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COMUNE DI LONGARE PROVINCIA DI VICENZA PIANO DI RECUPERO DELL AREA C1/41.3 Sottozona A Longare, Via Canegliera Area di Villa Scroffa RELAZIONE PAESAGGISTICA AI SENSI DEL D.P.C.M. DEL 12.12.2005 Committente: Donadello Giuseppe e Donadello Giovanni Progettista: Arch. Elisa Albanese Data: Firma dei Richiedenti Firma del Progettista

PREMESSA L intervento oggetto della presente relazione è Il Piano di Recupero dell area C1/41.3 -Sottozona A- nel Comune di Longare (VI), in località Secula, lungo Via Canegliera. Tale relazione è prevista per la verifica della compatibilità paesaggistica ai sensi dell art. 146 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n 42, recante Codice dei beni culturali e del paesaggio. CAP. 1- ANALISI DEL LUOGO STATO ATTUALE DEL LUOGO E DEGLI EDIFICI L area oggetto d intervento (sottozona A) di circa mq 7.880 si sviluppa attorno a Via Canegliera e comprende Villa Scroffa ora Donadello e la relativa area di pertinenza, l abitazione di Quagliato Franco, l autorimessa di proprietà di Maistro Luisa e due aree scoperte di proprietà di Donadello Livio; in specifico le proprietà presenti nell area del Piano sono di seguito elencate: - DONADELLO LIVIO nato a Longare il 02.01.1913 Fog. 10 map.le 515 sub 2 -cat. A/3- Fog. 10 map.le 515 sub 3 -cat. A/3- Fog. 10 map.le 515 sub 4 -cat. D/10- Fog. 10 map.le 92 -semin.arbor. 3- Fog. 10 map.le 165 -seminativo- Superficie complessiva: 80,665% - MUSSOLIN RENATO nato a Longare il 25.01.1941 Fog. 10 map.le 24 sub 2 -cat. C/6- Fog. 10 map.le 24 sub 3 -cat. D/7- Fog. 10 map.le 24 -semin.arbor. 3- Fog. 10 map.le 313 -semin.arbor. 3- Superficie complessiva: 0,928% - CONDOMINIO MUSSOLIN MUSSOLIN RENATO nato a Longare il 25.01.1941 Fog. 10 map.le 221 sub 6 -cat. A/3- Fog. 10 map.le 221 sub 11 -cat. D/7- TESSARI AMALIA ROBERTA nata a Gazzo Padovano il 07.06.1956 Fog. 10 map.le 221 sub 6 -cat. A/3- MUSSOLIN EVELINO nato a Longare il 02.10.1946 Fog. 10 map.le 221 sub 5 -cat. A/3- Fog. 10 map.le 221 sub 10 -cat. C/1-

MUSSOLIN STEFANIA nata a Vicenza il 26.04.1970 Fog. 10 map.le 221 sub 12 -cat. C/1- COGATO LUCIANA nata a Torri di Quartesolo il 08.06.1943 Fog. 10 map.le 221 sub 8 -cat. A/3- AGYEMANG AWERE nata in Ghana il 11.08.1973 Fog. 10 map.le 221 sub 7 -cat. A/3- AWERW NANA KWADWO nato in Ghana il 26.05.1968 Fog. 10 map.le 221 sub 7 -cat. A/3- Superficie complessiva: 0,427% - MAISTRO LUISA nata a Longare il 10.07.1953 Fog. 10 map.le 156 sub 2 -cat. C/3- Fog. 10 map.le 156 sub 3 -cat. C/6- Fog. 10 map.le 156 sub 6 -cat. C/6- Fog. 10 map.le 156 sub 7 -cat. A/3- Fog. 10 map.le 156 sub 9 -cat. A/3- Superficie complessiva: 5,419% - QUAGLIATO FRANCO nato a Barbarano Vicentino il 26.04.1938 Fog. 10 map.le 262 sub 6 -cat. C/6- Fog. 10 map.le 262 sub 7 -cat. A/3- Superficie complessiva: 5,514% - COMUNE DI LONGARE Strada comunale di Via Canegliera Superficie complessiva: 6,560% - ENEL Fog. 10 map.le 206 -cabina elettrica- Superficie complessiva: 0,487% Via Canegliera ha attualmente un unico sbocco su Via Secula attraverso un tratto di strada privata, in quanto l antico sedime della via è stato occupato dall argine secondario del Bacchiglione su cui corre oggi un percorso che collega pedonalmente Via Canegliera con Via Chiesetta Valmarana. Quindi l antica strada comunale di Via Canegliera risulterebbe insufficiente ed inadeguata a servire le abitazioni sviluppatesi attorno a Villa Scrofa, se non fosse per la porzione aggiunta, di proprietà privata, che consente lo sbocco su Via Secula. Alcuni sottoservizi sono presenti su Via Canegliera nel tratto privato e comunale quali linea acqua, linea gas e linea enel fino alla cabina dalla quale partono i cavi aerei di distribuzione dell energia elettrica e la linea della rete telefonica è aerea; pertanto i sottoservizi sono per lunghi tratti su proprietà privata pur essendo parte delle reti urbane.

