Valutazione Ambientale del Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale 2008. Volume REGIONE VENETO



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Valutazione Ambientale del Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale 2008 Volume REGIONE VENETO

Regione Veneto Pag. 1 INDICE 1 MODALITÀ DI COLLABORAZIONE ATTIVATE PER LA VAS... 3 2 INQUADRAMENTO REGIONALE... 4 2.1 ENERGIA... 4 2.1.1 ANDAMENTO DEI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA... 5 3 PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLA RTN IN VENETO... 8 3.1 CRITERI REGIONALI... 8 3.1.1 INDIRIZZI GENERALI... 8 3.1.2 CRITERI DI ESCLUSIONE, REPULSIONE, ATTRAZIONE... 9 3.2 STATO DELLA RTN... 9 3.3 INTERVENTI IN FASE AUTORIZZATIVA... 11 3.3.1 STAZIONE 220 KV CASTEGNERO (VI)... 11 3.3.2 STAZIONE 380 KV IN PROVINCIA DI TREVISO... 11 3.3.3 RAZIONALIZZAZIONE A 380 KV FRA VENEZIA E PADOVA... 12 3.3.4 RAZIONALIZZAZIONE 220 KV BUSSOLENGO (VR)... 25 3.4 INTERVENTI IN CONCERTAZIONE... 25 3.4.1 ELETTRODOTTO 380 KV TRASVERSALE IN VENETO... 25 3.5 INTERVENTI DA AVVIARE ALLA CONCERTAZIONE... 37 3.5.1 ELETTRODOTTO 132 KV DESEDAN FORNO DI ZOLDO (BL)... 37 3.5.2 RAZIONALIZZAZIONE 220 KV AREA A NORD OVEST DI PADOVA... 37 3.5.3 ELETTRODOTTO 132 KV PALMANOVA (UD) VITTORIO VENETO (TV)... 37 3.5.4 STAZIONE 220 KV SCHIO (VI)... 37 3.5.5 ELETTRODOTTO 380 KV INTERCONNESSIONE ITALIA-AUSTRIA... 38

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Regione Veneto Pag. 3 1 MODALITÀ DI COLLABORAZIONE ATTIVATE PER LA VAS La Regione Veneto non ha sottoscritto un protocollo di intesa per l applicazione della VAS, ma ha adottato alcune disposizioni e iniziative per la condivisione delle scelte localizzative, quali: - 6 aprile 2004, la delibera n. 914 della Regione Veneto stabilisce pre-requisiti per la definizione delle macroalternative di tracciato, prevedendo che la soluzione progettuale minimizzi l asservimento di nuove superfici, richiedendo dunque l utilizzo di tracciati esistenti o di corridoi infrastrutturali (ad esempio autostrade) già gravati di servitù. - settembre 2006, sono stati avviati i colloqui per la definizione di un Accordo di Programma tra Terna e Regione per il miglioramento ambientale nell area di Fusina (detto Accordo Moranzani ), sulla base dei seguenti obiettivi condivisi: a) rendere la rete elettrica nell area di Fusina compatibile con i programmi di miglioramento ambientale previsti nel piano di realizzazione delle opere del Progetto Integrato Fusina approvato con DGR 07.08.2006 nr. 2531; b) potenziare nella Provincia di Venezia e più specificamente nell area di Fusina la capacità di connessione, trasformazione e trasporto dell energia dall area di produzione di Fusina verso l area industriale di Padova; c) individuare le opere necessarie al perseguimento dei precedenti due obiettivi al fine di programmarli tra le opere prioritarie del Piano di Sviluppo di Terna; d) favorire, nel rispetto del reciproco impegno alla riservatezza, il flusso biunivoco di informazioni e dati di interesse per il conseguimento degli obiettivi precedentemente identificati; e) cooperare al fine di concordare le opere elettriche funzionali allo sviluppo dell area di Fusina e sottoporle all iter autorizzativo in tempi brevi. - 30 gennaio 2007, con la deliberazione di Giunta n 181 la Regione approva le opere comprese nell intervento di Razionalizzazione nell area di Venezia e Padova ed incarica l Assessore alle Politiche dell Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell innovazione e alle Politiche Istituzionali alla stipula, in nome e per conto dell Amministrazione regionale, dell Accordo di Programma precedentemente citato, la cui firma è prevista nel corso del 2008

Regione Veneto Pag. 4 2 INQUADRAMENTO REGIONALE 2.1 ENERGIA Il Piano Energetico Regionale (PER) della Regione Veneto, approvato nel febbraio 2005 dalla Giunta Regionale del Veneto è composto di quatto parti. Nella prima parte il Piano propone un documento di programmazione contenente: l analisi delle finalità e degli approcci operativi del PER, una sintesi della situazione energetica regionale e delle problematiche ambientali. In particolare, gli obiettivi finali definiti dal PER sono: - incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti; - tutelare l ambiente e la salute (aspetto ambientale di: trasformazioni, trasporto, impieghi finali); - incrementare la competitività dei mercati energetici. In riferimento al primo obiettivo, tra le possibili direttrici da percorrere, il PER inserisce, lo sviluppo e mantenimento in efficienza delle infrastrutture energetiche. In quanto alle problematiche ambientali, per il conseguimento dell obiettivo di tutela dell ambiente, in riferimento al trasporto di energia il Piano dice che sarà necessario configurare gli strumenti di pianificazione,regolamentazione e controllo più efficaci non limitandosi, se necessario, alle attuali prescrizioni in termini di emissioni o di concentrazione. e definendo in maniera chiara i criteri di valutazione delle compensazioni ambientali e di incentivare anche in assenza di intervento pubblico diretto gli interventi di ambientazione. Nella seconda parte il PER analizza gli indirizzi e le politiche energetiche europee, nazionali e regionali, mentre la terza parte riporta un analisi dettagliata della situazione energetica regionale aggiornata al 2002-2003. Il punto 8 relativo alla terza parte è dedicato alle infrastrutture di trasporto e distribuzione dell energia. In particolare il punto 8.2, riguardo alla rete di trasmissione si riportano i numeri della presenza della RTN in Veneto a fine 2002, sia aggregata sia suddivisa per province: - terne a 380 kv: km 603 - terne a 220 kv: km 1290 - stazioni 380 kv: n. 10 - stazioni 220 kv: n. 26 - stazioni 132 kv: n. 26. Tabella 2.1 - Km di RTN nelle province venete (dati 2002) Tensione di rete BL PD RO TV VE VR VI 380 kv 0,0 78,3 116,2 131,9 115,9 95,3 65,1 220 kv 175,5 86,9 41,3 164,3 178,3 465,4 179,8 La quarta parte del PER riporta le previsioni future in termini di: richiesta di energia, di potenzialità, e di strategie e programmi specifici da attuare. Per quanto riguarda le previsioni future dei consumi finali di energia nel Veneto, il PER riporta un analisi realizzata dall ENEA. L analisi è proiettata al 2010, considera i consumi nei diversi settori (residenziale,

