NUOVO ALLEVAMENTO AVICOLO



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NUOVO ALLEVAMENTO AVICOLO Airaldi Diego Allevamento di Margarita (CN) Via Alteni STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE _

INDICE Premessa 1. Caratteristiche dell intervento 1.1. Parametri tecnici 1.2. Modalità di funzionamento 1.3. Cumulo con altri progetti 2. Localizzazione dell intervento 2.1. Inquadramento urbanistico 2.2. Inquadramento geologico e geomorfologico 2.3. Descrizione del sito di ubicazione 2.4. Attività presenti nell area di 1 km dal perimetro 2.5. PRGC Comune di Margarita 2.6. PTCP Provincia di Cuneo 2.7. PPR Regione Piemonte 3. Ciclo produttivo 3.1. Descrizione dell attività 3.2. Descrizione del processo 3.3. Schema a blocchi 3.4. Energia 4. Emissioni in atmosfera 5. Scarichi idrici e trattamento acque 6. Emissioni sonore 7. Gestione rifiuti 8. Paesaggio 9. Vegetazione presente nel sito e attorno all impianto 10. Caratteri climatici 11. Ventosità 12. Qualità attuale dell'aria Conclusioni _

Premessa La ditta AIRALDI DIEGO si occupa dell allevamento avicolo ed in particolare è dedito all accrescimento di polli da carne (broiler). Il sito produttivo oggetto d istanza è localizzato a Margarita (CN) in Via Alteni. Si precisa che le strutture di allevamento sono in fase di realizzazione. Il sito, in corso di edificazione, consterà quindi di 2 capannoni a tunnel e sarà in grado di ospitare una quantità di animali superiore a 40.000 avicoli e pertanto rientra tra gli impianti definiti IPPC ai sensi del D.Lgs 59/05. Ad oggi la ditta richiedente risulta essere già titolare di AIA n. 2082 del 21/11/2013 relativa ad un altro sito aziendale anch esso ricadente nel Comune di Margarita. 1. Caratteristiche dell intervento Il progetto prevede l entrata in esercizio di due strutture di allevamento in corso di realizzazione che costituiranno di fatto un nuovo sito produttivo. I lavori di edificazione del nuovo sito produttivo sono svolti regolarmente in quanto il Comune di Margarita ha rilasciato il P.d.C. n. 12050/2013 il 23/09/2013. Si allegano planimetrie contenenti le piante, le sezioni ed i prospetti delle nuove strutture. I due fabbricati a tunnel presenteranno una pavimentazione piena cementata, sulla quale, all inizio di ciascun ciclo, viene distribuita la lettiera. I due pollai sono identificati con i progressivi 1 e 2. Il capannone 1 ha superficie di allevamento pari a 1.283,64 m 2 (109,80 m di lunghezza e 11,80 m di larghezza) senza considerare il locale di servizio di 12 m 2. Il capannone 2 ha superficie di allevamento pari a 1.342,64 m 2 (114,80 m di lunghezza e 11,80 m di larghezza) senza considerare il locale di servizio di 12 m 2. La superficie totale di allevamento sarà pari a 2.626 m 2. Sulla base della superficie a disposizione, della densità di allevamento e del peso vivo finale di vendita si ha una potenzialità massima di 54.166 capi. 1.1. Parametri tecnici Il sito ospiterà l allevamento di polli da carne (broiler) in termini di 54.166 capi nel rispetto della normativa riguardante il benessere animale, pertanto non sarà mai superata la soglia di 33 kg/m 2 di peso vivo stabulato all interno delle strutture aziendali. 1.2. Modalità di funzionamento _ 1

L impianto è costituito da due capannoni di tipo a tunnel dove saranno stabulati complessivamente circa 54.166 pulcini a terra su lettiera integrale. Nel sito in questione saranno allevati polli da carne sia di sesso femminile sia maschile. Per ogni ciclo produttivo vengono introdotti una parte di maschi che completeranno il loro accrescimento dopo 56 giorni ad un peso di 3,4 Kg, una parte di femmine che saranno vendute a 1,6 Kg dopo 35 giorni e una parte di femmine che saranno vendute a 2,4 Kg dopo 45 giorni. I due gruppi, all interno di ogni capannone, saranno divisi attraverso idonee barriere che verranno rimosse dopo la vendita delle femmine. La percentuale di femmine inserite è pari a circa il 55% del totale degli animali accasati. L allevamento è articolato su 5 cicli/anno, dal momento che il ciclo di allevamento dei maschi pesanti si protrae per 56 giorni, intervallati mediamente da 17 giorni di vuoto sanitario. A fine ciclo, gli animali vengono caricati direttamente sui camion ed inviati al macello. All interno dei capannoni vengono rimossi abbeveratoi, mangiatoie e lettiere esauste. Si procede quindi ad un lavaggio a secco, in modo da non avere produzione di acque di lavaggio, alla rimozione della lettiera esausta e disinfezione dei locali. La ditta utilizzerà, per le operazioni di disinfezione, il prodotto Delegol di cui si allega la scheda di sicurezza. 1.3. Cumulo con altri progetti Non è prevedibile alcun particolare cumulo con altri progetti in quanto al termine dei lavori il sito produttivo disporrà di quanto è indispensabile per lo svolgimento dell attività di allevamento. In considerazione che tutte le strutture di allevamento sono di recente progettazione non è previsto alcun adeguamento tecnologico o strutturale degli impianti in corso d opera o al termine dei lavori. 2. Localizzazione dell intervento 2.1. Inquadramento urbanistico L insediamento produttivo insiste nel comune di Margarita in Via Alteni. Urbanisticamente l area in cui ricade l impianto è classificata nel vigente P.R.G.C. del Comune di Margarita (Variante parziale n. 10) come Area agricola. Il Comune di Margarita è compreso nella Zona di Mantenimento ai sensi della L.R. 43/2000, così come individuato con D.G.R. n. 14-7623 dell 11/11/2002. _ 2

