Tutelare l infanzia negata e garantire il diritto del minore alla famiglia



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Piano d azione: Garantire e tutelare il diritto all infanzia Area SERVIZI ALLA PERSONA Bando senza scadenza: Tutelare l infanzia negata e garantire il diritto del minore alla famiglia Procedura per la presentazione delle richieste di contributo. La procedura di presentazione delle richieste di contributo nell ambito del presente bando prevede un momento preliminare di confronto con gli uffici della Fondazione Cariplo, finalizzato a comprendere con precisione le caratteristiche dei progetti, individuare la coerenza e la fattibilità delle operazioni proposte e valutare l affidabilità delle organizzazioni richiedenti. Si richiede pertanto alle organizzazioni proponenti di sottoporre alla Fondazione una proposta preliminare (che non rappresenta una domanda ufficiale di contributo) sulla base della procedura illustrata nella Guida alla presentazione. Il problema Nella definizione delle politiche riguardanti l universo dell infanzia e dell adolescenza, la Fondazione ha posto al centro degli interventi non un target indifferenziato, bensì l infanzia meno tutelata in assoluto, sia quella priva di supporto familiare, i minori soli (minori non accompagnati presenti sul territorio italiano, minori allontanati dalla famiglia, minori in uscita da percorsi di sostegno in quanto prossimi al compimento della maggiore età), sia quella inserita in contesti familiari profondamente problematici, laddove la famiglia non è in grado di offrire adeguati supporti educativi e di integrazione. In entrambi i casi si assiste ad una vera e propria negazione del diritto all infanzia, contrassegnata da condizioni di grande trascuratezza e povertà, non solo economica ma soprattutto culturale e sociale, da risposte spesso dettate da una logica emergenziale o di semplice tamponamento del disagio, e comunque ben lontane da quel superiore interesse del minore declamato dalla convenzione ONU sui diritti dell infanzia del 1989. 1

Minori prematuramente allontanati dal contesto familiare senza un concreto tentativo di evitare l allontanamento, minori collocati in strutture comunitarie senza un percorso di accompagnamento unitario, volto a garantire continuità, non solo di intervento, ma anche affettiva e relazionale, sono solo alcuni esempi di logiche parziali di intervento, che non affrontano il bisogno nella sua interezza e in vista di soluzioni coerenti e durature. Obiettivi del bando Obiettivo fondamentale del bando è garantire al minore, in quanto tale, il pieno godimento dei propri diritti, primo fra tutti quello di avere una famiglia. Ciò significa incentivare da un lato forme di accoglienza e di accompagnamento il più possibili vicine al modello familiare quanto ad attenzione ai contesti affettivi e relazionali dei minori allontanati, dall altro supportare la famiglia, laddove esistente e potenzialmente idonea a farsi carico del minore, affinché possa riappropriarsi del proprio ruolo educativo e di tutela. Sempre ponendo al centro la tutela dell infanzia, il bando intende stimolare nuove linee di intervento sul tema dello sfruttamento (sessuale, lavorativo), dell abuso, del maltrattamento e dell evasione scolastica, che agiscano principalmente sul versante del sommerso. Nel caso dei minori soli, in larga parte stranieri, presenti sul territorio italiano, gli interventi dovranno essere orientati a intercettare tempestivamente condizioni di vita profondamente lesive della dignità umana a cui questi stessi vengono sottoposti. Qualora invece episodi simili fossero agiti proprio all interno del nucleo familiare, dovranno essere attivati, laddove ovviamente ne esistano i presupposti, interventi di sostegno che permettano ai genitori di riappropriarsi del loro ruolo educativo (ad esempio sviluppando reti di sostegno e contesti positivi di riferimento per i genitori, ipotizzando anche forme di affido leggero in risposta a situazioni più carenti). L allontanamento dal nucleo familiare deve verificarsi esclusivamente laddove vi siano reali necessità, ossia quando la permanenza del minore in famiglia è più nociva dello sradicamento dai suoi affetti, e non essere dettato da logiche di emergenza e scarsità di risorse alternative, come spesso ancora accade. Gli interventi dovranno garantire un percorso di accompagnamento articolato e parallelamente rivolto ai minori e alla famiglia (naturale o affidataria), in un ottica che tenga conto dell esistenza e del valore di profondi legami affettivi e relazionali che comunque continuano a rimanere saldi. 2