Regione Veneto Pag. 5 industriale, agricoltura e pesca, terziario, pubblica amministrazione e trasporti), e si riferisce a due scenari di sviluppo, ipotesi bassa ed ipotesi alta. Dall analisi risulta evidente un aumento dei consumi energetici in entrambi gli scenari: nell ipotesi bassa del 1,2% e nell ipotesi alta del 2,3%. Al punto 4,4 Obiettivi e strumenti, il Piano fornisce indirizzi operativi che consentono di avviare e di monitorare l attuazione delle iniziative necessarie per il conseguimento degli obiettivi regionali, in linea con le Direttive comunitarie, di diffusione delle fonti rinnovabili, di risparmio energetico e di recupero dell efficienza. In particolare, al successivo punto 4.5 relativo ai programmi specifici per l efficienza energetica, il Piano ritiene importante definire un Programma specifico per le reti e i corridoi energetici, che miri a definire un riassetto organico e uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture energetiche quali i gasdotti e gli elettrodotti, in considerazione delle peculiarità orografiche, naturalistiche, urbanistiche, storiche e paesaggistiche del territorio veneto. 2.1.1 Andamento dei consumi di energia elettrica I dati sotto riportati sono tratti dall'edizione 2006 dei "Dati statistici sull'energia elettrica in Italia" mostrano l'andamento dei consumi in Venet. In particolare, prendendo in esame i consumi della Regione Veneto nell'ultimo decennio, si ottiene un incremento medio annuo della domanda prossimo al 3 %. Figura 2.1 - Richiesta di energia elettrica della Regione Veneto negli ultimi 30 anni Il deficit tra consumo e produzione interna di elettricità è passato da circa 4.500 GWh del 2003 a circa 13.500 GWh del 2006, rendendo sempre più importante la funzione di connessione della rete elettrica in altissima tensione tra i centri di consumo e le centrali di produzione interni ed esterni alla Regione.

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Regione Veneto Pag. 8 3 PIANIFICAZIONE INTEGRATA DELLA RTN IN VENETO 3.1 CRITERI REGIONALI 3.1.1 Indirizzi generali La Regione Veneto, per favorire il superamento delle problematicità sociali, ambientali e territoriali associate al progetto della Trasversale Veneta, concordando sulla necessità e improrogabilità dell opera, ha condiviso con TERNA l opportunità di una collaborazione che preveda, tra l altro, la preventiva condivisione delle scelte localizzative delle opere elettriche sul territorio regionale, con particolare riferimento, alla Trasversale. A tale specifico riguardo la Giunta della Regione Veneto ha provveduto ad emanare la già citata deliberazione n. 914 del 6 aprile 2004, che ha individuato la disciplina per l Intesa generale quadro tra Stato e Regione per la Trasversale. La stessa delibera è stata utilizzata come riferimento anche per gli interventi successivi presi in considerazione sul territorio Veneto. Tale deliberazione ha, tra l altro, individuato i pre-requisiti per la definizione delle alternative di corridoio. Per l individuazione di tali corridoi, sono stati rispettati i vincoli e i prerequisiti fissati dalla Regione stessa, individuati anche dalla precedente deliberazione n 30 del 14 luglio 2003, che richiede di non imporre vincoli e servitù derivanti da nuove linee elettriche e che viene esplicitamente citata nella deliberazione 914/04. La deliberazione 30/2003 porta necessariamente a valutare la possibilità di utilizzare corridoi associati ad elettrodotti esistenti (potenziandoli) e/o favorire l utilizzo di corridoi plurimodali, con affiancamento, ad esempio, ad altre infrastrutture lineari come le autostrade (utilizzando dunque, ove possibile, aree già gravate da servitù). In tal modo ci si è orientati verso soluzioni che minimizzino l asservimento di nuove superfici di territori. Nell ambito delle indicazioni fornite dalla Regione per la Trasversale il settore Energia dell ente ha anche definito il seguente set di indicatori per la gerarchizzazione delle macroalternative: Tabella 3.1 - Indicatori definiti dal settore Energia della Regione Veneto Unità di misura/ Indicatore Scala di Valori Lunghezza Km Possibilità di razionalizzazione delle reti 380/220 kv e 132 kv (previo coinvolgimento dei Alta/Media/Bassa proprietari) Lunghezza nuovi tratti in DT e percentuale rispetto alla lunghezza totale (vincoli Km (%) manutenzione ed esercizio) n possibili violazioni norm. Reg. LR 27/93 Area edificato su fascia di 600m in asse a opz. Localizzativa Km 2 Area vincolate su fascia di 600m in asse a opz. Localizzativa (Edif. e Buffer 100m) Km 2 n di contenziosi legali che possono essere risolti dal nuovo intervento Area edificato su fascia di 600m in asse a linee demolite a seguito di razionalizzazione Km 2 Area vincolate su fascia di 600m in asse a linee demolite a seguito di razionalizzazione Km 2 Sviluppi residenziali e commerciali previsti da PRGC Km 2 Aree di valore paesistico-ambientale Km 2 Parchi e Riserve Km 2 SIC (Siti Interesse Comunitario) e ZPS (Zone Protezione Speciale) Km 2 Aree archeologiche Km 2 Aree di dissesto Km 2 Area della fascia di 600m in asse all'alternativa Km 2

