LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA e L INCLUSIONE degli ALUNNI STRANIERI. DIREZIONI DIDATTICHE e ISTITUTI COMPRENSIVI CITTA di BOLOGNA



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LINEE GUIDA PER L ACCOGLIENZA e L INCLUSIONE degli ALUNNI STRANIERI DIREZIONI DIDATTICHE e ISTITUTI COMPRENSIVI CITTA di BOLOGNA Le presenti linee guida per l accoglienza e l inclusione degli alunni stranieri nascono dalla rivisitazione e dalla sintesi di buone pratiche già sperimentate da numerose istituzioni scolastiche della città di Bologna e costituiscono un quadro di riferimento entro cui ogni istituzione scolastica può muoversi con agevolezza per elaborare un proprio specifico protocollo di accoglienza. 1. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI Si ricorda che il D.P.R. 394 del 99, all articolo 45, attribuisce al Collegio dei docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta in merito all inserimento nelle classi degli alunni di lingua non italiana provenienti da Paesi altri. Al Collegio spetta la nomina di una Commissione per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri e per la promozione dell educazione interculturale. Composizione della Commissione di Istituto: è rappresentativa di ogni istituto scolastico, secondo la sua articolazione interna; è costituita dal Dirigente Scolastico e da docenti di scuola dell infanzia, primaria e secondaria di primo grado; può articolarsi per sottogruppi di lavoro di scuola; è presieduta dalla Funzione Strumentale per l accoglienza e l inclusione degli alunni stranieri laddove presente o da docente con Funzione Strumentale per l area studenti. Le competenze della Commissione di istituto sono le seguenti: progettuali; gestionali; raccordo (anche con le altre scuole in rete e con CPIA/CTP); collaborazione con il territorio (Enti Locali., Associazioni, Centri di Documentazione, Altro); monitoraggio; verifica del protocollo. 1

2. PROCEDURA DI ISCRIZIONE E AMMISSIONE ALLA SCUOLA di ACCOGLIENZA L iscrizione dello studente Un addetto agli uffici di segreteria 1. si fa carico della richiesta di iscrizione proveniente dalla scuola -polo; 2. riceve dalla scuola polo la documentazione di prima accoglienza (all. 1 fino al punto D), raccoglie e/o richiede tutta la documentazione scolastica che è possibile reperire (scuola di provenienza, grado raggiunto, scheda di valutazione, etc.) la documentazione dovrà essere tradotta in italiano come previsto dalla normativa vigente (si ricorda che tale servizio è fornito dal Consolato); 3. dà alla famiglia tutta la modulistica informativa possibilmente tradotta nella lingua d origine (Carta dei servizi/estratto POF/prime informazioni sull orario scolastico); 4. cura tutte le successive pratiche per l inserimento dell alunno. Colloquio con la famiglia o con lo studente Il docente F.S./referente e/o eventualmente un membro della commissione di istituto di accoglienza o il referente di plesso: 1. convoca la famiglia e/o lo studente per un colloquio/test 1 o concorda un ulteriore incontro in cui somministrargli i test; 2. se necessario, si avvale della collaborazione di un facilitatore/mediatore culturale (da richiedere al Comune secondo convenzione); 3. nella scuola dell infanzia il team docente convoca la famiglia per un colloquio, ove lo si ritenga necessario con la presenza di un facilitatore/mediatore, al fine di presentare la scuola, la sua struttura e la sua organizzazione, e per acquisire informazioni sul bambino/a. E importante tener conto del fatto che, trattandosi del primo ordine scolastico con il quale generalmente entrano in contatto le famiglie provenienti da altri paesi (dato che molti non usufruiscono del nido), è essenziale favorire sin dal principio un buon rapporto scuola famiglia ed incentivare i genitori a seguire con attenzione il percorso formativo dei/delle propri/e figli/e sin dal suo avvio cercando di fornire, laddove dovessero mancare, tutti gli strumenti per poterlo fare. Il colloquio può essere concluso da una visita e presentazione della struttura scolastica. 1 Compila il modulo relativo all intervista per l accoglienza (allegato 1); offre copia del materiale illustrativo della scuola tradotto in più lingue, se non è già stato dato dalla segreteria; somministra allo studente test per valutare le competenze in L1, e/o nelle discipline che possono facilitare l inserimento (ad es. lingua veicolare, matematica) 2

