F 9, N w. m p. r p 2 n

Documenti analoghi
Teoria del magnetismo solare e dei pianeti

Notiamo che, per una massa che rotorivoluisca sull orbita senza scorrimento, per la componente giroscopica, con V n. v p

Le relazioni che abbiamo ricavato verranno utilizzate per poter descrivere le situazioni realmente presenti sulle singole orbite.

Se prendiamo in considerazione una sfera rotante su se stessa con velocità periferica C p

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w

POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria Industriale Fondamenti di Fisica Sperimentale, a.a I a prova in itinere, 10 maggio 2013

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

Terza legge di Keplero, teoria e significato fisico della costante di Planck. m V p2

al valore di equilibrio R.

27, 11 al 256, K m ; T 0S. 988, 7 K m

Onde elettromagnetiche e gravitazionali, equazioni di Maxwell e significato fisico di rotore e divergenza I S. J ds. dj y. div J dv S.

viene definito dall equatore della sfera cosmica, possiamo costruire un modello di universo su grande scala.

R P R D V D2 V P2. m M R M R NMS. Psiche T p 4, 30 h m 2, K g ; m x. 4, K g ; d 213 K m

988,7 Km ; T 0S. 27, 11 al, con un periodo esattamente

m s m s. 3, K g

R V. m S. m V K m K m d VM. In questa posizione il sistema non sarebbe assolutamente stabile.

CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.

Giapeto, che si muove sulla stessa orbita con la velocità di equilibrio V Gi

580, K m 255, K m

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria

Calcolo teorico del campo magnetico terrestre, solare e nucleare con le equazioni di Maxwell generalizzate

x : p x,i = 2 MV 0 = MV 3 cosθ MV 4 cosθ 4 = p x,f y : p y,i = 0 = MV 3 sinθ 3 3 MV 4 sinθ 4 = p x,f

σ int =. σ est = Invece, se il guscio è collegato a massa, la superficie esterna si scarica e la densità di carica σ est è nulla. E =.

La quantità di moto. Il masso ha più quantità di moto della persona in fuga.

Iniziamo, a questo punto, lo studio del nucleo atomico con la determinazione delle caratteristiche orbitali dei protoni.

FISICA. MECCANICA: Principio conservazione momento angolare. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.

K S K P 2 R P. e dunque conservano, nel tempo, un orientamento costante rispetto al punto P.

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova pratica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior

POLITECNICO DI MILANO IV FACOLTÀ Ingegneria Aerospaziale Fisica Sperimentale A+B - III Appello 11 Febbraio 2008

(4 π 2 /kt) m t / r 2 = (4 π 2 /ks) m s / r 2

CAPITOLO 7: ESEMPI PRATICI: 7.1 Esempi di dinamica.

Energia nucleare per livello ( valori corretti ), per l uso del sistema periodico dei nuclidi

Sessione ordinaria 08/_2 1 M. Vincoli

V 2 R V 2 R T 2 K 2. ; T eq. n 2 ; V eq

ESERCIZIO 1 DATI NUMERICI. COMPITO A: m 1 = 2 kg m 2 = 6 kg θ = 25 µ d = 0.18 COMPITO B: m 1 = 2 kg m 2 = 4 kg θ = 50 µ d = 0.

Momento di una forza

Principio di inerzia

Tra le soluzioni pervenute pubblichiamo, con le dovute correzioni e precisazioni, quella inviata da Raffaele Campanile, perché ritenuta la più

Elementi di dinamica rotazionale

Dinamica Rotazionale

Unità didattica 2. Seconda unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Breve lezione di Astronomia. Sistema Solare con le sue relative dimensioni

Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 12/01/2018

Il sistema solare è formato dal SOLE e dai PIANETI, oltre che corpi più piccoli detti asteroidi

CAPITOLO 4: DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI:

MOTO DI UNA PARTICELLA IN UN CAMPO ELETTRICO

S1 - Lezioni del 28 e 30 Settembre 2016 (23 Settembre 2016: Presentazione del corso)

I pianeti del Sistema solare - tabelle

Verifichiamo, infine, la stabilità dei satelliti sulle orbite. r M. r D K m K m

A: L = 2.5 m; M = 0.1 kg; v 0 = 15 m/s; n = 2 B: L = 2 m; M = 0.5 kg; v 0 = 9 m/s ; n = 1

Soluzione Secondo Compitino Fisica Generale I Ing. Elettronica e TLC 31/05/2019

. Esprimere il risultato in km, anni luce, parsec, unità astronomiche e raggi solari.

origine dei pianeti e sistemi satellitari Analizzeremo ora gli scenari più probabili dopo l esplosione, con l aiuto della figura seguente.

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Junior

PROPRIETÀ MAGNETICHE DELLA MATERIA. ovvero: comportamento della materia in presenza di un campo magnetico

L ASTRONOMIA SPAZIO-DINAMICA

GRAVITAZIONE INTRODUZIONE ALLA FISICA 2. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi

Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf.