Regione Veneto Pag. 9 3.1.2 Criteri di Esclusione, Repulsione, Attrazione In aggiunta ai criteri definiti dalla Regione, Terna ha autonomamente provveduto ad una caratterizzazione dei criteri ERA relativa alle specificità della Regione Veneto, sulla base delle seguenti fonti di dati: - l uso del suolo Corine - landcover 2000 - le aree vincolate dal PTP di Treviso, PTRC Veneto, PAI Piave e del Sile. - le aree vincolate ex lege (beni paesaggistici e storico-archeologici come da Dlgs 42/2004) presi dal Sistema Informativo Territoriale Ambientale e Paesaggistico (SITAP) del MiBAC; - le aree naturali (Parchi, Riserve, Biotopi, ARIA, SIC e ZPS) fornite dal MATTM. I criteri ERA definiti sono riportati nella Tabella seguente. Tabella 3.2 - Categorie e livelli ERA definiti per la Regione Veneto 1 Edificato urbano (residenziale, servizi, turistico, commerciale) - Edificato urbano continuo E2 - Edificato urbano discontinuo R1 2 Aree speciali - Aeroporti presenza avio superfici E1 - Aree di interesse militare E1 3 Elementi di pregio ambientale - Parchi nazionali ex L. 394/91. - Parchi naturali regionali, riserve naturali integrali, speciali e orientate, aree attrezzate E4 - Zone di salvaguardia R2 - Siti di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE Habitat ) e Zone di Protezione Speciale (Direttiva 79/409/CEE Uccelli ) R1 - Vincoli ambientali puntuali con provvedimento amministrativo aree archeologiche. Artt. 136 e 142 D.Lgs. 42/2004 (ex art. 139 D.Lgs 490/99, ex Legge 1497/39) E2 - Aree a vincolo ambientale D.Lgs. 42/2004 (ex cd. Galasso) R2 - Aree di valore paesistico-ambientale ex PTR, PTCP, PTO, e Piani paesistici R1 - Aree di valore paesistico-ambientale ex PRGC R1 - Aree storico-artistico-culturali, insiemi di beni architettonici ex PTR, PTCP, PTO e PRGC R1 4 Elementi di rilievo culturale - Beni culturali art.10 D.Lgs. 42/2004 (ex Legge 1089/39) E2 5 Aree di instabilità o in erosione (frane e valanghe) E3 6 Aree con strutture colturali a forte dominanza paesistica R1 - Zone vitivinicole d.o.c.g R1 - Zone vitivinicole d.o.c. R2 7 Corridoi energetici, tecnologici ed infrastrutturali preesistenti 1 A2 8 Elementi naturali da preservare o che favoriscono l assorbimento visivo delle linee elettriche A1 9 Aree industriali A2 3.2 STATO DELLA RTN Si riprendono dal PdS 2008 (Sezione I, Allegato - Dettaglio degli interventi ) le considerazioni sullo stato attuale della rete nel Nord Est. Nella Figura seguente si evidenziano le principali criticità della rete elettrica a 380/220/132 kv nelle regioni Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. 1 Per corridoio energetico ed infrastrutturale si intende una porzione di territorio che si estende rispettivamente tra infrastrutture energetiche e/o tecnologiche (Elettrodotti e Oleodotti) e infrastrutture di trasporto (Strade statali e Ferrovie) che abbia i seguenti requisiti: esista una distanza massima di 300 m tra almeno 2 infrastrutture e che queste corrano vicine per almeno 3 km. Per le Autostrade il corridoio infrastrutturale è rappresentato da una fascia ampia 600 metri con sviluppo mediano sull asse del tracciato.

Regione Veneto Pag. 10 La rete a 380 kv si compone di un ampio anello a 380 kv che si chiude ad Ovest nella stazione di Dugale (VR) e ad Est, nella regione Friuli Venezia Giulia, nella stazione di Planais (UD). La scarsa magliatura della rete ad altissima tensione (380 kv) già attualmente determina situazioni critiche, in termini di profili di tensione e di transiti di flussi di potenza prossimi ai limiti di sicurezza, specialmente sulla rete a 132 kv soprattutto anche in caso di fuori servizio accidentale o programmato di uno degli elettrodotti che compongono l anello. Figura 3.1 Principali criticità della rete elettrica esistente nell area Nord Est In particolare, la rete ad alta ed altissima tensione dell area Est (Friuli Venezia Giulia) rappresenta una sezione critica dell intero sistema elettrico italiano, essendo allo stato attuale caratterizzata da un basso livello di interconnessione e di mutua riserva; il transito di potenza su queste linee dipende sostanzialmente dall importazione dall Est Europa e dalla presenza della produzione dei gruppi termoelettrici di Monfalcone e di Torviscosa. In merito alla rete a 132 kv si ravvisano criticità nelle porzioni di rete ricadenti nelle province di Vicenza, Treviso e tra Gorizia e Trieste a causa della limitata portata dei collegamenti esistenti e della scarsa magliatura della rete sia 380 kv che 132 kv.

Regione Veneto Pag. 11 3.3 INTERVENTI IN FASE AUTORIZZATIVA Stazione 220 kv Castegnero (VI) Stazione 380 kv in Provincia di Treviso Razionalizzazione 380 kv fra Venezia e Padova Razionalizzazione 220 kv Bussolengo (VR)) Realizzazione e declassamento Stazione ed elettrodotto 220 kv Altre Regioni In autorizzazione dal Anno stimato Accordi formalizzati _ 2007 2009 _ Realizzazione Stazione 380 kv _ 2003 2010 _ Razionalizzazione linee aeree/ interrate/ sottomarine 380/220/132 kv _ 2007 2010 _ Razionalizzazione Rete 220 kv _ 2007* 2010 _ * una parte di tale intervento è stato in parte già autorizzato, mentre un altra è stata ripresentata per l autorizzazione nel corso del 2007 3.3.1 Stazione 220 kv Castegnero (VI) Al fine di garantire un adeguata riserva di alimentazione e migliorare la qualità del servizio sulla rete afferente le stazioni 220 kv di Cittadella (PD), Este (PD) e Vicenza Monteviale, sarà realizzata una nuova stazione a 220 kv con funzione di smistamento e trasformazione, da ubicare in provincia di Vicenza, in prossimità dell incrocio degli elettrodotti a 220 kv Cittadella Este e Dugale - Marghera I, riducendo così al minimo la lunghezza delle linee di raccordo. All impianto - realizzato in classe 380 kv in vista di futuri sviluppi sarà connessa la futura CP Nanto di ENEL Distribuzione (nel transitorio la CP sarà collegata in entra-esce alla linea 220 kv Dugale Stazione 1 ). Contestualmente la linea Este Cittadella sarà declassata nel solo tratto compreso tra la nuova stazione di Castegnero ed Este, e collegata alla stazione di Castegnero. In correlazione con il declassamento della linea verso Este, sono infine in programma le seguenti attività: - dismissione dalla stazione di Este della sezione a 220 kv; - realizzazione dello scrocio tra la linea di distribuzione a 132 kv Abano Pontebotti e la linea RTN (declassata) a 132 kv Este Castegnero, al fine di assicurare un opportuna riserva di alimentazione per la locale rete a 132 kv (tale attività sarà concordata con Enel Distribuzione titolare degli impianti). Il 26 Giugno 2007 è stato avviato l iter autorizzativo dell opera presso il Ministero dello Sviluppo Economico, contestualmente è stato siglato con il comune di Castegnero in data 28 Agosto 2007, un protocollo di intesa per la localizzazione dell area ove sarà ubicata la futura stazione. 3.3.2 Stazione 380 kv in Provincia di Treviso Le condizioni attuali di esercizio della rete 132 kv confermano l esigenza di una nuova stazione di trasformazione 380/132 kv in provincia di Treviso, da inserire in entra-esce sulla linea a 380 kv Sandrigo - Cordignano ; presso il nuovo impianto è prevista l installazione di dispositivi, quali batterie di condensatori, necessari a garantire il miglioramento dei profili di tensione lungo tutta la dorsale 380 kv. L intervento ha tra le sue finalità quelle di evitare sovraccarichi in caso di fuori servizio di elementi della rete 132 kv, migliorare la qualità della tensione nell area (caratterizzata da lunghe arterie di sezione limitata) e ridurre la necessità di potenziamento della locale rete 132 kv; a tal fine saranno anche ammazzettate fra loro le linee in doppia terna Istrana - Scorzè e Caerano - Scorzè, in modo da realizzare un arteria a 132 kv di adeguata capacità di trasporto. In data 24 Marzo 2003 è stato avviato l iter autorizzativo presso il Ministero Infrastrutture e Trasporti; nell ottobre 2004, la commissione VIA della Regione ha chiesto l assoggettamento dell opera alla procedura VIA

