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giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 43 del 21 gennaio 2013 pag. 1/5 Oggetto: Consorzio di bonifica Adige Po di Rovigo. Deliberazione dell Assemblea consortile del 26 maggio 2011, n. 2/3 Piano di classifica per il riparto dei contributi consorziali e Piano di riparto delle spese tra i proprietari contribuenti per l anno 2011. Deliberazione n. 59/CR del 25.06.2012. VERBALE ISTRUTTORIO Introduzione Il comprensorio affidato al consorzio di bonifica Adige Po è individuato con il numero 2 nell allegato A alla legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio. Tale comprensorio corrisponde a quello precedentemente attribuito ai consorzi di bonifica Polesine Adige Canalbianco e Padana Polesana, ai quali è subentrato il consorzio Adige Po istituito dalla Giunta regionale con deliberazione 19 maggio 2009, n. 1408. Il comprensorio ha una superficie di 121.150 ettari, compreso fra il fiume Adige e il fiume Po, per la quasi totalità ricadenti nella provincia di Rovigo (110.092 ettari), mentre 11.010 ettari riguardano la porzione meridionale della provincia di Venezia, per la maggior parte del territorio del comune di Cavarzere. Solo 48 ettari ricadono in provincia di Verona, nei comuni di Castagnaro, Legnago e Villa Bartolomea. Il confine est è costituito dal Po di Levante e dall Idrovia Po-Brondolo. L altimetria tipica della Pianura Padana presenta quote che degradano in modo pressoché impercettibile da ponente a oriente, da +12 m.s.m.m. a Melara fino a 2 m.s.m.m. a Cavanella Po con un coefficiente di acclività di circa 15 cm/km che impone profili piatti ai canali e quindi sezioni larghe e velocità dell acqua modesta. Una porzione considerevole del territorio risulta ovunque soggiacente, oltre che rispetto al livello del mare, anche rispetto al livello idrometrico dei fiumi principali. A seguito dell estrazione del metano dal sottosuolo, avvenuta fino al 1963, si è verificato un abbassamento delle quote dei terreni a partire dalla linea corrispondente all Argine del Sabato: da tale linea l abbassamento è avvenuto con gradualità fino a raggiungere i 2 metri a Cavanella. La superficie interessata è di circa 32.000 ettari dei quali 11.200 risultano soggiacenti al livello del mare. Osservazioni e ricorsi L Assemblea del consorzio di bonifica Adige Po, con la deliberazione del 26 maggio 2011, n. 2/3, ha approvato, per quanto di competenza, il Piano di classifica degli immobili ricadenti nel comprensorio consortile, unitamente al perimetro di contribuenza e al relativo Piano di riparto; a tale provvedimento è stata data immediata esecuzione. Dell avvenuto deposito del Piano di classifica presso gli uffici della Direzione regionale Difesa del Suolo, è stata data notizia sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 45 del 24 giugno 2011, nonché secondo le modalità e i tempi disposti dalla legge. Nei citati avvisi è stata riportata la previsione del 4 comma dell art. 35 della legge regionale n. 12/2009, che dispone la possibilità di presentare ricorso alla Giunta regionale avverso il Piano di classifica entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell avviso di deposito nel BUR. Entro tale termine, non è stato presentato alcun ricorso od osservazione avverso la deliberazione consortile in oggetto.

