PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (2006-2009)



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PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (2006-2009) Gennaio 2006

INDICE 1. L economia della Provincia di Livorno (a cura di Stefano Casini Benvenuti)...3 1.1. Caratteristiche generali del sistema economico livornese...3 1.2. Le conseguenze della particolarità del modello livornese...7 1.3. L articolazione territoriale della provincia...9 1.4. Appendice Ulteriori dati e commenti...13 2. Le linee del programma...25 3. Le strategie per la competitività e lo sviluppo sostenibile del sistema economico e produttivo (come raggiungere la competitività)...32 3.1. Il quadro di riferimento economico e produttivo e le scelte per lo sviluppo sostenibile...32 3.2. Obiettivi del programma...33 3.3. Specificità settoriali...44 3.4. Gli altri settori produttivi...49 3.4.1. L agricoltura...49 3.4.2. Il turismo...53 3.4.3 Il Commercio...57 3.5. La questione delle isole...59 3.6. La gestione integrata dei rifiuti...60 3.7. La concertazione e il partenariato istituzionale per lo sviluppo...61 3.7.1. Gli strumenti...61 3.7.2. Il monitoraggio e la valutazione...62 3.8. La programmazione comunitaria 2007-2013...63 3.9. Il ruolo delle Province nella programmazione comunitaria 2007-2013: il partenariato e la governance dei processi...65 4. Le azioni ed i progetti per l attuazione del programma...66 4.1. Le azioni e i progetti...66 4.2. Il Patto per lo Sviluppo Locale - Regione Toscana - Provincia di Livorno...69 1

5. APPENDICE: I risultati dei programmi di investimento operati nella Provincia di Livorno che fanno riferimento ai programmi comunitari, agli interventi nazionali per le isole minori, agli interventi regionali di cui all intesa di programma stato-regione toscana del 1999 e successivi aggiornamenti...76 5.1. Reg. U.E. 1260/99 Docup Ob.2 Anni 2000/2006...77 5.2. L esperienza del PIC INTERREG...84 5.3. Intesa istituzionale di programma Stato Regione Toscana sottoscritta nel 1999 - Sintesi al 30/06/2005 della Provincia di Livorno...92 5.4. Progetti PubbliciI DUPIM - PIST (Programma Integrato di Sviluppo Territoriale per le Isole Minori)... 106 5.5. Progetti privati DUPIM per le Isole Minori... 108 2

PROGRAMMA STRATEGICO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI LIVORNO (2005-2009) 1. L economia della Provincia di Livorno (a cura di Stefano Casini Benvenuti) 1.1. Caratteristiche generali del sistema economico livornese Nell ambito dell economia toscana l economia livornese si caratterizza per disporre di un PIL procapite inferiore alla media toscana e solo leggermente superiore a quella nazionale 1. È tuttavia interessante osservare come l economia livornese giunga a questo risultato esclusivamente a causa di un tasso di occupazione molto contenuto, dal momento che il rendimento degli occupati è elevato, essendo superiore a quello medio nazionale e, all interno della Toscana, secondo solo a quello fiorentino. Tabella 1.1 Alcuni rapporti caratteristici delle Province toscane (Anno 2002) PIL per occ. Occ. su pop PIL procapite Massa-Carrara 44.8 36.1 16.2 Lucca 47.5 41.8 19.9 Pistoia 43.3 44.7 19.4 Firenze 49.5 51.4 25.5 Livorno 48.5 40.9 19.8 Pisa 48.1 44.0 21.1 Arezzo 41.4 48.6 20.1 Siena 43.4 47.4 20.6 Grosseto 44.0 38.7 17.0 Prato 43.8 52.8 23.2 TOSCANA 46.5 46.0 21.4 ITALIA 47.0 41.6 19.5 Ciò significa che la debolezza dell area si manifesta soprattutto nella difficoltà di offrire opportunità di lavoro alla forza lavoro residente. Che questa sia una 1 A questa conclusione si giunge attraverso l analisi dei conti economici provinciali pubblicati dall ISTAT e relativi al periodo 1996-2002. A dire il vero le stime IRPET effettuate prima di tale pubblicazione giungevano a conclusioni diverse; in particolare il PIL della provincia livornese ed in modo particolare quello del SEL livornese risultava più alto della stessa media regionale. Ovviamente il dato ISTAT è quello ufficiale e ad esso è doveroso uniformarsi, tuttavia ci pare opportuno segnalare un dubbio interpretativo. Come indicato nelle pagine che seguono una parte importante del PIL dall area deriva dal valore aggiunto prodotto da unità locali presenti nell area, ma appartenenti ad imprese esterne: ciò fa sì che il reddito primario da esse prodotto resti nell area solo nella componente dei redditi da lavoro e non anche in quella dei redditi da capitale. La nostra sensazione è che le stime ISTAT siano fortemente determinate dai redditi da lavoro e che quindi per questo motivo siano più basse di quelle IRPET. Ciò non cambia molto l interpretazione sui caratteri dell area: in un caso (ISTAT) diremmo, infatti, che il reddito prodotto è più basso ma che resta all interno dell area, nell altro (IRPET) che il reddito prodotto è più alto ma sfugge in parte dall area. 3

caratteristica dell area, del resto, viene ulteriormente confermato anche dalle indagini sulle forze di lavoro, le quali mostrano, infatti, alcuni tratti caratteristici delle aree economicamente più deboli: - una offerta di lavoro più contenuta (il tasso di attività è inferiore di 5 punti alla media toscana sia nella componente maschile che in quella femminile); - un tasso di disoccupazione che, pur essendo più elevato della media regionale, non è tuttavia troppo distante da quello di altre province della regione meno deboli. Entrambi questi caratteri sembrano essere il frutto dell operare di un effetto di scoraggiamento che deprime i lavoratori potenziali in quanto sfiduciati nella possibilità di trovare un lavoro. Tali lavoratori si astengono dal proporsi nel mercato del lavoro e, in tal modo, non figurano come disoccupati semplicemente perché non figurano neanche tra le forze di lavoro. Tabella 1.2 - Tasso di attività e di disoccupazione nelle province toscane (Anno 2004) Tasso di attività 15-64 anni Tasso di disoccupazione M F Totale M F Totale Massa 72,4 50,4 61,4 5,8 10,8 7,8 Lucca 77,7 57,5 67,6 4,7 7,6 5,9 Pistoia 79,5 56,2 67,8 3,8 9,1 6,0 Firenze 76,9 61,1 68,9 3,3 7,1 5,0 Livorno 71,8 53,0 62,3 4,2 7,6 5,6 Pisa 76,3 53,2 64,8 3,0 7,0 4,6 Arezzo 75,2 60,2 67,8 3,5 5,5 4,4 Siena 77,0 61,3 69,2 2,3 4,3 3,2 Grosseto 76,4 52,3 64,3 3,9 7,6 5,4 Prato 79,8 54,9 67,4 3,3 9,1 5,6 TOSCANA 76,4 57,1 66,7 3,6 7,3 5,2 Fonte: dati Istat Si può quindi ragionevolmente sostenere che la provincia di Livorno dispone di una base produttiva più contratta rispetto al resto della regione, una struttura che non è, quindi, in grado di utilizzare pienamente la forza di lavoro presente nell area. Dal punto di vista settoriale, la struttura produttiva dell economia livornese vede un netto predominio delle attività terziarie (pesano quasi il 78% contro il 71% della Toscana) ed anche all interno dell industria dominano attività produttive molto particolari, perlomeno rispetto al modello dominante nel resto della regione. Tabella 1.3 Valore aggiunto per branche (composizione % nel 2004) 4