Regione Veneto Pag. 12 e conseguentemente la redazione dello Studio di Impatto Ambientale; lo stesso (presentato al pubblico in data 10 gennaio 2007) è nuovamente in fase di esame da parte della suddetta Commissione. 3.3.3 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Livello di avanzamento attuale: attuativo Livello documentato nella scheda: strutturale-attuativo Esigenza individuata nel: PdS 2004 Anno stimato di completamento delle opere: 2010 Tipologia: razionalizzazione Regioni coinvolte: Veneto Motivazioni: - Sicurezza dell approvvigionamento tramite soluzione delle criticità e superamento dei poli limitati di produzione - Sicurezza e continuità della fornitura e del servizio - Miglioramento della qualità del servizio A. Percorso dell esigenza Per ciascuna delle 3 aree di intervento relative ai nuovi elettrodotti (Dolo-Camin e Malcontenta-Mirano) e alla razionalizzazione della RTN tra le stazioni elettriche di Fusina 2 e Malcontenta, TERNA ha avviato distinti procedimenti di confronto con gli EE.LL. interessati dai corridoi. Inoltre, da lungo tempo TERNA ha avviato con la Regione Veneto un rapporto di collaborazione teso ad agevolare l integrazione delle reciproche pianificazioni che, nel caso specifico, ha portato alla definizione di un Accordo di Programma per la realizzazione di tutte le opere ricadenti nelle 3 aree di intervento. Questi i punti principali dei processi concertativi: - D.G.R. 181 del 30 gennaio 2007; Terna e Regione intendono perseguire congiuntamente l obiettivo di rendere la rete elettrica nell area di Fusina compatibile con i programmi di miglioramento ambientale previsti nel Progetto Integrato Fusina (P.I.F.) approvato con D.G.R. 07/08/2006 n. 2531. La Regione approva le opere comprese nelle 3 aree di intervento ed incarica l Ass.re alle Politiche dell Economia, Sviluppo, Ricerca e innovazione e alle Politiche Istituzionali alla stipula dell Accordo di Programma. Relativamente all esigenza di dover adeguare il futuro progetto alla pianificazione regionale, in ciascuna area di intervento sono state eseguite verifiche ed adattamenti che consentono di affermare l attuale aderenza delle fasce alle reciproche esigenze in tutte e 3 le aree di intervento; - nell area di intervento Malcontenta-Fusina TERNA si confronta con tutti i soggetti partecipanti alla costituzione dell Accordo di Programma promosso dalla Regione Veneto per la gestione dei fanghi di dragaggio dei canali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell area di Malcontenta Marghera; - nell area di intervento Malcontenta-Mirano TERNA incontra più volte i Comuni interessati dal nuovo elettrodotto 380 kv denominato Malcontenta-Mirano, esponendo necessità, studi autonomi condotti per l individuazione del corridoio, progetto di razionalizzazione della RTN connesso alla realizzazione del nuovo elettrodotto; - con il Comune di Venezia si è arrivati, attraverso lievi modifiche al corridoio preferenziale, ad individuare un tratto di fascia in modo che questo si integri al meglio con la realizzazione del futuro Parco del Brombeo, che comprende anche un area vasta prevista per la messa in opera di aree per l allagamento controllato e fitodepurazione del bacino Lusore; - con i Comuni di Mira e Spinea è stato accertato che la fascia, ottenuta a seguito di lievi modifiche ed ottimizzazioni del corridoio proposto da TERNA, è compatibile con le destinazioni d uso previste dai rispettivi Piani Regolatori; - con il Comune di Mirano si è constatato che la scelta localizzativa dell area per la stazione elettrica denominata Mirano è particolarmente efficace, in quanto ricade tra una discarica ormai chiusa da lungo tempo ed un tratto del futuro Passante di Mestre ; - nell area di intervento Dolo-Camin TERNA attiva i contatti con i Comuni interessati dal futuro elettrodotto a partire dall estate del 2006 illustrando il corridoio preferenziale e le esigenze elettriche che hanno condotto alla necessità di realizzazione di un collegamento a 380 kv tra la SE Dolo e la SE Camin; - Successivamente TERNA concentra l attività di concertazione con alcuni comuni, per via di alcune criticità rilevate nei loro territori. La difficoltà di poter risolvere tali criticità induce TERNA a proporre una alternativa che si affianchi all idrovia e permetta l ingresso da Sud alla stazione di Camin; - Nel 2007 la Regione si fa parte attiva nel processo di concertazione con gli EE.LL. e a Giugno convoca i Comuni interessati dal nuovo elettrodotto e comunica di condividere tale proposta. La condivisione deriva, tra l altro, dall aver verificato la compatibilità di questa con la pianificazione regionale di altre infrastrutture in quell area; - Nei mesi successivi TERNA incontra più volte sia i Comuni che la Regione, tentando di venire incontro alle esigenze dei comuni che risultano maggiormente penalizzati dall ipotesi localizzativa. B. Finalità La rete AT ed AAT del Nord Est d Italia (Veneto e Friuli Venezia Giulia) rappresenta una sezione critica del sistema elettrico italiano,

Regione Veneto Pag. 13 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova essendo allo stato attuale caratterizzata da un basso livello di magliatura 2. La scarsa magliatura determina congestioni su tutta l attuale RTN, con impegno delle linee che va quasi sempre oltre il 50% della loro capacità di trasporto. Tale fenomeno crea talvolta situazioni in cui non è rispettato il cosiddetto criterio di sicurezza N-1 3, causando sovraccarichi sulle reti a tensione inferiore 220 e 132 kv, che sono inevitabilmente interessate da transiti indiretti e indesiderati. Gli studi sul comportamento dinamico della rete elettrica del Veneto svolti su diversi scenari mettono in evidenza la criticità dei sovraccarichi sul sistema 220 kv conseguente all indisponibilità singola del collegamento a 380 kv esistente in ST Dolo - Camin. In seguito all apertura (ad esempio per guasto e/o per normale manutenzione) di tale linea, al di sopra di determinati valori di transito si evidenziano riporti di potenza e pericolosi sovraccarichi transitori sulla dorsale a 220 kv, con possibilità di intervento indesiderato di altre protezioni di linea e conseguente apertura dei collegamenti. Ciò può comportare localmente separazioni di rete in corrispondenza di sezioni critiche in conseguenza di smagliature (cioè aperture di linee) incontrollate e perdita di collegamenti, con probabilità di disalimentare vaste aree d utenza. Pertanto le finalità che il presente intervento si pone sono: - rafforzare la magliatura della rete elettrica in Veneto; - potenziare la capacità di connessione, trasformazione e trasmissione in sicurezza della potenza prodotta nell area di Marghera-Fusina, verso l area di carico di Padova; - rendere disponibile la suddetta potenza prodotta sulla rete a 380 kv; - rendere la rete elettrica nell area di Fusina compatibile con i programmi di miglioramento ambientale previsti nel piano di realizzazione delle opere del Progetto Integrato Fusina (P.I.F.) approvato con D.G.R. 07/08/2006 n. 2531. C. Caratteristiche generali ASPETTI TECNICI 01_Riduzione del rischio di disservizio elettrico 02_Livello di sicurezza in condizioni degradate della rete Buono Buono 03_Rimozione dei limiti di produzione - 04_Variazione della capacità di scambio con l'estero - ASPETTI ECONOMICI 01_Riduzione delle perdite di rete 02_Riduzione delle congestioni Buono Buono 03_Costo intervento - 04_Profittabilità Buono ASPETTI SOCIALI 01_Qualità del servizio Buono D. Caratteristiche tecniche 2 Il termine magliatura indica il grado di connessione e di mutua riserva tra le linee e le stazioni che compongono la rete 3 Per condizioni di esercizio in N-1 si intendeuno stato di esercizio della rete primaria in cui vi sia indisponibilità di un qualsiasi elemento della rete stessa, come un elettrodotto, un autotrasformatore etc.