G. Bracco - Appunti di Fisica Generale

CORPO RIGIDO MOMENTO DI UNA FORZA EQUILIBRIO DI UN CORPO RIGIDO CENTRO DI MASSA BARICENTRO

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019

Esercitazione 2. Soluzione

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2016 Gara Interregionale - 22 Febbraio Categoria Junior

Problemi di Fisica. La Gravitazione

Algebra dei vettori OPERAZIONI FRA VETTORI SOMMA DI VETTORI

PROGETTO DI FISICA 2004/2005 CAMPO ELETTRICO E CAMPO MAGNETICO

PROVA PARZIALE DEL 9 SETTEMBRE 2016 modulo I

Dinamica. Giovanni Torrero maggio 2006

4b.Quantità di moto e urti

Legge di gravitazione universale

FLUSSO E CIRCUITAZIONE DEL

CAMPO MAGNETICO E FORZA DI LORENTZ

POLITECNICO DI MILANO Scuola di Ingegneria Industriale Fondamenti di Fisica Sperimentale, a.a II a prova in itinere, 25 giugno 2013

Soluzione del Secondo Esonero A.A , del 28/05/2013

Dinamica Rotazionale

Problema (tratto dal 7.42 del Mazzoldi 2)

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI GENOVA - Polo di La Spezia FISICA GENERALE 1 - Prova parziale di meccanica del 10/02/2015

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11

PROVA PARZIALE DEL 19 DICEMBRE 2016 modulo I

Minimi quadrati pesati per la Regressione Lineare

Fisica (domande chiuse:tipologia C)

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior

PROVA PARZIALE DEL 27 GENNAIO 2016

Lavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE

Dinamica dei sistemi di punti

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

rettilinei ", che mettono in evidenza una dipendenza del tipo :

LAVORO, POTENZA ED ENERGIA

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 '

Fisica I, a.a , Compito primo appello 4 Giugno 2013

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2019 Gara Interregionale 15 febbraio Categoria Senior

Corso di CHIMICA LEZIONE 2

I Meccanica Orbitale 1

Componente del momento angolare parallela e perpendicolare a

Le leggi di Keplero modello geocentrico modello eliocentrico

Esercitazione 1. Invece, essendo il mezzo omogeneo, il vettore sarà espresso come segue

Transcript:

campo magnetico planetario nel Sistema Solare Sostituendo i valori numerici nella espressione della forza giroscopica, per la Terra si ottiene : F 9,44 0 5 N w valore assolutamente trascurabile rispetto a quello della forza gravitazionale che viene esercitata dal Sole : F ST 3,54 0 9 N w. Analogo risultato si ottiene per gli altri pianeti. Sebbene il valore di questa forza non sia elevato, il momento associato è tale da produrre una rotazione tendente a rendere paralleli l asse di rotazione con quello di rivoluzione. F R sen 5 m p r p n p n cos Man mano che lo sfasamento tra i due assi si riduce, il modulo del momento, al primo membro, si riduce e tende ad annullarsi per 0. L azione della forza F è dunque tale da spingere gli assi al parallelismo e si orienta verso il punto fisso O quando esso viene raggiunto, con 0. In queste condizioni, il primo membro vale zero e quindi lo stesso valore deve assumere il secondo. Dalla relazione vediamo che esso si annulla solo se si annulla il moto di rivoluzione, con n 0, oppure se il moto rotorivoluente diventa sincrono, con n p, risultato che, del resto, è stato già ottenuto per altra via. Facciamo notare che la condizione di equilibrio è stata ricavata prendendo in considerazione solo il corpo rigido in moto nello spazio fisico senza alcuna interazione con altri corpi materiali. La condizione di equilibrio ottenuta è dunque da intendere imposta al corpo in orbita dallo spazio fisico per poter verificare i principi di conservazione, che in esso vengono imposti dalla definizione stessa, che abbiamo dato dello spazio fisico nell introdurre la teoria. Va infatti osservato che nella interazione tra due corpi materiali, presenti nello 0

spazio fisico ed inizialmente indipendenti, un loro accostamento porta a una condizione di equilibrio che, per verificare i principi di conservazione, richiede orbite piane ben precise, percorse a velocità ben definite sotto l azione di una forza centrale, che abbiamo indicato come " forza gravitazionale ". Il momento angolare è però una grandezza con caratteristiche vettoriali, per cui, se anche il modulo rimane invariato durante il moto di rivoluzione, non si conserva la direzione, in quanto abbiamo comunque un vettore rotante nello spazio con una velocità angolare n. La tendenza dello spazio fisico ad opporsi alla variazione della direzione del momento angolare dei corpi che si muovono in esso viene manifestata applicando al corpo un momento capace di farlo ruotare in modo da portare l asse di rotazione parallelo a quello di rivoluzione. Quando questa condizione viene raggiunta, il momento si annulla e la forza si orienta verso il cento del moto di rivoluzione. Del resto, se un sistema formato da due corpi materiali, deve mantenere nullo il suo momento angolare, man mano che diminuisce il momento acquisito da uno, deve aumentare della stessa quantità quello dell altro, mantenendo i due assi paralleli. Se dunque abbiamo " una sfera solare " che acquisisce nel suo spazio rotante un corpo inizialmente indipendente, dunque con un momento angolare nullo, dato che sull orbita la sfera planetaria in moto acquista un momento angolare, per soddisfare " il principio di conservazione ", indurrà la sfera solare a ruotare su se stessa in modo da acquistare un momento angolare avente lo stesso valore e verso contrario. E chiaro che, se si ripete questo discorso per tutte le sfere planetarie acquisite, si conclude che : alla sfera solare centrale sarà associato un momento angolare pari alla somma dei momenti associati ai diversi pianeti. In definitiva, se analizziamo l interazione di uno spazio rotante K s con il corpo materiale posto a una distanza R dal centro, non solo sul piano, ma nelle tre 03

