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Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 3 6.10.2017 Distribuzioni di carica Potenziale elettrostatico Anno Accademico 2017/2018

Distribuzioni di carica Fino ad ora abbiamo considerato solo cariche puntiformi Particelle cariche di dimensioni trascurabili Matematicamente punti senza dimensione Risulta tuttavia conveniente generalizzare il concetto di carica e ammettere che la carica possa essere una sorta di sostanza continua caratterizzata da una densità volumetrica di carica ρ ( Coulomb/m 3 ) Un volume dv = dxdydz contiene una carica dq Abbiamo già visto che la materia contiene dell'ordine di 10 23 elettroni per cm 3 Un numero estremamente elevato che giustifica la trattazione continua Almeno finché dv è piccolo ma sempre di dimensioni macroscopiche, non atomiche Naturalmente la densità di carica è, in generale, una funzione della posizione Accanto alla densità volumetrica si usano anche La densità superficiale σ: dq = σ ds La densità lineare λ: dq = λ dl Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 47

Distribuzioni di carica Richiamiamo la formula scritta per il calcolo del campo elettrico Per una data configurazione di cariche puntiformi y La formula può essere generalizzata al caso di distribuzioni continue di carica Consideriamo un oggetto con una generica distribuzione di carica descritta dalla funzione ρ(r) Individuiamo un volume dv = dxdydz d 3 r all'interno La sua carica è ρ(r)d 3 r È la generalizzazione di q j La somma è sostituita da un integrale Il campo in r 0 è z r r 0 x Il versore punta dalla carica al punto r 0 L'integrale è esteso a tutto il volume dell'oggetto Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 48

Campo generato da un anello Consideriamo un anello di carica Q e di raggio r. z Calcolare il campo elettrico in un generico punto sull'asse Supponiamo che le dimensioni trasversali dell'anello siano trascurabili rispetto al raggio r Possiamo modellizzarlo come una distribuzione h α lineare di carica di densità λ = Q/(2πr) Consideriamo un elemento di carica sull'anello θ La lunghezza dell'elemento è dl = r dθ La carica dell'elemento è dq = λdl x Consideriamo un punto ad altezza h dal piano che contiene l'anello di carica La distanza del punto considerato dall'elemento di carica è d Il modulo del campo elettrico è de Il campo elettrico generato dall'elemento forma un angolo α con l'asse z La proiezione lungo l'asse z del campo è de z = de cosα La proiezione perpendicolare all'asse z si elide con il contributo dell'elemento sull'anello posto ad un angolo θ + π Il campo elettrico totale si trova integrando E z su θ Per z < 0 il campo cambia segno Sufficiente considerare h con segno y Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 49

Campo all'interno di un guscio sferico Calcolare il campo elettrico all'interno di un guscio sferico cavo di raggio R e carica totale Q distribuita uniformemente sulla superficie Il guscio può essere modellizzato come una distribuzione z di carica superficiale uniforme σ = Q/4πR 2 Consideriamo un generico punto P all'interno del guscio, a distanza c dal centro P c Non si perde generalità nella soluzione se si considera il punto P sull'asse z c P Il problema può adesso essere risolto suddividendo il R guscio in tanti anelli e utilizzare la soluzione trovata y per il campo generato da un anello (sull'asse) Un generico anello è individuato dall'angolo polare θ E dalla sua estensione trasversale infinitesima dθ La superficie dell'anello è c dθ θ θ 0 La carica dell'anello è x L'altezza (con segno) del punto P sul piano dell'anello Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 50

Campo all'interno di un guscio sferico Riepilogando Il campo generato dall'anello è c dθ θ θ 0 Sostituendo Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 51

Campo all'interno di un guscio sferico Pertanto Operiamo un cambio di variabile I limiti di integrazione diventano Sostituendo (cambiando l'ordine di integrazione) Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 52

Campo all'interno di un guscio sferico L'integrale si trova nelle tabelle di integrali Posto Nel nostro problema Calcoliamo esteso fra gli estremi di integrazione Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 53

Il potenziale elettrico Abbiamo visto che la forza elettrica è conservativa Il lavoro che una forza meccanica in equilibrio con la forza elettrica compie su una carica non dipende dalla traiettoria ma solo dai punti di partenza e di arrivo y A C 2 B C 1 Ad ogni istante F m = F el x Abbiamo inoltre visto che la forza elettrica è Quindi, indipendentemente dal percorso, per spostare una carica da A a B si compie un lavoro Il lavoro meccanico che scompare può essere recuperato compiendo il percorso opposto Pertanto W BA definisce l'energia potenziale U BA che la carica q acquista nel campo elettrico E spostata da A a B Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 54