2.2. Inquadramento geologico e geomorfologico La zona è considerata un area idrografica siglata con la dicitura AI19 Alto Tanaro, così come riconosciuta dal PTA (Piano Tutela delle Acque della Regione Piemonte, approvato il 13/03/2007, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE e della D.Lgs 152/06). Il settore di testata del bacino montano è impostato nelle sequenze sedimentarie, metasedimentarie e metamorfiche della Zona Brianzonese, Subbrianzonese, della Falda del Flysch ad Helmintoides e della Zona Piemontese. La fascia di rilievi affacciati sull alta pianura monregalese è riferibile ai terreni sedimentari del Bacino Terziario Ligure-Piemontese, mentre nella zona di pianura in sinistra idrografica del Tanaro i depositi Wurmiani, Rissiani e Mindeliani sono disposti sulle sequenze Villafranchiane e Plioceniche, affioranti lungo le incisioni fluviali principali. Il bacino montano si connota per una successione di solchi vallivi di modellamento glaciale, ripresi dall erosione fluviale (Colla, Pesio, Ellero, Corsaglia, Casotto, Mongia); forme di circo numerose nei settori di testata. Diffusa presenza di movimenti gravitativi di versante, alcuni dei quali di grandi dimensioni. Diffusa presenza di tributari minori soggetti a fenomeni di violenta attività torrentizia, con riattivazione di settori di conoide; fondovalle principale con morfologia prevalentemente incassata nel tronco superiore, sovralluvionata nel tratto intermedio. Importante sviluppo di aree carsiche nel bacino montano e pedemontano. Profonda reincisione lungo il tratto inferiore dell'asta principale, con formazione di meandri incastrati nei depositi del Bacino Terziario, e diversi ordini di terrazzi alluvionali. Vasti settori di fondovalle alluvionale soggetti ad inondazione lungo l'asta principale nel settore vallivo inferiore. Bacini collinari nel settore inferiore del bacino con sviluppo asimmetrico, impostati nella monoclinale delle Langhe, con elevato grado di erodibilità nel contesto dei depositi sedimentari del Bacino Terziario Ligure-Piemontese; diffusa franosità per scivolamento planare di porzioni di versante strutturale. 2.3. Descrizione del sito di ubicazione Il sito in cui ricade l impianto si trova in Via Alteni Margarita (CN). In particolare l allevamento insiste in aperta campagna ad oltre 1 km (in linea d aria) dal concentrico di Margarita. La ruralità dell area è confermata dalla presenza di altri allevamenti nelle vicinanze, in particolare si registra di due allevamenti a 130 e 200 m (in linea d aria) dall insediamento produttivo in costruzione. _ 3

Come si evince dall immagine aerea sottostante il sito è accessibile mediante una strada comunale che costituisce una diramazione che collega Via Filatoio con la S.S. n. 22. Alla luce di ciò si ritiene che l allevamento sia posto in una zona periferica lontana da strade eccessivamente trafficate, ma comunque raggiungibile agevolmente. Allevamento in oggetto Strada di accesso 4

2.4. Attività presenti nell area di 1 km dal perimetro Nelle vicinanze dell allevamento sorgono abitazioni rurali ed allevamenti. Tipologia SI NO Attività produttive X Case di civile abitazione X Scuole, ospedali, etc. X Impianti sportivi e/o ricreativi X Infrastrutture di grande comunicazione X Opere di presa idrica destinate al consumo umano X Corsi d acqua, laghi, sorgenti, risorgive, canali irrigui, fossi X Riserve naturali, parchi, zone agricole X Pubblica fognatura X Elettrodotti di potenza maggiore o uguale a 15 kw X Nei pressi dell impianto sono presenti abitazioni rurali singole ed annesse alle attività di allevamento. Nel raggio di 1 km non si registra la presenza di servizi quali Scuole ed Ospedali. Data la sua localizzazione l insediamento produttivo può usufruire dell allacciamento all acquedotto comunale. In azienda vengono introdotti due combustibili differenti: gasolio e GPL. Questi saranno stoccati in apposita cisterna fuori terra. Per quanto riguarda l energia elettrica, l allevamento è allacciato alla rete di distribuzione nazionale. Il sito non è allacciato alla rete fognaria, pertanto le acque provenienti dai servizi igienici sono convogliate all interno di fossa Imhoff. 2.5. PRGC Comune di Margarita Secondo le tavole di zonizzazione del PRGC Vigente del Comune di Margarita l area oggetto di intervento è ricompresa in Area agricola, come si evince dalla Tavola allegata alla presente, pertanto è disciplinata dall art. 13 delle Norme Tecniche di Attuazione. L art. 13 delle N.TA. del PRGC vigente stabilisce che: Le aree agricole sono quelle destinate esclusivamente alle attività dirette alla coltivazione, all'allevamento del bestiame, alla silvicoltura o ad attività ad esse connesse, quali la trasformazione dei prodotti agricoli in funzione della conduzione dei fondi degli imprenditori agricoli singoli od associati, purché non abbiano caratteristiche industriali o commerciali. Sulla base di quanto riportato dall art. 13 si ritiene che la realizzazione delle nuove struttura rientri fra le possibilità annoverate dalla Norme Tecniche di Attuazione ed in linea con l areale in oggetto. Si rimarca inoltre che la ditta ha già ottenuto l autorizzazione da parte dell amministrazione comunale per l edificazione delle strutture ed ha già avviato i lavori, pertanto si ritiene superfluo dilungarsi ulteriormente sulla verifica del rispetto dei parametri urbanistici. 5

2.6. PTCP Provincia di Cuneo Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Cuneo è stato approvato con la Delibera Regionale 241-8817 del 24/02/2009, e come disposto dall art. 1.1 delle Norme di attuazione Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) orienta i processi di trasformazione territoriale della provincia ed organizza le manovre di conservazione e protezione attiva dei valori naturali e storico culturali presenti sul territorio provinciale, alla luce di obiettivi strategici selezionati nel Documento Programmatico al fine di assicurare lo sviluppo sostenibile della società e dell'economia della provincia. Tale Piano è costituito dalle seguenti carte, le quali hanno lo scopo di suddividere il territorio secondo parametri differenti. Carta dei paesaggi insediativi Impianto in costruzione Come mostra l immagine, l impianto è sito in una zona di colore giallo identificata dalla legenda come Ambienti insediativi rurali dei seminativi di pianura mentre le aree di colore rosso vengono identificate come Ambienti insediativi urbani e rurali a dominante costruita e tessuto discontinuo. 6

Si ritiene che la realizzazione di un nuovo allevamento non comprometta il paesaggio circostante in considerazione del fatto che dal punto di vista paesaggistico, il nuovo sito sarrà circondato da altre strutture di allevamento. Carta della naturalità della vegetazione Impianto in costruzione Dall estratto della Carta della naturalità della vegetazione emerge che l intervento ricade in un area di colore giallo, la quale identifica le aree di Grado 3 artificializzazione alta. I gradi di artificializzazione indicano l incidenza dell antropizzazione; in questo caso si è a gradi alti in quanto siamo in un area agricola, dove la mano dell uomo interviene nella gestione dell ambiente circostante mantenendo comunque un certo grado di naturalità nel paesaggio. Le aree di colore grigio identificano le aree urbanizzate. Si sottolinea che l impianto in esame non comporta alcun cambiamento dal punto di vista del grado di artificializzazione dell area, in quanto le nuove strutture costituiscono un nuovo sito produttivo in un area ospitante altri allevamenti. 7

