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. Gestione del Piano di Emergenza Interno (PEI) Rev. 2 Pag. 1 di 9 PROCEDURA GESTIONE DEL PIANO DI EMERGENZA INTERNO (PEI) PROVE PERIODICHE DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ANTINCENDIO 2 Sett 11 Integrazione per norma OHSAS 18001: Giuliani Mannoni Mannoni 2007 e Documento Politica 2011 1 Ago. 09 Revisionato in seguito ad approvazione Giuliani Mannoni Mannoni Documento di Politica 2009 e nuova organizzazione 0 Prima emissione Crivaro/Giuliani Mannoni Rev. Data Descrizione Redatto Verificato Approvato SGSL 9 Gestione PEI Rev2.doc

INDICE ELENCO DEI DESTINATARI N. copie Destinatari 1 Direttore / Gest 1 RSGS 1 RLSA 1 Responsabile manutenzione 1 Capi turno 1 Operatori 1 Addetto manutenzione Altro: 1. SCOPO Scopo della presente procedura è: Predisporre gli elementi utili per la gestione del Piano di Emergenza Interno secondo le normative vigenti; verificare e mantenere aggiornato il suddetto Piano; In relazione al Piano di Emergenza interno, la procedura disciplina, secondo determinate cadenze temporali, come effettuare le prove periodiche di funzionalità dei sistemi antincendio con relative esercitazioni per evitare che la loro mancata o inadeguata effettuazione vanifichi l efficacia protettiva al fine di mantenere elevato il grado di familiarità degli addetti con il loro corretto utilizzo. Garantire inoltre corretta informazione ed addestramento del personale in merito al Piano; In relazione al piano di emergenza interno definire le modalità di organizzazione del primo soccorso aziendale, e le modalità di erogazione del servizio; Definire le modalità di esercizio del servizio di guardianìa e presidio del deposito. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura si applica nel normale svolgimento delle attività aziendali. Essa regola la gestione delle emergenze connesse con il primo intervento in caso di un eventuale incidente, del primo soccorso al personale infortunato e del controllo e presidio del Deposito. Pag. 2 di 9

3. RIFERIMENTI PR SGSL 01 Funzioni e organigramma aziendali per la prevenzione degli incidenti; PR SGSL 02 Informazione e formazione per la prevenzione degli incidenti; PR SGSL 03 Analisi, identificazione, misura e controllo dei rischi; PR SGSL 06 Gestione delle manutenzioni; PR SGSL 14 Prova dei sistemi di controllo e allarmi critici; Piano di Emergenza Interno L obbligo di mantenere in perfetta efficienza impianti, attrezzature e dispositivi antincendio risulta da tutta la normativa di sicurezza ed in particolare da: D. Lgs. 81/08 T.U. su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; D.P.R. 12 gennaio 1998 n. 37 Disciplina dei procedimenti di approvazione e controllo delle attività soggette al certificato di prevenzione incendi; D.M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro; Eventuali prescrizioni da parte del Comando Prov. dei V.V.F.F (dove insiste il deposito) per il rilascio del CPI; Eventuali raccomandazioni da parte del Comando Prov. dei V.V.F.F. competente per territorio, a seguito di prove congiunte con la nostra Squadra Antincendio di deposito nella simulazione di un intervento presso il nostro deposito. OHSAS 18001 punto 4.7 4. DEFINIZIONI Sono valide le definizioni e le abbreviazioni riportate nel Glossario del Manuale SGSL. Pag. 3 di 9

5. RESPONSABILITA' AZIONE FUNZIONE Elaborazione procedura Distribuzione procedura Informazione e formazione Applicazione procedura Controllo applicazione, segnalazione di non conformità Direttore /Gest x x x x x x RSGS x x x x x x x x RLSA x x Capo turno x x x x Responsabile manutenzione x x Operatore x Addetto Manutenzione x Amministrazione x Imprese appaltatrici e/o lavoratori autonomi x Audit Registrazioni Revisione e aggiornamento 6. PROCEDURA 6.1 Premessa Il Piano di Emergenza Interno dello stabilimento ha lo scopo di fornire al personale dell azienda una corretta informazione sui possibili fenomeni incidentali, definire le azioni da intraprendere fin dal primo insorgere di ciascun evento incidentale al fine di contenerne gli effetti e limitarne le conseguenze, pianificare le azioni mirate alla protezione delle persone e delle strutture. Il PEI ha inoltre lo scopo di dettare le disposizioni per la corretta informazione alle Autorità pubbliche ed ai servizi di soccorso esterni per consentire nel minor tempo possibile i loro interventi al fine di ripristinare al più presto la normalità. Nei prossimi capitoli, con la presente procedura, saranno regolamentati meglio alcuni degli aspetti fondamentali per la gestione del Piano di Emergenza Interno (PEI): modalità di comportamento; verifiche e controlli periodici dei sistemi antincendio. Pag. 4 di 9

