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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE Antonio Segni Liceo Scientifico Ozieri PIANO DI LAVORO A.S. 2015/2016 CLASSE II SEZ. B FISICA INSEGNANTE: Giuseppe Ricciardello

1. Livelli di partenza La classe 28 alunni vivaci e in genere disponibili al dialogo educativo. Dal punto di vista cognitivo, si presenta eterogenea, infatti, è possibile individuare un gruppo formato da alunni dotati di buone capacità, seri e costanti nell impegno e con un livello di preparazione di base buono; un gruppo costituito da elementi fragili, poco seri nell impegno, che evidenziano uno scarso livello di preparazione. 2. Obiettivi specifici della disciplina Gli obiettivi specifici della disciplina, come previsto dalle indicazioni ministeriali e dalla programmazione dipartimentale, sono: conoscenza e comprensione dei procedimenti caratteristici dell indagine scientifica e capacità di utilizzarli acquisire la capacità di analizzare i fenomeni attraverso l attività di laboratorio, che alternativamente può assumere carattere di indagine o di verifica acquisizione di un corpo organico di contenuti e metodi finalizzati ad un adeguata interpretazione dei fenomeni fisici acquisizione di una serie di abilità di metodo e di ragionamento intese come attitudine all analisi e alla critica rigorosa acquisizione di un linguaggio corretto e sintetico sviluppo di capacità di fornire e ricevere informazioni capacità di discutere i risultati sperimentali capacità di risolvere semplici esercizi sviluppo di atteggiamenti fondati sulla collaborazione interpersonale e di gruppo 3. Competenze disciplinari Alla fine del biennio gli allievi dovranno essere in grado di Possedere un linguaggio di tipo scientifico Analizzare un fenomeno o un problema riuscendo ad individuare gli elementi significativi, le relazioni, e riuscendo a collegare premesse e conseguenze Eseguire in modo corretto misure con chiara consapevolezza delle operazioni effettuate e degli strumenti utilizzati Esaminare dati e ricavare informazioni significative da tabelle, grafici e altra documentazione 2

Trarre deduzioni e confrontarle con i dati sperimentali, riuscendo ad individuare collegamenti e analogie tra i diversi fenomeni Proporre semplici esperimenti in laboratorio Saper descrivere le apparecchiature e le procedure utilizzate in laboratorio e aver sviluppato abilità operative connesse con l uso di tali strumenti Relazionare sinteticamente e in modo completo sulle esperienze svolte in laboratorio. L acquisizione di tali competenze sarà possibile con l opportuno utilizzo dei laboratori in compresenza con l insegnante tecnico pratico in servizio presso l istituto. 4. Indicazioni metodologiche generali Sul piano della metodologia sono fondamentali tre momenti interdipendenti: elaborazione teorica che a partire dalla formulazione di alcune ipotesi e principi deve gradualmente portare l allievo a comprendere interpretare e unificare un ampia classe di fatti sperimentali e avanzare possibili revisioni, favorendo negli alunni lo sviluppo delle capacità di sintesi e di valutazione realizzazione di esperimenti che vedano gli alunni sempre attivamente impegnati sia nel seguire le esperienze realizzate dal docente, sia nel realizzarle direttamente, sia nel saper relazionare sull attività di laboratorio Applicazione dei contenuti acquisiti attraverso esercizi e problemi, che non devono essere intesi come un automatica applicazione di formule, ma come un analisi critica del particolare fenomeno studiato, e considerati come strumenti idonei ad educare gli allievi a giustificare logicamente le varie fasi del processo di risoluzione. L attività di laboratorio, che è da ritenersi fondamentale e non sostituibile per l educazione al saper fare, è principalmente diretta agli allievi e inserita nella trattazione dei temi affrontati di volta in volta. Anche l utilizzazione di strumenti di elaborazione(word ed excel o programmi di simulazione) può essere inserita in momenti opportuni nell attività didattica. Le lezioni saranno frontali con dibattiti in classe guidati dall insegnante su idee stimolo, con momenti di lavoro cooperativo sia in classe che in laboratorio 5. Strumenti di verifica Per la verifica dei livelli di apprendimento saranno utilizzati: colloqui o interrogazioni orali prove scritte che comprendono esercizi e problemi questionari scritti, a risposta singola o multipla, in sostituzione o a completamento delle verifiche orali relazioni di laboratorio di gruppo o singole 6. Modalità di valutazione Ai fini della valutazione, in conformità a quanto previsto nella programmazione dipartimentale, si osserverà la capacità dell allievo di: conoscere e applicare i contenuti acquisiti riferire con un linguaggio corretto le teorie partecipare in modo costruttivo e critico alle lezioni analizzare e sintetizzare un quesito prospettare soluzioni, verificarle e formalizzarle 3