Regione Veneto Pag. 14 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Area di intervento Dolo-Camin: - realizzazione di un nuovo elettrodotto aereo in semplice terna sdoppiata e ottimizzata a 380 kv tra le stazioni elettriche di Dolo (VE) e Camin (PD); - riassetto della rete a 220 e 132 kv dell area. Area di Intervento Malcontenta-Mirano: - realizzazione del nuovo elettrodotto in doppia terna ottimizzata a 380 kv tra la S.E. di Malcontenta e la nuova S.E. di Mirano - realizzazione di una nuova stazione elettrica a 380 kv a Mirano (VE); - riassetto della rete a 220 e 132 kv dell area. Area di intervento Malcontenta-Fusina: - realizzazione di numerosi elettrodotti in cavo a 380 kv, 220 kv, 132 kv in Comune di Venezia - realizzazione di una nuova nuova sezione a 380 kv in blindato nella esistente stazione elettrica di Fusina 2 (VE) - realizzazione di una nuova sezione a 380 kv in blindato e rifacimento della sezione a 220 kv in aria nella esistente stazione elettrica di Malcontenta - realizzazione di una nuova stazione elettrica di transizione aereo/cavo a 380 kv denominata Romea - riassetto della rete a 220 e 132 kv dell area. Quadro degli interventi di razionalizzazione della rete nell area tra Venezia e Padova L ipotesi di razionalizzazione prevede la realizzazione di interventi complementari di razionalizzazione della rete elettrica esistente, da effettuarsi successivamente alla costruzione dei due nuovi tratti di elettrodotto e di una serie di demolizioni di linee elettriche aeree esistenti. Di seguito sono riassunti gli interventi più rilevanti dal punto di vista paesaggistico: - Elettrodotto aereo in semplice terna a 220 kv Dolo-Camin: la demolizione di 13,4 km di elettrodotto bonificherà visivamente vaste aree comprese tra la SE di Dolo e la SE di Camin. - Elettrodotto aereo in doppia terna a 220 kv Camin-loc. Saonara: saranno demoliti circa 4,3 km di elettrodotto aereo interessante la zona compresa tra Saonara e la stazione elettrica di Camin. - Tratto di elettrodotto aereo in doppia terna delle linee a 220 kv S.E. Dugale Stazione I / S.E. Scorzè S.E. Malcontenta (n. 22.209/n. 22.211): vengono soppressi 5 km di elettrodotto aereo. - Tratto di elettrodotto aereo in semplice terna a 132 kv S.E. Villabona S.E. Fusina 2 (n. 23.727): questo intervento consente di bonificare visualmente una vasta zona compresa tra la stazione elettrica di Fusina e la stazione e elettrica di Villabona. In particolare, sono interessate le aree del Vallone di Moranzani e del futuro Parco Brombeo, due ambiti per i quali sono in previsione interventi di riqualificazione paesaggistica. La demolizione interessa anche Villa Colombara, dove attualmente l adiacente cappella è visivamente mortificata dalla presenza di un traliccio. - Elettrodotto aereo in semplice terna a 132 kv ex S.E. Villabona S.E. Fusina 2 der. Alcoa (n. 23.699): l intervento prevede la demolizione di 8,8 km di linea aerea ed interessata una zona adiacente a quella dell intervento precedente dove sono in previsione progetti di riqualificazione paesaggistica. In particolare si segnala la demolizione del tratto di elettrodotto che passa in prossimità del forte Tron. Le altre demolizioni previste, pur riguardando brevi tratti di elettrodotti sono comunque importanti poiché contribuiscono al miglioramento delle qualità visuali del paesaggio. Allo stesso modo le opere all interno della laguna di Venezia previste dal progetto di razionalizzazione porteranno alla sostituzione della attuale linea 132kV Fusina2-Sacca Fisola con una in cavo interrato, eliminando l interferenza paesaggistica dovuta alla presenza di elettrodotti aerei. Nell ambito complessivo del progetto sono previste, quindi, numerose demolizioni di linee aeree esistenti per un totale di circa 86,45 km. E. Localizzazione dell area di studio A - Area di intervento Dolo-Camin: L area di studio è stata impostata sulla congiungente delle stazioni elettriche di Dolo e di Camin da collegare elettricamente e si estende per un area totale di 94,7 km 2 interessando 14 Comuni situati a cavallo tra le Province di Venezia e Padova B - Area di intervento Malcontenta-Mirano: L area di studio è stata impostata sulla congiungente della esistente stazione elettrica di Malcontenta e quella futura di Mirano da collegare elettricamente e si estende per un area totale di 25,2 km 2 interessando 4 Comuni tutti ricadenti nella Provincia di Venezia (Venezia, Mira, Spinea e Mirano). C Area di intervento Malcontenta-Fusina: L area di studio comprende essenzialmente opere di interramento di linee elettriche preesistenti e l ampliamento delle stazioni elettriche di Fusina 2 e Malcontenta. Per tale area, in virtù della tipologia di interventi, non è stato realizzato uno studio ambientale, ma verifiche di compatibilità con la pianificazione regionale. La verifica è stata fatta coordinandosi con la Regione Veneto, la Provincia ed il Comune di Venezia nell ambito del Progetto Moranzani, di riqualificazione ambientale dell area SIN di Marghera.

