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VI. LA RAPPRESENTAZIONE DEL DIVENIRE Alla base di questo ragionamento vi è un altra concezione della rappresentazione del divenire. La storia generale a cui siamo abituati vuole essere una rappresentazione del divenire dell umanità occidentale. La nuova storia generale deve essere storia del divenire dell umanità e storia del divenire dei mondo in cui l umanità si è distribuita. Dobbiamo abituarci a pensare e a far pensare la storia scolastica in termini di storie in modo da passare dalla memoria unica alla memoria molteplice, plurale. La storia-ricerca è capace di produrre conoscenze significative sia su scala locale, sia su scala nazionale, sia su scala continentale, sia su scala mondiale. Da essa la storiografia scolastica dovrebbe apprendere a passare dall idea di Storia all idea delle storie molteplici e concepite come sistemi di conoscenze organizzate su base cognitiva. L obiettivo può essere quello di formare una cultura integrata di conoscenza della storia locale, di conoscenza delle molteplici storie che formano la storia europea, di conoscenza delle molteplici storie che formano la storia mondiale. La cultura storica così composita può produrre non solo identificazione con la comunità di appartenenza ma anche solidarismo e lealismo civico a livello nazionale e internazionale perché fonda le ragioni del rispetto per le identità radicate in storie altre. Da un punto di vista cognitivo il divenire che importa far rappresentare dal sapere di base si compone di lunghe durate e di mutamenti rilevanti. Alle lunghe durate e ai mutamenti devono corrispondere conoscenze storiche compiute. La nuova storia generale è un impresa cognitiva che si compone di conoscenze storiche compiute ciascuna valida per sé, e discrete sul piano temporale e spaziale, ma concatenate sul piano cognitivo. Perciò i criteri della messa in sequenza devono essere suggeriti dalla ricerca di una valida progressione di mappe cognitive. Nella prima cultura storica, la rappresentazione del divenire può essere concepita come una ricostruzione delle lunghe durate, delle strutture che costituiscono anche i contesti delle storie, e dall altra parte i grandi mutamenti che hanno caratterizzato le varie parti del mondo che oggi possiamo descrivere; infine i processi che hanno generato i mutamenti (contesti, mutamenti, processi). La storia insegnata può contribuire in tre modi complementari alla composizione della cultura storica di base: 1

1. Introducendo nella memoria e nella cultura dei singoli studenti i temi essenziali per capire il mondo attuale come stratificazione di passati e di storie molteplici 2. Formando strutture di conoscenza adatte a integrare e attribuire senso a nuove conoscenze e a nuovi mutamenti 3. Formando una visione dei rapporti di storie a diversa scala spaziale e temporale Una nuova storia insegnata, dunque, presuppone una costruzione a geometria variabile, capace di includere conoscenze su scala locale, su scala nazionale, continentale e mondiale e dare un senso a tutta la storia mondiale.. La gestione di temi tanto numerosi e disparati può essere abbordata con modelli di trattamento delle conoscenze che permettano sintesi didatticamente efficaci, utilizzando le strutture epistemologiche che permettono economie di scala nelle informazioni: il lungo periodo le lunghe durate i metodi comprativi che diano il senso dei mutamenti i processi che rispondono alle domande in merito ai mutamenti avvenuti La tematizzazione Il concetto di tematizzazione consiste nello sviluppo e nella concatenazione di aree tematiche intese come mappe cognitive e campi tematici in sequenza. La prima operazione è quella di raccordare i temi relativi a ciascuna storia in modo che ognuna di esse si presenti come area tematica a sé stante. Ciascuna area può costituire una mappa cognitiva di preconoscenze per fondare meglio lo studio delle altre storie (es. la comprensione della storia del divenire dell umanità fa accedere meglio alla storia del mondo mediorientale- mediterraneo- europeo ecc.; 2

il secondo passo è rappresentato dall articolazione tematica all interno di ciascuna area, sondando il rapporto fra i diversi campi tematici. La priorità va attribuita ai campi tematici riguardanti la civiltà materiale e le tecniche, il rapporto demografia/tecnologia/risorse, il rapporto gruppi umani / ambienti, le mentalità ecc. In seguito si tratterà di prendere in considerazione le strutture organizzative della produzione e del complesso sociale Quindi si può passare alla comprensione dei fenomeni politici e istituzionali. All impianto narrativo-cronologico si sostituisce un impianto diverso, nel quale predominano gli elementi della descrizione e in definitiva della argomentazione. La Progressione Tematica All avanzamento scolastico dovrebbe corrispondere la progressione tematica piuttosto che la progressione temporale: Civiltà materiale Mentalità Attività produttive e organizzazioni sociali Organizzazioni politiche In questa prospettiva il campo tematico più complesso viene affrontato nella fase avanzata della maturazione delle strutture cognitive dello studente (in sintonia con i mutati bisogni nel quadro della socializzazione e della riflessione politica). Tale ipotesi permette di esplorare tre volte l intero arco dei tempi del mondo ma da punti di vista e con fuochi tematici diversi: ciò renderebbe possibile consolidare il dominio cognitivo delle periodizzazioni. Quindi la via d uscita dal cronologismo è rappresentata dalla costruzione di un sistema di sequenze ben distribuite: la progettazione modulare di unità tematiche strutturate appositamente per guidare l attività di apprendimento degli studenti. L attività organizzata dal modulo permette di acquisire capacità operatorie (uso di schemi mentali) e abilità operative (saper 3

usare strumenti cognitivi) determinate in rapporto con le potenzialità formatrici delle unità tematiche. Le sequenze tematiche saranno strutturate in maniera tale che le concatenazioni delle mappe di conoscenze risultino funzionali l una all altra sul piano cognitivo prima che su quello cronologico. Va dunque continuamente promossa l attività operatoria e quella operativa degli allievi: la prima diretta a smontare e riorganizzare testi per trasformarli in mappe mentali; la seconda applicata a rendere manifesta la prima mediante la commutazione dei codici testuali. 1 1 Cfr. nella sezione strumenti si può trovare una applicazione che permette allo studente di de-costruire il testo storico, mediante la selezione e la ricollocazione di blocchi testuali. 4

Riassumendo il nostro ragionamento: il curricolo delle operazioni cognitive prevede la sequenza curricolare verticale, che possiamo così illustrare. Secondaria superiore Il sapere storico per problemi La storia per Temi e Problemi entro quadri cronologici e contesti secondaria inferiore Il sapere storico sistematico La storia delle grandi trasformazioni del mondo per capire il divenire storico Processi di trasformazione primaria Il primo sapere storico La mappa spazio temporale del passato del mondo con i Quadri di civiltà primaria infanzia Le disposizioni allo studio della storia 5 La formazione delle abilità cognitive del concetto di Storia, delle motivazioni basate sul significato da dare alla conoscenza del passato