BOZZA NON CORRETTA 1/7 MISSIONE IN LOMBARDIA. 8 febbraio 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA. La seduta inizia alle

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MISSIONE IN LOMBARDIA 1/7 8 febbraio 2011 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta inizia alle 16.50. PRESIDENTE. Buonasera. Abbiamo con noi l ingegner Tagliabue, accompagnato dall avvocato Gualtieri, che ringraziamo di essere intervenuti. Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico, che sarà pubblicato on line. Nel prosieguo dell audizione, se riterranno che alcune parti vadano segretate, possono avvisarci e provvederemo a segretare la seduta. Prima di introdurre i lavori di quest audizione, mi corre l obbligo di precisare che nelle audizioni che si sono tenute stamani tutti hanno fatto riferimento alla famosa questione della Lombarda Petroli, di cui voi siete delegati. In particolare, è stata pronunciata la parola «sabotaggio». La magistratura sta ancora svolgendo le indagini e c è un area sotto sequestro, che si deve ripristinare e su cui occorre effettuare la bonifica. Vi chiediamo se ci potete illustrare nello specifico quali sono le informazioni in vostro possesso. Vi saremmo particolarmente grati se aveste una nota o una relazione che ci potete depositare. Se volete parlarci di questo fatto in particolare, i colleghi commissari porranno poi alcune domande. Vogliamo sapere dalla viva voce del protagonista, del proprietario della società, come sono andate le cose e, in prospettiva, come la situazione si può gestire, tenuto conto che è in corso un sequestro da parte dell autorità giudiziaria, che la provincia e la regione vogliono intervenire e che l opinione pubblica è allarmata. Capirete che la situazione è molto complessa e che c è un attesa cui bisogna far fronte. GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Il 22 di febbraio ero il legale rappresentante della società. La mattina del 23 febbraio fui avvisato da mio cugino, Rinaldo Tagliabue, che era già in stabilimento verso le otto, il quale mi pregò di venire in ufficio. Non mi volle riferire il problema, probabilmente perché, avendo io avuto problemi di cuore, non voleva allarmarmi prima del tempo, nonostante ci sia riuscito benissimo.

2/7 Quando sono arrivato in ufficio erano circa le nove e c era un mio dipendente vicino alla portineria, alla guardiola, molto pallido in viso. Chiesi che cosa fosse successo e mi rispose che qualcuno era entrato durante la notte e aveva aperto i serbatoi. A quel punto, mi sono recato in fondo allo stabilimento, dove ci sono i ponti di carico, e ho visto il disastro. I primi ad arrivare, praticamente insieme, sono stati il Consorzio di bonifica dell Alto Lambro e la provincia. Abbiamo capito che il prodotto era uscito dallo stabilimento ed era arrivato, attraverso il collettore, fino al Consorzio di bonifica dell Alto Lambro. In quel momento non riusciamo neanche a raggiungere le vasche di decantazione dei prodotti che avete visto stamattina, nel giro che avete compiuto, perché era tutto immerso dal prodotto. Finalmente abbiamo chiuso la valvola di sicurezza delle vasche e, nel frattempo, in concomitanza, sono arrivati tutti gli enti. Abbiamo avvisato i nostri tecnici delle bonifiche, che hanno cominciato immediatamente la messa in sicurezza dell area. Questo è, in breve, ciò che è successo in quei giorni. L area è stata posta praticamente subito sotto sequestro. Finita la messa in sicurezza, tutto è rimasto congelato fino ad appena prima di Natale, quando, nel frattempo, gli ultimi nostri dipendenti rimasti sono stati messi tutti in mobilità. A fine novembre ne abbiamo riassunto uno perché comunque abbiamo un minimo di controllo da eseguire sull area. Comunque c è sempre stata anche in questo periodo una sorveglianza 24 ore su 24. Prima di Natale ci viene consegnata un istanza di parziale dissequestro, con cui ci viene riferito che possiamo riconsegnare il prodotto ancora giacente in deposito ai clienti, smaltire le terre di recupero che sono state raccolte in occasione della messa in sicurezza, nonché i big bag contenenti materiali sporchi, come panni assorbenti, ed elaborare il piano della caratterizzazione. Nel frattempo, infatti, avevamo presentato e discusso a ottobre in una prima Conferenza dei servizi e proprio oggi l abbiamo ridiscusso un piano che ci è stato approvato in una nuova Conferenza. DANIELA MAZZUCONI. Solo il piano di caratterizzazione? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Sì, perché noi l avevamo presentato relativamente al pezzo in cui è avvenuto lo sversamento, ma poi gli enti ci hanno chiesto di eseguirlo su tutta l area residua. Tale area era interamente oggetto di bonifica, però era stata negli anni divisa in lotti. Gli altri lotti erano già stati caratterizzati e restava questo, perché il deposito era molto