Regione Veneto Pag. 15 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Localizzazione Area di Intervento A Localizzazione Area di Intervento B F. Analisi ambientale e territoriale dell area di studio F.1 Aspetti fisici Gli interventi di razionalizzazione della rete AT in progetto sono localizzati nella pianura a cavallo delle province di Padova e Venezia, nell ambito di quello che viene individuato come sistema planiziale, percorso dai grandi fiumi, della media e bassa pianura. Tale ambito è costituito dalla fascia territoriale a sud della fascia delle risorgive e comprende l area centro-veneta di Treviso, Vicenza, Padova, Venezia e l alta pianura veronese, le aree della pianura orientale meridionale e della bassa pianura veronese, una vasta porzione di territorio interessata e modellata dal corso dei fiumi Brenta e Bacchiglione, in cui l altitudine media è di 10 m s.l.m., con zone situate a soli 2 m s.l.m.. Nell ambito di tale sistema la presenza di grandi corpi idrici e di vaste estensioni agricole di recente bonifica comportano un paesaggio dai grandi spazi aperti. Le superfici a vasta scala sono utilizzate prevalentemente per fini agricoli, e densamente urbanizzate, con un tessuto discontinuo molto diffuso sul territorio, con la presenza di grandi centri urbani (Padova, Mestre), fortemente industrializzati ed infrastrutturati. Gli unici elementi morfologici presenti sono artificiali: oltre agli edifici, essi sono rappresentati dagli argini dei canali e del fiume Brenta, in particolare quelli del tratto chiamato La Cunetta.

Regione Veneto Pag. 16 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Dal punto di vista geologico la caratteristica morfologica dell area impone una monotonia litologica: tutta l area ricade infatti all interno della pianura alluvionata dal fiume Brenta; l unità geologica emergente è infatti rappresentata dall alluvione di Brenta. Un complesso sistema di faglie con andamento SW-NE, riconducibile alle principali deformazioni alpine, caratterizza la pianura veneta; tra queste le più importanti risultano essere: la Linea dell Antelao, la Linea di Aviano, la Flessura Pedemontana, la Linea di Belluno e la Linea Longhere-Fadalto-Cadola. In particolare queste ultime due si sono impostate su una zona di debolezza ereditata, in corrispondenza del limite tra il Bacino di Belluno, la piattaforma Friulana ad est e quella trentina ad Ovest. La bassa pianura mostra numerosi settori suscettibili di esondazione, nonché aree con frequente ristagno idrico e drenaggio difficoltoso. Lo sviluppo dell attività di cava in alcuni settori ha indotto frequenti penalità territoriali. Aspetti fisici Area di Intervento A Aspetti fisici Area di Intervento B F.2 Uso del suolo Tipologia %* Tessuto urbano discontinuo 19 Aree industriali o commerciali 3 Seminativi in aree non irrigue 44 Sistemi colturali e particellari complessi 33 Corsi d'acqua, canali e idrovie 1 *Le percentuali al di sotto dell'1% non sono riportate Percentuali di uso del suolo, livello 3 Corine 2000 Area di Intervento Dolo-Camin Tipologia % Tessuto urbano discontinuo 12 Aree industriali o commerciali 1 Reti stradali e ferroviarie e spazi accessori 1 Aree verdi urbane 1 Seminativi in aree non irrigue 69 Sistemi colturali e particellari complessi 16 Percentuali di uso del suolo, livello 3 Corine 2000 Area di Intervento Malcontenta-Mirano Le aree agricole, all interno dell area di studio, siano assolutamente prevalenti; tra queste la categoria dei seminativi con circa il 56% delle superfici occupate, risulta quella più estesa in termini di occupazione di superficie. Le aree agricole costituiscono ambienti generati dall uomo che hanno condizionato la fisionomia del territorio, sostituendosi all originaria vegetazione tipica della pianura padano veneta rappresentata dal querce carpineto.

Regione Veneto Pag. 17 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova La fisionomia, oggi fondamentalmente zootecnica, dell attività agricola fa sì che le produzioni destinate alla trasformazione animale occupino il primo posto nel contesto di quelle ottenute dal suolo. Tra le colture vi è in primo luogo il granturco (Zea mais), che può costituire, infatti, uno dei componenti essenziali all alimentazione del bestiame bovino; inoltre nel contesto delle produzioni cerealicole seguono il frumento (Triticum aestivum) e l'orzo (gen. Hordeum). Gli insediamenti urbani, costituiti prevalentemente da tessuto residenziale discontinuo (11%), tessuto residenziale rado e nucleiforme (5,6%) e tessuto residenziale sparso (1,4%) costituiscono nel loro complesso la seconda categoria di uso dopo quella agricola. Per quanto attiene altre categorie a matrice antropica, occorre segnalare la presenza di Insediamenti industriali o artigianali con spazi annessi che occupano il 6,8% della superficie analizzata. La bassa vocazione naturalistica dell area di intervento è evidenziata dalla bassa presenza, in termine di superficie, di aree boscate, siano esse di latifoglie o confiere, che occupano spazi molto limitati inferiori al 2% della superficie totale. F.3 Popolazione L intervento in esame si colloca nella Regione Veneto ed attraversa le province di Venezia e Padova. I Comuni interessati dagli interventi previsti, raggruppati per aree di intervento sono i seguenti: AREA DI INTERVENTO PROVINCIA COMUNE ABITANTI Dolo 14.442 Camponogara 10.905 Venezia Strà 7.031 Dolo - Camin Fosso 5.922 Vigonovo 8.064 Padova Saonara 8.946 Padova 204.870 Malcontenta-Mirano Venezia Venezia 271.073 Mira 35.355 Mirano 26.206 Spinea 24.517 Malcontenta - Fusina Venezia Venezia 271.073 Mira 35.355 L analisi del contesto geografico nell ambito di localizzazione delle aree di studio evidenzia già da ora un aspetto caratterizzante rappresentato dall alto grado di antropizzazione presente lungo il percorso. Le province di Padova e Venezia presentano un territorio con elevata densità di popolazione (331 abitanti per kmq per Venezia, contro i 247 del Veneto ed i 190 nazionali), generando elevata conflittualità nell uso del suolo, soprattutto se si considera che il sistema insediativo regionale è diffuso, con il 41% della popolazione concentrata soprattutto nei comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti. Il settore agricolo risulta caratterizzato da una massiccia presenza di microaziende, integralmente distribuite in territorio di pianura. Dal censimento 2000, dal punto di vista del numero delle aziende, Venezia si attesta al terzultimo posto tra le province venete (13% delle aziende venete), con una Superficie agricola totale di pari al 12% della superficie agricola regionale), ed una dimensione media delle aziende attestata su 5,82 ha, contro la media regionale di 6,30 ha.