In tale ottica il minore deve essere considerato, nelle politiche che lo riguardano, un soggetto autonomo portatore di diritti e bisogni, e non beneficiario in modo indiretto degli interventi rivolti agli adulti di riferimento. In un quadro complessivamente rivolto alla tutela dell infanzia e orientato a garantire una presa in carico globale dei bisogni del minore attraverso una rete di risorse e organizzazioni, è possibile quindi distinguere due ordini di obiettivi, a loro volta declinabili in maniera più specifica così da evidenziarne le caratteristiche essenziali: 1) tutelare i diritti dei minori soli italiani e stranieri e di quelli in uscita da percorsi di sostegno, in quanto prossimi al compimento della maggiore età. In tale ambito la Fondazione intende sostenere: iniziative volte a garantire al minore il diritto alla famiglia. Questo significa, da un lato, sensibilizzare e promuovere l affido familiare, rivolgendo attenzione al sostegno e alla preparazione delle famiglie affidatarie e alle dinamiche psicologiche ed evolutive dei bambini in affido, dall altro, fornire un adeguato sostegno alle famiglie d origine per favorire, ove possibile, il reinserimento del minore o per garantire comunque una continuità affettiva; riflessioni attorno a nuove forme possibili di accoglienza per minori, in quanto le strutture comunitarie o le case-famiglia, sebbene sicuramente più idonee rispetto agli istituti a rispondere alle esigenze affettive e relazionali dei ragazzi, non sempre garantiscono quella molteplicità di interventi e quei percorsi di accompagnamento necessari al raggiungimento di autonomia economica, sociale e lavorativa dei minori a carico. Ciò significa anche sostenere i ragazzi dopo il raggiungimento della maggiore età, tenendo conto che difficilmente giovani già segnati da pesanti trascorsi personali e familiari saranno in grado di essere autonomi solo in quanto maggiorenni; interventi integrati in grado di intercettare i minori stranieri soli il prima possibile, per predisporre tempestivamente percorsi di reale integrazione; progetti di rete in collaborazione con gli enti territoriali, i servizi sociali, i Centri di Prima Accoglienza e gli Istituti Penali Minorili, finalizzati sia a sottrarre i minori stranieri non accompagnati al percorso delinquenziale e quindi carcerario, sia a creare concreti percorsi di reinserimento e accompagnamento post-carcere, affinché la loro permanenza in Italia non sia segnata da continui ingressi e uscite dagli Istituti Penitenziari, come oggi spesso accade. 2) tutelare i diritti dei minori non soli ma la cui infanzia è negata o potenzialmente negata. In tale ambito la Fondazione intende sostenere progetti volti a: intercettare e intervenire nelle situazioni di profondo disagio, spesso sommerso, dove il minore vive in condizioni di indigenza, sfruttamento, carenza di servizi sanitari di 3

base, scarso accesso all istruzione, superando un modello di intervento solo di tipo emergenziale, cercando di attuare percorsi di accompagnamento e crescita in forte collaborazione con le istituzioni; condividere prima di tutto con le famiglie il concetto di diritto all infanzia, tenendo anche debitamente conto delle eventuali differenze culturali, religiose della comunità di appartenenza; garantire il diritto primario del minore a vivere, crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia, prevenendo l allontanamento, considerando sempre l interesse superiore del minore; supportare la famiglia nel proprio ruolo educativo e di tutela; creare interventi multidimensionali, rivolti in parallelo ai minori e ai genitori, secondo una logica di rete di enti competenti sul territorio che affrontino il problema in modo congiunto; favorire l integrazione tra politiche di intervento pubbliche e iniziative del privato sociale, valorizzando le buone prassi già esistenti e collaudate e sperimentando nuovi modelli di intervento. Nell ambito degli interventi rivolti ai minori stranieri, oltre a quelli non accompagnati presenti sul territorio italiano, particolare attenzione verrà riservata ai casi in cui le difficoltà del minore dipendano dalle differenze culturali e dal mancato supporto ad un percorso di integrazione: a titolo esemplificativo si pensi all universo dei Rom, ovvero a situazioni di forte indigenza, carenza di servizi sanitari di base, scarso accesso all istruzione, o a percorsi migratori complessi nei quali il contesto/la famiglia di appartenenza non riesca a garantire al minore un adeguata integrazione culturale e sociale (basti pensare all isolamento di alcune comunità nei nostri contesti urbani e alle situazioni critiche di ricongiungimento familiare). Linee guida Progetti ammissibili Per essere considerati ammissibili alla valutazione, i progetti dovranno soddisfare i seguenti requisiti: si rivolgano a minori allontanati dalle famiglie e/o a quelli inseriti in contesti familiari profondamente problematici secondo le tipologie sopra indicate; formulino una richiesta complessiva di contributo alla Fondazione Cariplo non inferiore a 25.000 euro e non superiore al 50% dei costi totali, specificando le voci di spesa a cui è destinata; 4