3. PROCEDURA DI ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE (per gli alunni iscritti in corso d anno e per gli alunni stranieri iscritti ad inizio d anno, ma appena arrivati in Italia) Lo studente viene tempestivamente inserito nella classe assegnatagli secondo le disposizioni normative contenute nel D.P.R. 394/99 e nella C.M. 2/2010. 4. PROCEDURA DI ACCOGLIENZA Per poter inserire l alunno in modo graduale e favorirne la socializzazione ogni scuola può predisporre attività di accoglienza dell alunno nell istituto e nella classe. In questa fase è possibile richiedere la presenza, in classe, di un mediatore culturale/facilitatore che possa facilitare l interazione tra tutti i soggetti presenti, permettendo all alunno di essere coinvolto nelle attività proposte, di raccontare della propria esperienza scolastica, del proprio paese, dei propri interessi. La commissione può sostenere i docenti, proponendo attività già strutturate e fornendo o segnalando utili sussidi didattici. Anche alla scuola dell infanzia, estrema attenzione andrà prestata in fase di inserimento dell alunno, soprattutto quando questo debba avvenire ad anno avviato, cioè quando il gruppo sezione sia già composto. L ingresso nella scuola dovrà essere graduale ed i tempi di permanenza verranno estesi parallelamente al benessere acquisito dal/dalla bambino/a. Il momento del pasto e del riposo potranno essere vissuti a scuola solo in seguito al consolidamento del benessere raggiunto. Tutti i docenti della classe e della sezione si impegnano a: rilevare i bisogni specifici di apprendimento e, in accordo con la commissione, a favorire la partecipazione ai corsi di alfabetizzazione-lingua 2 (allegati 2 e 4 ); prestare attenzione al clima relazionale; favorire l integrazione nella classe/sezione, promuovendo attività di piccolo gruppo; progettare momenti di osservazione in situazione; strutturare percorsi adeguati alle competenze dell alunno 2 (programmazione individualizzata, per la redazione del Piano di Studio Personalizzato o per la documentazione delle strategie di intervento personalizzato; per la scuola secondaria di primo e secondo grado, valutare se l alunno è in grado di seguire una seconda o terza lingua straniera, progettare percorsi alternativi, ad 2 Così come previsto dalla legge 53/2003 che promuove la personalizzazione dei piani di studio per la costruzione di percorsi educativi e didattici appropriati a ciascuno studente. 3

esempio utilizzando le materie di studio per l ampliamento delle competenze lessicali e solo successivamente per l acquisizione dei contenuti - flessibilità oraria, classi aperte, gruppi misti); individuare modalità di semplificazione e facilitazione linguistica per ogni disciplina o campo d esperienza. Un accoglienza amichevole potrebbe anche concretizzarsi, in particolare nelle classi della scuola secondaria di primo grado, nell individuazione per ogni alunno straniero di un compagno/una compagna italiano/a che svolga la funzione di tutor e di compagno di viaggio. 5. IL PERCORSO PERSONALIZZATO (allegati n 4, fac-simile, e 6 per la scuola primaria; allegati n. 5 e 6 per la scuola secondaria di primo e secondo grado) SCUOLA DELL INFANZIA La scuola dell infanzia, che accoglie i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni, coltiva la lingua italiana come L2 in una progettazione ludica ed efficace, valida per tutti i bambini frequentanti italiani e di Paesi altri; crea situazioni ludiche e gioiose in cui la narrazione costante con l aiuto di varie tecniche (immagini, burattini, pupazzi ecc.) faccia conoscere e/o arricchisca la lingua italiana. Inoltre con filastrocche, canzoni mimate, giochi metafonologici i bambini e le bambine sono aiutati nel loro percorso di conoscenza della nuova lingua in uno spazio in cui ritrovarsi con i coetanei per comprendere ed essere compresi. Per le scuole dell infanzia il percorso personalizzato verrà documentato strutturando unità di apprendimento che siano finalizzate a creare un ambiente formativo sereno ed affettivamente appagante, che costituisce in questa fascia d età il presupposto imprescindibile di qualsiasi apprendimento. La personalizzazione contribuirà a rimuovere gli elementi che ostacolino uno sviluppo affettivo e cognitivo globale e per garantire a ciascuno\a uguaglianza di opportunità. SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA Le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri, emanate nel febbraio 2014, sottolineano che gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano di interventi didattici di natura transitoria relativi all apprendimento della lingua e che solo in via eccezionale si deve ricorrere alla formalizzazione di un vero e proprio piano didattico personalizzato con particolare riferimento agli alunni neo arrivati provenienti da paesi di lingua non italiana. 4