6.2 Modalità di comportamento Il Piano di emergenza interno (PEI) viene elaborato sulla base delle informazioni ricavate dall analisi dei rischi di incidente rilevante contenute nel Documento di Valutazione dei Rischi o delle Notifiche e in conformità a quanto previsto dall Allegato IV del D.Lgs. 334/99, se necessario con il supporto di un consulente esterno e viene approvato dal GEST. Il DIR/Gest con l aiuto del RSGSL e del RLSA, valuta se il PEI ideato è effettivamente efficiente e risponde alle esigenze delle eventuali criticità connesse con l attività del deposito e dell HRS e se quello che è preventivato è realmente applicabile e attuabile dalle maestranze dell azienda. Il PEI, prima di essere applicato viene presentato e spiegato a tutto il personale ed il RSGSL contemporaneamente distribuisce ai singoli operatori/addetti antincendio copia del PEI e delle schede riassuntive sui compiti specifici che ciascuno di essi deve assolvere in caso di emergenza. I verbali firmati relativi alla distribuzione del PEI e delle singole schede vengono conservati in originale a cura del RSGSL. In allegato alla presente procedura è previsto anche un organigramma antincendio estratto dal PEI aggiornato, dove sono indicati ruoli e funzioni in caso di emergenza. Per agevolare il compito degli operatori/addetti antincendio, sono affissi in Sala Controllo, in modo ben visibile la planimetria antincendio, indicante l ubicazione degli apprestamenti antincendio, le vie di fuga e il punto di raccolta. Le esercitazioni per l addestramento agli interventi di emergenza seguono le indicazioni riportate nel Piano di emergenza interno. In linea generale si prevede la simulazione di casi di incidente previsti nel piano di emergenza, previa verifica delle azioni e dei comportamenti attesi, con il coinvolgimento di tutto il personale presente. Gli operatori/addetti antincendio sono preparati e hanno seguito opportuni corsi di formazione antincendio, per impianti a rischio elevato, a cura dei VVFF. I fatti significativi di ogni simulazione o addestramento, sono annotati in apposito registro, allo scopo di verificare l esigenza di eventuali interventi migliorativi. Il Piano viene periodicamente riesaminato da una commissione composta da DIR / Gest, RSGSL ed RLSA e, se necessario, da un qualificato consulente esterno. In particolare il PEI dovrà essere immediatamente aggiornato quando si verificano i seguenti cambiamenti o eventi: a seguito di modifiche impiantistiche e/o organizzative; in conseguenza del risultato di esercitazioni/simulazioni; per prescrizioni normative o delle Autorità competenti; in caso di miglioramento delle conoscenze, o dei mezzi di intervento, o dei presidi disponibili. Il riesame del Piano di Emergenza Interno viene approvato dal Dir / GEST. Il Dir/GEST autorizza l impiego del PEI modificato e il RSGSL lo distribuisce seguendo l iter indicato sopra. Pag. 5 di 9

