazioni sugli ordini ai fornitori, che vengono giudicati in diminuzione dal 49,5%, mentre solo il 13,6% li dichiara in crescita, per un saldo pari al -35,9%; nonostante il valore decisamente negativo, un confronto in serie storica evidenzia una tendenza al miglioramento anche per questa variabile. Prosegue il trend negativo per quanto riguarda l occupazione, con il numero di addetti che viene dichiarato in contrazione dello,8%, nona variazione negativa consecutiva; determinante in questo senso il contributo del settore non specializzato (-,9%), che sembra impegnato in un processo di ristrutturazione per fronteggiare il calo dei consumi. Tabella 1.2 Variazioni delle principali variabili Lombardia, imprese del commercio - I trimestre 214 Dati per comparto merceologico Fatturato (1) Prezzi (2) Scorte (3) Ordini ai fornitori (1) (4) Addetti (2) Commercio al dettaglio -1,8 -,8 7, -35,9 -,8 - Alimentare -5,5 -,4 -,5-49,,4 - Non alimentare -1, -1,4 14,9-32,2 -,7 - Non specializzato -2,3 -,2-3,9-35,5 -,9 Fonte: Unioncamere Lombardia (1) Variazione tendenziale (2) Variazione nel trimestre (3) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità (4) Saldo giudizio di aumento e diminuzione 4

Nonostante la flessione di fatturato registrata in questo trimestre sia tornata su valori significativi, le aspettative degli imprenditori sembrano registrare un miglioramento se analizzate in serie storica e depurate dei fattori stagionali, pur rimanendo in territorio negativo. I valori puntuali evidenziano un saldo pari al -3,3% per il volume di affari (differenza tra il 24,7% di quanti lo prevedono in crescita e il 28,% di chi se lo aspetta in calo), mentre per gli ordini ai fornitori il valore è più negativo (-15,6%). In merito all occupazione la gran parte degli imprenditori si aspetta stabilità per il prossimo trimestre (83,6%), mentre una quota significativa prevede una riduzione (13,5%) a fronte di una ridotta minoranza che dichiara un probabile aumento (2,9%); il saldo risulta quindi negativo per oltre 1 punti percentuali. Grafico 1.3 1 5-5 -1-15 -2-25 -3 Aspettative degli imprenditori Imprese del commercio - anni 27-214 Medie mobili dei saldi trimestrali giudizi aumento-diminuzione Fatturato Occupazione Ordini ai fornitori -35 27 II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 Fonte: Unioncamere Lombardia 5

2. Le vendite della grande distribuzione Il periodo difficile per la grande distribuzione lombarda, che il dato dell indagine congiunturale Unioncamere Lombardia sul comparto despecializzato faceva già intuire, viene confermato dai dati forniti da IRI Information Resources sulle vendite di Supermercati e Ipermercati: i volumi risultano infatti in calo dell 1,5%, sesta variazione negativa consecutiva. Si tratta dell ennesima conferma, che pur in un quadro di parziale ripresa dell economia lombarda, le famiglie continuano a comprimere fortemente i consumi, cercando di ricostituire almeno una parte dei risparmi persi durante questi anni di crisi. In questo trimestre al calo dei volumi si associa anche una flessione dei valori, ossia del fatturato, pari all 1,8%, la contrazione più rilevante registrata negli ultimi anni; il fatto che tale diminuzione superi quella relativa ai volumi indica un abbassamento dei prezzi medi di vendita imputabile o a un maggior ricorso alle promozioni o a una preferenza crescente verso prodotti meno costosi. Il dato lombardo risulta comunque migliore di quello italiano nel suo complesso sia in volume che in valore (entrambi in calo del 2,7% a livello nazionale): in l Italia i volumi acquistati nei Supermercati e Ipermercati risultano costantemente in calo già dal primo trimestre 212, mentre in Lombardia questo accade con un anno di ritardo. Grafico 2.1 Variazioni tendenziali dei volumi e dei valori Lombardia, GDO - anni 27-214 Dati trimestrali relativi ai prodotti del Largo Consumo Confezionato Volumi Valori 1 8 6 4 2-2 -4 27 II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI Information Resources 6