Si evidenzia che manca totalmente la condotta per lo smaltimento delle acque nere e un sistema di pubblica illuminazione. Per quanto concerne gli edifici della sottozona A, si sottolinea la presenza di Villa Scroffa di proprietà di Donadello Livio iscritta nel Registro Regionale delle Ville Venete. La costruzione della Villa è da imputarsi verso la metà del XV secolo ed è stata adattata nel corso del tempo ad edificio di campagna e casa contadina subendo trasformazioni ed ampliamenti nel corso del XVI e XVII secolo, modifiche distributive interne nel corso del 1900 e alterazioni della facciata principale attorno al 1960. Le strutture verticali sono in muratura mista di pietre e mattoni di laterizio e le strutture orizzontali sono formate da travi principali e secondarie in legno con soprastante tavolato. La struttura di copertura si compone di trave di colmo, travatura principale, secondaria e morali in legno e tavelline in laterizio mentre il manto di copertura è in coppi di laterizio. Gli stipiti e le cornici delle finestre sono in pietra di Nanto. La cornice di gronda è costituita dal prolungamento dell orditura principale e secondaria della copertura con modiglioni in legno e tavelline di laterizio in parte decorate. Gli intonaci sono in malta di calce. Le strutture verticali e di copertura sono in buono stato di conservazione; parte degli stipiti e delle cornici delle finestre sono stati eliminati con la modifica delle aperture, parte sono stati coperti con strati successivi di intonaco e dai tamponamenti e quelli che attualmente rimangono a vista si presentano in cattivo stato. La cornice di gronda ha mantenuto un buon grado di conservazione mentre gli intonaci sono fortemente degradati nella parte bassa a causa dell umidità di risalita e del dilavamento; permangono comunque porzioni di intonaci antichi con tracce di pigmentazione e in molti punti si può notare la stratificazione di intonaci successivi. Attorno alla seconda metà del 1450 è stato costruito un edificio adibito a stalla e fienile con portico antistante a doppia altezza annesso al corpo principale della villa, il quale ha subito trasformazioni e ampliamenti nel corso del XVI e XVII secolo. Durante il secolo 1900 vari interventi come la parziale demolizione della facciata posteriore e profonde modifiche distributive interne hanno in parte alterato l impianto originale. Le strutture verticali sono in muratura mista di pietre, mattoni di laterizio e blocchi di cemento; pilastri monolitici in pietra di Nanto e pilastri in mattoni di laterizio pieni. Le strutture orizzontali sono formate da travi principali e secondarie in legno con soprastante tavolato. La struttura di copertura si compone di capriate semplici, travatura principale, secondaria e morali in legno e tavelline in laterizio mentre il manto di copertura è in coppi di laterizio. La cornice di gronda è costituita dal prolungamento dell orditura secondaria della copertura e tavelline di laterizio. Rivestimento in pietra, mattoni e blocchi di cemento a vista. Le strutture verticali e in particolare la muratura nella parte posteriore hanno subito molti interventi, sono state in parte demolite e sono stati introdotti elementi strutturali in cemento armato, laterizio e blocchi di cemento; i pilastri in pietra di Nanto del portico sono stati in parte sostituiti e quelli ancora presenti necessitano di interventi di consolidamento e restauro. Il solaio di fienile è stato parzialmente eliminato, la cornice di gronda e la struttura di copertura si presentano in mediocre stato di conservazione (sono ancora presenti le capriate nella parte centrale e la struttura a puntoni ai lati). La pietra del paramento esterno si presenta corrosa e alveolizzata.

Nella seconda metà del 1900 in diverse fasi sono stati aggiunti fabbricati nell area nord di pertinenza della Villa in parte addossati all antico annesso sia nella facciata nord, sud ed est per permettere lo svolgimento dell attività di allevamento (ora dimessa) e dell attività agricola di proprietà del Sig. Donadello Livio che nel corso degli anni si sono aggiunti proprio per permettere lo svolgimento di tali attività. Di proprietà di Donadello Livio sono anche un edificio costruito nella prima metà del 1900 una volta adibito ad abitazione e in pessimo stato di conservazione e una struttura in ferro con copertura in lamiera per il riparo di macchine e attrezzature agricole. Nell area di Piano sono poi presenti un abitazione unifamiliare costruita negli anni 70 a due piani con aggiunte successive fuori sagoma di proprietà di Quagliato Franco e un autorimessa di proprietà di Maistro Luisa. Seguono allegati: - Tavoletta IGM scala 1: 25000 - Carta Tecnica Regionale scala 1:5000 - Estratto Stradario - Ortofoto - Mappa catastale scala 1:2000

TAVOLETTA IGM Scala 1:25000

CARTA TECNICA REGIONALE Scala 1:5000

ESTRATTO STRADARIO

ESTRATTO ORTOFOTO

ESTRATTO ORTOFOTO

ESTRATTO DI MAPPA CATASTALE - Scala 1:2000 COMUNE DI LONGARE Foglio 10 Mappali n. 24 (parte) 92 156 (parte) 165 (parte) 206 221 (parte) - 304 313 (parte) 369 (parte) - 515

TRACCIATI INSEDIATIVI STORICI L antico nucleo di Secula si sviluppava attorno a Villa Valmarana, Villa Delli ora Nardi e Villa Scroffa ora Donadello e le relative aree di pertinenza. Il tracciato della strada che collegava Longare a Grumolo delle Abbadesse, fino a oltre il 1960, seguiva il confine di Villa Valmarana e Villa Nardi (l attuale Vicolo Chiesetta Valmarana) e proseguiva dritto verso Grumolo (l attuale Via Settimo). L accesso a Villa Scroffa e a Villa Nardi avveniva attraverso l antico sedime di Via Canegliera, ora occupato dall argine secondario del fiume Bacchiglione. L impianto stradale è rimasto pressoché identico fino alla fine dell Ottocento con l eccezione della realizzazione fra il 1813 e il 1833 del nuovo collegamento viario con Colzè. Attorno al 1900 la Strada comunale di Via Canegliera lungo l argine viene ridimensionata e successivamente adibita a solo passaggio pedonale; l accesso a Villa Scrofa avviene quindi tramite il prolungamento di Via Canegliera fino a Via Secula. Attorno al 1960 fu poi prolungata Via Municipio creando un nuovo collegamento su l antica area di pertinenza di Villa Valmarana (di cui oggi, oltre alla Chiesetta, rimangono pochissime testimonianze) con Via Secula e con la conseguente chiusura di Via Chiesetta Valmarana che diviene un vicolo. L urbanizzazione dell area rimane sostanzialmente invariata fino alla seconda metà del 1900, in cui ha inizio una sempre più vasta edificazione che a partire dagli assi viari principali si sviluppa fino a ridosso delle Ville, invadendone le pertinenze e cancellando gli antichi confini e tracciati. In particolare i mutamenti che interessano in maniera puntuale Villa Scroffa sono la scomparsa attorno al 1900 di un edificio con torretta posto nel confine a sud prospiciente la facciata principale della Villa (mappe storiche allegate) con la successiva costruzione di un nuovo edificio adibito ad abitazione nell angolo sud-est dell area e lo spostamento da ovest ad est dell accesso principale della Villa; nella seconda metà del 1900 le modifiche consistono nella costruzione di varie strutture connesse all attività agricola e di allevamento del proprietario che occupano l area a nord e ad est ed infine negli anni Settanta l edificazione di una abitazione di altra proprietà nell antica corte antistante Villa Scrofa che riduce e frammenta la principale area di pertinenza. Seguono allegati: - Mappa di Secula 1703 - Catasto napoleonico 1813 - Catasto austriaco 1833 - Catasto austriaco 1845 - Catasto mappa d impianto 1913 - Mappa catastale odierna