ALLEGATOA alla Dgr n. 43 del 21 gennaio 2013 pag. 2/5 Unità Territoriali Omogenee Deve essere preliminarmente rilevato che il perimetro di contribuenza per il beneficio di natura idraulica del Piano di classifica in esame corrisponde alla sommatoria delle superfici incluse nei perimetri di contribuenza dei previgenti consorzi Polesine Adige Canalbianco e Padana Polesana. Parimenti, il beneficio di disponibilità irrigua interessa tutto il comprensorio consorziale, cioè tutta la superficie agricola ed eventuali pertinenze ad uso agricolo di immobili accatastati al catasto urbano che beneficiano di opere di accumulo, derivazione, adduzione, circolazione e distribuzione di acque irrigue. In tale perimetro di contribuenza ricadono 57 ettari ricadenti nel comprensorio del consorzio Veronese in comune di Giacciano con Baruchella, servito da un impianto tubato non frazionabile a servizio di circa 20 aziende realizzato alla fine degli anni 70 dal consorzio di 2 grado Irrigazione Polesine. Sono state individuate tre Unità Territoriali Omogenee (UTO), denominate Nord, Est e Sud. L UTO Nord ha una superficie di 49.646 ettari ed è delimitata a nord dal fiume Adige, a sud dal Canalbianco e a est dal canale Nuovo Adigetto fino a Voltascirocco; tale UTO è formata da 10 bacini idraulici elementari, quasi tutti a sollevamento meccanico delle acque meteoriche nel recapito finale, attraversato da canali non arginati per una estesa di 785 Km. La UTO Nord è attraversata dal canale Adigetto, lungo 67 Km, che ne costituisce la dorsale idraulica e l adduttore irriguo principale e ne attribuisce il nome al relativo sistema irriguo al quale è stata assegnata una portata derivata di 26,7 mc/sec (10 mc/sec alla Bova di Badia Polesine; 5 mc/sec a Cantonazzo di Rovigo; altre derivazioni da Adige per oltre 11 mc/sec). La UTO Est, di 14.601 ettari, è delimitata a nord dal fiume Gorzone, a est dal canale di valle che unisce il fiume Gorzone al fiume Adige, e dal canale Po-Brondolo dal fiume Adige al Po di Levante, a sud dal Canalbianco, mentre a ovest il confine è costituito dal canale Nuovo Adigetto fino al punto in cui si immette in Canalbianco. Tale UTO è formata da 5 bacini idraulici elementari, tutti a sollevamento meccanico nel recapito finale, attraversata da canali di una estesa complessiva di 140 Km ed una altimetria che progressivamente si riduce, da ovest verso est, passando da +2 m.s.m.m. a 4 m.s.m.m. a ridosso degli argini della navigabile Po-Brondolo. Gli impianti di derivazione e distribuzione irrigua nella UTO Est sono 7, per una portata derivata di 2,65 mc/sec alla quale deve essere aggiunta quella di numerosi sifoni non elettrificati. La UTO Sud si estende su una superficie di 56.903 ettari che il vecchio sedime della fossa di Polesella suddivide in Area Padana (a ovest) e Area Polesana (a est). Tale vasta UTO è delimitata a nord dal Canalbianco rettificato, a est da un breve tratto del Po di Levante e a sud dal Po di Venezia. L Area Padana è suddivisa a sua volta dall Argine del Sabato nel bacino superiore di 26.000 ettari e in quello inferiore di 12.600 ettari, ciascuno dei quali ha il proprio Cavo Maestro che ne costituisce il collettore principale, confluenti alla Botte Paleocapa in comune di Bosaro, dove prende inizio il Collettore Padano Polesano. L argine del Sabato è un antico argine traverso che unisce il Po al Canalbianco all altezza di Stienta e Pincara. Il Collettore Padano Polesano fiancheggia il Canalbianco per circa 80 Km attraversando tutto il territorio Polesano, terminando all idrovora di Cavanella che ne recapita le acque in Canalbianco con una portata di 55 mc/sec. Sono 11 i bacini idraulici, quasi tutti a scolo naturale, che formano il territorio Padano, con uno sviluppo complessivo di 538 Km di canali. L Area Polesana ha una superficie di 19.000 ettari, suddivisa in 10 bacini idraulici, tutti a sollevamento meccanico, e uno sviluppo complessivo di 289 Km di canali. Nove bacini scaricano nel Collettore Padano Polesano attraverso 11 impianti idrovori, mentre uno solo scarica direttamente in Canalbianco mediante l impianto terminale di Cavanella Po. Nel territorio Polesano, oltre ai 12 impianti idrovori principali di cui sopra, sono presenti numerosi impianti secondari di modesta portata a servizio di limitati territori interni ai singoli bacini.