Livorno Toscana AGRICOLTURA 1,4 1,7 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO 17,2 22,4 COSTRUZIONI 3,6 4,6 SERVIZI 77,8 71,3 TOTALE 100,0 100,0 Fonte: stime Irpet L industria in senso stretto rappresenta infatti il 17,2% del totale del valore aggiunto prodotto nella provincia ed al suo interno mancano, con l eccezione dell alimentare, quasi tutte quelle che rappresentano le attività produttive più tipiche della regione (i prodotti della moda), mentre dominano la siderurgia, la produzione di energia, la raffinazione di petrolio, la chimica ed i mezzi di trasporto (cantieri e componentistica auto). Attività tutte che, anche per la loro visibilità, contribuiscono, tuttavia, a mantenere viva l immagine di Livorno come provincia industriale. Tabella 1.4 Valore aggiunto per abitante nell industria (Valori in euro - anno 2004) Livorno Toscana Estrazione di minerali non energetici 29 41 Alimentari,bevande e tabacco 274 376 Tessili ed abbigliamento 31 850 Concia cuoio, pelle e calzature 3 417 Legno e dei prodotti in legno 66 130 Carta, stampa ed editoria 104 340 Raffinerie di petrolio 331 42 Prodotti chimici 250 272 Articoli in gomma e materie plastiche 62 122 Lavorazione di minerali non metalliferi 144 343 Metallo e prodotti in metallo 989 438 Macchine ed apparecchi meccanici 141 398 Macchine elettriche ed ottiche 225 331 Mezzi di trasporto 291 274 Altre industrie manifatturiere 106 319 Energia elettrica, gas e acqua calda 775 511 INDUSTRIA IN SENSO STRETTO 3821 5204 Fonte: stime Irpet È proprio questa particolare struttura del comparto industriale che determina quell elevato PIL per occupato che avevamo rilevato in precedenza: le imprese dei 5

settori suddetti sono, infatti, ad alta intensità di capitale, hanno dimensioni medio grandi e appartengono spesso a proprietari residenti fuori della provincia. Le conseguenze di questa particolare struttura industriale sono molteplici: da un lato, le decisioni sulle sorti delle diverse unità locali presenti vengono prese esternamente all area; dall altro, una parte del valore aggiunto prodotto (in particolare la componente dei profitti) esce dai confini della provincia. In poche parole, il valore aggiunto prodotto dall industria, solo in parte, viene distribuito a fattori produttivi residenti nell area, per cui una buona evoluzione delle sorti delle industrie presenti non sempre si traduce in vantaggi per i residenti nella provincia. Anche nell ambito del terziario l economia livornese presenta le proprie peculiarità, dal momento che il maggior valore aggiunto per abitante prodotto è, di fatto, determinato dalla branca dei trasporti seguita dagli alberghi e pubblici esercizi e dalla pubblica amministrazione. Tabella 1.5 Valore aggiunto per abitante nel terziario (Valori in euro - anno 2004) Livorno Toscana Commercio 2659 3352 Alberghi e ristoranti 1349 1000 Trasporti e comunicazioni 2909 1603 Intermediazione monetaria 1208 1421 Informatica, ricerca, altre attività 2461 2814 Pubblica amministrazione e difesa 1358 1191 Istruzione 965 1027 Sanità e altri servizi sociali 1116 1214 Altri servizi pubblici e personali 995 1187 Attività immobiliari e noleggio 2137 2172 SERVIZI 17157 16981 Fonte: stime Irpet Mettendo insieme tutte queste caratteristiche, appare evidente come l economia livornese sia, per molti versi, speculare rispetto a quella del resto della regione, disponendo di attività industriali e terziarie, spesso, di grandi dimensioni e con specializzazioni del tutto diverse da quelle tipiche della Toscana. Solo il turismo e l alimentare sono le attività che più accomunano l economia livornese a quella del resto della regione. 6

1.2. Le conseguenze della particolarità del modello livornese Le caratteristiche suddette hanno evidenti conseguenze sia sul meccanismo di produzione e distribuzione del reddito, sia sui rapporti di scambio col resto del mondo. Dal primo punto di vista i caratteri sono quelli precedentemente richiamati: un valore aggiunto per addetto elevato, ma prodotto in imprese che hanno la proprietà altrove, cosicché parte dei profitti generati finiscono con lo sfuggire dai confini provinciali; il reddito prodotto nell area può, quindi, differire in modo sensibile da quello distribuito ai fattori produttivi residenti. Dal secondo punto di vista, una delle principali conseguenze della particolare specializzazione produttiva dell area è il suo legame molto forte col resto della regione e del paese, in termini di rapporti di scambio di beni e servizi e, invece, le basse relazioni con l estero. Ciò deriva soprattutto dalla natura terziaria dell area. In particolare la presenza di attività portuali dà vita ad attività di servizio erogate alle imprese della regione -e spesso anche alle imprese italiane- sostenendo le loro attività di scambio internazionale (sia esportazioni che importazioni). Non solo, ma le stesse attività industriale presenti nell area sono, spesso, di supporto alla produzione di altre imprese nazionali, sia quando si tratta di fondamentali materie prime (vedi petrolio ed energia), sia quando si tratta di rapporti di subfornitura a grandi imprese nazionali (vedi componentistica auto). Resta quindi solo uno spazio assai più ridotto per le esportazioni all estero che, in effetti, pesano molto poco sull attività produttiva della provincia e si limitano, in sostanza, ai seguenti settori: trasporti, magazzinaggio e comunicazioni; produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in metallo; prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali; mezzi di trasporto. Il quadro che emerge è dunque quello di un area meno dipendente dalla evoluzione dei mercati internazionali (almeno direttamente) ed invece assai più dipendente dalle sorti della domanda interna, quella, cioè, per servizi proveniente dal resto della regione e del paese. 7