Regione Veneto Pag. 18 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova Densità abitativa nell area di Intervento Dolo-Camin Densità abitativa nell area di Intervento Malcontenta-Mirano F.4 Beni paesaggistici Aree soggette a vincolo paesaggistico ex art. 136 D.Lgs. 42/2004 Area di intervento Dolo-Camin L ambito di studio comprende un area soggetta a vincolo paesaggistico ex art. 136 D.Lgs. 42/2004, (ex L. 1497/1939), rappresentata dalla fascia lungo il fiume Brenta, nel tratto a sud del naviglio Brenta. All interno dell area di studio sono presenti alcuni vincoli paesaggistici puntuali, in corrispondenza in gran parte del corso del Brenta o del naviglio Brenta, con ville, giardini o aree naturali. Area di intervento Malcontenta-Mirano Il corridoio non interferisce con aree vincolate ex art. 136 D.Lgs. 42/2004: neanche all interno della stessa area di studio sono presenti zone normate da tale decreto legislativo. Aree soggette a vincolo paesaggistico, ex art. 142 D.Lgs. 42/2004 Area di intervento Dolo-Camin L ambito di studio comprende diverse aree soggette a vincolo paesaggistico ex art. 142 D.Lgs. 42/2004; in particolare si ritrovano esclusivamente vincoli legati alla fascia dei 150 m dai corsi d'acqua iscritti negli elenchi del R.D. 1775/1933 (punto c). Tale fascia, all interno dell ambito, è presente lungo il fiume Brenta ed il Canale Piovego, ma anche lungo il Canale Veraro, il rio Serraglio, lo scolo Pioga. Area di intervento Malcontenta-Mirano Il tracciato interessa aree sottoposte a tale vincolo sia in corrispondenza della stazione di nuova realizzazione di Mirano, sia lungo l asse del tracciato: i corsi d acqua le cui fasce di 150 m sono interessate dalla realizzazione dell elettrodotto sono il Canale Cime, il Canale Tron e il canale di Mirano. La stazione di prevista realizzazione di Malcontenta insisterà allo stesso modo su aree vincolate ex art. 142 D.Lgs. 42/2004, che costituiscono le fasce di 150 m del Canale Scolo Lusore e del canale Tron. Da segnalare che anche tutta l area lagunare risulta soggetta a vincolo paesaggistico ex art. 136 D.Lgs. 42/2004, (ex L. 1497/1939). In essa sono previsti interventi di razionalizzazione della rete elettrica che porteranno alla sostituzione della attuale linea aerea 132kV Fusina2-Sacca Fisola con una in cavo interrato, eliminando di fatto ogni interferenza paesaggistica. Vincoli paesaggistici per l Intervento Dolo-Camin Vincoli paesaggistici per l Intervento Malcontenta-Mirano

Regione Veneto Pag. 19 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova F.5 Beni architettonici, monumentali e archeologici Per la gran quantità di rinvenimenti archeologici, l intero territorio dell area vasta può considerarsi d interesse archeologico. Si tratta, nella grande maggioranza dei casi, di rinvenimenti occasionali, avvenuti nel corso di lavori agricoli ed edilizi. I beni di valore storico-archiettonico sono in genere concentrati nei centri abitati, con l eccezione delle ville che spesso sono distribuite sul territorio. Ciò è particolarmente evidente lungo la riviera del Brenta. Gli abitati che punteggiano la campagna sono per la maggior parte di origine antica; alcuni di essi sono sorti su insediamenti rustici di età romana, altri sono di fondazione medioevale e altri ancora di orgine cinque-seicentesca. In base alla densità degli affioramenti è possibile individuare alcune aree specifiche: Territorio della Centuriazione romana Nel territorio a nord del Naviglio Brenta sono particolarmente evidenti i segni lasciati dalla centuriazione romana, corrispondente all agro centuriato di Patavium, l antica Padova. Si può osservare ancora perfettamente conservato un sistema di strade tutte equidistanti fra loro 710,4 m, cioè 2400 piedi romani che si incontrano ad angolo retto in modo da delimitare un complesso di quadrati di 710,4 m di lato, i quali costituiscono la misura di terreno più comune che gli agrimensori romani chiamavano centuria. Nell ambito del territorio centuriato sono emersi molti reperti che fanno sì che l area sia classificabile di notevole interesse archeologico. Laguna di Venezia L intera laguna di Venezia è considerata di interesse archeologico per i fenomeni insediativi che vi si sono sviluppati dalla preistoria fino all Alto Medioevo e per l elevata densità dei ritrovamenti. L area è stata perimetrata nel D.M. di vincolo dell 1.8.1985. Per la zona d indagine l area si estende ad est del tracciato canale Nuovissimo di Brenta. Sul margine della laguna, nel territorio comunale di Campagna Lupia, è stato identificato un insediamento romano di tipo lagunare ascrivibile al I-IV sec. d.c. L area è stata perimetrata nel D.M. di vincolo dell 1.8.1985 ed è quindi soggetta al D.Lgs 42/2004. Area intervento Dolo-Camin La zona deve essere stata abitata già dalle popolazioni Peleovenete, tuttavia la gran parte dei ritrovamenti è di epoca romana è si collegherebbe al passaggio del tracciato della Via Annia e quello della Via Popilia che si incontravano nel luogo dell attuale Sambruson. F.6 Aree protette All interno delle aree di intervento A e B, oggetto di studio ambientale, non sono presenti Siti di Importanza Comunitaria o altre tipologie di Aree Protette (Parchi, Riserve naturali etc.). Esternamente alle aree di studio, in corrispondenza della laguna di Venezia sono presenti alcuni Siti di Importanza Comunitaria istituiti secondo Direttiva CEE 92/43 Direttiva Habitat). In particolare si segnalano i seguenti: - S.I.C. IT3250030 "Laguna medio inferiore di Venezia" - S.I.C. IT3250031 "Laguna superiore di Venezia" - S.I.C. IT3250003 "Penisola del Cavallino Biotopi litoranei" non rappresentato in cartografia - S.I.C. IT3250023 "Lido di Venezia Biotopi litoranei" non rappresentato in cartografia Sempre all esterno dell ambito di indagine e nella parte a sud-est di esso, è presente la Zona di Protezione Speciale Z.P.S. IT3250046 "Laguna di Venezia", in gran parte compresa all interno dell area SIC sopraccitata.( S.I.C. IT3250030 "Laguna medio inferiore di Venezia"). Nell area vasta considerata è presente un area umida vincolata dall art. 142 D.Lgs. 42/2004, ex L.431/85, in quanto zone umide incluse nel D.P.R. 448 del 13-3-1976. Essa è posta a sud ovest della stazione di Dolo, all interno del Comune di Campagna Lupia, corrispondente all Oasi di Valle Averto, istituita con decreto ministeriale nel 1988 e gestita dal WWF. Zone protette attorno all area Dolo-Camin Zone protette attorno all area Malcontenta-Mirano

