CENTRO REGIONALE DI COMPETENZA ANALISI E MONITORAGGIO DEL RISCHIO AMBIENTALE A.M.R.A Business Plan
ENTI PARTECIPANTI e SOGGETTI ATTUATORI Università di Napoli Federico II Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale Dipartimento di Chimica Dipartimento di Ingegneria Chimica Dipartimento di Progettazione Urbana Dipartimento di Scienze Fisiche Dipartimento di Scienze della Terra Consiglio Nazionale delle Ricerche Geomare Sud Istituto per l Ambiente Marino Costiero Istituto di Ricerche per la Combustione Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell Ambiente (IREA) Consorzio Technapoli ENEA Progetto Speciale Clima Globale (CLIM) Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) Servizio di Gestione Decentrata Campania (SGD Campania) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Centro di Ingegneria Sismica e Sismologia Applicata (CISSA) Osservatorio Vesuviano Istituto Nazionale di Ottica Applicata (INOA) Unità Dispositivi Fotonici Innovativi Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree interne della Campania Seconda Università di Napoli Dipartimento di Ingegneria Civile Dipartimento di Scienze Ambientali Stazione Zoologica Anton Dohrn Università degli Studi del Sannio Dipartimento di Scienze Geologiche e Ambientali Università degli Studi di Napoli Parthenope Istituto di Metereologia e Oceanografia Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Ingegneria Civile 2
INDICE INTRODUZIONE... 4 1. LA MISSIONE DI AMRA... 5 1.1. La value proposition... 5 1.2. Acquisizione della vision strategica... 6 2. PROFILO DI AMRA... 8 2.1. Divisioni tematiche... 8 2.2.1 L unità centrale... 8 2.2.2 Le strutture operative locali... 9 2.2.3 Il portale AMRA... 9 2.2.4 Le Business Area Companies (BAC)... 10 3. IDENTIFICAZIONE DELLA DOMANDA... 12 3.1. Gli elementi di traino della domanda... 12 3.2. Gli elementi distintivi della domanda... 15 4. IDENTIFICAZIONE DELL OFFERTA DEL CRDC... 20 4.1. Modalità operative di AMRA... 20 4.2. Valorizzazione del patrimonio relazionale e conoscitivo... 21 4.3 Offerta servizi... 22 4.4 Capacità produttiva di AMRA... 34 4.5 Azioni di marketing... 35 5. FIGURA GIURIDICA DEL CRDC AMRA... 37 5.1 Soggetto giuridico... 37 5.2. Regime transitorio... 37 5.3 Percorso attuativo tempificato... 38 5.4. Modalità gestionali... 38 5.4.1 Rapporto con le strutture consorziate e soggetti esterni... 38 5.4.2 Meccanismi di incentivazione del personale dei soci... 39 6. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA... 41 6.1. Le componenti della struttura organizzativa... 41 6.2. Ruoli e Funzioni identificati... 42 6.3 Dimensionamento della struttura Organizzativa Centrale... 44 6.4. Le relazioni fra i processi... 45 7. SISTEMA DI CONTROLLO... 46 7.1. La coerenza con gli obiettivi strategici... 46 7.2. Il modello Balance Scorecard... 46 8. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO... 48 8.1. Piano di assunzioni del personale fisso... 48 8.2. Costi fissi di struttura... 50 8.3 Conto economico previsionale per il triennio 2005/2007... 51 8.4. Stato patrimoniale per il triennio 2005/2007... 54 8.5. CASH FLOW... 56 8.6 Analisi di bilancio... 58 8.7 Regime transitorio... 59 Allegato 1 Dettaglio del mercato relativo ai rischi antropici Allegato 2 Dettaglio del mercato relativo ai rischi naturali 3
INTRODUZIONE Il Centro Regionale di Competenza Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale (AMRA), è stato formalmente istituito nel settembre del 2002 attraverso la stipula di una Convenzione tra la Regione Campania, Assessorato alla Ricerca Scientifica e l Università degli Studi di Napoli Federico II, nella qualità di soggetto capofila. in attuazione della delibera di Giunta Regionale della Campania del 31 luglio 2001 n. 3793, nella quale si individuava la necessità di costituire una rete di Centri Regionali per il trasferimento tecnologico in sette specifiche aree di intervento nell ambito del Programma Operativo Regionale 2000/2006 (Asse prioritario di riferimento III - Risorse Umane Misura 3.16). Il presente documento riporta una sintesi dell analisi sulla vision strategica di AMRA, integra i contenuti del business plan presentato in sede di approvazione del Progetto e rappresenta il nucleo del Check-point previsto al 18 mese. In particolare vengono illustrati i seguenti elementi: - missione dell iniziativa ed il profilo del centro; - caratteristiche della domanda; - analisi dello scenario competitivo; - criteri utilizzati per la definizione dei servizi offerti e identificazione del mercato; - modello giuridico in fase di adozione; - definizione dei rapporti con gli enti attuatori il progetto; - struttura organizzativa attraverso la descrizione dell organigramma; - sistema di controllo; - budget patrimoniale economico e finanziario triennale; - sintesi sullo stato d avanzamento del progetto dimostratore. Il presente documento è stato presentato al Consiglio Tecnico Amministrativo del CRdC-AMRA nella seduta dell 8 marzo 2004, il quale ne ha condiviso l impostazione, i contenuti e gli obiettivi. 4