Tabella 1.6 Composizione delle esportazioni per area di mercato (Totale esportazioni = 100 - anno 2004) 60 50 40 30 20 10 Livorno Toscana 0 Toscana Italia Estero Nella attivazione dell economia provinciale non va, infine, trascurato il ruolo della spesa delle famiglie al cui interno ritroviamo la spesa dei residenti, ma anche quella dei non residenti; tra questi ultimi vanno inseriti i pendolari, ma soprattutto i turisti, i quali per alcuni SEL della provincia rappresentano uno dei principali motori di sviluppo: si concentrano infatti nella provincia livornese circa il 20% delle presenze turistiche della regione. Tabella 1.7 Composizione della domanda finale (Totale esportazioni = 100 - anno 2004) Livorno Toscana Spesa delle famiglie 39.5 34.9 Spesa delle amministrazioni pubbliche 10.3 10.3 Investimenti fissi lordi 9.0 10.1 Esportazioni in Toscana 8.6 7.6 Esportazioni in Italia 21.9 22.1 Esportazioni all'estero 10.7 15.0 TOTALE DOMANDA FINALE 100.0 100.0 8

1.3. L articolazione territoriale della provincia I quattro SEL in cui è articolata la provincia di Livorno mostrano, in realtà, caratterizzazioni settoriali molto diverse l uno dall altro, confermando, tuttavia, la forte concentrazione in poche attività produttive. Alcune di queste sono tipiche dell economia del mare e sono diffuse un po in tutti i SEL della provincia: la pesca, i trasporti marittimi sono infatti presenti ovunque. Altre segnano pesantemente l attività produttiva dei singoli SEL: la raffinazione di petrolio, il porto ed i mezzi di trasporto (cantieristica e componentistica auto) nel SEL livornese; l agricoltura, la chimica, la produzione di energia e gli alberghi nella Val di Cecina; l estrazione di minerali, la petrolchimica, la siderurgia e la produzione di energia nella Val di Cornia; l estrazione di minerali, ma soprattutto gli alberghi nell Arcipelago. Come abbiamo già detto, sono invece quasi totalmente assenti le attività produttive più tipiche della regione: dal tessile ed abbigliamento alla pelletteria. Si tratta come si vede di sistemi locali molto diversi l uno dall altro anche se accomunati dal fatto di avere una parte della propria economia dipendente dalla presenza del mare, con un rapporto di dipendenza che è tuttavia cambiato negli anni, ponendo talvolta non pochi elementi di contraddizione come ad esempio quelli legati al conflitto nell uso del suolo tra le attività industriali e quelle turistiche. Ciò che tuttavia emerge con una certa evidenza è la forte dipendenza delle diverse parti della provincia da poche, specifiche, attività produttive, siano quelle della chimica o quelle della siderurgia, siano quelle del turismo o quelle portuali. L insieme di queste caratteristiche settoriali e territoriali è in realtà determinante nello spiegare l evoluzione dell economia provinciale, nella sua articolazione per SEL, nelle diverse fasi del ciclo economico regionale e nazionale. In genere i SEL livornesi subiscono meno gli effetti positivi delle fasi espansive dell economia regionale trainate da una buona performance sui mercati internazionali; viceversa nelle fasi di maggiore stagnazione dell economia, determinate dalle difficoltà di vendita sui mercati esteri, l economia livornese tiene più del resto della regione. 9

Tabella 1.8 Le specializzazioni produttive dei SEL LIVORNESI (Toscana = 1000) Area Livornese Val di Cecina (Q. cost.) Val di Arcipelago Provincia Cornia Agricoltura, caccia e silvicoltura 89 1789 1615 114 679 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 2516 1884 8332 7102 4038 Estrazione di minerali non energetici 106 89 2452 2019 769 Alimentari,bevande e tabacco 835 981 556 601 781 Tessili ed abbigliamento 24 127 14 13 39 Concia, prodotti in cuoio, pelle e calzature 0 18 8 26 8 Legno e dei prodotti in legno 371 1179 301 719 540 Carta, stampa ed editoria 496 178 135 130 329 Coke, raffinerie di petrolio 12753 0 7876 2813 8429 Prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 219 4915 38 10 986 Articoli in gomma e materie plastiche 649 523 626 0 547 Lavorazione di minerali non metalliferi 453 682 451 96 451 Metallo e fabbricazione di prodotti in metallo 870 959 9447 170 2424 Macchine ed apparecchi meccanici 368 897 120 83 381 Macchine elettriche ed ottiche 1049 337 447 366 729 Mezzi di trasporto 1855 641 12 564 1142 Altre industrie manifatturiere 364 206 625 130 357 Energia elettrica, di gas e acqua calda 1289 1442 3392 567 1629 Costruzioni 688 1092 687 799 772 Commercio all'ingrosso e al dettaglio 777 879 879 1101 852 Alberghi e ristoranti 575 1919 1244 4956 1449 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 2786 868 1168 1125 1950 Intermediazione monetaria e finanziaria 1272 488 489 650 913 Informatica, ricerca, altre attività 1197 676 646 666 940 Pubblica amministrazione 1609 706 695 1155 1225 Istruzione 993 1113 781 1302 1010 Sanità e altri servizi sociali 1072 938 944 759 988 Altri servizi pubblici, sociali e personali 960 924 665 982 900 Attività immobiliari e noleggio 537 2050 1271 1527 1057 Vi sono ovviamente eccezioni a questa regola; in particolare il comportamento dei turisti stranieri, il quale è largamente incidente sulle sorti dei SEL turistici dell area ed in particolare dell Arcipelago, anche se la forte specializzazione turistica più orientata verso turisti nazionali. È proprio sulla base di questa regola che si spiega l evoluzione dell economia livornese comparata con quella del resto della regione a partire dalla seconda metà degli anni novanta, periodo in cui l economia della provincia di Livorno è risultata tra le meno dinamiche della regione. 10

In realtà il periodo suddetto è composto di due sottoperiodi molto diversi tra di loro: il primo, che va sino al 2001, particolarmente dinamico per l economia toscana; il secondo che arriva sino ad oggi in cui invece l andamento dell economia regionale è particolarmente critico. In questo ambito è possibile osservare un comportamento dell economia livornese speculare rispetto a quello del resto della regione, peggiore dal 1995 al 2001, migliore nel periodo successivo. Tabella 1.9 La crescita del PIL nelle province della Regione (Anno 2004, 1995 = 100 155 150 145 140 135 130 125 MS LU PT FI PO LI PI AR SI GR TOS In effetti, prima della recente fase recessiva, l economia toscana aveva presentano brillanti andamenti proprio in virtù della sua capacità di operare sui mercati internazionali, mentre negli anni recenti la crisi regionale nasce proprio dalle difficoltà di operare sugli stessi mercati. Questa relativa estraneità dell economia livornese alle sorti dei mercati internazionali è solo parzialmente vera, dal momento che molti dei servizi che vengono prodotti nell area e poi venduti al resto della regione e del paese (si pensi ad esempio a quelli di trasporto marittimo) sono funzionali alle vendite all estero delle imprese localizzate in tali aree. È quindi verosimile ipotizzare che qualora la attuale fase di stagnazione dell economia toscana perdurasse ancora, difficilmente l economia livornese potrebbe rimanerne estranea. D altro canto, essendo alcuni dei beni e servizi erogati dalle imprese livornesi funzionali alla capacità esportativa dell intera regione la competitività del sistema produttivo livornese diviene centrale per l intera economia regionale. La visione per sistemi locali, indispensabile per capire quelli che sono gli elementi di forza e di debolezza di ogni area, non deve farci mai dimenticare i legami che intercorrono tra le diverse aree della regione e che fanno sì che le vicende di ognuna di esse sia intimamente legata a quella delle altre; guardare ogni singola area per la sua capacità di esportare direttamente sui mercati internazionali, come spesso 11

semplicisticamente viene fatto, è una visione assolutamente riduttiva della competitività del sistema produttivo regionale. La competitività dipende, infatti, anche dall intreccio esistente tra le funzioni svolte dai diversi sistemi economici locali. Pertanto se la crescita dell economia livornese è largamente dipendente dal comportamento del resto della regione (verso la quale le imprese livornesi sono erogatrici di larga parte dei beni e servizi prodotti), è anche vero il contrario e cioè che è anche dall efficienza con cui vengono prodotti tali servizi che dipendente la capacità delle imprese toscane di presentarsi in modo competitivo sui grandi mercati mondiali. 12