Carta dei valori culturali Impianto in costruzione Il colore giallino che caratterizza la zona in cui insiste l allevamento in costruzione identifica Ambienti insediativi rurali dei seminativi ossia areali destinati alle attività agricole, infatti il bene culturale più vicino risulta essere il centro storico del Comune di Margarita (quadrato rosso). Il simbolo nero nel riquadro giallo indica invece beni civili. Dalla carte emerge che l allevamento è lontano da beni di valore colturale pertanto si ritiene che la sua realizzazione non comporti alcun impatto dal punto di vista dei beni culturali, anche in considerazione del fatto che si integra perfettamente con gli allevamenti circostanti. Si ribadisce infine che i nuovi capannoni sono stati progettati secondo parametri moderni e tenendo conto delle caratteristiche delle strutture limitrofe al fine di non interferire eccessivamente con il paesaggio dell areale. 8

Carta delle tutele paesistiche Impianto in costruzione Dall estratto della Carta delle tutele paesistiche emerge che l area oggetto d intervento ricade in una zona contraddistinta dal colore bianco, il quale è sinonimo della mancanza di vincoli di tipo paesistico. Le zone più vicine che presentano vincoli a livello paesistico sono rappresentate dalle Fasce fluviali (colore azzurrino). L impatto ambientale provocato dal nuovo allevamento si ritiene possa essere pressoché nullo in considerazione del fatto che inciderà sull ambiente circostante esattamente come le altre strutture di allevamento limitrofe. Si precisa che rispetto ad allevamenti più datati, l insediamento produttivo in oggetto risulta essere all avanguardia dal punto di vista tecnologico e pertanto meno impattante rispetto a quelli privi di opportuni accorgimenti tecnico-gestionali. 9

Carta della natura Impianto in costruzione Anche in questo caso si riconferma quanto precedentemente riportato, infatti non emergono problematiche, in quanto l impianto ricade in un area di colore bianco indicante la mancanza di vincoli naturalistici e distante da centri urbanizzati (colore grigio). Dall estratto della carta della natura saltano tuttavia all occhio: - Aree puntinate di colore arancione: zona di ricarica delle falde; - Fasce azzurre: fasce fluviali; - Area avente due tonalità di verde: area protetta biotipo di importanza comunitaria (SIC) Oasi di Crava-Morozzo. Si ritiene pertanto che anche dal punto di vista naturalistico non esistono impedimenti significativi per la messa in funzione del nuovo sito produttivo costituente l attività produttiva in oggetto. 10

Carta litologica Impianto in costruzione La presente carta classifica gli areali in funzione del tipo di deposito che caratterizza il terreno, in questo caso l impianto ricade nella zona giallina, ossia Alluvioni ghiaiose talora sabbiose e limose, antiche e terrazzate. Tale definizione rimarca la ruralità dell area in cui insiste l allevamento in esame. 2.7. PPR Regione Piemonte Il Piano Paesaggistico Regionale così come stabilito dall art. 1 disciplina la pianificazione del paesaggio e, unitamente al Piano Territoriale Regionale (PTR) e al Documento Strategico Territoriale (DST), costituisce il Quadro di Governo del Territorio (QGT), con il quale la Regione definisce gli indirizzi strategici per uno sviluppo sostenibile del proprio territorio. A completamento di tale Piano sono state redatte delle tavole utili ad inquadrare il territorio secondo differenti punti di vista. 11

Tavola P1: Quadro strutturale Impianto in costruzione Da questa tavola emerge che l area d intervento è situata in una zona rurale circondata da aree di carattere differente: - a nord le linee orizzontali di colore giallo indicano di seconda classe di capacità d uso del suolo; - a sud la linea tratteggiata di colore rosa indica la presenza in passato di direttrici romane; - ad est è presente il centro urbano di Margarita (colore grigio) all interno del quale spicca il centro storico (colore rosso);è presente un corpo idrico (striscia blu); - le aree di colore verde indicano aree destinate a prati stabili, mentre le linee blu indicano la presenza di corpi idrici. La tavola P1 ribadisce quanto riportato in precedenza, ossia che l allevamento insiste in un area rurale caratterizzata da allevamenti e priva di particolari vincoli allo sviluppo rurale. 12

Tavola P2: Beni paesaggistici Impianto in costruzione Dalla porzione della Tavola P2 non emergono beni paesaggistici nella zona in cui si trova dall allevamento, tuttavia saltano all occhio: - le macchie di colore grigio, che indicano gli insediamenti urbani; - le linee di colore azzurro e blu, che delimitano i corpi idrici e le fasce di rispetto; - le linee di colore nero, che indicano strade statali e regionali; - scritta A058, che indica la presenza del parco, o meglio dell osai di Crava-Morozzo, sottoposta a vicoli individuati ex. Art. 136-157 del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i. (D.M. 24/04/1926). L allevamento in esame insiste quindi in un area priva di beni paesaggistici rilevanti, secondo quanto riportato dalla Tavola P2. 13

Tavola P3: Ambiti ed unità di paesaggio Impianto in costruzione La Tavola P3 individua l areale in cui insite l allevamento in esame dal punto di vista dell ambito di paesaggio rurale/insediato non rilevante (colore rosa). L affermazione paesaggio rurale/insediato non rilevante si addice perfettamente alla zona in cui è presente l allevamento, in quanto l area circostante è caratterizzata dalla presenza di insediamenti abitativi rurali ed allevamenti. Il numero 5808 identifica inoltre l area come Pianalto di Cuneo da Boves a Ceriolo. In considerazione che le strutture in oggetto si inseriscono perfettamente all interno dell areale, costituendo un concentrico di allevamenti precedentemente realizzati, si ritiene che l entrata in esercizio di tale sito produttivo non comporti alcuna alterazione dal punto di vista paesaggistico. 14

Tavola P4: Componenti paesaggistiche Impianto in costruzione Il PPR individua, nella Tavola P4, le aree rurali investite da processi di dispersione insediativa extra agricola nelle quali prevalgono altri modelli insediativi con recenti ed intensive dinamiche di crescita. Gli insediamenti rurali sono distinti nelle seguenti morfologie insediative: a) aree rurali di pianura o collina con edificato diffuso (m.i. 10); b) sistemi di nuclei rurali di pianura, collina di bassa montagna (m.i. 11); c) villaggi di montagna (m.i. 12); d) aree rurali di montagna o alta collina con edificazione rada e dispersa (m.i. 13); e) aree rurali di pianura con edificato rado (m.i. 14); f) alpeggi e insediamenti rurali d alta quota (m.i. 15). La Tavola P4 colloca l intervento all interno di una zona contraddistinta dal colore giallo su sfondo, il quale identifica le aree rurali di pianura con edificato diffuso (art. 40) m.i.10., ed è circondata da zone identificate nel seguente modo: - area puntinata verde: aree non montane a diffusa presenza di siepi e filari; - linee trasversali verdi: aree ad elevato interesse agronomico; - aree arancioni (chiaro e scuro): centro residenziale abitato di Margarita. 15