MAPPA DI SECULA 1703 Biblioteca Bertoliana, Vicenza

CATASTO NAPOLEONICO 1813 Distretto di Longare Archivio di Stato, Vicenza

CATASTO NAPOLEONICO 1813 Distretto di Longare Archivio di Stato, Vicenza

CATASTO AUSTRIACO 1833 Comune di Longare foglio X e XI Archivio di Stato, Vicenza

CATASTO AUSTRIACO 1845 Comune di Longare foglio X e XI Archivio di Stato, Vicenza

CATASTO MAPPA D IMPIANTO 1913 Comune di Longare foglio X Catasto di Vicenza

ESTRATTO DI MAPPA CATASTALE ODIERNA Catasto di Vicenza

INDICAZIONE E ANALISI DEI LIVELLI DI TUTELA P.I. L area di progetto ricade all interno della zona C1.41/3 definita dal P.I. come zona di progettazione urbanistica unitaria con P.U.A. e circoscrive l ambito di tutela di Villa Scroffa, classificata come edificio di interesse storico, architettonico e ambientale con grado di tutela B; di seguito si riportano parte degli articoli inerenti ai gradi di tutela: ART. 32 PIANIFICAZIONE DI LIVELLO SUPERIORE Relativamente ai Contesti figurativi delle Ville il PI fa riferimento alla disciplina del PAT adottato prima dell'adozione del PTCP e non si adegua al PTCP in quanto la DGRV n.708/2012 di approvazione del PTCP ha recepito la seguente disposizione: dopo la frase "Il PAT può meglio precisare i perimetri e derogare alle prescrizioni relative ai contesti figurativi previa adeguata motivazione e predisposizione di studi specifici sono aggiunte le parole "senza che ciò costituisca variante al PTCP. Sono comunque fatte salve le previsioni dei PAT adottati prima dell'adozione del PTCP.". ART. 33 ELEMENTI GENERATORI DI VINCOLO FASCE DI RISPETTO idrografia / zone di tutela (L.R. 11/04, art. 41): i corsi d acqua di pregio ambientale e le relative zone di tutela, devono essere salvaguardate come disposto dall'art. 11 delle presenti norme. Nelle zone di tutela è data attuazione a progetti e sistemazioni che migliorino la qualità ecologica, naturalistica e paesaggistico-percettiva dei corsi d'acqua; all esterno delle aree di urbanizzazione consolidata, urbanizzazione programmata e degli ambiti di edificazione diffusa: a) non sono consentite nuove edificazioni per una profondità di m. 20 dall unghia esterna dell argine principale, o, in assenza di arginature, dal limite dell area demaniale; b) non sono consentiti ampliamenti di edifici esistenti che comportino l avanzamento del fronte dell edificio esistente verso il corso d'acqua; c) non sono consentite demolizioni e ricostruzioni che comportino l avanzamento del fronte dell edificio verso il corso d'acqua. ART. 45 - EDIFICI DI INTERESSE STORICO-ARCHITETTONICO E AMBIENTALE Il P.I. disciplina :gli immobili di interesse storico, architettonico, ambientale presenti all esterno del Centro Storico con le norme di cui al presente articolo. Il P.I. definisce l'ambito di tutela degli edifici di interesse storico, architettonico, ambientale, comprendente gli edifici da tutelare e gli immobili contigui. All'interno dell'ambito valgono le seguenti disposizioni:

Destinazioni d'uso Le destinazioni d'uso sono quelle stabilite dalle NTO del P.I. e dall'allegato "repertorio normativo".per le zone e aree incluse nell ambito di tutela. Tutti gli edifici di interesse storico, architettonico, ambientalee non, inclusi negli ambiti di tutela sovrapposti alla Zona E sono consentite, oltre alle a destinazioni della zona agricola, le seguenti: residenze, pubblici esercizi, negozi, artigianato di servizio e artistico, attività culturali, sociali, ricreative ed assimilabili purchè compatibili con i valori da tutelare. Disciplina degli interventi negli edifici di interesse storico, architettonico, ambientale Gli edifici sono individuati nella planimetria del P.I. e classificati in base al loro valore culturale che viene espresso mediante " gradi di tutela" che determinano prescrizioni vincolanti per gli interventi. Attraverso la formazione di PUA, nel rispetto dei criteri di tutela e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, previe specifiche e documentate analisi sui manufatti, è possibile prevedere anche interventi edilizi diversi da quelli conseguenti ai gradi di tutela fissati, compreso l'ampliamento nel rispetto degli indici di zona. Negli interventi finalizzati al recupero o alla valorizzazione degli edifici classificati, qualora sia riconosciuto opportuni procedere alla demolizione di edifici o parti di edifici non di pregio all interno degli ambiti, è consentito il trasferimento del volume demolito in zone con conforme destinazione urbanistica, nel rispetto della specifica normativa. Edifici con grado di tutela "B" Edifici di interesse storico, architettonico, ambientale, sostanzialmente intatti nei caratteri generali oppure parzialmente modificati, ma in modo reversibile. Negli edifici con grado di tutela "B" sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, finalizzati alla riqualificazione dell'edificio e delle sue pertinenze, in funzione delle attuali esigenze, ma nel rispetto dei caratteri originari e del loro rapporto con l'ambiente circostante che dovranno essere analiticamente documentati in sede di richiesta di intervento. E' ammessa la possibilità di interpretare con materiali e forme attuali il compimento di parti mancanti o irrimediabilmente compromesse. Per i fabbricati o i corpi di fabbrica di cui viene documentato l'inserimento in epoca posteriore al 1940, nonché per le parti di edificio trasformate dopo tale anno, il Sindaco, sentita la Commissione Edilizia e, se di competenza, la Soprintendenza ai Monumenti, può imporre interventi di ristrutturazione edilizia o di demolizione, se contrastanti con i valori ambientali e architettonici. Disciplina degli interventi entro gli ambiti degli edifici di interesse storico, architettonico, ambientale e nella Z.T.O. "A" Gli interventi sono quelli previsti dal P.I. per le zone e aree incluse nell'ambito di tutela e devono essere realizzati in modo da non compromettere i valori degli

