L esperienza italiana in prospettiva internazionale Carlo Scarpa Università di Brescia cscarpa@eco.unibs.it 1 Regolazione e quadro europeo Direttive europee come motore delle riforme di settore Ben poco sulla regolazione Poteri del regolatore Indipendenza del regolatore Coordinamento tra regolatori Good practice Moral suasion? 2
Riforme di settore e confini nazionali In generale, mercati nazionali Tecnologicamente, nessuna ragione Interconnessioni Roaming Diverse regolazioni? Riconoscimento della inefficacia delle norme europee Il mercato unico può attendere 3 Altrove Grande varietà, anche in EU In generale, autorità nazionale con poteri variabili regolazione cost oriented incentivo agli investimenti : problema generale senza una soluzione sempre convincente ampio spazio alle voci locali Ricorso molto comune a gare Timido ricorso al benchmarking tra imprese 4
Anche in Italia un arcobaleno Energia: regolazione indipendente con molti poteri Sotto attacco permanente TLC: autorità formalmente indipendente, in realtà molto politica Autostrade: regolazione tramite CIPE Ferrovie: opera direttamente il Ministero 5 Settore idrico Principi europei molto scarni Riforma (?) Competenze ai comuni e inefficienze diffuse Legge Galli (1994) matrimoni combinati resistenza dei Comuni e dei gestori Testo unico (2006): spostamento di alcune competenze a livello regionale impugnazione delle Regioni Regolazione? Manca un regolatore nazionale Coordinamento forzoso tra AATO Percorso bottom-up Dai Comuni le competenze passano gradualmente al centro? 6
Eccesso di politica Regolazione locale Scarsa accettazione dell idea che la concorrenza può aiutare 7 Qualche numero Selezione del gestore Asta 4 Asta per l azionista privato 19 In house 32 Salvaguardia ex legge Galli 41 Altro 11 Gestore Incumbent 45 Incumbent + nuovi operatori 39 Nuovi operatori 9 Fonte: Bianco-Sestito (Banca d Italia) 8
La regolazione è locale Eccesso di politica Scarsa accettazione dell idea che la concorrenza può aiutare Time inconsistency nella formazione dei piani e nella loro implementazione Forte resistenza ad adeguare i prezzi ai costi del servizio 9 Serve un regolatore nazionale? La regolazione segue la struttura del settore Servirebbe in primo luogo una industria idrica nazionale, aperta ad apporti internazionali Benvenuti in teoria, spesso temuti in pratica Problema tecnico 10
Serve un regolatore nazionale? Problema giuridico? All inizio, forse Le autorità indipendenti sono ormai metabolizzate dall ordinamento Problema politico Come si percepisce il servizio Quale relazione tra enti locali e imprese pubbliche locali Quanto si è disposti a delegare a un organismo tecnico 11 Verso una cooperazione tra ATO? Confronto e coordinamento Problema di fondo: scelte diverse di allocazione dei compiti e delle responsabilità politiche Vogliamo cercare un modello comune? O almeno lavorare per una best practice condivisa? 12
Regolazione locale Conclusioni e criticità È un vero problema? Regolazione molto politicizzata E un vero problema! ma è un problema anche Politico Coordinamento intra-nazionale Si converge su un modello comune? 13 Serve la cooperazione internazionale? Effettivamente, siamo molto lontani Però, sì Crescita del regolatore nazionale Culturalmente, come per le JV internazionali Moral suasion Comprendere le ragioni degli investitori industriali Crescita istituzionale Vincolare i regolatori locali Esercitare pressione sui legislatori nazionali 14