3. Ciclo produttivo 3.1. Descrizione dell attività L attività dell azienda consiste nell allevamento di avicoli, in particolare polli da carne a terra (broiler). L allevamento si protrae con la presenza continua degli animali all interno dei locali di stabulazione per sette giorni a settimana, 24 ore al giorno ad eccezione dell idoneo periodo di vuoto sanitario destinato a pulizia ed operazione di disinfezione. Tutti gli animali vengono commercializzati vivi tramite ditta terza. Si presume una produzione di circa 270.000 polli da carne/anno. 3.2. Descrizione del processo Il ciclo ha inizio con l approvvigionamento delle materie prime: il mangime, proveniente dalla ditta mangimistica e trasportato tramite autocisterne due volte/settimana, viene sistemato in appositi silos di stoccaggio collocati all estremità di ciascun capannone, dai quali viene prelevato e distribuito automaticamente. Nei capannoni vengono allestite le lettiere di stabulazione e avviene la posa di mangiatoie, abbeveratoi e cappe di riscaldamento ( madri artificiali, alimentate a GPL). A questo punto i pulcini introdotti in azienda vengono sistemati all interno dei capannoni. Nel sito in questione saranno allevati polli da carne sia di sesso femminile che maschile. Per ogni ciclo produttivo vengono introdotti una parte di maschi che completeranno il loro accrescimento dopo 56 giorni ad un peso di 3,4 Kg, una parte di femmine che saranno vendute a 1,6 Kg dopo 35 giorni e una parte di femmine che saranno vendute a 2,4 Kg dopo 45 giorni. I due gruppi, all interno di ogni capannone, saranno divisi attraverso idonee barriere che verranno rimosse dopo la vendita delle femmine. La percentuale di femmine inserite è pari a circa il 55% del totale degli animali accasati. L allevamento è articolato su 5 cicli/anno, dal momento che il ciclo di allevamento dei maschi pesanti si protrae per 56 giorni, intervallati mediamente da 17 giorni di vuoto sanitario. A fine ciclo, gli animali vengono caricati direttamente sui camion ed inviati al macello. All interno dei capannoni vengono rimossi abbeveratoi, mangiatoie e lettiere esauste. Si procede quindi ad un lavaggio a secco in modo da non avere produzione di acque di lavaggio, alla rimozione della lettiera esausta e disinfezione dei locali. Il sito produttivo sarà composto da 2 fabbricati per una superficie totale di 2.626 m 2. 16

Locali di allevamento La struttura delle stalle è di tipo a tunnel, con pavimentazione piena cementata con sistema di stabulazione del tipo a lettiera integrale. I capannoni sono dotati di isolamento termico ad alto rendimento, mediante la sovrapposizione di più materiali quali telone in PVC + 2 strati di lana di vetro da 6 cm + ulteriore telone in PVC + lamiere. Sistema di ventilazione In tutti i capannoni è presente un sistema di ventilazione naturale: l aria entra dalle finestre laterali ed esce dalle finestre vasistas poste sopra i portoni di ingresso di ogni capannone. Le finestre laterali sono dotate di chiusura con telo sali/scendi regolate da centraline automatizzate. Un avvisatore acustico rileva il verificarsi di eventuali anomalie legate alla temperatura interna ai capannoni. Su tutte le aperture finestrate sono presenti reti antipassero. Soltanto in estate si utilizzano ventole per il raffrescamento dell aria all interno dei capannoni, ma queste non hanno influenza sul sistema di ventilazione in quanto causano solamente una circolazione dell aria raffrescata. Tecniche di alimentazione I capi sono alimentati esclusivamente con mangime finito e si effettua l alimentazione ad libitum per fasi in funzione dell età dei polli. L alimento viene stoccato in silos adiacenti i ricoveri e da lì viene distribuito automaticamente nelle mangiatoie attraverso un idoneo impianto di distribuzione. Lo stoccaggio dei mangimi utilizzati presso l impianto avviene all interno di silos in vetroresina. Essi sono dotati di un coperchio nella parte superiore il quale viene aperto solamente in occasione del carico e la tubazione afferente il mangime viene introdotta all interno dell apertura in modo tale da evitare sversamenti laterali. Il mangime in uscita dal silos è poi scaricato per mezzo di coclee che sono racchiuse all interno di capsule dalle quali non si possono verificare emissioni di alcun genere. Questa tipologia di silos non presenta sfiati. La somministrazione del mangime riveste grandissima importanza ai fini dell ottimizzazione delle produzioni animali. Essa deve soddisfare alcune esigenze basilari: consentire a tutti gli animali di avere la loro razione, impedire demiscelazioni ed inquinamenti, evitare sprechi. Le mangiatoie sono completamente automatizzate. Sono presenti alimentatori circolari: hanno forma cilindrica e sono costruiti in materiale plastico. Il mangime affluisce dall alto e si deposita sul piatto a bordi rilevati posti sotto la mangiatoia. 17