1.4. Appendice Ulteriori dati e commenti PROVINCIA DI LIVORNO 1 Territorio Sup Kmq Pop. 03 Densità Area livornese 214,58 171950 801,3 Val di cecina costa (Q) 371,23 69561 187,4 Val di Cornia 366,22 56946 155,5 Arcipelago 265,51 30500 114,9 Provincia di LI 1217,54 328957 270,2 TOSCANA 22997,2 3566071 155,07 Fonte: Elab. IRPET su dati ISTAT PRINCIPALI CARATTERI IDENTIFICATIVI La Provincia di Livorno è suddivisa in 4 Sistemi Economici Locali, composti da un area tipicamente urbana, con oltre 170 mila abitanti e densamente abitata, mentre gli altri SEL vedono un minore addensamento di popolazione. 13

PROVINCIA DI LIVORNO 2a 31 2001 Toscana % addetti su popolazione 2001 Prov. Livorno 29 27 25 1971 1991 1991 1981 1981 23 1971 TRAIETTORIE DI SVILUPPO 21 0,97 0,98 0,99 1 1,01 1,02 1,03 1,04 Popolazione: numero indice 1971=1 L evoluzione congiunta di popolazione ed occupazione mostra, dopo la forte espansione degli anni settanta, il significativo ridimensionamento dell area, particolarmente evidente negli anni ottanta quando, al declino della popolazione, si accompagna anche una caduta del numero di addetti addirittura superiore. Negli anni novanta prosegue il declino demografico, mentre il numero di addetti su popolazione riprende a crescere, anche se tale aumento è più dovuto al calo della popolazione residente che ad un aumento degli addetti. 14

PROVINCIA DI LIVORNO e SEL 2b 35 33 % addetti su popolazione Val di Cornia Prov. Livorno 2001 Area livornese 31 29 27 1971 25 1991 23 1971 21 2001 Toscana 1991 1981 1981 Val di Cecina Q. Costa 19 Arcipelago TRAIETTORIE DI SVILUPPO 17 0,9 0,92 0,94 0,96 0,98 1 1,02 1,04 1,06 1,08 1,1 1,12 1,14 Popolazione: numero indice 1971=1 Gli andamenti demografici ed occupazionali risultano alquanto differenziati nei diversi SEL della provincia. In particolare, al declino della Val di Cornia e, anche se in misura minore, di quella livornese, si associa la forte espansione della Val di Cecina (ma soprattutto sul piano demografico) e dell Arcipelago (che vede invece anche un consistente aumento occupazionale). Sembrerebbe quindi essersi delineato negli anni un comportamento che vede l allontanamento di quote crescenti di popolazione dall area urbana per dirigersi soprattutto nella vicina Val di Cecina. A questo allentamento, non si accompagna però anche una rilocalizzazione delle attività produttive, con il conseguente aumento dei movimenti pendolari verso il centro urbano: si spiega così l aumento del numero di addetti su popolazione nel primo SEL ed invece il calo nel secondo. Il caso della Val di Cornia sembrerebbe, invece, esprimere chiaramente il percorso industriale dell area, con la forte crisi negli anni ottanta che ha determinato perdite di occupati ancora più forti della perdita di popolazione. Negli anni novanta la situazione tende a stabilizzarsi nel senso che prosegue il declino demografico e quello occupazionale, ma quest ultimo appare in linea con il primo. L Arcipelago mostra invece chiaramente le caratteristiche di un area in espansione, con forte crescita di popolazione anche negli anni novanta associata ad aumenti di occupazione talvolta anche superiori a quelli residenti. 15

PROVINCIA DI LIVORNO 4 TERRITORIO Popolazione residente - 2003 Tasso d'incremento 1991-2001 Var% Comp % Naturale Migratorio Totale 2003-2013 Area livornese 52,3% -3,9-1,3-5,2-2,6% Val di cecina costa (Q) 21,1% -4,6 7,4 2,8 4,5% Val di Cornia 17,3% -5,9-0,1-5,9-3,4% Arcipelago 9,3% -2,8 4,8 2,0 6,4% Prov. Livorno 100,0% -4,3 1,1-3,2-0,4% TOSCANA -3,8 2,9-0,9 2,4% Fonte: Elab. IRPET su dati ISTAT DINAMICA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI SEL PROVINCIA DI LIVORNO 6 Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * Indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore * (19-34 anni) (35-44 anni) (19 anni e più) (15-52 anni) PROVINCE Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F Maschi Femmine M+F MS 53,8 64,5 59,0 42,4 46,5 44,5 35,5 32,4 33,8 7,2 8,4 7,8 LU 46,1 57,7 51,9 37,8 41,1 39,4 31,6 29,3 30,4 8,2 9,5 8,8 PT 44,2 56,2 50,1 35,9 38,4 37,2 28,9 27,4 28,1 10,2 12,7 11,5 FI 52,4 65,5 58,8 44,5 49,2 46,9 35,7 33,9 34,8 7,3 9,1 8,2 LI 53,1 62,7 57,9 42,9 46,1 44,5 35,6 31,9 33,7 7,2 8,6 7,9 PI 54,4 67,2 60,6 43,8 47,3 45,5 35,6 33,4 34,4 9,0 11,0 10,0 AR 50,4 63,0 56,6 40,2 44,8 42,5 31,7 30,9 31,3 6,2 8,9 7,5 SI 55,3 66,1 60,6 45,5 49,7 47,6 34,2 32,0 33,1 8,1 9,6 8,8 GR 52,0 61,2 56,5 38,9 42,7 40,8 31,5 28,8 30,1 8,3 10,3 9,3 PO 43,5 56,1 49,6 35,4 36,8 36,1 28,6 27,7 28,1 11,3 12,8 12,1 TOSCANA 50,8 62,7 56,7 41,5 45,2 43,4 33,5 31,5 32,4 8,1 9,9 9,0 * E il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione della classe di età 19-34 anni (oppure 35-44 anni, oppure 19 anni e più), che ha conseguito almeno un diploma di scuola media (secondaria) superiore della durata di 4 o 5 anni, e a denominatore il totale della popolazione della stessa classe di età. Fonte: ISTAT - Censimento Popolazione e Abitazioni, anno 2001. Indice di non conseguimento della scuola dell'obbligo INDICATORI RELATIVI ALL ISTRUZIONE Resta più elevato della media regionale il livello di istruzione, nella misura in cui esso viene rappresentato dall indice di conseguimento del diploma di scuola media superiore; non solo, ma il tasso di non conseguimento della scuola dell obbligo, misurato sui residenti tra i 15 e 62 anni è tra i più bassi della regione sia tra i maschi che tra le femmine. Questo comportamento viene spesso interpretato anche come il frutto delle minori prospettive occupazionali, le quali inducono molti giovani a non abbandonare gli studi così come avviene in aree in cui le possibilità di lavoro sono maggiori. 16