1. LA MISSIONE DI AMRA 1.1. La value proposition AMRA si propone di essere un nuovo competitor del settore della difesa dai rischi ambientali con l obiettivo di affrontare in modo globale le tematiche dei rischi. Si punta ad acquisire così una significativa quota di mercato regionale ed, in parte, nazionale, attraverso la creazione di una struttura stabile di rete diffusa dei centri di ricerca, con spiccata capacità di autofinanziamento e di produzione di reddito per il re-investimento. Tale struttura si caratterizzerà attraverso: - la sensibilizzazione della comunità locale e nazionale nei confronti delle problematiche dei rischi ambientali, finalizzata alla traduzione delle esigenze e dei bisogni in reale domanda di ricerca, servizi e tecnologie; - la creazione di una organizzazione indipendente dagli azionisti con la presenza di un nucleo centrale di direzione e coordinamento; - l adozione di prassi e metodologie comuni finalizzate alla predisposizione di un sistema organizzato di produzione; - la creazione di una rete intranet portale AMRA focalizzato sullo scambio e la condivisione delle informazioni e delle conoscenze; - l innovazione di prodotti e di processi nell ambito dell erogazione di servizi professionali e di consulenza, finalizzati alla promozione di combinazioni prodotto/cliente/mercato diverse da quelle presidiate dai singoli centri di ricerca; - la formazione a distanza come strumento di aggiornamento continuo sulle problematiche di maggiore interesse. La mission che AMRA si propone di perseguire, utilizzando le risorse professionali, relazionali e in parte infrastrutturali, degli Enti partner dell iniziativa, è pertanto così sintetizzabile: - creare una rete stabile regionale dei centri di ricerca orientata ad affrontare in modo globale le tematiche dei rischi, in una posizione intermedia tra le vocazioni caratteristiche degli enti di ricerca e delle agenzie operanti nel settore industriale e degli enti di gestione del territorio; - sviluppare e ingegnerizzare prototipi, effettuare prove e misure, verificare con modelli analogici e numerici i risultati ottenuti; - favorire il trasferimento della conoscenza al sistema economico imprenditoriale regionale; - migliorare il sistema dell Alta formazione; - promuovere partnership con primari attori economici (istituti di credito, software house); - impiegare risorse intellettuali ed economiche secondo una logica che al contempo ottimizzi la professionalità, la flessibilità e la capacità di operare; - favorire una cultura dell innovazione. Nel modello che si intende realizzare gli Enti partners assumono, una duplice funzione: - prestatore di opera di servizi professionali ad alto valore per le commesse che AMRA riuscirà ad acquisire; 5
- azionista e, quindi, soggetto partecipante alle attività decisionali della società. Ciascun azionista, partecipando ad AMRA, assume una nuova identità, ulteriore e non meno importante di quella ordinaria di struttura di ricerca indipendente. Il modello di coesione che AMRA intende proporre ai partner è quello di una società inizialmente nella forma consortile, con una forte struttura di governance centrale, che abbia come obiettivo primario lo sviluppo delle attività di business della società. AMRA vuole differenziarsi da altre iniziative similari di tipo puramente associazionistico dove la logica del network e degli scambi tra i singoli partner è prevalente rispetto alla missione di sviluppare un modello di intervento unitario sul mercato. La progettazione organizzativa, lo sviluppo del portafoglio prodotti/servizi, la gestione delle attività commerciali, la conduzione delle attività progettuali saranno essenzialmente incentrate sul modello privatistico di società di progettazione, consulenza ed erogazione di servizi, in grado di colmare il vuoto di offerta di studi e di ricerca applicata industriale ad alto livello tecnologico. AMRA dovrà rappresentare per i propri partners lo strumento di sviluppo di nuove opportunità di business che il singolo Ente, sia per problemi di dimensionamento organizzativo sia per problemi di competenza specifica, non è in grado di raccogliere. AMRA vuole rappresentare inoltre una opportunità per le industrie operanti in Campania nel settore ambientale di aumentare la competitività della propria offerta avvalendosi dei suoi laboratori innovativi e un occasione di spin off di piccole e medie imprese. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso: - la proposizione dei servizi attualmente erogati dai propri partners in un ottica di offerta di mercato integrata e plurispecialistica; - lo sviluppo di servizi innovativi che richiedono un know-how specialistico ed un forte investimento in nuove tecnologie ed in attività formative non sostenibili dal singolo partner. 1.2. Acquisizione della vision strategica Lo sviluppo di un progetto complesso come quello in atto comporta una fase iniziale, sulla quale si sta operando, finalizzata alla condivisione degli obiettivi di business con i soggetti promotori al fine di: - identificare la vision strategica di AMRA; - analizzare le caratteristiche del mercato dell offerta (concorrenza); - identificare i potenziali settori di intervento (segmenti di mercato da coprire); - analizzare le caratteristiche dei partecipanti (dimensione, specializzazione); - identificare i valori che AMRA intende diffondere tra gli aderenti (metodologie di project management); - identificare una prima ipotesi di portafoglio servizi; - identificare i servizi eventualmente da collocare sulla rete internet-intranet; - definire il modello della struttura centrale di AMRA (figure professionali, relazioni funzionali, compiti e ruoli interni); 6