Le mangiatoie circolari sono sospese al soffitto del capannone mediante funi. La loro altezza dal suolo varia in funzione del peso del pollo. Questa tipologia di alimentatori è stata scelta per la facilità di regolazione del flusso di mangime e dell altezza del suolo, l assenza di demiscelazione degli sfarinati, la rapidità della distribuzione della razione, la facilità di spostamento per permettere la rimozione della lettiera o per il carico animale. Il sistema di distribuzione dell acqua è costituito da linee sospese di abbeveratoi a goccia con tazzette antispreco, la cui altezza viene regolata in funzione del peso del pollo. Il sistema di distribuzione è stato progettato in modo da minimizzare gli sprechi di acqua; inoltre l acqua viene fornita a bassa pressione. Nel caso in cui si verificassero improvvise interruzioni dell erogazione di acqua potabile, all interno dei locali di servizio posti all interno di ogni capannone, sono presenti vasche di accumulo dell acqua di ognuna 2.500 Litri. MTD per le stabulazioni (dal D.M. 29/01/2007) Situazione aziendale Sono da considerare MTD le seguenti tecniche: Nei polli da carne la tecnica consiste nel dividere il periodo di accrescimento e finissaggio in tre fasi, in ognuna delle quali l'obiettivo da perseguire è l'ottimizzazione dell'indice di conversione dell'alimento. Nella prima fase proteine e aminoacidi devono essere bilanciati e forniti ad un livello elevato. Nella seconda fase la capacità digestiva dell'animale va aumentata in modo da poter fornire più cibo con un più alto tenore di energia. Nella terza fase il contenuto di proteine e aminoacidi può essere ulteriormente ridotto, ma il contenuto di energia rimane lo stesso della fase precedente. In tutte le fasi il bilancio Ca-P rimane lo stesso, ma la concentrazione totale dei due elementi nel mangime decresce. ricoveri con ventilazione naturale e con pavimenti interamente ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco per ridurre i consumi eccessivi di acqua, causa di bagnamenti della lettiera stessa in tutta l area adiacente e di conseguenti fermentazioni putride, fonte a loro volta di incremento delle emissioni; Il sistema di stabulazione è del tipo a lettiera integrale su tutta la superficie dei capannoni. I ricoveri sono dotati di isolamento termico e dotati di sistema di ventilazione naturale. L acqua è fornita a bassa pressione con presenza di tazzette antispreco. Le tecniche sono annoverate fra le M.T.D. ricoveri con ottimizzazione dell isolamento termico e della ventilazione (anche artificiale), con lettiera integrale sui pavimenti e abbeveratoi antispreco come descritti sopra. 18

Risorse idriche Per l approvvigionamento idrico, l azienda è allacciata alla rete acquedottistica comunale. Si presume un consumo annuale di acqua pari a: Acqua prelevata Acqua per uso potabile e servizi igienici m 3 /anno 10 Acqua per uso produttivo 2.790 Altro - Acqua Totale Prelevata 2.800 MTD per la riduzione dei consumi di acqua (dal D.M. 29/01/2007) Installazione e mantenimento in efficienza dei contatori idrici in modo da avere una registrazione affidabile dei consumi che dovranno essere annotati almeno mensilmente per monitorare i consumi ed identificare le perdite. Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta pressione o con idropulitrici quando si è alla fine del ciclo e gli animali sono stati rimossi. Esecuzione periodica dei controlli sulla pressione di erogazione agli abbeveratoi per evitare sprechi eccessivi. Controllo frequente ed interventi di riparazione nel caso di perdite da raccordi, rubinetti ed abbeveratoi. Situazione aziendale È presente contalitri sulla tubazione di mandata dall acquedotto. Le operazioni di pulizia vengono effettuate per mezzo di idropulitrice ad alta pressione durante i periodi di vuoto sanitario. Giornalmente vengono eseguiti controlli sul sistema di distribuzione dell acqua nei ricoveri, provvedendo, in caso di guasti, alle necessarie riparazioni. Spoglie di animali In azienda si riscontra un tasso di mortalità media del 5%; gli addetti dell azienda effettuano giornalmente due ricognizioni per l allontanamento degli animali deceduti. Le carcasse sono definite Materiale di scarto a rischio e ad alto rischio e possiedono una gestione separata da altri rifiuti (Reg. CE 1069/2009 e s.m.i.). Lo stoccaggio avviene all interno di cassoni ermetici conservati in apposita cella frigorifera, i quali vengono periodicamente svuotati da una ditta specializzata. La cella frigorifera è stata posizionata in maniera tale che l automezzo addetto alla raccolta delle carcasse non debba transitare per il centro del sito produttivo. Nel caso in cui si verifichino situazioni di morie eccezionali, a causa di malattie epidemiologiche, sarà cura del gestore allontanare, il più velocemente possibile dal sito in oggetto, le carcasse mediante autorizzata ditta di smaltimento. 19

Biosicurezza e benessere animale L illuminazione viene garantita per almeno 24 ore al giorno all arrivo dei pulcini: in seguito viene progressivamente ridotta. Attorno al quindicesimo giorno di età le ore di luce vengono ridotte passando da 20 ore, sino a 17 ore di luce al giorno dopo il venticinquesimo giorno di età. Viene garantita una densità di allevamento non superiore a 33 Kg/m 2. L acqua fresca e pulita è sempre a disposizione e tutti i capannoni sono dotati di idonei sistemi di abbeveraggio degli animali. Giornalmente gli addetti eseguono ricognizioni per allontanare gli animali morti. La capacità della cella frigorifera è sufficiente a consentire lo stoccaggio delle spoglie animali per un periodo di tempo tale da permetterne il ritiro da ditta specializzata. Il perimetro dell allevamento è adeguatamente recintato. Dotazione di un manuale di protocollo di manutenzione del gruppo elettrogeno. Gestione dell impianto Il personale presta particolarmente attenzione all utilizzo degli impianti in modo tale che non si verifichino effetti indesiderati sull ambiente e nel rispetto dei consumi derivanti da materie prime utilizzate (combustibili, energia elettrica, acqua, ). Giornalmente vengono ispezionati tubi e raccordi destinati alla distribuzione dell acqua, al fine di evidenziare se presenti perdite nel sistema, la pressione erogata dai succhiotti per l abbeveraggio, la corretta funzione degli impianti dediti alla somministrazione degli alimenti per gli animali, il corretto funzionamento del sistema di ventilazione. Fasi produttive e consistenza di allevamento Per ogni ciclo produttivo verranno introdotti una parte di maschi che completeranno il loro accrescimento dopo 56 giorni ad un peso di 3,4 Kg, una parte di femmine che saranno vendute a 1,6 Kg dopo 35 giorni e la rimanente parte di femmine vendute a 2,4 Kg dopo 45 giorni. I due gruppi, all interno di ogni capannone, saranno divisi attraverso idonee barriere che verranno rimosse dopo la vendita delle femmine. La percentuale di femmine inserite è pari a circa il 55% del totale degli animali accasati. L allevamento è articolato su 5 cicli/anno, dal momento che il ciclo di allevamento dei maschi pesanti si protrae per 56 giorni, intervallati mediamente da 17 giorni di vuoto sanitario. In allevamento saranno inseriti, relativamente alla capacità potenziale, all incirca 54.166 capi che saranno così suddivisi: 20

