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La corrente elettrica

L'intensità della corrente elettrica Si chiama corrente elettrica un moto ordinato di cariche elettriche In un filo metallico (come il filamento di una lampadina) le cariche in moto sono gli elettroni, negativi

L'intensità della corrente elettrica Un moto di cariche è simile al moto di un liquido.

L'intensità di corrente L'intensità di corrente elettrica è il rapporto tra la carica che attraversa una sezione S di un conduttore nell'intervallo di tempo t, e l'intervallo di tempo stesso. Q è la somma delle cariche positive e di quelle negative che attraversano S.

L'intensità di corrente Per esempio: se in t = 0,10 s passa una carica Q = 0,050 C, l'intensità di corrente i è: L'unità di misura nel S.I. è l'ampere (A): una corrente di 1 A trasporta 1 C al secondo. Strumenti di misura: amperometro analogico e digitale

Il verso della corrente Per convenzione, il verso della corrente elettrica è quello in cui si muovono le cariche positive: la corrente si muove da punti a potenziale maggiore verso punti a potenziale minore; il moto degli elettroni in un metallo avviene nel verso opposto a quello fissato per la corrente convenzionale.

La corrente continua Una corrente si dice continua quando la sua intensità è costante nel tempo. Su alimentatori a corrente continua o altri dispositivi (es. pila stilo) compare l'indicazione DC (direct current). Dalla definizione di i si ha: In corrente continua, la carica Q e il tempo t sono direttamente proporzionali.

I generatori di tensione e i circuiti elettrici Un dislivello in un fluido determina una corrente di liquido che continua finché la differenza di livello non si annulla.

I generatori di tensione e i circuiti elettrici Un dislivello di liquido provoca una corrente; in modo simile, la differenza di potenziale V causa una corrente elettrica: essa fluisce finché V = 0; la pompa idraulica ristabilisce il dislivello portando il liquido dal livello più basso a quello più alto; analogamente, un generatore di tensione mantiene ai suoi capi un V costante nel tempo.

I generatori di tensione e i circuiti elettrici Si chiama generatore ideale di tensione continua un dispositivo che mantiene ai suoi capi un V costante, per un tempo indeterminato, indipendentemente dalla corrente che fluisce. Il suo funzionamento è analogo a quello della pompa idraulica: preleva le cariche positive (convenzionali) dai punti a potenziale più basso (-) per riportarle ai punti a potenziale maggiore (+).

I circuiti elettrici Un circuito elettrico è un insieme di conduttori connessi in modo continuo e collegati a un generatore.

I circuiti elettrici Ciascun elemento di un circuito è rappresentato da un simbolo. Se il circuito è chiuso (senza interruzioni) c'è passaggio di corrente; se è aperto non vi fluisce corrente.

Collegamento in serie Più conduttori sono connessi in serie se sono posti in successione tra loro. In essi fluisce la stessa corrente elettrica.

Collegamento in parallelo Più conduttori sono connessi in parallelo se hanno sia le prime che le seconde estremità connesse tra loro. Ai loro capi c'è la stessa differenza di potenziale.

Collegamento in serie e parallelo Le lampadine dell'albero di Natale sono connesse in serie: se una si rompe, il circuito si apre, non passa più corrente e tutte si spengono; gli elettrodomestici dell'impianto di casa sono connessi in parallelo: sono tutti indipendenti.

La prima legge di Ohm Vediamo sperimentalmente come varia l'intensità di corrente in un conduttore, quando varia V ai suoi capi.

La prima legge di Ohm Otteniamo la curva caratteristica del conduttore riportando i dati in un grafico V-i. I conduttori hanno comportamenti molto vari: G.S. Ohm scoprì che per molti conduttori, tra cui i metalli e le soluzioni di acidi, basi e sali, la curva caratteristica è una retta che passa per l'origine: tali conduttori sono detti ohmici.