- stabilire i criteri per il monitoraggio e controllo della attività (modello di governance della rete, procedure di interfaccia tra gli enti aderenti e AMRA); Il modello organizzativo del governo centrale di AMRA ed il disegno delle procedure di interfaccia verrà sviluppato in un ottica della futura certificazione ISO 9000/VISION 2000 della società. Uno dei punti di forza dell iniziativa sarà rappresentato dalla definizione di un modello comune di approccio ai progetti in termini di metodologie standard documentali e tecniche. L adesione ad AMRA dovrà comportare anche l introduzione di un processo di change management all interno delle strutture aderenti all iniziativa. Sarà pertanto necessario lo svolgimento delle seguenti attività: - mappatura dei processi da standardizzare; - descrizione analitica dei singoli processi identificati (attività, elementi di input/output, figure organizzative coinvolte); - identificazione dei parametri di controllo dei processi (sviluppo di indicatori standard). Il modello organizzativo su cui, pertanto, si intende puntare è quello della cosiddetta impresa estesa, nella quale, seppure le attività aziendali sono svolte in luoghi autonomi, l attività è caratterizzata da un modello organizzativo comune che migliora i processi e riduce i costi. In tale ottica assume un particolare rilievo l utilizzo dell integrazione dei servizi web con il sistema gestionale aziendale. 7
2. PROFILO DI AMRA 2.1. Divisioni tematiche L attività di AMRA è organizzata in divisioni tematiche ( practice ), che costituiscono le principali aree di attività dove confluiranno le capacità tecniche e tecnologiche a disposizione del Centro stesso. Nell ambito di ciascuna practice, gli aggregati di competenze potranno essere confluenti dai diversi enti. Come già detto nel Business plan del Centro, a suo tempo presentato, le divisioni tematiche sono: 1. Rischio antropico; 2. Rischio sismico; 3. Rischio vulcanico; 4. Rischio idrogeologico; 5. Vulnerabilità del sistema marino-costiero; 6. Politiche territoriali e trasferimento tecnologico; 7. Modellistica; 8. Sviluppo Sensori; 9. Telerilevamento. 2.2. La struttura strategica La struttura strategica si compone di: - un unità centrale; - le strutture operative locali; - il portale AMRA (struttura virtuale); - le Business Area Companies (BAC). 2.2.1 L unità centrale Come detto l unità centrale svolge il ruolo di: - artefice della strategia; - detentore del marchio e regolatore dell impiego dei segni distintivi; - centro ricerca e sviluppo; - promotore commerciale di livello superiore; - coordinatore e controllore delle commesse acquisite. 8
2.2.2 Le strutture operative locali L unità locale è costituita presso l Ente aderente che dovrà sottoscrivere l atto convenzionale che regolamenterà i rapporti con AMRA ed, in particolare gli obblighi, i diritti, le modalità di esecuzione degli incarichi ed i corrispettivi. Nello specifico l ente aderente al fine di realizzare il coordinamento con AMRA, si dovrà impegnare a: - adottare le procedure che verranno concordate con AMRA per l esecuzione delle attività affidate; - concordare con AMRA, in funzione della programmazione delle attività, il numero di monte ore delle proprie risorse che potranno essere messe a disposizione nel Centro, in modo da consentire a quest ultimo una pianificazione operativa delle attività in corso di acquisizione; - utilizzare le attrezzature acquisite con i fondi del cofinanziamento regionale esclusivamente secondo le indicazioni impartite da AMRA; - dotarsi dei necessari supporti informatici che si dovessero rendere necessari per lo svolgimento coordinato attraverso la rete internet delle attività. A tal fine AMRA comunicherà quali dovranno essere le attrezzature, i protocolli e gli standard ai quali l ente aderente sarà tenuto ad adeguarsi per lo svolgimento delle attività; - dotarsi di un adeguata copertura assicurativa che copra dal rischio tutte le risorse dell ente aderente impegnate nelle attività. A fronte del corretto adempimento degli obblighi, da parte dell Ente aderente, AMRA si impegnerà: - a coinvolgere personale scientifico degli Enti aderenti nella esecuzione delle commesse acquisite. Resta inteso che AMRA avrà la piena facoltà sulla scelta delle risorse da impiegare, le quali dovranno svolgere l incarico secondo le direttive impartite dalla stessa AMRA; - a consentire l accesso al portale portale internet ed ai relativi servizi riservati agli Enti aderenti. Gli impegni e i diritti sopra descritti saranno oggetto dell atto convenzionale stipulato tra AMRA e gli Enti aderenti. 2.2.3 Il portale AMRA Il progetto AMRA è caratterizzato dalla presenza di Enti associati localizzati fisicamente in luoghi diversi. Lo sviluppo di una piattaforma tecnologica attraverso la quale gli Enti aderenti potranno comunicare in maniera strutturata con il governo centrale e potranno accedere ad informazioni in tempo reale, indipendentemente dalla loro localizzazione, rappresenterà un punto essenziale per il successo del progetto. Tale elemento sarà costituito dal portale di AMRA che avrà la funzione di strumento di comunicazione al mercato, formazione a distanza, programmazione quotidiana degli incarichi, banca dati e rete intranet. In tale ottica si sta già sviluppando un database all interno del quale saranno catalogati tutti gli Enti aderenti, sia in termini di caratteristiche organizzative che professionali. Il database verrà sviluppato secondo una logica relazionale e consentirà agli utenti ricerche incrociate sulla base sviluppata. Parte dei dati potranno essere riportati 9