edifici di interesse culturale. A tal fine il Comune, sentita la commissione edilizia può imporre altezze, distacchi e allineamenti diversi da quelli di zona, nonché imporre l'uso di materiali, finiture e modalità di intervento diretti alla riqualificazione dell'ambito soggetto a tutela. Tutela e riqualificazione degli spazi esterni Se non già prevista dal progetto, può essere prescritta la sistemazione degli spazi esterni di diretta pertinenza dell'edificio, al fine di tutelare e riqualificare gli spazi stessi, mediante il recupero degli elementi di interesse storico, artistico o culturale. Interventi mediante strumenti urbanistici attuativi Lo strumento urbanistico attuativo può prevedere nel rispetto delle norme generali della zona, oltre agli interventi sopra specificati, anche demolizioni, ricostruzioni e nuove costruzioni purché dirette alla riqualificazione ambientale, nel rispetto dei valori culturali esistenti. Le altezze e i distacchi vengono definiti dallo strumento urbanistico attuativo. Per quanto concerne le destinazioni d uso dell area C1.41/3 si riporta la scheda del Repertorio Normativo, parte dell art. 15 e parte dell art. 39 riguardante le disposizioni per le zone significative.

ART. 15 - DESTINAZIONI D'USO L'utilizzazione funzionale delle diverse zone dovrà avvenire nel rispetto delle seguenti prescrizioni e delle precisazioni negli articoli specifici delle zone, nel Repertorio Normativo e nelle Schede Progettuali. ZONE A, B, C1, C2 : dest. RR Oltre alle destinazioni residenziali sono consentite, salvo diverse e specifiche disposizioni date nelle singole zone, le seguenti destinazioni d'uso: - uffici, studi professionali - tutte quelle destinazioni d'uso che a giudizio del Comune siano ritenute compatibili con la destinazione d'uso residenziale. dest. RC Oltre alle destinazioni residenziali sono consentite, salvo diverse e specifiche disposizioni date nelle singole zone, le seguenti destinazioni d'uso: - negozi - magazzini e depositi commerciali - laboratori artigianali i cui impianti non producano molestia alle residenze; - autorimesse pubbliche e private - alberghi, pensioni, cliniche, ristoranti, bar, ecc. - banche, uffici, studi professionali, agenzie, ecc. - cinema, teatri, luoghi di svago, sport, ecc. - attrezzature e impianti pertinenti alle zone residenziali: cabine elettriche, telefoniche, impianti tecnologici, distributori di carburante, ecc. - attrezzature pubbliche o di interesse pubblico pertinenti gli insediamenti residenziali. - tutte quelle destinazioni d'uso che a giudizio del Comune siano ritenute compatibili con la destinazione d'uso residenziale. Sono escluse: - attività industriali e artigianali moleste od inquinanti oltre i limiti di legge - stalle, scuderie, allevamento animali, ecc. - magazzini e depositi all'aperto - tutte quelle destinazioni che, a giudizio del Comune, possano comportare molestia ad essere in contrasto con il carattere residenziale delle zona. Per i parcheggi privati valgono le disposizioni del precedente art. 16. Per le destinazioni non residenziali può essere prescritta una maggiore superficie a parcheggio. Per le destinazioni commerciali o direzionali, con volume superiore al 25% del volume complessivo dell'edificio è prescritta una dotazione di parcheggi pubblici o di uso pubblico in misura non inferiore a 40 mq. ogni 100 mq. di superficie lorda di pavimento; tale rapporto può essere conseguito entro il limite del 50%, anche mediante vincolo di destinazione di aree private. dest. RA Oltre alle destinazioni residenziali sono consentite, salvo diverse e specifiche disposizioni date nelle singole zone le abitazioni agricole, gli annessi rustici con esclusione di nuove stalle ed allevamenti.

dest. RL Oltre alle destinazioni residenziali sono consentite le destinazioni RC solo se compatibili con i valori da tutelare degli edifici e della zona. ART. 54 - DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER LE ZONE SIGNIFICATIVE B) Caratteri specifici degli interventi 8) Aree a verde privato: Costituisce prescrizione direttamente vincolante per l'intervento. Le aree scoperte sono sistemate a giardino, a parco o ad eventuali usi agricoli e alle attività ricreative all'aperto nel rispetto dei valori culturali ed ambientali esistenti. E prescritta la sistemazione e la manutenzione delle aree scoperte e degli elementi vegetazionali e di arredo di pregio esistenti. E vietata la sostituzione o integrazione delle alberature esistenti con specie non coerenti con i caratteri del parco nonché lo smembramento delle aree e la separazione tra aree pertinenziali, edifici e contesto ambientale, che possano compromettere l integrità dei beni e le relazioni con le aree aperte circostanti. I sentieri ed i percorsi pedonali segnati con apposita grafia dovranno essere aperti all'uso pubblico. D) Interventi sull esistente edificato La tavola individua gli edifici di interesse storico-artistici-ambientale e culturale ricadenti nelle zone significative ed i relativi ambiti di tutela e i gradi di tutela. Utilizzazioni da modificare - attività produttive da bloccare - attività produttive da trasferire Trattasi di edifici con attività non coerenti con l insediamento circostante, per i quali fino al permanere dell incompatibilità delle condizioni produttive, si applicano le restrizione negli interventi di cui all art. 8. La cessazione delle condizioni di cui sopra deve essere esaurientemente documentata e dovrà essere oggetto di specifici accertamenti da parte dell Amministrazione Comunale. F) Disposizioni del Repertorio Normativo relativamente al tipo di intervento RT - In quest'area valgono le seguenti prescrizioni: Destinazioni d'uso. : - E' consentito il mantenimento delle utilizzazioni esistenti: agricola, residenziale, artigianale, commerciale, ecc., con esclusione delle utilizzazioni non compatibili con il prevalente carattere abitativo.