La prima legge di Ohm La retta passante per l'origine rappresenta la Prima legge di Ohm: nei conduttori ohmici l'intensità di corrente è direttamente proporzionale alla differenza di potenziale applicata ai loro capi. La resistenza elettrica R si misura in ohm ( ): R misura la DIFFICOLTA da parte del conduttore a far passare I

I resistori Un conduttore ha la resistenza di 1 ohm quando viene attraversato dalla corrente di 1 A, se sottoposto alla differenza di potenziale di 1 V. I componenti elettrici che seguono la prima legge di Ohm sono chiamati resistori; negli schemi elettrici, un resistore viene rappresentato dal simbolo in figura:

INTERPRETAZIONE MICROSCOPICA DI R Microscopicamente una carica è ostacolata nel suo moto nel conduttore 1) Dalle altre cariche 2) Dai protoni dei nuclei URTI dei portatori di corrente contro il reticolo cristallino del conduttore

DA COSA DIPENDE TALE DIFFICOLTA misurata da R? 1) Caratteristiche fisiche del conduttore (tipo e disposizione dei legami, dislocazione dei nuclei) 2) Lunghezza l del conduttore (l, R ) 3) Sezione S del conduttore (S, R ) SECONDA LEGGE DI OHM l R S = RESISTIVITA del materiale (rende conto della dipendenza di R dal materiale e dalla sua T temperatura) dipende da T = 0 (1+ T)

I resistori in serie e in parallelo La resistenza equivalente R eq di una rete di resistori è quella di un singolo resistore che, sottoposto alla stessa V, assorbe dal generatore la stessa i. Se chiamiamo i eq la corrente assorbita, si ha: Resistori in serie L'intensità della corrente in entrambi i conduttori è uguale:

Resistori in serie Invece il V totale è la somma delle singole differenze di potenziale ai capi di R 1 e R 2 : Poiché è e, si ha:, dunque:

Resistori in serie Nel caso di due resistori in serie, è: R eq = R 1 + R 2. Generalizzando al caso di n resistori in serie, si ottiene che la resistenza equivalente di più resistori posti in serie è uguale alla somma delle resistenze dei singoli resistori: Ogni resistore aggiunto aumenta la resistenza totale, perché è un ulteriore ostacolo al passaggio della corrente elettrica.

Resistori in parallelo La corrente erogata dal generatore è uguale alla somma delle correnti nei due resistori:

Resistori in parallelo Possiamo dimostrare che: l'inverso della resistenza equivalente di più resistori posti in parallelo è uguale alla somma degli inversi delle resistenze dei singoli resistori: Ogni resistore aggiunto diminuisce la resistenza totale, perché offre una possibilità in più al passaggio della corrente elettrica

La trasformazione dell'energia elettrica Alcuni elettrodomestici contengono un resistore che si scalda quando è attraversato da corrente.

La trasformazione dell'energia elettrica Effetto Joule: è il fenomeno per cui un conduttore percorso da corrente elettrica si riscalda. L energia potenziale elettrica si trasforma in energia cinetica delle molecole del conduttore. La temperatura aumenta, l'energia elettrica diventa calore (energia termica). Potenza dissipata dal resistore, P: è la rapidità con cui l'energia elettrica è trasformata in energia interna del resistore. Vale la legge: Ricordiamo che l'unità di misura della potenza nel S.I. è il watt (W): 1 W = 1 J / 1 s

La forza elettromotrice All'interno di un generatore vi sono forze che lavorano contro il campo elettrico, per riportare le cariche positive verso il polo + e gli elettroni verso il polo. La forza elettromotrice f em di un generatore è il rapporto tra il lavoro W compiuto per spostare una carica q al suo interno e la carica stessa: Esempio: una pila da 9 V compie un lavoro di 9 J per spostare al suo interno 1 C di carica positiva dal polo al polo +.

La forza elettromotrice: generatore ideale e reale La forza elettromotrice di un generatore ideale di tensione è la differenza di potenziale che esso mantiene ai suoi estremi; La forza elettromotrice è effettivamente la tensione che si ha ai poli del generatore, non si disperde nulla. Per un generatore reale la forza elettromotrice è uguale alla massima tensione che si può avere tra i suoi poli. Quando circola corrente in un generatore reale, parte dell'energia fornita (della forza elettromotrice) serve a vincere la resistenza al moto delle cariche nel suo interno.

Il generatore reale di tensione Per descrivere questo calo di tensione associamo ad ogni generatore reale una resistenza interna r: r misura l'impedimento al moto delle cariche all'interno del generatore; ogni generatore reale può essere modellizzato come un generatore ideale collegato in serie ad una opportuna resistenza interna r. Nel caso reale r 0, è dunque V < f em ; si ha V = f em solo se r = 0 o se R (circuito aperto).