Inoltre, nella valutazione complessiva si terrà conto degli interventi da posto, la puntualità nello svolgere il lavoro a casa e il rispetto delle scadenze. I requisiti minimi per la sufficienza sono riscontrabili nell acquisizione delle conoscenze e abilità minime sui contenuti trattati nel saper utilizzare un lessico specifico (di base) della disciplina nel saper individuare le informazioni da un contesto problematico nel saper organizzare i dati mediante opportune relazioni per giungere alla risoluzione degli esercizi. Per le griglie di valutazione si rimanda alla programmazione dipartimentale. 7. Attività di recupero e sostegno. Durante le ore di lezione saranno seguiti in particolare gli studenti in difficoltà e saranno corretti, anche individualmente, gli esercizi risolti a casa. Si privilegerà il recupero in itinere che sarà svolto dopo il primo quadrimestre, da ogni docente, nella propria classe. Ciascun docente, nella modalità che riterrà valida per attuare il recupero delle insufficienze, sulla base dalla sua programmazione, dalle caratteristiche della classe, dalle distribuzione delle insufficienze/sufficienze ed eccellenze nella classe, effettuerà un recupero nelle sue ore curricolare del mattino. Ozieri, 3/11/2015 Il Docente Prof. Giuseppe Ricciardello

Capitolo Competenze Strumenti didattici Verifiche Dalle indicazioni nazionali Traguardi formativi Indicatori Animazioni Video ed esperimenti virtuali Mappe In tre minuti Esercizi Verso l esame 7. La velocità Osservare e identificare Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Caratterizzare il moto di un punto materiale. Comprendere la legge oraria del moto. Comprendere il concetto di sistema di riferimento. Distinguere velocità media e velocità istantanea. Comprendere e interpretare un grafico spazio-tempo. Comprendere il moto rettilineo uniforme. Definire il concetto di velocità Distinguere i concetti di posizione e spostamento nello spazio. Distinguere i concetti di istante e intervallo di tempo. Definire la traiettoria. Definire il moto rettilineo. Eseguire equivalenze tra unità di misura. Utilizzare correttamente la rappresentazione grafica. Mettere in relazione il grafico spazio-tempo e il grafico velocità-tempo. Dimostrare la legge del moto rettilineo uniforme. Calcolare l istante di tempo. La velocità nel moto rettilineo uniforme, pag. 176. La pendenza del grafico spazio-tempo, pag. 184. Legge del moto uniforme, pag. 187. Il grafico s-t che non passa per l origine, pag. 187. A pag. 195 Da pag. 196 a pag. 208 Pag. 209. 8. L accelerazione Osservare e identificare Caratterizzare il moto vario su una retta. Definire il concetto di accelerazione. Definire il concetto di velocità istantanea. Definire il concetto di accelerazione media e Velocità media e velocità istantanea, pag. 211. Accelerazione e velocità, pag. 224. La legge del moto uniformemente accelerato, Da pag. 243 a pag. 256 Da pag. 256 a pag. 257.