3/7 più grosso e, riducendolo via via, a mano a mano che liberavamo i lotti, li abbiamo caratterizzati. In questo lotto avevamo già cominciato a demolire, ma poi si è fermato tutto, perché era comunque prevista la totale dismissione del deposito. Abbiamo cominciato la settimana scorsa, preavvisando i NOE e gli enti che avremmo iniziato a smaltire i primi rifiuti raccolti. Ieri abbiamo cominciato a smaltire le terre, ma poi, per un qui pro quo con l ARPA, oggi ci siamo fermati. Domani riprenderemo. DANIELA MAZZUCONI. Vorrei conoscere la destinazione urbanistica finale dell area, perché abbiamo raccolto voci diverse. Vorremmo capire qual è quella effettiva. Poi si pone la questione della bonifica dell area, che mi pare di aver capito essere legata al destino urbanistico della stessa. Infine, pongo una domanda su una questione che ha inquietato tutti. È difficile parlare di un atto vandalico quando le valvole vengono aperte da personale che sembra tecnico-specializzato e quando il materiale viene riscaldato, come ci hanno riferito stamattina, in modo che affluisca più facilmente dalle valvole stesse. Dal suo punto di vista so che lei in questo momento è in una posizione di particolare difficoltà come spiega una situazione del genere, che non è opera del primo vandalo che passa o di chi ce l ha con l ingegner Tagliabue? Apparentemente vi è una logica predeterminata e relativa all impianto stesso. GENNARO CORONELLA. Posso integrare con una domanda più diretta? Avete ricevuto minacce prima del fatto o è stato come un fulmine a ciel sereno? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. È stato come un fulmine a ciel sereno. GENNARO CORONELLA. Avete avviato un indagine interna? Sta circolando la parola «sabotaggio». Possiamo affermare che sia stato un sabotaggio? L affermeranno gli atti giudiziari, lo capisco, ma voi avete avviato un indagine interna per ricostruire la dinamica, i fatti, chi era presente a quell ora? Avete interrogato il custode, il responsabile della sorveglianza, per capire come sia successo?