grsl Rapporto Ambientale del PdS 2008 Regione Veneto Pag. 20 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova F.7 Vegetazione, flora, fauna Da un punto di vista bioclimatico l area vasta in oggetto si colloca all'interno del clima temperato, Regione mesaxerica, sottoregione ipomesaxerica, tipo B, caratterizzato da un netto sdoppiamento della stagione piovosa in due massimi, primaverile ed autunnale, e due minimi, invernale ed estivo (Tomaselli, Balduzzi, Filipello, 1973). Il climax della pianura padana, nelle condizioni bioclimatiche descritte, è indicato come Querco-Carpinetum boreoitalicum (Pignatti, 1963), consorzio mesofilo con prevalenza di Quercus robur, Carpinus betulus, Ulmus minor e Fraxinus excelsior. Nella zona della bassa pianura, la vegetazione ancora presente nelle poche aree non sottratte dalla intensa attività di urbanizzazione e di sfruttamento dei suoli ai fini agricoli è costituita da depositi di materiale grossolano ad elevata permeabilità; la vegetazione forestale, in gran parte formata da consorzi degradati rivieraschi o da lembi di querco-carpineti, si colloca lungo i corsi principali della rete idrografica. Di particolare interesse risulta essere la vegetazione naturale di ripa, caratteristica dell area di studio, caratterizzata da formazioni arboree che nella forma più tipica corrispondono all associazione dominata dal salice bianco. Oltre al salice sono presenti altre specie quali Pioppo nero (Populus nigra), pioppo bianco (P.alba), salice grigio (Salix cinerea), e da un contingente di arbusti ed alberi igrofili fra i quali l ontano nero (Alnus glutinosa), la lantana (Viburnum lantana), il biancospino (Crataegus monogyna) etc. Tra la vegetazione naturale di ripa, accanto alle specie citate, sono rilevabili altri salici, quali Salix purpurea, Salix triandra, Salix eleagnos, Salix cinerea e Salix caprea. La vegetazione di ripa là dove appare più integra, nel suo lato interno a ridosso dell acqua, è caratterizzata spesso da un lembo stretto e continuo di vegetazione erbacea. Le associazioni erbacee di sponda sono influenzate soprattutto dalla velocità dell acqua. Ovunque tendono a svolgere una funzione di consolidamento delle rive, ma possono proliferare soprattutto su plaghe fangoso-limose, in corrispondenza di qualche ansa o meandro dove il flusso diviene meno impetuoso e i processi di deposizione finiscono per prevalere su quelli d erosione. Tali formazioni sono caratterizzate da popolamenti monofitici che formano un nastro di erbe alte delimitante, sul lato della sponda, il boschetto ripariale. Infine completano il quadro della vegetazione presente nella Regione planiziale i lembi relitti di boschi planiziali con presenza di farnie (Quercus robur), olmi (Ulmus minor), aceri (Acer campestre), carpini bianchi (Carpinus betulus) o qualche raro frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa). A causa della forte presenza antropica e della scarsa presenza di ambienti naturali, l area di studio non presenta molti elementi di interesse dal punto di vista faunistico. Le uniche aree di un certo interesse sono localizzate sulle rive del Brenta e nei piccoli ambienti umidi che ancora permangono. Le specie faunistiche di un certo interesse sono quindi legate agli ambienti umidi e ripariali. In particolare è possibile imbattersi in specie ornitiche che sono presenti in modo più stabile e in numero maggiore nella Laguna di Venezia. Fra queste ultime l Airone rosso, l Airone cenerino, la Nitticora, la Garzetta, la Garza ciuffetto, il Falco di Palude, l Albanella minore. Sono inoltre presenti specie di anfibi di interesse Comunitario fra cui il Tritone crestato e il Rospo smeraldino. Fra i pesci meritano di essere ricordati il Cobite Comune, il Gobio, la Lampreda padana e la Lasca. F.8 Infrastrutture Le zone in esame appaiono piuttosto antropizzata, con abbondanti arterie viarie ed una fitta rete elettrica esistente. Infrastrutture nell area di Intervento Dolo-Camin Infrastrutture nell area di Intervento Malcontenta-Mirano Infrastrutture viarie: - autostrada A4, nel tratto tra Venezia e Padova - SS. n. 11 che collega anch essa i due capoluoghi di Provincia. - ferrovia Venezia - Adria. Allo stato di fatto va anche considerato il Passante di Mestre, in fase di realizzazione che avrà influenza sulla mobilità dell area. Infrastrutture elettriche - 6 linee a 380 kv, per un totale di 17,6 Km, tra cui l esistente linea Camin-Dolo. - 7 linee a 220kV, per un totale di 36,2 Km - la linea a 132 kv Dolo-Rovigo, lunga 11,6 km di proprietà Terna, a cui si aggiungono altre linee elettriche non RTN a 132 kv

Regione Veneto Pag. 21 Razionalizzazione a 380 kv fra Venezia e Padova G. Generazione e caratterizzazione delle soluzioni localizzative G.1 Generazione Con la delibera n. 914 del 6 aprile 2004 la Regione Veneto ha indicato una serie di prerequisiti territoriali e ambientali nella realizzazione di infrastrutture elettriche di questo tipo. L alternativa di corridoio è stata generata mediante l applicazione sul territorio dei criteri ERA, presentati all interno del Paragrafo 3.1.2 del presente Volume ed elaborati sulla base dei seguenti dati: - l uso del suolo Corine - landcover 2000 - l uso del suolo ARPAV relativo al Bacino scolante in Laguna - i Piani Regolatori Generali Comunali ove disponibili - le aree vincolate - le aree naturali Caratterizzazione con i criteri ERA - Area Dolo-Camin Caratterizzazione con i criteri ERA - Area Malcontenta- Mirano G.2 Caratterizzazione delle soluzioni individuate L applicazione dei criteri ERA alle due aree di studio individuate ha permesso l individuazione in ciascun area di un corridoio preferenziale: nel primo tratto Dolo-Camin, partendo dalla SE di Dolo (Ve), il corridoio individuato procede in direzione Est-Ovest, sfruttando un ampia fascia di territorio agricolo tra i comuni di Dolo, Camponogara e Strà, rimasta negli anni sgombra da edificato poiché riservata ad un progetto di idrovia interrottosi nel 1992 (progetto Idrovia Padova-Venezia). Nel secondo tratto, Malcontenta-Mirano, il corridoio, partendo dalla stazione esistente di Malcontenta, procede in direzione Est-Ovest, attraversando l autostrada Milano-Venezia, ed inserendosi nella fascia libera da vincoli e condizionamenti compresa tra l infrastruttura viaria ed il corridoio energetico a nord della stessa, terminando presso la stazione elettrica di Mirano in progetto, in adiacenza al nuovo Passante di Mestre in via di realizzazione. Corridoio individuato - Area Dolo-Camin Corridoio individuato - Area Malcontenta-Mirano L alto grado di antropizzazione presente nell area di studio ha determinato la impossibilità pressoché totale di localizzare ulteriori alternative di corridoio per entrambi gli interventi previsti (Dolo-Camin e Malcontenta-Mirano). Durante la concertazione si è tentato di arrivare, attraverso lievi modifiche al corridoio preferenziale concordate con gli EELL, ad individuare una fascia di fattibilità per ognuno dei due tratti di elettrodotto.