Romania e Moldavia Aspetti socio-culturali



Documenti analoghi
Albania e Kosovo. Aspetti socio-culturali. culturali

Costituzione italiana

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri

SCHEDA DI RILEVAZIONE

I SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI IN PROVINCIA DI TRENTO

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

I servizi educativi e scolastici alle prese con l immigrazione.

QUESTIONARIO PER ASSISTENTI EDUCATORI

Accoglienza come costruzione e condivisione di regole comuni. BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA Convegno 10 settembre 2015 Mirella Cova UST - Mantova

I molteplici aspetti delle fragilità familiari. Graziella Giovannini

PAESI ARABI. Aspetti socio-culturali

ADOZIONI A DISTANZA Etiopia

IL CAPOLUOGO AL MICROSCOPIO

Le attività sono proposte e condotte da operatori laici con esperienza nel contesto missionario e migratorio.

C1-LINGUE STRANIERE (Questionario per il tuto del modulo)

L'esperienza scolastica è fondamentale per la crescita di ogni bambino.

Comune di Trieste. Montebello

PROGETTO DI INTEGRAZIONE E RECUPERO SCOLASTICO

La Convenzione sui diritti dell infanzia

La popolazione in età da 0 a 2 anni residente nel comune di Bologna. Dicembre 2015

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

LA MEDIAZIONE SOCIOCULTURALE NEI PERCORSI DI AFFIDAMENTO OMOCULTURALE A PARMA. Bologna, 24 maggio 2012 Comune di Parma

Allievi di madrelingua non italiana della scuola secondaria di secondo grado e della formazione professionale

Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

giovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;

DOCUMENTI EUROPEI SCUOLA E INTEGRAZIONE


I nuovi vicini. Quando l immigrazione diventa normale

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

La Legge n. 170/2010 e il Decreto attuativo. Quali ricadute nella scuola? Tamara Zappaterra, Università di Firenze

Relatore: Paula Eleta

SVILUPPARE LA CULTURA DEL DIALOGO SOCIALE NEI SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI QUESTIONARIO MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E DI RAPPRESENTANZA DEI SINDACATI

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Centro Polifunzionale di Gavirate. Centro di Accoglienza di Cittiglio. Fondazione FELICITA MORANDI. Associazione IL PASSO onlus

Le relazioni scuola-famiglia nella crisi famigliare LE NUOVE FAMIGLIE. Dott.ssa Federica Scarian Pedagogista giuridica. Predazzo, 9-13 marzo 2015

QUADRO NAZIONALE DELL IMMIGRAZIONE

Associazione Trama di Terre

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

Convegno Gli altri e noi: la sfida dell educazione interculturale Roma, febbraio 2007

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

REGOLAMENTO GLHI. Gruppo di Lavoro sull'handicap d Istituto

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

Nuovo X Attivato in continuità con interventi avviati a partire dall anno:

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Il progetto di vita: qualità oltre la scuola

La voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali

-Dipartimento Scuole-

PROVINCIA di Arezzo Servizio Politiche Sociali. Progetto Le Città plurali - Fondo UNRRA 2008

RELAZIONE SULL ATTIVITA DELLO SPORTELLO DONNA DEL COMUNE DI RICCIONE ANNO 2007

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

N. 423 DEL

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

Calcoli... in gioco. Il Progetto. Crescere in competenze: Italiano

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado I. Nievo Comuni di Cinto Caomaggiore Gruaro - Pramaggiore

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

Anna Frank. C.T.P. Adulti

PROGETTO di ACCOMPAGNAMENTO EDUCATIVO POMERIDIANO Fuori Classe

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti

2 FINALITA FORMATIVE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ASSOCIAZIONE ONLUS TU SEI MIO FIGLIO

ASSOCIAZIONE PROGETTO ACCOGLIENZA Onlus.

EVENTO CRITICO Formazione della coppia. Matrimonio COMPITI DI SVILUPPO

U.O. Pediatria di Comunità Via F. Crispi, 98 Catanzaro Resp.le Dr.ssa Rosa Anfosso DONNE IN CAMMINO INTRODUZIONE

Gli interventi di Fondazione Cariplo per la prevenzione della dispersione scolastica

CARTA DEI SERVIZI (D.P.C.M. 15/06/1995 n. 138) Anno scolastico 2016/2017

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA FORO ITALICO. Ufficio Stampa. Rassegna stampa. Roma 30 settembre 2015

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

Migrazioni e statistiche demografiche dei migranti

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30

Nonni si nasce o si diventa?