4/7 GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Abbiamo svolto alcune indagini a livello di azienda per sapere come si erano mosse le persone, ma a quell ora di notte c era solo il custode, che evidentemente non ha compiuto il giro che avrebbe dovuto compiere, ma solo un microgiro, altrimenti si sarebbe accorto di ciò che stava succedendo. Per il resto, a quell ora di notte non c era nessuno dei dipendenti. Abbiamo compiuto anche noi alcuni giri per vedere da dove potrebbero essere entrati i malviventi, ma io non ho trovato nulla, se devo essere sincero. Per quanto riguarda le operazioni necessarie a provocare quel disastro, certamente occorre qualcuno che sappia come fare. Io non sarei capace, sarei andato per tentativi. So che bisogna aprire le valvole, che bisogna attaccare le pompe e che bisogna andare sui ponti di carico, però quali sono le valvole, ma non quali sono gli interruttori e le tubazioni giuste. DANIELA MAZZUCONI. Lei che spiegazione dà di un operazione compiuta tecnicamente in modo inappuntabile? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Lei mi chiede se ho sospetti su qualcuno? Non ne ho, però può averla eseguita solo qualcuno che ha lavorato presso di noi o che ancora lavorava da noi in quel momento o, al massimo, un trasportatore che veniva assiduamente, da tanti anni, presso il deposito e, quindi, sapeva dov erano e quali erano i serbatoi, anche perché ce ne sono tanti e molti sono dismessi e fuori servizio. Non li hanno toccati, quindi, sapevano quali aprire. DANIELA MAZZUCONI. Che cosa mi risponde, invece, sul destino urbanistico e sul piano di bonifica dell area? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Il destino urbanistico è stato stabilito. Nel 2004 ho firmato una convenzione con l allora amministrazione comunale, che prevedeva una totale riqualificazione dell area e veniva attribuita una volumetria: grossomodo il 50 per cento era a destinazione industriale e il 50 per cento a terziario, con un pochissimo commerciale, ma non di grande distribuzione. Il grosso era terziario, quindi uffici o un albergo, e industriale. C era una piccola porzione di commerciale, ma non di grande distribuzione.

5/7 La mia non è una famiglia di immobiliaristi e, quindi, ci siamo messi sul mercato a cercare un gruppo immobiliare interessato a sviluppare l area. Nel frattempo, però, cominciavano le bonifiche e andavano avanti. Alcuni grossi gruppi sono venuti da noi e siamo riusciti a contattarne altri. Abbiamo ritenuto di poter stipulare un accordo con il gruppo Addamiano, che stava ultimando lo sviluppo dell ex area Autobianchi a Desio, la quale, come dimensione e come tipo di urbanistica, poteva essere simile alla nostra. Le confesso che raccolsi anche informazioni bancarie e mi fu risposto che il gruppo era a posto. Stipulammo, quindi, questo primo accordo. I signori Addamiano mi riferirono, però, che le destinazioni urbanistiche che erano previste nella convenzione non erano apprezzate dal mercato e che, pertanto, avrebbero ridiscusso col comune di Villasanta una nuova convenzione. Io risposi che mi andava benissimo, ma che chiedevo il pattuito e specificavo che non ne volevo sapere nulla. In quel momento ritenevo di aver venduto. Non era proprio così, ma comunque avevamo stipulato un accordo. Gli Addamiano hanno portato avanti la convenzione con l amministrazione che si era insediata, hanno ridotto leggermente le volumetrie e, in cambio, hanno ottenuto del residenziale come destinazione urbanistica. Abbiamo ceduto loro una prima parte di area, sulla quale hanno cominciato a costruire alcuni capannoni e avremmo dovuto cedere loro la seconda parte di area, ma, a quel punto, poiché il pagamento sarebbe dovuto avvenire in immobili edificandi, l accordo prevedeva che loro ci lasciassero una fideiussione. Poiché non sono stati in grado di fornircela, ci siamo tenuti l area e siamo rimasti in questa situazione di impasse. DANIELA MAZZUCONI. Qual era il valore commerciale dell operazione? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Noi avremmo voluto realizzare l equivalente di 60.000.000 di euro, una cifra che avremmo potuto raggiungere si parla di due o tre anni fa, quando i valori immobiliari erano un po diversi attraverso la volumetria. Gli Addamiano accettarono, ma a condizione di garantire la cifra attraverso gli immobili. DANIELA MAZZUCONI. Si trattava del 20 per cento dell intera operazione? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Sì, del 19,5 per cento. Era quanto avevamo chiesto nel contratto.