prevedano l oggetto dell intervento all interno dell area che comprende la Lombardia e le province di Novara e Verbania; nel caso di progetti prevalentemente orientati a realizzare interventi strutturali, il costo totale del progetto potrà includere solo gli investimenti ammortizzabili e il primo anno di gestione. Criteri Nello specifico saranno privilegiati progetti che: operino principalmente nel sommerso, prevedendo idonee forme di intercettazione e di aggancio dell utenza, in stretta collaborazione con le risorse presenti sul territorio (servizi sociali, forze dell ordine, scuole, centri di aggregazione, educativa di strada, Istituti Penali Minorili e Centri di Prima Accoglienza); siano promossi da realtà con forte esperienza di intervento sui temi e sui soggetti coinvolti, già operanti in integrazione con associazioni analoghe e istituzioni locali e nazionali; prevedano interventi di accompagnamento ai genitori, laddove presenti, attraverso la creazione di una rete di servizi pubblici e privati e altre forme di sostegno al loro ruolo (costruzione di reti relazionali informali di riferimento e sostegno, affido leggero, ecc) finalizzate a mantenere il minore in famiglia; garantiscano una presenza costante di risorse umane destinate alla costruzione e al sostegno dei singoli percorsi di accompagnamento e prevedano adeguati supporti formativi e psicologici per gli adulti di riferimento coinvolti, anche creando figure professionali ad hoc; utilizzino un approccio dove la comunità/le persone di riferimento del minore, ove possibile, siano da considerare non un impedimento ma una risorsa, valorizzandone le competenze, i bisogni, le caratteristiche e le potenzialità nell educazione e accompagnamento del minore; favoriscano percorsi di educazione alla legalità; favoriscano un approccio interculturale, finalizzato al rispetto delle differenze culturali e all integrazione reciproca, prevedendo anche il coinvolgimento attivo della comunità del territorio; affrontino congiuntamente il problema educativo, sanitario, scolastico e affettivo, secondo un approccio multidimensionale; prevedano, in caso di necessità, forme di accoglienza temporanea presso famiglie o strutture idonee, costruendo tali percorsi nell ottica del mantenimento del minore in famiglia, se ciò è nel suo superiore interesse. 5

Nello specifico i progetti che prevedono l allontanamento dei minori dal proprio nucleo familiare dovranno: orientarsi verso interventi di tipo familiare, alternativi alla comunità tradizionale e in grado di sviluppare nuove risposte atte a garantire il diritto del minore alla famiglia; fornire risposte residenziali in realtà aperte al territorio che prevedano l accesso dei minori a servizi e risorse esterne, al fine di garantire un adeguata socializzazione in contesti di vita ordinaria; garantire adeguati supporti affettivi e psicologici nel sostenere le fasi di passaggio, in modo che l inserimento in nuove realtà non comporti un azzeramento del percorso fino a quel momento realizzato (il passaggio di consegne non deve ridursi alla trasmissione di un dossier); creare un percorso integrato di sostegno alle famiglie di origine, laddove esso sia possibile; garantire una continuità affettiva, relazionale e di supporto a una vita autonoma anche dopo il compimento della maggiore età. Progetti non ammissibili Interventi di sola emergenza o di puro sostegno economico alle famiglie; Interventi limitati all intercettazione del sommerso senza una successiva presa in carico del problema; Interventi che non prevedano un approccio multidimensionale al problema o rivolti solo ad una delle parti in causa (minori o genitori); Progetti volti alla realizzazione o alla gestione di comunità residenziali che non garantiscono adeguati interventi e percorsi di accompagnamento necessari al raggiungimento di autonomia economica, sociale e lavorativa dei minori a carico; Progetti di aggregazione e intrattenimento culturale, sportivo, ricreativo; Progetti volti alla realizzazione o alla gestione di centri di aggregazione e oratori; Attività di ricerca; La gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dall organizzazione richiedente; L acquisto, la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di immobili non inseriti in una precisa iniziativa, né strettamente correlati agli obiettivi e alle linee guida del bando. N.B. Su questo bando non è ammissibile la presentazione di più di una richiesta di contributo per ente all anno (a decorrere dalla comunicazione ufficiale dell esito della valutazione) 6