33% del totale degli animali, femmine vendute a 1,6 Kg 18.055 capi 20% del totale degli animali, femmine vendute a 2,4 Kg 10.622 capi 47% del totale degli animali, maschi venduti a 3,4 Kg 25.489 capi In seguito alla vendita degli animali più leggeri, saranno ancora mediamente presenti: 54.166 polli 33% di animali venduti = circa 36.111 capi a 2,4 Kg di p.v. In seguito alla vendita di tutte le femmine, saranno ancora mediamente presenti 36.111 polli 20% di animali venduti = circa 25.489 capi a 3,4 Kg di p.v. In relazione alle direttive sul benessere animale, la densità allevata non deve superare i 33 Kg/m 2 : Capannone Capi totali (n ) Superficie Densità p.v. allevabile (m 2 ) (kg/m 2 ) (kg) 1,6 kg/capo 2,5 kg/capo 3,4 kg/capo di p.v. di p.v. di p.v. 1 1.283,64 33,00 42.360,12 26.475 17.650 12.458 2 1.342,64 33,00 44.307,12 27.691 18.461 13.031 Totale 2.626,28 54.166 36.111 25.489 Alla luce di quanto sopra si ritiene che la tecnica gestionale che la ditta intende adottare consente il rispetto della normativa in materia di benessere animale. Sulla base della consistenza massima di allevamento si avrà una produzione di azoto pari a 10.388 Kg, mentre la produzione di pollina sarà pari a 561 m 3 infatti: 54.166 capi x 1 Kg p.v. x 280 giorni di allevamento/anno = 41,55 tonnellate di p.v. 41,55 ton p.v. x 250 Kg di N/ton p.v. = 10.388 Kg di N prodotto/anno. 41,55 ton p.v. x 13,5 m 3 di pollina/ton p.v. = 561 m 3 di pollina prodotta/anno Gestione effluenti L azienda non praticherà lo stoccaggio della pollina all esterno delle strutture di allevamento poiché la stessa sarà immediatamente allontanata a fine ciclo. Tutta la pollina verrà ceduta alla ditta GEO G.A.S. Società Cooperativa Agricola, con sede in Via Trucchi, 17 Castelletto Stura (CN), titolare di impianto di digestione anaerobica. Si sottolinea che le operazioni di utilizzo agronomico dei reflui saranno completamente a carico della ditta detentrice dell impianto di trattamento anaerobico. 21

Nel caso in cui l impianto sopracitato non sia in grado di garantire, causa forze maggiori, il ritiro degli effluenti prodotti, gli stessi verranno conferiti ad altre ditte terze di cui verrà prontamente comunicata la ragione sociale. In caso di emergenza sanitaria la pollina verrà stoccata tutta all interno di un capannone, prima di essere correttamente smaltita, per procedere ad un risanamento chimico per evitare problemi con le emissioni odorigene e l autocombustione. Non si presume la produzione di acque di lavaggio in quanto esse, prodotte in ridotte quantità, verranno assorbite o disperse per evaporazione. MTD (dal D.M. 29/01/2007) MTD per la riduzione delle emissioni dagli stoccaggi MTD per la riduzione delle emissioni dallo spandimento Situazione aziendale L azienda non pratica lo stoccaggio della pollina all esterno delle strutture di allevamento; la stessa viene immediatamente allontanata a fine ciclo e distribuita sui terreni o ceduta a terzi. La ditta non si occupa dello spandimento dei reflui. 22

3.3. Schema a blocchi 23

3.4. Energia Produzione di energia L azienda non produce energia elettrica, salvo casi di improvvise interruzioni della fornitura in cui si attiva automaticamente il dispositivo di produzione costituito da un gruppo elettrogeno alimentato da motore diesel della potenza di 33 kw. Settimanalmente viene avviato il generatore per verificarne il corretto funzionamento. In caso di mancanza di fornitura elettrica si attivano i segnalatori acustici. Il consumo di energia elettrica è prevalentemente connesso alle attività di distribuzione delle razioni, all illuminazione dei locali ed al sistema di ventilazione in uso nel periodo estivo. Per la produzione di energia termica l azienda utilizza per il riscaldamento dei locali il GPL. Non sono presenti caldaie ma esclusivamente cappe a combustione diretta. Il riscaldamento dei ricoveri viene effettuato nei primi giorni di ciclo di ingrasso in un area ristretta del ricovero. Le cappe sono mobili, regolabili in altezza, alimentate a G.P.L., e vengono regolate in funzione delle esigenze termiche decrescenti dei pulcini sino al ventesimo giorno d età in cui vengono rimosse. In allevamento sono presenti 80 cappe radianti. La potenzialità di targa delle cappe radianti presenti per il riscaldamento dei capannoni è compresa nel range di 1,36 KW e 4,40 KW per un totale massimo di 352 KW. Consumi energetici Si prevede che i consumi di energia siano così ripartiti: - Energia elettrica 20 MWh; - G.P.L. 30.000 Litri, pari a 192 MWh di energia termica. MTD in relazione all energia (dal D.M. 29/01/2007) Negli allevamenti di avicoli da carne i principali consumi energetici si riferiscono a: riscaldamento ambientale nella fase iniziale del ciclo, effettuato con le madri artificiali, che comportano consumi variabili in funzione del tipo di impianto e di fonte di calore utilizzata, di 13-20 Wh/capo per giorno; preparazione e distribuzione degli alimenti + ventilazione dei ricoveri che varia fra il periodo invernale e quello estivo e comporta consumi dell ordine di 5-9 Wh/capo per ciclo Situazione aziendale Il consumo di energia termica per unità di prodotto vendibile risulta essere pari a 192.000 Kwh/ 54.166 capi/ 280 giorni = 12 Wh/capo per giorno. Il consumo di energia elettrica per unità di prodotto vendibile risulta essere pari a 20.000 Kwh/ 54.166 capi/ 280 giorni = 1,31 Wh/capo per giorno. 24

4. Emissioni in atmosfera L inquinante principale generato dall attività di allevamento è l ammoniaca derivante dalla fase di stabulazione degli animali su lettiera. Per il calcolo delle emissioni è stato utilizzato il metodo CRPA Net-IPPC. In relazione ai sistemi di riferimento sono state calcolate le seguenti emissioni: Inquinante Emissioni in fase di stabulazione (t/a) Emissioni in fase di stoccaggio (t/a) Emissioni in fase di trattamento (t/a) Emissioni in fase di spandimento (t/a) Emissioni totali (t/a) Ammoniaca 5,0 2,0-2,7 9,6 Metano - - - - - In relazione all istanza in oggetto sono state calcolate le seguenti emissioni Inquinante Emissioni in fase di stabulazione (t/a) Emissioni in fase di stoccaggio (t/a) Emissioni in fase di trattamento (t/a) Emissioni in fase di spandimento (t/a) Emissioni totali (t/a) Riduzione % Ammoniaca 3,7 0,3-0,4 4,4 54 Metano - - - - - - Non risulta possibile abbattere ulteriormente le emissioni di ammoniaca dal momento che le tecniche utilizzate in allevamento risultano essere BAT. Il gestore è comunque attento ad evitare o, ove non possibile, a ridurre l emanazione di odori sgradevoli, a gestire gli impianti evitando per quanto possibile che si generino emissioni diffuse dalle lavorazioni e a mantenere le botole dei silos di stoccaggio mangime sempre chiuse se non durante la fase di carico del mangime stesso. Il programma di calcolo delle emissioni, nonostante non siano stati inseriti gli stoccaggi della pollina, non esclude l origine di emissioni dalla fase di stoccaggio. Il programma di calcolo, nonostante sia stata inserita la cessione della pollina, considera emissioni dalla fase di spandimento per il refluo prodotto. In allegato sono riportati i referti emessi dal programma di calcolo. Non si registrano emissioni diffuse di polveri derivanti dalla fase di rimozione della lettiera esausta in quanto essa viene tolta dai capannoni solamente a fine ciclo di ingrasso quando risulta essere inumidita dalle deiezioni ricadute su di essa. 25