Il riesame del PEI deve considerare i seguenti aspetti: se l organizzazione in esso descritta è in grado di far fronte efficacemente alle emergenze prevedibili; se sono contemplate tutte le possibili tipologie di emergenza; se sono descritti tutti i mezzi di intervento in emergenza disponibili o se è necessario introdurne altri più nuovi o adeguati. 6.3 Verifiche e controlli periodici dei sistemi antincendio Le prove periodiche di funzionalità dei sistemi antincendio associate con le relative esercitazioni costituiscono la condizione indispensabile per l effettuazione di un efficace e sicuro intervento in caso di emergenza e sono un elemento essenziale per evitare che, con il loro mancato intervento, si vanifichi l efficacia protettiva di tutto il sistema adottato. Il RSGSL e RM provvedono, con l ausilio del settore operativo, all effettuazione delle prove periodiche di funzionalità dei sistemi antincendio; il registro delle prove effettuate viene mantenuto aggiornato a cura del Capo turno; Il RM e RSGSL sono pienamente liberi di incrementare le verifiche di alcune parti di impianto o di elementi critici che ritiengono utile effettuare ma non possono diminuire le frequenze di tali controlli così come stabilito dalla presente procedura. Nel caso in cui una delle verifiche dia esito negativo, il responsabile della stessa, normalmente il CT, provvede ad emettere apposita richiesta di lavoro, sollecitando comunque di persona l intervento del Settore Manutenzione. Annualmente, nel corso del Comitato Tecnico per la Sicurezza verranno analizzati gli interventi di manutenzione sul sistema di protezione antincendio, e la loro efficacia. Nel corso della stessa riunione verranno anche analizzati eventuali miglioramenti richiesti; In caso di malfunzionamenti o rotture eìvidenziati al di fuori dei controlli programmati RM attiva subito le operazioni di manutenzione secondo gli schemi della Procedura n 6 - Gestione delle manutenzioni La cadenza temporale delle varie operazioni e controlli è indicata nell'allegato 4 della Procedura PR SGSL 05 Gestione delle Manutenzioni. I controlli che sono effettuati riguardano i seguenti aspetti o apprestamenti impiantistici: Sistemi idrici fissi Vengono effettuate prove periodiche: a) sui sistemi di irrorazione a pioggia con lo scopo di evidenziare eventuali ostruzioni di linee od otturazione degli ugelli di irrorazione. Lo stesso viene fatto sui circuiti schiuma per verificarne l integrità; b) sugli idranti e relative manichette per evidenziare eventuali necessità di manutenzione della rete antincendio, difficoltà di apertura degli idranti, anomali cali di pressione dell acqua, usura e conseguente necessità di sostituzione delle manichette. In particolare la verifica degli idranti e manichette viene eseguita con le seguenti modalità: Pag. 6 di 9

aprire,uno per volta, tutti gli idranti e lasciare scorrere l acqua per breve tempo; stendere 2 o 3 manichette, collegarle agli idranti e dopo aver raccordato le lance alle manichette provarle con getto pieno, getto frazionato e velo protettivo (si alternano le manichette nelle varie prove in modo che tutte vengano provate in 2 o 3 verifiche); scollegare le manichette degli idranti, farle sgocciolare ed asciugare e riavvolgerle poi con entrambi gli attacchi verso l esterno; risistemare tutto il materiale utilizzato nelle apposite cassette, assicurandosi che lo stesso sia perfettamente asciugato. verificare l efficienza dei carri schiuma; c) sulle pompe antincendio, eseguendo prove di marcia durata e verificando: la regolarità di funzionamento: la pressione di mandata dell acqua; la carica e l efficienza delle batterie per l avviamento delle motopompe; la partenza da remoto; il livello del carburante nel serbatoio di alimentazione della motopompa. d) sulle cassette di contenimento delle manichette antincendio per verificare che siano provviste di manichette UNI 70 e UNI 45, a seconda del tipo di cassetta, con relative lance regolabili per getto pieno, nebulizzato e velo protettivo, divisori UNI70/UNI45 e che le manichette, con entrambi gli attacchi verso l esterno, siano libere da legature che ne impediscano il pronto svolgimento. e) verifica della funzionalità delle valvole oleodinamiche antincendio; Riserva Idrica Verificare che il riempimento della riserva idrica sia al massimo livello della capacità; controllare inoltre che il sistema di alimentazione e reintegro della riserva idrica sia in grado di funzionare anche durante un eventuale emergenza (verificare funzionalità pompe reintegro (elettrica e diesel). Estintori Effettuazione delle seguenti verifiche: a) con personale interno (mensile) controllo che ogni estintore sia: presente, facilmente afferrabile, segnalato con apposito cartello chiaramente visibile; immediatamente utilizzabile e che l accesso allo stesso sia libero da ostacoli; privo di anomalie quali tracce di corrosione, sconnessioni, incrinature del tubo flessibile, ecc. con l indicatore di pressione, se presente, che indichi un valore di pressione compreso all interno del campo verde; con il cartellino di verifica semestrale correttamente compilato e che la data di verifica non comporti un periodo superiore al semestre.- b) tramite ditta esterna far effettuare: Pag. 7 di 9