- E' consentito l uso di edifici non utilizzati e la modifica delle utilizzazioni esistenti negli interventi volti alla residenza, ai pubblici esercizi, all'artigianato di servizio e artistico, ai servizi pubblici e di interesse pubblico. - Rilascio della concessione edilizia in diretta attuazione del P.I. per gli edifici esistenti - E' sempre consentito da parte del Comune o dei privati procedere alla formazione di uno PUA anche volto alla ristrutturazione urbanistica degli immobili, nel rispetto degli indici e delle disposizioni specifiche di zona. - Non è consentita la costruzione di nuovi edifici se non in attuazione dello strumento urbanistico attuativo di cui sopra. Inoltre il P.I. prevede una zona riservata al parcheggio pubblico all inizio di Via Canegliera e il trasferimento dell attività di allevamento dall area di pertinenza di Villa Scroffa; tale attività è già stata dimessa. Seguono allegati: - Estratto P.I. Scala 1:2000 - Estratto legenda P.I.

ESTRATTO P.I. Scala 1:2000

ESTRATTO P.I. Legenda

P.A.T. Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale La Carta dei Vincoli evidenzia come l area del Piano di Recupero sia sottoposto a Vincolo Paesaggistico per i Corsi d acqua come da D.Lgs. 42/2004 (art.7 delle N.T.) e che Villa Scroffa sia sottoposta a Vincolo Monumentale come da D.Lgs. 42/2004 (art.7 delle N.T.). Inoltre parte dell area è assoggettata all art.10 delle N.T. perché classificata come zona di tutela (L.R. 11/04 art. 41); di seguito si riporta parte dell art. 10: Art. 10 - Elementi generatori di vincolo - Fasce di rispetto 1. La sussistenza e conformazione dei vincoli e delle fasce di rispetto di cui al presente articolo è legata al permanere dell elemento che lo genera; eventuali modifiche nell elemento generatore del vincolo determinano la conseguente modifica del vincolo stesso, da recepire nel P.I., senza che ciò determini variante al P.A.T.. Devono essere rispettate le prescrizioni di legge vigenti. 2. Sono identificati i seguenti elementi:. f. idrografia / zone di tutela (L.R. 11/04, art. 41): i corsi d acqua di pregio ambientale e le relative zone di tutela, devono essere salvaguardate come disposto dall'art. 11 delle presenti norme. Nelle zone di tutela è data attuazione a progetti e sistemazioni che migliorino la qualità ecologica, naturalistica e paesaggistico-percettiva dei corsi d'acqua; all esterno delle aree di urbanizzazione consolidata, urbanizzazione programmata e degli ambiti di edificazione diffusa: 1. non sono consentite nuove edificazioni per una profondità di m. 20 dall unghia esterna dell argine principale, o, in assenza di arginature, dal limite dell area demaniale; 2. non sono consentiti ampliamenti di edifici esistenti che comportino l avanzamento del fronte dell edificio esistente verso il corso d'acqua; 3. non sono consentite demolizioni e ricostruzioni che comportino l avanzamento del fronte dell edificio verso il corso d'acqua. Seguono allegati: - Estratto Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale. Scala 1:10000 - Legenda Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale.

ESTRATTO CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Scala 1:10000

LEGENDA CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Carta delle Invarianti La Carta delle Invarianti indica che Villa Scroffa è inserita nell elenco dell Istituto Regionale Ville Venete (codice Irvv 1468) e di seguito si riportano i relativi art. 13.3 e 13.4 delle N.T.: 13.3 - Edifici con valore storico-ambientale esterni ai centri storici 1. Il P.A.T. identifica gli edifici di valore storico-ambienta esterni ai centri storici quale parte integrante del sistema storico monumentale, per i quali prevede la tutela, il recupero e la valorizzazione; gli interventi sono disciplinati secondo le direttive di cui all'art.14. 2. Fino al P.I. relativo a tale tematica sono ammessi esclusivamente: a. gli interventi previsti dalla normativa di P.R.G. vigente e dalla normativa degli strumenti urbanistici attuativi vigenti, disciplinante gli edifici con valore storicoambientale e i relativi ambiti di tutela; b. per gli edifici non specificamente disciplinati dalla normativa di cui al punto a), gli interventi di cui all'art. 3, comma 1, lett. a), b), e c) del D.P.R. 380/2001. 13.4 - Ville venete individuate nella pubblicazione dell'i.r.v.v. 1. Il P.A.T. identifica le Ville Venete quale parte integrante del sistema storico monumentale e caratteristica peculiare del paesaggio e della storia veneta, per le quali prevede la tutela, il recupero e la valorizzazione. 2. Il Comune, di concerto con i privati proprietari e gli Enti Interessati, promuove l'inserimento delle Ville Venete presenti nel territorio comunale all'interno di percorsi di visita e fruizione culturale di valenza territoriale. 3. Ai fini della disciplina degli interventi le ville venete sono considerate edifici con valore storico-ambientale, si applicano rispettivamente le disposizioni di cui al punto 13.2 per quelle interne ai centri storici e di cui al punto 13.3 per quelle esterne ai centri storci. 4. Fino al P.I. relativo a tale tematica sono ammessi esclusivamente: a. gli interventi previsti dalla normativa di P.R.G. vigente e dalla normativa degli strumenti urbanistici attuativi vigenti, disciplinante i centri storici e gli edifici con valore storico-ambientale; b. per gli edifici non specificamente disciplinati dalla normativa di cui al punto a), gli interventi di cui all'art. 3, comma 1, lett. a), b), e c) del D.P.R. 380/2001. Seguono allegati: - Estratto Carta delle Invarianti. Scala 1:10000 - Legenda Carta delle Invarianti.