nell area pubblica del portale, mentre le informazioni riservate potranno essere rese visibili solo agli Enti aderenti nell area privata. Come detto il portale si dividerà nelle seguenti aree: - una parte pubblica, che rappresenterà la parte di comunicazione istituzionale dell iniziativa; - una parte privata, a cui potranno accedere solamente i soggetti autorizzati, che rappresenterà il luogo dove verranno resi fruibili i servizi informativi a carattere interno (forum, newsletter, database della conoscenza, sistemi di supporto per il lavoro di gruppo). Particolare attenzione sarà rivolta ai sistemi di collaborazione sincronici, che consentiranno agli utenti di condividere in tempo reale documenti nonché sistemi di comunicazione audio e video integrati; altrettanto rilevante sarà all interno del progetto il knowledge database, la piattaforma che renderà possibile l archiviazione e la successiva estrazione degli oggetti di conoscenza che AMRA deciderà di condividere e mettere a fattore comune. Le principali funzionalità che verranno abilitate all interno del Knowledge Database saranno: - immissione della documentazione digitalizzata e normalizzazione della stessa secondo classi logiche (ad es. template, documenti di aggiornamento, case studies, indicazioni bibliografiche); - immissioni di annotazioni concettuali legate ai vari oggetti informativi al fine di velocizzare le successive operazioni di ricerca; - catalogazione delle informazioni secondo categorie ontologiche predefinite (ad es. per aree tematiche); - percorsi formativi assistiti (assemblaggio del materiale presente secondo percorsi formativi prestabiliti); - ricerca libera all interno degli archivi costituiti; - ricerca effettuata per tipologia di argomenti; - ricerca attraverso regole di estrazioni di carattere semantico (identificazioni di correlazioni logiche fra gli oggetti contenuti nel repository ed estrazione di sequenze strutturate di documenti). Una delle possibili evoluzioni delle soluzioni che verranno sviluppate potrà essere la progettazione e la successiva erogazione di corsi di formazione a distanza. Di fatto, alcune delle soluzioni ipotizzate per l area groupware, unite a funzioni di ricerca presenti nel database della conoscenza, consentiranno di strutturare anche corsi on-line su tematiche di particolare interesse in grado di soddisfare le esigenze di formazione continua richieste dagli aderenti, nonché dal mercato. 2.2.4 Le Business Area Companies (BAC) Nella fase di analisi del profilo di AMRA si è già evidenziata la tendenza del mercato di richiedere soluzioni di tipo integrato e di privilegiare il rapporto con un unico interlocutore in grado di raccogliere in maniera completa le esigenze espresse. AMRA, pertanto, dovrà integrare il proprio sistema di offerta basato sulle competenze possedute, attraverso l'identificazione di un sistema di partners e alleati esterni che 10
siano in grado di coprire le aree di business in cui la stessa non dispone delle competenze adeguate e/o esulano completamente dagli ambiti di intervento dei propri Enti associati. In questo ambito si innescano le seguenti azioni: - la realizzazione di partnership/alleanze con primari attori del mercato in grado di integrare i servizi proposti direttamente da AMRA e di proporre i servizi sui propri canali di vendita (jont-venture); - l'acquisizione di quote di controllo in società esterne (BAC operative) che di fatto diventano delle business unit sotto la supervisione di AMRA. In tale ottica AMRA potrà: - acquisire partecipazioni anche senza conferimento di denaro ma attraverso conferimento di know-how; - svolgere una funzione di tutor nelle operazioni di spin off; - avere un controllo sull attività operativa della società partecipata; - ampliare il proprio portafoglio di servizi da offrire sul mercato; - ottenere una remunerazione dell investimento in qualità di azionista. Per queste iniziative AMRA, potrà, quindi svolgere anche il ruolo di promozione commerciale e di change management. AMRA Business Area Companies 11
3. IDENTIFICAZIONE DELLA DOMANDA 3.1. Gli elementi di traino della domanda Il mercato della domanda di servizi ambientali è stato caratterizzato in questi ultimi anni da un trend di crescita costante. Indici di questa crescita sono il raddoppio dei finanziamenti dei Gruppi Nazionali sui Rischi Ambientali (GNV, GNDT, GNDRCIE, GNCI) da parte del Dipartimento di Protezione Civile dal 1996 al 2003, e l attivazione a partire dal 2000, di nuove misure di finanziamento europee, in particolare quelle previste per le zone di Obiettivo 1, nelle quali il Rischio Ambientale è indicato come uno dei temi di investimento prioritari. Si può ragionevolmente ritenere che il mercato nei prossimi anni continuerà a crescere, soprattutto nei settori dei rischi sismico, idrogeologico, antropico e di difesa del sistema marino costiero, per: - la consapevolezza degli amministratori nazionali e locali che l indiscriminata urbanizzazione nel territorio nazionale, soprattutto in Campania, ne ha incrementato la vulnerabilità e rende necessario attuare urgentemente le misure previste dalle normative vigenti per ridurre il pericolo di danno derivante da terremoti, frane e alluvioni o incidenti industriali quantomeno per le strutture strategiche (ospedali, caserme, infrastrutture di trasporto e di servizio, ecc.) e sensibili (scuole, edifici industriali e commerciali, dighe, ecc.); - le