controllo semestrale di manutenzione; cambio della polvere estinguente ogni 3 anni se del tipo a polvere; effettuazione del collaudo periodico quinquennale degli estintori (recipienti a pressione) Presidi antincendio e dispositivi di protezione individuale per la squadra antincendio e di primo soccorso Come stabilito nella Procedura PR SGSL 05 - Gestione delle manutenzioni. Il CT verifica lo stato di efficienza dei DPI ( Autorespiratori, Indumenti NOMEX, coperte antincendio etc.) i risultati delle verifiche sono archiviati sempre a cura del CT. il RSGSL, in occasione delle prove periodiche di addestramento antincendio e le simulazioni del PEI, verifica che i sotto indicati mezzi di protezione individuale di cui lo stabilimento deve essere dotato, in base al titolo 13.1.7 del D.M. 13 ottobre 1994, permangono efficienti e ben sistemati in posizione facilmente raggiungibile dagli operatori della squadra antincendio: coperte antifiamma; schermi protettivi; apparecchio di respirazione (autorespiratore); Tute Nomex Gruppi elettrogeni Verifica periodica del suo regolare avviamento automatico e funzionamento in condizioni di normale esercizio, con manutenzione preventiva di quelle parti la cui usura metterebbe fuori servizio il gruppo. Segnaletica Verifica della permanenza in buono stato di manutenzione e visibilità della cartellonistica e segnaletica che, in base alle prescrizioni del D.Lgs 81/08, segnala la presenza di tutte le attrezzature antincendio, delle vie di fuga, dell'illuminazione di emergenza, ecc.. 6.4 Esercitazioni Le Esercitazioni periodiche per l addestramento agli interventi di emergenza, effettuate secondo le indicazioni del piano di emergenza interno (PEI), costituiscono la miglior verifica dei sistemi antincendio in quanto danno modo di verificarne l efficienza nella loro completezza e in tempo reale. Le esercitazioni sono effettuate simulando incidenti come ipotizzato nell analisi incidentale contenuta nel Documento di Valutazione del Rischio. Le simulazioni di addestramento comprendono sia le operazioni essenziali per la sicurezza dell impianto, quali togliere tensione alle zone interessate all emergenza, mettere in sicurezza le aree interessate, azionare le pompe antincendio e i sistemi di raffreddamento, sia le operazioni antincendio propriamente dette, quali il controllo del fuoco, il suo eventuale spegnimento e il controllo degli eventuali versamenti di prodotto. Le cadenze temporali delle manutenzioni e simulazioni risultano dal allegato documento Programma di manutenzione degli impianti, Il numero minimo di esercitazioni da effettuare, a cura RSGS, nel corso di un anno è pari a quattro. Il risultato delle esercitazioni va riportato su apposito formato e va poi discusso tra RSGS, Dir/Gest, CT e altre funzioni eventualmente coinvolte. Il risultato delle esercitazioni potrà servire come spunto per modifiche e miglioramenti sia al PEI che all assetto impiantistico. Pag. 8 di 9

7. PRIMO SOCCORSO I responsabili della funzione di Primo Soccorso sono tutti gli operatori della SERAM, opportunamente formati in accordo a quanto richiesto dal D. Lgs 81/08, nominati soccorritori aziendali dal GEST,. Il GEST, in base a quanto stabilito dal D. Lgs 81/08, deve provvedere all aggiornamento degli addetti individuati a svolgere il compito di pronto soccorso interno con corsi specifici di istruzione teorica e pratica. La formazione degli addetti al primo soccorso è svolta dal Medico Competente di ogni deposito, designato ai sensi del D.Lgs 81/08. I contenuti, gli obbiettivi didattici e la durata dei corsi di formazione sono quelli stabiliti dal DM 338/03 riportati di seguito al prossimo paragrafo. Il GEST, in ottemperanza a quanto previsto nel DM sopra citato, deve garantire oltre che ad un adeguata formazione anche le seguenti attrezzature: a) cassette di pronto soccorso, tenute una presso la sala controllo e l altra nel locale infermeria, adeguatamente custodite contenenti la dotazione minima indicata, successivamente, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente e della quale sia costantemente assicurata, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti. Una terza cassetta è disponibile presso il Satellite SERAM. Il CT verifica, con cadenza trimestrale, che l effettivo contenuto delle cassette sia in accordo a quanto sopra riportato e che nessun presidio sia scaduto. Tale controllo viene documentato e archiviato sempre a cura del CT; b) un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza o soccorso esterno previsto dal locale Servizio Sanitario Nazionale. Il GEST, in collaborazione con il medico competente, sulla base dei rischi specifici presenti nel deposito individua, se necessario, ulteriori attrezzature oltre a quelle già previste dalla norma e di seguito riportate, le rende disponibili per il pronto soccorso in aggiunta ai dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento. Le Norme regolamentari, per la prestazione del Servizio di primo soccorso sono contenute, oltre che nel DM n 388 del 15.07.2003, n el D.Lgs 81/08 e successive modifiche ed integrazioni, nonché sul D.Lgs 334/99. 7. ALLEGATI Allegato 1: Organigramma antincendio; Allegato 2: Linee guida per materiali e formazione primo soccorso Pag. 9 di 9