Provincia di Caserta Piano Territoriale di Coordinamento



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Provincia di Caserta Piano Territoriale di Coordinamento E1 Schede programmatiche: interventi infrastrutturali e progetti territoriali prioritari Dicembre 2009

PROVINCIA DI CASERTA PROPOSTA DI PTC (co. 1 art. 20 Lr 16/2004) E1 Schede programmatiche: interventi infrastrutturali e progetti territoriali prioritari Dicembre 2009

1.1 Interventi infrastrutturali I 1. Aeroporto civile di Capua L aeroporto situato nel comune di Capua tra la SS 7 Appia e la SP 3 Brezza sarà attrezzato per ospitare le operazioni di volo di Aviazione Generale, il volo sportivo nonché come scalo dedicato all industria aeronautica leggera. Studio di Fattibilità Piano nazionale per il Mezzogiorno Fondi aree sottoutilizzate Legge Obiettivo 2001 POR 2000-2006 I 2. Potenziamento ferrovia Alifana E previsto il completamento del ramo basso dell ex ferrovia Alifana, ora Metro Campania Nord Est, nel tratto Santa Maria Capua Vetere Aversa, da collegare con il tratto Aversa Giugliano Napoli, attualmente tratto in esercizio. Lo scopo di tale intervento è quello di rafforzare la connessione tra l area napoletana e l area aversana e soddisfare la crescente domanda di mobilità che insiste sul capoluogo di provincia. Legge Obiettivo 2001 I 3 Corridoio viario tra il Casello A1 di S. Vittore del Lazio e l Area Domitiana- Foce del Garigliano Tale corridoio dovrà essere realizzato attraverso l ammodernamento dell ex Ss 430 Valle del Garigliano. Protocolli d intesa interregionali Legge 21 dicembre 2001, n. 443 I 4 Sistema ferroviario metropolitano della provincia di Caserta Al fine di dotare le conurbazioni casertana e aversana di un efficiente sistema di trasporto collettivo, di maggiore capacità e velocità rispetto all attuale è prevista la riqualificazione della tratta ferroviaria Capua Maddaloni della linea Napoli Roma via Cassino. Scopo precipuo di tale intervento è la realizzazione del sistema ferroviario metropolitano della provincia di Caserta. Piano di Bacino I 5 Realizzazione del by pass dell abitato di Maddaloni E prevista la realizzazione di un by pass all abitato di Maddaloni sul collegamento Rfi Caserta Cancello nell ambito della nuova linea AC Napoli Bari. Progetto preliminare

I 6 Progettazione nodi di interscambio modale Al fine di migliorare il sistema di trasporto pubblico locale su gomma è prevista la progettazione di 5 nodi di interscambio modale: Aversa, Caserta, S. Maria C.V., Capua e Cancello. Piano di Bacino di Traffico Fondi Por 2000-06 Fondi Por 2007-13 I 7 Recupero ex ferrovia Sparanise - Gaeta La ferrovia Sparanise Gaeta fu dismessa nel 1957, il suo recupero nel tratto Sparanise Sessa Aurunca Cellole consentirebbe di integrare e sostenere la mobilità verso il litorale Domitio, attualmente servito dalla sola Ss 7 Appia. Piano di Bacino di Traffico, Studio di fattibilità Fondi Por 2000-06 Fondi Por 2007-13 I 8 Corridoio Caserta S. Angelo in Formis Piedimonte Matese Riqualificazione del tracciato stradale tra la variante di Caserta, S. Angelo in Formis e Piedimonte Matese, consentirebbe di eliminare il punto critico di Caiazzo. I 9 Scambi intermodali Al fine di ottimizzare il trasporto collettivo su gomma sono previsti scambi intermodali nelle stazioni ferroviarie di:sessa Aurunca, Falciano del Massico, Vairano Scalo, Sparanise e Piedimonte Matese. Piano di Bacino di Traffico I 10 By pass Al fine di eliminare i problemi di congestione e favorire in modo agevole il raggiungimento di importanti infrastrutture di protezione civile è prevista la realizzazione di un by pass ai centri urbani di Piedimonte Matese e Sessa Aurunca. Legge Obiettivo 2001 2