Il potenziale elettrico Il campo elettrico è generato da un sistema di cariche arbitrario La cosa importante è conoscere E(r) Il campo elettrico modifica lo spazio In analogia a quanto fatto per il campo elettrico (forza per unità di carica) è conveniente definire una energia potenziale per unità di carica Il potenziale elettrico Più correttamente V BA è definito come differenza di potenziale fra B e A Naturalmente la proprietà dell'integrale di essere indipendente dal cammino vale anche per il campo elettrico E Questa proprietà viene espressa dicendo che l'integrale lungo un cammino chiuso è nullo y B C 2 A C 1 x Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 55

Il potenziale elettrico L'equazione appena trovata stabilisce un'importantissima proprietà del campo elettrostatico Il campo elettrostatico è conservativo Vedremo che questo non sarà più vero per campi variabili nel tempo Induzione elettromagnetica Si tratta di una equazione integrale La riscriveremo in forma differenziale È un caso particolare di una delle 4 equazioni di Maxwell Nel caso statico (campi non variabili nel tempo) Espressa in forma integrale Per finire le unità di misura del campo elettrico e del potenziale Dimensioni V: Energia per unità di carica [V] = ML 2 T 2 Q 1 L'unità di misura è il Volt (V) Dimensioni: E forza per unità di carica [E] = MLT 2 Q 1 L'unità di misura è il Volt/metro (V/m) Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 56

Il potenziale elettrico Ricordiamo ancora l'equazione fondamentale y B C 2 Il fatto che l'integrale dipenda solo dai punti A e B implica che deve esistere una funzione φ(r) tale che A C 1 x L'equazione precedente esprime anche la circostanza che solo differenze di potenziale hanno un senso fisico Tuttavia si può decidere di associare ad ogni punto dello spazio il valore di una funzione scalare φ(r) (campo scalare) rispetto ad un potenziale arbitrario di un punto r A scelto come punto di riferimento Di solito il potenziale di riferimento φ(r A ) è posto uguale a zero: φ(r A ) = 0 Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 57

Il potenziale elettrico Chiariamo meglio questo punto Calcoliamo la differenza di potenziale fra i punti r 1 e r 2 y Possiamo scegliere una traiettoria arbitraria Da r 1 a r A e successivamente da r A a r 2 Otteniamo evidentemente x Se scegliamo r A come punto di riferimento, in accordo con la definizione di potenziale, abbiamo z È evidente che il risultato è indipendente dal valore del potenziale di riferimento φ(r A ) Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 58

Il potenziale elettrico Illustriamo i concetti appena introdotti con un esempio Il potenziale di una carica puntiforme q Abbiamo visto che il campo elettrico di una carica puntiforme è Calcoliamo il potenziale rispetto ad un punto all'infinito che assumiamo a potenziale nullo y Scegliamo una traiettoria semplice: radiale Abbiamo già fatto questo calcolo q z Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 59

Energia potenziale Sottolineiamo che il potenziale è stato definito come l'energia potenziale per unità di carica Pertanto se φ(r) è il potenziale generato dalla carica q 1 posta nell'origine.. L'energia potenziale del sistema che si ottiene ponendo una carica q 2 in r 2 ( a distanza d dall'origine ) è y d x Questo ragionamento può essere esteso a N cariche L'energia potenziale del sistema si trova sommando l'energia potenziale di tutte le coppie z Il fattore ½ tiene conto che nella somma ogni termine compare 2 volte Infine, tornando all'energia U 12 notiamo che essa rappresenta il lavoro che è stato fatto dalla forza esterna per portare la carica dall'infinito a d È anche il lavoro che farebbe la forza elettrica per portare la carica da d all'infinito Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 60

Energia potenziale Notiamo che se le cariche hanno lo stesso segno U 12 è positiva Se le cariche hanno lo stesso segno la forza è repulsiva Nello spostamento da d all'infinito il campo elettrico compie lavoro sul sistema esterno Cede energia Viceversa, se le cariche hanno segno opposto U 12 è negativa Se le cariche hanno segno opposto la forza è attrattiva Nello spostamento da d all'infinito il campo elettrico "assorbe" lavoro dal sistema esterno Assorbe energia Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 61