Dossier Statistico Immigrazione 2007 XVII Rapporto Caritas - Migrantes

Disturbi Specifici dell Apprendimento

LA COMUNITA CINESE IN ITALIA. A cura di Federica Aurizi

QUESTIONARI INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 2013/14

Cap. 1: Fattori di rischio e fattori di protezione

Convegno Nazionale settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

Comenius project: C. H. A. N. G. E. : Common habits among the new generation of Europeans

Le (nuove) emigrazioni italiane e le attività dell'inca all'estero: I casi Francia, Germania e Svizzera

CONTINUITÀ EDUCATIVO- DIDATTICA

CASTELFRANCO EMILIA (MO) ISTITUTO COMPRENSIVO G. MARCONI SCUOLA DELL INFANZIA: PICASSO

Istituto Comprensivo Alto Orvietano FABRO

BAMBINI E ADOLESCENTI IN MOZAMBICO

LA CIVICA SCUOLA PRIMARIA PER L EDUCAZIONE ALLO SPORT E ALLA MUSICA SAN GIUSTO

INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI. Corso di Formazione

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO

Transcript:

Piano Territoriale per l'integrazione - Azioni di integrazione sociale e scolastica Conferenza dei Sindaci U.L.S.S.13.13 Azienda U.L.S.S.13.13 Cooperativa Giuseppe Olivotti di Mira Romania e Moldavia Aspetti socio-culturali culturali

ROMANIA e MOLDAVIA La Romania e la Moldavia fino al 1945 erano una paese unico. La Moldavia era una Regione all Est della Romania e confinava con la Russia. Dopo la seconda guerra mondiale, la Romania esce sconfitta quindi metà della Regione della Moldavia entra a fare parte dell URSS. La lingua ufficiale è la lingua romena/rumena che è la stessa. La religione piùdiffusa èil cristianesimo ortodosso, ma sono presenti anche altre religioni.

Romania La popolazione èdi 22 milioni di abitanti, di cui 3 milioni immigrati all estero. La grande maggioranza della popolazione è di etnia rumena. Vi sono delle notevoli minoranze ungheresi(6,6% secondo il censimento del 2002) e, in misura minore, rom(1,5%), tedesche(1,3%), ucraine(soprattutto nelle regioni settentrionali; 0,3% della popolazione totale del paese), turche e tatare(in Dobrugia; 0,26%) e anche russe(0,2%) e serbe (0,11%). Le numerose minoranze etniche, oltre una ventina, sono per legge rappresentate in Parlamento ciascuna da un parlamentare. La Romania èuno Stato laico. E entrata a far parte dell Unione Europea nel 2007. E una Repubblica semi presidenziale.

Moldavia E diventata indipendente dall Unione Sovietica nel 1991, ufficialmente èuno Stato neutrale. E una Repubblica parlamentare. La popolazione èdi 3,6 milioni di cui 500.000 moldavi sono immigrati all estero. La composizione etnica dell'insieme della repubblica (comprendente anche la popolazione della secessionista Transnistria) èla seguente: Moldavi 65%, Ucraini13.8%, Russi13%, Gagauzi3.5%, popolazione di lingua turca e religione cristiana-ortodossa, Bulgari2%, Ebrei1.5% altro 1.2%.

La famiglia I Ruoli La famiglia è nucleare sul modello europeo, italiano. La responsabilità di sostenere economicamente la famiglia è a carico di tutti e due i genitori, generalmente lavoratori. E riconosciuta la responsabilità congiunta dei due sposi, non esistono doveri propri della donna o del marito, ma obblighi reciproci, che comprendono il dovere di concertazione per le decisioni concernenti la famiglia, i figli e i progetti familiari. La famiglia, come struttura fondamentale della società si va evolvendo e permangono comportamenti e mentalità maschiliste e patriarcali, legate all ignoranza, soprattutto nelle zone rurali.