I 11 Ammodernamento Telesina Al fine di migliorare la viabilità provinciale è prevista una riqualificazione del tracciato stradale della strada statale 372. Programma Nazionale per il Mezzogiorno 2007-2013 Legge Obiettivo 2001 I 12 Piste ciclabili Nel quadro della programmazione degli interventi per la mobilità sostenibile, si inserisce un progetto di sviluppo di una mobilità ciclabile integrativa e sostitutiva di quella privata su gomma. I principali collegamenti di interesse provinciale sono: - Regi Lagni; - Alifana bassa; - Strada statale Appia; - Domitiana. progetto europeo Cy.Ro.N.Med (Cycle Route Network of the Mediterranean) Pic Ptcp : Prust Progetto della provincia per la realizzazione di itinerari ciclabili nei territori dei Comuni di Maddaloni, San Marco Evangelista e San Nicola la Strada, denominato Appia Ciclabile Legge 366/1998 Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica 3

1.2 Progetti territoriali prioritari P 1 Aeroporto internazionale di Grazzanise La localizzazione dell'aeroporto è prevista nel territorio dei comuni di Grazzanise e Cancello Arnone adiacente la SS 264 del Basso Volturno e la via S. M. a Cubito, in corrispondenza dell esistente aeroporto militare. Tale opera si propone come un nodo del sistema dei trasporti di livello internazionale, con caratteristiche di grande attrattore di flussi e di funzioni al livello regionale e metropolitano. - presenza di un azienda Rir; - presenza di siti contaminati. - localizzazione di aziende produttrici del settore aeronautico e del terziario avanzato; - sviluppo di attività economiche per la fornitura di servizi; - potenziamento dei servizi a rete nell area. Studio di Fattibilità Piano nazionale per il Mezzogiorno Fondi aree sottoutilizzate Legge Obiettivo 2001 P 2 Cintura verde urbana (territorio complementare alla città) La cintura verde urbana o green belt è il territorio rurale e aperto complementare alla città, individuato attorno alla conurbazione casertana e aversana. Nell insieme si tratta di poco più di 9.000 ettari, appartenenti alle aree più fertili del territorio provinciale, caratterizzate ancora oggi dai segni della centuriazione di epoca romana. Essa comprende le aree aperte intercluse dal continuo avanzamento del sistema urbano e ne segue tutte le aree di frangia. Il territorio rurale e aperto complementare alla città sottolinea il valore sociale ed ecologico delle aree rurali urbane e periurbane. La loro funzione agricola garantisce un alta qualità dello spazio aperto il quale, reso accessibile ai cittadini, potrà contribuire in modo decisivo all innalzamento complessivo della qualità urbana. Tale sistema di aree verdi rappresenta una risorsa chiave per la costruzione di reti ecologiche in ambiente urbano con obiettivi legati al riequilibrio ambientale ed ecologico della grande area metropolitana. - Istituzione di parchi urbani metropolitani; - sviluppo di attività agricole multifunzionali; - incentivi allo sviluppo del turismo rurale; - recupero ambientale e paesaggistico delle aree rurali degradate; - Istituzione di parchi urbani metropolitani; - promozione di attività agricole multifunzionali; - tutela e recupero degli elementi di elevato valore storico (schema centuriale, masserie storiche, filari di vite maritata ecc.); - bonifica e recupero ambientale e paesaggistico delle aree rurali degradate; - misure per il corretto inserimento ambientale e paesaggistico di nuove opere, attrezzature, impianti tecnologici e corridoi infrastrutturali. 4

P 3 Recupero degli elementi fondativi del paesaggio borbonico Gli elementi che testimoniano il passato borbonico del territorio sono: la reggia servita dall Acquedotto Carolino, il Belvedere di S. Leucio, la reggia di Carditello e il Viale Carlo III che collegava la città a Napoli. P 4 Recupero dei centri storici abbandonati Da una prima analisi bibliografica è emerso che i centri storici abbandonati in provincia di Caserta sono: Caianello Vecchio nel comune di Caianello, Calvi Vecchia nel comune di Calvi Risorta, Giano Vetusto, Pietravairano (unitamente al Borgo S. Felice), Presenzano, il Borgo Cerquarola nel comune di Roccamonfina, San Pietro Infine, Vairano Patenora e, nel suo territorio comunale, Marzanello Vecchio. - Stato di degrado e abbandono; - perdita dell identità culturale; - perdita del patrimonio storico; - riqualificazione formale e funzionale delle masserie, cappelle extraurbane; - recupero del paesaggio agricolo a cui rapportare gli insediamenti storici; - recupero delle aree edificate dismesse; - migliore utilizzazione dello spazio; - riduzione della pressione sulle risorse ambientali; - riqualificazione degli spazi; - attenuazione di situazioni di degrado territoriale o sociale; - predisposizione di condizioni atte a rendere una regione più attraente nei confronti degli investitori provenienti dall esterno; - sviluppo di un identità culturale e regionale; - creazione di condizioni favorevoli all iniziativa imprenditoriale collegata direttamente o indirettamente alla valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento al settore turistico. - recupero delle aree edificate dismesse; - riqualificazione degli spazi; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità per vincere lo stato di isolamento; - potenziamento del trasporto pubblico; - realizzazione di standard e strutture ricettive e per la ricreazione. Legge regionale 18 ottobre.2002, n. 26 Norme ed Incentivi per la valorizzazione dei Centri Storici della Campania e per la catalogazione dei beni ambientali di qualità paesistica. Modifiche alla legge regionale 19 febbraio 1996, n. 3 Por Regione Campania FESR 2000-2006, Asse II P 5 Recupero Riqualificazione dei Regi Lagni I Regi Lagni sono opere di canalizzazione e bonifica iniziate nel 1610 dal viceregno spagnolo per un problema che da secoli attanagliava la Campania Felix: le continue esondazioni del fiume Clanio. La realizzazione di tale opera permise di restituire all attività agricola 100.000 ha di terreno fertilissimo. I Regi Lagni avevano il compito di raccogliere le acque piovane e sorgive 5