PROVINCIA DI LIVORNO 7 SEL 2003 2013 Area livornese 2,01 2,20 Val di cecina costa (Q) 2,15 2,20 Val di Cornia 2,49 2,63 Arcipelago 1,71 1,86 Prov. Livorno 2,08 2,23 TOSCANA 1,93 1,95 Fonte:IRPET INDICE DI VECCHIAIA (Popolazione 65 e oltre su 0-14) Il peso della popolazione anziana è particolarmente rilevante tanto che l indice di vecchiaia (popolazione oltre i 65 anni su popolazione sino a 14) è più alto di quello già elevato della regione. A questo alto valore contribuiscono tutti i SEL con l eccezione dell arcipelago ma in modo particolare la Val di Cornia. Il valore è destinato a salire in modo preoccupante nei prossimi anni a differenza di quanto accade per la Toscana ad indicare un processo di invecchiamento che, senza contributi dall esterno (immigrazioni), rischia di entrare in un circolo vizioso: più anziani, meno nascite ecc.. 17

PROVINCIA DI LIVORNO 9 DESTINAZI ONE To t. ORIGI NE M S L U P T F I L I P I A R S I G R P O Usci te M S 693 95 24 61 4 2 53 0 17 1 28 10 1 1 3 1 9 3 4 754 94 L U 17 51 1532 20 24 84 21 35 42 4 90 72 4 1 5 6 1 6 25 3 1694 52 P T 2 7 27 51 1090 38 89 14 7 1 13 38 3 5 7 5 1 1 77 81 1300 41 F I 4 9 53 7 19 45 4363 56 23 8 60 57 33 93 45 18 7 3 99 11 4630 77 L I 12 0 47 9 9 9 17 19 1279 45 112 41 5 1 11 2 66 9 6 8 1425 03 P I 23 5 35 15 67 1 79 75 54 12 1758 47 12 7 57 4 12 8 18 2 1946 66 A R 5 1 2 3 6 97 11 1 2 5 2 1463 32 20 88 1 6 8 5 1583 49 S I 1 3 3 2 4 8 52 82 2 6 25 1 16 76 1169 76 52 3 13 0 1249 57 G R 6 1 2 1 7 42 3 19 44 48 1 3 6 19 67 831 84 2 5 880 95 P O 1 9 10 2 34 30 183 42 2 6 15 1 7 1 7 5 1 984 23 1206 40 Tot. Entrate 716 20 1631 21 1178 10 4913 87 1362 69 2073 00 1517 73 1264 72 846 30 1168 92 16672 74 Fonte:Elaborazione a cura del Settore Statistica R.T. su dati pr ovvisori non validati dall ISTAT MATRICE ORIGINE DESTINAZIONE DEI PENDOLARI (lavoro + studio) -20 01 I movimenti pendolari interprovinciali presentano un saldo negativo per la Provincia di Livorno alle oltre 14500 uscite corrispondono infatti appena 8300 entrate con un saldo negativo quindi di oltre 6200 persone. Le destinazioni principali delle uscite sono Pisa (rispetto alla quale il saldo negativo è quasi di 6 mila unità) e Firenze (saldo negativo circa 1500 persone). 18

PROVINCIA DI LIVORNO 10 AREA GEOGRAFICA MS LU PT FI LI PI AR SI GR PO TOSCANA EUROPA 3060 6326 8930 23247 5075 8307 11197 8608 5331 5187 85268 di cui UNIONE EUROPEA 579 1421 754 4801 1194 1289 1219 1361 1142 441 14201 di cui EUROPA CENTRO-ORIENTALE 2428 4793 8100 17966 3646 6798 9850 7064 3915 4694 69254 di cui ALTRI PAESI EUROPEI 53 112 76 480 235 220 128 183 274 52 1813 AFRICA 1507 3101 1935 9265 2013 4499 2059 2137 1118 2197 29831 di cui AFRICA SETTENTRIONALE 1177 2605 1518 5385 1144 2182 1560 1274 877 1468 19190 di cui AFRICA OCCIDENTALE 295 293 276 2076 762 1939 283 621 185 495 7225 di cui AFRICA ORIENTALE 32 192 128 1595 77 277 195 95 43 204 2838 di cui AFRICA CENTRO-MERIDIONALE 3 11 13 209 30 101 21 147 13 30 578 ASIA 644 1366 980 17955 899 1992 3007 1065 423 7649 35980 di cui ASIA OCCIDENTALE 149 38 35 1291 40 180 83 134 13 50 2013 di cui ASIA CENTRO-MERIDIONALE 61 634 252 2382 236 552 2240 400 168 1628 8553 di cui ASIA ORIENTALE 434 694 693 14282 623 1260 684 531 242 5971 25414 AMERICA 699 1086 605 5881 1209 876 1039 941 564 547 13447 di cui AMERICA SETTENTRIONALE 40 283 63 1169 77 163 162 179 73 40 2249 di cui AMERICA CENTRO-MERIDIONALE 659 803 542 4712 1132 713 877 762 491 507 11198 OCEANIA 6 36 12 89 15 7 20 24 16 4 229 TOTALI 5917 11920 12473 56446 9212 15681 17322 12777 7467 15585 164800 Di cui: Paesi con forte pressione migratoria 4814 9802 11342 48318 7333 13731 15319 10743 5725 14907 142034 Di cui: Apolidi 1 5 11 9 1 0 0 2 15 1 45 Di cui: Extracomunitari 5337 10494 11708 51636 8017 14392 16103 11414 6310 15143 150554 Di cui: NeoComunitari 190 369 313 1043 253 450 558 438 463 249 4326 Fonte: Istat - Popolazione straniera residente in Italia Anno: 2004 POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELLE PROVINCE TOSCANE Sono oltre 9000 gli immigrati residenti nella provincia e rappresentano il 2,8% della popolazione residente, contro un peso medio regionale quasi doppio(4,6%). Si tratta, ovviamente, solo della componente migratoria che ha già residenza e che quindi, non comprende tutte le altre presenze straniere che sono, invece, particolarmente vive nell area e, in modo speciale, in alcuni SEL. PROVINCIA DI LIVORNO 14 Settore Economico Addetti 1991 Addetti 2001 Differenza Variazione % Prov. Livorno Industria 32277 29214-3063 -9,5 Commercio 22423 20610-1813 -8,1 Altri servizi 52779 59652 6873 13,0 Totale 107479 109476 1997 1,9 Industria 523173 502540-20633 -3,9 Toscana Commercio 247846 235930-11916 -4,8 Altri servizi 534872 629406 94534 17,7 Totale 1305891 1367876 61985 4,7 Fonte: ISTAT Censimento Industria e Servizi Industria: sezioni A,B (limitatamente al campo di osservazione del censimento) C, D, E, F; Commercio: sezione G Altri servizi: sezioni H, I, J, K, L, M, N, O. ADDETTI ALLE UNITA LOCALI IMPRESE E ISTITUZIONI (settore) 19