5. Scarichi idrici e trattamento acque I reflui aziendali non vengono sottoposti ad alcun trattamento. Le acque di lavaggio interno dei ricoveri, operazione effettuata al termine del ciclo di ingrasso, vengono stoccate in apposite vasche e smaltite insieme ai reflui palabili. La ditta ha già presentato presso gli uffici della Provincia di Cuneo istanza per l ottenimento dell autorizzazione agli scarichi delle acque reflue mediante fossa imhoff e sistema drenante. Ai sensi del D.P.G.R. 20 febbraio 2006, n. 1/R, Regolamento regionale recante Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne (Legge Regionale 29 dicembre 2000, n. 61), è stato predisposto un piano di gestione delle acque meteoriche e di lavaggio. Si allega alla presente la planimetria relativa alla gestione delle acque, la quale riporta: Aree scoperte impermeabilizzate e non Aree di carico/scarico animali Area stoccaggio rifiuti Non sono presenti presso l impianto opere di stoccaggio o di trattamento per le acque di prima pioggia. Non sono altresì presenti punti di immissione delle acque meteoriche in corpi idrici recettori. Le diverse tipologie di superfici individuate presso l impianto sono così caratterizzate: Aree scoperte impermeabilizzate e non Costituite dai tetti dei ricoveri e dei locali di servizio. Su di esse non sussiste il rischio di inquinamento delle acque meteoriche. Le acque piovane ricadenti si disperdono nell area non impermeabilizzata fra i ricoveri o attorno ai fabbricati di servizio. Su tali superfici non vengono effettuate operazioni di lavaggio. Sono inoltre costituite dalla porzione cementata del piazzale aziendale antistante i ricoveri: su di esse non sussiste il rischio di inquinamento delle acque meteoriche in quanto non avviene stoccaggio di materiali potenzialmente inquinanti tali aree. Su tali aree avviene la movimentazione degli automezzi. Sul piazzale non viene effettuato lo stoccaggio di materiali. Aree carico/scarico animali Superfici impermeabilizzate scoperte poste nell area antistante i ricoveri. In occasione dello scarico dei pulcini o del carico degli animali destinati alla macellazione (mediamente 5 carichi/anno) si verifica un imbrattamento di tali aree con residui di lettiera mista a pollina trascinati dalle ruote del muletto che effettua il carico/scarico delle gabbie. Un simile imbrattamento si verifica inoltre in occasione dell allontanamento della pollina dai ricoveri. 26

Tali aree vengono allora accuratamente spazzate immediatamente al termine delle operazioni di carico/scarico di animali. I residui raccolti vengono riportati all interno dei ricoveri. Allo stesso modo, al termine dell allontanamento della pollina, le aree vengono spazzate ed i residui sono allontanati insieme alla pollina stessa. Tali superfici non sono soggette a lavaggio. Le acque piovane ricadenti su tali aree vengono recapitate poi sul suolo circostante. Area stoccaggio rifiuti Ogni tipologia di rifiuto è stoccata in adeguati cassonetti. I cassonetti sono posti in luogo riparato da intemperie, per evitare che, soprattutto l acqua piovana, possa intaccare la loro idoneità o alterare la composizione del rifiuto stesso. Relativamente alla gestione delle operazioni di lavaggio si precisa nessuna area esterna viene lavata. Le operazioni di pulizia previste sono: Aree impermeabilizzate scoperte: il piazzale viene mensilmente pulito mediante asportazione meccanica (spazzato); Aree di carico/scarico animali: tali aree vengono accuratamente pulite (spazzate) al termine delle operazioni di carico/scarico di animali e dell allontanamento della pollina. I residui raccolti vengono riportati all interno dei ricoveri ed allontanati insieme alla pollina. In caso di sversamenti accidentali l azienda interviene sulle superfici tamponando ed assorbendo i materiali inquinanti tramite l utilizzo di idonei materiali inerti assorbenti in relazione alla tipologia di materiali sversati. Al momento del possibile inquinamento si cosparge la superficie di materiale assorbente e contemporaneamente si contatta una ditta specializzata ed autorizzata al ritiro dei rifiuti prodotti. 6. Emissioni sonore Con riferimento alle emissioni acustiche l azienda fa riferimento allo studio compartimentale, predisposto in accordo con la Provincia di Cuneo ed ARPA. 7. Gestione rifiuti Le tipologie di rifiuto prodotte in azienda sono: 27

- Rifiuti pericolosi che devono essere raccolti e smaltiti applicando particolari precauzioni per evitare infezioni (aghi, siringhe, materiale venuto a contatto con liquidi organici, ecc..); cod CER 18.02.02; kg 10/anno. - Rifiuti pericolosi: Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze; cod CER 15.01.10; kg 30/anno. Tutte le tipologie di rifiuti prodotte dall Azienda vengono raccolte e smaltite dalla ditta autorizzata Cascina Pulita, che rilascia formulari indispensabili per la compilazione del registro di carico e scarico rifiuti (Mod. A) e per la presentazione annuale del MUD. Ogni tipologia di rifiuto è stoccata in adeguati cassonetti omologati. I cassonetti sono posti in luogo riparato da intemperie, per evitare che, soprattutto l acqua piovana, possa intaccare la loro idoneità o alterare la composizione del rifiuto stesso. I cassonetti poggiano su superficie cementata. Per i rifiuti derivanti da attività di manutenzione dei mezzi, l allontanamento dei rifiuti (batterie, filtri ed oli esausti) è disposto dalla ditta che esegue la manutenzione, pertanto non vi è produzione di rifiuti derivanti dalla manutenzione dei macchinari agricoli. 28