convogliandole dalla pianura a Nord di Napoli per oltre 56 km verso il mare tra la foce del Volturno ed il Lago di Patria oggi non più espletato a causa dello stato di completo abbandono e degrado in cui versano. L'intero bacino dei Regi Lagni occupa una superficie particolarmente vasta, pari a circa 1.300 Kmq., in gran parte pianeggiante e delimitata a nord-ovest dal litorale domizio e dal bacino del Liri-Garigliano-Volturno, a sud-est dall'area casertana, dal nolano e dalle pendici settentrionali del Vesuvio e a sud-ovest dai Campi Flegrei. - Assenza di manutenzione; - stato di degrado e abbandono; - cementificazione degli alvei; - presenza di rifiuti e scarichi abusivi; - rischio idraulico per i territori attraversati; - Istituzione di parchi urbani metropolitani; - sviluppo di attività agricole multifunzionali; - incentivi allo sviluppo del turismo rurale; - recupero ambientale e paesaggistico delle aree rurali degradate; - Istituzione di un parco agricolo; - istituzione di un parco fluviale; - promozione di attività agricole multifunzionali; - bonifica e recupero ambientale; - misure per il corretto inserimento ambientale e paesaggistico di nuove opere, attrezzature, impianti tecnologici e corridoi infrastrutturali. programma di "ricognizione degli scarichi nel territorio dei Regi Lagni", previsto dal Piano d'azione per la riqualificazione dell area Deliberazione n. 1344 del 6 agosto 2009 Studio di perfettibilità corridoio ecologico Regi Lagni Por Regione Campania FESR 2007-2013, Asse I - Sostenibilità ambientale e attrattività culturale e turistica P 6 Parco archeologico dell area Atellana Il progetto interessa un area di circa 100 ha ricadente nei comuni di Frattaminore (NA), Succivo, Orta di Atella e Sant Arpino, prevede la realizzazione di scavi archeologici, il restauro delle strutture emerse e la sistemazione generale dell'area con la realizzazione del percorso di visita all'antica città di Atella. Atella è una città di origine osca, una delle più antiche della Campania. La sua posizione geografica rappresentò nell'antichità un crocevia tra le culture greca, etrusca e sannita che ne influenzarono la struttura urbana e la storia. Atella divenne famosa in tutto il mondo antico per un genere teatrale ''Le fabulae atellanae'', di cui c'e' memoria con i racconti di Plauto e di Svetonio. La ricchezza di tale passato suggerisce quanto possa essere importante per le comunità locali riportare alla luce la struttura della città e recuperare il legame con il proprio territorio. - attenuazione di situazioni di degrado territoriale o sociale; - incentivo del turismo; - riqualificazione degli spazi; - valorizzazione del patrimonio storico e culturale; - sviluppo di un identità culturale e regionale; - creazione di condizioni favorevoli all iniziativa imprenditoriale collegata direttamente o indirettamente alla valorizzazione del patrimonio culturale. - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; - riqualificazione degli spazi; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità debole per una migliore fruizione del territorio; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione. Accordo di programma Regione Campania Ministero per i Beni e le Attività 6