ESTRATTO CARTA DELLE INVARIANTI Scala 1:10000

LEGENDA CARTA DELLE INVARIANTI

Carta delle Fragilità La Carta delle Fragilità individua l area del Piano di Recupero come area idonea a condizione per problematiche di tipo idrogeologico e di seguito si riporta parte del relativo art. 15.2 delle N.T.: 15.2 Edificabilità Il P.A.T. suddivide il territorio comunale in aree contraddistinte da differente grado di rischio geologico-idraulico e differente idoneità ad essere urbanizzato, per le caratteristiche geologico-tecniche e idrogeologiche-idrauliche, distinguendo tra: a. aree classificate come terreno idoneo nelle quali non c'è alcun limite all'edificazione. Sono obbligatorie indagini geognostiche previste della legislazione vigente. Zone non esposte a rischio geologico idraulico.; b. aree classificate come terreno idoneo sotto condizione nelle quali gli interventi di urbanizzazione ed edificazione sono condizionati alla verifica preventiva e puntuale della fattibilità geologica dell'intervento, determinata dalle specifiche e particolari condizioni locali. L'indagine deve essere svolta a norma della legislazione vigente allo scopo di definire sia la fattibilità dell'opera che le modalità esecutive per la realizzazione dell'intervento stesso e per la sicurezza dell'edificato e delle infrastrutture adiacenti e deve concludersi con una certificazione ed assunzione di responsabilità del professionista: 1. per problematiche di tipo idrogeologico (Codice IDR): è obbligatoria specifica indagine per la precisazione del livello della falda acquifera, identificato come prossimo al piano campagna, al fine di determinare possibilità di realizzazione di volumetrie sotterranee, altrimenti vietate. Qualora l'intervento sia in prossimità di un corso d'acqua l'indagine deve riguardare la verifica dell'efficienza e stato di manutenzione delle opere arginali e di difesa idraulica e la presa d'atto delle misure compensative del rischio di inondazione fissate dallo Studio di Compatibilità Idraulica previsto dalla DGR 3637/2002; c. aree classificate come terreno non idoneo nelle quali l'edificazione è da precludere per l'elevatissima penalizzazione. Sono ammissibili solo gli interventi volti alla riparazione e al consolidamento dell'esistente o alla stabilizzazione e alla protezione dell'area. Zona molto esposta a rischio geologico idraulico. Seguono allegati: - Estratto Carta delle Fragilità. Scala 1:10000 - Legenda Carta delle Fragilità.

ESTRATTO CARTA DELLE FRAGILITA Scala 1:10000

LEGENDA CARTA DELLE FRAGILITA

Carta della Trasformabilità ATO La Carta della Trasformabilità ATO individua le aree territorialmente omogenee da sottoporre alle medesime norme; l area del Piano di Recupero si trova nell ATO Am.1. Di seguito si riportano l art. 28.1 e l art. 29 con la relativa scheda normativa. 28.1 - A.T.O. del sistema ambientale e paesaggistico, tipo A 1. Il P.A.T. considera gli A.T.O. del sistema ambientale e paesaggistico, tipo A, come una parte di territorio di interesse strategico, vocata principalmente alla tutela e valorizzazione delle funzioni agricolo-produttive, degli aspetti naturalistico-ambientali e paesaggistici. 2. Gli A.T.O. del sistema ambientale e paesaggistico, tipo A di cui alla Tav.4a, sono suddivisi nei due seguenti sottoinsiemi: a. A.T.O. - Aa nei quali vi è una prevalenza dei caratteri ambientali e paesaggistici, e la struttura dell'edificato è rada o sporadica; b. A.T.O. - Am nei quali vi è commistione dei caratteri ambientali e insediativi; 3. Devono essere rispettate le seguenti disposizioni generali, nonché le disposizioni specifiche date per il singolo A.T.O. nella relativa scheda, o dovute al recepimento di interventi diversi derivanti da strumenti urbanistici o territoriali di area vasta: a. Ambiente: 1. mantenimento e sviluppo delle funzioni agricole, vitivinicole e silvicolturali, soprattutto se condotte secondo i principi della sostenibilità ambientale, comprese le attività di preparazione e commercializzazione dei prodotti, le attività agrituristiche e di servizio che incentivano la fruizione turistica del territorio e lo sviluppo socio-economico; 2. salvaguardia delle aree agricole integre garantita tramite il mantenimento e/o il ripristino e la valorizzazione degli elementi caratterizzanti il territorio (sistemazioni agricole tradizionali, terrazzamenti, sostegni lignei per le viti, reticolo idrografico superficiale anche a carattere torrentizio, percorsi poderali, manufatti, filari alberati, ecc.) quali componenti di un sistema integrato e continuo; 3. mantenimento delle alberature d'alto fusto, da integrare con nuovi raggruppamenti arborei, composti da specie autoctone e tradizionali; 4. recupero dei luoghi degradati o trasformati, rimozione degli elementi incongrui in contrasto con il carattere paesaggistico, geologico, idraulico dell ambiente; 5. mantenimento e valorizzazione delle risorse locali, tramite trasformazioni del suolo che garantiscano la riqualificazione e tutela degli ecosistemi naturali;