ALLEGATOA alla Dgr n. 43 del 21 gennaio 2013 pag. 3/5 L irrigazione della UTO Sud è garantita da 5 prese dal Po e da numerose derivazioni dal Canalbianco, per un totale di 32 impianti pluvirrigui e 14,31 mc/sec derivati. Sono presenti 6 impianti pluvirrigui nei comuni di Villanova Marchesana, Fiesso Umbertiano, Stienta e Salara; per la gran parte del territorio la adduzione e la distribuzione irrigua avviene attraverso la rete di bonifica ad uso promiscuo. Degna di nota è la presa dal Po di Calto, dotata di tre elettopompe di complessivi 4,2 mc/sec, che impingua anche il Cavo Maestro. Il Piano in esame dispone che gli immobili interessati dalla classificazione ritraggono il beneficio di natura idraulica e/o il beneficio di disponibilità irrigua e, in forza di ciò, vengono ricompresi nel perimetro di contribuenza. Ciascun immobile viene individuato attraverso gli elementi identificativi catastali, consistenza e rendita, e solo se il beneficio goduto dall immobile è diretto e specifico, gli elementi identificativi vengono associati ai parametri e agli indici tecnici ed economici che consentono di definire la entità dei benefici conseguiti e, conseguentemente, il relativo contributo. Degno di nota è la assenza di qualsiasi suddivisione preventiva delle spese fra gli immobili del catasto terreni e quelli del catasto fabbricati. Il beneficio viene articolato nella componente gestionale, che esprime la misura in cui l immobile trae vantaggio dall utilizzo delle opere, calcolata attraverso indici tecnici e consistenza catastale, nonché nella componente economica calcolata attraverso l indice economico derivante dalla rendita catastale, che esprime il vantaggio economico tratto dalla attività di bonifica. Poiché la consistenza catastale per le diverse categorie non è sempre espressa in termini di superficie, vengono utilizzati appositi coefficienti di conversione per ottenere sempre la superficie dell immobile come base di calcolo della componente gestionale del beneficio. Ai fabbricati censiti al catasto fabbricati, intestati però a imprenditori agricoli a titolo principale, ai quali viene riconosciuto il titolo di ruralità, il contributo di bonifica viene calcolato facendo riferimento all area di pertinenza dell immobile, applicando indici tecnici ragguagliati alla situazione fisica dell immobile e, di norma, indici economici basati sul reddito dominicale della qualità di coltura assimilabile ad una struttura coperta fuori terra, come per esempio alla qualità di coltura serra. La classificazione degli immobili consiste nell attribuire a ciascun immobile l indice tecnico e l indice economico in relazione ai benefici, idraulico e/o irriguo, che ritrae dall attività consortile. Per quanto riguarda il beneficio di natura idraulica esso viene scomposto nelle due componenti afferenti l attività di scolo e l attività di difesa idraulica. Il calcolo viene condotto separatamente per ciascuna UTO, sulla base della spesa relativa alla bonifica idraulica da porre a carico della contribuenza, nonché dei coefficienti udometrici con tempo di ritorno 5 anni, in riferimento all attività di scolo, e 50 anni, per l attività di difesa idraulica. Il calcolo dei coefficienti udometrici viene effettuato con il metodo del volume di invaso per il quale il coefficiente udometrico cresce tanto minore è l invaso presente nella rete, nelle scoline e nel suolo, e tanto maggiore è il coefficiente di afflusso, che sarà intorno a 0.7 per i fabbricati e 0.8 per le strade. Il calcolo dei coefficienti udometrici di ciascuna UTO è effettuato come media ponderale dei singoli coefficienti di ciascuna unità immobiliare presente nel bacino, in modo da contemperare la presenza di aree urbane più impermeabili con aree agricole maggiormente drenanti. Il coefficiente udometrico così determinato viene combinato mediante prodotto con la superficie scolante per evidenziare la potenzialità di deflusso delle acque meteoriche da ciascun immobile alla rete consortile. Tale prodotto rappresenta l indice tecnico di comportamento idraulico. L indice tecnico di soggiacenza rappresenta la posizione dell immobile rispetto al corso d acqua ricevente e viene utilizzato per valutare sia il maggior beneficio che la bonifica comporta per gli immobili posti in posizioni più depresse, sia l energia necessaria per