accelerazione istantanea. pag. 224. Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Dedurre la velocità istantanea dal grafico spazio-tempo. Comprendere e interpretare un grafico velocità-tempo. Comprendere il moto rettilineo uniformemente accelerato con partenza da fermo e con partenza in velocità. Utilizzare correttamente la rappresentazione grafica. Descrivere il grafico spaziotempo del moto uniformemente accelerato. Descrivere il moto dei corpi in caduta libera. Dimostrare la legge della velocità. Dimostrare la legge generale della posizione. Mettere il relazione il grafico della velocità e il grafico dell accelerazione. Descrivere il moto dovuto al lancio verticale verso l alto Capitolo Competenze Strumenti didattici Verifiche Dalle indicazioni nazionali Traguardi formativi Indicatori Animazioni Video ed esperimenti virtuali Mappe In 3 minuti Esercizi Verso l esame 9. I vettori Osservare e identificare Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Distinguere tra grandezze scalari e vettoriali. Comprendere le tecniche risolutive legate all espressione in componenti di un vettore. Applicare il concetto di prodotto vettoriale al momento di una forza e a quello di una coppia. Riconoscere in situazioni pratiche il carattere vettoriale di forze e spostamenti. Eseguire le operazioni fondamentali tra vettori. Operare con le funzioni goniometriche. Utilizzare il prodotto scalare e il prodotto vettoriale. Versori e componenti cartesiane di un vettore, pag. 261. Seno e coseno con la calcolatrice, pag. 262. Prodotto scalare, pag. 268. Il prodotto vettoriale, pag. 270. A pag. 273. Da pag. 275 a pag. 281. 10. I moti nel piano Osservare e identificare Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Descrivere i moti nel piano con grandezze vettoriali. Comprendere la composizione dei moti. Comprendere il moto circolare uniforme. Comprendere il moto armonico. Interpretare il grafico spaziotempo del moto armonico. Definire il vettore spostamento. Definire il vettore velocità. Definire il vettore accelerazione. Definire la velocità angolare. Definire l accelerazione centripeta. Descrivere la legge oraria del moto armonico. Definire la velocità istantanea Il vettore velocità, pag. 285. Il vettore accelerazione, pag. 285. Comporre i moti, pag. 289. Il moto circolare uniforme, pag. 291. L accelerazione centripeta, pag. 299. Il moto armonico, pag. 301. La velocità, pag. 309 L accelerazi one, pag. 309 Da pag. 310 a pag. 322. A pag. 323.

del moto armonico. Definire l accelerazione del moto armonico. Dimostrare la legge dell accelerazione nel moto armonico. 11. I princìpi della dinamica e la relatività galileiana Osservare e identificare Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Identificare i sistemi di riferimento inerziali. Comprendere il primo, il secondo, e il terzo principio della dinamica Formulare il secondo e il terzo principio della dinamica. Comprendere l origine e la rilevanza delle forze apparenti. Individuare l ambito di validità delle trasformazioni di Galileo. Enunciare e applicare i principi della dinamica Applicare le trasformazioni di Galileo. Calcolare, in semplici casi, il valore delle forze apparenti. Principio di azione e reazione, pag. 347. Newton nello spazio, pag. 350. A pag. 355 Le forze, pag. 355. F = ma, pag. 355. Da pag. 356 a pag. 364 Da pag. 364 a pag. 365. Fare esperienza e rendere ragione del significato dei vari aspetti del metodo sperimentale, dove l esperimento è inteso come interrogazione ragionata dei fenomeni naturali, scelta delle variabili significative, raccolta e analisi critica dei dati e dell affidabilità di un processo di misura, costruzione e/o validazione di modelli. Riconoscere il ruolo delle forze presenti in un sistema, con particolare riferimento al loro carattere vettoriale. Analizzare il moto dei corpi quando la forza totale applicata è nulla. Mettere in relazione le osservazioni sperimentali e la formulazione dei principi della dinamica. Esprimere la relazione tra accelerazione e massa inerziale. Comprendere e valutare le scelte scientifiche e tecnologiche che interessano la società in cui vive. Spiegare il funzionamento e i possibili utilizzi del microscopio a forza atomica. Spiegare per quale motivo su una particella in orbita si osserva un'apparente assenza di peso.