La famiglia - I valori Non esistono grosse differenze tra i valori della famiglia romena e i valori della famiglia italiana. I valori sono gli stessi, il loro rispetto dipende solo dalle problematiche che ogni famiglia ha. La Romania è uno stato laico quindi la religione influisce poco sulle politiche della famiglia. E riconosciuto solo il matrimonio civile, mentre quello religioso non ha nessun valore davanti allo Stato. Di solito si celebra il matrimonio in Comune, seguito da quello religioso. Il divorzioèuna pratica diffusa nei paesi dell Est e si ottiene in tempi velocissimi. La custodia del figlio e della figlia si protrae sino alla loro maggior età ed è affidata generalmente alla madre, solo in casi eccezionali al padre oppure ai nonni. Il padre è obbligato a provvedere ai bisogni dei suoi figli fino al compimento della maggiore etào fino ai venticinque anni compiuti per quanto riguarda i figliche proseguono i loro studi.

La famiglia e la migrazione Le famiglie straniere, a seguito dell esperienza migratoria, vivono spesso difficoltà legate all indebolimento delle funzioni genitoriali ed educative e della loro autorità di fronte ai figli. La capacità di porsi come guida nei confronti dei figli, può essere indebolita anche dalla svalutazione del loro ruolo compiuta dalla società di accoglienza e dagli stessi figli che misurano il grado di adeguatezza dei genitori al nuovo contesto. Può succedere che un figlio piccolo o adolescente si faccia carico di ruoli e responsabilità tipici dell età adulta e questa inversione di ruoli sminuisce a coppia genitoriale.

I luoghi della socializzazione -La scuola Nei paesi dell Est generalmente i genitori delegano alla scuola tutto ciò che riguarda l istruzione dei figli, raramente sono previsti incontri scuola-famiglia. La scuola viene ritenuta responsabile anche dell educazione dei bambini, in particolare per quanto riguarda la disciplina. La figura dell insegnante èmolto rispettata. Nella maggior parte delle scuole le classi sono affollate, lo stile educativo èautoritario. Nel paese di migrazione, la scuola è il principale canale di socializzazione dei bambini e ragazzi stranieri con i coetanei italiani. La scuola in Italia può aiutare i bambini migranti nel loro percorso di inserimento e prevenire la dispersione scolastica, non solo adeguando le metodologie e gli strumenti didattici, ma anche attivando relazioni positive nei confronti delle famiglie degli allievi stranieri, aiutandole a conoscere il funzionamento della scuola e favorendone la partecipazione attiva.

I Servizi Sociali in Romania L azione del governo è proiettata allo sviluppo di sistemi e servizi integrati volti alla modernizzazione, alla libertà di scelta e alla partecipazione attiva dei beneficiari. Ma nonostante i numerosi miglioramenti realizzati persistono ancora grosse difficoltà da risolvere: Distribuzione sproporzionata dei servizi; Discrepanza tra regioni, aree urbani e rurali; Gap tra bisogni dei beneficiari e risorse disponibili; Assenza di un piano strategico locale; Grandi differenze all interno del gruppo di beneficiari; Strutture gestionali inadeguate e mancanza di personale qualificato.

Le problematiche sociali che coinvolgono i minori Il fenomeno dell abbandono dei minori e la tutela dei diritti dell infanzia è stata l unica politica sociale vincente. Si è passato da 150.000 minori abbandonati nel 1991 ai 25.000 minori ad oggi (dati aggiornati nel 2008). Sono stati chiusi gli istituti sviluppando soluzioni alternative come le comunità educative di tipo famigliare. Le persone disabili: uno dei maggiori ostacoli alla loro inclusione sociale è il bassissimo livello d integrazione sociale perchè la scolarizzazione avviene in Istituti/Scuole speciali per le persone con disabilità fin dalla scuola per l Infanzia) quindi una loro integrazione/inclusione sociale e lavorativa in seguito è ancora più difficile. Le misure di protezione sociale a favore dei disoccupati e di coloro che hanno carichi familiari sono molto scarse. In Romania esiste una grossa implicazione delle ONG nelle politiche sociali che coprono una piccola parte delle grosse mancanze dello Stato sociale. Il 20% delle ONG si occupano dei servizi sociali, specialmente di tutte le problematiche collegate ai minori in difficoltà. I finanziamenti locali sono quasi inesistenti basandosi sui donatori internazionali.