sollevare le acque nel caso l immobile sia situato in un bacino a sollevamento meccanico. L indice tecnico di efficacia, suddiviso in efficacia della bonifica nella fase di difesa (E d ) e nella fase di scolo (E s ), esprime le condizioni strutturalmente deficitarie nello scolo e nella difesa, tanto da valere 1 nelle condizioni ordinarie. Lo stesso è assegnato di norma a ciascun foglio catastale e, mediante un fattore correttivo distinto per terreni e fabbricati, evidenzia situazioni locali di particolare criticità che rendono meno efficace la gestione idraulica della rete di bonifica nei riguardi degli immobili urbani e agricoli. Peraltro, le aree urbanizzate producono maggiore afflusso d acqua nella rete e comportano maggiore vulnerabilità

ALLEGATOA alla Dgr n. 43 del 21 gennaio 2013 pag. 4/5 complessiva nel comprensorio. Agli effetti dell efficacia di sistema, in queste aree l attività di manutenzione e di servizio è ridotta rispetto alle aree agricole. Il fattore correttivo, pertanto, è fissato a 1 per gli immobili agricoli e le strade, mentre, tenendo conto dell estensione delle superfici urbanizzate, assume per gli immobili urbani valori compresi tra 0.5 e 0.75. L indice tecnico è determinato, distintamente per il beneficio di difesa e per il beneficio di scolo, come prodotto dei tre sottoindici di comportamento idraulico, di soggiacenza e di efficacia. Si rileva la necessità che in sede di applicazione nell indice tecnico per i fabbricati rurali in capo a imprenditori agricoli a titolo principale debba venir tenuto conto dei coefficienti udometrici. Il beneficio economico trova espressione nel valore del danno evitato all immobile dalle opere e dall attività di bonifica, individuato come differenza tra il rischio idraulico cui è soggetto l immobile in assenza di bonifica e quello raggiunto in presenza della medesima. Peraltro, il rischio idraulico altro non è che il valore dell immobile (individuato rivalutando il reddito dominicale o la rendita catastale), moltiplicato per la vulnerabilità dell immobile (che è la percentuale di danno atteso), moltiplicato ancora per la pericolosità idraulica (che è la probabilità di subire un danno per allagamento o ristagno). Va da sé che la vulnerabilità intrinseca dei fabbricati (0.35 0.40) è maggiore di quella dei terreni (0.30), che è infinitamente più alta di quella di strade (0.05) e ferrovie (0.02). Per completezza si riporta che la probabilità di subire il danno altro non è che la probabilità con cui si può manifestare quell evento che lo genera moltiplicata per la magnitudo dell evento; quest ultima esprime la intensità dell evento. Ciò posto deve essere evidenziato che le due componenti dell indice complessivo di natura idraulica di ciascun immobile (componente di scolo e componente di difesa) vengono calcolate con la media geometrica (radice quadrata del prodotto) dell indice tecnico per quello economico, precisando che ci sarà un indice tecnico di scolo e uno di difesa e un indice economico di scolo e uno di difesa. Per quanto attiene al beneficio di disponibilità irrigua viene fatto riferimento alle medesime unità territoriali omogenee individuate per il beneficio di natura idraulica, essendo il sistema irriguo riferito principalmente all utilizzo promiscuo della rete di bonifica. Tuttavia, sono presenti anche aree servite da canalette e reti tubate per la distribuzione irrigua. Il territorio in argomento è, pertanto, irrigato attraverso sistemi irrigui su superfici non attrezzate e su superfici attrezzate. Gli indici tecnici utilizzati, relazionati tra di loro in forma di prodotto, sono riferiti: ai fabbisogni irrigui desumibili dalla natura dei suoli; alla efficienza del servizio, che assume valore 1 qualora la rete presenti perdite idriche o di carico ridotte, e valore 0.5 in presenza di sottoutilizzazioni o di perdite significative; all efficacia del servizio irriguo, mettendo in relazione la dotazione irrigua con la densità della rete. Più specificatamente, deve essere evidenziato che per quanto attiene l indice di efficacia, che rispecchia anche il grado di incidenza delle spese energetiche nei diversi ambiti, non sono stati individuati i livelli di minimo e di massimo che tale indice può assumere. L indice economico è espresso come funzione del rapporto tra il reddito dominicale catastale