6/7 Per quanto riguarda le bonifiche, l area è di circa 300.000 metri quadrati. Concettualmente avevamo raggiunto l accordo con ARPA e provincia affinché l area venisse suddivisa in lotti, che a mano a mano si sarebbero sviluppati, anche perché l intero comparto si trovava in una situazione diversa, cioè alcune aree erano già state abbandonate e su altre, invece, si operava ancora. L ultima suddivisione prevedeva un primo lotto, che è stato poi ceduto agli Addamiano e che è stato completamente bonificato. È stato dato l assenso all edificabilità, ma è stato mantenuto un vincolo per la falda acquifera, perché essa risulta essere sporca in quel lotto ed è in ballo un tira e molla fra noi e l ARPA, su cui tornerò. Questo era il lotto A. Erano poi previsti i lotti B, C e D, tre lotti a uso verde e residenziale in base alla nuova convenzione che dovrebbe essere fermata. Il B e il D sono ancora di proprietà nostra, mentre il C è di proprietà degli Addamiano. Questi tre lotti sono stati completamente dismessi e demoliti da manufatti industriali, è stata effettuata totalmente la caratterizzazione fortunatamente sono risultati sufficientemente puliti ed è stato presentato l altro giorno un progetto di bonifica che prevede la messa in sicurezza dei terreni. Per l ultimo lotto, il lotto E, quello che lei ha visitato questa mattina, a sua volta suddiviso in tre microzone, una destinata al residenziale e le altre due a uso terziario, quindi a uffici ed eventualmente a un albergo, è stato presentato il piano di caratterizzazione. GIANPIERO DE TONI. Svolgo due considerazioni. Certamente come custodi di quell impianto non avete operato bene, nel senso che, se esso fosse stato correttamente custodito, non sarebbe accaduto ciò che è accaduto. Ritengo che tale episodio sia un eredità drammatica sul tema dell ambiente e del futuro di questa realtà. Mi pongo, però, una domanda di fondo, poiché noi siamo la Commissione che verifica la presenza di illegalità: chi pagherà questi danni effettivamente? Il presidente della provincia poco fa ci ha riferito che tra gli altri danni ci sarà anche la cifra di 1.500.000 del depuratore che è stato rovinato. Pongo questa domanda per capire qual è la vostra posizione. GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Noi faremo la nostra parte. Francamente non saprei come risponderle. DANIELA MAZZUCONI. I titolari della bonifica siete voi o gli Addamiano?

7/7 GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Siamo noi, o meglio, alcune iniziative vengono presentate di comune accordo, perché vengono condivisi alcuni passaggi. Formalmente, però, il titolare è la Lombarda Petroli. GENNARO CORONELLA. Mi scusi, solo per capire bene, lei ha affermato che l area è stata suddivisa e che è oggetto di un accordo di programma. È sequestrata, però: si può fare tutto ciò? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. I lotti famosi A, B, C e D non sono oggetto di sequestro, mentre il lotto E è sotto sequestro. DANIELA MAZZUCONI. Se capisco bene, il lotto E era l ultimo rimasto, che voi avevate in uso per l attività, mentre avevate dismesso gli altri da anni. GENNARO CORONELLA. Avete effettuato più o meno un analisi dei danni che avete subìto, oltre a quelli relativi al depuratore? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Certamente abbiamo subìto e pagato la messa in sicurezza. So quanto abbiamo pagato. Ci saranno poi tutti i danni da riconoscere ai clienti, perché la merce era dei clienti e, se non paga l assicurazione, dovremo pagargliela noi. GENNARO CORONELLA. Esiste un assicurazione? Si ricorda con quale compagnia? GIUSEPPE TAGLIABUE, Rappresentante legale Lombarda Petroli. Non ricordo, ma è assicurato il prodotto di terzi, mentre non è assicurato l atto vandalico. So che per la messa in sicurezza abbiamo pagato 1.000.000 di euro circa e che adesso dovremo far fronte agli smaltimenti e poi ai clienti. PRESIDENTE. Vi ringraziamo per il vostro contributo. Dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 17.10.