Sulla base dei dati censuari nel corso del decennio 1991-2001 il numero di addetti è aumentato solo dell 1,9% contro il 4,7% della Toscana (circa l 8% in Italia), segnalando una dinamica occupazionale depressa. Questo andamento complessivo è determinato da un andamento peggiore di tutti i macrosettori produttivi; un andamento però che vede il pesante ridimensionamento dell industria e del commercio, controbilanciato dalla forte espansione del resto del terziario (anche se inferiore a quella toscana). PROVINCIA DI LIVORNO 15 Dimensione Addetti 1991 Addetti 2001 Comp % 2001 Variazione % Prov. Livorno Piccola [0-99] 82092 86141 79% 4,9 Media [100-499] 13024 16908 15% 29,8 Grande [500-1000+] 12363 6427 6% -48,0 TOTALE 107479 109476 100% 1,9 TOSCANA Piccola [0-99] 1092270 1132542 83% 3,7 Media [100-499] 141908 165040 12% 16,3 Grande [500-1000+] 71713 70294 5% -2,0 TOTALE 1305891 1367876 100% 4,7 Fonte: ISTAT Censimento Industria e Servizi ADDETTI ALLE UNITA LOCALI IMPRESE E ISTITUZIONI (dimensione) Le dinamiche dell occupazione sono in realtà largamente determinate dal comportamento della grande impresa: le imprese di piccola e media dimensione (a dire il vero, meno presenti nell area di quanto non lo siano nella regione) crescono più di quanto accada in Toscana; la grande dimensione subisce invece un drastico ridimensionamento, con un calo di addetti del 48% (solo il 2% in Toscana). Quindi le difficoltà dell economia provinciale negli anni novanta non sono generalizzate, ma riguardano soprattutto l industria e, al suo interno, quella di più grandi dimensioni. 20

PROVINCIA DI LIVORNO 16 Forze di Lavoro Occupati In cerca di occup. Non FdL 15 anni e + Popolaz. 15 anni e + di cui di cui di cui di cui di cui PROVINCIA TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine MS 80910 32700 74590 29170 6320 3530 94770 59550 175690 92250 LU 169190 71010 159190 65580 10000 5430 160720 101730 329910 172740 PT 124340 51250 116870 46570 7470 4680 115910 74500 240250 125740 FI 428300 190600 407020 177070 21280 13530 402640 246260 830940 436860 LI 133960 57500 126410 53140 7550 4360 155280 94550 289240 152060 PI 169190 68900 161440 64100 7750 4800 172420 108200 341610 177090 AR 147740 64500 141250 60930 6500 3570 140470 84250 288210 148750 SI 116250 50530 112520 48340 3730 2190 110190 66940 226430 117460 GR 91890 37210 86930 34390 4970 2820 99100 62920 190990 100120 PO 107470 43270 101460 39360 6010 3920 94490 60920 201960 104190 TOSCANA 1569240 667470 1487680 618650 81580 48830 1545990 959820 3115230 1627260 Tasso di attività Tasso di att. 15-64 Tasso di occupaz. Tasso di occ. 15-64 Tasso disoccupaz. PROVINCIA TOTALI di cui di cui di cui di cui di cui femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine TOTALI femmine MS 46,1 35,5 61,4 50,4 42,5 31,6 56,6 44,9 7,8 10,8 LU 51,3 41,1 67,6 57,5 48,3 38,0 63,5 53,1 5,9 7,6 PT 51,8 40,8 67,8 56,2 48,7 37,0 63,6 51,0 6,0 9,1 FI 51,5 43,6 68,9 61,1 49,0 40,5 65,5 56,7 5,0 7,1 LI 46,3 37,8 62,3 53,0 43,7 35,0 58,8 48,9 5,6 7,6 PI 49,5 38,9 64,8 53,2 47,3 36,2 61,7 49,4 4,6 7,0 AR 51,3 43,4 67,8 60,2 49,0 41,0 64,7 56,9 4,4 5,5 SI 51,3 43,0 69,2 61,3 49,7 41,2 66,9 58,6 3,2 4,3 GR 48,1 37,2 64,3 52,3 45,5 34,4 60,7 48,3 5,4 7,6 PO 53,2 41,5 67,4 54,9 50,2 37,8 63,6 49,9 5,6 9,1 TOSCANA 50,4 41,0 66,7 57,1 47,8 38,0 63,2 52,9 5,2 7,3 Fonte: Istat - Indagine Forze di Lavoro. Anno: 2004 MODALITA FORZE DI LAVORO E TASSI DI ATTIVITA, OCCUPAZ. E DISOCCUPAZ. CUPAZ. Basso tasso di partecipazione al mercato del lavoro ed alto tasso di occupazione sono ancora le caratteristiche salienti del mercato del lavoro livornese. Il tasso di attività è particolarmente basso sia nella componente maschile che in quella femminile, denunciando una sorta di sfiducia della popolazione residente di trovare occupazione. Il tasso di disoccupazione pur essendo elevato, non solo è andato riducendosi negli anni, ma appare non dissimile da quello di atre aree delle regioni economicamente più forti. Il fenomeno va interpretato con una certa cautela dal momento che potrebbe essere un altra espressione dell effetto scoraggiamento prima richiamato: un potenzial3e lavoratore scoraggiato rinuncia ad offrire i propri servigi su mercato del lavoro e quindi non figura neanche tra i disoccupati, essendo semplicemente una non forza di lavoro. 21