risoluzioni approvate in tal senso in ambito Nazioni Unite (Conferenza di Bonn dell Ottobre 2003) e Comunità Europea (EU-Medin) che costituiscono un ulteriore spinta a promuovere azioni in questa direzione; - la grande vulnerabilità delle città del sud del bacino del Mediterraneo, testimoniata dai recenti terremoti in Turchia, Algeria, Iran e Marocco, per le quali l Italia si pone come interlocutore privilegiato per la fornitura di expertise e tecnologie, come evidenziato nella risoluzione del International Meeting of Mediterranean Cities Exposed to Seismic Risk, tenuto a Napoli nel Dicembre 2003, organizzato dal Network MedSafe; - le normative recentemente approvate e in via di approvazione a livello nazionale e regionale relative alla classificazione sismica, alle verifiche di vulnerabilità, e all adeguamento alla normativa antisismica (Ordinanza 3274 del 20/03/03), alle quali gli esperti aderenti al CRdC-AMRA hanno contribuito; - le normative recenti in tema di rischi di incidenti rilevanti e di bonifica dei siti contaminati, e le relative implicazioni sugli adempimenti delle industrie e sulla pianificazione territoriale, che rendono di estrema attualità le problematiche di rischio ambientale connesso ad attività antropiche; - le raccomandazioni per comuni e province, contenute nel PTR della Regione Campania in corso di approvazione, in materia di Rischio Ambientale, che richiedono un approccio quantitativo e globale alla valutazione del Rischio e l adozione di metodi automatici di early warning per la diminuzione del rischio di strutture strategiche e sensibili; - il continuo aggiornamento del Piano di emergenza delle aree vulcaniche napoletane (Vesuvio e Campi Flegrei) che richiede un continuo miglioramento di metodologie e delle tecnologie utilizzate per il monitoraggio; - il cambiamento internazionale della strategia delle Protezioni Civili in corso dopo gli eventi terroristici dell 11 settembre 2002: nell affrontare eventi catastrofici si tende a non basarsi più su scenari precostituiti, ma ad utilizzare una strategia di intervento più flessibile e basata sulla social resilience. Quest ultimo aspetto 12
richiede da un lato una notevole attività formativa ed informativa della popolazione residente nelle aree soggette a rischio e dall altro la disponibilità di sistemi automatici di monitoraggio ed allertamento rapido; - l interesse riscontrato, in tale logica, a livello nazionale (Protezione Civile), europeo (Divisione R&S della UE) e internazionale (UN) per l adozione in Europa di metodologie di early warning per la diminuzione del rischio sismico; - l urgente necessità di dare un adeguata soluzione in Campania al problema del riciclaggio dei rifiuti per il quale ancora non è stata completata l impiantistica indispensabile. La soluzione del problema apre un attività di ricerca sperimentale su sistemi tecnologici innovativi e di consulenza; - a più lungo termine è possibile l apertura di un mercato relativo a problemi di inquinamento dell aria da parte di particelle nanometriche ed al loro effetto sulla salute, tematiche per le quali AMRA ha attrezzature e competenze per un offerta altamente competitiva; - la necessità di risolvere il problema dell inquinamento delle acque marine dovuto al dragaggio dei porti e delle aree marine costiere fortemente inquinate, particolarmente significativo per la provincia di Napoli. Su questo problema AMRA è già attivo attraverso il progetto dimostratore. Un segnale incoraggiante viene dal rapporto della Commissione europea alla Conferenza delle Nazioni Unite sull early warning tenuta a Bonn (16-18 Ottobre 2003) che ha considerato l attività della Regione Campania come uno dei tre esempi europei di best practice per la mitigazione dei Rischi sismico, vulcanico e idrogeologico, per l attività preventiva svolta nelle aree metropolitane soggette a rischio vulcanico e per l attenzione mostrata al problema dei rischi ambientali con l istituzione del CRdC- AMRA di cui si riporta una sintesi. United Nations Nations Unies International Strategy for Disaster Reduction Stratégie internationale pour la prevention des catastrophes Best Practice: Early Warning of Volcanic eruptions and Earthquakes in the neapolitan area, Campania Region, South Italy. Risk Assessment: the city of Napoli and its neighboring towns are located within one active caldera (Campi Flegrei, last eruption in1538) and on the slopes of Mt. Vesuvius (last eruption in 1944). The geological record indicates that both volcanoes are prone to erupt explosively with production of pyroclastic flows. More than one million of people live under the threat of one of the two volcanoes. Therefore this area has the highest volcanic risk in Europe and one of the highest in the world. The neapolitan area is subject to ground deformation and earthquakes of volcanic origin (magnitude lower than 4.0 with in-town location of sources and swarm type occurrence) and to earthquakes of tectonic origin (M<7.0) originated at more than 70 km of distance in the Apennine Range. The area has been recently classified as second seismic category (expected maximum peak ground acceleration 0.25 g in the elastic field). Monitoring systems: geophysical and geochemical precursors of volcanic eruptions are routinely monitored by high tech instrumental networks by Osservatorio Vesuviano Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Seismic activity in the Apennine Range is monitored by the national seismic network of Istituto Nazionale di Geofisica and Vulcanologia (INGV). Whenever anomalous activity is recorded almost real time information is forwarded to the National Civil Protection, which is the organization in charge for the management of emergency in Italy. INGV is presently improving its seismic network. A denser seismic/accelerometric network around the Irpinia fault zone is being set up by the Regional Center of Competence on Analysis and Monitoring of Environmental Risk (CRdC-AMRA). 13