Culturali Por Regione Campania 2000-2006 Misura 1.9: Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, archeologico, naturale, etnografico e dei centri storici delle aree protette approvato con D.Gr 12 novembre 2004, n. 2052 P 7 Parco regionale del Matese e aree contigue. Valorizzazione delle risorse Il Parco Regionale del Matese, che si estende per oltre 33.000 ettari, è stato istituito nell Aprile del 2002 per salvaguardare uno dei più grandi ed importanti massicci di natura calcarea e dolomitica presenti in Campania. Il suo territorio interessa 25 comuni, 15 in provincia di Caserta e 5 in provincia di Benevento. Nello specifico i comuni della provincia interessati dal parco sono: Ailano, Alife, Capriati al Volturno, Fontegreca, Gallo Matese, gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannina, Raviscanina, S. Angelo d Alife, S. Gregorio Matese, San Potito Sannitico e Valle Agricola. - valorizzazione delle risorse naturali; - incentivo del turismo; - valorizzazione del patrimonio storico e culturale; - sviluppo di un identità culturale e regionale; - recupero delle mura di Alife; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità debole per una migliore fruizione del territorio; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; P 8 Parco regionale di Roccamonfina- Foce Garigliano e aree contigue. Valorizzazione delle risorse Il Parco Regionale di Roccamonfina Il Parco si estende per oltre 11000 ettari e comprende attualmente i comuni di Sessa Aurunca, Roccamonfina, Teano, Conca della Campania, Galluccio e Marzano Appio. - valorizzazione delle risorse naturali; - incentivo del turismo; - valorizzazione del patrimonio storico e culturale; - sviluppo di un identità culturale e regionale; - valorizzazione delle terme di Roccamonfina; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità debole per una migliore fruizione del territorio; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; P 9 Parco urbano dei Monti Tifatini I Monti Tifatini costituiscono una cerchia collinare, che circonda la conurbazione casertana, caratterizzata da un territorio ad elevata vulnerabilità ambientale. Tale territorio risulta direttamente interessato dai processi di urbanizzazione e va tutelato al fine di conservare il fisiologico rapporto tra città e campagna e impedire l indiscriminata espansione urbana. - mitigazione del rischio ambientale e antropico; - formazione della rete ecologica provinciale; 7

- recupero delle cave dismesse; - riqualificazione degli spazi; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità debole per una migliore fruizione del territorio; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione Convenzione stipulata il 15 Marzo 2005 tra le amministrazioni comunali di Caserta, Casagiove, Casapulla, Capua e S. Prisco per sottoscrivere l intesa di partecipare al bando pubblico di attuazione della Misura 1.9 del Por. Campania 2000-2006; Determinazione del 8 aprile 2005, n. 177 il comune di S. Prisco, capofila del raggruppamento, ha dato l incarico di redigere il progetto di Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio storico, culturale, naturale del Sic. Monte Tifata Por Regione Campania 2000-2006 Misura 1.9: Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, archeologico, naturale, etnografico e dei centri storici delle aree protette approvato con D.Gr 12 novembre 2004, n. 2052 P 10 Parco regionale di Monte Maggiore Monte Monaco e Monte Fossato Il Parco regionale di Monte Maggiore Monte Monaco e Monte Fossato è stato istituito nel 2008 (legge regionale Finanziaria 2008). I comuni afferenti sono: Alvignano, Baia e Latina, Formicola, Castel di Sasso, Castel Campagnano, Pontelatone, Liberi e Piana di Monte Verna. P 11 Parco delle acque minerali Il progetto del parco delle acque interessa i comuni di: Pratella, Prata Sannita, Riardo, Rocchetta e Croce in cui sono localizzate le sorgenti minerali del territorio casertano, note a livello internazionale. - incentivo del turismo rurale; - valorizzazione del patrimonio naturale e culturale; - valorizzazione e salvaguardia degli ecosistemi del territorio; - Istituzione del parco delle acque di Riardo e comuni limitrofi; - istituzione di parchi termali fra le due sponde del Garigliano nel comune di Rocca D Evandro; - realizzazione di strutture ricettive e per la ricreazione; - riqualificazione degli spazi; - realizzazione di infrastrutture per la mobilità debole per una migliore fruizione del territorio; Protocollo d intesa stipulato il 22 marzo 2008 dai comuni di Pratella, Prata Sannita, Riardo, Rocchetta e Croce e l amministrazione provinciale di Caserta; Legge regionale 22 luglio 2009, n.8 Por Regione Campania 2000-2006 Misura 1.9: Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale, archeologico, naturale, etnografico e dei centri storici delle aree protette approvato con D.Gr 12 novembre 2004, n. 2052 P 12 Riqualificazione ambientale della fascia dunale costiera 8