Solo il reparto delle bevande presenta variazioni in volume (+,4%) e in valore (+,1%) leggermente positive, mentre le flessioni più pronunciate riguardano la drogheria alimentare (-3,7% in volume e -3,8% in valore). Significativo anche il calo dei volumi venduti per il reparto del fresco (-3,2%) che però mostra solo una leggera contrazione in valore, segno di un aumento dei prezzi medi di vendita in questo comparto. Effetto opposto per quello che riguarda i prodotti per la cura della persona: in questo caso la variazione in valore (-2,5%) è più negativa di quella in volume (-1,4%) e indica quindi il tentativo dei consumatori di mantenere inalterato il volume del carrello della spesa riducendone i costi, solitamente preferendo prodotti in promozione o comunque più convenienti a scapito di quelli di marca a prezzo pieno. Come già notato tale fenomeno, recentemente ben evidente per i beni per la cura della persona e della casa, questo trimestre riguarda tutto il complesso dei prodotti di Largo Consumo Confezionato. Tabella 2.1 Variazioni tendenziali di volumi e valori di vendita Lombardia, GDO - I trimestre 214 Dati per comparto merceologico Lombardia Italia Volumi Valori Volumi Valori Totale Largo Consumo Confezionato -1,5-1,8-2,7-2,7 - Drogheria alimentare -3,7-3,8-3,5-5,6 - Bevande,4,1 1,4,3 - Freddo -1,2 -,7-1,9 -,6 - Fresco -3,2 -,4-4,1, - Cura persona -1,4-2,5-1,7-2,9 - Cura casa -1,3-1,4-3,9-2,8 Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI - Information Resources 7

Variazione % 3. La demografia d impresa Ancora in leggero calo il numero di imprese attive nel commercio al dettaglio (-,3% su base annua, pari a 38 imprese in meno): si tratta della terza flessione consecutiva dopo una fase di stabilità durata per tutto il 212 e la prima metà del 213. Se quindi per gran parte della durata della crisi il comparto del commercio nel complesso era riuscito a mantenere inalterata la consistenza dello stock di imprese attive, sembra ora che il prolungarsi della stagnazione dei consumi e il conseguente allontanamento della ripresa della domanda interna stiano iniziando a intaccare il tessuto imprenditoriale commerciale. Questo avviene nonostante continui a crescere l apporto dell imprenditoria straniera: negli ultimi tre anni la percentuale di imprese attive controllate in maggioranza da persone non nate in Italia è passata dal 14,% al 17,3% (16,8% a livello nazionale), con una quota sulle nuove iscrizioni superiore a un terzo. Il commercio è inoltre un tradizionale settore di sbocco per l imprenditoria femminile, che raccoglie il 32,8% dello stock di attive (in questo caso la percentuale a livello nazionale è superiore e pari al 34,3%) Grafico 3.1 Imprese attive del commercio al dettaglio Lombardia - anni 21-214 Dati trimestrali, valori assoluti e variazioni % 92.5 Variazione tendenziale Variazione congiunturale Numero imprese attive 2,% 92. 91.5 1,% 91. 9.5,% 9. 89.5 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III IV 214 Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese -1,% 8