Preparadness to early warning: several actions directed to improve the early warning capacity started in the early nineties when the Department of Civil Protection promoted the preparation of an emergency plan for the Vesuvian area (where about 700,000 people lived at that time). The preparation of the plan was a successful cooperation among scientists (from Osservatorio Vesuviano and Gruppo Nazionale di Vulcanologia INGV), Civil Protection, Prefecture of Napoli and the mayors of all the municipalities involved. The plan included several actions according to the levels of alerts indicated by the patterns of geophysical and geochemical precursors. Intensive information and diffusion of the plan and of the risk problems were made essentially through the school system. The most extreme action foreseen by the plan is the evacuation of the whole area when the highest alert level is reached. One major problem is the long lead time needed to carry out the evacuation (7-10 days). This has the consequence of a high probability of false alarm. The plan was meant as an open continuously updated blueprint. In fact many new high quality data are continuously made available by researches supported by GNV and European Commission (for example the EU-GNV Tomo Ves Project and several GNV projects) to better define the possible eruptive scenarios, to better define source characteristics of precursors phenomena and to quantify alert levels. Vulnerability of houses and strategic edifices to earthquakes was assessed for the whole territory and numerical simulations of the expected seismic effects of volcano-seismic activity on strategic structures were carried out. An analogous emergency plan was recently prepared to face a possible eruptive activity at Campi Flegrei, where intensive ground uplifting and seismic activity occorred from 1970 till 1984. The problem of long lead time and high probability of false alarms has been approached by the Government of Regione Campania who is now preparing the Land Use Planning for the whole Campania. One of the main objectives of this plan is to decrease the lead time by decreasing the population density. A spontaneous about 10% decrease occurred from 1991 to 2001. On June 2003, the Regione Campania Government has approved a package of laws aiming at encouraging the transfer from the high risk municipalities toward other areas in Campania in several ways, for example giving economic incentives to young people wishing to do so. The final objective is that in about 20-30 years the lead time will be reduced to 2-3 days. Actions in progress: the neapolitan area and Regione Campania are subject to many further hazards which have produced losses of properties and human life in the last decade. They include landslides, floods, industries. Regione Campania has finalized a EU-ESRD financial support to create a Regional Center of Competence on Analysis and Monitoring of the Environmental Risk (CRdC-AMRA) aiming at acquiring new high tech instrumentation and creating a synergy among the best expertise existing in the Universities and Research Organizations in Campania. The center will be the interface among scientific world, industries and other stakeholders (Civil Protection, Regional and National Environment Agencies, etc). One of its main objectives is to develop methods to approach the problem of risks in a comprehensive and quantitative way, giving public authorities comparative estimates of different typologies of risk in different areas as a basis for mitigation actions, land use or urban plans. A further objective is the protection of strategic edifices of the town of Napoli, including schools, from damages due to tectonic earthquakes using high tech seismic early warning systems. Altri fattori che potranno determinare una continua crescita possono essere rappresentati da: - una crescente sensibilità anche da parte della collettività sui rischi ambientali; - federalismo e decentramento amministrativo che consentono di far recepire alle amministrazioni locali in maniera più immediata le istanze in tema di sicurezza e rischio ambientale; - nel settore privato l outsourcing di attività no-core per ridurre costi e trasformarli da fissi a variabili, concentrando risorse ed energie sul core business delle imprese; - la riduzione del Middle Management, che comporta la necessità di richiedere a consulenti esterni di svolgere compiti che prima erano svolti da personale interno; - scarsa presenza sul mercato di personale specializzato. Ciò ha comportato la necessità di rivolgersi ad Enti particolarmente qualificati nei quali è più facile trovare le specializzazioni e le competenze indispensabili per realizzare progetti innovativi. La valutazione del mix degli elementi sopradescritti lascia ipotizzare un notevole potenziale sinora soltanto parzialmente espresso di domanda sia pubblica che privata nel settore dei 14