La fascia dunale è un ecosistema ad elevata potenzialità per la ricostituzione di aree umide e habitat planiziali e costituisce un elemento chiave del progetto di rete ecologica provinciale. - Istituzione di parchi urbani metropolitani; - promozione di attività multifunzionali; - tutela e recupero degli elementi di elevato valore naturalistico; - bonifica e recupero ambientale e paesaggistico delle aree degradate; - misure per il corretto inserimento ambientale e paesaggistico di nuove opere, attrezzature, impianti tecnologici e corridoi infrastrutturali. - Tutela e recupero funzionale delle opere e degli schemi di bonifica; - tutela della condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; - rafforzamento degli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole (filari arborei, alberi isolati, lembi di vegetazione seminaturale associati ai corsi d acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel Piano di sviluppo rurale; - ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica per la salvaguardia delle civili abitazioni e della pubblica incolumità; - bonifica dei siti contaminati; P 13 Messa in sicurezza della bassa Asta del Volturno Il fiume Volturno con una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km², è il principale fiume dell Italia meridionale sia per lunghezza sia per portata., attraversa un area ad elevata sensibilità ambientale risultando di fatto strategico ai fini della realizzazione della rete ecologica provinciale. - Presenza di abitazioni e attività antropiche non previste e/o disciplinate; - stato di degrado e abbandono; - cementificazione degli alvei; - presenza di rifiuti e scarichi abusivi; - rischio idraulico per i territori attraversati; - Conseguimento di condizioni accettabili di sicurezza idraulica del territorio; - sviluppo di attività agricole multifunzionali; - salvaguardia delle componenti ambientali all interno delle fasce di pertinenza fluviale; - recupero ambientale e paesaggistico delle aree rurali degradate; - tutela e recupero funzionale delle opere e degli schemi di bonifica; - tutela della condizione di apertura (openess) del paesaggio rurale; - ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica per la salvaguardia delle civili abitazioni e della pubblica incolumità; - rafforzamento degli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole (Piano di sviluppo rurale). Variante al piano stralcio di difesa alluvioni per il basso Volturno da Capua a mare (Psda-bav) dell Autorità di bacino dei fiumi Liri Garigliano Volturno approvato con Dpcm del 10/12/2004 Nel Psda-bav sono state rilevate quattro aree ad elevato grado di criticità, in cui sono previsti interventi di tipo strutturale: - il tratto di litorale compreso tra il promontorio di Monte d Argento e la foce del fiume Garigliano nel Comune di Minturno (LT); - il tratto di lunghezza pari a 1,5 km del litorale a nord della foce del canale scolmatore Lavapiatti nel Comune di Castel Volturno; - il tratto(2 km circa) di litorale a sud della scogliera soffolta esistente in 9

sponda sinistra del fiume Volturno, nel Comune di Castel Volturno; - il tratto di litorale compreso tra la Darsena San Bartolomeo ed il lago Patria nel Comune di Castel Volturno P 14 Riassetto dei nuclei Asi Dalle analisi condotte è emerso che le aree Asi presenti sul territorio provinciale hanno bisogno di una profonda riorganizzazione territoriale, funzionale e gestionale. Infatti, delle 15 aree Asi ne esistono alcune ad oggi sostanzialmente non utilizzate. Sono tutte aree che risultano libere in oltre l 80% della loro superficie territoriale, con problematiche di infrastrutturazione, di compatibilità ambientale oppure di lontananza dalle aree urbane. Nello specifico i nuclei Asi che presentano tale problematica sono: Vairano-Caianello Tora Matese Mignano Teano-Maiorisi Cancello Nord Capua Nord. - Pressione sulle risorse ambientali; - stato di degrado e abbandono; - inutile consumo di suolo; - presenza di rifiuti; - rischio connesso alla presenza di industrie a rischio rilevante; - Adeguamento normativo-funzionale delle aree produttive; - incentivi per il riutilizzo di aree edificate e non fruite; - recupero delle aree edificate dismesse; - migliore utilizzazione dello spazio; - riduzione della pressione sulle risorse ambientali; - riqualificazione degli spazi; P 15 Polo produttivo dell interporto Sud Europa L'interporto si sviluppata su una superficie di oltre 400 ettari a cui si aggiungono gli oltre 200 ettari di R.f.i. Il polo ha il compito di ottimizzare l'utilizzo del trasporto ferro-gomma, diminuendo il livello di inquinamento ambientale e ad aumentando i livelli di sicurezza stradale. 10