PROVINCIA DI LIVORNO 19 Anno 2004 6,5% 150 13,2% 11,1% 6,6% 140 Prov. Livorno Toscana 30,1% 130 9,3% 12,3% 120 110 5,6% 100 4,5% 90 0,8% 80 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Andamento esportazioni: numero indice (base 1995=100) INTENSITA DELLE PROIEZIONI ALL ESTERO Le esportazioni all estero sono meno importanti per l economia livornese di quanto non lo siano per la Toscana. Il loro andamento tuttavia è il risultato più contenuto negli anni novanta per recuperare invece negli anni successivi. PROVINCIA DI LIVORNO 20 Composizione % Prov LI TOSCANA Sistema moda 1,6% 35,1% Prod. chimici, in gomma e plastica 32,9% 8,6% Lav. Minerali non metalliferi 1,4% 4,4% Meccanica 56,8% 29,4% Altre manifatturiere 7,3% 22,5% Totale 100,0% 100,0% Fonte: stime IRPET INTENSITA DELLE PROIEZIONI ALL ESTERO - ANNO 2002 - Le esportazioni livornesi si differenziano notevolmente da quelle del resto della Toscana: mancano i prodotti della moda, mentre sono determinanti i prodotti della chimica e della metalmeccanica. Tra questi ultimi la siderurgia, la cantieristica e la componentistica auto. 22

PROVINCIA DI LIVORNO 21 Anno 2004 Presenze turistiche ufficiali n presenze % italiani % stranieri Area livornese 375655 76,6% 23,4% Val di cecina costa (Q) 2409057 63,3% 36,7% Val di Cornia 1213636 70,4% 29,6% Arcipelago 2717828 69,9% 30,1% Prov. Livorno 6716176 68,0% 32,0% TOSCANA 35545415 53,3% 46,7% Fonte:IRPET Ufficiali PRESENZE TURISTICHE UFFICIALI Le presenze turistiche ufficiali ( quelle cioè che non tengono conto del turismo in case) sono oltre 6,7 milioni e rappresentano il 19% di quelle complessive della regione. Sono distribuite nei tre SEL a sud di quello urbano e vedono, rispetto al resto della regione, una prevalenza di italiani. 23

PROVINCIA DI LIVORNO 22 Anno 2004 Presenze turistiche Ufficiali Stimate Totale Area livornese 375655 906031 1281686 Val di cecina costa (Q) 2409057 6051603 8460660 Val di Cornia 1213636 1709043 2922679 Arcipelago 2717828 4219559 6937387 Prov. Livorno 6716176 12886236 19602412 TOSCANA 35545415 66684663 102230078 Fonte: IRPET Totali Stimate Media intensità Alta intensità PRESENZE TURISTICHE STIMATE E TOTALI Se si tiene conto anche della stima dell IRPET sulle presenze in seconde case e sull escursionismo, il numero delle presenze praticamente raddoppia. Questo fenomeno è particolarmente vivo nella Val di Cecina (che diviene l area più turistica della provincia) e dell Arcipelago. Il peso sulla Toscana resta attorno al 19 % segnalando, dunque, la elevata specializzazione turistica dell area, considerando che per ogni abitante vi sono nella provincia bel 60 presenze turistiche contro le 29 della Toscana. Il fatto che negli anni più recenti la tendenza del turismo toscano, specie di quello balneare, sia stata particolarmente negativa non ha favorito l economia dei SEL più turistici della provincia. 24

2. Le linee del programma La Provincia di Livorno alla fine del 2005 si presenta sulla scena regionale come un territorio non eccessivamente vasto ma segnato dalla presenza di aree fortemente connotate dal punto di vista dello sviluppo sociale ed economico. Aree che si riconducono anche a precise caratteristiche di ordine storico e culturale e, che nonostante l evoluzione dell economia e del sistema produttivo degli ultimi venti anni, mantengono ancora elementi distintivi e caratterizzanti propri, che sostengono la necessità di avviare politiche diversificate anche se fortemente integrate tra loro. Il primo aspetto distintivo è quello tra le aree continentali e quelle dell Arcipelago toscano. Nel primo caso troviamo ancora una presenza di tipo industriale fortemente radicata, che sembra escludere un processo di deindustrializzazione come poteva presentarsi anni addietro e come si è in realtà presentato per altre province della costa Toscana. Una presenza che si accompagna ad una accentuata attività nel settore dei trasporti e della logistica che fa capo al porto di Livorno e di Piombino e che appare sempre più come motore di sviluppo soprattutto se questa attività viene letta in termini sistemici. In sostanza il processo avviato fin dagli anni settanta, di profonda ristrutturazione dell apparato produttivo industriale ha portato alla scomparsa della presenza pubblica nel capitale delle grandi imprese, ad una razionalizzazione organizzativa e tecnologica, ma non si è risolto con la eliminazione del tessuto industriale. Tutto questo permette di parlare ancora della provincia di Livorno come provincia industriale della Toscana con un futuro ancora da giocarsi sul piano della innovazione, del consolidamento e della competitività. L aspetto inoltre caratteristico e importante è che settori diversi, che nel passato hanno timidamente visto accrescersi l attenzione degli investitori e degli imprenditori, come l agricoltura e il turismo, pur non diventando trainanti l economia provinciale, sono oggi molto importanti, ben strutturati, con spazi consolidati e determinano una complementarietà economica di tutto rispetto e con una buona capacità di sviluppo. Sono settori che culturalmente, oltre che economicamente, hanno svolto in questi anni un ruolo determinante dal punto di vista della gestione complessiva del territorio e in quanto legati fortemente all ambiente, hanno determinato un azione essenziale per il processo di sostenibilità complessiva dello sviluppo provinciale. Il turismo, in particolare, ha la doppia anima del turismo ecologico ed ambientale dell entroterra legato all agricoltura, con un tendenziale sviluppo di qualificate aziende agrituristiche, e un turismo balneare, con l Arcipelago e i poli di Castiglioncello, Marina di Cecina e San Vincenzo. In questo ultimo caso si notano elementi di grande interesse legati alla integrazione con la cultura (Castiglioncello e il Castello Pasquini, Cecina e il centro culturale della Cinquantina) e all ambiente con 25

l integrazione con il sistema dei Parchi della Val di Cornia, dei Monti Livornesi, della vecchia Magona. Un processo di qualificazione dovuto all intervento degli enti locali al quale non sempre corrisponde una politica delle imprese turistiche per la qualificazione della loro offerta, e questo rappresenta un nodo particolare che dovrà richiedere come vedremo più avanti specifiche politiche concertate. Il sistema dei parchi è di estremo interesse ed evidenzia una politica di salvaguardia ambientale perseguita con tenacia dagli enti locali livornesi che negli anni hanno saputo difendere e valorizzare un ampio territorio e uno specchio di mare tra i più belli del Mediterraneo. Per il nord della provincia, il sistema della logistica, con il porto di Livorno, l interporto di Guasticce e i collegamenti di area vasta con l aeroporto di Pisa, creano un complesso sistema rilevante come peso economico e come potenziale di sviluppo, che ne fanno una cerniera fondamentale, sempre in area vasta con le aree manifatturiere del Val d Arno pisano ed in particolare con l area industriale di Pontedera, fino a lambire importanti aree della provincia di Lucca. Un sistema che vede anche nel porto di Piombino e nelle sue forti potenzialità di sviluppo sia nel settore del trasporto civile (il collegamento con le isole) ma anche nel settore commerciale (short see shipping), un altro polo del sistema livornese e regionale. È importante pensare alla logistica in termini complessivi ed integrati tra Livorno e Piombino. L arcipelago, con l isola d Elba e l isola di Capraia, in particolare, per la specificità ambientale, è oggi invece l area tipicamente turistica. Anche in questo caso il turismo soffre di un protagonismo imprenditoriale che non è portato con sufficienza ad incrementare la qualità dei servizi e delle prestazioni, come pure ad affrontare la questione dei costi in rapporto agli investimenti. Un sistema quindi complesso che sembra aver trovato, dopo anni di incertezze, un profilo stabile ed un equilibrio anche in termini di prospettive, con la convinzione che una regia unitaria del processo di sviluppo possa moltiplicare l efficacia degli interventi grazie all effetto di coordinamento che passa attraverso tutte le isole senza limiti provinciali, rilanciando il turismo con una idea di base che è quella di creare un marchio dell Arcipelago come identità e certificazione della qualità del territorio. Ma non mancano i problemi. Innanzitutto se di caratteristica industriale dobbiamo parlare dobbiamo fare i conti più che nel passato con un crescente grado di indecisione, ma non quello di precarietà, perché in questo caso faremmo torto ai programmi delle grandi aziende, che non sembrano prevedere crisi sostanziali almeno nei termini ufficiali. Viene da sé comunque che la presenza di grandi imprese, la cui proprietà è altrove e che fanno parte di grandi gruppi multinazionali, rendono difficile il confronto e 26