dimensioni, vediamo che essa presenta due componenti : una componente gravitazionale, che abbiamo già studiato, la quale si presenta indipende dalle condizioni di moto del corpo satellite, si manifesta unicamente per la sua presenza entro il raggio d azione dello spazio rotante centrale e si indica con una forza F diretta verso il centro. una componente giroscopica, che è invece dipendente dalle condizioni dinamiche del punto considerato. Se abbiamo la massam p in rotazione su se stessa con velocità angolare p il momento angolare associato sarà : L p m p p con la costante dipendente dalla forma. Dato che la rotazione di una massa nello spazio rotante in cui si muove crea una perturbazione che si estende a tutto il volume di spazio compreso nel suo raggio d azione, possiamo dire che gli effetti prodotti dal momento angolare L p vengono rilevati entro tutto il raggiod azione della sfera planetariacon una intensità dipendente dalla distanza dal centro della sfera m p. Per ricavare la relazione che descrive questa dipendenza, ricordiamo che è stata ricavata, nella teoria degli spazi rotanti, la relazione che lega la carica elettrica alla massa : q r m 0 7 K m 0 7 C l che per la materia ordinaria e le particelle elementari diventa : q 0 8,664397 0 m m materia ordinaria 04 3

q e 4,045673 0 9 m m particelle elementari q pe 4,045673 0 9 m m p m e,607733 0 9 c con un rapporto : q e q 0 4,76365586 0 9 Questa proporzionalità ci consente di utilizzare per il momento della quantità di moto il teorema della circuitazione di Ampère che si applica al momento magnetico. Se indichiamo con p la grandezza con la quale vogliamo rappresentare gli effetti prodotti dal momento angolare alla distanzar dal centro della sfera m p, introducendo una costante di proporzionalità da definire, si ottiene : p L p Essendo note tutte le caratteristiche di moto dei pianeti e satelliti presenti nel Sistema Solare, sarà possibile calcolare il momento angolare e magnetico di ciascuno di essi, in corrispondenza della superficie, con la relazione : r M p m i V i R i considerando solo i satelliti di dimensioni maggiori, si ottengono i risultati che sono riportati in tabella, con la Terra assunta come riferimento. 05 4

pianeta M p K g m M p r p K g campo magneticog M p /r p M T /r T Mercurio 0, 0035 0, 0 Venere 0 0 Terra,88 0 34 4,59 0 7 0, 0,5 Marte,03 0 3 6,9 0 5 0,04 Giove 44,846 0 35 6,73 0 8 4,6 3,88 Saturno 9,534 0 35,58 0 8 0,4 3,50 Urano 4,074 0 33 5,506 0 6 0,5 0,65,8 Nettuno 33,974 0 33 3,79 0 6 0,4 0,306 Plutone 7,075 0 30 5,9477 0 4 0,003 Sole 335,5 0 40 4,505 0 34 0 7 Se per la Terra si assume per l induzione magnetica il valore medio : B T 0,5 0, 0,35 G Dalla tabella si rileva un ottimo accordo tra i valori forniti dall osservazione dei rapporti tra i campi magnetici rilevati sulla superficie dei pianeti e quello della Terra e gli analoghi rapporti teorici tra i momenti angolari. Questo risultato ci porta a identificare l azione del campo magnetico planetario con quella giroscopica che è stata analizzata. 05a 5

Con questa identificazione ( valida a meno di una costante, dal punto di vista quantitativo ), si giustificano perfettamente anche le diverse situazioni che si presentano per ciascun pianeta. Per interpretarle, riprendiamo l espressione del momento della forza indotta dal principio di conservazione del momento angolare per 0 : F R 5 m p r p n p n - Nel caso di Mercurio, l elevata eccentricità dell orbita porta ad una rotazione non sincrona, con p n e quindi il secondo membro assume un valore diverso da zero. Si presenta così un piccolo momento magnetico anche se non sono presenti satelliti (si tenga presente che p supera di poco n ). - Per il pianeta Venere, non avendo satelliti ed essendo l orbita praticamente circolare, la rotazione è quasi sincrona, con p n e quindi il secondo membro assume un valore trascurabile. - Nei pianeti Urano, Nettuno e Plutone abbiamo un campo magnetico con una grande inclinazione rispetto all asse di rotazione perchè viene indotto quasi interamente dal satellite di maggiori dimensioni, che è stato acquisito su una orbita iniziale molto inclinata rispetto al piano di rivoluzione. 06 6