rivalutato dell i-esimo immobile e il medesimo determinato mediamente a livello consortile. Si ritiene opportuno, peraltro, conoscere i valori minimo e massimo dell indice economico, nonché le motivazioni alla base della scelta di determinare la media dei redditi dominicali rivalutati con riferimento all intero comprensorio, stante che le Direttive regionali prevedono la determinazione degli indici a livello di Unità Territoriali Omogenee. Per quanto attiene gli scarichi di cui al comma 1, art. 37, della l.r. n. 12/2009 il Piano prende in considerazione i quantitativi sversati in mc/annui e, sulla base delle caratteristiche dello scarico, stabilisce i volumi di vivificazione sulla base del bilancio idrico dei volumi in ingresso ed in uscita dalla rete consortile in un anno medio, determinando come risultato finale il contributo unitario di scarico in /mc. Pur in linea con il paragrafo 3.6 delle Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011, vale la pena rivelare che il contributo unitario di scarico in /mc viene determinato per i diversi tipi di scarichi e a livello comprensoriale, e non per singolo scarico e a livello di UTO, come invece richiesto dalle Direttive; ciò probabilmente sulla base della forte uniformità della tipologia di scarichi e delle condizioni della rete idraulica del territorio comprensoriale. Si valuta opportuno che le scelte operate dal Consorzio vengano maggiormente motivate in ragione delle valutazioni sopra esposte.

ALLEGATOA alla Dgr n. 43 del 21 gennaio 2013 pag. 5/5 Per quanto riguarda l utilizzazione ad uso produttivo di acque fluenti nella rete consortile, per il quale il Consorzio ha previsto la riscossione di un canone legato al volume scaricato, si richiamano i medesimi rilievi e considerazioni del paragrafo precedente. Si ritiene, peraltro, opportuno che vengano integrate con precisi riferimenti alle diverse fattispecie le due previsioni seguenti: volume del contributo di vettoriamento (Cv) pari al volume annuo complessivo degli scarichi (Cs), per le quantità d acqua scaricate in acque esterne al comprensorio; volume del contributo di vettoriamento (Cv) non dovuto, per le quantità d acqua scaricate nella rete di bonifica. Piano di riparto Il documento in esame riporta anche i criteri per la predisposizione del Piano di riparto, prevedendo la suddivisione fra spese dirette e spese indirette, le prime, qualora esclusive, vengono attribuite alle diverse UTO nelle quali vengono sostenute, mentre se attengono contemporaneamente alle attività di bonifica e di irrigazione compiute in più UTO vengono attribuite alle differenti UTO e ai diversi benefici (bonifica e irrigazione) sulla base di parametri fisici/tecnici non individuati. Parimenti, anche le spese generali vengono distinte in proprie, attribuite alle diverse UTO in ragione proporzionale alle spese dirette, e in spese sensibili alle attività svolte, il cui riparto è previsto attraverso parametri convenzionali. Si valuta in proposito che il ricorso a parametri fisici/tecnici non definiti per il riparto di quota parte delle spese dirette, e ai parametri convenzionali per la suddivisione di quota delle spese generali, possa avere carattere di sola transitorietà, essendo prevista nelle citate Direttive regionali di cui alla DGR n. 79/2011 la adozione da parte di ciascun Consorzio di bonifica di un sistema contabile analitico di individuazione, classificazione e articolazione delle differenti spese dirette e generali alle distinte attività che generano i diversi tipi di beneficio. Come già specificato nelle citate Direttive regionali, solo una appropriata e corretta suddivisione delle spese tra i distinti contingenti delle attività consortili che danno luogo alle diverse tipologie di beneficio, consentirà in presenza di opere ed attività che assicurano benefici plurimi di attribuire, mediante un criterio adeguato, ai singoli benefici le rispettive quote di spesa. Ciò comporta che le soluzioni esposte nel documento in esame relativamente ai criteri per la predisposizione del Piano di riparto della contribuenza assumono carattere del tutto transitorio e, in quanto tali, dovranno essere oggetto di aggiornamento in sede di approvazione annuale del relativo Piano di riparto. Venezia, lì 19/12/2012 GLI ISTRUTTORI dott. Luigi De Lucchi dott.ssa Roberta Rainato