rischi ambientali, che una iniziativa strutturata come AMRA potrà facilitare ad esprimersi e a saper soddisfare. 3.2. Gli elementi distintivi della domanda Al trend di crescita della domanda corrisponde un cambio di posizione da parte delle amministrazioni pubbliche e da parte del mercato privato. Tali fattori sono identificabili in: - incremento delle attese da parte del mercato ed orientamento verso risultati tangibili. Questa tendenza è determinata da una serie di fattori quali: la maggiore diffusione delle informazioni che rendono l utente maggiormente edotto rispetto alle problematiche oggetto dell'intervento e sollecitano una maggiore sensibilità verso le problematiche ambientali e sulla sicurezza; nel settore privatistico il naturale orientamento verso risultati tangibili; - tendenza verso l interlocutore unico. L'aumento della complessità della domanda del mercato, come già detto, comporta la necessità di assemblare competenze estremamente diversificate. Il mercato, in tale contesto, preferisce disporre di una interfaccia unica in grado di essere il system integrator del problema. Di seguito si sintetizzano i dati più significativi sui finanziamenti pubblici annuali del settore a partire dal 2000 che consentono di dare una prima e cauta valutazione del mercato pubblico: FONTI DI FINANZIAMENTO Legenda TOTALE COMUNITA' EUROPEA A 175.000.000 MIUR - PON RICERCA B 30.000.000 MINISTERO DELL'AMBIENTE C 26.000.000 PROTEZIONE CIVILE D 70.000.000 PROTEZIONE CIVILE REGIONALE E 60.000.000 Dec. Leg.vo N 297/99 F 34.000.000 TOTALE K 395.000.000 Legenda CE=IMPORTO PER ANNO PER IL VI PQ (2002-2006) A MIUR PON RICERCA=IMPORTO PER ANNO DISPONIBILE PER IL SETTORE AMBIENTALE CALCOLATO PARI AL 30% DELL'IMPORTO B PREVISTO PER LA MISURA I.3 PER IL 2005 E 2006 C RELAZIONE SULLO STATO DELLAMBIENTE 2001 D CONVENZIONI PER ATTIVITA' DI RICERCA, PIANIFICAZIONE DELL'EMERGENZA E MONITORAGGIO CON ENTI ESTERNI (2000-2003) ESCLUSIVAMENTE RELATIVO ALLA MISURA 1.6 (2004-2006) E IMPORTO PER ANNO DISPONIBILE PER IL SETTORE AMBIENTALE CALCOLATO SUI FONDI DEL DEC. LEG.VO N 297/99 UTILIZZANDO LE F PERCENTUALI PREVISTE PER ILSETTORE AMBIENTALE DALLA FINANZIARIA 2003 E 15% F 9% A 43% A B C D D 18% C 7% B 8% E F 15
Per quanto attiene il mercato privato si riportano a titolo esemplificativo i dati sulle imprese del settore ambiente (come definito dalla SEAT) presenti in Campania. Tale definizione comprende solo le attività del settore rischio antropico. La dimensione media di queste imprese è solitamente piccola e, quindi non in grado di sostenere investimenti in ricerca applicata. Dette imprese rappresentano pertanto un notevole potenziale per ipotesi di incarichi e/o joint-venture. Una situazione non dissimile si riscontra negli altri settori del rischio ambientale. Provincia Trattamento acque Smaltimento e trattamento rifiuti Impianti depurazione Abbattimento inquinanti atmosferici Depuratori e depuranti Impianti e apparecchi dep. Acque Altri settori ambientali Avellino 2 3 2 2 3 6 10 Benevento 1 3 2 1 2 4 8 Caserta 1 19 1 1 4 13 21 Napoli 5 32 7 1 5 40 54 Salerno 3 9 3 2 2 10 12 Campania 12 66 15 7 16 73 105 *Fonte: dati Seat 2001 Trattamento acque 10 2 3 2 Smaltimento e trattamento rifiuti Impianti depurazione Depurazione inquinanti atmosferici 2 Depuratori e depuranti 6 3 Impianti e apparecchi dep. Acque Altri settori ambientali Le commesse acquisite dagli Enti partners negli ultimi anni possono essere considerate un parametro indicativo della potenziale capacità di AMRA di accedere a tale mercato. Nella successiva tabella si riportano le entità complessive delle commesse acquisite dagli Enti partners ripartiti per area divisionale e per tipologia di committente. Ipotizzando che le potenzialità di mercato di AMRA siano ben superiori la sommatoria delle potenzialità dei singoli partners, i dati previsionali sono particolarmente confortanti. 16
FINANZIAMENTI ANNUI NETTI OTTENUTI DAI GRUPPI PARTECIPANTI AL CRDC-AMRA (MEDIA 1998-2003) PMI CAMPANE GRANDI IMPRESE MIUR (PON RICERCA - FIRB, ETC.) FINANZIAMENTI EUROPEI PROTEZIONE CIVILE PROTEZIONE CIVILE REGIONALE MINISTERO AMBIENTE AGENZIA SPAZIALE ITALIANA TIPOLOGIA RISCHI TOTALE ANTROPICO - INCIDENTI RILEVANTI 80.000 134.000 214.000 ANTROPICO - TRATTAMENTO RIFIUTI ED EMISSIONI INDUSTRIALI 118.000 500.000 180.000 81.000 14.000 893.000 ANTROPICO ATMOSFERICO 425.000 1.622.000 2.240.000 12.000 11.000 100.000 4.410.000 SISMICO 4.000.000 610.000 830.000 ENTI LOCALI CNR - INFM - INFN 42.000 15.000 3.000 5.500.000 VULCANICO 500.000 70.000 570.000 SISTEMA MARINO COSTIERO 1.400.000 1.400.000 TELERILEVAMENTO 4.500 5.500 4.500 130.000 144.500 SENSORISTICA 680.000 TOTALE 100.000 97.000 877.000 547.500 580.000 6.307.500 2.950.000 943.500 500.000 180.000 172.000 1.507.000 321.000 14.008.500 PMI CAMPANE RIEPILOGO GRANDI IMPRESE PMI CAMPANE 547.500 GRANDI IMPRESE 580.000 MIUR (PON RICERCA - FIRB, ETC.) 6.307.500 FINANZIAMENTI EUROPEI 2.950.000 PROTEZIONE CIVILE 943.500 PROTEZIONE CIVILE REGIONALE 500.000 MINISTERO AMBIENTE 180.000 AGENZIA SPAZIALE ITALIANA 172.000 ENTI LOCALI 1.507.000 CNR - INFM - INFN 321.000 4% 1% 1% % 21% 11% 2% 4% 4% 45% MIUR (PON RICERCA - FIRB, ETC.) FINANZIAMENTI EUROPEI PROTEZIONE CIVILE PROTEZIONE CIVILE REGIONALE MINISTERO AMBIENTE AGENZIA SPAZIALE IT A LIA N A 17