Il potenziale elettrico Come nel caso del campo elettrico, noto il valore e la posizione delle cariche che compongono un sistema elettrostatico il potenziale può essere facilmente calcolato Utilizzando il principio di sovrapposizione Notiamo che il calcolo del potenziale è meno laborioso del calcolo del campo elettrico È una funzione scalare; ha una sola componente Infine sottolineiamo che stiamo considerando un sistema in cui le posizioni delle cariche sono fisse Analogamente, se abbiamo un sistema in cui la carica ha una distribuzione continua ρ(r) Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 62

Superfici equipotenziali Il potenziale elettrico è una funzione scalare Per un dato potenziale la relazione seguente definisce, al variare di c, una famiglia di superfici Le superfici prendono il nome di superfici equipotenziali Il valore del potenziale è lo stesso (φ = c) in ogni punto delle superficie Esaminiamo, ad esempio, le superfici equipotenziali del potenziale di una carica puntiforme La relazione che definisce la superficie equipotenziale è Pertanto le superfici equipotenziali sono delle sfere centrate sulla posizione della carica Al variare della costante c cambia la superficie Una famiglia infinita di sfere concentriche Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 63

Superfici equipotenziali La rappresentazione delle superfici equipotenziali è complicata Si preferisce rappresentare le "sezioni" delle superfici Intersezioni delle superfici equipotenziali con opportuni piani Ad esempio, consideriamo le superfici equipotenziali di una carica puntiforme Ovviamente le sezioni delle superfici equipotenziali sono delle circonferenze Consideriamo anche altri due esempi Una carica positiva e una negativa di uguale valore (dipolo) Due cariche positive uguali Notiamo che vicino alle cariche le sezioni diventano circolari Notiamo anche che linee di campo e superfici equipotenziali sono perpendicolari Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 64

Superfici equipotenziali La circostanza che il campo elettrico sia perpendicolare alle superfici equipotenziali non è limitata agli esempi considerati y Ha una motivazione fisica ben precisa Consideriamo una superficie equipotenziale arbitraria Per definizione tutti i punti di questa superficie si trovano allo stesso potenziale Consideriamo uno spostamento infinitesimo ds che giaccia sulla superficie a partire da un punto arbitrario r r I vettori ds giacciono sul piano tangente alla superficie nel punto r La variazione di potenziale per uno spostamento ds sulla superficie è z x Questa variazione deve essere nulla altrimenti due punti sulla superficie avrebbero potenziale differente Pertanto deve essere Il campo elettrico è perpendicolare alla superficie Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 65

Il campo elettrico come gradiente Abbiamo visto come noto il campo elettrico si può sempre definire un potenziale attraverso la relazione integrale o anche come integrale indefinito L'integrando è il differenziale del potenziale dφ = E dr Dall'analisi sappiamo calcolare il differenziale di una arbitraria funzione delle coordinate (una funzione continua) Il differenziale dφ (uno scalare) può essere visto come il risultato del prodotto scalare di due vettori Confrontando con l'integrando dell'integrale del potenziale Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 66

Il campo elettrico come gradiente Abbiamo così trovato la relazione "inversa" che ci permette di passare dal potenziale al campo elettrico Si dice che il campo elettrico è uguale al gradiente del potenziale cambiato di segno Esiste anche un simbolo, ormai un po' obsoleto ma ancora usato Una notazione più diffusa utilizza l'operatore vettoriale "del" o "nabla" Si tratta di un operatore differenziale Il campo elettrico si scrive Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 67

Il campo elettrico come gradiente La relazione fra potenziale e campo elettrico appena trovata consente una strategia conveniente per il calcolo del campo elettrico Data una distribuzione di cariche si calcola il potenziale elettrico È una quantità scalare; è un calcolo più semplice y Trovato il potenziale si calcola il campo elettrico come gradiente del potenziale Illustriamo il metodo con un semplice esempio Il campo di una carica puntiforme nell'origine x Calcoliamo la derivata rispetto a x z Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 68

Il campo elettrico come gradiente Per la simmetria dell'espressione le derivate rispetto alle altre coordinate sono Riconosciamo le tre componenti del versore Richiamiamo la definizione Otteniamo Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa 69