soprattutto rendono i territori sostanzialmente vincolati a scelte ed ad andamenti lontani e non in grado di beneficiare dei profitti aziendali in termini di ricadute. Un aspetto questo che per lo meno al momento attuale non permette agli altri settori economici, pur presenti e sufficientemente consolidati, di rappresentare una valida alternativa occupazionale. Lo stesso tessuto di piccole e piccolissime imprese dipende in gran parte da queste grandi unità, rappresentando sovente un vero e proprio sistema di fornitura di beni e servizi per l impresa maggiore. Un sistema industriale quindi presente, piuttosto forte, anche in termini occupazionali, anche qualificato nelle produzioni, con una rete territoriale di fornitori, ma che vive continuamente nella tipica indecisione dei programmi aziendali e del confronto con un mercato vasto, globale, e pertanto difficile. Un impegno recente degli enti locali e della regione, nel Piano Energetico Regionale in particolare al quale la Provincia si ispira nella sostanza, sembra prospettare un rafforzamento del sistema di approvvigionamento energetico, prefigurando nella provincia di Livorno un vero e proprio polo dell energia. Ancora presto per contabilizzare gli effetti di questa operazione, ma certamente una migliore disponibilità di energia può rendere beneficio al sistema delle imprese di tutta la regione. Vedremo in seguito che proprio la bolletta energetica rappresenta uno degli aspetti di debolezza dell impresa livornese e che un impegno in questo senso può facilitare la creazione di margini di competitività almeno sul piano dei costi. Anche nella provincia di Livorno, come in altri territori regionali e nazionali, emerge con forza, ovviamente nelle piccole e medie imprese, la questione della sottocapitalizzazione e della gestione finanziaria. Troviamo in questo aspetto sia un indice di basso livello di imprenditorialità ma anche una difficoltà a confrontarsi con un sistema creditizio, e più in genere finanziario, spesso troppo lontano dai reali bisogni delle imprese soprattutto quando si debbono confrontare con il mercato globale ma anche con un sistema, giuridico finanziario dei contratti di fornitura, piuttosto penalizzante e nel mentre si avviano i vincoli del processo di Basilea 2. Una struttura economica provinciale che ha quindi un sistema manifatturiero presente, attento ai mercati, ma di tipo tradizionale e dove i settori a più alto valore aggiunto si trovano in linea generale (ad esclusione della nautica) nelle aree complementari dell agricoltura e del turismo. La logistica rappresenta invece l aspetto più tendenzialmente innovativo e potenzialmente più forte. E giunta oramai alla fase ove l impianto infrastrutturale dell interporto di Guasticce è pressoché completato, almeno nelle sue linee essenziali, e quindi richiede scelte di gestione che ne promuovano la razionalizzazione, l innovazione e l espansione. 27

Occorre quindi passare ad una politica di Area Vasta (che da qui può trovare il suo rilancio di soggettività programmatica e di concretezza nelle proposte) e in forte integrazione tra Livorno e Piombino. La piattaforma logistica di Area Vasta è una grande occasione di sviluppo per tutta la regione Toscana. A fronte di questo tessuto economico produttivo provinciale troviamo una realtà sociale invece più difficile. Non solo la disoccupazione è più alta che in altre aree della regione, ma soprattutto l occupazione ha indici piuttosto bassi e se poi guardiamo all occupazione femminile, addirittura bassissimi. Un mercato del lavoro con un offerta a scolarità piuttosto elevata ma che segna da diversi anni indici altrettanto elevati di abbandono scolastico e che richiede quindi una più incisiva politica dei saperi quale attenzione alla formazione e alla scuola. Una immigrazione che sta sostituendo gran parte della forza lavoro locale. Una forza lavoro che spinta sempre più da una bassa propensione verso alcuni mestieri, tende ad abbandonare il mercato del lavoro provinciale o a porsi in posizione di pericoloso attendismo per una migliore soluzione occupazionale. Un forte invecchiamento della popolazione che ha influenze negative sul mercato del lavoro e sul reddito complessivo, con risvolti evidenti sul complesso dei consumi interni. La situazione lavorativa della componente femminile della popolazione attiva è particolarmente difficile. E importante riflettere su questo aspetto perché rivela un gap strutturale generale, comune a molte altre aree europee, che deve essere affrontato con opportune e concrete politiche. Una riflessione deve essere svolta anche rispetto ai meccanismi comunitari per il sostegno alle politiche sociali (il Fondo Sociale Europeo in particolare), che nella prossima programmazione europea, potrà subire dei tagli, che si potranno sommare anche a quelli del Fondo di Rotazione Nazionale che cofinanzia con le regioni gli interventi formativi. Una possibile diminuzione di risorse richiederà politiche attente di relazioni e di coinvolgimento sociale per non abbassare il livello dell azione. Sarebbe però alquanto assurdo definire un quadro di prospettive economiche e di sviluppo generale della provincia, se non ci si ponesse l obiettivo di coordinare ed integrare tali linee, con le altre province e con il livello regionale. Non solo per un richiamo virtuale o canonico alla questione dell Area Vasta, ma perché è solo in questo ambito che non solo vive il nostro tessuto economico, ma anche solo in questo ambito può e deve realizzare i suoi programmi di sviluppo. In particolare il confronto con la provincia di Pisa appare fondamentale e in particolare con i comuni di Pisa e di Pontedera. La convivenza di aree fortemente industrializzate su una riva dello scolmatore dell Arno ed aree fortemente orientate alla salvaguardia ambientale (parco di Migliarino San Rossore) sull altra riva, non è una cosa di poco conto, come non è di poco conto il polmone industriale 28