6. progettazione "sistemi" di fruizione turistica dei luoghi e di punti di accesso agli stessi, con attrezzature e strutture per l'informazione, l'accoglienza e la visita; 7. progettazione di "sistemi" di fruizione turistica dei luoghi, con attrezzature e opportune sistemazioni per la visita, in connessione con i "sistemi ambientali" territoriali; b. Insediamenti: 1. tutela e valorizzazione degli edifici con valore storico-ambientale, volta ad un corretto recupero dei manufatti e un loro impiego a servizio di funzioni connesse alle attività agricole locali o per altre utilizzazioni compatibili, nel rispetto delle disposizioni di cui al precedente art.13; 2. rimozione delle attività individuate quali opere incongrue ed elementi di degrado secondo le modalità definite all art.20.10. 3. mitigazione degli allevamenti zootecnici intensivi in situazione di non compatibilità con gli insediamenti residenziali, 4. recupero e riqualificazione degli edifici esistenti nel territorio agricolo, secondo le modalità di cui agli artt. 13 e 23; 5. riordino degli ambiti di edificazione diffusa esistenti, secondo le modalità e i criteri di cui all art.20.5 6. completamento degli ambiti insediativi esistenti nel rispetto delle visuali paesaggistiche di maggior pregio. c. Accessibilità: 1. riqualificazione in senso paesaggistico degli assi viari, con impiego di idoneo arredo stradale, individuazione di spazi anche attrezzati per la sosta in corrispondenza di punti visuali di elevata qualità. 4. Il P.I. sviluppa e precisa le scelte strategiche delineate dal P.A.T., indicando le azioni da svolgere per conseguire gli obiettivi di piano, le priorità, le interrelazioni, i soggetti coinvolti o da interessare e le condizioni per la fattibilità e l attuazione delle previsioni.

Art. 29 - Schede normative degli A.T.O. 1. Sono di seguito riportate le 10 schede normative di disciplina degli A.T.O. del Comune di Longare che definiscono gli obiettivi specifici da perseguire nelle singole parti di territorio. Si riporta la scheda normativa riferita all area dell intervento. Seguono allegati: - Estratto Carta Trasformabilità ATO. Scala 1:10000 - Legenda Carta Trasformabilità ATO

ESTRATTO CARTA DELLA TRASFORMABILITA ATO Scala 1:10000

LEGENDA CARTA DELLA TRASFORMABILITA ATO

Carta della Trasformabilità La Carta della Trasformabilità indica che il Piano di Recupero è inserito in un area di urbanizzazione consolidata (art. 20), che Villa Scroffa è inserita nella pubblicazione I.R.V.V. (art. 19.5, che richiama i già citati art. 13 e 14) e che l area retrostante di Villa Scroffa è una pertinenza scoperta da tutelare; si riporta il relativo art. 19.7. 19.7 - Pertinenze scoperte da tutelare 1. Il P.A.T. individua per edifici di particolare valore storico-ambientale le pertinenze scoperte da tutelare e detta le seguenti prescrizioni: a. è vietato lo smembramento delle aree e la separazione tra aree verdi, edifici e contesto ambientale, che possano compromettere l integrità dei beni e le relazioni con le aree aperte circostanti; b. è vietato l'abbattimento delle alberature d alto fusto senza comprovata necessità e senza l autorizzazione del Dirigente del Settore Gestione Territorio; c. è vietata la sostituzione o l'integrazione delle alberature esistenti con specie non coerenti. 2. Il P.I. precisa e integra il rilevo delle pertinenze scoperte degli edifici di valore storico-ambientale definite dal P.A.T.. Seguono allegati: - Estratto Carta della Trasformabilità. Scala 1:10000 - Legenda Carta della Trasformabilità.

ESTRATTO CARTA DELLA TRASFORMABILITA Scala 1:10000

LEGENDA CARTA DELLA TRASFORMABILITA

RAPPRESENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLO STATO ATTUALE DELL AREA PLANIMETRIA GENERALE DELL AREA

CAP. 2 - ANALISI DEL PROGETTO URBANISTICO PREMESSA Fanno parte integrante della presente Relazione Paesaggistica i seguenti elaborati progettuali allegati: - Tav. 1 _ Estratto Prg Planimetria catastale - Tav. 2 _ Planimetria generale - Rilievo - Tav. 3 _ Planimetria generale e destinazioni d uso - Tav. 4 _ Planimetria generale di progetto - Tav. 5 _ Superfici in cessione al pubblico demanio e variazioni dei confini - Tav. 6 _ Sottoservizi e reti tecnologiche - Tav. 7 _ Particolari OBIETTIVI DEL PIANO DI RECUPERO Il progetto urbanistico cerca di recuperare una situazione di degrado e di disordine del tessuto urbano ed ha come obiettivi: - la sistemazione della viabilità; - la formazione di una zona di sosta per le automobili con relativa alberatura; - la costruzione di un passaggio pedonale sul lato sinistro di Via Canegliera; - la realizzazione della rete di smaltimento delle acque nere; - la realizzazione delle rete di pubblica illuminazione; - la valorizzazione di Villa Scroffa attraverso il ridisegno delle sue aree pertinenziali. IL PROGETTO URBANISTICO Il Piano di Recupero attua il ridisegno dell attuale Via Canegliera (Tav.n.4) ampliandola con larghezza di m 5,50 e dotandola di un passaggio pedonale di larghezza m 1,00 nel tratto che da Via Secula porta a Villa Scrofa, si prevede inoltre il completamento delle opere di urbanizzazione attraverso la realizzazione delle reti tecnologiche mancanti; in particolare si andranno a realizzare la nuova condotta della fognatura acque nere con condotto interrato di diametro mm 250 e relativi pozzetti d intersezione e di allaccio ai lotti come specificato nella Tav.n.6, la rete di pubblica illuminazione con n. 4 corpi illuminanti singoli con relativa condotta in tubo corrugato di diametro mm 80 per la tesatura dei cavi elettrici e relativi pozzetti per l alloggiamento dei lampioni. All inizio di Via Canegliera sarà realizzato un parcheggio di superficie mq 514 e n.19 posti