Come già evidenziato nei passati trimestri, nel settore del commercio in Lombardia è in atto un processo di ristrutturazione all interno del quale si registra una significativa crescita del commercio ambulante (455 imprese in più rispetto al primo trimestre 213, pari al +2,2%) e del commercio al di fuori di negozi, banchi e mercati (+213 unità, pari al +4,5%). Nel primo caso si tratta soprattutto di commercio ambulante non alimentare gestito in larga parte da imprenditori stranieri, mentre nel secondo la crescita è dovuta allo sviluppo dell e-commerce. L altro lato della medaglia è il calo sia degli esercizi non specializzati (-2,4%, pari a -21 unità), a conferma del processo di ristrutturazione in corso nella grande distribuzione, sia di quelli specializzati, che nel complesso perdono 746 imprese (-1,3%). All interno di questi aumentano solo gli esercizi specializzati alimentari (229 imprese in più, pari al +2,1%, soprattutto negozi di bevande e tabacchi) e quelli di prodotti di informatica e ICT (+5,2%, pari a +6 unità, in particolare di telefonia), mentre le contrazioni più rilevanti riguardano gli esercizi specializzati di altri prodotti (-1,7%, pari a 448 imprese in meno, soprattutto negozi di abbigliamento), di prodotti di uso domestico (-2,9%, ovvero -268 unità, in particolare rivenditori di mobili e utensili per la casa) e di articoli culturali e ricreativi (-3,%, pari a -23 esercizi, perdita concentrata nelle cartolerie e nelle edicole). Tabella 3.1 Imprese attive nel commercio al dettaglio Lombardia, I trimestre 213 e I trimestre 214 Consistenze, variazioni assolute e percentuali per gruppi ATECO 27 ATECO 27 Descrizione Attive I-213 Attive I-214 Var. assoluta Var. % 471 Esercizi non specializzati 8.87 8.66-21 -2,4% 472 473 474 475 476 Alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati Carburante per autotrazione in esercizi specializzati Prodotti per l informatica e Ict in esercizi specializzati Altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati Articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati 11.112 11.341 229 2,1% 2.513 2.424-89 -3,5% 1.149 1.29 6 5,2% 9.15 8.882-268 -2,9% 7.66 7.376-23 -3,% 477 Altri prodotti in esercizi specializzati 25.966 25.518-448 -1,7% 478 Commercio al dettaglio ambulante 2.447 2.92 455 2,2% 479 Al di fuori di negozi, banchi e mercati 4.758 4.971 213 4,5% Esercizi non classificati a tre cifre 258 238-2 -7,8% 47 Totale 91.829 91.521-38 -,3% Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese 9

Note metodologiche: L indagine sulla congiuntura economica di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su quattro campioni: aziende industriali, aziende artigiane, aziende commerciali e aziende dei servizi. Il campione industria comprende aziende con più di 1 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo l attività economica (in base alla codifica delle attività economiche ATECO 27), la dimensione d impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Le interviste vengono realizzate tramite tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interview) o CAWI (Computer Assisted Web Interview). Nel primo trimestre 214 per l indagine congiunturale del commercio sono state realizzate 1.172 interviste, così distribuite per settore e classe dimensionale: 3-9 addetti 1-49 addetti 5-199 addetti 2 addetti e più Totale Alimentare 179 14 193 Non alimentare 471 148 22 8 649 Non specializzato 175 15 29 21 33 Totale 825 267 51 29 1.172 Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell occupazione, aggiornata periodicamente in modo da recepire significative modifiche nella struttura dell universo. Le informazioni ottenute dall indagine sul settore del commercio sono disaggregabili per 4 classi dimensionali (3-9 addetti, 1-49 addetti, 5-199 addetti, oltre 2 addetti), 3 settori di attività economica (specializzato alimentare, specializzato non alimentare, non specializzato) e 12 province lombarde. Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources tramite il servizio Tracking di mercato, che rileva via scanner i dati dei prodotti di Largo Consumo Confezionato (LCC) di Ipermercati e Supermercati. Il servizio garantisce la copertura di circa l 8% del fatturato LCC realizzato da tutto l universo Iper + Super in Italia; di conseguenza solamente il 2% viene stimato sulla base del campione. I dati vengono elaborati a rete corrente, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita, e vengono forniti in valore e quantità. Sono inoltre disponibili dettagli per canale distributivo (ipermercati e supermercati), comparto merceologico (drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura persona, cura casa) e provincia (con l esclusione di Sondrio e Monza-Brianza, inclusa nella provincia di Milano). 1

I dati sulla consistenza dello stock di imprese provengono da Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. L'archivio sul Web, attivo dal 1997, consente l'accesso ai dati in formato elettronico a partire dal primo trimestre 1995. 11