Tali previsioni sono ampiamente suffragate dalla commessa acquisita da AMRA su incarico della Regione Campania del valore di circa 10 milioni di euro, che prevede inizialmente le seguenti tipologie di attività: scenari degli eventi idrogeologici critici utili alla stesura dei piani di emergenza provinciali e comunali; modulo di validazione ed archiviazione in tempo reale dei dati derivanti dalla rete di monitoraggio idrometereologico in telemisura e delle mappe di precipitazione derivante dai modelli numerici di previsione meteorologica in dotazione presso la Protezione Civile Regionale; modulo di previsione pluviometrica, dove i risultati dei modelli di previsione meteorologica numerica, dei modelli di now-casting e di eventuali modelli stocastici di previsione a breve termine della precipitazione in sito sono sintetizzati ed opportunamente ragguagliati (alle rispettive scale spaziali e temporali) per ciascuna area di interesse; un modello orografico digitale del territorio regionale in scala 1 : 5000; gli scenari di rischio di erosione delle coste e relativi modelli; centro di presidio e monitoraggio sismico (early warning). La convenzione quadro 1 prevede inoltre l attivazione di commesse nei seguenti settori: - Rischio Vulcanico; - Rischi connessi ai problemi di incidenti industriali rilevanti e di contaminazione chimico-batteriologica; - Vulnerabilità del sistema marino costiero, relativamente alla creazione di una struttura operativa per la produzione dei dati ambientali, chimici e fisici necessari ai fini della progettazione degli interventi di difesa delle coste; - Aspetti inerenti la normativa e la documentazione tecnico-giuridica relativa ai rischi naturali e antropici e all aggiornamento professionale. La commessa sarà eseguita nel triennio 2004/2006 ed è già previsto il suo possibile rinnovo. La capacità di acquisire in una fase ancora di start-up dell iniziativa una commessa così rilevante rappresenta una immediata conferma delle previsioni sulle capacità attrattive di una iniziativa con le caratteristiche di AMRA. Nello specifico, in tale occasione l aspetto vincente è sicuramente dato dalla capacità di AMRA di rappresentare al suo interno una pluralità di professionalità integrate in grado di offrire una soluzione completa ad una molteplicità di esigenze. Nel settore privato si ipotizzano tre categorie di potenziali committenti: - aziende che operano nei settori del monitoraggio dell ambiente e della depurazione; - aziende che operano nei settori del recupero ambientale e del riciclaggio dei rifiuti; - aziende che operano nei processi per ridurre il rischio ambientale ma non posseggono attrezzature e competenze necessarie. Si sottolinea che AMRA ha avuto la capacità di acquisire durante le fase di start-up anche un piccolo finanziamento (240.000 ) per attività formativa e di coordinamento a livello europeo nell ambito del VI Programma Quadro della Comunità Europea, per la sua 1 http://www.amra.unina.it/docs.php?op=convenzioni 18
caratteristica di raccogliere e integrare una molteplicità di professionalità sui vari aspetti del rischio ambientale (progetto Na.R.As 2 ). 2 http://www.amra.unina.it/formazione.php?op=index 19
4. IDENTIFICAZIONE DELL OFFERTA DEL CRDC - AMRA 4.1. Modalità operative di AMRA Da un punto di vista geografico il mercato risulta internazionale, con particolare riguardo ai Paesi della Unione Europea e ai Paesi del bacino del Mediterraneo. A livello regionale, gli elevati rischi naturali e i notevoli livelli di inquinamento nei corpi idrici in aria e nel suolo, consentono di individuare molteplici ipotesi di intervento con relative ricadute economiche. Le più rilevanti possono essere così sintetizzate: - spesa pubblica a sostegno della ricerca di base; - spesa pubblica da parte dello Stato, Regioni ed Enti territoriali per le attività di protezione civile e per l attività di prevenzione; - spesa pubblica sostenuta per la riqualificazione urbana, per la bonifica di aree e suoli contaminati e per la depurazione delle acque; - spesa da parte del settore privato a sostegno della ricerca applicata. AMRA opererà sul mercato con le seguenti modalità: - espletamento di singole commesse ad alto valore unitario ottenibili per incarico specifico o per mezzo di procedure di gara; - erogazione di interventi altamente specializzati per grandi committenti; - proprietà intellettuale. Le prime due modalità troveranno attuazione principalmente in ipotesi di committenza pubblica. Su alcune specifiche tematiche, che di seguito si riportano, si ritiene, che AMRA, grazie alle strumentazioni innovative acquisite ed alla integrazione delle diverse competenze, non ha praticamente competitors sul mercato: 1) Sperimentazione dinamica su grande scala di strutture ed infrastrutture soggette anche ad azioni asincrone; 2) Sistemi di Early warning per la protezione da eventi sismici di strutture strategiche o sensibili e di industrie; 3) Approcci innovativi e modellistica numerica per la gestione integrata dei diversi rischi ambientali in una logica multihazard ; 4) Problemi di inquinamento legati al dragaggio dei porti e delle aree inquinate; 5) Rischio ambientale connesso ad attività industriali nei suoi diversi aspetti; 6) Approcci sperimentali e quantitativi nell analisi ed il monitoraggio del rischio idrogeologico. Una sintesi è riportata nell allegato 1 e 2, mentre il dettaglio è riportato di seguito. Nel settore privato, invece, grande importanza potrà rivestire per AMRA il servizio di trasferimento di tecnologia anche al fine del suo posizionamento di mercato. 20