auto con pavimentazione in ghiaino lavato e relative aiuole con messa a dimora di alberature di Prunus Cerasifera Atropurpurea e Robinia Pseudoacacia Umbraculifera ; un area a disposizione per le manutenzioni all impianto di sollevamento (non previsto nelle opere del PdR) completa le opere di urbanizzazione. Nel lotto di proprietà di Donadello Giuseppe e Donadello Giovanni è prevista la possibilità di realizzare un abitazione bifamiliare con le caratteristiche definite nelle Norme Tecniche all art.14. Tale volumetria è ricavata dalla demolizione di alcuni annessi rustici come previsto dalla Tav.n.2 e l ingombro massimo possibile è definito dalla Tav.n. 4. Il Piano propone a titolo esemplificativo il ridisegno dell area di pertinenza di Villa Scrofa e il reimpiego del volume proveniente dalla demolizione degli annessi come previsto dalla Tav.n.2; la sistemazione definitiva dell area di pertinenza e la nuova costruzione bifamiliare saranno oggetto di permesso di costruire. Si fa presente che la superficie a verde richiesta dagli standard è prevista nella sottozona B del Piano di Recupero. COMPATIBILITA URBANISTICA E PAESAGGISTICA La situazione urbanistica dopo l intervento risulterà alquanto migliore; infatti Via Canegliera oltre ad essere ampliata verrà dotata di un passaggio pedonale sul lato sinistro fino a Villa Scroffa e verrà realizzata la pubblica illuminazione; ciò permetterà una migliore fruibilità per le autovetture e una sicurezza maggiore per i pedoni. Inoltre la realizzazione della rete fognaria offrirà un ulteriore servizio per le abitazioni presenti nella sottozona A. La scelta di collocare il parcheggio all inizio di Via Canegliera deriva dalla necessità da una parte di lasciare un area a servizio di AIM per le manutenzione dell impianto di sollevamento della fognatura, e dall altra per renderlo fruibile anche alle abitazioni presenti nel quartiere Secula. Le alberature inoltre renderanno più accogliente e piacevole il parcheggio. La presenza della Robinia Pseudoacacia Umbraculifera lungo parte del marciapiede vuole in qualche modo ricreare una sorta di accesso alla Villa, essendo queste piante per lo più usate proprio per piccoli viali. La demolizione degli annessi contrassegnati con la lettera D e della struttura E 4 (il cui volume non viene recuperato) nella Tav.n. 2 creerà ordine e migliorerà la visuale della zona lungo Via Canegliera e libererà la facciata est dell annesso di Villa Scrofa. Il riutilizzo del volume degli edifici D avverrà con la costruzione di una bifamiliare nella U.M.I. 2A (Tav.n.3); si riporta di seguito l art.14 delle Norme Tecniche di Piano riguardanti le nuove costruzioni: I nuovi edifici devono essere improntati a grande semplicità utilizzando forme geometriche semplici e volumi compatti che potranno essere articolati con elementi tipologici quali portici e logge. I poggioli dovranno avere aggetti limitati a cm 80 e potranno sporgere lateralmente oltre il foro porta per un massimo di cm 40. Le cornici non potranno sporgere oltre gli 80 cm dal filo della muratura. Le murature perimetrali esterne dovranno essere intonacate con malta di calce e tinteggiate con colorazioni naturali ottenute dalle terre e dalle polveri di marmo nei toni del rosso, giallo, beige e bianco. Il mattone e la pietra a vista possono essere utilizzati per la realizzazione di alcuni elementi decorativi e strutturali quali pilastri,

cornici, marcapiani ecc. Le cornici di gronda potranno essere in legno, in mattoni o in cls. intonacato. La copertura dovrà essere a falde o a padiglione con pendenza compresa tra il 25% e il 35%. Il manto di copertura dovrà essere in coppi o monocoppi; i serramenti esterni dovranno essere in legno tintato o verniciato, gli oscuranti dovranno essere realizzati con balconi alla vicentina o con scuri pieni a due ante che si aprono verso l esterno in legno tintato o verniciato. Gli interventi concessi sugli edifici 5 F e 6 F sono manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione; in quest ultimo caso bisognerà tenere conto di quanto previsto per le nuove costruzioni. Nel Piano di Recupero, Villa Scroffa (A 1 nella Tav. 2) è sottoposta ad interventi di restauro filologico, mentre l annesso di Villa Scroffa (B 1) è sottoposto a ristrutturazione edilizia con la particolare avvertenza per entrambi che in sede di stesura del progetto di restauro siano puntualmente verificate le prescrizioni operative contenute nelle Schede Normative mediante la predisposizione di un adeguato rilievo critico delle facciate e delle murature supportato dalle verifiche dello stato degli intonaci e delle decorazioni. La costruzione di una recinzione circonda l area della Villa e i pilastri segnano gli accessi: ad est, l accesso principale, ad ovest l accesso storico. E stata pensata in via di massima la sistemazione dell area antistante e retrostante la Villa, con la creazione di una zona di sosta che ricorda la vecchia aia e la sistemazione del verde. Si sottolinea che nel Piano è solamente proposta una possibile soluzione del ridisegno delle aree di pertinenza, in quanto la sistemazione definitiva sarà oggetto di uno specifico e dettagliato progetto. Quindi la sistemazione di Via Canegliera con parcheggio, passaggio pedonale, pubblica illuminazione e alberature, la costruzione del nuovo fabbricato, il restauro e la ristrutturazione degli edifici esistenti, la riqualificazione delle aree di pertinenza della Villa, migliorano la vivibilità della zona riordinando il tessuto urbano e liberandolo dagli elementi di degrado. Tali interventi non alterano il rapporto con la natura circostante e si inseriscono perfettamente nella cortina edilizia esistente della località Secula, composta in prevalenza da edifici residenziali plurifamiliari con la presenza di alcune attività commerciali e ricettive. Seguono allegati: - Estratto Tav.n. 2: Planimetria generale stato attuale. Scala 1:1000 - Estratto Tav.n. 4: Planimetria generale di progetto. Scala 1:1000 - Vista A. - Vista B. - Vista C. - Vista D. - Vista E.

ESTRATTO TAV. N. 2: PLANIMETRIA GENERALE STATO ATTUALE

ESTRATTO TAV. N. 4: PLANIMETRIA GENERALE STATO DI PROGETTO

VISTA A

VISTA B

VISTA C

VISTA D

VISTA E