Capitolo Competenze Strumenti didattici Verifiche Dalle indicazioni nazionali Traguardi formativi Indicatori Animazioni Video ed esperimenti virtuali Mappe In 3 minuti Esercizi Verso l esame 12. Applicazione dei princìpi della dinamica Osservare e identificare Studiare l applicazione dei princìpi della dinamica a diversi tipi di moto Riconoscere le condizioni di equilibrio di un punto materiale e di un corpo rigido. Applicare le leggi fondamentali della dinamica. Applicare le condizioni di equilibrio a esempi concreti A pag. 406 Da pag. 407 a pag. 422. A pag. 423 Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Fare esperienza e rendere ragione dei vari aspetti del metodo sperimentale, dove l esperimento è inteso come interrogazione ragionata dei fenomeni naturali, scelta delle variabili significative, raccolta e analisi critica dei dati e dell affidabilità di un processo di misura, costruzione e/o validazione di modelli. Comprendere e valutare le scelte scientifiche e tecnologiche che interessano la società. Descrivere il moto lungo un piano inclinato. Applicare il diagramma delle forze per un sitema di corpi in movimento. Individuare le caratteristiche del moto parabolico ed esaminare la possibilità di scomporre un determinato moto in altri più semplici. Formulare la legge del moto armonico, esprimendo s, v e a in relazione alla pulsazione. Individuare il ruolo della forza centripeta nel moto circolare uniforme. Analizzare il concetto di forza centrifuga apparente. Descrivere le proprietà delle oscillazioni del sistema massamolla e del pendolo. Applicare la scomposizione delle forze alla forza peso nel moto lungo un piano inclinato. Calcolare l effetto dell attrito sul moto lungo il piano inclinato. Usare i diagrammi delle forse per determinare grandezze incognite. Analizzare e risolvere il moto dei proiettili con velocità iniziali diverse. Calcolare la gittata di un proiettile che si muove di moto parabolico. Analizzare il moto armonico di una massa attaccata a una molla. Analizzare il moto armonico di un pendolo. Utilizzare le relazioni che legano le grandezze lineari e le grandezze angolari. Utilizzare le leggi che forniscono il periodo di oscillazione del sistema massa-molla e del pendolo. Individuare le situazioni della vita reale in cui si eseguono misure delle grandezze cinematiche, lineari e angolari.

13. Il lavoro e l energia Osservare e identificare Fare esperienza e rendere ragione dei vari aspetti del metodo sperimentale, dove l esperimento è inteso come interrogazione ragionata dei fenomeni naturali, scelta delle variabili significative, raccolta e analisi critica dei dati e dell affidabilità di un processo di misura, costruzione e/o validazione di modelli. Mettere in relazione forza, spostamento e lavoro compiuto. Analizzare la relazione tra lavoro prodotto e intervallo di tempo impiegato. Identificare le forze conservative e le forze non conservative. Formulare il principio di conservazione dell energia meccanica e dell energia totale. Riconoscere la capacità di compiere lavoro posseduta da un corpo in movimento oppure da un corpo che si trova in una data posizione. Definire il lavoro come prodotto scalare di forza e spostamento. Individuare la grandezza fisica potenza. Riconoscere le differenze tra il lavoro compiuto da una forza conservativa e quello di una forza non conservativa. Ricavare e interpretare l espressione matematica delle diverse forme di energia meccanica. Utilizzare il principio di conservazione dell energia per studiare il moto di un corpo in presenza di forze conservative. Valutare il lavoro delle forze dissipative e in base a quello prevedere il comportamento di sistemi fisici. Lavoro motore e lavoro resistente, pag. 427. La potenza, pag. 430. Energia cinetica e lavoro, pag. 432. Conservazione dell energia meccanica, psg. 443. L energia meccanica di un pendolo, pag. 443. Conservazione dell energia meccanica, pag. 443. A pag. 453. Il lavoro, pag. 453. La potenza, pag. 453. L energia cinetica, pag. 453. Il teorema dell energia cinetica, pag. 453. L energia potenziale della forzapeso, pag. 453. Da pag. 454 a pag. 466 Da pag. 466 a pag. 467. Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Calcolare il lavoro di una forza variabile. Realizzare il percorso logico e matematico che porta dal lavoro all energia cinetica, all energia potenziale gravitazionale e all energia potenziale elastica. Definire l energia potenziale relativa a una data forza conservativa. Riconoscere le forme di energia e utilizzare la conservazione dell energia nella risoluzione dei problemi. Comprendere e valutare le scelte scientifiche e tecnologiche che interessano la società in cui vive. Essere consapevoli dell utilizzo dell energia nelle situazioni reali. Riconoscere le potenzialità di utilizzo dell energia in diversi contesti della vita reale. Riconoscere e analizzare l importanza delle trasformazioni dell energia nello sviluppo tecnologico. 14. La termologia Osservare e identificare Definire la temperatura come grandezza fisica. Definire il calore come grandezza fisica. Introdurre i cambiamenti di stato di aggregazione della materia. Distinguere la scala termometrica Celsius dalla scala termometrica Kelvin. Mettere in relazione il calore con la temperatura e la massa di un corpo. Definire il calore latente di fusione. Definire il calore latente di vaporizzazione. Da pag. 479 a pag. 481 Formalizzare un problema di fisica e applicare gli Introdurre il calore specifico e la capacità termica. Descrivere il calorimetro e analizzare l applicazione a casi specifici.