Il percorso può essere quindi formalizzato dai docenti nel PSP, dopo una prima fase di osservazione e può essere rivisto e corretto in itinere, in particolare dopo gli scrutini del primo quadrimestre. Alla stesura del PSP sono chiamati tutti i docenti che, nell ambito della propria disciplina, dovranno opportunamente selezionare i contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali al fine di permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione 3. Nelle situazioni in cui non si rende necessaria la compilazione del PSP sarà documentato il percorso personalizzato attivato con particolare attenzione agli interventi di mediazione/facilitazione linguistica e alle metodologie previste. Per le scuole primarie e secondarie di primo grado, di fronte ad adeguata motivazione e ad impegno costante, il PSP può costituire la premessa per una valutazione articolata nell arco dei due anni. In ogni caso la valutazione dovrà riferirsi al PSP fino al momento in cui i docenti considereranno le condizioni dello studente tali da permettergli un proficuo impegno nella programmazione generale della classe. 4 Le scuole si impegnano a favorire la partecipazione degli alunni a tutti i corsi di italiano L2, sia previsti dalla progettazione interna che in collaborazione con enti esterni (progetto del Comune di Bologna per le scuole primarie e secondarie di primo grado). La scheda di documentazione relativa al percorso di apprendimento (allegato n. 1) viene conservata e aggiornata dal team docenti/c.d.c., il PSP (allegato n. 6) viene inserito nel fascicolo personale dello studente in Segreteria, in modo che ogni docente delle classi successive possa prenderne atto. PERCORSO DI FACILITAZIONE DIDATTICA Rilevazione dei bisogni; Uso di materiali visivi, musicali e grafici; Semplificazione linguistica; Metodologia laboratoriale. PERCORSO DI FACILITAZIONE RELAZIONALE Programmazione di attività interculturali rivolte a tutti alunni, Utilizzo di materiale nelle diverse lingue; Individuazione di compagni di classe tutor; 3 Cfr. Allegato a Nota prot. 19786 del 18/11/2011 USR 4. Cfr. Allegato a Nota prot. 19786 del 18/11/2011 USR 5

Promozione di attività in piccolo gruppo. N.B. Per le scuole secondarie di primo grado Alla predisposizione del PSP partecipa - in sede di Consiglio di classe - l insegnante alfabetizzatore che opera nelle scuole polo. Come suggeriscono anche le già citate Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri del febbraio 2014, nella prima fase un intervento efficace dovrebbe prevedere circa 8 10 ore settimanali dedicate all italiano L2 (circa due ore al giorno) per una durata di 3-4 mesi. Tali laboratori linguistici potrebbero eventualmente anche essere attivati in orario pomeridiano in rete. 6. SUGGERIMENTI PER GLI ASPETTI DIDATTICI E LINGUISTICI Il C.d.C. /team deve fare attenzione alla fase linguistica in cui l alunno si trova: FASE 1: l alunno neo arrivato impiega da 3 mesi ad 1 anno per apprendere la lingua del qui e ora, per comunicare nella vita quotidiana. In questa fase l alunno deve frequentare corsi intensivi di italiano L2 e possedere materiale operativo di italiano L2 da usare autonomamente; gli studenti con gravi difficoltà linguistiche, senza conoscenze pregresse di lingue occidentali, possono essere esonerati, nel primo anno, da alcune discipline 5. Nella scuola secondaria di primo grado, durante le ore della seconda lingua comunitaria, lo studente, se non impegnato nei corsi di italiano L2, potrà dedicarsi ad attività individuali di italiano appositamente predisposte 6. i docenti del C.d.C./team, in base alle competenze pregresse del ragazzo e agli obiettivi del percorso personalizzato, selezionano le unità didattiche che meno richiedono, per un corretto svolgimento, competenze linguistiche evolute. FASE 2: l alunno conosce la lingua per comunicare nella vita quotidiana e deve acquisire la lingua astratta, per studiare le discipline. In questa fase, che dura all incirca 4 anni, è importante che 5 Così come previsto ai sensi dell art. 45 del DPR 394/99 (percorso personalizzato). 6 Il D.P.R. 20/03/2009 n.89, art.5 comma 10, facendo riferimento alle 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria indica che Le predette ore sono utilizzate anche per potenziare l insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri non in possesso delle necessarie conoscenze e competenze nella medesima lingua italiana nel rispetto dell autonomia delle scuole. 6