8. Paesaggio Il paesaggio che contraddistingue l'area in cui insiste l allevamento è prettamente rurale. Nell immagine aerea vengono indicati con il colore giallo le attività agricole, con il colore blu gli insediamenti abitativi, con il colore verde gli stabilimenti produttivi mentre con il colore rosso è evidenziato lo stabilimento in costruzione. Come si evince dall immagine aerea l allevamento in questione è integrato nell ambiente circostante di cui è evidente il marcato livello di antropizzazione. Si sottolinea nuovamente che la presente istanza è intesa ad ottenere la possibilità di utilizzare delle strutture di allevamento in fase di realizzazione, pertanto si ritiene che l impatto estetico non dipenda dalla funzionalità o meno di un allevamento ma dall esistenza dello stesso. In considerazione che i lavori relativi alla realizzazione delle nuove strutture sono state regolarmente avviati, si ritiene che non ci siano particolari limitazioni per l avvio dell attività produttiva. L area in esame non presenta vincoli di carattere paesaggistico. 29

9. Vegetazione presente nel sito e attorno all impianto In considerazione che l area occupata dall allevamento sarà parzialmente impermeabilizzata mediante battuto di cemento, e parzialmente inerbita, la ditta intende provvedre alla piantumazione di essenze arboree fra le strutture di allevamento. Dall immagine aerea sottostante viene evidenziata la presenza di un filare arborato in corrispondenza del confine di proprietà, il quale non sarà intaccato in alcun modo dagli interventi proposti. Nuovo sito produttivo Filare arborato 30

10. Caratteri climatici L'esame delle caratteristiche climatiche dell area interessata è stata effettuata sulla base dei dati contenuti nella banca climatologica del Piemonte, interpolati per la stazione di interesse (Morozzo). Temperature ( C) massime Mese Anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Media Gennaio 18,80 17,10 20,10 13,50 27,50 23,50 10,30 10,40 14,00 19,20 20,20 17,69 Febbraio 12,00 17,10 14,90 14,20 20,20 15,70 14,50 14,40 18,00 26,50 13,20 16,43 Marzo 19,70 20,20 24,20 19,50 20,60 25,10 21,90 20,50 19,00 25,00 16,00 21,06 Aprile 23,00 24,10 23,80 23,20 27,00 22,10 23,70 23,50 29,80 23,50 24,60 24,39 Maggio 28,90 26,30 30,80 32,90 30,70 24,40 32,20 27,90 30,10 30,60 23,00 28,89 Giugno 34,10 32,10 33,00 32,40 32,40 32,70 30,50 30,40 32,50 33,00 32,20 32,30 Luglio 32,50 33,00 31,60 34,80 32,80 31,00 31,90 33,80 30,40 31,30 32,30 32,31 Agosto 36,60 31,00 29,30 30,60 29,80 32,50 32,50 30,90 33,10 32,90 33,10 32,03 Settembre 28,00 29,90 29,90 31,50 27,60 28,60 31,40 26,20 30,50 28,40 27,90 29,08 Ottobre 26,50 23,50 20,80 22,90 24,20 25,00 25,00 23,60 28,60 23,20 22,50 24,16 Novembre 16,40 21,30 16,90 20,50 17,80 17,90 16,50 16,40 14,90 19,50 24,70 18,44 Dicembre 16,40 13,00 11,40 13,90 15,70 13,40 14,40 13,90 16 13,80 15,50 14,31 31

Temperature ( C) minime Anno Mese Media 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Gennaio -11,10-9,10-8,60-7,50-4,40-5,90-12,90-11,40-7,20-9,00-9,80-8,81 Febbraio -10,30-7,80-9,80-6,00-2,90-4,80-9,50-10,80-4,90-19,00-9,10-8,63 Marzo -3,10-6,30-12,10-4,40-2,60-3,20-1,50-6,20-1,60-0,50-2,80-4,03 Aprile -2,40-0,30-0,30 1,70 3,40-0,40 4,10 0,70 5,10 0,30 0,10 1,09 Maggio 5,90 1,80 5,70 4,60 5,90 6,60 6,60 4,10 5,20 3,50 2,20 4,74 Giugno 13,90 9,80 6,90 6,30 9,50 10,10 9,10 9,40 10,00 9,30 7,80 9,28 Luglio 10,80 9,40 12,60 14,00 7,30 9,30 11,20 11,30 7,90 10,80 13,20 10,71 Agosto 14,30 9,30 10,20 8,40 9,60 8,50 11,90 5,90 8,50 11,10 10,90 9,87 Settembre 6,50 6,10 7,90 8,70 3,00 5,60 9,00 4,60 7,20 7,00 6,50 6,55 Ottobre -1,80 0,70 5,30 6,40-1,20 2,20-0,90-0,10 1,20 0,10 1,40 1,21 Novembre -0,90-3,60-7,90-1,80-5,60-6,50-1,00-5,50-1,50 0,20-4,70-3,53 Dicembre -7,60-6,60-8,80-6,00-11,50-12,80-14,20-10,60-6 -6,20-4,00-8,57 32

Temperature ( C) medie Anno Mese Media 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Gennaio 1,20 0,40 0,80 0,00 4,10 2,30-1,40-1,70 1,30 1,90 1,80 0,97 Febbraio 0,20 2,40 0,40 2,00 5,50 4,20 1,50 1,00 4,20-0,80 0,70 1,94 Marzo 7,90 5,80 6,70 5,70 8,10 7,80 7,70 5,50 7,10 10,40 5,40 7,10 Aprile 10,30 10,30 10,00 12,00 14,30 10,50 11,50 11,50 14,50 10,50 11,50 11,54 Maggio 17,30 14,00 16,70 15,70 16,90 15,50 18,20 15,20 17,80 16,10 14,00 16,13 Giugno 23,30 20,10 20,50 20,10 19,50 19,90 20,50 19,90 19,40 21,40 19,80 20,40 Luglio 23,10 21,10 22,10 23,90 22,10 21,60 22,20 23,60 20,40 22,10 22,90 22,28 Agosto 24,40 20,70 19,60 19,40 20,10 21,40 22,60 20,40 22,50 22,50 21,40 21,36 Settembre 16,60 17,60 16,80 18,60 16,10 16,20 17,40 16,70 19,80 16,90 17,60 17,30 Ottobre 9,20 12,80 11,30 13,70 11,60 12,90 11,90 10,40 11,90 12,40 12,80 11,90 Novembre 6,10 6,00 5,10 7,50 5,00 6,20 6,40 6,00 6,40 7,70 7,00 6,31 Dicembre 2,40 2,90-0,40 3,40 2,00 0,50 0,50-0,60 2,9 1,60 3,10 1,66 Le temperature più estreme che emergono dalle precedenti tabelle sono: Temperatura massima: agosto 2003 36,60 C Temperatura minima: febbraio 2012-19,00 C Temperatura media massima: agosto 2003 24,40 C Temperatura media minima: gennaio 2010-1,70 C 33