l alunno frequenti ancora corsi di italiano L2, anche se non in modo intensivo i docenti facilitino l apprendimento di ogni disciplina attraverso: glossari mappe concettuali semplificazione delle consegne linguaggio non verbale e uso delle immagini sottolineatura dei concetti base metodo del confronto modalità di apprendimento cooperativo valorizzazione dei saperi precedenti semplificazione dei testi supporti multimediali uso di libri di testo nella propria lingua o in lingua veicolare 7. PROCEDURE DI VALUTAZIONE (allegati n. 7 e 8) I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all obbligo di istruzione, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani (D.P.R. 394/1999 art. 45 e D.P.R. 122/2009). In sede di valutazione, il C.d.C./TEAM, in base all eventuale percorso individualizzato (PSP), può: adottare una valutazione di percorso, formulando un profilo generale sulla base della progettazione individualizzata (P.S.P.), dell impegno personale e tenendo conto delle valutazioni conseguite nei corsi di italiano L2 e/o nelle attività svolte con altri docenti. Alla fine del primo trimestre/quadrimestre, soprattutto se l inserimento dell alunno è prossimo alla stesura dei documenti di valutazione, il Consiglio di Classe/ Team, dopo aver preso in esame gli elementi sopra indicati, potrà esprimere, in ogni singola disciplina, anche nel caso in cui l alunno partecipi parzialmente alle attività didattiche, una valutazione di questo tipo: La valutazione non viene espressa in quanto l alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana Oppure: 7

La valutazione espressa fa riferimento al P.S.P. (Piano di Studio Personalizzato)/al percorso personalizzato, programmato per gli apprendimenti, in quanto l alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana Nel caso di alunni, inseriti dopo il mese di marzo, per i quali non è stato possibile effettuare percorsi di studio individualizzati di durata significativa, si consiglia di procedere come sopra e di subordinare l eventuale ipotesi di non ammissione alla classe successiva alla luce dei seguenti elementi: il grado di inserimento nel gruppo classe il livello di maturità fisica e psichica rispetto al gruppo in cui è inserito o dovrebbe essere inserito il possesso delle competenze extralinguistiche acquisite nel percorso scolastico i risultati del lavoro svolto con l insegnante di italiano L2 o con eventuali docenti che hanno svolto attività con l alunno la motivazione, l impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento emerse/dimostrate. Esame di stato: poiché la normativa d esame vigente non permette di differenziare formalmente le prove per gli studenti stranieri, ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati e/o forniti di un piano didattico personalizzato, è importante dettagliare le modalità con cui sono stati svolti i percorsi di inserimento scolastico e di apprendimento per tali studenti nella relazione di presentazione della classe all esame di stato. Solo nel caso di notevoli difficoltà comunicative è possibile prevedere la presenza di docenti e mediatori linguistici competenti nella lingua d origine degli studenti per facilitare la comprensione. Nel colloquio orale possono invece essere valorizzati contenuti relativi alla lingua e alla cultura del paese di origine 7. 8. ORIENTAMENTO Le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri del febbraio 2014 suggeriscono di curare con particolare attenzione l informazione alle famiglie straniere sulle opportunità formative offerte dal territorio, dedicando al rapporto coi 7 Le Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri, febbraio 2014, pp. 13-14. 8

genitori stranieri modalità e tempi specifici e guidando gli/le alunni/e a compiere scelte coerenti con la propria vocazione 8. 9. STRUMENTI Strumenti di ciascun istituto: Biblioteca scolastica con testi multilingue, anche in collaborazione con i servizi multiculturali delle biblioteche pubbliche, con le associazioni di volontariato e di immigrati. Archivio, cartaceo e informatico, di testi semplificati di argomenti appartenenti a varie discipline, esercitazioni, schemi e sintesi, lezioni tradotte in altre lingue. ALLEGATI 1. Foglio notizie dell alunno 2. Valutazione in entrata 3. Valutazione delle competenze linguistiche associate al Q.R.E. 4. Fac-simile programmazione scuola primaria 5. Fac-simile programmazione scuola secondaria di primo e secondo grado 1^ 6. Modello di PSP scuola primaria e secondaria 7. Valutazione quadrimestrale delle competenze linguistiche 8. Valutazione finale 8 Ibidem, pp. 14-15. 9